Ed è meglio finirla qua!

[SalvatoreStefanelli]

Il prof. ci ha dato un tema strano: È la fine del mondo. Ora che scrivo? Di quale fine parlo? Ma sì, butto giù questa storia e speriamo che non sia la mia fine.
“I supereroi fluttuavano nello spazio, di fronte a loro il pianeta stava vivendo le sue ultime ore mentre, alle loro spalle, le grandi navi stellari si stavano allontanando a tutta velocità portando in salvo gli abitanti del pianeta, animali compresi.”.

Osservavo la Luna schiantarsi contro la Terra da una distanza di sicurezza relativa, nulla era servito a impedire quel disastro. Un mese indietro l’asteroide RZ23428 si era andato a sfracellare sul lato oscuro della Luna, spingendola, come in un gioco a carambola, contro la Terra e anche i grandi scienziati del pianeta non avevano potuto nulla contro quel destino. Era la fine del mondo.
Quello che per alcuni milioni di anni ci aveva ospitato e che ora stavano vedendo tutti sui mega schermi sparsi per la nave, qualcuno rinchiuso nella sua cabina a piangere, altri tra la folla nella speranza che il condividere il destino lo rendesse meno crudele, stava disintegrandosi nell’unico atto di amore con l’amata Luna. Io mi ero nascosto nella stiva, tra gli animali che urlavano il loro sentire, per quella capacità di riconoscere gli eventi anche senza vederli. In fondo all’hangar c’era una vetrata che si apriva sull’atroce spettacolo; con le mani che scivolavano sul vetro, mi stavo accasciando sul pavimento, con gli occhi sbarrati dal dolore: avevo lasciato ogni cosa sulla Terra, tutto quello che avessi mai amato e i ricordi non sarebbero bastati a superare la loro perdita, i morti non si possono portare dietro. E non mi hanno lasciato la scelta di morire con loro per sempre, con mia moglie e i miei figli, con i ricordi che sarebbero spariti da lì a poco nella memoria di chi ci aveva conosciuto. Mi sentivo nulla. In quel momento non avvertivo il mio corpo, non avevo più una mente che producesse pensieri. Ero nulla. La speranza di un nuovo pianeta non contava niente per me, eppure era lì che ci stavamo dirigendo.
Eccolo! Dopo soli 729 giorni il nuovo mondo era lì, davanti a noi. Gli psicologi nel frattempo mi avevano riportato alla vita. Ero pronto a fare il mio lavoro e a scendere sul nuovo pianeta in esplorazione. I dati rilevati dall’astronave erano buoni, l’aria risultava adatta alla nostra sopravvivenza. Dovevamo solo verificare perché non si percepisse nessuna forma di vita.
La squadra stava rilevando i dati del suolo e dell’aria lungo una profonda insenatura nel terreno. A primo acchito tutto confermava quello che già si sapeva. Sui volti dei miei compagni apparvero i primi sorrisi, quelli di una speranza che stava divenendo realtà, tanto che si tolsero i caschi e iniziarono a danzare. Io non ero convinto. Mi allontanai sino a raggiungere la cima di una collina poco distante, l’orizzonte era qualcosa di meravigliosamente arido, con il sole al tramonto. In fondo alla valle si stagliava una montagna conica. All’improvviso si udirono rombi, l’elettricità che si stava scaricando sulla cima non prometteva nulla di buono. Il vulcano eruttò una nuvola di gas. Chiamai i miei compagni per avvisarli ma non potevano sentirmi senza casco, mi sbracciai verso i tre ma l’onda di gas li raggiunse prima che potessi io; non ebbero scampo.
Quelle fu l’ultima volta che qualcuno non moriva di vecchiaia. Io, però, non ne volli più sapere di esplorazioni, decisi di cambiare vita. Ed eccomi qua a fare l’insegnante. Se poi ti capitano dei temi come questo che ho tra le mani, allora ti viene voglia di tornare indietro.

- Garretti il suo tema è… non ho parole per descriverlo ed è meglio finirla qua!

[antico]

Salvatore, bentornato nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona GIULIANO CANNOLETTA EDITION!

[SalvatoreStefanelli]

Grazie! Ho bisogno di riprendere a scrivere e questo posto mi è sembrato quello ideale perché, seppure ci fosse il pericolo di mollare, in questi ultimi tre anni mi è già capitato un paio di volte, volevo provare ad andare sino in fondo e mettermi alla sbarra per sentirmi giudicato, più che altro per sentire i pareri e i consigli, che aiutano sempre a crescere. Ora, spero proprio di non cedere di nuovo al nulla, ho pur sempre un paio di romanzi che aspettano che li porti a termine e una infinità di libri che vogliono tolga loro la polvere di dosso e mi butti nel vivo delle loro storie. Buona vita a tutti i partecipanti, da qualunque parte della barricata siano, sempre e comunque!
P.s. Scusate i tanti ed evidenti errori.

[alexandra.fischer]

Tema centrato. Il professore assegna un tema sulla fine del mondo e l’allievo ci scrive su una storia di supereroi con tanto di astronavi che hanno caricato l’umanità e gli animali per portarli in salvo. Ma il professore ha un ricordo vero, quello dell’asteroide che ha mandato la Luna contro la Terra costringendo l’umanità alla ricerca di un altro mondo con tanto di animali al seguito. Purtroppo, in quel nuovo mondo non si può respirare senza casco, come il caso dei tre nuovi arrivati ha dimostrato. E il professore, rimasto solo al mondo e sconvolto dall’episodio dell’esplorazione andata male, non sa come classificare il tema dell’allievo.

[SalvatoreStefanelli]

Tema centrato. Il professore assegna un tema sulla fine del mondo e l’allievo ci scrive su una storia di supereroi con tanto di astronavi che hanno caricato l’umanità e gli animali per portarli in salvo. Ma il professore ha un ricordo vero, quello dell’asteroide che ha mandato la Luna contro la Terra costringendo l’umanità alla ricerca di un altro mondo con tanto di animali al seguito. Purtroppo, in quel nuovo mondo non si può respirare senza casco, come il caso dei tre nuovi arrivati ha dimostrato. E il professore, rimasto solo al mondo e sconvolto dall’episodio dell’esplorazione andata male, non sa come classificare il tema dell’allievo.

Ciao Alessandra. Direi che hai descritto il mio racconto alla perfezione. Qualche commento/critica?

[Cinzia Fabretti]

Gentile Salvatore, la prima lettura mi ha lasciato in forse. Il commento di Alessandra mi ha illuminato, e nel rileggere ho messo meglio a fuoco il tutto. Nonostante il rigo vuoto con cui hai separato il ricordo del protagonista dall’elaborato dello studente, in un primo tempo avevo creduto fosse tutto riferibile al compito, una immaginaria e dettagliata descrizione della fine della Terra. Anche perché dopo tre righe non pensavo che il ‘compito’, invece, fosse già finito. Inoltre, se davvero lo studente era nato su un nuovo pianeta, avrebbe pur dovuto sapere che però la sua gente aveva assistito a una vera fine del pianeta precedente! (In fondo, il tutto sarebbe accaduto solo una generazione prima, se il suo professore era già uomo adulto con famiglia, all’epoca). Possibile, allora, che lo studente trovi il tema così strano e che abbia così poco da dire? Ecco, mi è parso poco verosimile. Tutta la parte centrale, la descrizione degli eventi, dell'agitazione degli animali, dell’annientamento del protagonista, l’ho invece trovata coinvolgente. Affrettato solo quel: ‘dopo soli 729 giorni il nuovo mondo era lì', con cui sintetizzi tutto il viaggio, ma i caratteri erano quelli.
Nel complesso quindi il racconto mi è piaciuto, qualche incertezza circa la trama, ma impeccabile la scrittura; tuttavia nel compilare la classifica temo scivolerà oltre la metà, semplicemente perché i racconti in questo gruppo sono davvero tutti, ma tutti, belli.

[gioco]

Ammetto che questo racconto mi ha un po' spiazzato e non mi ha coinvolto del tutto. Forse ci sono un po' troppi piani e sono un po' confusi. La cornice -che poi forse non e' davvero una cornice- toglie presa alla parte centrale, il racconto di "fantascienza". Questo non ha molto ritmo, e la frase finale (della seconda parte) se da un lato crea un collegamento col piano piu' esterno dall'altro stride un pochino con cio' che la precede. La chiosa finale nella terza parte rimette di nuovo in discussione il senso delle prime due e questo e' sicuramente l'aspetto interessante. In definitiva credo che l'idea sia molto originale e potenzialmente molto stimolante, ma la resa non mi sembra funzionare molto bene. Le varie prospettive andrebbero equilibrate, non so magari distinguendo maggiormente lo stile a seconda dei diversi punti di narrazione. Probabilmente e' un mio limite ma cosi' mi trasmette troppa confusione.

[SalvatoreStefanelli]

Ciao Cinzia, ti ringrazio di tutto quanto mi hai detto e non importa dove finirà il racconto, importa la visione che gli altri ne hanno, perché da lì si può sperare di migliorarsi. Una cosa che avrei potuto fare, e non ci ho pensato, sarebbe stato inserire i puntini sospensivi alla fine del tema, per indicare che c'era altro. Sul fatto che il ragazzo si meravigliasse del tema, io non ricordo che mi sia mai stato chiesto di fare un tema sulla seconda guerra mondiale eppure, ai miei tempi, erano passati solo pochi decenni dalla sua fine; li ho studiati, discussi ma mai un tema; non avendola vissuta, non avrei saputo forse neanche cosa dire. Comunque ci sta che ti possa sembrare inverosimile.

Ciao Gioco, sono d'accordo con te che ci sarebbe voluta una maggior distinzione tra la parte che riguarda il ragazzo e quella relativa al professore, un modo diverso di esprimersi ma, anche se non può essere una giustificazione valida, quando ho iniziato a scrivere il racconto non sapevo nemmeno se lo avrei finito e dove andare a parare, infatti dopo aver scritto la prima parte ho dovuto modificare diverse cose almeno un paio di volte e poi proseguire, così come la terza parte: non sapevo proprio come concludere la storia. Mi spiace non essere riuscito dare ritmo alla seconda parte, generalmente faccio meglio ma, come dicevo da un'altra parte, sono tre anni che non scrivo, anche per cause che non dipendono dalla mia volontà, forse sarà stato per quello; non è una scusante ma è.
Grazie a entrambi per avermi mostrato come l'avete visto voi. Buona vita, sempre e comunque!

[Franco Zanella]

Ciao Salvatore!
Hai fatto un bel gioco trasformando il racconto in un tema scolastico, e questo ti ha concesso la libertà di scrivere qualsiasi cosa sia essa verosimile o inverosimile senza perdere credibilità.
Ho trovato però un po’ attorcigliato il finale che alla fine ho interpretato così: il ragazzo che dice di essere diventato insegnante quasi a voler fare il verso al professore, il quale di conseguenza stronca il compito rifiutando ogni discussione.
Ho dovuto leggere il finale un paio di volte per arrivare a questa interpretazione e spero che sia quella che intendevi tu.
Questa cosa però limita però un po’ il racconto che altrimenti è godibile.
Buona edition!
Franco

[SalvatoreStefanelli]

Ciao Salvatore!
Hai fatto un bel gioco trasformando il racconto in un tema scolastico, e questo ti ha concesso la libertà di scrivere qualsiasi cosa sia essa verosimile o inverosimile senza perdere credibilità.
Ho trovato però un po’ attorcigliato il finale che alla fine ho interpretato così: il ragazzo che dice di essere diventato insegnante quasi a voler fare il verso al professore, il quale di conseguenza stronca il compito rifiutando ogni discussione.
Ho dovuto leggere il finale un paio di volte per arrivare a questa interpretazione e spero che sia quella che intendevi tu.
Questa cosa però limita però un po’ il racconto che altrimenti è godibile.
Buona edition!
Franco

Ciao Franco. Sinceramente no. Non era quella la mia idea, tutt'altro. La prima parte mostra il ragazzo che deve affrontare un tema che per lui non ha senso e prova a cavarsela inventando una storia legata al passato della sua gente ma con dei supereroi. La seconda parte vede il professore che ha dato quel tema a rivivere la sua storia nel ricordo della fine del loro pianeta e la fuga verso una nuova speranza e via così. La terza parte, che un po' si divide tra il finale della seconda e l'ultima frase, mostra il professore che, dopo essere stato esploratore e aver visto la morte dei suoi amici colleghi, ha deciso di cambiare vita e passare all'insegnamento ma, quando si ritrova tra le mani il tema dell'allievo, quasi quasi si pente e vorrebbe tornare indietro, poi la chiude con quella valutazione espressa nelle ultime parole "Ed è meglio finirla qua!". Peccato non essere riuscito a rendere perfettamente i vari piani della storia. Grazie del commento.

[Proelium]

Ciao Salvatore,
piacere di leggerti. Il tema è centrato, ma ho fatto un po' fatica a digerire questa storia. Il gioco di incastro tra il tema in classe e gli eventi trascritti (inventati di sana pianta dallo studente? ricordati amaramente dal prof?) è un espediente di costruzione sicuramente fattibile. Essendo un grande fan del Decamerone, Hyperion ecc., in genere li apprezzo molto, a patto che siano impostati con solida chiarezza. In questo caso, invece, a fine lettura rimango abbastanza confuso. Probabilmente, a complicare e appesantire il tutto, contribuisce anche la sovrabbondanza di topoi scifi a cui fai riferimento (troppi, per un racconto così breve!), tutti riassunti sommariamente, che non arricchiscono davvero la storia. In questi casi, meglio concentrarsi su pochi elementi e impegnarsi per valorizzarli.

Buona edition, in bocca al lupo.
Francesco

[SalvatoreStefanelli]

Ciao Salvatore,
piacere di leggerti. Il tema è centrato, ma ho fatto un po' fatica a digerire questa storia. Il gioco di incastro tra il tema in classe e gli eventi trascritti (inventati di sana pianta dallo studente? ricordati amaramente dal prof?) è un espediente di costruzione sicuramente fattibile. Essendo un grande fan del Decamerone, Hyperion ecc., in genere li apprezzo molto, a patto che siano impostati con solida chiarezza. In questo caso, invece, a fine lettura rimango abbastanza confuso. Probabilmente, a complicare e appesantire il tutto, contribuisce anche la sovrabbondanza di topoi scifi a cui fai riferimento (troppi, per un racconto così breve!), tutti riassunti sommariamente, che non arricchiscono davvero la storia. In questi casi, meglio concentrarsi su pochi elementi e impegnarsi per valorizzarli.

Buona edition, in bocca al lupo.
Francesco

Ciao Francesco. Grazie per avermi portato il tuo punto di vista. Il rigo che separa la prima parte dalla seconda intendeva, ma non deve essere riuscito bene, a separare la scena vista nella mente dello studente e quella che riporta i ricordi del professore. Non so dirti se hai ragione sulla sovrabbondanza di topoi, io ci ho visto solo un normale avanzare di una vita, fatto di alcuni episodi chiave, appena accennati perché lo spazio e il tempo sono tiranni. Comunque sia, grazie!

[Debora]

Ciao Salvatore, che piacere trovarti qui! Mi sento piccola piccola a giudicare un tuo racconto soprattutto dopo che hai scritto che viene da una lunga astinenza, ma ci provo lo stesso. Nulla da eccepire sulla scrittura, ho fatto davvero fatica a distinguere le parti della storia, non avevo capito che la seconda parte era il ricordo del professore, pensavo fosse il tema dello studente. Dopo aver letto un tuo commento qua sopra l’ho riletto e mi è risultato tutto più chiaro e lineare. L’idea mi piace, un po’ meno il finale che mi è sembrato un po’ affrettato. Però quell’astronave/arca di Noè con tutte le persone che assistono impotenti alla fine del mondo (anche poetizzata con questo scontro con la Luna) mi è proprio rimasta impressa: una scena che vale tutto il racconto.

[starla]

Ciao Salvatore,
Il tuo racconto mi ha lasciata confusa. A una prima lettura, ho pensato che tutto il racconto fosse il tema del ragazzo, e solo leggendo l’ultima frase del professore ho capito che non era così. I commenti degli altri mi hanno poi aiutato a ricostruire il tutto.
Il racconto andava strutturato meglio per distinguere i diversi punti di vista, per rendere riconoscile il flash back del professore. Avrebbe aiutato anche differenziare il registro tra lo studente e il professore.
Il flusso di lettura si interrompe anche a causa di frasi troppo lunghe e complesse e alcuni problemi di punteggiatura.
L’idea in sé comunque era buona. Se è da un po’ che non scrivi, ti faccio i complimenti per esserti rimesso in gioco. Hai già fatto il passo più importante.

[Shanghai Kid]

Ciao Salvatore,
piacere di averti letto!
Mi accodo a chi si è detto un po’ confuso per la strutturazione che hai dato al tuo pezzo. Per comprenderne i piani è necessaria più di una lettura e comunque resta davvero difficile comprenderli. L’idea di per sè è buona, ma penso che i caratteri richiesti l’abbiano resa un po’ ardua. Io avrei forse sfrangiato un po’ la parte centrale, che mi è risultata un po’ verbosa e piatta, cercando di rendere più chiari i passaggi da un piano all’altro.
Quindi, direi, buono il proposito, ma non altrettanto la riuscita.
A rileggerci,
Elisa

[Giovanni P]

Ciao Salvatore,

meno male che devi ricominciare, la tua scrittura è di un livello altissimo, figurati se non avevi mai smesso....detto ciò non ho notato grossi errori e il racconto in sé mi è piaciuto molto. Purtroppo capiti in un girone di ferro e dopo aver letto il tuo racconto sono davvero in difficoltà nel buttare giù la classifica.
Per ora ti faccio I miei complimenti e un grande in bocca al lupo.

[Stefano.Moretto]

Ciao Salvatore,
mi accodo a chi ti ha scritto che è difficile distinguere i vari piani del racconto: io leggendolo avevo capito che il pezzo "lungo" era il tema del ragazzo, ma non riuscivo a capire il collegamento con la frase tra virgolette con i supereroi. Il rimando finale alla professione del prof l'avevo interpretata come una frecciatina al suo prof e come motivo del suo risentimento per il tema.
Il problema è questo: sei partito con una narrazione in prima persona che era chiaramente da parte di un ragazzo, e hai continuato con una narrazione in prima persona senza dare nessun indizio sul fatto che non fosse la stessa prima persona. Sul finale poteva esserci l'intuizione visto il rimando alla sopracitata professione, ma c'erano appunto altre interpretazioni possibili.

[antico]

Mi allineo al commento di Moretto sulla gestione dei punti di vista. Ho faticato a comprendere la logica del tuo racconto e senza leggere i commenti e le tue risposte non ci sarei arrivato. In particolare, non comprendo come si sia potuta ricreare una situazione "normale" con scuola e tutto quando la tua chiusa è su un disastro che sta succedendo sul pianeta che travolge gli esseri umani ivi giunti: c'è un salto eccessivo, a mio avviso. Peccato perché la tua scrittura è ottima e qui hai sbagliato proprio il tipo di strategia. Per quanto detto, per me un pollice tendente al positivo, ma un po' al pelo.

[GiulianoCannoletta]

Ciao Salvatore, piacere di averti letto.
L'idea alla base del racconto è interessante, con la circolarità fra il tema e la vecchia vita del professore. A mio avviso, però, la struttura non è molto equilibrata, con quella lunga parte centrale in cui riassumi gli eventi che soffoca un po' la premessa e rende meno efficace la conclusione.
Forse potresti intervenire sulla struttura, proponendo i ricordi del protagonista, invece che come un unico lungo testo, come “schegge” più vivide che intervallano la sua vita attuale.
A rileggerci presto!