Sbagliato

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
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maurizio.ferrero
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Sbagliato

Messaggio#1 » lunedì 18 dicembre 2023, 22:17

Il bambino aprì la porta ed entrò nello studio con un sorriso candido C'era qualcosa di nebuloso, sul suo volto. Come se i suoi tratti fossero offuscati da una sottile caligine.
Il dottor Gherzi si tolse gli occhiali e pulì le lenti con il panno. Sospirò, il fiato gli uscì dalla trachea come il sibilo di un polmone d'acciaio.
Non sopportava quel bambino. Se fosse stato un uomo più emotivo, avrebbe detto d'odiarlo. Ma doveva stringere i denti ed esibire un'espressione accomodante. Farlo sentire a suo agio.
Non avrebbe mantenuto a lungo il ruolo di psicologo scolastico, se avesse iniziato a sfogare la sue emozioni sui piccoli pazienti.
«Buongiorno, Luca. Accomodati.»
Il bambino scostò la sedia con un movimento meccanico e ci si adagiò.
Aveva capelli biondi, ma di un biondo troppo strano. Non erano tinti, non erano naturali. Erano di un colore diverso. I suoi occhi? Stessa cosa. Non erano azzurri, non erano verdi. Erano una via di mezzo che non stava nello spettro naturale dei colori.
Quante cazzate. Stava cercando una motivazione sensata per provare quei sentimenti per Luca, quando in realtà una motivazione non c'era. Lo sentiva nella pelle, ma non riusciva a spiegarselo.
Era solo sbagliato. Tutto sbagliato.
Luca non sembrava intenzionato a parlare. Doveva iniziare lui. «Luca, sai come mai ti hanno mandato qui?»
Annuì. Persino i suoi movimenti sembravano sbagliati, come la testa di un pupazzo che oscilla in direzione contraria al vento.
Si fece forza, cercò di non vomitargli addosso parole d'odio. «Perché non me ne parli?»
«Martina si è fatta male.» Cristo, persino la sua voce era oscillante.
«Sì, hanno dovuto portare la tua compagna in ospedale. E tu sai perché? A quanto mi hanno detto le maestre c'eri tu con lei, eri proprio lì quando è svenuta.» Prese un profondo respiro. Aveva bisogno di fumare. «Perdeva sangue dal naso. Non è che c'entri qualcosa?»
Luca lo fissò a lungo senza proferire parola. Non era nervoso. Non era agitato. Era freddo come un animale morto. Non un essere umano, proprio un animale.
Gherzi tamburellò le dita sulla superficie del tavolo. Cosa c'era di sbagliato, in lui? Non riusciva proprio a spiegarselo. L'aveva già visto tante volte nel suo studio, e tutte le volte aveva avuto quella sensazione.
Un esaurimento nervoso? Parlare con bambini piagnucolanti tutti i giorni era qualcosa che poteva mandare fuori di testa, eppure...
Eppure.
Lo smartphone squillò. Lo stavano chiamando dalla presidenza. Strano, era solo a due corridoi di distanza. Portò il telefono all'orecchio e fece scivolare il dito sullo schermo. «Sì?»
Parole smangiucchiate dall'altro lato.
Deliri di morte.
Martina. Un'emorragia cerebrale.
Non c'era stato niente da fare.
Appoggiò il telefono al tavolo. Fissò il bambino che lo scrutava in maniera sbagliata dall'altro lato della scrivania.
Era stato lui. Non sapeva come, ma era colpa sua.
«Luca?» La sua voce tremava. «Cosa hai di sbagliato?»
«Nulla. Ho solo una madre diversa.»
Un sentore bagnato e caldo scivolò dalla sua narice sinistra.



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antico
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Re: Sbagliato

Messaggio#2 » lunedì 18 dicembre 2023, 22:22

Ecco il Campione dell'OTTAVA Era che fa il suo ritorno nell'Arena! Ciao Maurizio! Parametri tutti ok, divertiti in questa LUIGI MUSOLINO EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Sbagliato

Messaggio#3 » martedì 19 dicembre 2023, 13:53

Storia particolarissima. Un bambino dall’aspetto indefinito sconvolge lo psicologo scolastico. C’entra l’incidente con una compagna di classe, che ha avuto prima una perdita di sangue dal naso e poi è morta di emorragia cerebrale. Descrivi molto bene attraverso il dialogo l’evanescente Luca e lo psicologo Gherzi sempre più confuso, fino all’arrivo della telefonata. Da brividi il finale con la materia che esce dal naso. Probabilmente quello di Gherzi.

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BruceLagogrigio
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Re: Sbagliato

Messaggio#4 » mercoledì 20 dicembre 2023, 23:28

In terza persona. Tempo verbale passato remoto. Ambientazione: Attuale. Tema centrato (ni).

Ciao Maurizio e molto piacere di leggerti. Bel racconto. Mi piace come hai tessuto il mistero fin dall’inizio e come hai raccontato i pensieri dello psicologo. Con la sua lotta interiore fra quello che pensa veramente e quello che deve far apparire. Quello che vorrebbe fare e quello che effettivamente fa. Buon ritmo e decisamente ottimo stile.

Note negative: a parte qualche minuscolo refuso. La terza persona qui non ti ha aiutato a mio modesto avviso. Nel senso che ho confuso per un paio di volte chi facesse o pensasse cosa. Rileggendo si percepisce che è lo psicologo il punto di vista principale però in prima lettura anche nell’ultima frase che dovrebbe essere il punto esplosivo del climax non è chiaro se il naso gocciolante sia suo o del ragazzino.

A livello del tema penso sia centrato anche se molto risicato. Anche perché più che una matrigna sembra che la madre del bambino sia effettivamente qualcosa d’altro. Però questo punto lo valuterò anche in base a gli altri racconti e ai commenti successivi.

Buona gara!

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

LeggErika3
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Re: Sbagliato

Messaggio#5 » sabato 23 dicembre 2023, 19:52

Ciao Maurizio, un bel racconto kinghiano, dove c’è un Male con la m maiuscola nascosto nelle pieghe del quotidiano, percepibile ma non definibile. Il punto di vista dello psicologo è funzionale e guida il lettore verso l’ottima fine (dove anche io ho dovuto rileggere per capire a chi sanguinasse il naso, forse andrebbe resa meglio).
Due osservazioni. Primo: cinematografico il sangue dal naso nell’emorragia cerebrale, ma nella realtà non succede mai. Secondo: ma la natura matrigna dov’è? Perché questo bambino mi sembra tutto tranne che “naturale” (nell’accezione romantica del termine) e l’accento a sua madre fa più pensare a una creatura soprannaturale che alla matrigna del tema.

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gcdaddabbo
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Re: Sbagliato

Messaggio#6 » sabato 23 dicembre 2023, 20:11

Salve, Maurizio! Piacere di leggerti! Sento che sei un campione e lo stile lo conferma.
Non sono mai riuscito a pensare ad un ragazzino come a un diavoletto con poteri speciali. Ne ho conosciuti tanti, anche sporchi di caligine. Mi ricordo figli di fornai, malati sbavanti e incapaci di parlare, autistici urlanti, arrabbiati dispettosi pronti a ribellarsi e colpire. Ogni volta ho scoperto un cuore che ancora mi abbraccia.
Nei racconti può capitare di incontrare un diavoletto meccanico. Devo dire però che il dottor Gherzi ha un atteggiamento proprio sbagliato. Doveva auto analizzarsi e, forse, il finale sarebbe cambiato.
Cosa c’entra la madre?
Bravo, comunque! Ottima storia!
Buona Luigi Musolino Edition! Buon 2024!

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maurizio.ferrero
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Re: Sbagliato

Messaggio#7 » sabato 23 dicembre 2023, 21:34

Grazie a tutti per i commenti :)

Lascio una breve spiegazione su come ho interpretato il tema, poi il giudizio sta a voi: ho inteso la natura come il carattere, la vera essenza di una persona, e matrigna come sinonimo di crudeltà. Entrambi i personaggi della vicenda potrebbero avere una natura maligna: Luca di origine sovrannaturale, lo psicologo perché, come giustamente avete osservato, uno psicologo dovrebbe avere un approccio radicalmente diverso ai suoi piccoli pazienti.

Grazie ancora a tutti.

srcm
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Re: Sbagliato

Messaggio#8 » lunedì 25 dicembre 2023, 10:06

Questo racconto mi ha incuriosito più per come è scritto, credo, che per la situazione in sé. Di base la dinamica psicologo-creatura credo di averla incontrata varie volte. In automatico mi è venuto da pensare all'intro di un Dylan Dog ma i riferimenti a cascata immagino sarebbero molteplici. A incuriosirmi sono stati però gli elementi dissonanti che mi hanno fatto percepire un'alterità singolare nel ragazzino (e nel suo rapporto con lo psicologo) data dall'uso degli aggettivi che cercavano di eludere le descrizioni dicotomiche. Parlando di natura, io ho percepito sì in un primo momento quello che hai scritto poi nel commento, Maurizio, (un ragionamento sulla natura umana) ma ho anche avuto l'impressione che ci fosse negli aggettivi usati una volontà di sfuggire da ciò che è natura (umana ma soprattutto materiale) per muoversi in un terreno altro, non necessariamente magico ma sicuramente non materiale. Nelle storie con gli psicologi, poi, la sfiducia si spreca, quindi viene spontaneo dubitare di tutto una volta giunti alla conclusione: il portatore del punto di vista non è affidabile come pure lo specchio che gli offre il ragazzino, per cui è impossibile fidarci appieno di ciò che stiamo leggendo. La sensazione che ci sia quindi qualcosa che sfugge ai nostri occhi che non possa essere raccontato è un elemento davvero molto potente di questa storia, che riesce a inserire qualcosa di originale negli interstizi di un topos familiare.

PuntiDiDomanda
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Re: Sbagliato

Messaggio#9 » lunedì 25 dicembre 2023, 17:17

Ciao Maurizio. Penso tu sia uno dei pochissimi (forse l'unico) di Minuti Contati che so di aver visto dal vivo, alla tua presentazione libraria a Stranimondi se non erro.

Ma veniamo al racconto.
Il punto più forte è la gestione del filtro del personaggio. L'immedesimazione viene facilissima, e i pensieri del POV tendono a essere molto, molto spontanei, infatti è stato un piacere leggerti.
Ammetto che in un primo momento la frase finale ha dato fastidi anche a me, riguardo la visualizzazione della scena, nonostante a livello tecnico sia assolutamente corretta ("il sentore bagnato e caldo" non può essere di altri se non del POV). Te lo segnalo perché ho visto che non sono stato l'unico e perché mi sembra un elemento di finezza utile su cui ragionare, sia per te sia per noi.
Visto che ci siamo facciamo le pulci su un'altra frase, sempre riguardo lo stile (anche se, ripeto, è praticamente impeccabile, voglio solo rompere le scatole): Se fosse stato un uomo più emotivo, avrebbe detto d'odiarlo forse è un po' esterna. Non so quanto sia credibile come pensiero del personaggio.

I dubbi mi arrivano sul contenuto, soprattutto riguardo il finale, che mi sembra un po' una miccia che si spegne. Cerco di spiegarmi: abbiamo quella bellissima prima parte in cui lo psicologo vive il disagio dell'incontro col bambino, si fa delle domande, cerca di fare autocritica e così via, veniamo a sapere che il bambino ha effettivamente delle capacità straordinarie, che c'è qualcosa sotto... poi la risoluzione è semplicemente che non è naturale, che, come dice, ha una madre (metaforicamente) diversa. In pratica la conclusione è l'inizio, non c'è movimento effettivo, ce n'è solo una parvenza nel mentre.
Tra l'altro la stessa battuta finale di Luca mi sembra soltanto un modo per inserire il tema del contest, non dice davvero qualcosa. Insomma, sono arrivato a un punto in cui non so davvero nulla di nuovo rispetto a quanto sapessi all'inizio, e credo sia anche per questo che nelle ultimissime righe il destino del POV smette di interessarmi.

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AndreaCrevola
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Re: Sbagliato

Messaggio#10 » martedì 26 dicembre 2023, 17:27

Ciao Maurizio, piacere di averti letto. Il racconto scorre molto bene, la scena è ben costruita e la breve trama è dipanata con ritmo e disvelamenti ben calibrati. Non ho commenti sulla forma perché mi sembra pressoché buona: il punto di vista dello psicologo è espresso con un efficace monologo interiore che progredisce assieme agli avvenimenti esteriori senza risultare ridondante, prolisso o inappropriato. Tutto molto naturale :-)
Il tema è interpretato in modo originale, ma ho dovuto leggere il tuo commento per intuire la tua chiave di lettura: la declinazione “soprannaturale” ha indotto anche me a pensare al bambino come al figlio di una creatura malevola.
Il tuo testo ha attirato la mia attenzione soprattutto nella parte che contiene la descrizione del bambino agli occhi del protagonista. Hai usato una serie di espressioni che comunicano inconoscibilità e indescrivibilità di quel che si para agli occhi dello psicologo. A me non è dispiaciuto, perché se l’obiettivo era portare al lettore la stessa sensazione di straniamento provato dal personaggio… direi che il gioco è riuscito. Tuttavia, rifletto sulla presenza di uno “mostrato che non mostra”, il che è un bel paradosso. Quando trovo questo approccio in altri autori (il caso più famoso che mi viene in mente è Lovecraft, quando la descrizione dell’orrore è tautologica e quindi un po’ vuota) mi viene da storcere il naso. Tu cosa ne pensi?

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maurizio.ferrero
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Re: Sbagliato

Messaggio#11 » mercoledì 27 dicembre 2023, 7:32

Grazie a tutti per i nuovi commenti.

AndreaCrevola ha scritto:Quando trovo questo approccio in altri autori (il caso più famoso che mi viene in mente è Lovecraft, quando la descrizione dell’orrore è tautologica e quindi un po’ vuota) mi viene da storcere il naso. Tu cosa ne pensi?


Ciao Andrea.
Sempre un bel dilemma quello dell'orrore inconoscibile. Un po' un cliché ormai, difficilmente credibile e utilizzato come "facile via di fuga" nella scrittura contemporanea.
Qui però, come giustamente hai osservato, ho evitato di dare informazioni troppo generiche. Anzi, sono ben precise: colore dei capelli, colore degli occhi. Il lettore riesce comunque a immaginare uno spettro di colori a cui restringere il campo, ma non riesce a definirlo con precisione, esattamente come Gherzi fatica a metterlo a fuoco.
Per rispondere alla tua domanda, credo che "l'orrore troppo alieno da immaginare", in toto, abbia fatto il suo tempo, ma sia ancora possibile sfruttare parte della cosa anche con i dettami della scrittura contemporanea. Dopotutto, è proprio lo scopo del genere weird trasmettere la sensazione di inconoscibilità.

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Luca Moggia
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Re: Sbagliato

Messaggio#12 » mercoledì 27 dicembre 2023, 13:28

maurizio.ferrero ha scritto:Il bambino aprì la porta ed entrò nello studio con un sorriso candido C'era qualcosa di nebuloso, sul suo volto. Come se i suoi tratti fossero offuscati da una sottile caligine.
Il dottor Gherzi si tolse gli occhiali e pulì le lenti con il panno. Sospirò, il fiato gli uscì dalla trachea come il sibilo di un polmone d'acciaio.
Non sopportava quel bambino. Se fosse stato un uomo più emotivo, avrebbe detto d'odiarlo. Ma doveva stringere i denti ed esibire un'espressione accomodante. Farlo sentire a suo agio.
Non avrebbe mantenuto a lungo il ruolo di psicologo scolastico, se avesse iniziato a sfogare la sue emozioni sui piccoli pazienti.
«Buongiorno, Luca. Accomodati.»
Il bambino scostò la sedia con un movimento meccanico e ci si adagiò.
Aveva capelli biondi, ma di un biondo troppo strano. Non erano tinti, non erano naturali. Erano di un colore diverso. I suoi occhi? Stessa cosa. Non erano azzurri, non erano verdi. Erano una via di mezzo che non stava nello spettro naturale dei colori.
Quante cazzate. Stava cercando una motivazione sensata per provare quei sentimenti per Luca, quando in realtà una motivazione non c'era. Lo sentiva nella pelle, ma non riusciva a spiegarselo.
Era solo sbagliato. Tutto sbagliato.
Luca non sembrava intenzionato a parlare. Doveva iniziare lui. «Luca, sai come mai ti hanno mandato qui?»
Annuì. Persino i suoi movimenti sembravano sbagliati, come la testa di un pupazzo che oscilla in direzione contraria al vento.
Si fece forza, cercò di non vomitargli addosso parole d'odio. «Perché non me ne parli?»
«Martina si è fatta male.» Cristo, persino la sua voce era oscillante.
«Sì, hanno dovuto portare la tua compagna in ospedale. E tu sai perché? A quanto mi hanno detto le maestre c'eri tu con lei, eri proprio lì quando è svenuta.» Prese un profondo respiro. Aveva bisogno di fumare. «Perdeva sangue dal naso. Non è che c'entri qualcosa?»
Luca lo fissò a lungo senza proferire parola. Non era nervoso. Non era agitato. Era freddo come un animale morto. Non un essere umano, proprio un animale.
Gherzi tamburellò le dita sulla superficie del tavolo. Cosa c'era di sbagliato, in lui? Non riusciva proprio a spiegarselo. L'aveva già visto tante volte nel suo studio, e tutte le volte aveva avuto quella sensazione.
Un esaurimento nervoso? Parlare con bambini piagnucolanti tutti i giorni era qualcosa che poteva mandare fuori di testa, eppure...
Eppure.
Lo smartphone squillò. Lo stavano chiamando dalla presidenza. Strano, era solo a due corridoi di distanza. Portò il telefono all'orecchio e fece scivolare il dito sullo schermo. «Sì?»
Parole smangiucchiate dall'altro lato.
Deliri di morte.
Martina. Un'emorragia cerebrale.
Non c'era stato niente da fare.
Appoggiò il telefono al tavolo. Fissò il bambino che lo scrutava in maniera sbagliata dall'altro lato della scrivania.
Era stato lui. Non sapeva come, ma era colpa sua.
«Luca?» La sua voce tremava. «Cosa hai di sbagliato?»
«Nulla. Ho solo una madre diversa.»
Un sentore bagnato e caldo scivolò dalla sua narice sinistra.


Ciao Maurizio,

racconto scritto molto bene, scorrevole e chiaro. La scelta di due soli personaggi, nel piccolo spazio assegnatoci, secondo me paga e permette sia di caratterizzarli entrambi, sia di impostare un dialogo a due che non presenta intoppi e si segue molto bene.
Hai ridotto al minimo la descrizione dell’ambiente in cui si svolge la storia e questo spesso mi crea un problema di “immersione nell’atmosfera” che però qui non ho sentito. Hai infatti creato il coinvolgimento con un buon equilibrio fra dialogo, pensieri e immagini ben scritte.
Credo perciò che la scelta di ridurre al minimo l’ambiente sia stata funzionale trattandosi a maggior ragione di una comune stanza.

Un appunto potrei farlo riguardo alla eccessiva lunghezza del pensato che va da “non sopportava quel bambino…” a “sfogare le emozioni sui piccoli pazienti”. Un pensato così articolato non mi suona molto credibile e sembra messo per dare informazioni in poco spazio. In tremila caratteri comunque, la scelta ci sta.

La vera pecca del racconto è il finale.
La telefonata è resa in modo iper sintetico però in qualche modo tiene agganciati e suggerisce quello che è prospettato in tutto il racconto, grazie alle semine ben fatte. C'è qualcosa che ha a che fare con il mondo dei morti.
A questo punto, mi avevi proprio catturato e volevo davvero capire quale fosse il mistero dietro a questo bambino malefico.
La risposta a questa domanda mi ha lasciato… senza risposta!
Che significa “ho solo una madre diversa?”.
Forse era una citazione ma non l’ho colta e insomma, sono rimasto con l’amaro in bocca. Peccato.

In conclusione racconto ben gestito che forse aveva bisogno di un migliaio di caratteri in più per soddisfare la curiosità del lettore evocata con un alto livello di perizia narrativa.

Buone feste e buona Musolino Edition!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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Mario Mazzafoglie
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Re: Sbagliato

Messaggio#13 » giovedì 28 dicembre 2023, 21:58

SBAGLIATO - MAURIZIO FERRERO

Ciao Maurizio, un piacere leggerti.
Era tempo che non leggevo qualcosa di tuo, e devo dire che non hai perso lo smalto.
Il punto forte del racconto è sicuramente la trama, ben costruita dall'inizio alla fine, con la giusta suspance e con le varie informazioni posizionate al posto giusto,
in modo tale che il lettore abbia tutto sotto controllo in ogni riga.
Per quanto riguarda il contenuto invece, anche io mi sono un po' perso nell'individuare chi fosse il vero punto di vista della storia:
a mio avviso per come l'hai costruito dovrebbe essere il dottore, altrimenti come faremmo a sapere che odia quel ragazzino e che si deve trattenere con le parole
nello svolgere correttamente il suo lavoro di psicologo.
Supponendo che io abbia ragione, a mio avviso andava costruita meglio l'empatia. Un uomo che di punto in bianco ci dice di disprezzare i bambini credo
che non risulti simpatico a nessuno. Non era semplice questo compito, ma sono sicuro che con maggiore tempo a disposizione ci saresti riuscito tranquillamente.
NEl complesso per me è una buona prova.
Alla prossima, buona edition e buone feste.

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IL GLADIATORE
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Re: Sbagliato

Messaggio#14 » martedì 2 gennaio 2024, 13:27

Bellissimo racconto che conferma la straordinaria abilità dell’autore che, mi permetto di dire, un po’ mancava nell’arena. Il tema è centrato in modo decisamente raffinato. L’idea della natura maligna intesa come carattere crudele, è una bella trovata e si percepisce, almeno nel mio caso, già da subito. Unico neo è la piccola e davvero poco significativa confusione iniziale nel punto di vista: forse “la porta si aprì e apparve un bambino (o il bambino)” avrebbe mantenuto il POV sullo psicologo. Ecco, proprio una ca**atina al limite della se*a mentale. :)), proprio per non tessere troppo le lodi di un racconto che sa esattamente dove arrivare e ci arriva con un bel pollice su!

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