Le stelle rendono liberi

Appuntamento fissato alle 21.00 di lunedì 18 settembre con un tema di Sara Simoni e 3000 caratteri massimi per scrivere un racconto!
PuntiDiDomanda
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Le stelle rendono liberi

Messaggio#1 » martedì 19 settembre 2023, 1:08

Trascino mia figlia fuori dal fango. La sdraio sulla poltiglia. Le poggio la mano sullo stomaco, l’orecchio sul cuore.
Respira.
È solo svenuta, grazie al cielo. Nonno, forse è avvenuto quello che una volta, in superficie, chiamavate miracolo.
Le accarezzo i capelli arancioni. «Forza, Nath, sei—»
Tossisco. Un reflusso di terra bagnata mi insudicia la lingua. Sputo nel lago. Merda, non abbiamo più acqua.
Dai, che siamo arrivati all’ultimo piano, ancora uno sforzo.
La luce delle lampade sui soffitti di dolomia raggiunge il lago di fango, che si estende a perdita d’occhio.
Un lamento giunge da mia figlia.
«Cosa c’è, tesoro?» Devo portarla fuori prima che ci attacchi qualche creatura.
Alle spalle, a poche bracciate, si staglia una stalagmite mastodontica. La cima è abbastanza larga per farci stare il mio villaggio natio.
«No, vi prego,» urla Nath. «no, no, le stelle, voglio, no, per favore, no.»
La bacio sulla guancia e la abbraccio. «Non è successo niente, va tutto bene, sono qui.» Nessuno le impedirà di vederle. «Ti proteggo io.»
Con la mano sfiora il fermaglio che ho sul petto. Gliela stringo.
Nella mente compare una bambina deperita accasciata sul pavimento in un pianto disperato. Le teneva legati i capelli arancioni un fermaglio con raffigurata una stella di Natale a cinque punte.
«Prometto che realizzerò il nostro sogno.»
La prendo in spalle e nuoto verso la stalagmite.

Poggio mia figlia e mi sdraio supino. Sul soffitto si apre un foro, proprio sopra il centro della stalagmite. Vuoi vedere che quello—
«Papà?» Si è svegliata! È seduta e gratta gli occhi.
«Tesoro, stai bene? Vedi lassù? È la nostra destinazione.»
«Papà, guarda!» Indica una direzione.
Mi alzo. Cinque fiaccole accese circondano una piattaforma.
Giurerei che poco fa non ci fossero.
«Un giorno un eroe,» declamava il nonno. «Si presenterà al cospetto degli Dei e reclamerà il mondo.»
Forse si sono accese per noi. Prendo per mano mia figlia. «Andiamo.»
La piattaforma è dipinta con una stella gialla a cinque punte, come quelle sulla Parete del Ricordo, giù al primo piano.
La piattaforma trema, inizia a salire. Il foro emana un lucore blu scuro. Tremo. Ancora un istante. Ci siamo, finalmente ci siamo!
«Papà, non voglio salire, ho paura.»
«Prima di fare qualcosa di importante è normale aver paura, tesoro.» Le stringo la mano.
La sfila. «No, papà, ti prego.»
«Nathalie, non fare i capricci.» Non capisco, era lei a voler scappare il più lontano possibile da casa.
Resta in silenzio. Ora arriviamo e le passa.
Sopra di noi infiniti puntini luminosi decorano una notte blu scura. Il battito accelera, il cuore potrebbe esplodere. La felicità mi bagna le guance. Le gambe cedono. Ce l’ho fatta, nonno, ce l’ho fatta. Il primo passo dell’umanità. Il mio sogno…
Mia figlia si accascia, vomita.
«Tesoro, cosa—»
Un boato nel cielo accompagna la comparsa di un’ombra nera a cinque punte. «Un ottimo lavoro.» Ha parlato?
«Grazie, padre.» La voce di mia figlia è robotica. Gocce di pianto le cadono dal mento. «Ho portato il nuovo schiavo.»



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antico
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#2 » martedì 19 settembre 2023, 1:19

Ciao e benvenuto nel forum! Non ti sei presentato con nome e cognome e se preferisci rimanere anonimo devi perlomeno contattarmi via PM. Per il resto, se sei su fb cercami come Maurizio Bertino e cerca anche il gruppo fb di MC. Detto questo: caratteri ok, sei in malus minimo tempo per il ritardo. Buona SARA SIMONI EDITION!

Ps: ricordati di identificarti

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Marco Travaglini
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#3 » mercoledì 20 settembre 2023, 18:25

Ciao Mattia, giusto?
Piacere di leggerti.

Purtroppo sono arrivato alla fine del racconto senza capire molte cose. Innanzitutto non mi è chiaro per quale motivo l'umanità si sia rifugiata sotto terra, immagino qualche pericolo in superficie, ma se si decide di ritornare sopra penso che o si abbia la certezza che il pericolo sia cessato oppure ci dovrebbe essere la consapevolezza che molto probabilmente il pericolo in superficie esista ancora.
Non sono riuscito a capire cosa spinga queste persone via dal sottosuolo: ho capito che il padre voglia accontentare il desiderio di sua figlia, ma per quello che sembra un desiderio bello ma semplice, il protagonista si imbarca in un'impresa disperata mai tentata da nessuno prima di lui, rischiando di perdere la figlia? Mi sembra una motivazione un po' debole per rischiare la vita. Forse ci sono altre cause che spingono questi due personaggi a scappare dalla loro casa, ma non sono riuscito a capire quali fossero.
Altra cosa che non mi è chiara è questa creatura finale e il comportamento della bambina che sembra posseduta controvoglia: ci sono diverse semine sulla forma della creatura, e non mi è chiaro se durante l'incubo la bambina volesse ripensarci o volesse dissuadere. Sono semine un po' troppo deboli per me.
Mi rendo conto che descrivere un mondo nuovo e fantastico in 3000 caratteri è un'impresa molto difficile e capisco quindi che tutta la prima parte tu l'abbia voluta dedicare a questa descrizione direttamente dentro una situazione reale e senza spiegoni: questo lo apprezzo molto, ma temo che manchino troppe informazioni importanti.

Sottolineo il fatto che questo è solo il mio giudizio soggettivo, può darsi che io non abbia saputo cogliere qualche indicazione. Quello che posso assicurarti è che ho voluto dedicare il giusto tempo al tuo lavoro e diverse riletture. Per il resto sono aperto a recepire tue eventuali delucidazioni.
Buona gara.

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MatteoMantoani
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#4 » mercoledì 20 settembre 2023, 18:27

Ciao ?, piacere di leggerti e benvenut? in questa infernale Arena! Noto dalla lettura di questo racconto che stai cercando di andare verso una narrazione in prima persona immersiva come predicato dai nostri famosi guru. L'esercizio mi sembra quasi superato, al netto di qualche passaggio che renderei un po' più fluido e un po' meno costruito (la cima della stalagmite che potrebbe ospitare tutto il villaggio... chiaro che stai dando un dettaglio al lettore, più che rendendo un pensiero verosimile), ma preferisco una scrittura meno asettica e un po' più personale.. ma non mi dilungo sennò non la smetto più. Occhio anche ai dialoghi che mi sembrano tanto televisivi, l'ultima battuta fa un po' As you Know Bob, e anche qui è chiaro che è un'informazione per il lettore piuttosto che organica all'interno della struttura narrativa.
Lato trama mi sembra che ci sia qualche elemento non spiegato, chiaro che ci sono delle civiltà relegate a vivere nelle profondità della terra, ma chi sono questi robot/alieni che schiavizzano gli uomini? E perché per catturare schiavi hanno bisogno di andare a creare robot umanoidi che si sostituiscono ai bambini? Non possono scendere e prendersi chi vogliono senza troppi giri?
In definitiva un inizio promettente, ma per quanto riguarda il mio metro personale c'è margine di miglioramento.
Alla prossima e spero di rivederti ancora!

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Gennibo
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#5 » mercoledì 20 settembre 2023, 19:09

Ciao e benvenuto nell’arena di Minuti Contati, ho trovato il tuo racconto scritto bene, soprattutto all’inizio mi ha catturato, peccato che per il limite dei caratteri hai dovuto omettere cose che mi avrebbero fatto entrare di più nella storia. Tutto sommato funziona, anche se, come ti ha segnalato Matteo, ci sono domande che rimangono in sospeso e la mole di informazioni che hai dovuto dare riguardo il mondo ha tolto spazio alla possibilità di entrare più in empatia con il personaggio.
Il finale è inaspettato sebbene seminato bene.
Direi una buona prova.
A presto e buona Edition!

Giovanni P
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#6 » giovedì 21 settembre 2023, 9:32

Buongiorno

La tua storia a primo impatto risulta essere molto confusionaria, anche se personalmente credo che possa essere ripresa e valorizzata al massimo fuori da questo concorso. Ho notato che ci sono diversi vuoti narrativi, purtroppo i caratteri a disposizione erano pochi e non è semplice contestualizzare e rendere chiaro tutto. Il tuo stile mi piace molto, scrivi bene e senza i vincoli del concorso avresti più possibilità di poterti esprimere al meglio.

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Manuel Marinari
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#7 » giovedì 21 settembre 2023, 16:15

Ciao puntididomanda, grazie per la condivisione del tuo racconto. Il tuo stile è quello che prediligo e che probabilmente si avvicina al mio. Quindi mi è piaciuto il grado di coinvolgimento che sei riuscito a trasmettermi nella scena raccontata. Ho faticato un pò all'inizio a contestualizzare il pensiero sul nonno ma che poi hai riutilizzato in seguito quindi poi mi è tornato. Ho faticato di più nella comprensione sul finale trovandolo un pò confusionario. Tuttavia l'idea mi è piaciuta e sono sicuro che con la disponibilità di più caratteri avresti potuto spaziare molto di più con la fantasia e la narrativa, anche io ho trovato queste difficoltà nella scrittura del mio racconto. Buona edition

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AndreaCrevola
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#8 » venerdì 22 settembre 2023, 12:20

Ciao PuntoDiDomanda, piacere di averti letto.

Il racconto ha pregi e difetti. Mi concentro sui secondi perché spero di poterti essere utile. Chiaro che è tutto soggettivo e quindi opinabile.

Personaggio: secondo me non è chiarissima la motivazione per cui intraprende questa impresa. Fuggono da un pericolo? Cercano una vita migliore? Hanno un mandante? Hanno combinato qualcosa? Sono buoni o cattivi? Secondo me è importante saperlo, perché devi dirmi perché è importante per lui se vuoi che sia importante per me leggere il resto.

Trama: un uomo e una bambina partono dal fondo di qualcosa e arrivano fino alla vetta. Una trama lineare se abbastanza semplice da seguire. Il finale, tuttavia, è molto onirico e sinceramente un po’ confuso.

Ambientazione: coi limiti di tempo e caratteri, non è mai semplice... ma secondo me avresti potuto omettere qualcosa per evitare di avere troppa carne al fuoco e chiarire meglio quello che sarebbe rimasto. Per esempio, i riferimenti al nonno del protagonista mi sembra siano poco pertinenti rispetto alla storia (per come li hai sviluppati).

Stile: niente di particolare da segnalare. Ti annoto una possibile miglioria nella battuta
«Papà?» Si è svegliata! È seduta e gratta gli occhi

Secondo me, dovevi andare a capo dopo il discorso diretto (tanto è chiaro chi parla), perché le frasi seguenti non appartengono alla figlia.

Franco Zanella
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#9 » sabato 23 settembre 2023, 11:28

Buongiorno Puntididomanda!
Il tuo racconto mi ha dato l’impressione di contenere una storia troppo ampia per le poche righe in cui è stata concentrata, e il risultato, se pur con immagini singole belle ed evocative, mi ha lasciato più domande che sensazioni positive. Ad esempio non ho capito da che tipo di mondo stavano fuggendo né cosa li spinge a farlo e di conseguenza non mi è chiaro nemmeno l’epilogo. Secondo me è un racconto che ha bisogno di più dettagli per risultare chiaro e godibile.
Buon proseguimento e buona scrittura!

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#10 » domenica 24 settembre 2023, 19:50

Grazie a tutti per i commenti! È esaltante ricevere pareri e critiche, soprattutto quelli negativi, anche perché dopo tre mesi di impegno sullo studio sono in un momento in cui sento di aver bisogno di feedback!

Risponderò singolarmente sulle questioni che voglio approfondire, ma prima ci tengo a dare una risposta sul difetto che tutti avete ravvisato, ovvero la mancanza di informazioni.
Ovviamente avete ragione. Sono in un punto del mio percorso dove fatico molto a capire quanto spazio ci vuole per riuscire a strutturare bene gli elementi che voglio inserire (tra l'altro prima volta su Minuti Contati, con così poco spazio). Si potrebbe dire che è il mio fatal flaw, al momento.
Nel caso specifico di Le Stelle Rendono Liberi sono arrivato a circa 00.50 che avevo davanti un testo con 4200 caratteri, il finale ancora da scrivere (ne avrà aggiunti altri 500 circa) e già in corso d'opera avevo tolto parecchio di quel che ero convinto servisse per chiarire a sufficienza gli elementi che volevo mettere in risalto. L'obiettivo era riuscire strutturare il minimo indispensabile dell'ambientazione, un arco di trasformazione in tre atti, seppur non completo di tutte le tappe, ovvio, e nel frattempo portare avanti il punto di vista tematico. Durante la scrittura mi sono reso conto che probabilmente mi sarebbe servito non dico il triplo dello spazio, per riuscirci, ma quasi. Sono stato troppo avido.
D'altra parte ammetto che pur con le mancanze del caso non mi aspettavo di creare così tanta confusione nei lettori. Insomma, avevo messo in conto una critica sulla poca chiarezza di alcuni aspetti, ma non che sarebbe stata così vasta.
Alla prossima partecipazione mi auguro di riuscire a regolarmi meglio.

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#11 » domenica 24 settembre 2023, 20:10

Marco Travaglini ha scritto:Ciao Mattia, giusto?
Piacere di leggerti.

Purtroppo sono arrivato alla fine del racconto senza capire molte cose. Innanzitutto non mi è chiaro per quale motivo l'umanità si sia rifugiata sotto terra, immagino qualche pericolo in superficie, ma se si decide di ritornare sopra penso che o si abbia la certezza che il pericolo sia cessato oppure ci dovrebbe essere la consapevolezza che molto probabilmente il pericolo in superficie esista ancora.
Non sono riuscito a capire cosa spinga queste persone via dal sottosuolo: ho capito che il padre voglia accontentare il desiderio di sua figlia, ma per quello che sembra un desiderio bello ma semplice, il protagonista si imbarca in un'impresa disperata mai tentata da nessuno prima di lui, rischiando di perdere la figlia? Mi sembra una motivazione un po' debole per rischiare la vita. Forse ci sono altre cause che spingono questi due personaggi a scappare dalla loro casa, ma non sono riuscito a capire quali fossero.
Altra cosa che non mi è chiara è questa creatura finale e il comportamento della bambina che sembra posseduta controvoglia: ci sono diverse semine sulla forma della creatura, e non mi è chiaro se durante l'incubo la bambina volesse ripensarci o volesse dissuadere. Sono semine un po' troppo deboli per me.
Mi rendo conto che descrivere un mondo nuovo e fantastico in 3000 caratteri è un'impresa molto difficile e capisco quindi che tutta la prima parte tu l'abbia voluta dedicare a questa descrizione direttamente dentro una situazione reale e senza spiegoni: questo lo apprezzo molto, ma temo che manchino troppe informazioni importanti.

Sottolineo il fatto che questo è solo il mio giudizio soggettivo, può darsi che io non abbia saputo cogliere qualche indicazione. Quello che posso assicurarti è che ho voluto dedicare il giusto tempo al tuo lavoro e diverse riletture. Per il resto sono aperto a recepire tue eventuali delucidazioni.
Buona gara.

Ciao, Marco. Sì, mi chiamo Mattia. Grazie per il feedback!
Non credo di voler dare delucidazioni, per la semplice ragione che avrei dovuto riuscirci con la prosa, ora è troppo comodo. Avrei anche paura di potervi influenzare nello stilare la classifica, dando adesso informazioni e chiavi di lettura ulteriori, e non voglio che accada, non sarebbe giusto.

Se posso, invece, chiedo a te un minimo approfondimento, se ti va di darmelo: nell'incubo della bambina cosa avrei potuto fare per seminare meglio? Tieni conto conto che il mio intento era far capire che il POV desse per scontato il desiderio della figlia di arrivare alle stelle, ma contemporaneamente dare la possibilità a un lettore di capire che qualcosa non andasse.

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#12 » domenica 24 settembre 2023, 20:26

MatteoMantoani ha scritto:Ciao ?, piacere di leggerti e benvenut? in questa infernale Arena! Noto dalla lettura di questo racconto che stai cercando di andare verso una narrazione in prima persona immersiva come predicato dai nostri famosi guru. L'esercizio mi sembra quasi superato, al netto di qualche passaggio che renderei un po' più fluido e un po' meno costruito (la cima della stalagmite che potrebbe ospitare tutto il villaggio... chiaro che stai dando un dettaglio al lettore, più che rendendo un pensiero verosimile), ma preferisco una scrittura meno asettica e un po' più personale.. ma non mi dilungo sennò non la smetto più. Occhio anche ai dialoghi che mi sembrano tanto televisivi, l'ultima battuta fa un po' As you Know Bob, e anche qui è chiaro che è un'informazione per il lettore piuttosto che organica all'interno della struttura narrativa.
Lato trama mi sembra che ci sia qualche elemento non spiegato, chiaro che ci sono delle civiltà relegate a vivere nelle profondità della terra, ma chi sono questi robot/alieni che schiavizzano gli uomini? E perché per catturare schiavi hanno bisogno di andare a creare robot umanoidi che si sostituiscono ai bambini? Non possono scendere e prendersi chi vogliono senza troppi giri?
In definitiva un inizio promettente, ma per quanto riguarda il mio metro personale c'è margine di miglioramento.
Alla prossima e spero di rivederti ancora!


Hello! L'idea di stile è quella della focalizzazione interna profonda, come hai detto. Se vuoi dilungarti a me va benissimo! Sono avido di feedback, quindi accomodati. Lol
A parte questo, mi diverte molto che in realtà la questione villaggio sulla stalagmite sia stata pensata al contrario. La mia prima domanda è stata: "mmm... come posso dare l'idea dell'enormità della cima senza tirare fuori dal filtro del personaggio?" Quando ho trovato la soluzione del villaggio sono stato contento, proprio perché mi sembrava funzionare bene e nel frattempo dare anche un dettaglio di ambientazione. In realtà a quel pensiero ne avevo ricollegati altri, ma poi ho dovuto fare una bella mietitura di caratteri.

Riguardo i dialoghi, concordo che non sono incredibili, anche perché arrivano quasi tutti nel finale, in ristrettezza di tempo e caratteri, però As You Know, Bob perché, nello specifico?

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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#13 » domenica 24 settembre 2023, 20:39

Gennibo ha scritto:Ciao e benvenuto nell’arena di Minuti Contati, ho trovato il tuo racconto scritto bene, soprattutto all’inizio mi ha catturato, peccato che per il limite dei caratteri hai dovuto omettere cose che mi avrebbero fatto entrare di più nella storia. Tutto sommato funziona, anche se, come ti ha segnalato Matteo, ci sono domande che rimangono in sospeso e la mole di informazioni che hai dovuto dare riguardo il mondo ha tolto spazio alla possibilità di entrare più in empatia con il personaggio.
Il finale è inaspettato sebbene seminato bene.
Direi una buona prova.
A presto e buona Edition!

Grazie per il feedback!
Ti faccio una domanda che potrebbe essere ampia, poi se hai voglia e tempo rispondi, altrimenti non mi offendo: cosa manca secondo te a livello di empatia?
Perché nella mia testa lui ha un obiettivo forte, soffre per la figlia e per la difficoltà del viaggio ed è responsabile per la stessa Nathalie, ha diversi momenti di introspezione, mostra di essere competente nel fare la scalata ed è assertivo.

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#14 » domenica 24 settembre 2023, 20:41

Giovanni P ha scritto:Buongiorno

La tua storia a primo impatto risulta essere molto confusionaria, anche se personalmente credo che possa essere ripresa e valorizzata al massimo fuori da questo concorso. Ho notato che ci sono diversi vuoti narrativi, purtroppo i caratteri a disposizione erano pochi e non è semplice contestualizzare e rendere chiaro tutto. Il tuo stile mi piace molto, scrivi bene e senza i vincoli del concorso avresti più possibilità di poterti esprimere al meglio.

Grazie mille!
La prossima volta cercherò di scrivere un brano più adatto alla lunghezza del contest. Ora ho questa edizione come riferimento, quindi sono sicuro che prenderò meglio le misure.

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#15 » domenica 24 settembre 2023, 20:45

Manuel ha scritto:Ciao puntididomanda, grazie per la condivisione del tuo racconto. Il tuo stile è quello che prediligo e che probabilmente si avvicina al mio. Quindi mi è piaciuto il grado di coinvolgimento che sei riuscito a trasmettermi nella scena raccontata. Ho faticato un pò all'inizio a contestualizzare il pensiero sul nonno ma che poi hai riutilizzato in seguito quindi poi mi è tornato. Ho faticato di più nella comprensione sul finale trovandolo un pò confusionario. Tuttavia l'idea mi è piaciuta e sono sicuro che con la disponibilità di più caratteri avresti potuto spaziare molto di più con la fantasia e la narrativa, anche io ho trovato queste difficoltà nella scrittura del mio racconto. Buona edition

Grazie per il feedback!
Rispondo a te ma vale per tutti: sono contento che in generale abbiate apprezzato lo stile. Adesso è un po' di tempo che studio e mi esercito e per me vuol dire tanto che la cosa si noti. Ma in realtà pure se aveste detto che fa schifo mi avreste fatto piacere, perché almeno l'avrei saputo.
È snervante stare nel limbo in cui pensi di aver compreso i principi e raggiunto un livello accettabile, ma non hai chi ti può dire se è vero oppure no.

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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#16 » domenica 24 settembre 2023, 20:58

AndreaCrevola ha scritto:Ciao PuntoDiDomanda, piacere di averti letto.

Il racconto ha pregi e difetti. Mi concentro sui secondi perché spero di poterti essere utile. Chiaro che è tutto soggettivo e quindi opinabile.

Personaggio: secondo me non è chiarissima la motivazione per cui intraprende questa impresa. Fuggono da un pericolo? Cercano una vita migliore? Hanno un mandante? Hanno combinato qualcosa? Sono buoni o cattivi? Secondo me è importante saperlo, perché devi dirmi perché è importante per lui se vuoi che sia importante per me leggere il resto.

Trama: un uomo e una bambina partono dal fondo di qualcosa e arrivano fino alla vetta. Una trama lineare se abbastanza semplice da seguire. Il finale, tuttavia, è molto onirico e sinceramente un po’ confuso.

Ambientazione: coi limiti di tempo e caratteri, non è mai semplice... ma secondo me avresti potuto omettere qualcosa per evitare di avere troppa carne al fuoco e chiarire meglio quello che sarebbe rimasto. Per esempio, i riferimenti al nonno del protagonista mi sembra siano poco pertinenti rispetto alla storia (per come li hai sviluppati).

Stile: niente di particolare da segnalare. Ti annoto una possibile miglioria nella battuta
«Papà?» Si è svegliata! È seduta e gratta gli occhi

Secondo me, dovevi andare a capo dopo il discorso diretto (tanto è chiaro chi parla), perché le frasi seguenti non appartengono alla figlia.

Molto contento che ti concentri sui difetti. È di quello che ho bisogno. Oddio, sto pensando adesso che in realtà pure conoscere i pregi è utile, altrimenti magari correggi cose che già vanno bene, però fa niente, preferisco lo stesso i difetti. Ahahah

Sui riferimenti al nonno hai ragione. Forse non del tutto, non sono convinto che anche così rendano male, fanno la loro parte, però sicuramente non hanno avuto il peso che dovevano.
Nell'idea iniziale il nonno doveva essere fondamentale nella motivazione che ha dato origine al viaggio di Baalig (il protagonista), insieme a suo padre che addirittura in questa versione nemmeno compare. Purtroppo hanno subito il triste destino del mieti-caratteri.
Dal tuo punto di vista ha senso che possano sembrare poco pertinenti.
Il resto credo si spieghi tutto col messaggio che ho rivolto a tutti.

Grazie per il feedback!

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#17 » domenica 24 settembre 2023, 21:00

Franco Zanella ha scritto:Buongiorno Puntididomanda!
Il tuo racconto mi ha dato l’impressione di contenere una storia troppo ampia per le poche righe in cui è stata concentrata, e il risultato, se pur con immagini singole belle ed evocative, mi ha lasciato più domande che sensazioni positive. Ad esempio non ho capito da che tipo di mondo stavano fuggendo né cosa li spinge a farlo e di conseguenza non mi è chiaro nemmeno l’epilogo. Secondo me è un racconto che ha bisogno di più dettagli per risultare chiaro e godibile.
Buon proseguimento e buona scrittura!

Grazie per il feedback, buona scrittura anche a te!

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Marco Travaglini
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#18 » domenica 24 settembre 2023, 21:54

PuntiDiDomanda ha scritto:Se posso, invece, chiedo a te un minimo approfondimento, se ti va di darmelo: nell'incubo della bambina cosa avrei potuto fare per seminare meglio? Tieni conto conto che il mio intento era far capire che il POV desse per scontato il desiderio della figlia di arrivare alle stelle, ma contemporaneamente dare la possibilità a un lettore di capire che qualcosa non andasse.


Ciao Mattia, secondo me lì potevi fare una semina riguardo alla creatura o alla missione, qualcosa che fosse assolutamente fuori contesto rispetto all'idea della bambina con un sogno fanciullesco. Magari invece di dire "stelle" e "voglio", mettevi qualcosa tipo "schiavi" e "missione". Così nel finale avremmo avuto già un piccolo richiamo a qualcosa di già accennato. Anche se a mio modo di vedere non sarebbe stato sufficiente.
Mi sembra di capire che tu sia a caccia di feedback. Se non dovessi raggiungere la finale, se non ricordo male ci dovrebbe essere la possibilità di postarlo nel laboratorio, ricevere tutti i feedback del mondo, modificarlo (stavolta senza i vincoli dei 3k caratteri, ma di 30k) e nel caso di parere positivo poi potrebbe essere promosso in vetrina. Io ho una mezza idea di farlo con il mio se dovesse andar male.

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MatteoMantoani
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#19 » lunedì 25 settembre 2023, 8:14

PuntiDiDomanda ha scritto:
MatteoMantoani ha scritto:Ciao ?, piacere di leggerti e benvenut? in questa infernale Arena! Noto dalla lettura di questo racconto che stai cercando di andare verso una narrazione in prima persona immersiva come predicato dai nostri famosi guru. L'esercizio mi sembra quasi superato, al netto di qualche passaggio che renderei un po' più fluido e un po' meno costruito (la cima della stalagmite che potrebbe ospitare tutto il villaggio... chiaro che stai dando un dettaglio al lettore, più che rendendo un pensiero verosimile), ma preferisco una scrittura meno asettica e un po' più personale.. ma non mi dilungo sennò non la smetto più. Occhio anche ai dialoghi che mi sembrano tanto televisivi, l'ultima battuta fa un po' As you Know Bob, e anche qui è chiaro che è un'informazione per il lettore piuttosto che organica all'interno della struttura narrativa.
Lato trama mi sembra che ci sia qualche elemento non spiegato, chiaro che ci sono delle civiltà relegate a vivere nelle profondità della terra, ma chi sono questi robot/alieni che schiavizzano gli uomini? E perché per catturare schiavi hanno bisogno di andare a creare robot umanoidi che si sostituiscono ai bambini? Non possono scendere e prendersi chi vogliono senza troppi giri?
In definitiva un inizio promettente, ma per quanto riguarda il mio metro personale c'è margine di miglioramento.
Alla prossima e spero di rivederti ancora!


Hello! L'idea di stile è quella della focalizzazione interna profonda, come hai detto. Se vuoi dilungarti a me va benissimo! Sono avido di feedback, quindi accomodati. Lol
A parte questo, mi diverte molto che in realtà la questione villaggio sulla stalagmite sia stata pensata al contrario. La mia prima domanda è stata: "mmm... come posso dare l'idea dell'enormità della cima senza tirare fuori dal filtro del personaggio?" Quando ho trovato la soluzione del villaggio sono stato contento, proprio perché mi sembrava funzionare bene e nel frattempo dare anche un dettaglio di ambientazione. In realtà a quel pensiero ne avevo ricollegati altri, ma poi ho dovuto fare una bella mietitura di caratteri.

Riguardo i dialoghi, concordo che non sono incredibili, anche perché arrivano quasi tutti nel finale, in ristrettezza di tempo e caratteri, però As You Know, Bob perché, nello specifico?

Se vuoi mi dilungo! Sullo stile immersivo ho pareri contrastanti. Da un lato trovo molto importante il concetto di pov (o pdv), ma la narrazione in puro mostrato secondo me è pesante, didascalica e inutilmente complicata. Se da un lato posso capire la voglia di andare verso una scrittura che abbia la capacità di entrare nella testa del lettore in meno tempo possibile, dall'altro non credo che lo stile immersivo puro sia la risposta a tutti i problemi, come alcuni spingono tanto a farci credere. Per me, la verità sta nel mezzo: lo stile immersivo è una tecnica di scrittura, non LA tecnica, va dosato con giusta cognizione di causa insieme al tell per rendere la lettura sia immediata che appagante. Mia opinione! Queste non sono cose scientifiche, checché ne dicano alcuni sparando articoli neurologici interpretati da loro secondo i loro comodi, la scrittura è arte, e come ogni arte per apprenderla occorre pratica. Tanta pratica.
Se proprio si vuole usare un metodo scientifico basta andare in libreria: quanti sono i libri scritti in puro mostrato? A parte quelli di alcune case editrici che ne hanno fatto il vessillo (e comunque non per tutta la loro produzione) a me non è mai capitato di trovarne.
Detto questo, su cui non ho voglia di dilungarmi oltre sennò viene fuori un cinema, quindi ti rispondo sul tema dell'As You Know Bob.
L'ultima frase è quasi As You Know Bob, perché il robot esprime a voce alta un concetto noto al suo padrone stellare. L'entità sa benissimo la missione della bambina finta e sa che l'umano è il nuovo schiavo. La frase messa così è indispensabile per dare un'informazione finale più utile al lettore che ai personaggi che la pronunciano. Anche qui, mia opinione, puoi non essere d'accordo senza nessun problema.
Buona gara e buona Era! A presto.

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#20 » martedì 26 settembre 2023, 17:13

Marco Travaglini ha scritto:Ciao Mattia, secondo me lì potevi fare una semina riguardo alla creatura o alla missione, qualcosa che fosse assolutamente fuori contesto rispetto all'idea della bambina con un sogno fanciullesco. Magari invece di dire "stelle" e "voglio", mettevi qualcosa tipo "schiavi" e "missione". Così nel finale avremmo avuto già un piccolo richiamo a qualcosa di già accennato. Anche se a mio modo di vedere non sarebbe stato sufficiente.
Mi sembra di capire che tu sia a caccia di feedback. Se non dovessi raggiungere la finale, se non ricordo male ci dovrebbe essere la possibilità di postarlo nel laboratorio, ricevere tutti i feedback del mondo, modificarlo (stavolta senza i vincoli dei 3k caratteri, ma di 30k) e nel caso di parere positivo poi potrebbe essere promosso in vetrina. Io ho una mezza idea di farlo con il mio se dovesse andar male.

Grazie mille per i consigli! Quella del laboratorio sembra una buona idea, la valuterò seriamente.

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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#21 » martedì 26 settembre 2023, 18:07

MatteoMantoani ha scritto:
PuntiDiDomanda ha scritto:Se vuoi mi dilungo! Sullo stile immersivo ho pareri contrastanti. Da un lato trovo molto importante il concetto di pov (o pdv), ma la narrazione in puro mostrato secondo me è pesante, didascalica e inutilmente complicata. Se da un lato posso capire la voglia di andare verso una scrittura che abbia la capacità di entrare nella testa del lettore in meno tempo possibile, dall'altro non credo che lo stile immersivo puro sia la risposta a tutti i problemi, come alcuni spingono tanto a farci credere. Per me, la verità sta nel mezzo: lo stile immersivo è una tecnica di scrittura, non LA tecnica, va dosato con giusta cognizione di causa insieme al tell per rendere la lettura sia immediata che appagante. Mia opinione! Queste non sono cose scientifiche, checché ne dicano alcuni sparando articoli neurologici interpretati da loro secondo i loro comodi, la scrittura è arte, e come ogni arte per apprenderla occorre pratica. Tanta pratica.
Se proprio si vuole usare un metodo scientifico basta andare in libreria: quanti sono i libri scritti in puro mostrato? A parte quelli di alcune case editrici che ne hanno fatto il vessillo (e comunque non per tutta la loro produzione) a me non è mai capitato di trovarne.
Detto questo, su cui non ho voglia di dilungarmi oltre sennò viene fuori un cinema, quindi ti rispondo sul tema dell'As You Know Bob.
L'ultima frase è quasi As You Know Bob, perché il robot esprime a voce alta un concetto noto al suo padrone stellare. L'entità sa benissimo la missione della bambina finta e sa che l'umano è il nuovo schiavo. La frase messa così è indispensabile per dare un'informazione finale più utile al lettore che ai personaggi che la pronunciano. Anche qui, mia opinione, puoi non essere d'accordo senza nessun problema.
Buona gara e buona Era! A presto.

Io ti rispondo di nuovo perché l'argomento mi interessa, ma nel caso non farti problemi a smettere. So che discutere di queste cose porta via una marea di tempo, quindi magari salvi anche me. Ahahah

In realtà anch'io mantengo diversi dubbi e domande aperte sullo "stile immersivo" (non mi è mai piaciuta troppo come definizione, perché lo fa sembrare come l'unico possibile per immergere nella lettura, cosa che non credo), non sono un purista e concordo che il dogmatismo di alcuni derivi da bias (se ce li ha chi legge e apprezza da sempre literary fiction, li potrà avere anche chi non l'ha gradita e ripudiata, no?), sebbene in questo periodo mi stia focalizzando su quello per quanto riguarda lo studio, anche perché non ho ancora visto altri impianti teorici altrettanto ben sviluppati.
Paradossalmente gli aspetti che più voglio fare miei non afferiscono necessariamente a quel tipo di stile, ma sono principi genericamente di buon senso applicabili a prescindere. L'esempio numero uno è la consecutio logico-temporale di frasi ed eventi, che trovo paragonabile al "non si fanno scavalcamenti di campo" nel cinema; bisogna avere motivi davvero importanti per infrangerla. Discorso simile per l'uso di termini specifici, per i cinque sensi nelle descrizioni e compagnia.

Su pesantezza, didascalia e complicatezza ti remo un po' contro: ho avuto i tuoi stessi dubbi e timori, probabilmente perché i primi romanzi che mi sono beccato in quello stile erano talmente mostrati da creare un effetto telecronaca (conversando con amici mi sono divertito a definirli "uno show talmente show da diventare tell"), però in seguito ho trovato esempi più virtuosi, in cui la lettura è scorrevole e semplice. Quindi non penso sia il mezzo, ma l'utilizzo che se ne fa.
Sulla didascalia ho ancora il giudizio un po' in sospeso, ma al momento sono abbastanza convinto derivi più dall'attenersi pedissequamente al modello in tre atti, e non dallo stile immersivo. Se ci pensi in genere vengono portati avanti a braccetto.


Questione spiegone: ora che l'hai espresso in maniera più estesa e rileggendo meglio il finale di racconto capisco cosa intendi. Ci può stare, in effetti.

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Laura Brunelli
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#22 » giovedì 28 settembre 2023, 18:18

Ciao Mattia, piacere di leggerti.
Quello che mi è piaciuto di questo racconto è il ribaltamento finale, in cui la figlia tradisce il padre che rischia tutto per realizzare un suo desiderio “era lei a voler scappare”. Arriva inatteso e quindi fa il suo bell’effetto. Trovo però che il resto del racconto sia troppo confusionario. Troppe cose rimangono oscure. Tanto per dirne una, non è chiaro da dove provengano i due protagonisti. Il pg dice che sono arrivarti all’ultimo piano, ma di cosa? Sono dentro a un immenso lago, quindi mi viene il sospetto che vivano sott’acqua, ma se è così, perché non hanno sviluppato la capacità di respirare sott’acqua? Esiste una città subacquea protetta da una sorta di cupola? È da li che provengono? E le luci sulla piattaforma da dove provengono?
Personalmente credo che tu ti sia complicato la vita da solo immaginando un worldbuilding troppo complesso per un racconto di soli 3000 caratteri.
Alla prossima e buona edition

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#23 » giovedì 28 settembre 2023, 19:53

Laura Brunelli ha scritto:Ciao Mattia, piacere di leggerti.
Quello che mi è piaciuto di questo racconto è il ribaltamento finale, in cui la figlia tradisce il padre che rischia tutto per realizzare un suo desiderio “era lei a voler scappare”. Arriva inatteso e quindi fa il suo bell’effetto. Trovo però che il resto del racconto sia troppo confusionario. Troppe cose rimangono oscure. Tanto per dirne una, non è chiaro da dove provengano i due protagonisti. Il pg dice che sono arrivarti all’ultimo piano, ma di cosa? Sono dentro a un immenso lago, quindi mi viene il sospetto che vivano sott’acqua, ma se è così, perché non hanno sviluppato la capacità di respirare sott’acqua? Esiste una città subacquea protetta da una sorta di cupola? È da li che provengono? E le luci sulla piattaforma da dove provengono?
Personalmente credo che tu ti sia complicato la vita da solo immaginando un worldbuilding troppo complesso per un racconto di soli 3000 caratteri.
Alla prossima e buona edition

Ti ringrazio! Sì, decisamente mi sono complicato la vita. Ho preso le misure per la prossima volta!

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antico
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#24 » lunedì 2 ottobre 2023, 12:51

Sicuramente il fatto che tu sia arrivato molto lungo con i caratteri non ti ha aiutato e ti rimando al mio commento al racconto di Foglia. Qui però c'è proprio tanto, forse troppo e non mi è chiaro quasi nulla. In che senso sono arrivati all'ultimo piano, in che senso sono rimasti senz'acqua, cos'è questo lago di fango che si presume non sia all'ultimo piano ma allora si va in confusione con il dove sono in quanto stanno ancora nuotando... e così via. Ci sono riferimenti al passato e al nonno, ma non sono sufficienti a delineare il contesto e manca una semina efficace per darci anche solo un accenno ai motivi che hanno portato l'umanità a questo presente. E infine: un'entità così enorme cosa se ne fa di un singolo, minuscolo, schiavo in più? Perché tutto questo ambaradan per fregarne uno solo? Mi sembra tutto molto poco definito. Credo tu abbia disseminato indizi troppo razionali che ti abbiamo dato la sensazione di avere messo tutti gli elementi, ma non solo non si empatizza con i due protagonisti perché qui il problema è che il lettore rimane proprio fuori dal contesto. Insomma, troppa roba per così poco spazio, questo è certo, ma devi lavorare anche sull'eliminazione dell'eccesso di simbolismo (se lo hai usato, se per te era chiaro e gli altri no) e sul come il testo può arrivare ai lettori (e per questo sei nel posto giusto). Per me un pollice tendente al positivo, ma al pelo pelo. A rileggerti nei mesi prossimi.

PuntiDiDomanda
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Re: Le stelle rendono liberi

Messaggio#25 » lunedì 2 ottobre 2023, 20:32

antico ha scritto:Sicuramente il fatto che tu sia arrivato molto lungo con i caratteri non ti ha aiutato e ti rimando al mio commento al racconto di Foglia. Qui però c'è proprio tanto, forse troppo e non mi è chiaro quasi nulla. In che senso sono arrivati all'ultimo piano, in che senso sono rimasti senz'acqua, cos'è questo lago di fango che si presume non sia all'ultimo piano ma allora si va in confusione con il dove sono in quanto stanno ancora nuotando... e così via. Ci sono riferimenti al passato e al nonno, ma non sono sufficienti a delineare il contesto e manca una semina efficace per darci anche solo un accenno ai motivi che hanno portato l'umanità a questo presente. E infine: un'entità così enorme cosa se ne fa di un singolo, minuscolo, schiavo in più? Perché tutto questo ambaradan per fregarne uno solo? Mi sembra tutto molto poco definito. Credo tu abbia disseminato indizi troppo razionali che ti abbiamo dato la sensazione di avere messo tutti gli elementi, ma non solo non si empatizza con i due protagonisti perché qui il problema è che il lettore rimane proprio fuori dal contesto. Insomma, troppa roba per così poco spazio, questo è certo, ma devi lavorare anche sull'eliminazione dell'eccesso di simbolismo (se lo hai usato, se per te era chiaro e gli altri no) e sul come il testo può arrivare ai lettori (e per questo sei nel posto giusto). Per me un pollice tendente al positivo, ma al pelo pelo. A rileggerti nei mesi prossimi.

Grazie mille per i consigli!

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