Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per lunedì 16 ottobre con un tema del Campione della DECIMA ERA Giuliano Cannoletta e 4000 caratteri a vostra disposizione!
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antico
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Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 ottobre 2023, 2:33

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BENVENUTI ALLA GIULIANO CANNOLETTA EDITION, LA SECONDA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 176° ALL TIME!

Questo è il gruppo COLPE della GIULIANO CANNOLETTA EDITION con GIULIANO CANNOLETTA, Campione in carica di Minuti Contati, come guest star.

Gli autori del gruppo COLPE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BOUTIQUE.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo VISIONS.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da GIULIANO CANNOLETTA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo COLPE:

Rifugio, di Stefano Floccari, ore 00.24, 3979 caratteri
Reeko, di Luca Moggia, ore 00.59, 3627 caratteri
Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo, ore 00.23, 3995 caratteri
Torniamo a casa, di Manuel Marinari, ore 23.43, 3928 caratteri
The end, di Erika Adale, ore 00.43, 2516 caratteri
Scappiamo via, di Isabella Valerio, ore 00.59, 3439 caratteri
It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa, ore 00.16, 3991 caratteri
Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM, ore 00.06, 3945 caratteri
SMOG, di Sara Santeusanio, ore 00.54, 3391 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo BOUTIQUE Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo BOUTIQUE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BOUTIQUE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA GIULIANO CANNOLETTA EDITION A TUTTI!



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SalvatoreStefanelli
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 18 ottobre 2023, 12:50

Eccomi con la mia classifica, partendo dai commenti.

RIFUGIO di Stefano Floccari
Ciao Stefano. Ho letto il tuo racconto e, purtroppo, mi trovo, almeno in parte, d'accordo con chi mi ha preceduto. Una storia carina, con dei passaggi che si lasciano apprezzare, ma non vedo un vero senso alla storia se non la storia stessa. Anche a me ha lasciato perplesso il passaggio dalla preoccupazione del ritardo del treno a quello per ciò che accadeva nel mondo. Sono ancora d'accordo sul lasciare da parte alcuni termini tecnici come tenar che sembra quasi "volersi dare un tono aulico" e non credo fosse nelle tue intenzioni. Un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è la scena iniziale, dove lei ha freddo e poi si toglie la giacca; capisco che sono entrati in un bar ma, se sento freddo, la giacca me la tengo addosso. In definitiva, ho trovato il tuo racconto carino, come una scena in un film d'amore, ma che al succo lascia il tempo che trova. Buona vita, sempre e comunque!

REKKO di Luca Moggia
Ciao Luca. All'inizio non capivo dove volessi andare a parare, però mi piaceva molto. Poi, la ripetizione, al quarto capoverso, probabilmente dettata dalla fretta, mi ha precipitato nel buio di una storia che poteva aver messo la sua luce tutta nelle prime frasi e poi averla persa. Invece no. La storia si riprende alla grande e si conclude anche meglio. Mi pare di aver visto un paio di errori di battitura ma ci stanno e non inficiano. Quello che anche a me è mancato (cavolo! ormai arriverò sempre secondo a dire certe cose!) è il contorno che definisse un po' di più l'altro mondo: si capisce che quello è il mondo della realtà, dove vive il protagonista, ma non c'è nulla che ce lo faccia "vivere". L'unica cosa è che la realtà sembra essere deludente, ma potrebbe essere dovuto alla perdita della compagna, che non troverà oltre il mondo virtuale. In sostanza, hai scritto un bel racconto, che sarebbe potuto essere migliore con qualche accortezza in più (se il tempo non fosse stato così tiranno...). Buona vita, sempre e comunque!

IL VENTO SOFFIAVA di Giovanni D'Addabbo
Ciao Giovanni. Ho letto ieri la tua storia, l'avevo pure commentata ma devo aver sbagliato qualcosa per cui il commento di ieri non c'è. Meglio, perché oggi, dopo aver letto commenti e risposte, ho riletto il racconto e capito meglio lo svolgersi delle scene. Ciò, purtroppo, non migliore il mio parere. Non posso basarmi su ciò che so a posteriori, devo pensare solo ha ciò che vedo nel racconto. Tre parti che non sono chiare, specie le prime due (tra l'altro quel "stasera" che chiude la prima parte mi sembra inutile), dove nella prima non si capisce il collegamento con la seconda e in quest'ultima non si capisce che sta sognando (se lo si capiva, allora alcuni passaggi sarebbero stati più comprensibili e giustificati, dato che i sogni sono spesso assurdi e non lineari). La terza parte sembra totalmente lontana dalle altre due, poetica, fiabesca, che nasconde quasi una denuncia contro lo stato delle cose reali. Inoltre, secondo me, avresti dovuto mettere la fiaba tra virgolette, è comunque lui che parla, e staccarla così dal pensiero finale verso l'amata dormiente. Quella frase "Questo è proprio reale!" doveva forse, ancora una volta, lasciarci intendere che la parte centrale era un sogno ma non trovo ci sia riuscita. Buona vita, sempre e comunque!

TORNIAMO A CASA di Manuel Marinari
Ciao Manuel. Meta-viaggio mi sa di non reale eppure parli di 40 anni luce per compierlo e il ragazzo di averlo già fatto solo un anno luce fa, mi sembra di vederci delle contraddizioni o, forse sono io a non capirci abbastanza di (fanta)scienza. "Modalità zoom x12" sa tanto di epoca attuale, forse fermarti a zoom sarebbe stato meglio. La scena egiziana si basa su un cliché ma ci può stare; quella della scoperta dell'America mi ha fatto sorridere per la denuncia e la controdenuncia, come dire: vediamo sempre la pagliuzza negli occhi degli altri ma mai il palo nei nostri; l'ultima scena visualizza una possibilità probabilmente non tanto remota della nostra realtà, tuttavia il legame tra le bombe atomiche e la scelta del ragazzo di non volere più l'Atomic Force 3000 mi sembra debole. Nel complesso una storia semplice senza mordente, pur lasciando riflettere su certi argomenti d'attualità. Buona vita, sempre e comunque!

THE END di Erika Adale
Ciao Erika. A me il racconto è piaciuto, nonostante, come già ti è stato detto, l'idea non sia originale. Mi è piaciuto il tono delicato con cui narri la vicenda ma forse ci voleva anche altro. Non è facile capire, secondo me, quello che era nelle tue intenzioni, cioè mostrare quanto di un autore finisce nei suoi racconti, e rifletterci su. Non ho notato frasi scritte male o senza senso, errori o altro, men che meno che fossero gravi da dovertelo dire. La dedica finale mi ha fatto pensare a qualcosa che riguarda me e, forse, non te: la perdita di una amico, qualcuno che ha amato tanto leggere e forse anche scrivere e, questa cosa, al di là del racconto, mi ha emozionato. Tornando alla tua storia, ho trovato questa frase quella più giusta a identificarla: "forse c'è fin troppa serenità per una trama avvincente". Ecco, forse, ci sarebbe voluto qualcosa di più, che mettesse un po' di adrenalina nel racconto. Buona vita, sempre e comunque!

SCAPPIAMO VIA - di Isabella Valerio
Ciao Isabella.
Ah! I giovani di oggi, che hanno un tremendo bisogno di indipendenza e stati di libertà... mi ricordano i giovani di una volta, forse quelli di sempre.
Okkei! Veniamo al racconto. Molto simpatico, con un finale a sorpresa che diverte e ben giocato. Scritto bene. Il tema della fine del mondo centrato molto a lato ma ci sta: in fin dei conti "la fine del mondo" è anche e soprattutto una costruzione mentale e quello che un giovane può immaginarsi nell'interruzione dei suoi sogni/desideri. Mi sembra di non aver notato refusi, anche i dialoghi e le descrizioni sono a posto. Non so che altro dirti, nemmeno come lo classificherò, devo ancora leggere altri 4 racconti, ma mi sono divertito e questo è già un buon risultato. Grazie! Buona vita, sempre e comunque!

IT'S THE END OF THE WORLD AS YOU KNOW IT di Daniele Villa
Ciao Daniele.
Di racconti simili ne ho letti alcuni nel corso di questi anni, qui su Minuti Contati e da altre parti. Il tuo è divertente, anche perché metti in campo altri tipi conosciuti. Non ho trovato nulla che non andasse nei dialoghi o nei vari passaggi. Però, come centratura del tema sei proprio al limite e con sorriso. Diciamo che la storia diverte, che fa sorridere a chi bazzica da queste parti, ma non è una gran storia, non dice nulla di esaltante o che faccia riflettere, non c'è un finale a sorpresa, che dove manca il resto viene atteso come il pane o una birra fredda in una calda giornata d'estate. Alla fine te ne sei uscito bene e male, bene perché la storia diverte, male perché non sembra neanche una storia e non ti fa sentire di aver letto qualcosa che c'entrasse col tema proposto. Buona vita sempre e comunque!

GLI OCCHI PIù GRANDI DEL MONDO di SRCM
Ciao Simone.
La storia è un po' folle ma potrebbe essere il tuo stile e per tanto ci sta. Quello che non mi ha convinto è l'uso di tutti quei colori, come se avessero un senso che però non si vede, anche alcune metafore (un po' ne abusi e il troppo storpia) non sono affatto facili da capire e a cui dare un senso nella storia. Un disco che gira, alle cui estremità ci sono i professori che devono giudicare l'allievo, al centro una cattedra dove l'allievo si posizionerà di fronte; i nomi dei professori sembrano nomi di gente normale, tranne Adanna che non è comune, eppure sono loro a giudicare la ragazza che pare sovraintenda a un intero pianeta? Follia o genio? Anche la scelta di Gaia di accettare il giudizio senza alcun cenno di voler lottare per ciò che le appartiene, al contrario della Prof. Caterina che vorrebbe salvarla, mi sembra una scelta eccessiva: chi non proverebbe a dare almeno una ragione per poter sopravvivere? Ti spiego. Questo nostro mondo avrebbe tanto per cui sarebbe meglio distruggerlo (ma forse basterebbe eliminare solo gli uomini) e molto di più per cui andrebbe salvato, se fosse il mio mondo, indipendentemente da tutto il resto, anche solo perché è il mio, proverei almeno a dare una motivazione per non distruggerlo, non accetterei un giudizio di condanna senza nemmeno provarci, ti pare? Gaia non fa nulla. Ecco perché quello che poteva essere una trovata geniale per me si risolve in una follia non riuscita. Buona vita, sempre e comunque!

SMOG di Sara Santeusanio
Ciao Sara. Una storia delicata la tua, che passa dall'oblio alla speranza di una nuova rinascita. Poetica in qualche modo. Alcuni passaggi del dialogo iniziale non li ho sentiti proprio scorrevoli e mi è stato un po' difficile capire subito chi parlava e chi rispondeva. Come ha detto chi mi ha preceduto, l'avvento della ragazza dai capelli rosa è un escamotage comodo ma ci sta bene in questa storia. Non mi è sembrato di vedere brutture o errori. Mi è piaciuta la scena finale, quella dello smog che entra nel murales e lo rende appartenente all'io del protagonista. Buona vita, sempre e comunque!

1 - REKKO
2 - SMOG
3 - THE END
4 - SCAPPIAMO VIA
5 - IT'S THE END OF THE WORLD AS YOU KNOW IT
6 - RIFUGIO
7 - TORNIAMO A CASA
8 - GLI OCCHI PIù GRANDI DEL MONDO
9 - IL VENTO SOFFIAVA

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Pretorian
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 19 ottobre 2023, 23:56

Ed ecco commenti e classifica:

1)Reeko, di Luca Moggia
Ciao, Luca e piacere di leggerti.

Una storia semplice, ma struggente, che mi ha ricordato tante storie di cui ho sentito parlare di MMORPG chiusi in cui gli ultimi giocatori si salutavano per darsi un ultimo addio. A livello di stile non ho niente da eccepire: hai fatto un lavoro magistrale, con uno show praicamente inattaccabile. La storia, come ho detto, è ben fatta e risente solo della brevità del racconto: quando si arriva alla fine, infatti, resta quella sensazione di "avrei voluto sapere di più", il desiderio di avere un elemento per aggiungere spessore a una relazione che viene appena accennata. Probabilmente, con lo spazio di una "Sfida a Minuti Contati" questo racconto avrebbe poruto brillare in modo incredibile, ma anche socì resta un lavoro davvero ben fatto.

Alla prossima!

2)SMOG, di Sara Santeusanio
Ciao, Sara e piacere di leggerti.

Il racconto è interessante e ho apprezzato lo sforzo di rendere l'impatto che possono avere questi tipo di eventi nell'adolescenza, dove tutto è amplificato dai tumulti dell'età e la solitudine può rendere molto fragili. A livello di trama, forse la brevità del racconto ha influito negativamente, poiché sono sicuro che dando maggiore spazio all'interazione tra il protagonista e la ragazza ne avresti guadagnato un sacco. Stessa cosa se avessi avuto la possibilità di spiegare perché Luca ha chiuso la sua amicizia col protagonista e perché, per contro, la ragazza consideri Luca uno sfigato. A livello di stile, ti segnalo alcune cose che potrebbe esserti utile migliorare, come il fatto che non specifichi a chi appartenga la mascella contratta all'inizio.

In ogni caso, davvero una buona prova.
Alla prossima!

3)It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
Ciao, Daniele è piacere di leggerti.

Mi tolgo subito di torno lo stile: è semplice, diretto e con uno show impeccabile, quindi promosso a pieni voti.

Sulla storia, la metastoria con l'autore che scrive di un autore che non sa cosa scrivere non è originale e penso di averla sfruttata anch'io un paio di anni fa, ma il racconto è divertente e i riferimenti al buon Maramonte è a Minuto contati ne fanno una sorta di "inner joke" elevata a racconto. Come ha detto qualcuno, diventa una debolezza perché è incomprensibile se lo trasporti fuori dal contesto, ma finché resta tra noi è davvero un boccone gustoso. Niente, davvero un bel lavoro.

Alla prossima!

4)Scappiamo via, di Isabella Valerio
Ciao, Isabella e piacere di leggerti.

Allora, una storiella umoristica abbastanza innocente, ma che mi ha lasciato diverse perplessità. In primis... dov'è la fine del mondo? Anche volendo considerare il tutto in senso figurato, come hanno fatto molti altri (tra cui me medesimo stesso sottoscritto) quì non vedo la fine di alcun mondo. Anche l'idea che la protagonista verrà punita per la sua fuga d'amore è troppo leggera rispetto a quella di un "mondo" che finisce. Insomma, se tanto mi da tanto, la ragazza sarà di nuovo libera in un paio di mesi, altro che fine del mondo!

Il secondo è che hai inserito degli elementi nel racconto (la partenza del fratello, l'incidente, il fatto che Robbie sia un poco di buono oppure no) che occupano il loro peso nell'economia del racconto, ma finiscono per non avere nessun influsso per il finale. Insomma, un conto è aggiungere un elemento che dia colore alla storia, altro che questo elemento diventi così preponderante senza avere nessuna ripercussione effettiva sulla vicenda.
Peccato, perché la scrittura stavolta è stata molto ben fatta.

Alla prossima!


5)Rifugio, di Stefano Floccari
Ciao, Stefano e piacere di leggerti. Allora, dal punto di vista strutturale sto notando un costante miglioramento nella tua scrittura. Quì lo show è molto marcato e in alcuni punti si vede proprio il tentativo di esprimere quanto più possibile le emozioni e i pensieri dei personaggi tramite le loro azioni, ma restano molte sbavature di tell che sono probabilmente dovute più a una raffinazione dello stile che a una vera carenza. Mi riferisco a tutte quelle parti in cui sottolinei che lo sguardo è "dispiaciuto" o nel punto in cui il protagonista intuisce dagli occhi della ragazza cose che non potrebbe mai intuire.
Per quanto riguarda la trama, abbiamo uno schema abbastanza classico, ossia quello del racconto ambientato nel passato in cui si rivelano degli elementi che ci permettono di far coincidere il finale con un evento famoso che avviene fuori scena o le cui conseguenze avvengono fiuri scena e noi le conosciamo dalla Storia. è uno schema rodato, che ho usato più volte anch'io, ma che in questo caso presenta due difetti: il primo è che, forse nel tentativo di contestualizzare al meglio il periodo storico, hai infarcito il dialogo tra i due con così tanti riferimenti all'attualità che si arrivava a uscire un pò dalla plausibilità del dialogo. Secondo difetto, ma questo forse è un pò più personale, è che i personaggi avevano scritto "vittime di tragedia" in testa praticamente dalla seconda riga. Sarà forse la malizia del lettore scafato, ma dal momento in cui hanno cominciato a parlare in modo così dolce di come non potessero vedere l'ora di condividere quelle esperienze, ho capito che erano condannati.
Buon lavoro comunque.

Alla prossima!

6)Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
Giao, Giovanni e piacere di leggerti.

Non so, ho letto il racconto tre volte e ho comunque avuto bisogno di leggere il commento per capire che la parte centrale fosse stata solo un sogno. Immagino che il tentativo fosse quello di differenziare la parte di sogno con uno stile più surreale e dialoghi che sembrano privi di senso, ma il problema è che anche le parti "reali" sono pervasi da un senso di assurdità che ugualmente presente. Ad esempio, il fatto che il protagonista chiami sua moglie "Moglie" è così formale da sembrare una parodia, mentre la storiella finale sembra non meno assurda del sogno narrato in precedenza.
Nel complesso, il racconto ha un buon to o surrealista, quasi da teatro dell'assurdo, ma senza che si percepisca il retroterra umoristico o morale che dovrebbe dargli una chiave di lettura. E senza una chiave di lettura l'assurdo rimane assurdo.

Alla prossima!

7)Torniamo a casa - Manuel Marinari
Ciao, Manuel e piacere di leggerti.

Allora, mi levo subito il sassolino più grosso: l'anno luce è un'unità di spazio, non di tempo! Quindi non ha senso che il bambino dica che sono stati sulla Terra il precedente anno luce o che il viaggio sia durato 40 anni luce. Sarebbe come dire che il viaggio è durato solo cinquanta chilometri.

A livello di stile e trama mi accodo a quanto fatto notare in precedenza: il tell è estremamente pesante, soprattutto all'inizio, quando il pdv è quello del narratore, mentre sulla trama non si capisce perché i protagonisti debbano viaggiare per così tanto tempo per vedere una proiezione olografica, senza contare che non è chiaro se i "nuovi trappisti" siano discendenti dei terrestri o meno.
Il tentativo ironico si percepisce, ma il tutto resta troppo confuso per essere davvero efficace.

Alla prossima!


8)Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM
Ciao, SR e piacere di leggerti.

Allora, ammetto di aver letto più volte il racconto senza davvero afferrarlo. Abbiamo dei professori che devono valutare se il pianeta di una ragazza debba sopravvivere, ma lei rifiuta di sostenere questa causa e il pianeta verrà distrutto. In tutto questo, uno dei professori, che sembra essere un abitante del pianeta, si dispera. Sembra di leggere un racconto simbolico, ma davvero non comprendo quale sia il simbolismo. Gaia potrebbe essere la Terra, ma perché sceglie di non difendere la sua esistenza? Chi sono i professori? Chi è Adanna? Davvero, se è una simbologia è troppo criptica per avere una corretta interpretazione della storia. Lo stile è abbastanza efficace, ma ci sono comunque degli elementi migliorabili.

Alla prossima!


9)The end, di Erika Adale
Ciao, Erika e piacere di leggerti.

Si, il rapporto tra scrittore e la sua opera è un tema parecchio trattato e ricordo di aver scritto anch'io in passato qualcosa di molto simile a questo racconto. In questo caso, la storia presenta tre grosse debolezze che ne minano l'efficacia. IL primo e più evidente è che il fatto che il protagonista viva in una storia venga svelato troppo presto, anticipando il climax narrativo a metà storia e rendendo il resto solo un'aggiunta di poco valore. Il secondo problema è che mancando qualsiasi riferimento al mondo narrativo, il dramma è assente. Sappiamo troppo poco del protagonista, dello scrittore e dei vari personaggi per poter provare dispiacere per quello che sta accadendo, come sappiamo troppo poco dell'ambientazione originale del racconto che sta scomparendo per poter ipotizzare una soluzione differente da quella che riveli. Infine, la dedica "Per Edo"... chi è Edo? Il fatto che tu inserisca una dedica dovrebbe far pensare che il lettore sa chi sia la persona a cui la dedica viene fatta, ma ho paura che mi sia sfuggito qualcosa, perché non so chi sia e questo rende il finale meno di impatto.

Alla prossima!

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 20 ottobre 2023, 16:19

1) Smog
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2) Scappiamo via
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3)Rekko
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4) Rifugio
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5) It's the end of the world as You Know It
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6) Torniamo a casa
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7) The end
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8)Il vento soffiava
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9)Gli occhi più grandi del mondo
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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 22 ottobre 2023, 21:55

Ecco classifica e commenti.
In questa Edizione ho privilegiato, quale parametro primario di valutazione, l'impatto emotivo e il racconto che ho premiato con il primo posto ha vinto su tutta la linea. Per i successivi, a parità di valutazione, ho dato priorità al parametro della "pulizia" tecnica e stilistica.
Come sempre, non me ne voglia chi ho relegato in fondo alla classifica: ogni gioco ha le sue regole.

Buona Edition!

CLASSIFICA

1) SMOG di Sara Santeusanio
2) SCAPPIAMO VIA di Isabella Valerio
3) IT'S THE END OF THE WORLD AS YOU KNOW IT di Daniele Villa
4) THE END di Erika Adale
5) RIFUGIO di Stefano Floccari
6) REEKO di Luca Moggia
7) IL VENTO SOFFIA di Giovanni D'Addabbo
8) TORNIAMO A CASA di Manuel Marinari
9) GLI OCCHI PIU' GRANDI DEL MONDO di SRCM


_________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI

RIFUGIO di Stefano Floccari
Dunque: c'è tanto da dire sul tuo racconto. Fa parte di quella categoria di storie dove: 1 - i personaggi vivono un momento storico critico e l'autore (cioè tu) fornisce degli "abboccamenti" e alla fine svela di quale momento si tratta. 2 - si ambienta una vicenda e l'autore non fa nulla per nascondere l'evento ma ne parla più o meno apertamente (come è il caso del racconto di Elisa della scorsa Edition). Se ben scritti, ben congegnati, ma, soprattutto, costruiti per rendere inedito il meccanismo di disvelamento, allora sono vincenti, altrimenti sono un po' ripetitivi.
Avendo capito sin dalle prime 10/15 righe a quale categoria appartenesse il racconto, quando sono arrivato agli indizi ho pensato: "Ok, allora, di cosa si tratta? Di un attentato? Di una tragedia ferroviaria? Di una terremoto?", e cose così. Poi è venuta fuori la strage di Ustica.
Intendiamoci, non c'è niente di male a riproporre un modello narrativo, ma, capito il giochino, il racconto lo si legge con un po' di noia. Tra l'altro, dalle primissime battute, avevo anche pensato a un'apocalisse zombi e/o similari, impressione successivamente smentita.
Il testo si legge bene, anche se ci sono punti, secondo me, da riformulare (e dopo ti darò un paio di indicazioni tecniche, se mi consenti...) e un altro punto debole sono i dialoghi, che ho trovato abbastanza legnosi, del tipo: "No, cioè, ma hai capito, chessò." "Oh, be', insomma, sai". Oppure, troppe volte fai dire ai personaggi il nome dell'altro personaggio, come per passargli la palla della battuta. Questo, ad esempio, è un piccolo inconveniente del tutto naturale (lo facevo spesso anch'io) che sottolineano nei corsi di scrittura. Quando parliamo con un amico o con una fidanzata o una moglie non diciamo spesso: "Sono stato al supermercato, Anna. Poi, Anna, hai capito, ho pagato le bollette. Okay, Anna?".
In sostanza avrei apprezzato una prospettiva relativa all'evento di Ustica diversa, particolare.

Annotazioni tecniche.
Soprattutto la prima parte soffre di passaggi di lettura pesante. Ti faccio un paio di esempi (in cui ti do solo umili suggerimenti di rielaborazione).
- "Fuori è tutto grigio, una di quelle giornate con cui la primavera fa sapere di non avere alcuna intenzione di cedere il passo all’estate." Avrei fatto così: "... una di quelle giornate in cui la primavera non ha la minima intenzione di cedere il passo all'estate"
- "Osservo il volto di Monica sottolineare un accenno di risata – uno sbuffo dal naso, gli occhi che sbattono, la bocca che si inarca – e poi però oscurarsi, fino a farsi uggioso come il cielo là fuori." Semplifica: "Monica accenna una risata, poi si fa uggiosa come il cielo là fuori". Io come lettore so esattamente che vuol dire "accennare una risata", quindi imboccarmi descrivendomi tutte le fasi dell'"accenno", non va bene.

Racconto senza infamia né lode.

REEKO di Luca Moggia
E' il tuo secondo racconto che leggo e, con piacere, noto che ti piace la fantascienza.
Però poi iniziano le note dolenti. Ho preferito l'altro racconto. Sarà che ormai l'immaginario collettivo è segnato da tematiche giganti come quelle di "Tron" e "Matrix", sarà che ormai alcuni risultati narrativi sono sin troppo diffusi, fattostà che ho seguito il testo con il muso storto. Non che la storia non sia gradevole ma, in generale, per quanto mi riguarda, non è che dica poi molto in termini di profondità e costruzione dei personaggi. Manca un po' di chiarezza nella vicenda, manca il perché di tutta l'architettura, e manca un pizzico in più di background che avresti potuto arricchire rinunciando a qualche verso della canzone. Apprezzo, comunque, l'ambizione e il tentativo.
Un po' più di impegno con l'editing non avrebbe guastato (ma capisco come a volte il tempo scorra inesorabile e le parole arrivino tardi...) e occhio alle virgole, "Guarda, Reeko!", "Da fine del mondo, eh?", "Cantamela, dai!". Infine rifletti sull'uso di "iniziò a...", "cominciò a...", ne usi troppi e troppi danno fastidio alla lettura, inoltre un'azione o si verifica o non si verifica, "Cominciò a sfilare lo spago"... Non è meglio "Sfilò lo spago"?
Tema centrato.

IL VENTO SOFFIAVA di Giovanni D’Addabbo
Di fronte ai tuoi racconti resto sempre interdetto; interdetto perché riesci ad affrontare grandi temi in una manciata di righe imboccando però sentieri espressivi tortuosi. Mi ha colpito molto l'idea di immaginare la fine del mondo come una guerra totale di tipo nucleare. Sembra una banalità, ma lo spauracchio atomico è un tropo narrativo senza tempo e fa sempre correre qualche brivido dietro la schiena, al solo pensiero che potrebbe diventare reale. E del tuo racconto mi è piaciuta molto l'idea della fuga in Africa per la popolazione che subisce gli attacchi, quasi un fenomeno di immigrazione al contrario! Inoltre c'è qualche interessante aggancio alla strettissima attualità, che non guasta mai.
(Domanda veloce: perché una bomba atomica proprio su Prato?!?! AHAHA)
D'altro canto, però, lo sviluppo dell'idea presenta qualche inconveniente. Solo dopo aver letto alcune tue spiegazioni ho ricollegato il tutto. Hai avuto l'ambizione di costruire un'architettura a incastro, ma se nei caduto vittima. Purtroppo anche a una seconda e terza lettura, i collegamenti tra i vari elementi non sono chiari. Sì, più o meno avevo pensato a un incubo e a un racconto per far addormentare una persona cara ma si tratta di elementi collocati come pezzi di un puzzle messi sul tavolo distanti l'uno dall'altro.
Giovà, bella l'idea, ma potevi fare meglio. Puoi fare di meglio!

TORNIAMO A CASA di Manuel Marinari
Io mi sono divertito e secondo me anche tu. Leggo fantascienza da una vita e qui ci ho trovato il gusto per certe storie "ingenue" del passato. Certo, la parte stilistica e strutturale ha diversi inconvenienti che inficiano la riuscita del racconto, però in generale c'è di fondo una buona idea e c'è la voglia di dare una declinazione più leggera del tema del contest.
Sono curioso di leggere in futuro altri tuoi lavori. Che la Forza sia con te!

THE END di Erika Adale
Forse hai scritto questo racconto più per una tua esigenza interiore che per partecipare attivamente al contest, e questo lo testimonierebbe la dedica finale per il tuo amico che non c'è più (dedica sicuramente lodevole).
Tuttavia il racconto è breve e troppo denso di contenuti per poter essere apprezzato appieno. Inoltre soffre del grave inconveniente del già sentito. Okay, non sei Pirandello, non lo è nessuno di noi, ma uno sforzino creativo in più si poteva fare. Comunque, a tutto questo fa da contraltare uno stile buono, evocativo e delicato che, tutto sommato, fa riflettere.
Tema centrato.

SCAPPIAMO VIA di Isabella Valerio
Dunque: poche veloci considerazioni. Scrittura limpida e gradevole, storia semplice e di immediata presa. La gioventù è la gioventù: si prova un insopprimibile desiderio di libertà. La fine del mondo per una ragazza che fugge dalle costrizioni della famiglia è incontrare per sbaglio i genitori che distruggeranno con le loro regole i sogni. Finale un po' forzato (tu guarda un po' che i genitori scelgono per ripiego proprio quel posto lì!) però il percorso che conduce fino a quel punto è divertente.
Attenzione: "Prendo il borsone ed esco nel fresco della mattina illuminata da un sole pigro che illumina di sfumature di rosso strati di nuvole." (Ripetizione. Ma credo si sia trattato solo di distrazione).

IT’S THE END OF THE WORLD AS YOU KNOW IT di Daniele Villa
Oggi mi fischiavano alquanto le orecchie. Mi sono detto: chi diamine sta parlando così tanto di me? Mia moglie non credo, se ne sta a casa a impastare il pane; mia figlia è a scuola e sicuramente aspetta che suoni la campanella. I miei colleghi di lavoro stanno combattendo con le fisime dei clienti, quindi...
Ecco svelato l'arcano!
Caro Daniele, posto che sono stato felicissimo di incontrarti dal vivo a Stranimondi, non mi aspettavo questo racconto. Mi sono divertito un mondo, l'hai scritto bene, ed è "metatestuale" come amano dire quelli bravi. Certo, è pienamente godibile solo da chi frequenti il forum, ma noi viviamo in questo forum, quindi va bene così.

GLI OCCHI PIU’ GRANDI DEL MONDO di SRCM
Valutazione non positiva per il tuo racconto. Lo sviluppo, già di per sé confuso, è appesantito da tante similitudini e metafore. L'ho letto almeno tre volte per afferrare un po' tutti gli elementi, ma ho avuto ugualmente difficoltà. Si tratta di un comitato di valutazione per divinità? E' una sorta di accademia cosmica dove si decidono le sorti dei mondi dell'universo? Non ho proprio capito. Inoltre, c'è un serio problema di immedesimazione, quindi di punto di vista. Di chi sono gli occhi attraverso cui vedo la vicenda? Nella parte iniziale ci sono almeno cinque personaggi diversi. Di alcuni non ho ben compreso il ruolo. Ciò va a detrimento della bontà dell'idea di fondo, che pure c'è e, se sviluppata meglio, poteva anche avere del buon potenziale. Lo stile non è malvagio, ma ha bisogno di una sgrossatura significativa. Frasi del tipo: "Pareva affrontare la prova peggiore che qualsiasi pianeta avesse mai vissuto con sulla bocca il sorriso di chi non sappia niente, non pensi niente, non ami niente, non odi niente, non abbia mai avuto idee, dubbi, sogni, gatti, desideri." sono assolutamente da evitare perché rovinano la lettura.
Tema comunque centrato.
Persevera, anche perché Minuti Contati serve a migliorare!

SMOG di Sara Santeusanio
Complimenti, il racconto mi è piaciuto molto e probabilmente andrà molto in alto nella mia classifica per il girone.
A parte la difficoltà iniziale dell'incipit, con l'inconveniente da te indicato, però poi la storia decolla alla grande e si segue con una partecipazione emotiva notevole, che difficilmente ho trovato nelle ultime edition.
Il passaggio dall'adolescenza a una condizione più "adulta" è davvero la fine del mondo e gli stravolgimenti per un ragazzo sono enormi, ben testimoniati nel tuo testo da piccole grandi cose. Effettivamente la comparsa della ragazza dai capelli rosa potrebbe apparire come una sorta di "deus ex machina" ma ci sta, è un espediente necessario per ribaltare la prospettiva e far acquisire al protagonista una nuova consapevolezza.
Per il resto tema centrato, seppur in modo allegorico.
Ottimo lavoro.

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antico
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 23 ottobre 2023, 20:25

Quattro classifiche ricevute. Oltre alla mia, ve ne dovranno arrivare altre cinque.

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KatyBlacksmith
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 24 ottobre 2023, 16:26

Ciao a tutti e bentrovati!
Grazie per avermi portata in storie differenti, con diverse ambientazioni. Sono viaggi che faccio sempre volentieri.
E ora eccomi qui a cercare di distribuirvi su una classifica.
A parte il primo, al quale non ho trovato nessuna sbavatura e per il quale non ho avuto dubbi sul ranking, gli altri un po' se la giocano. Ovviamente le segnalazioni che faccio a ciascuno sono da intendere solo come suggerimenti per possibili miglioramenti, e sempre secondo me, non sono verità assolute.
[avevo dimenticato un brano nella classifica!!]

La mia classifica:

1) It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
2) The end, di Erika Adale
3) SMOG, di Sara Santeusanio
4) Rifugio, di Stefano Floccari
5) Reeko, di Luca Moggia
6) Scappiamo via, di Isabella Valerio
7) Torniamo a casa, di Manuel Marinari
8) Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
9) Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM


Rifugio, di Stefano Floccari
Ciao, Stefano! Tema centrato. E rendi abbastanza bene le differenze tra generico nord e generico sud, anche se forse un briciolo di regionalismi nei dialoghi avrebbe accentuato l'effetto facendo calare ancora di più il lettore nell'atmosfera. Ho apprezzato che i due non morissero spiattellati da qualche parte. La storiella regge anche se a mio personale avviso ci sono piccole sbavature che mi hanno distratta: sono i modi in cui hai cercato di rendere le espressioni facciali:
"uno sbuffo dal naso, gli occhi che sbattono, la bocca che si inarca" e "le sue sopracciglia sono due parabole". Ho trovato un po' macchinoso il primo, mentre il secondo ha introdotto visioni incongrue col momento (parabola: matematica, ricevitore satellitare, calcio di rigore...) ed è subito altrove.
Ho invece imparato il significato della parola tenar, e di questo ti ringrazio :)
Buona undicesima era!

Reeko, di Luca Moggia
Ciao, Luca!
Il tema: centrato e in modo originale. Non avevo capito subito che era una situazione virtuale e non erano in pericolo, ma è anche vero che quando l'ho letto la prima volta era notte fonda. Carina l'idea di uno sfacelo temporizzato e non uno spegnimento improvviso della realtà.
Ti segnalo, oltre a una carenza di virgole, alcune cose migliorabili. "senza quelle fottute pubblicità di altre realtà sospese nel cielo in cui trasferirsi" l'avrei riordinato diversamente, che per me è un po' più fluido: "senza quelle fottute pubblicità sospese nel cielo di altre realtà in cui trasferirsi"
"Sentì un mugolio provenire dai sedili posteriori. Ramona, ancora mezza addormentata si era messa a sedere sui sedili posteriori. " Sedili posteriori ripetuto.
A parte queste piccolezze, la storia si regge bene sulle sue gambe e per i caratteri a disposizione c'è tutto e mi è piaciuto.

Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
Ciao, Giovanni e ben ritrovato.
Il tema è centrato, la situazione descritta è caotica come lo è il difficile scenario di questi giorni. Ma ci sono alcuni punti in cui mi sono persa e senza più capire chi fa cosa, chi dice cosa a chi e come si incastrino le vicende, ed è un peccato: almeno per il lettore dovrebbero essere chiare, queste cose. E poi: solo leggendo la tua spiegazione ho capito che dal frigo in poi era un incubo e non una caotica realtà.
Anche a me è piaciuta l'idea della fuga obbligata in Angola e del terrore di essere respinti. Dovremmo riflettere un po' di più su cose che culturalmente siamo abituati a dare per scontate.
Buona undicesima era!

Torniamo a casa, di Manuel Marinari
Ciao, Manuel e ben trovato.
La storia sarebbe stata carina, ma purtroppo non mi ha catturata e in parte è dovuta al linguaggio, non sempre curato. Ti faccio alcuni esempi
"visori audio-visivi" --> apparecchi audio-visivi, visori virtuali,
"*breve* ritardo" non l'espressione migliore (piccolo?)
"replica fidata" non si capisce cosa sia.
La questione di cos'è un anno luce te l'hanno già detta.
"ci espellono vivi" non ho capito se intendessi dire "ci espellono" oppure "ci spellano vivi". Entrambe prospettive terribili, ma mischiate così perdono totalmente di efficacia.
Probabilmente ti sarebbe bastato prenderti qualche minuto e rileggere con calma. Tieni buono il suggerimento per la prossima volta.

The end, di Erika Adale
Ciao, Erika e ben trovata.
Tema centratissimo.
Quanta malinconia! Però secondo me l'hai gestita bene, li ho proprio visti svanire, gli oggetti; l'ho sentita la scomparsa di quel mondo e le sue domande, dunque il suo compito per quanto mi riguarda il racconto lo ha svolto. Riguardo l'originalità (lo scrivo solo perché qualcuno si è lamentato): lo sappiamo tutti che sono veramente rare le storie che non siano già state scritte. Tutto sta nel come le si narrano. E secondo me la tua regge.
Buona undicesima era!

Scappiamo via, di Isabella Valerio
Il racconto fila, ma il tema mi sembra preso un po' di striscio, o forse non l'ho capito io.
Il finale è divertente, la storia ha alcuni punti oscuri (il fratello parte per andare [a scuola? Lavoro?] eppure poco dopo lei si chiede come sia possibile che la vicina sia già sveglia a quell'ora - manco fossero le 4 del mattino) anche se ho trovato alcune cose che non mi hanno permesso di esserne rapita.
Alcune osservazioni di linguaggio facilmente sistemabili:
" illuminata da un sole pigro che illumina " ripetizione.
"tempo cinque minuti e siamo ancora in strada" --> e siamo di nuovo in strada
"lo stesso colore. Continua a gocciolare, ma non importa, tutto brilla del colore dei " colore ripetuto.
Il collo della bottiglia non è l'apertura, che è la boccola. Dire che spruzza schiuma dal collo significa che la bottiglia è rotta, forata e immediata viene la preoccupazione che con i vetri ci si possano tagliare, recidere arterie, morire dissanguati... ok, sono un filo ansiosa.
Comunque la storia procede. Buona undicesima era!

Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM
Ciao, Simone e ben arrivato.
Forse eri un po' nervoso e hai voluto strafare. Ci sta. Per questo le similitudini che hai voluto usare hanno allontanato il lettore dal racconto suggerendo immagini del tutto estranee e di difficile collocazione, mentre la loro ragione d'esistere dovrebbe essere il facilitare il compito del lettore di entrare nella storia con zero scossoni.
("pieghe fitte come i denti di una balena", "frammenti di vinile" - sapevi che esistono dischi di tutti i colori? -, "le sue labbra si incastravano l’una all’altra" e potrei continuare).
Anche il resto della storia fatica a farsi comprendere nelle motivazioni: che esame è? Che cosa c'entrano i dischi? perché è necessario, l'esame? E chi sono gli esaminatori, che cosa devono approvare o cassare e per quale motivo?
Senza le motivazioni che rendono organizzato e comprensibile questo, che è piuttosto importante, il lettore lo perdi.
Coraggio e vedrai: se terrai presenti le esigenze del lettore le tue storie usciranno meglio.

SMOG, di Sara Santeusanio
Ciao, Sara!
Mi sa che il tema non sono riuscita a trovarlo, oppure lo hai nascosto molto bene. Più che la fine di un mondo, mi sembra sia l'inizio di un altro.
All'inizio non si capisce subito che stia parlando con la madre, anticiperei di un briciolo il momento in cui la citi, anche perché serve a inquadrare meglio il personaggio e la sua età fin dalle prime battute, quindi è un must.
Alcune imperfezioni facilmente sistemabili: le ripetizioni.
"strappa il tappo", "Qualcosa mi si agita dentro, vorrei dire qualcosa"
Comunque bel messaggio!
Buona undicesima era!

It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
Ciao, Daniele!
Tema centrato!
Posso dire gustosissimo lo svolgimento? Vivace e ironico, e anche ben scritto. L'ho letto volentieri e mi ha portato uno spaccato di quotidiano molto credibile, in cui i dialoghi sono verosimili e reggono molto bene lo svolgimento, ossatura perfetta.
Mi sono divertita un sacco a leggerlo, che bellezza! Mi ha catturata e tenuta lì a leggere, senza alcuno sforzo. Bella la gestione dei dialoghi!
E buona undicesima era!

PuntiDiDomanda
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 24 ottobre 2023, 18:43

Ciao a tutti e buon proseguo di edizione.
Ci ho messo una vita a leggere e commentare i nove racconti, trascurando attività importanti tra cui la stessa scrittura, quindi mi sa che dalla prossima diminuirò molto la minuzia di analisi.

1) SMOG, di Sara Santeusanio
2) Torniamo a casa, di Manuel Marinari
3) It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
4) The End, di Erika Adale
5) Reeko, di Luca Moggia
6) Scappiamo via, di Isabella Valerio
7) Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
8) Rifugio, di Stefano Floccari
9) SRCM - Gli occhi più grandi del mondo

- COMMENTI -

1) SMOG, di Sara Santeusanio
L'ho messo in prima posizione per la creazione credibile del mondo interiore del protagonista adolescente e per la strutturazione del rapporto con la co-protagonista.
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2) Torniamo a casa, di Manuel Marinari
Secondo perché è leggero e divertente, ma riesce a dare qualche input tematico interessante.
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3) It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
Terzo per la scorrevolezza e la pulizia stilistica. Ero indeciso se metterlo secondo, ma per attinenza al tema ho preferito di no.
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4) The End, di Erika Adale
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5) Reeko, di Luca Moggia
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6) Scappiamo via, di Isabella Valerio
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7) Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
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8) Rifugio, di Stefano Floccari
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9) Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM
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Domenico
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 24 ottobre 2023, 23:10

Ciao a tutti!
in questo gruppo ho letto tutti racconti diversi tra loro e sono scritti davvero bene.
Siete stati bravissimi!
Ma bisogna stilare una classifica. Questa di seguito è la mia personale, corredata di commenti:

1)SMOG, di Sara Santeusanio.
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2)It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa.
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3)The end, di Erika Adale
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4)Torniamo a casa, di Manuel Marinari.
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5) Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo.
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6)Reeko, di Luca Moggia
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7)Scappiamo via, di Isabella Valerio
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8)Rifugio, di Stefano Floccari
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9)Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM
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„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » martedì 24 ottobre 2023, 23:17

Ciao a tutti,
questa classifica è stata piuttosto difficile, soprattutto nella zona centrale dove diversi racconti a mio avviso si equivalgono. Ho premiato i racconti che mi hanno emozionato e divertito di più. Tutti mi hanno comunque dato qualcosa.

1 - Il vento soffiava di Giovanni D’addabbo
2 - Torniamo a casa di Manuel Marinari
3 - Reeko di Luca Moggia
4 - SMOG di Sara Santeusanio
5 - It's the end of the world as you know it di Daniele Villa
6 - Rifugio di Stefano Floccari
7 - The end di Erika Adale
8 - Gli occhi più grandi del mondo di SRCM
9 - Scappiamo via di Isabella Valerio


Rifugio di Stefano Floccari
Ciao Stefano,
Il tuo racconto mi ha suscitato impressioni diverse. Ho colto il riferimento alla strage di Ustica subito, dalla ultima riga. Dopo di che ho ricostruito gli indizi che alla prima lettura mi erano sembrati riferimenti pesanti, un po' fuori posto. La scena è descritta bene, dai riferimenti si capiscono carattere e origine dei personaggi. Il tema è rispettato in modo un po' laterale ma a mio avviso è presente. L'insieme funziona abbastanza ma l'ho trovato forse un po' forzato e non pienamente fluido. Mi sono anche chiesto come potrebbe essere migliorato, forse allungandolo e dando un contesto un po' più ampio. In sintesi una prova discreta che poteva rendere meglio.


Reeko di Luca Moggia

Ciao Luca,
credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo, benvenuto nell’Arena! Mi è piaciuto questo racconto che mescola diverse suggestioni, un po’ epopea rock della provincia americana, un po’ Matrix. Belle le semine sui mondi veri o paralleli e la descrizione del contesto che si sbriciola in sbuffi di pixel. Non male la connotazione dei due personaggi, cu cui forse potevi scavare un po’ più in profondità magari riducendo alcune descrizioni. Un insieme nostalgico e decadente che colpisce e si legge bene soprattutto per l’atmosfera che evoca. Fra le criticità, oltre a quanto detto da altri sul contesto e ai refusi che a volte fanno perdere il filo, ti segnalo un punto in cui sei passato dal narratore esterno ai pensieri di Reeko in prima persona (Forse dovrei dirglielo…). Inoltre non è chiaro, dovrei dirle cosa?


Il vento soffiava di Giovanni D’addabbo

Ciao Giovanni,
fra i diversi tuoi racconti che ho letto e commentato, questo è il mio preferito. Si riconosce il tuo stile, questa volta ancora più reale perché parte da fatti veri, immersi nella serata particolare in cui abbiamo scritto. Almeno io, non la dimenticherò per lungo tempo, avendola passata a leggere i messaggi di allarme sull’attentato qui a Bruxelles. Ma anche molto surreale e onirico per diversi elementi, inclusa la destinazione africana e le rime. Per me è stato chiarissimo che si trattasse di un sogno, e anche i collegamenti fra le tre parti. La chiusura, dolcissima e piena d’amore, alla prima lettura sembra arrivare come un forte plot twist e invece pensandoci con calma riesce a racchiudere il senso di tutto il resto, che è poi quello che cerchiamo tutti. Come rilevato da altri, ci potranno anche essere errori formali e alcune parti non chiare, ma me ne frego. Mi ha emozionato molto, grazie.


Torniamo a casa di Manuel Marinari

Ciao Manuel,
mi sembra di non aver mai letto nulla di tuo, benvenuto nell’Arena! All’inizio ho pensato che fosse il solito racconto di fantascienza un po’ banale, invece poi mi sono fatto prendere dal registro ironico e dalla storia che tutto sommato ho trovato originale per come l’hai raccontata. Bello il rapporto fra padre e figlio, descritto in modo verosimile e molto reale, nonostante il contesto ultra terreno. Bello anche il modo in cui schiaffeggi i cliché del genere, rendendoli utili per lo scopo. Un racconto leggero, non superlativo, ma che comunque si legge bene.


The end di Erika Adale

Ciao Erika,
Dopo aver letto i commenti degli altri e le tue risposte, ho capito. Anche a me è capitato di scrivere di una persona cara scomparsa in un racconto per un concorso: credo che la scrittura aiuti, a non pensare al dolore, a guarire, a tornare a essere. Quindi il risultato può non essere ottimale (come capitò anche a me quella volta), anche se ho letto volentieri, riconoscendo il tuo stile solido, apprezzando molto alcuni passi (su tutti quello sull’identificazione) e l’atmosfera generale. Se ti ha aiutato a stare meglio e ricordare il tuo amico con serenità, l’obiettivo è comunque raggiunto. Inoltre mi hai fatto riflettere su una cosa che mi chiedo spesso: dove finiscono tutte le nostre storie e i personaggi che ci popolano la mente, una volta che ce ne andiamo?


Scappiamo via di Isabella Valerio

Ciao Isabella,
purtroppo il tuo racconto non mi ha preso. I passaggi che funzionano sono solo quelli, molto brevi, dove approfondisci il rapporto fra i due personaggi principali. Ho trovato alcune parti troppo didascaliche e descrittive, senza valore aggiunto, come l’episodio della foratura della gomma. Anche il finale soffre di questo problema, purtroppo, e lascia troppo affrettata la conclusione della storia. Avrei usato delle semine sul rapporto fra Bianca e i suoi genitori per preparare la sorpresa di essere scoperta. Sul tema ho qualche dubbio: riconosco che hai reso bene l’urgenza della ragazza nel fuggire con l’innamorato e la fine del mondo rappresentata dall’essere scoperta, ma anche su questo avrei potuto rendere meglio il tutto nell’insieme, quindi secondo me tema parzialmente centrato.
Un paio di segnalazioni: “mattina illuminata da un sole pigro che illumina di sfumature di rosso strati di nuvole.” Potrebbe essere semplificato per rendere meglio.
“Se lo dice ai miei sono fritta in padella con il bacon.” Fa un po’ cliché e aggiunge un tono ironico che non è presente nel resto del racconto.


It's the end of the world as you know it di Daniele Villa

Ciao Daniele,
Io la chiamerei la quintessenza del metaracconto, che più meta di così non si può. Sono d’accordo con tutti: le pisciate canine infarcite di vocali prolissi di Mannucci, il Maramonte che ti ossessiona e che torna ben tre volte nelle sue sembianze e una quarta come “Marachi?”, il tema terminale di Cannoletta. Insomma, mi sono divertito un mondo, anche per i dialoghi serrati e ben costruiti. Quindi chi se ne frega se in altri mondi non capirebbero, come la tua signora rivela a ogni parola (ma poi non ne sono neanche sicuro, magari si capisce lo stesso), a me è piaciuto.


Gli occhi più grandi del mondo di SRCM

Ciao Simone,
luci e ombre per questo racconto: interessante il gioco dei colori e forme che tratteggia l’ambientazione, mi ha ricordato certi video musicali dove questi elementi catturano l’attenzione e la catalizzano su una certa atmosfera, anche se alcuni riferimenti non sono chiari (il disco, il colore del vinile, la stanza che ruota). D’altro lato, ho trovato la storia un po’ debole (soprattutto nel conflitto di fondo che non è abbastanza sviluppato) e il contesto inesistente, così come personaggi troppo numerosi su cui non ci sono abbastanza informazioni per la breve durata del racconto. Un suggerimento potrebbe essere di giocare su soli tre personaggi: Gaia, Caterina (il difensore) e un altro (l’accusatore). Tema certamente centrato.


SMOG di Sara Santeusanio

Ciao Sara,
anche io ho apprezzato il tuo racconto, tema assolutamente centrato. Da ragazzo anche a me è capitato che alcune persone mi abbiano apprezzato dandomi la loro amicizia e offerto una chance dove mi sentivo completamente inadeguato, quindi mi sono sentito molto coinvolto. Peccato per l’inizio dove come altri mi sono un po’ perso, ma poi la storia prende ed è molto piacevole, col culmine nel finale ben orchestrato. Molto bello il contrasto fra l’azzurro e lo smog, che non sono solo colori o effetti ambientali, ma rispecchiano l’interiorità del protagonista. Mi sono interrogato sul fatto che per un momento avevo inteso che l’amicizia con Luca fosse anche qualcosa di più: sicuramente non era nelle tue intenzioni, ma una storia d’amore non corrisposto fra lui e il protagonista avrebbe forse dato un valore aggiunto.

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Rick Faith
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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 25 ottobre 2023, 23:52

Come sempre Rick Faith entra al suono della campanella! Mi dispiace per il ritardo, abbiate pazienza. Cerco sempre di dedicare il weekend ai commenti, ma poi puntualmente il piano salta.
Dunque, veniamo a noi. Bella edizione, non credevo che avrei trovato così tante interpretazioni differenti.
Ora, devo dire che a parte il primo posto che deciso immediatamente di assegnare a Daniele per il suo metaracconto adorabile su Minuti Contati, sul resto non ho le idee per niente chiare.
Nei pezzi di Giovanni e Simone ho trovato principalmente suggestioni, in quelli di Sara e Isabella una declinazione più vicina alla mia sensibilità, in quello di Manuel un messaggio chiaro e universale, in quello di Erika una forte necessità personale, in quello di Stefano la voglia di aprire vecchie ferite e in quello di Luca un evidente sforzo di miglioramento.
Ardua scelta, ho apprezzato elementi mai così diversi. Cercherò di fare una media mentale, ormai sapete come funziona questo gioco terribile.

Classifica:
1) It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
2) Reeko, di Luca Moggia
3) SMOG, di Sara Santeusanio
4) Scappiamo via, di Isabella Valerio
5) Torniamo a casa, di Manuel Marinari
6) Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
7) Rifugio, di Stefano Floccari
8) The end, di Erika Adale
9) Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM


Commenti:
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Ultima modifica di Rick Faith il giovedì 26 ottobre 2023, 20:13, modificato 8 volte in totale.

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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 26 ottobre 2023, 1:19

Otto classifiche ricevute. Oltre alla mia, ne dovete ancora ricevere una. Ps: quella di Rick Faith non è una classifica e mancano ancora svariati commenti (non voglio i link).

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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 26 ottobre 2023, 21:00

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo COLPE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » martedì 31 ottobre 2023, 19:04

Ecco a voi i miei commenti e classifiche.

1) Smog, di Sarah Santeusanio
Due problemini: l'intro e l'escamotage dell'arrivo dal nulla e proprio in quel momento della ragazza (ma ti sono già stati fatti notare). Tutto il resto è notevole e la sensibilità con cui riesci a tratteggiare la vicenda è d'alta classe. Ottima anche la declinazione del tema, suggerita e non sbandierata. Per me un pollice quasi su solo per quelle due cosette. Brava.
2) Reeko, di Luca Moggia
Hai una scrittura ben definita e riesci a fornire un "colore" altrettando definito e tutto tuo alle tue scene, mi piace molto il tuo stile. Mi piace meno la mancanza di correzione dei refusi perché è vero che siamo in un contesto in cui possono essere secondari, ma anche no, quindi uno può essere accettato, anche due, ma una serie di disattenzioni no, quindi occhio. Il problema principale che ti segnalo, però, è il passaggio dal virtuale al reale in quanto mi sono ritrovato a chiedermi come facesse. Mi spiego: in PLAYER ONE (ok, c'è il film di Spielberg, ma preferisco concentrarmi sul romanzo di Cline) la gestione del virtuale dal reale è ben definita e non fatico a calarmi nei personaggi immaginandoli immersi attraverso le tute aptiche, ma qui? Il tuo protagonista fuma, si muove, interagisce con la compagna e poi quando tutto finisce compare una semplice sedia e uno schermo, non mi è bastato. Riguardo al tema: ottima declinazione. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante e solido e finisci davanti al racconto di Villa, parivalutato, per la questione della metatestualità che ancora non gli permette, una volta in vetrina, di essere usufruito da tutti i lettori allo stesso modo.
3) It’s the end of the world as you know it, di Daniele Villa
Allora... Di solito i metaracconti su MC tendo a bocciarli, ma come ogni storia si deve sempre valutare la loro esecuzione e qui te la cavi egregiamente. Mi hai divertito, non completamente fine a se stesso, è fatto con gusto. Detto questo, nella valutazione del racconto devo anche distanziarmene un pochino e valutare come, una volta finito in Vetrina, può essere compreso da un lettore non scrittore e pertanto devo abbassare la valutazione a un comunque più che onorevole pollice tendente al positivo in modo solido e brillante perché mi sembra che tu abbia inserito una semina che possa in qualche modo fornire chiavi di lettura anche se è normale che chi non è avvezzo ai meccanismi di MC possa sentirsi un pelo spaesato. Diciamo che ci si potrebbe ancora lavorare per renderlo ancora più a prova di bomba.
4) Il vento soffiava, di Giovanni D’Addabbo
Allora, c'è del genio in te e in questo racconto lo evidenzi più di altre volte. T'invito però a lavorare di più sui vari passaggi perché anch'io non ho capito, se non dopo avere letto la tua spiegazione, l'esatto evolversi della vicenda. Ma, lo ripeto, c'è del genio nel tuo modo di vedere il mondo e nel come lo hai espresso qui. Certo, siamo dalle parti del linguaggio dell'assurdo (del resto, la vita è un tutto assurdo) e il lettore deve lasciarsi andare sulle onde di tale follia ed è proprio per questo che devi aiutarlo quel minimo da permettergli di darti una chance. Per me qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo assolutamente brillante anche se poco solido.
5) Scappiamo via, di Isabella Valerio
Sempre bello ritrovare il tuo tono pacato e sensibile nei tuoi racconti, questo per dire che anche qui l'ho percepito e questo è un bene. Grande problema è il viaggio con quell'incidente che rimane assolutamente lontano dal lettore e non aggiunge nulla. Ho avuto la tentazione di suggerirti di eliminare anche l'intro, ma no: il senso di attesa e quel fremere è essenziale per l'età della protagonista e l'avventura che sta per vivere, magari avresti potuto dare più spazio anche in quel contesto a Robbie, personaggio che comincia a "vivere" solo una volta arrivati alla spiaggia. Ecco, sulla struttura del racconto ci sono diversi problemini, come vedi. Molto buona la declinazione del tema perché a quell'età il mondo crolla e finisce con incommensurabile ciclicità. Per me un pollice tendente al positivo in modo brillante per il tuo stile, ma non solido per la struttura.
6) Rifugio, di Stefano Floccari
Ho notato con stupore che alcuni non hanno colto i riferimenti storici e questo mi ha fatto sentire terribilmente vecchio (ma cacchio, sto ancora sotto i 50, anche se per pochi mesi!). Detto questo, c'è qualcosa che non va e va ricercato proprio partendo da chi non ha compreso di cosa tu parlassi. Probabilmente non setti da subito il contesto storico e la ragazza (ma anche il ragazzo), nonostante alcune espressioni un pelo forzate, non sembrano appartenere a un'epoca diversa dalla nostra. Ci sta che tu abbia cercato di nascondere i riferimenti temporali per sottolineare che tutto cambia, ma nulla cambia, però forse hai dosato male. Personalmente non ho apprezzato particolarmente il dialogo tra i due mentre aspettano perché, anche lì, m'è parso forzato. Ma detto questo, i riferimenti a me sono arrivati e il racconto mi è sembrato carino anche se un po' claudicante, ma la mia valutazione si attesta su un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante.
7) The End, di Erika Adale
Vero che l'idea non è nuova, ma è l'esposizione che fa la differenza e qui il tuo tocco si sente e non si sente. Vai troppo per le lunghe con il protagonista che aspetta a definire la situazione e ti concentri solo sull'idea di partenza senza arricchirla e qui sta il vero problema. Una semina maggiore, una storia pensata dallo scrittore, un qualcosa di più ricco invece che concentrarsi solo sul ripetere uno stesso concetto senza affabularlo. Direi una stesura un pelo passiva. Buona la declinazione del tema. Per me un pollice tendente al positivo, ma non in modo solido e brillante, questa volta.
8) Torniamo a casa, di Manuel Marinari
Devi lavorare sul tuo stile, lo stai ancora cercando, sei parecchio derivativo in tanti punti e poco definito nell'esposizione, però hai entusiasmo e voglia e belle idee (anche se questa è un po' arzigogolata e, a mio parere, bisognosa di qualche spiegazione in più). Dice bene Maramonte nel sottolineare una certa ingenuità tipica di una certa fantascienza di taaaaanti anni fa, ma punto con fermezza il dito sulla tua necessità di scrivere tanto per definirti sempre più, cosa che in questo racconto ho percepito particolarmente. Discreta la declinazione del tema. Per me siamo su un pollice tendente al positivo anche se un po' al pelo.
9) Gli occhi più grandi del mondo, di SRCM
Hai dei numeri, li percepisco. Però troppo simbolismo, troppi significati che sono chiari solo a te in quanto autore e che portano il lettore distante dal tuo racconto. E poi uno stile ancora da definire, un punto di vista da centrare. C'è del lavoro da fare, ma, come ti ho scritto, parti da basi che mi sembrano buone. E fidati se ti dico che in tanti siamo passati da questa fase, quella del racconto pieno di significati che a noi sembrano così chiari da farci dubitare di chi ci legge dipingendosi il punto interrogativo sul volto. La sfida è eliminare quel punto interrogativo e qui avrai sempre chi ti dirà esattamente quello che pensa. Allo stato attuale mi sento di assegnare al testo un pollice ni. Alla prossima prova.

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