Licantropia - Manuel Marinari

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#1 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:21

Sogno o sono sveglio?
Sento freddo, la testa mi gira, sto per vomitare.

Non so neanche da quanto tempo sto correndo ormai. La luce rossa del sole scompare dentro al bosco. L’odore dell’erba bagnata mi fa venire voglia di sboccare. Lo stomaco mi si sta rivoltando dentro e non desidero altra cosa al mondo che il male esca fuori. Si, vorrei soltanto rigurgitare il male che si è impossessato del mio corpo e della mia mente.
Devo riposare, solo per un po'. Forse li ho lasciati alle spalle e non mi troveranno, almeno fino al prossimo sole. Mi appoggio qui, solo per un istante, e tu, grande albero che sei così saggio e forte! Aiuta a calmare la mia mente!
Ho il culo bagnato. La terra non ha ancora assorbito la pioggia di ieri notte. Ecco! Ora mi ricordo. Tutta quell’acqua che scendeva dal cielo. Le gocce di pioggia battevano pesanti sulla mia testa come pietre. È per questo che ho sfondato quel portone. Volevo solo ripararmi dalla pioggia, sì, o forse avevo soltanto fame. Ma giuro che non avrei voluto fargli del male.

Oh no! Si è fatto buio presto, troppo in fretta. Forse mi sono addormentato. Allora era tutto un sogno? Le mie gambe sono spezzate in due, come la mia anima. Il mio corpo è logoro come lo sono questi stracci strappati che ho addosso. Devo alzarmi. Il tronco di questa quercia mi aiuterà a tirarmi su. Mi aggrappo a questo ramo più basso, così potrò alzare il mio pesante corpo. Non lo sento più neanche mio. Che fatica, ma sono in piedi, adesso. Devo ricominciare a correre. Devo fuggire via da qua. La corteccia è ricoperta di muschio. L’odore del legno bagnato mi disgusta. Le mie mani sono appiccicate di resina. Le mie mani! Che cosa è successo alle mie mani? Non sono più mie! Blahhh. Affanno. Aiuto! Non respiro! Dalla mia bocca è uscito tutto quello che avevo dentro. Non posso guardare per terra, non ne ho il coraggio.

“Eccolo là! Ho visto il mostro!”
“Ti taglieremo la testa schifoso bastardo!”
“Prendiamolo!”


Mi hanno trovato. Mi volto all’indietro. Le fiaccole illuminano il bosco. Sono in tanti. Mi uccideranno, ma forse me lo merito, in fondo. Mi allontano via dalla quercia spingendomi con queste orribili mani. Sul tronco ho lasciato la firma indelebile di ciò che sono diventato. Forse solo questo rimarrà di me. Anzi, di quello che sono diventato. Uno scherzo della natura. Ora è certo, è tutto vero.

Si stanno avvicinando troppo e non ho più la forza di scappare. Riesco a sentire il calore del fuoco, lo sfrigolio scintillante delle fiamme che avvolge le loro torce. Forse è la fine che mi merito davvero. Sì, forse mi merito di bruciare qui, nel fango, tra questi alberi. Le ginocchia mi cadono giù. Schizzi di acqua mista a terra mi sporcano il viso. Alzo lo sguardo verso il cielo, le ossa del collo scricchiolano, sembrano spezzarsi.
Argh! Una spada ha trafitto la mia schiena.
Guardo per l’ultima volta la luna. Meravigliosa.
Auuuh. Le mie mani sprofondano nella loro carne.
Giuro che anche questa volta, non avrei voluto far loro del male.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7243

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#2 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:24

Ciao Manuel! Caratteri e tempo ok, buona LUIGI MUSOLINO EDITION!

Avatar utente
maurizio.ferrero
Messaggi: 529

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#3 » mercoledì 20 dicembre 2023, 9:24

Ciao Manuel, piacere di leggerti.

Un licantropo in fuga dalla folla che lo vuole linciare: tema molto classico, ma funzionale.
Ho trovato la prima persona che hai utilizzato un po' "bipolare": passa dall'utilizzare esclamazioni volgari e un registro molto basso ("Ho il culo bagnato") a momenti più alti ("Le mie gambe sono spezzate in due, come la mia anima.") senza che ci sia una vera motivazione. Occhio a utilizzare l'aggettivo prima del sostantivo ("pesante corpo") perché fa suonare tutto un po' più aulico.
Il finale non l'ho ben capito: pare che il lupo sia morto, colpito da un'arma, ma poi attacca i suoi inseguitori. Essendo un licantropo mi viene ovvio da pensare che la sua ferita sia guarita in fretta, ma non è così chiaro dal racconto.
Quell'Auuuh pensato alla fine mi ha stonato parecchio. Sarebbe stato molto più di effetto se avesse ululato davvero.
Il tema è presente, anche se come dicevo, non in maniera troppo originale.

A presto!

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#4 » mercoledì 20 dicembre 2023, 19:04

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Manuel, piacere di leggerti.

Un licantropo in fuga dalla folla che lo vuole linciare: tema molto classico, ma funzionale.
Ho trovato la prima persona che hai utilizzato un po' "bipolare": passa dall'utilizzare esclamazioni volgari e un registro molto basso ("Ho il culo bagnato") a momenti più alti ("Le mie gambe sono spezzate in due, come la mia anima.") senza che ci sia una vera motivazione. Occhio a utilizzare l'aggettivo prima del sostantivo ("pesante corpo") perché fa suonare tutto un po' più aulico.
Il finale non l'ho ben capito: pare che il lupo sia morto, colpito da un'arma, ma poi attacca i suoi inseguitori. Essendo un licantropo mi viene ovvio da pensare che la sua ferita sia guarita in fretta, ma non è così chiaro dal racconto.
Quell'Auuuh pensato alla fine mi ha stonato parecchio. Sarebbe stato molto più di effetto se avesse ululato davvero.
Il tema è presente, anche se come dicevo, non in maniera troppo originale.

A presto!


Ciao Maurizio, grazie per il commento che hai lasciato. Ti provo a dare delle risposte. Il "bipolarismo" del personaggio in realtà è voluto. Ho tentato di rendere il più possibile polarizzante ciò che gli sta accadendo: nel suo lato ancora umano infatti, è confuso dentro di sè. Non si ricorda se si voleva riparare dalla pioggia, quando si sveglia sotto l'albero si sente bagnato per via della terra umida e così via. Il suo lato bestia invece che poi è quello che lo sta dominando, fa parte dell'aspetto corporeo che ho voluto raccontare (la percezione degli odori, la metamorfosi del suo corpo, le ossa, ecc.
Il finale in realtà è quello che hai intuito. Una spada non può ucciderlo perchè il mito vuole che sia l'argento ad uccidere un licantropo e quindi, il dolore che avverte, fa si che aggredisca i suoi inseguitori.
Sull'ululato ci ho pensato, giuro, almeno un quarto d'ora su come rappresentarlo ;) e boh ne è uscito quello.
Grazie, alla prossima, buona edition.

Avatar utente
Gennibo
Messaggi: 574

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#5 » giovedì 21 dicembre 2023, 11:34

Ciao Manuel, hai centrato il tema, anche se a mio parere il tentativo di immedesimarti nel personaggio con questa tua scrittura molto immersiva non l'ho trovato proprio centrato.
Toglierei le prime due righe, questo per evitare il dubbio sul sogno che ci porta un po' fuori dalla storia, magari il protagonista potrebbe sperare che sia solo un incubo, come facciamo noi quando viviamo un'esperienza spiacevole e taglierei anche il vomito che viene sviluppato meglio nelle righe seguenti.
Quando dici che si appoggia, mi sono immaginata che stesse in piedi appoggiato all'albero, poi però dici che ha il culo bagnato e ho pensato che forse si era seduto; poi dici che si ripara dalla pioggia e non voleva fare del male (a chi? Mi è mancata l'immagine della vittima, magari le mani del protagonista intorno al collo della vittima con il pelo che cresce a vista d'occhio?)
Stessa cosa quando dici: Le mie mani! Che cosa è successo alle mie mani? Non sono più mie! (anche qui, mi manca l'immagine di cosa vede, di come sono le sue mani.)
Ma la cosa che mi ha confuso di più è come riesca a correre con le gambe spezzate.
Invece mi è piaciuta la parte dove vomita e stanno per raggiungerlo, mi sarebbe piaciuto che il racconto fosse più focalizzato su questo imminente raggiungimento degli inseguitori.
Il finale è la parte che mi sembra più riuscita.
Direi un buon racconto, scritto bene, con una buona ricerca di immersività che però non è del tutto riuscita.
Buona edition e spero di rileggerti presto.

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#6 » giovedì 21 dicembre 2023, 12:55

Gennibo ha scritto:Ciao Manuel, hai centrato il tema, anche se a mio parere il tentativo di immedesimarti nel personaggio con questa tua scrittura molto immersiva non l'ho trovato proprio centrato.
Toglierei le prime due righe, questo per evitare il dubbio sul sogno che ci porta un po' fuori dalla storia, magari il protagonista potrebbe sperare che sia solo un incubo, come facciamo noi quando viviamo un'esperienza spiacevole e taglierei anche il vomito che viene sviluppato meglio nelle righe seguenti.
Quando dici che si appoggia, mi sono immaginata che stesse in piedi appoggiato all'albero, poi però dici che ha il culo bagnato e ho pensato che forse si era seduto; poi dici che si ripara dalla pioggia e non voleva fare del male (a chi? Mi è mancata l'immagine della vittima, magari le mani del protagonista intorno al collo della vittima con il pelo che cresce a vista d'occhio?)
Stessa cosa quando dici: Le mie mani! Che cosa è successo alle mie mani? Non sono più mie! (anche qui, mi manca l'immagine di cosa vede, di come sono le sue mani.)
Ma la cosa che mi ha confuso di più è come riesca a correre con le gambe spezzate.
Invece mi è piaciuta la parte dove vomita e stanno per raggiungerlo, mi sarebbe piaciuto che il racconto fosse più focalizzato su questo imminente raggiungimento degli inseguitori.
Il finale è la parte che mi sembra più riuscita.
Direi un buon racconto, scritto bene, con una buona ricerca di immersività che però non è del tutto riuscita.
Buona edition e spero di rileggerti presto.


Ciao Genni, ti ringrazio per la cura che hai messo in questo commento. Avevo bisogno di capire bene cosa sono riuscito a trasmettere con questa sperimentazione di scrittura. Primo tentativo di questo tipo. Sostanzialmente mi dici che è mancata l’attenzione per alcuni dettagli che avrebbero migliorato l’immersione nella storia. Quindi migliorare gli aspetti visivi della metamorfosi del personaggio in licantropo. Ok, si ci sta.
E quindi anche in alcuni movimenti/azioni che compie. Sarebbe bastato scrivere “appoggiato per terra ad un albero”. Avrebbe aiutato a visualizzare meglio la scena. Sulle prime due righe non sono sicuro, forse confondono, ma ti spiego quello che avevo pensato. L’utilità che avevano quelle brevi frasi, per lo meno in quel momento, erano appunto di far comprendere lo stato confusionale in cui il personaggio si trovava. Cioè non era sicuro di essere entrato in una casa, nella notte appena trascorsa e aver ucciso qualcuno. Poi la sensazione di bagnato che aveva addosso lo aveva fatto ricordare di quello che aveva fatto, perché la notte precedente appunto, pioveva. Il tentativo era quello di trasmettere lo stato di confusione iniziale del personaggio.
Va bene, grazie mille! Buona edition anche a te.

alexandra.fischer
Messaggi: 2888

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#7 » giovedì 21 dicembre 2023, 14:10

Tema centrato. Tratti molto bene il tema dell’Estraneo. Dagli abiti logori al malessere che lo pervade, arrivando alla fuga. Il Nostro è inseguito da gente alla quale ha fatto visita per placare la sua fame, e mi ha fatto venire in mente una creatura vampiresca, anche se tu rendi bene il Licantropo, attraverso l’adorazione che ha per la luna. Molto ben descritto il bosco notturno e le torce con le quali l’Estraneo è circondato.
Attenzione: Sì, vorrei soltanto rigurgitare il male

Gaia Peruzzo
Messaggi: 203

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#8 » giovedì 21 dicembre 2023, 20:25

Ciao Manuel, primo piccolo consiglio: occhio alle parole! Siamo nella testa del personaggio, quindi parole come "rigurgitare" e "logoro" stonano. So che non volevi fare ripetizioni, però è molto difficile che una persona le pensi/dica. Ed è più facile se usi la forma più semplice ovvero: vomitare e vecchio. Soprattutto per il fatto che è un punto di vista avvolto dal dolore, dalla paura, e dalla stanchezza, e quindi, a meno che non le usi tutti i giorni, risulta un po' anomalo. (Anche per questo motivo cerco di non usare la prima persona, anche se dovrei allenarmi anche io!).
Nel punto in cui scrivi: "Blaah! Affanno." avrei preferito vedere, anche io, la trasformazione delle mani, la loro descrizione insomma, in qualcosa di più grosso e peloso. Perché velocizza tutta la scena che però prima era molto descrittiva e di impatto a livello emotivo. Anche il finale, quando viene attaccato, è un po' troppo veloce. Da "Argh" in poi. Probabilmente avrei tagliato qualche frase-ripetizione, per esempio: "sì, vorrei soltanto rigurgitare il male che si è impossessato del mio corpo e della mia mente". In modo tale da avere qualche carattere in più per modellare meglio e rendere più vivide le ultime righe, dove appunto il lupo mannaro compie effettivamente l'azione più crudele, che lo rende il mostro, davanti ai nostri occhi di lettori. Capisco e ci sta che lui è confuso quando agisce, però da spettatrice avrei voluto vedere i corpi degli inseguitori che cadevano a terra, le fontane di sangue, la carne maciullata ecc ecc, proprio perché il resto del testo era tutto molto visivo. E questi pezzi veloci, a mio avviso, tirano fuori dall'immersione.
Se non ci fosse stato il titolo (che hai scelto benissimo), avrei capito che era un licantropo solo all'ululato.
In bocca al lupo per la gara, ma non quello della tua storia ahah, e un augurio di buone feste!

Avatar utente
Emiliano Maramonte
Messaggi: 1053
Contatta:

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#9 » giovedì 21 dicembre 2023, 23:33

Ciao Manuel, bentrovato.
Apprezzo tanto il tentativo di creare un'immersione totale del lettore nel personaggio; una tecnica di narrazione in presa diretta. Tecnica che, però, come ti ha fatto notare già qualcuno prima di me, non è del tutto riuscita. E aggiungo che ci sono dei momenti "teatrali" che sono carichi di enfasi e rovinano la naturalezza dello scorrere del testo: "Bleah! Affanno!" oppure: "Argh! Una spada ha trafitto la mia schiena."; qui mi sono immaginato un attore in calzamaglia con una mano in fronte che recitava frasi del tipo: "Me misero! Me tapino!". Però per fortuna lo stile è migliorabile e si può plasmare nel migliore dei modi con la pratica costante. Tutto sommato, la storia mi ha dato spunti di interesse, anche se forse hai dato per scontato troppi elementi legandoli necessariamente al titolo. Non sarebbe stato male farmi "visualizzare" (come lettore) qualche fotogramma in più del licantropo. Per quanto riguarda il tema della gara, stavo pensando che la Natura Matrigna è da ricercare nella tremenda condizione di licantropo del protagonista... con lui la Natura è stata sin troppo severa!!

Buon contest e buone feste!
Emiliano.

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#10 » venerdì 22 dicembre 2023, 8:26

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Tratti molto bene il tema dell’Estraneo. Dagli abiti logori al malessere che lo pervade, arrivando alla fuga. Il Nostro è inseguito da gente alla quale ha fatto visita per placare la sua fame, e mi ha fatto venire in mente una creatura vampiresca, anche se tu rendi bene il Licantropo, attraverso l’adorazione che ha per la luna. Molto ben descritto il bosco notturno e le torce con le quali l’Estraneo è circondato.
Attenzione: Sì, vorrei soltanto rigurgitare il male


Ciao Alexandra, grazie per esser venuta a commentare da queste parti. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il racconto. A rileggerci presto!

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#11 » venerdì 22 dicembre 2023, 8:32

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Manuel, primo piccolo consiglio: occhio alle parole! Siamo nella testa del personaggio, quindi parole come "rigurgitare" e "logoro" stonano. So che non volevi fare ripetizioni, però è molto difficile che una persona le pensi/dica. Ed è più facile se usi la forma più semplice ovvero: vomitare e vecchio. Soprattutto per il fatto che è un punto di vista avvolto dal dolore, dalla paura, e dalla stanchezza, e quindi, a meno che non le usi tutti i giorni, risulta un po' anomalo. (Anche per questo motivo cerco di non usare la prima persona, anche se dovrei allenarmi anche io!).
Nel punto in cui scrivi: "Blaah! Affanno." avrei preferito vedere, anche io, la trasformazione delle mani, la loro descrizione insomma, in qualcosa di più grosso e peloso. Perché velocizza tutta la scena che però prima era molto descrittiva e di impatto a livello emotivo. Anche il finale, quando viene attaccato, è un po' troppo veloce. Da "Argh" in poi. Probabilmente avrei tagliato qualche frase-ripetizione, per esempio: "sì, vorrei soltanto rigurgitare il male che si è impossessato del mio corpo e della mia mente". In modo tale da avere qualche carattere in più per modellare meglio e rendere più vivide le ultime righe, dove appunto il lupo mannaro compie effettivamente l'azione più crudele, che lo rende il mostro, davanti ai nostri occhi di lettori. Capisco e ci sta che lui è confuso quando agisce, però da spettatrice avrei voluto vedere i corpi degli inseguitori che cadevano a terra, le fontane di sangue, la carne maciullata ecc ecc, proprio perché il resto del testo era tutto molto visivo. E questi pezzi veloci, a mio avviso, tirano fuori dall'immersione.
Se non ci fosse stato il titolo (che hai scelto benissimo), avrei capito che era un licantropo solo all'ululato.
In bocca al lupo per la gara, ma non quello della tua storia ahah, e un augurio di buone feste!


Ciao Gaia, il tuo commento è sempre molto gentile e ben curato. Si effettivamente sono tutti dettagli che non avevo considerato, neanche dopo le due tre riletture che ho fatto prima di postare il racconto. Era la prima volta che scrivevo in prima persona e con questo stile, nonostante i punti che avete evidenziato, mi ritengo piuttosto soddisfatto.
Ritenterò a scrivere nelle prossime edition per continuare a migliorare. Farò miei i vostri preziosi consigli. Buone feste anche a te e… viva il lupo!

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#12 » venerdì 22 dicembre 2023, 8:41

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Manuel, bentrovato.
Apprezzo tanto il tentativo di creare un'immersione totale del lettore nel personaggio; una tecnica di narrazione in presa diretta. Tecnica che, però, come ti ha fatto notare già qualcuno prima di me, non è del tutto riuscita. E aggiungo che ci sono dei momenti "teatrali" che sono carichi di enfasi e rovinano la naturalezza dello scorrere del testo: "Bleah! Affanno!" oppure: "Argh! Una spada ha trafitto la mia schiena."; qui mi sono immaginato un attore in calzamaglia con una mano in fronte che recitava frasi del tipo: "Me misero! Me tapino!". Però per fortuna lo stile è migliorabile e si può plasmare nel migliore dei modi con la pratica costante. Tutto sommato, la storia mi ha dato spunti di interesse, anche se forse hai dato per scontato troppi elementi legandoli necessariamente al titolo. Non sarebbe stato male farmi "visualizzare" (come lettore) qualche fotogramma in più del licantropo. Per quanto riguarda il tema della gara, stavo pensando che la Natura Matrigna è da ricercare nella tremenda condizione di licantropo del protagonista... con lui la Natura è stata sin troppo severa!!

Buon contest e buone feste!
Emiliano.


Ciao Emiliano, grazie per aver commentato. Si, dai commenti ho capito che anche altri avrebbero voluto vedere più le scene in cui il licantropo si muove, si trasforma, vive. Ne ero consapevole un po’ mentre scrivevo. Mi sono concentrato volutamente più sull’uomo e sulla sua disperazione, sulla sua confusione mentale e poco sulla condizione mostruosa che effettivamente avrebbe reso di più. Sono comunque piuttosto soddisfatto del mio primo racconto scritto in prima persona e in questo stile. Farò tesoro dei vostri consigli. Mi hai fatto ridere con l’immagine dell’attore in calzamaglia. Ma mi rendo conto che il mio background cinefilo prevale molto bello scrivere e dovrò smussare un po’ questo aspetto. Grazie. Buon contest e buone feste anche a te!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 203

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#13 » venerdì 22 dicembre 2023, 9:37

Manuel Marinari ha scritto:Ciao Gaia, il tuo commento è sempre molto gentile e ben curato. Si effettivamente sono tutti dettagli che non avevo considerato, neanche dopo le due tre riletture che ho fatto prima di postare il racconto. Era la prima volta che scrivevo in prima persona e con questo stile, nonostante i punti che avete evidenziato, mi ritengo piuttosto soddisfatto.
Ritenterò a scrivere nelle prossime edition per continuare a migliorare. Farò miei i vostri preziosi consigli. Buone feste anche a te e… viva il lupo!


Grazie. Non vorrei ricordare male (e se fosse mi scuso in anticipo) ma mi sembra che nell'altro scorso racconto ti avevano detto che mancava un po' di emotività tra i personaggi, e forse te lo avevo detto anche io. Io non ho così tanta esperienza (scrivo in modo serio, nel senso di studiato, da soltanto qualche anno) però penso che con questo testo tu sia sulla strada giusta, sai? Ora devi solo trovare un equilibrio tra le azioni/descrizioni e l'emotività e le sensazioni provate dal personaggio/vari personaggi.

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#14 » venerdì 22 dicembre 2023, 13:26

Gaia Peruzzo ha scritto:
Manuel Marinari ha scritto:Ciao Gaia, il tuo commento è sempre molto gentile e ben curato. Si effettivamente sono tutti dettagli che non avevo considerato, neanche dopo le due tre riletture che ho fatto prima di postare il racconto. Era la prima volta che scrivevo in prima persona e con questo stile, nonostante i punti che avete evidenziato, mi ritengo piuttosto soddisfatto.
Ritenterò a scrivere nelle prossime edition per continuare a migliorare. Farò miei i vostri preziosi consigli. Buone feste anche a te e… viva il lupo!


Grazie. Non vorrei ricordare male (e se fosse mi scuso in anticipo) ma mi sembra che nell'altro scorso racconto ti avevano detto che mancava un po' di emotività tra i personaggi, e forse te lo avevo detto anche io. Io non ho così tanta esperienza (scrivo in modo serio, nel senso di studiato, da soltanto qualche anno) però penso che con questo testo tu sia sulla strada giusta, sai? Ora devi solo trovare un equilibrio tra le azioni/descrizioni e l'emotività e le sensazioni provate dal personaggio/vari personaggi.


Ti ricordi benissimo invece. Grazie per questo ulteriore feedback e per l’incoraggiamento. Fa solo bene.

Elettra Fusi
Messaggi: 58

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#15 » domenica 24 dicembre 2023, 7:52

Ciao Manuel,
hai di sicuro centrato il tema: è sicuramente una natura aberrante quella che può prevedere un caso di licantropia. Le scene si susseguono con una buona cadenza. Detto questo, penso che se il titolo non fosse stato licontropia forse ci saremo goduti meglio la spiegazione finale, però poco male. Mi associo ai commenti che ti invitano a elaborare di più l'immersione nel personaggio, per rendere meno artificiosa la prima persona. Prendo ad esempio la
prima scena: perché una persona che riflette e sente per sé disturbo come la nausea dovrebbe prendersi cura di ridirlo molte volte usando tutti i sinonimi possibili? Ti consiglierei di scegliere una voce per il tuo personaggio e tenerla, anche con le sue storture e ripetizioni, in caso.
A rileggerti presto.
Elettra Fusi
ProfElettra

Avatar utente
SarahSante
Messaggi: 170

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#16 » domenica 24 dicembre 2023, 17:06

Ciao Manuel,
il racconto di questo uomo-lupo che scappa ha un buon ritmo e la prima persona che hai utilizzato ci porta dentro la storia e a sentire le emozioni del protagonista. Ci sono, come già ti hanno detto, delle cose che funzionano meno. Anche io avrei tolto la prima riga che lascia un dubbio sul contesto (sogno, realtà? Poi a metà del racconto dici di nuovo "forse sto sognando?), partendo dalla seconda riga che invece dà subito ritmo al racconto. E anche io avrei voluto vedere di più il lupo come quando parli ripetutamente delle mani (cosa è successo alle mie mani. Non sono più mie... orribili mani) senza descriverle. Ti evidenzio anche qualche ripetizioni che avresti potuto eliminare guadagnando caratteri , tipo "sto per vomitare...L’odore dell’erba bagnata mi fa venire voglia di sboccare" o sul male che lui vuole far uscire da sé (non desidero altra cosa al mondo che il male esca fuori. Si, vorrei soltanto rigurgitare il male che si è impossessato del mio corpo e della mia mente). Il tema, con la natura ferina che prevale su quella umana contro la volontà del protagonista, è centrato.

PuntiDiDomanda
Messaggi: 117

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#17 » lunedì 25 dicembre 2023, 20:10

Racconto molto classico, strizza un sacco l'occhio ad atmosfere gotiche tipiche di romanzi dell'Ottocento e di citazione ai suddetti.
Il primo termine di paragone a venirmi in mente, come racconto, è quello che apre il volume 1 di Storie della Fantascienza, le raccolte curate da Asimov, quantomeno la seconda parte.
Se ti interessa, il titolo è Io, Robot, di Eando Binder. Solo che quello ha il finale... aspetta, ora non so se posso fare spoiler! Va beh, è una grossa citazione a Frankenstein con il ribaltamento di un elemento specifico, cosa che conduce a un finale molto diverso.

A ogni modo, i commenti che hai ricevuto finora mi sembrano preziosi, contengono ottimi consigli, quindi non ti ripeto le stesse cose.
Intervengo invece su un aspetto che volevi far passare, ovvero il "bipolarismo", e secondo me non è riuscito benissimo: a mio parere per creare il contrasto che volevi avresti dovuto andarci più pesante e deciso con la differenza di linguaggi, evidenziandola ulteriormente, magari rendendo proprio aristocratico il tizio, anche con termini vetusti, e alternare maggiormente i due linguaggi (nel racconto c'è una forte preponderanza di quello "razionale" sull'altro).
A livello strutturale sarebbe stato molto figo se avessi iniziato con il linguaggio aulico alternato da brevi intermissioni bestiali, per poi spostarti man mano e arrivare a fine racconto col linguaggio (quasi) solo bestiale. Oppure ancora, se fossi passato da un inizio con lunghi periodi di un linguaggio alternati a lunghi periodi dell'altro, per poi arrivare a un'alternanza continua, giocando con gli a capo per renderla ancora più evidente.

Penso che quest'idea (i linguaggi alternati dovuti a un'alterazione psicofisica) prima o poi te la ruberò, non so se qui su Minuti Contati o in altri contesti.


Per essere un primo tentativo in questo stile è ottimo, comunque. Sicuramente migliorerai un sacco.

Avatar utente
Maurizio Chierchia
Messaggi: 265

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#18 » mercoledì 27 dicembre 2023, 15:14

Ciao Manuel.
Anche qui una prima persona al presente, cosa che apprezzo siccome sto cercando di impararla al meglio anche io. I problemi però sono evidenti, come quel difetto "bipolare" citato dal mio omonimo Maurizio. Anche le azioni e i pensieri sono male amalgamati, rendendo alcuni passaggi poco chiari. Tipo lo stacco iniziale dove non ho capito se alla fine si trovasse in chiesa o fuori. Anche questa frase: "Mi appoggio qui, solo per un istante, e tu, grande albero che sei così saggio e forte! Aiuta a calmare la mia mente!" Non capisco come tu l'abbia suddivisa a livello di punteggiatura. Non so, non mi piace, troppo contorta e poco sensata. Perchè tutto a un tratto il Licantropo mostra reverenza per un albero chiamandolo saggio? questo riporta al problema del linguaggio interiore del protagonista. Troppo altalenante e diverso a seconda della situazione. Anche il finale non mi convince. Lui muore? Li uccide? O tocca a noi immaginarlo? Non so, in un testo del genere avrei reso chiara la chiusura.
Detto questo ti auguro buon contest e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#19 » giovedì 28 dicembre 2023, 8:54

Elettra Fusi ha scritto:Ciao Manuel,
hai di sicuro centrato il tema: è sicuramente una natura aberrante quella che può prevedere un caso di licantropia. Le scene si susseguono con una buona cadenza. Detto questo, penso che se il titolo non fosse stato licontropia forse ci saremo goduti meglio la spiegazione finale, però poco male. Mi associo ai commenti che ti invitano a elaborare di più l'immersione nel personaggio, per rendere meno artificiosa la prima persona. Prendo ad esempio la
prima scena: perché una persona che riflette e sente per sé disturbo come la nausea dovrebbe prendersi cura di ridirlo molte volte usando tutti i sinonimi possibili? Ti consiglierei di scegliere una voce per il tuo personaggio e tenerla, anche con le sue storture e ripetizioni, in caso.
A rileggerti presto.


Ciao Elettra, grazie per il commento e i suggerimenti. Come sempre custodirò al meglio questi preziosi consigli. A presto.

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#20 » giovedì 28 dicembre 2023, 8:58

SarahSante ha scritto:Ciao Manuel,
il racconto di questo uomo-lupo che scappa ha un buon ritmo e la prima persona che hai utilizzato ci porta dentro la storia e a sentire le emozioni del protagonista. Ci sono, come già ti hanno detto, delle cose che funzionano meno. Anche io avrei tolto la prima riga che lascia un dubbio sul contesto (sogno, realtà? Poi a metà del racconto dici di nuovo "forse sto sognando?), partendo dalla seconda riga che invece dà subito ritmo al racconto. E anche io avrei voluto vedere di più il lupo come quando parli ripetutamente delle mani (cosa è successo alle mie mani. Non sono più mie... orribili mani) senza descriverle. Ti evidenzio anche qualche ripetizioni che avresti potuto eliminare guadagnando caratteri , tipo "sto per vomitare...L’odore dell’erba bagnata mi fa venire voglia di sboccare" o sul male che lui vuole far uscire da sé (non desidero altra cosa al mondo che il male esca fuori. Si, vorrei soltanto rigurgitare il male che si è impossessato del mio corpo e della mia mente). Il tema, con la natura ferina che prevale su quella umana contro la volontà del protagonista, è centrato.


Ciao Sarah, grazie per il commento. La prima riga del testo, mentre scrivevo, aveva l’intenzione di rendere un velo misterioso l’attitudine del personaggio. O meglio, trasmettere la confusione sulla sua condizione metamorfica. Ma la confusione ho notato che l’avete avuta voi.
Grazie per tutti i suggerimenti.
A presto

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#21 » giovedì 28 dicembre 2023, 9:05

PuntiDiDomanda ha scritto:Racconto molto classico, strizza un sacco l'occhio ad atmosfere gotiche tipiche di romanzi dell'Ottocento e di citazione ai suddetti.
Il primo termine di paragone a venirmi in mente, come racconto, è quello che apre il volume 1 di Storie della Fantascienza, le raccolte curate da Asimov, quantomeno la seconda parte.
Se ti interessa, il titolo è Io, Robot, di Eando Binder. Solo che quello ha il finale... aspetta, ora non so se posso fare spoiler! Va beh, è una grossa citazione a Frankenstein con il ribaltamento di un elemento specifico, cosa che conduce a un finale molto diverso.

A ogni modo, i commenti che hai ricevuto finora mi sembrano preziosi, contengono ottimi consigli, quindi non ti ripeto le stesse cose.
Intervengo invece su un aspetto che volevi far passare, ovvero il "bipolarismo", e secondo me non è riuscito benissimo: a mio parere per creare il contrasto che volevi avresti dovuto andarci più pesante e deciso con la differenza di linguaggi, evidenziandola ulteriormente, magari rendendo proprio aristocratico il tizio, anche con termini vetusti, e alternare maggiormente i due linguaggi (nel racconto c'è una forte preponderanza di quello "razionale" sull'altro).
A livello strutturale sarebbe stato molto figo se avessi iniziato con il linguaggio aulico alternato da brevi intermissioni bestiali, per poi spostarti man mano e arrivare a fine racconto col linguaggio (quasi) solo bestiale. Oppure ancora, se fossi passato da un inizio con lunghi periodi di un linguaggio alternati a lunghi periodi dell'altro, per poi arrivare a un'alternanza continua, giocando con gli a capo per renderla ancora più evidente.

Penso che quest'idea (i linguaggi alternati dovuti a un'alterazione psicofisica) prima o poi te la ruberò, non so se qui su Minuti Contati o in altri contesti.


Per essere un primo tentativo in questo stile è ottimo, comunque. Sicuramente migliorerai un sacco.


Ciao Mattia, grazie per esser passato da queste parti a leggere e commentare. Allora, si, il contesto che avevo immaginato era esattamente ottocentesco. Questo sono riuscito a trasmetterlo. Bene! Grazie per il suggerimento di lettura.
Sulla condizione bipolare del personaggio. L’intenzione era proprio quella che hai letto tra le righe e che non mi è venuta benissimo. Ho avuto difficoltà nell’organizzate questa struttura che hai spiegato bene te. Ma la tendenza sarebbe stata questa. Credo che ritenterò nelle prossime edition qualcosa di simile per migliorarmi ancora. O come sto facendo, riprenderò questo racconto e lo modificherò non appena sarò di nuovo inspirato.
Grazie mille dei suggerimenti molto curati. Ne farò tesoro. A rileggerci presto.

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#22 » giovedì 28 dicembre 2023, 9:16

Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Manuel.
Anche qui una prima persona al presente, cosa che apprezzo siccome sto cercando di impararla al meglio anche io. I problemi però sono evidenti, come quel difetto "bipolare" citato dal mio omonimo Maurizio. Anche le azioni e i pensieri sono male amalgamati, rendendo alcuni passaggi poco chiari. Tipo lo stacco iniziale dove non ho capito se alla fine si trovasse in chiesa o fuori. Anche questa frase: "Mi appoggio qui, solo per un istante, e tu, grande albero che sei così saggio e forte! Aiuta a calmare la mia mente!" Non capisco come tu l'abbia suddivisa a livello di punteggiatura. Non so, non mi piace, troppo contorta e poco sensata. Perchè tutto a un tratto il Licantropo mostra reverenza per un albero chiamandolo saggio? questo riporta al problema del linguaggio interiore del protagonista. Troppo altalenante e diverso a seconda della situazione. Anche il finale non mi convince. Lui muore? Li uccide? O tocca a noi immaginarlo? Non so, in un testo del genere avrei reso chiara la chiusura.
Detto questo ti auguro buon contest e a rileggerci presto.


Ciao Maurizio, grazie per il commento.
Si, è stato un primo tentativo di scrittura in prima persona. Nonostante i dettagli “negativi’ che mi sono stati sottolineati mi ritengo abbastanza soddisfatto.
La bipolarità del personaggio è dovuta dal fatto che ho immaginato una persona in preda al panico e ai ricordi sbiaditi della notte passata in cui la bestia ha avuto il dominio del suo corpo e della sua mente. Quindi quando si risveglia non ricorda bene cosa sia successo. Mi rendo conto che non sia venuta troppo bene. Ho cercato di trasmettere la confusione del personaggio ma non al meglio.
Sulla chiesa in realtà sei il primo che mi commenta questa cosa. Non c’era nessuna chiesa nel racconto :)
La scena dell’albero rientra ancora nella dinamica del personaggio che è combattuto tra la bestia e l’umanità.
Nel finale, viene trafitto da una spada ma non muore. Ho letto un po’ del mito del licantropo e avevo visto che era l’argento a poterlo annientare. Anzi, nel vedere la luna, si accende ancora di più il suo essere mostro e si scaglia contro i suoi inseguitori.
Queste sono un po’ le delucidazioni che mi chiedevi. Spero il racconto sia più chiaro ora della prima lettura. Ma capisco che con tutte queste incongruenze che hai percepito il racconto non ti sia filato liscio. A prossime letture migliori.

Avatar utente
Maurizio Chierchia
Messaggi: 265

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#23 » giovedì 28 dicembre 2023, 13:24

Manuel Marinari ha scritto:
Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Manuel.
Anche qui una prima persona al presente, cosa che apprezzo siccome sto cercando di impararla al meglio anche io. I problemi però sono evidenti, come quel difetto "bipolare" citato dal mio omonimo Maurizio. Anche le azioni e i pensieri sono male amalgamati, rendendo alcuni passaggi poco chiari. Tipo lo stacco iniziale dove non ho capito se alla fine si trovasse in chiesa o fuori. Anche questa frase: "Mi appoggio qui, solo per un istante, e tu, grande albero che sei così saggio e forte! Aiuta a calmare la mia mente!" Non capisco come tu l'abbia suddivisa a livello di punteggiatura. Non so, non mi piace, troppo contorta e poco sensata. Perchè tutto a un tratto il Licantropo mostra reverenza per un albero chiamandolo saggio? questo riporta al problema del linguaggio interiore del protagonista. Troppo altalenante e diverso a seconda della situazione. Anche il finale non mi convince. Lui muore? Li uccide? O tocca a noi immaginarlo? Non so, in un testo del genere avrei reso chiara la chiusura.
Detto questo ti auguro buon contest e a rileggerci presto.


Ciao Maurizio, grazie per il commento.
Si, è stato un primo tentativo di scrittura in prima persona. Nonostante i dettagli “negativi’ che mi sono stati sottolineati mi ritengo abbastanza soddisfatto.
La bipolarità del personaggio è dovuta dal fatto che ho immaginato una persona in preda al panico e ai ricordi sbiaditi della notte passata in cui la bestia ha avuto il dominio del suo corpo e della sua mente. Quindi quando si risveglia non ricorda bene cosa sia successo. Mi rendo conto che non sia venuta troppo bene. Ho cercato di trasmettere la confusione del personaggio ma non al meglio.
Sulla chiesa in realtà sei il primo che mi commenta questa cosa. Non c’era nessuna chiesa nel racconto :)
La scena dell’albero rientra ancora nella dinamica del personaggio che è combattuto tra la bestia e l’umanità.
Nel finale, viene trafitto da una spada ma non muore. Ho letto un po’ del mito del licantropo e avevo visto che era l’argento a poterlo annientare. Anzi, nel vedere la luna, si accende ancora di più il suo essere mostro e si scaglia contro i suoi inseguitori.
Queste sono un po’ le delucidazioni che mi chiedevi. Spero il racconto sia più chiaro ora della prima lettura. Ma capisco che con tutte queste incongruenze che hai percepito il racconto non ti sia filato liscio. A prossime letture migliori.


È vero... non c'è nessuna chiesa! Mi hai spiazzato con lo stacco iniziale dove lui pensa di aver sfondato un portone (da qui ho immaginato il portone di una chiesa) ma ho capito dopo che era solo un pensiero ed evidentemente mi sono confuso. Chiedo venia.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

Debora
Messaggi: 96

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#24 » giovedì 28 dicembre 2023, 14:08

Ciao Manuel, amo i racconti dei lupi mannari! Però qui mi ci è voluto davvero molto a capire di costa tu stavi parlando. Non ho trovato molto coerente il linguaggio del personaggio non solo quando tu dici che vuoi distinguere con le parole il suo lato umano da quello animale, ma in generale. Il finale non l’ho capito cioè non mi è chiaro se lo prendano ma lui comunque li sbrani tutti o no. Il tema però è sicuramente centrato.

Avatar utente
BruceLagogrigio
Messaggi: 281

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#25 » venerdì 5 gennaio 2024, 10:22

Ciao Manuel,

passo anche da te per un saluto. Buona immersività ma credo devi ancora un po' lavorarci per renderla al meglio, e i suggerimenti che ti hanno dato sono tutti validissimi per farlo.
Anche a me piacciono molto le storie sui licantropi che rimangono fra i miei preferiti come essere soprannaturali. Considerando il tema pensavo ti saresti più soffermato sulle origini del mannaro e invece hai fatto una scelta più classica.
L'idea del bipolarismo uomo e animale e di trasmetterlo nei pensieri e nello scritto è molto molto buona. Lavorandoci sopra potrebbe essere un'arma efficace per un prossimo racconto.

Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Avatar utente
antico
Messaggi: 7243

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#26 » venerdì 5 gennaio 2024, 19:45

Anche qui, come in VACANZE IN FAMIGLIA, trovo un racconto con una idea solida alle fondamenta e una buona penna a disposizione, ma un timone ancora da aggiustare. C'è da dire, qui in modo più sensibile rispetto al racconto citato. Le motivazioni ti sono già state esposte e non starò a ripeterle riportandoti quella che è stata la mia esperienza da lettore. Ebbene, il racconto sembra girare su se stesso senza un reale sviluppo e contesto anche una certa mancanza di semina. Lavori intorno a questo protagonista rimanendo imprigionato nella situazione iniziale e con bene in mente la scena finale, ma tutto quello che sta in mezzo risulta quasi forzato e poco aggiunge andando in tal modo a privare anche il finale del giusto impatto. Un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo solido e brillante, ma la strada è tracciata, c'è solo da asfaltarla per benino.

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#27 » domenica 7 gennaio 2024, 9:19

BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Manuel,

passo anche da te per un saluto. Buona immersività ma credo devi ancora un po' lavorarci per renderla al meglio, e i suggerimenti che ti hanno dato sono tutti validissimi per farlo.
Anche a me piacciono molto le storie sui licantropi che rimangono fra i miei preferiti come essere soprannaturali. Considerando il tema pensavo ti saresti più soffermato sulle origini del mannaro e invece hai fatto una scelta più classica.
L'idea del bipolarismo uomo e animale e di trasmetterlo nei pensieri e nello scritto è molto molto buona. Lavorandoci sopra potrebbe essere un'arma efficace per un prossimo racconto.

Bruce


Ciao Bruce, grazie di esser passato da queste parti a leggere e commentare. Grazie mille per i suggerimenti e per gli apprezzamenti.
Alla prossima!

Avatar utente
Manuel Marinari
Messaggi: 168

Re: Licantropia - Manuel Marinari

Messaggio#28 » domenica 7 gennaio 2024, 9:21

antico ha scritto:Anche qui, come in VACANZE IN FAMIGLIA, trovo un racconto con una idea solida alle fondamenta e una buona penna a disposizione, ma un timone ancora da aggiustare. C'è da dire, qui in modo più sensibile rispetto al racconto citato. Le motivazioni ti sono già state esposte e non starò a ripeterle riportandoti quella che è stata la mia esperienza da lettore. Ebbene, il racconto sembra girare su se stesso senza un reale sviluppo e contesto anche una certa mancanza di semina. Lavori intorno a questo protagonista rimanendo imprigionato nella situazione iniziale e con bene in mente la scena finale, ma tutto quello che sta in mezzo risulta quasi forzato e poco aggiunge andando in tal modo a privare anche il finale del giusto impatto. Un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo solido e brillante, ma la strada è tracciata, c'è solo da asfaltarla per benino.


Ciao Antico grazie per il commento e per la motivazione a continuare per migliorarmi. Alla prossima!

Torna a “Luigi Musolino Edition - la QUARTA dell'UNDICESIMA ERA - 178° All Time”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite