Ottanta di Emiliano Maramonte

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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Emiliano Maramonte
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Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 0:56

Esterno - Mattino

Samuel contempla l’alba. Il sole sorge lento dietro le montagne lontane. Il cielo blu cobalto si accende di arancione.
L’aria frizzante gli punge la faccia. Le mani fredde non smettono mai di tremare.
Fra poco i ragazzi si sveglieranno e si dedicheranno all’organizzazione della Cerimonia. Tutto il villaggio sarà in festa per lui. L’emozione è forte e Samuel sente già fremere le membra stanche.
Ottanta, pensa. Una vita intera è fuggita via.
Che cosa potrò dire loro?
Samuel sospira. La schiena comincia a dolergli. Stringe i denti.
Le montagne sono alte e imponenti, come bastioni inespugnabili.
Dicono che ogni uomo abbia almeno un rimpianto prima di morire.
Lo sguardo di Samuel è catturato dall’imponenza delle rocce e delle vette innevate.
Avrei voluto…
Rabbrividisce.
Ho avuto tutto ciò che desideravo.
I pensieri si interrompono sempre allo stesso punto. Samuel ingoia saliva amara.
Avrei voluto…
Si sfiora gli occhi con le dita rugose. Si accorge che sono umidi. Il freddo adesso è dentro di lui. Il primo raggio del sole nascente lo acceca. La schiena gli lancia avvertimenti di dolore.
È il momento di rientrare.

Interno – Pomeriggio

Samuel asciuga la saliva che cola dalla bocca di Elise e le rimbocca le coperte. Oggi è più presente del solito, come se avesse capito tutto.
Le accarezza la fronte pallida e ne percorre con le dita i profondi solchi della vecchiaia.
«Non ti preoccupare, sono sereno» la rassicura, anche se sa che non è vero.
Una lacrima spunta dall’occhio cieco di Elise.
«Non piangere, per favore.» Samuel si ritrae e ricaccia nel petto un groppo di tristezza. Si guarda intorno, la capanna è un luogo angusto, limitato, che ha rappresentato il suo mondo.
Avrei voluto guardare oltre queste mura di pietra e malta, e invece sono rimasto qui.
Prende la mano di Elise e gliela stringe: è gelida e fragile. «Jin e Elara si prenderanno cura di te.»
Le sorride mentre le porge un bicchiere d’acqua e la aiuta a bere.
«Sai, Elise, finalmente so cosa dirò ai ragazzi stasera.»
Coglie una scintilla di interesse nell’occhio buono di lei. «Le montagne, è là che devono andare. Non voglio che finiscano come me.»
Si pente di ciò che ha appena pronunciato. Non è giusto nei confronti di Elise.
Perdonami, amore. Abbiamo avuto una vita felice.
Ma lei non reagisce più, si è appena addormentata.

Esterno – Sera

Canti, fuochi, gioia intorno al Pozzo.
Ottanta è l’ultimo traguardo. Stanno già festeggiando.
Samuel tira un profondo respiro e si incammina a passo lento verso la piazza. Ha indossato il suo vestito migliore. Si è tirato indietro i pochi capelli che la vecchiaia gli ha risparmiato. Si è lavato la barba. È pronto.
Percorre le stradicciole del villaggio sotto lo sguardo ammirato degli abitanti. Lo salutano con deferenza. Qualcuno alza un calice di vino in suo onore. Tutto ciò lo riempie d’orgoglio.
La piazza è gremita, soprattutto di gioventù che gravita attorno a due falò. Quando Samuel arriva gli schiamazzi si placano e i ragazzi e le ragazze si schierano a mezzaluna nelle vicinanze del Pozzo. Lui si ferma, stringe le mani dietro la schiena e li guarda uno per uno, poi alza lo sguardo sulle cime delle montagne rischiarate dalla luna piena. Il silenzio diventa padrone della scena.
«Vi ringrazio per essermi vicino stasera» dice Samuel, la voce tremula per l’emozione. «Vi aspettate un bel discorso, come hanno fatto gli altri prima di me ma, sapete, non ho molto da dirvi. Amatevi e godete di ogni momento che la vita vi concederà ma non scordate di essere coraggiosi. Si dice che ogni uomo abbia sempre un rimpianto prima di morire, be’, anch’io ne ho uno. Le montagne sono vostre. Esploratele, scoprite com’è il mondo oltre. Siete giovani, forti e pieni si speranze. Osate, dunque! Non ho altro da aggiungere.»
I festeggiamenti riprendono. Samuel si volta e si avvia al Pozzo. Sale la scaletta con affanno, si sistema sulla piattaforma. Un giovane di cui non sa il nome aziona la carrucola.
Ottanta, pensa Samuel mentre il buio delle profondità lo divora. Non è la fine.



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antico
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#2 » martedì 17 ottobre 2023, 1:04

Ciao Emiliano! Parametri ok, buona GIULIANO CANNOLETTA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#3 » martedì 17 ottobre 2023, 14:51

Ottanta di Emiliano Maramonte Tema centrato. Testo costruito come una sceneggiatura. Samuel, il protagonista ottantenne, vive il suo ultimo giorno al villaggio in vista della Cerimonia che lo vedrà calato in un pozzo. Non ha rimpianti, se non per le montagne che non ha scalato, i mondi che non ha visto. Commovente la scena con la moglie malata, gli sfugge il rimpianto di non avere scalato le montagne ma si riprende, ha avuto una vita felice con lei e dei figli. Si prenderanno cura di lei. Molto efficaci le descrizioni dell’ambientazione, con il cielo e le montagne e anche quella della sua ultima festa, dove esorta i giovani a scalare le montagne e vedere cosa c’è al di là.

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gioco
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#4 » martedì 17 ottobre 2023, 21:40

Questo racconto mi e' piaciuto molto. Mi convincono in particolare la costruzione della scena, anzi delle scene, l'importanza della vicenda personale, che traspare dai brevi intensi scambi del protagonista, e l'ambientazione curata, anche se misteriosa o irrisolta nel non svelare cosa succeda a chi raggiunge gli ottanta. Trovo forse un po' pesante l'uso degli aggettivi, soprattutto nella prima scena. In ogni caso complimenti: viene molta voglia di leggere il seguito!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#5 » mercoledì 18 ottobre 2023, 11:20

alexandra.fischer ha scritto:Ottanta di Emiliano Maramonte Tema centrato. Testo costruito come una sceneggiatura. Samuel, il protagonista ottantenne, vive il suo ultimo giorno al villaggio in vista della Cerimonia che lo vedrà calato in un pozzo. Non ha rimpianti, se non per le montagne che non ha scalato, i mondi che non ha visto. Commovente la scena con la moglie malata, gli sfugge il rimpianto di non avere scalato le montagne ma si riprende, ha avuto una vita felice con lei e dei figli. Si prenderanno cura di lei. Molto efficaci le descrizioni dell’ambientazione, con il cielo e le montagne e anche quella della sua ultima festa, dove esorta i giovani a scalare le montagne e vedere cosa c’è al di là.


Grazie mille Alexandra, come sempre, per l'attenta lettura e per gli apprezzamenti.

Bentornata e buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#6 » mercoledì 18 ottobre 2023, 11:25

gioco ha scritto:Questo racconto mi e' piaciuto molto. Mi convincono in particolare la costruzione della scena, anzi delle scene, l'importanza della vicenda personale, che traspare dai brevi intensi scambi del protagonista, e l'ambientazione curata, anche se misteriosa o irrisolta nel non svelare cosa succeda a chi raggiunge gli ottanta. Trovo forse un po' pesante l'uso degli aggettivi, soprattutto nella prima scena. In ogni caso complimenti: viene molta voglia di leggere il seguito!


Ciao Gioco e benvenuto nell'infernale Arena! (Uso il tuo nickname finché non sapremo, se lo sapremo, il tuo vero nome).
Grazie per gli apprezzamenti, mi fa molto piacere che ti sia piaciuto.
Il problema dell'aggettivazione eccessiva me lo porto dietro da anni e ci sto lavorando. Anche qualche editor professionista me l'ha fatto notare. Ci sto lavorando.

Buona Edition!
Emiliano.

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gioco
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#7 » mercoledì 18 ottobre 2023, 13:23

Grazie Emiliano, il mio ingresso nell'arena e' stato, diciamo cosi', fantozziano :-D
Ma ci saranno altre occasioni. Ah, mi chiamo Corrado.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

Giovanni P
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#8 » mercoledì 18 ottobre 2023, 16:18

Un racconto diviso in tre sequenze che racchiudono e mostrano la vita di Samuel che sta volgendo alla fine, ma non in maniera naturale. L’empatia è il motore della storia e arriva subito a chi legge. Lo stile si regola perfettamente con la storia, quando serve incalza quando occorre rallenta. Tema centrato, è la fine del mondo per Samuel, ma non per chi rimane.
Ottimo lavoro

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SalvatoreStefanelli
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#9 » mercoledì 18 ottobre 2023, 19:15

Una gran bella storia, carica di empatia, di emozioni, le scene si vivono sulla pelle. Unica cosa, secondo me, che non mi torna è il fatto che si da per scontato tutto il finale, cosa che ci sta, solo che io volevo capire perché, arrivati a ottant'anni ci si debba infilare in un pozzo e farla finita?

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Proelium
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#10 » mercoledì 18 ottobre 2023, 21:03

Ciao Emiliano,
ironia della sorte, rieccoci qui, a leggerci e commentarti un'altra volta... ed è sempre un gran piacere! Anche stavolta, vedo che non hai perso il tuo smalto: hai scelto una divisione in sequenze molto essenziali, praticamente una sceneggiatura, con pochi elementi, personaggi e ambienti, semplici, sì, ma che hai saputo caratterizzare e valorizzare con cura. Secondo me il risultato è molto buono. All'inizio la costruzione artefatta un po' la si avverte, ma con il procedere della storia l'intensità emotiva si fa sempre più pressante, e rende il commiato di questo vecchio saggio molto coinvolgente. Bene anche il finale: destabilizza il lettore e gli affida un vuoto, un dubbio esistenziale su cui è invitato a riflettere.

In bocca al lupo, carissimo, e alla prossima! (chissà quando sarà?)
Francesco

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Shanghai Kid
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#11 » giovedì 19 ottobre 2023, 23:00

Ciao Emiliano,
sbaglio o gira che ti rigira mi tocca sempre commentarti? Beh, ti dirò che ne sono contenta, perchè è bello leggerti.
Questo tuo racconto mi ha ricordato un film: Midsommar - Il villaggio dei dannati. Me lo ha ricordato per la questione del "sacrificio", morte degli anziani, ma per tutto il resto l'ho nettamente preferito al film, dal quale si distacca per delicatezza e poeticità. Queste sono le caratteristiche del testo che ho apprezzato di più. Mi suggestiona molto questo rapporto uomo-montagna e mi suggestiona e commuove anche la pacatezza del protagonista. A livello stilistico, come sempre, non ho appunti da farti. Il testo scorre bene. La sua delicatezza mi ha davvero colpita. Per gusto personale cerco sempre un po' di tragedia o qualcosa di oscuro, ma in questo brano l'assenza di questi elementi è forse un valore aggiunto.
Quindi direi che è una prova molto buona, migliore, a mio avviso, di altre comunque buone nate dalla tua penna.
Avrei voluto più contesto, ma capisco che la ristrettezza dei caratteri te lo ha impedito e le scelte che hai fatto sono tutte funzionali alla riuscita del brano. Ti invito però a farne qualcosa fuori da qui, ampliando questo aspetto.
Bravo!
A rileggerci,
Elisa

Franco Zanella
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#12 » giovedì 19 ottobre 2023, 23:30

Ciao Emiliano,
mi hai fatto fare un bel viaggio nei tre momenti dell’ultimo giorno di quest’uomo che si congeda dalla vita rispettando le regole della sua comunità, come ha probabilmente sempre vissuto.
Volendo trovare dei difetti ne ho individuati due: alcuni aggettivi un po’ scontati (il cielo blu cobalto, l’aria frizzante, i bastioni inespugnabili) che danno una sensazione di banalità, e il carattere del personaggio troppo mite e rinunciatario e che sembra voler spingere gli altri a seguire i sogni che lui non ha realizzato per pavidità o conformismo. Forse un personaggio più “ribelle” avrebbe dato una spinta maggiore al racconto.
Buon proseguimento di edition e alla prossima!
Franco

Cinzia Fabretti
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#13 » venerdì 20 ottobre 2023, 11:10

Buongiorno Emiliano, il tuo racconto è affascinante. Si legge col fiato sospeso, in attesa di scoprire cosa attende il protagonista. Intense le scene con la moglie malata, ma anche tutti i passaggi fino al finale. Che però mi lascia sospesa e inquieta. C’erano popoli, come gli inuit, presso i quali gli anziani, non più in grado di essere utili alla famiglia, in tempi di carestia praticavano il suicidio per lasciare il poco cibo disponibile ai membri giovani. Una scelta coraggiosa, che però restava una scelta e che aveva una triste ragionevolezza. Ecco, nel tuo racconto non trovo motivo per questo scadere del termine, una spiegazione di cui sentivo il bisogno. Un racconto costruito benissimo, elegante e intenso, ma a cui rimprovero una chiusa che avrei voluto più chiara.

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#14 » venerdì 20 ottobre 2023, 11:40

gioco ha scritto:Grazie Emiliano, il mio ingresso nell'arena e' stato, diciamo cosi', fantozziano :-D
Ma ci saranno altre occasioni. Ah, mi chiamo Corrado.


Piacere di conoscerti, Corrado!
Vedrai che l'infernale Arena ti riserverà molte soprese interessanti!

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#15 » venerdì 20 ottobre 2023, 11:43

Giovanni P ha scritto:Un racconto diviso in tre sequenze che racchiudono e mostrano la vita di Samuel che sta volgendo alla fine, ma non in maniera naturale. L’empatia è il motore della storia e arriva subito a chi legge. Lo stile si regola perfettamente con la storia, quando serve incalza quando occorre rallenta. Tema centrato, è la fine del mondo per Samuel, ma non per chi rimane.
Ottimo lavoro


Grazie. Sono molto contento ti sia piaciuto. Hai capito perfettamente quello che volevo comunicare.

A presto e buona gara!

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#16 » venerdì 20 ottobre 2023, 11:51

SalvatoreStefanelli ha scritto:Una gran bella storia, carica di empatia, di emozioni, le scene si vivono sulla pelle. Unica cosa, secondo me, che non mi torna è il fatto che si da per scontato tutto il finale, cosa che ci sta, solo che io volevo capire perché, arrivati a ottant'anni ci si debba infilare in un pozzo e farla finita?


Ciao Salvatore, bentrovato in questa Arena!

Grazie per gli apprezzamenti.
Ero consapevole di azzardare con un finale in qualche modo sospeso, ma ho accettato il rischio. Il finale è simbolico: è l'allegoria della morte, un autosacrificio imposto dalla società per far sì che vada avanti; al raggiungimento dell'ottantesimo anno di età, gli anziani accettano serenamente il loro destino e lasciano qualcosa alle nuove generazioni. Ovviamente non potevo inserire nel racconto un trattato di sociologia per spiegarlo. Al lettore ho lasciato qualche conclusione da elaborare. Ma come spesso si dice: "Non conta la destinazione, bensì il viaggio". E se questo piccolo viaggio narrativo ti è piaciuto, allora ho raggiunto lo scopo.
Buona gara!
Emiliano

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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#17 » venerdì 20 ottobre 2023, 11:55

Proelium ha scritto:Ciao Emiliano,
ironia della sorte, rieccoci qui, a leggerci e commentarti un'altra volta... ed è sempre un gran piacere! Anche stavolta, vedo che non hai perso il tuo smalto: hai scelto una divisione in sequenze molto essenziali, praticamente una sceneggiatura, con pochi elementi, personaggi e ambienti, semplici, sì, ma che hai saputo caratterizzare e valorizzare con cura. Secondo me il risultato è molto buono. All'inizio la costruzione artefatta un po' la si avverte, ma con il procedere della storia l'intensità emotiva si fa sempre più pressante, e rende il commiato di questo vecchio saggio molto coinvolgente. Bene anche il finale: destabilizza il lettore e gli affida un vuoto, un dubbio esistenziale su cui è invitato a riflettere.

In bocca al lupo, carissimo, e alla prossima! (chissà quando sarà?)
Francesco


Carissimo Francesco, consideriamo questa come una specie di prosecuzione delle belle chiacchierate avute a Stranimondi, e ti ringrazio delle belle parole spese per me, anche in questo caso. Mi fa piacere tu abbia colto un po' tutto il senso del mio racconto. Il vuoto finale è proprio il tipo di "dubbio" esistenziale che volevo instillare nel lettore, ma, mi par di capire, non tutti lo hanno interpretato come un invito a riflettere, però non fa niente, va bene così, leggere è bello per questo!
A breve leggerò con grande curiosità anche il tuo racconto.
Buona gara!
Emiliano

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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#18 » venerdì 20 ottobre 2023, 12:26

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Emiliano,
sbaglio o gira che ti rigira mi tocca sempre commentarti? Beh, ti dirò che ne sono contenta, perchè è bello leggerti.
Questo tuo racconto mi ha ricordato un film: Midsommar - Il villaggio dei dannati. Me lo ha ricordato per la questione del "sacrificio", morte degli anziani, ma per tutto il resto l'ho nettamente preferito al film, dal quale si distacca per delicatezza e poeticità. Queste sono le caratteristiche del testo che ho apprezzato di più. Mi suggestiona molto questo rapporto uomo-montagna e mi suggestiona e commuove anche la pacatezza del protagonista. A livello stilistico, come sempre, non ho appunti da farti. Il testo scorre bene. La sua delicatezza mi ha davvero colpita. Per gusto personale cerco sempre un po' di tragedia o qualcosa di oscuro, ma in questo brano l'assenza di questi elementi è forse un valore aggiunto.
Quindi direi che è una prova molto buona, migliore, a mio avviso, di altre comunque buone nate dalla tua penna.
Avrei voluto più contesto, ma capisco che la ristrettezza dei caratteri te lo ha impedito e le scelte che hai fatto sono tutte funzionali alla riuscita del brano. Ti invito però a farne qualcosa fuori da qui, ampliando questo aspetto.
Bravo!
A rileggerci,
Elisa


Ciao Elisa.
Continua a leggermi e commentarmi tutte le volte che vuoi, non mi offendo mica! :-D :-D :-D
Scherzi a parte, grazie per le belle parole. A onor del vero, ho sempre sentito parlare di Midsommar, ma non l'ho mai visto, rimedierò presto, però mi onora sapere che il mio racconto ha qualcosa in più...
Grazie anche per l'invito ad ampliare la storia, ci penserò.

Buona gara!

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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#19 » venerdì 20 ottobre 2023, 12:36

Franco Zanella ha scritto:Ciao Emiliano,
mi hai fatto fare un bel viaggio nei tre momenti dell’ultimo giorno di quest’uomo che si congeda dalla vita rispettando le regole della sua comunità, come ha probabilmente sempre vissuto.
Volendo trovare dei difetti ne ho individuati due: alcuni aggettivi un po’ scontati (il cielo blu cobalto, l’aria frizzante, i bastioni inespugnabili) che danno una sensazione di banalità, e il carattere del personaggio troppo mite e rinunciatario e che sembra voler spingere gli altri a seguire i sogni che lui non ha realizzato per pavidità o conformismo. Forse un personaggio più “ribelle” avrebbe dato una spinta maggiore al racconto.
Buon proseguimento di edition e alla prossima!
Franco


Ciao Franco, lieto di conoscerti!
Grazie per la lettura e per il feedback con rilievi critici.
Dell'aggettivazione banale e/o sovrabbondante sono assai consapevole, è un'abitudine che sto cercando in tutti i modi di ammazzare e prima o poi ci riuscirò.
Per ciò che riguarda il carattere rinunciatario del personaggio, non sono molto d'accordo. Nel contesto della mia storia, un ottantenne, per rispetto delle regole della comunità in cui ha trascorso la sua intera esistenza, accetta serenamente il proprio destino, ma sceglie di lasciare alle nuove generazioni qualcosa di sé. Credo che sia un visione romantica della vita e, in fondo, è quello che fanno un po' tutti i nostri nonni e gli anziani della nostra società. In cosa avrebbe dovuto essere ribelle? Avrebbe dovuto provare a rivoluzionare la regola dell'autosacrificio? Urlare in pubblica piazza che la regola è moralmente sbagliata o riprovevole? E avrebbe dovuto farlo un ottantenne ormai alla fine del suo percorso esistenziale? Me lo aspetterei più da un giovane esuberante, insofferente alle convenzioni. Ma, in tal caso, sarebbe stata tutt'altra storia (che non volevo raccontare) e mi sarei inoltrato in territori tortuosi e potenzialmente penalizzanti.

Buona gara e alla prossima!

starla
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#20 » venerdì 20 ottobre 2023, 15:56

Ciao Emiliano,

Il tuo racconto mi è piaciuto perché molto intimo, introspettivo e ci porta subito in contatto con questo personaggio.
Molto bella la suddivisione in scene esterno/interno che non si riferisce solo all’ambientazione, ma anche al genere di conflitto/desiderio, cioè al percorso che questo personaggio compie. Nella prima parte troviamo il suo desiderio (vedere le montagne e oltre); nella seconda parte mostri il suo conflitto interiore/ostacolo al desiderio (l’amore per la moglie); nella terza parte c’è la risoluzione (l’accettazione del suo destino).
La cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che accettare il proprio destino, per questo personaggio, non significa arrendersi. Lui è forte e intraprendente nello spirito, perché alla fine dice “Non è la fine”, quindi si prepara per una nuova avventura e questo fa tutta la differenza, conferisce al personaggio e al racconto maggior spessore e significato.
L’unica cosa che non mi ha convinto è l’incipit meteorologico troppo ricco di dettagli e aggettivi. Il contemplare il panorama è importante in questa storia, ma all’inizio bastava un “Samuel contempla l’alba”, per poi passare ai ragazzi e lasciare la descrizione (un po’ più snella) del paesaggio a dopo aver introdotto il protagonista e la cerimonia.

Gran bel lavoro comunque!

Gaia Peruzzo
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#21 » domenica 22 ottobre 2023, 9:51

Ciao Emiliano! Sto leggendo un po' degli altri racconti e come Gioco è la prima volta che partecipo anche io. Il tuo è molto toccante e delicato, e mi è piaciuto tanto. Si sentiva che il protagonista si stava preparando a qualcosa, ma non mi aspettavo che venisse calato in un pozzo. E quindi alla fine mi ha anche sorpreso. Poi ho apprezzato il fatto che ci fossero queste immagini dense di significato, come le montagne che Samuel incita i giovani a scoprire. Non gli sta semplicemente dicendo di andarsi a fare una scampagnata ma di puntare in alto, di andare oltre la propria zona di comfort. O almeno io ci ho visto questo.

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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#22 » domenica 22 ottobre 2023, 12:03

Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno Emiliano, il tuo racconto è affascinante. Si legge col fiato sospeso, in attesa di scoprire cosa attende il protagonista. Intense le scene con la moglie malata, ma anche tutti i passaggi fino al finale. Che però mi lascia sospesa e inquieta. C’erano popoli, come gli inuit, presso i quali gli anziani, non più in grado di essere utili alla famiglia, in tempi di carestia praticavano il suicidio per lasciare il poco cibo disponibile ai membri giovani. Una scelta coraggiosa, che però restava una scelta e che aveva una triste ragionevolezza. Ecco, nel tuo racconto non trovo motivo per questo scadere del termine, una spiegazione di cui sentivo il bisogno. Un racconto costruito benissimo, elegante e intenso, ma a cui rimprovero una chiusa che avrei voluto più chiara.


Ciao Cinzia!
Grazie per la valutazione e per le belle parole. Prendo atto della tua perplessità sul finale. E' plausibile e condivisibile. Ho fatto una scelta narrativa ben precisa e, come autore, me ne assumo la responsabilità di fronte al lettore.

Buona Edition!

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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#23 » domenica 22 ottobre 2023, 12:06

starla ha scritto:Ciao Emiliano,

Il tuo racconto mi è piaciuto perché molto intimo, introspettivo e ci porta subito in contatto con questo personaggio.
Molto bella la suddivisione in scene esterno/interno che non si riferisce solo all’ambientazione, ma anche al genere di conflitto/desiderio, cioè al percorso che questo personaggio compie. Nella prima parte troviamo il suo desiderio (vedere le montagne e oltre); nella seconda parte mostri il suo conflitto interiore/ostacolo al desiderio (l’amore per la moglie); nella terza parte c’è la risoluzione (l’accettazione del suo destino).
La cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che accettare il proprio destino, per questo personaggio, non significa arrendersi. Lui è forte e intraprendente nello spirito, perché alla fine dice “Non è la fine”, quindi si prepara per una nuova avventura e questo fa tutta la differenza, conferisce al personaggio e al racconto maggior spessore e significato.
L’unica cosa che non mi ha convinto è l’incipit meteorologico troppo ricco di dettagli e aggettivi. Il contemplare il panorama è importante in questa storia, ma all’inizio bastava un “Samuel contempla l’alba”, per poi passare ai ragazzi e lasciare la descrizione (un po’ più snella) del paesaggio a dopo aver introdotto il protagonista e la cerimonia.

Gran bel lavoro comunque!


Ciao Starla, piacere di conoscerti!
Grazie davvero per le belle parole. Sono felicissimo che il racconto ti sia piaciuto e che tu abbia ben compreso il senso del messaggio che volevo trasmettere. Grazie anche per avermi fatto notare il problema con l'incipit. Se mai dovessi mettere mano al racconto, ne terrò conto.

Buona Edition!

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#24 » domenica 22 ottobre 2023, 12:10

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Emiliano! Sto leggendo un po' degli altri racconti e come Gioco è la prima volta che partecipo anche io. Il tuo è molto toccante e delicato, e mi è piaciuto tanto. Si sentiva che il protagonista si stava preparando a qualcosa, ma non mi aspettavo che venisse calato in un pozzo. E quindi alla fine mi ha anche sorpreso. Poi ho apprezzato il fatto che ci fossero queste immagini dense di significato, come le montagne che Samuel incita i giovani a scoprire. Non gli sta semplicemente dicendo di andarsi a fare una scampagnata ma di puntare in alto, di andare oltre la propria zona di comfort. O almeno io ci ho visto questo.


Ciao Gaia!
Lieto di conoscerti e benvenuta nell'infernale Arena! Se deciderai di restare, ne vedrai delle belle!
Grazie davvero tanto per gli apprezzamenti. Hai visto giusto, il protagonista sprona le nuove generazioni ad andare oltre, a fare molto di più rispetto a ciò che è stata la sua vita, e, pur accettando rassegnato le regole della comunità, manifesta una grande forza d'animo proprio nel momento finale.

Grazie anche per la lettura "fuoripista".
Alla prossima!

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Marco Travaglini
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#25 » lunedì 23 ottobre 2023, 20:03

Ciao Emiliano, lo sai che non posso evitare di venire qui a commentare ogni volta.
Dimmi che non è vero che hai iniziato a scrivere alle 23:20, ti prego. Perché a me non bastano 4 ore per tirar fuori delle storie piene di difetti che non faccio mai in tempo a revisionare e tu in un'oretta e mezza riesci a mettere insieme realtà distopiche ed emozioni :D
Questo racconto mi piace di più di quello della scorsa edizione. Non so come funzionerà in vecchiaia, ma nel tuo Samuel sono riuscito a ritrovare tutti i rimpianti che ho provato quando mi sono reso conto che il tempo del "un giorno farò" per me era finito (lascio come ultima speranza la pubblicazione di un libro prima o poi), con tanto di figuraccia davanti alla consorte.
Da buon guru di fantascienza, ti chiedo se non c'era, in uno dei primissimi romanzi di Asimov, qualcosa che riguardasse gli anziani che non potevano rimanere a casa (ma declinato in modo completamente diverso dal tuo e con diverse premesse).
Dandogli una connotazione più comica invece di segnalo una spassosissima serie vichinga, Norsemen, che si apre proprio con gli anziani del villaggio che in teoria dovrebbero suicidarsi per il bene del villaggio.
Il tuo finale aperto mi affascina perché può avere diverse letture e mi ha dato da pensare, mi ha solleticato. È una delle cose migliori che possa lasciare un racconto a fine lettura.
In bocca al lupo!

Debora
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#26 » lunedì 23 ottobre 2023, 21:10

Ciao Emiliano! Felice di leggerti, mi fa però specie dover “giudicare” un tuo scritto! Il racconto è un’originale interpretazione del tema che mette anche un po’ di angoscia, sì, diciamo che dover calarsi dentro un pozzo e morire (se si tratta di morire, perché si può anche pensare a qualche altro destino, dimensione, multiverso, chissà...) quando si compie 80 anni, un po’ di ansia te la mette, ecco! Ma è un racconto che fa anche pensare proprio al senso del tempo e al valore di ogni piccolo momento del presente. L’unico dubbio: il tema è centrato? Non ne sono ancora del tutto sicura…

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#27 » martedì 24 ottobre 2023, 12:07

Marco Travaglini ha scritto:Ciao Emiliano, lo sai che non posso evitare di venire qui a commentare ogni volta.
Dimmi che non è vero che hai iniziato a scrivere alle 23:20, ti prego. Perché a me non bastano 4 ore per tirar fuori delle storie piene di difetti che non faccio mai in tempo a revisionare e tu in un'oretta e mezza riesci a mettere insieme realtà distopiche ed emozioni :D
Questo racconto mi piace di più di quello della scorsa edizione. Non so come funzionerà in vecchiaia, ma nel tuo Samuel sono riuscito a ritrovare tutti i rimpianti che ho provato quando mi sono reso conto che il tempo del "un giorno farò" per me era finito (lascio come ultima speranza la pubblicazione di un libro prima o poi), con tanto di figuraccia davanti alla consorte.
Da buon guru di fantascienza, ti chiedo se non c'era, in uno dei primissimi romanzi di Asimov, qualcosa che riguardasse gli anziani che non potevano rimanere a casa (ma declinato in modo completamente diverso dal tuo e con diverse premesse).
Dandogli una connotazione più comica invece di segnalo una spassosissima serie vichinga, Norsemen, che si apre proprio con gli anziani del villaggio che in teoria dovrebbero suicidarsi per il bene del villaggio.
Il tuo finale aperto mi affascina perché può avere diverse letture e mi ha dato da pensare, mi ha solleticato. È una delle cose migliori che possa lasciare un racconto a fine lettura.
In bocca al lupo!


Ciao Marco!
Quando un autore legge parole come le tue, capisce di aver realizzato il suo scopo, ossia lasciare qualcosa in chi legge. E in fondo l'arte in generale ha proprio questo obiettivo. In ogni caso, grazie di cuore, anche per l'interesse costante.
Ebbene sì, ho proprio iniziato a scrivere a quell'ora, aggrappandomi all'unico, fragile spunto che mi era venuto. Per fortuna, pur con l'handicapp temporale, le idee mi si sono schiarite, spalancandomi il mondo narrativo di Samuel. Il resto è venuto da sè.
Non ricordo il racconto di Asimov, ma sicuramente se me lo hai citato esiste.
Un sentito in bocca al lupo a te per questa Edition!

Emiliano.

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Emiliano Maramonte
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#28 » martedì 24 ottobre 2023, 12:17

Debora ha scritto:Ciao Emiliano! Felice di leggerti, mi fa però specie dover “giudicare” un tuo scritto! Il racconto è un’originale interpretazione del tema che mette anche un po’ di angoscia, sì, diciamo che dover calarsi dentro un pozzo e morire (se si tratta di morire, perché si può anche pensare a qualche altro destino, dimensione, multiverso, chissà...) quando si compie 80 anni, un po’ di ansia te la mette, ecco! Ma è un racconto che fa anche pensare proprio al senso del tempo e al valore di ogni piccolo momento del presente. L’unico dubbio: il tema è centrato? Non ne sono ancora del tutto sicura…


Ciao Debora, bentrovata!
Complimenti per le tue pubblicazioni! Quest'anno ho partecipato a Stranimondi e forse ci siamo anche incrociati tra gli stand, ma tant'è, ora ci incontriamo nell'infernale Arena.
"Mi fa specie 'giudicare' un tuo scritto...", ma nooooooo, perché mai? Non mordo mica! AHHAHAH
Scherzi a parte, grazie per la lettura e per gli apprezzamenti.
Il discorso del Pozzo è allegorico, come anche il tema, centrato (almeno credo) perché la fine dell'ottantenne (e di tutti gli ottantenni della comunità) è una specie di fine del mondo di una generazione che lascia spazio a un'altra. Io l'ho pensata così.

Grazie ancora e buona gara!

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Stefano.Moretto
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#29 » mercoledì 25 ottobre 2023, 1:37

Ciao Emiliano
parto dicendo che la seconda scena è la migliore. L'hai costruita benissimo, sia a livello emozionale che relazionale, perfetta.
Quello che mi convince meno è il contesto: si vede molto poco, si sente molto poco, il protagonista mi ha ricordato un po' Gold D. Roger prima della sua esecuzione (tranne per il fatto che non c'è nessun tesoro da trovare). Il modo in cui muore in realtà lascia pensare che non stia morendo, anche per la frase finale che fa presagire debba succedere ancora qualcosa; e non è chiaro il contesto sociale, perché nessuno ha mai superato le montagne, o perché dovrebbero volerlo fare (a parte il sano desiderio di esplorare). Insomma, l'impressione che ho avuto è che manchi un contesto solido.

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Daniele
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#30 » venerdì 27 ottobre 2023, 16:48

Eccomi Emiliano, finito il tour de force dei miei commenti passo qui per diletto!

Maledetto mi hai fregato! Proprio in sta edition che mi aspettavo della fantascienza pesante hai sfornato questa piccola perla. Mi ricorda un manga seinen che ho letto tanti anni fa e di cui ora mi sfugge il titolo, ed è un concetto che ogni tanto mi frulla in testa quello del termine prestabilito per le vite (non che io sia d'accordo eh, solo a fini autoriali)

Complimenti, ben riuscito davvero e originale rispetto al tuo target più usuale!

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BruceLagogrigio
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#31 » venerdì 27 ottobre 2023, 17:57

Eccomi! Eri comunque in programma (avevo già dato una veloce sbirciata).

Questo testo è da stampare, cosa che farò, e da studiare con calma.
In 4000 caratteri abbiamo i tre atti della poetica di Aristotele: inizio (esterno-mattino), svolgimento (interno-pomeriggio), fine (sera-esterno).
Abbiamo anche l'arco di trasformazione del personaggio, che inizialmente sembra pieno di rimorsi, ma dopo aver parlato con la moglie inferma infine accetta il suo destino.

L'eccesso di aggettivi non mi ha per nulla infastidito.

Molte bello anche il contesto, che profuma di fantasy (genere che mi sembra pressoché quasi scomparso qui su MC).

Buonissima prova per me.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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antico
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Re: Ottanta di Emiliano Maramonte

Messaggio#32 » lunedì 30 ottobre 2023, 10:53

Un racconto molto buono in cui dimostri una grande padronanza nel controllo del materiale narrato e in cui raggiungi il tuo obbiettivo anche se non ti assegno il pollice su completo (quindi quasi su) per la mia ritrosia nei confronti dei testi in cui la morale è esplicitata con troppa chiarezza dai protagonisti in quanto la vedo come una scorciatoia. Occhio però che, come ogni storia narrata, alla fine a fare la differenza è l'esposizione e qui è ottimale. Funzionale e riuscita anche la tua decisione di non svelare quasi nulla del contesto. Tema ben declinato. Bravo.

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