Il paese conosce i suoi figli

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 dicembre con un tema di Luigi Musolino e 3000 caratteri a disposizione!
Cinzia Fabretti
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Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#1 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:56

Da noi non ci sono barboni. Il paese è piccolo, tutti conoscono tutti, non ci sono invisibili e senza nome. Se proprio si vuol dire, ci sono quelli strani, quelli che non sanno fare niente o quasi perché hanno il cervello che non funziona. Capita, mica siamo tutti figli giusti: ci sono i normali e i figliastri, i nati strani. Come la zia Nina, che metteva i fiocchetti e faceva ciao ai giovanotti dal balconcino. Sorvegliata a vista e mai lasciata uscire, per proteggerla. A settant’anni ne aveva sempre solo dieci, metteva i fiocchi e ricamava fazzoletti. Tutta la vita solo e sempre certi fazzolettini mal tagliati con uno sbilenco coniglietto a punto piatto.
Una croce per la famiglia, gli strani, più pesante se erano maschi: maldestri e inconsapevoli come bambini, ma con la forza di uomini.
Se poi i familiari morivano prima, ecco i poveri cristi andare allo sbando.
Però, nel paese non erano e non sono comunque barboni anonimi. C’è sempre qualcuno che sa di chi erano figli o fratelli o nipoti. E se pure camminano per strada parlando ad alta voce, da soli, litigando con i fantasmi, c’è chi li saluta con un gesto, o un verso. Spesso la gente sa chi sono meglio di loro.
Infine, un posto dove dormire qui da noi c’è sempre. Se non è una casa vecchia del borgo, ormai fatiscente e quasi deserto, è un ricovero attrezzi nelle campagne, subito dietro le ultime case della strada. E se poi lo strano almeno un po’ capisce, qualche lavoretto ci scappa pure, come quando il fioraio chiamava Pinuccio per i funerali.
Pinuccio era uno di quelli, alto troppo e un po’ curvo, coi capelli lunghi e sciolti sulle spalle, il vestito rattoppato e la bocca grande aperta in un sorriso sciocco, con parecchi vuoti tra i pochi denti gialli. Girava su una bici piccola, per lui, con le ginocchia larghe da clown. Però era una persona docile e il fioraio lo chiamava perché aveva tre persone alte per portare la bara e gli serviva il quarto. Gli dava vestito e scarpe e Pinuccio legava i capelli unti in un codino; e restava serio tutto il tempo. Così, non sembrava neanche sdentato. Poi crebbe alto il figlio del fioraio e non lo chiamarono più, ma anche perché Pinuccio intanto aveva imparato a fumare e c’era rischio che chiedesse una sigaretta a tutto il corteo funebre.
Allora, Pinuccio si era spostato in una masseria dove tenevano le pecore. Diceva di fare il pastore, ma il proprietario non si fidava e le pecore le guidava lui, a Pinuccio gli faceva pulire l’ovile e per pietà lo faceva dormire nel locale attiguo. Un ricovero decente, eh?, con un vero letto e un materasso. Quell’elemosina al massaro costò pure cara, perché Pinuccio una notte s’addormentò fumando. Per poco non andò a fuoco tutto, compreso ovile e pecore. Al mattino lo scempio era grande, nel piazzale della masseria vigili del fuoco, ambulanza, carabinieri. Per fortuna fu subito chiaro che era stato un incidente, il fuoco aveva divorato il materasso con Pinuccio sopra, e poca roba intorno. Nessuno chiese neanche l’autopsia.



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antico
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#2 » lunedì 18 dicembre 2023, 23:58

Cinzia, buonasera! Caratteri e tempo ok, buona LUIGI MUSOLINO EDITION!

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Gennibo
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#3 » giovedì 21 dicembre 2023, 10:57

Ciao Cinzia e piacere di averti letto, hai centrato il tema raccontando di personaggi che madre natura sembra aver trascurato; invece che benigna è stata matrigna ;)
Più che un racconto direi una interessante raffiguazione di un mondo di paese che si contrappone alla triste anonimità di chi invece vive in grandi città.
Per me una buona prova.
Buona edition e alla prossima.

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maurizio.ferrero
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#4 » giovedì 21 dicembre 2023, 11:22

Ciao Cinzia, e piacere di leggerti.

Racconto davvero molto buono. Adoro leggere questi brevi spaccati di vita ricchi di immagini suggestive. Nina che ricama coniglietti e Pinuccio che pedala con le gambe larghe sono immagini molto forti, che chiunque abbia vissuto almeno per un po' nella provincia può riconoscere. I "matti" del paese, quegli individui caratteristici che sono tenuti lontani un po' da tutto e tutti, ma a cui nessuno vuole veramente male. Non ho individuato problemi particolari e il tema è centrato. Davvero complimenti!

A presto!

Gaia Peruzzo
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#5 » giovedì 21 dicembre 2023, 20:37

Ciao Cinzia! Sono molto contenta che tu sia riuscita a partecipare. Personalmente preferisco le storie con più azione, ma mi è comunque piaciuta.
C'è una specie di piccola contraddizione all'inizio, dove tu hai scritto "Da noi non ci sono barboni" e poi invece dici che ci sono ma non sono anonimi. Ho capito il senso che volevi dare, e cioè che non erano persone sconosciute arrivate da chissà dove, ma persone del paese, che comunque non sono proprio barboni veri perché non vivono per strada. Però a una prima lettura mi è sembrata una contraddizione. Il racconto poi scorre bene. Mi sono figurata come se il punto di vista fosse una nonnina che, seduta su una sedia a dondolo, raccontava di questo suo paese a dei nipoti lontani.
In ogni caso per me è un buon racconto, i dettagli sono molto vividi. In bocca al lupo per la gara e buone feste!

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Emiliano Maramonte
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#6 » giovedì 21 dicembre 2023, 23:50

Ciao Cinzia, piacere di leggerti!
Per me questo racconto è "ni". Molto interessante la tematica che hai affrontato, e cioè i matti e gli "strani" di alcune comunità rurali, e ottima cosa aver provato a offrirci delle istantanee di una umanità varia e (a)normale, però qui c'è il problema (serio) della disomogeneità del punto di vista, soprattutto il tuo: di chi volevi raccontarci una storia? Per quanto mi riguarda, il racconto poteva e doveva cominciare da Pinuccio, ecco il personaggio che poteva trainare la trama e l'interesse del lettore! Prima del punto in cui ci presenti Pinuccio, hai spiattellato un lungo preambolo (col quale hai bruciato almeno 1500 caratteri) che poteva invece essere travasato in uno snodo di trama utile a dare spessore alla vicenda dello sfortunato Pinuccio. Okay parli anche di Nina, ma questo ha creato un dualismo di punti di vista che non ha giovato all'intera storia.
Si è capito che il racconto non mi ha entusiasmato. Una storia E' il personaggio e nel tuo caso la storia è riuscita parzialmente perché un personaggio potenzialmente memorabile, potenzialmente vincente è risultato monco, non sviluppato a dovere.
Infine, immagino che il tema del contest sia da ricercare nella natura degli strani.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#7 » venerdì 22 dicembre 2023, 11:04

Gennibo ha scritto:Ciao Cinzia e piacere di averti letto, hai centrato il tema raccontando di personaggi che madre natura sembra aver trascurato; invece che benigna è stata matrigna ;)
Più che un racconto direi una interessante raffiguazione di un mondo di paese che si contrappone alla triste anonimità di chi invece vive in grandi città.
Per me una buona prova.
Buona edition e alla prossima.


Ciao Gennibo, non sai quanto sono felice che la lettura, nonostante il tema 'duro', sia risultata gradevole. Ti auguro una buona edition!

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#8 » venerdì 22 dicembre 2023, 11:07

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Cinzia! Sono molto contenta che tu sia riuscita a partecipare. Personalmente preferisco le storie con più azione, ma mi è comunque piaciuta.
C'è una specie di piccola contraddizione all'inizio, dove tu hai scritto "Da noi non ci sono barboni" e poi invece dici che ci sono ma non sono anonimi. Ho capito il senso che volevi dare, e cioè che non erano persone sconosciute arrivate da chissà dove, ma persone del paese, che comunque non sono proprio barboni veri perché non vivono per strada. Però a una prima lettura mi è sembrata una contraddizione. Il racconto poi scorre bene. Mi sono figurata come se il punto di vista fosse una nonnina che, seduta su una sedia a dondolo, raccontava di questo suo paese a dei nipoti lontani.
In ogni caso per me è un buon racconto, i dettagli sono molto vividi. In bocca al lupo per la gara e buone feste!


Ciao Gaia, grazie del commento, mi piace la vecchia che racconta e in realtà sei vicinissima alla mia idea di base. Felice che non ti sia dispiaciuto, ricambio con affetto gli auguri.

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#9 » venerdì 22 dicembre 2023, 11:34

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Cinzia, piacere di leggerti!
Per me questo racconto è "ni". Molto interessante la tematica che hai affrontato, e cioè i matti e gli "strani" di alcune comunità rurali, e ottima cosa aver provato a offrirci delle istantanee di una umanità varia e (a)normale, però qui c'è il problema (serio) della disomogeneità del punto di vista, soprattutto il tuo: di chi volevi raccontarci una storia? Per quanto mi riguarda, il racconto poteva e doveva cominciare da Pinuccio, ecco il personaggio che poteva trainare la trama e l'interesse del lettore! Prima del punto in cui ci presenti Pinuccio, hai spiattellato un lungo preambolo (col quale hai bruciato almeno 1500 caratteri) che poteva invece essere travasato in uno snodo di trama utile a dare spessore alla vicenda dello sfortunato Pinuccio. Okay parli anche di Nina, ma questo ha creato un dualismo di punti di vista che non ha giovato all'intera storia.
Si è capito che il racconto non mi ha entusiasmato. Una storia E' il personaggio e nel tuo caso la storia è riuscita parzialmente perché un personaggio potenzialmente memorabile, potenzialmente vincente è risultato monco, non sviluppato a dovere.
Infine, immagino che il tema del contest sia da ricercare nella natura degli strani.

In bocca al lupo!
Emiliano.


Buongiorno Emiliano, grazie dell'analisi che trovo giustificata. Purtroppo, confesso che dopo svariate prove mi sono convinta che Minuti Contati sia davvero poco adatta alla mia scrittura. Non che fuori dall'arena sia chissà cosa, ma alcune carenze risultano evidenziate dalle condizione della gara, prima tra tutti la mia difficoltà di organizzare una scaletta. Incapace di farlo, in genere scrivo di getto senza troppo preoccuparmene e poi lavoro sul materiale, dando ordine alle idee, scartando tanto e impiegando il triplo del tempo e delle energie necessarie a uno scrittore più organizzato. Con Minuti Contati il mio modo abituale di fare è decisamente inadatto, l'idea di fondo non emerge tra i troppi tagli o io stessa la afferro troppo tardi, come questa volta. Mi sono infatti chiesta se debba continuare a partecipare, poco fiduciosa di imparare a scalettare. Mi sono risposta che in qualunque gara serve anche chi prenda l'ultimo posto, e finché i migliori hanno la pazienza di leggermi... Colgo l'occasione per augurarti buone feste, oltre che buona edition.

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Emiliano Maramonte
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#10 » venerdì 22 dicembre 2023, 11:56

Non devi mollare. Assolutamente. E' solo questione di "aggiustare il tiro" con la pratica e il confronto.
Anche io nelle primissime edizioni a cui partecipai presi tante batoste, ma sono state utilissime. Se proprio mi permetti un consiglio, parti dal personaggio, visualizzalo, studialo, esaminalo e poi collocalo in una storia che deve avere una sua unità nel flusso narrativo. A meno che tu non stia scrivendo un racconto sperimentale, nel quale manifesti la volontà di destrutturare le regole e i canoni, devi concentrarti su un percorso di trama, anche senza scaletta (io ne faccio pochissime a MC), che però contempli un inizio, uno sviluppo e una fine. Sembra una banalità ovvia, ma focalizzare le idee su questo meccanismo aiuta.
Buone feste anche a te!!

alexandra.fischer
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#11 » venerdì 22 dicembre 2023, 15:21

Tema centrato. La storia è incentrata sugli strani, i diversi, come la donna eternamente decenne che mette i fiocchi e ricama fazzoletti a Pinuccio, l’aiutante del fioraio in caso di funerali. Pinuccio passa poi ad aiutare il pastore, ma, divenuto tabagista, causa un incendio nel quale muore. Trama molto particolare, di un paese dove tutti si conoscono, e c’è aria di decadenza nell’ambientazione.

Elettra Fusi
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#12 » domenica 24 dicembre 2023, 8:16

Ciao Cinzia,
ti ho letto davvero con grande piacere. Il tuo racconto, uno spaccato paesano che parla di vita povera e semplice, mi è piaciuto davvero molto. Il tema è preso come una una grande cupola, è la natura umana di ogni personaggio del paese a fare da matrigna a tutti, anche agli "ultimi"; però ogni singolo abitante è assolutamente e piacevolmente umano; anche il disastro che conclude la vicenda è tragicamente umano. Sono molti gli aspetti che mi sono piaciuti e mi hanno trasportato nell'atmosfera del tuo paese. La tua scrittura così ricca di dettagli e caratterizzazioni funziona molto bene anche in un testo così breve. A rileggerci presto.
Elettra Fusi
ProfElettra

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SarahSante
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#13 » domenica 24 dicembre 2023, 17:31

Ciao Cinzia,
ho già letto delle cose tue nelle precedenti edizioni e trovo che descrivi molto bene ambienti e personaggi con dettagli e pennellate che funzionano. Quello che mi è mancato in questo caso è una storia con uno svolgimento e una fine. Il tuo racconto mi è sembrato un pezzo di un racconto più lungo, uno spaccato peraltro fatto bene: la figura di Nina è deliziosa, non faccio fatica a immaginarla come non ho avuto problemi a vedere Pinuccio. Entrambi sono resi bene come è ben descritta l'atmosfera del paese in cui "non ci sono invisibili e senza nome". Se avessi dato una struttura alla storia, concentrandoti su Nina o su Pinuccio secondo me il racconto sarebbe stato proprio bello. E il tema, centrato, è originale.

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#14 » lunedì 25 dicembre 2023, 10:25

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. La storia è incentrata sugli strani, i diversi, come la donna eternamente decenne che mette i fiocchi e ricama fazzoletti a Pinuccio, l’aiutante del fioraio in caso di funerali. Pinuccio passa poi ad aiutare il pastore, ma, divenuto tabagista, causa un incendio nel quale muore. Trama molto particolare, di un paese dove tutti si conoscono, e c’è aria di decadenza nell’ambientazione.


Grazie Alexandra, sei gentilissima a passare anche fuori dal gruppo abbligatorio. Anche io provo a leggere più racconti possibile, ma non arrivo quasi mai a leggerli tutti

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#15 » lunedì 25 dicembre 2023, 10:29

Elettra Fusi ha scritto:Ciao Cinzia,
ti ho letto davvero con grande piacere. Il tuo racconto, uno spaccato paesano che parla di vita povera e semplice, mi è piaciuto davvero molto. Il tema è preso come una una grande cupola, è la natura umana di ogni personaggio del paese a fare da matrigna a tutti, anche agli "ultimi"; però ogni singolo abitante è assolutamente e piacevolmente umano; anche il disastro che conclude la vicenda è tragicamente umano. Sono molti gli aspetti che mi sono piaciuti e mi hanno trasportato nell'atmosfera del tuo paese. La tua scrittura così ricca di dettagli e caratterizzazioni funziona molto bene anche in un testo così breve. A rileggerci presto.


Ciao Elettra, grazie per le tue parole. Spero anche io di continuare a scrivere per questo gruppo per leggervi e imparare, fin dove mi è possibile. Buone feste!

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#16 » lunedì 25 dicembre 2023, 11:53

SarahSante ha scritto:Ciao Cinzia,
ho già letto delle cose tue nelle precedenti edizioni e trovo che descrivi molto bene ambienti e personaggi con dettagli e pennellate che funzionano. Quello che mi è mancato in questo caso è una storia con uno svolgimento e una fine. Il tuo racconto mi è sembrato un pezzo di un racconto più lungo, uno spaccato peraltro fatto bene: la figura di Nina è deliziosa, non faccio fatica a immaginarla come non ho avuto problemi a vedere Pinuccio. Entrambi sono resi bene come è ben descritta l'atmosfera del paese in cui "non ci sono invisibili e senza nome". Se avessi dato una struttura alla storia, concentrandoti su Nina o su Pinuccio secondo me il racconto sarebbe stato proprio bello. E il tema, centrato, è originale.


Grazie infinite Sarah. Felice che il testo sia stato piacevole da leggere, e sì, capisco che sarebbe servita una struttura che facesse di questo spaccato una vera storia. Minuti contati è una sfida severa che ancora non so (e chissà se mai se saprò) affrontare in modo davvero efficace. Ma è un ambiente troppo interessante e vivace per separarmene. Buone feste a te!

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Maurizio Chierchia
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#17 » mercoledì 27 dicembre 2023, 15:26

Cia Cinzia.
Una premessa viste le discussioni trattate nelle risposte. Minuti Contati è difficile, dà batoste e non è mai facile portare un racconto breve in così poco tempo. Tuttavia è uno dei contest più dinamici che si possa trovare e offre un potenziale incredibile. Io stesso, dopo ormai un anno che sono qui, continuo a prendere batoste a ogni contest. Ma tutte queste botte servono a farti capire dove poter migliorare. Nessuno di noi affronta il contest alla stessa maniera e di conseguenza anche tu puoi dire la tua con i tuoi modi e il tuo stile. Qui non serve vincere, ma realmente partecipare. Io partecipo perchè voglio capire dove sbaglio, dove altri scrittori farebbero in modo diverso e dove altri lettori preferirebbero leggere cose diverse. Per cui non buttarti giù. So che sono frasi fatte, ma se qualcuno le ha "fatte" un motivo ci sarà!
Per il resto, anche io non ho apprezzato tutto il racconto e trovo i consigli di Emiliano molto simili a quelli che ti darei io. Anche io avrei preferito un protagonista fin dall'inizio. Il narratore onnisciente in realtà non mi dispiace, non sono uno di quelli che lo odia a priori, però avrei diluito meglio le informazioni appunto filtrandole attraverso un personaggio principale.
Ti auguro comunque un buon contest e mi auguro davvero di rileggerti presto. Non ti scoraggiare, oggi tocca a te, domani a me e così via... la ruota gira sempre!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

PuntiDiDomanda
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#18 » mercoledì 27 dicembre 2023, 18:17

Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno Emiliano, grazie dell'analisi che trovo giustificata. Purtroppo, confesso che dopo svariate prove mi sono convinta che Minuti Contati sia davvero poco adatta alla mia scrittura. Non che fuori dall'arena sia chissà cosa, ma alcune carenze risultano evidenziate dalle condizione della gara, prima tra tutti la mia difficoltà di organizzare una scaletta. Incapace di farlo, in genere scrivo di getto senza troppo preoccuparmene e poi lavoro sul materiale, dando ordine alle idee, scartando tanto e impiegando il triplo del tempo e delle energie necessarie a uno scrittore più organizzato. Con Minuti Contati il mio modo abituale di fare è decisamente inadatto, l'idea di fondo non emerge tra i troppi tagli o io stessa la afferro troppo tardi, come questa volta. Mi sono infatti chiesta se debba continuare a partecipare, poco fiduciosa di imparare a scalettare. Mi sono risposta che in qualunque gara serve anche chi prenda l'ultimo posto, e finché i migliori hanno la pazienza di leggermi... Colgo l'occasione per augurarti buone feste, oltre che buona edition.

Tengo a risponderti perché è capitato anche a me di avere tanti dubbi se avesse senso o meno continuare a partecipare, un po' per diversi motivi, tra i quali anche la problematica tempistiche e soprattutto caratteri.
Considerando che hai ancora poche partecipazioni (sei o sette, considerando il numero di messaggi), secondo me dovresti cercare di non scoraggiarti e continuare a provare, a tua discrezione se con il metodo attuale o provando a scalettare.
In entrambi i casi è un bell'allenamento, perché nel primo arriverai di certo ad adeguarti "intuitivamente" ai limiti del contest, anche se ci dovesse volere più tempo, mentre nel secondo potresti imparare a utilizzare una modalità nuova, che non è detto non possa tornarti utile anche fuori di qui.

Il fatto è che, pur con i limiti creati dai paletti del contest, non penso sia facile trovare altri luoghi in cui è così comodo ricevere commenti da lettori (a maggior ragione dal momento che sono anche autori) così rapidamente e avere la possibilità di comprendere cosa può piacere a chi ti legge, in cosa puoi migliorare, quali sono i punti deboli e forti della tua scrittura e così via, per poi riprovare il mese successivo avendo applicato i correttivi del caso.

C'è solo un caso (a parte questioni particolari, che probabilmente esulerebbero dalla scrittura) in cui potrei rivalutare il consiglio e dirti di fuggire, ovvero se stai capendo con un certo margine di certezza che il contest si adegua talmente poco al tuo metodo di scrittura da influenzarti negativamente anche in quello che scrivi al di fuori. Altrimenti penso sia troppo presto per essere certa che non fa per te.
Magari fra quattro o cinque mesi ti abitui perfettamente e cominci a sguazzarci.

Anch'io sono un recente "acquisto" del forum, alla quarta partecipazione, e ti assicuro che di batoste ne sto prendendo, e che è normalissimo, così come sono normalissimi certi dubbi. Però sono abbastanza convinto che con un po' di esperienza le cose cambieranno, sia per me sia per te.

Debora
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#19 » giovedì 28 dicembre 2023, 14:17

Ciao Cinzia, a me piace molto come scrivi, mi piace questo raccontare degli spaccati di realtà come fai tu. Per la funzionalità del racconto però qui c’è una buona metà di storia che avresti potuto gestire diversamente concentrandoti su un solo personaggio e magari usandone degli altri per far loro raccontare il resto. Allora anche il tema ne sarebbe uscito rafforzato, chiaro e preciso.

LeggErika3
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#20 » giovedì 28 dicembre 2023, 15:09

Questo racconto mi si è aperto per caso, avevo toccato la riga sbagliata. Già che c’ero l’ho letto ed ecco, che bello. Avrei voluto averlo scritto io. Mi sono venuti in mente i “Pascoli del cielo” di Steinbeck, se il caso volesse che non li conoscessi, leggili.

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#21 » sabato 30 dicembre 2023, 15:04

PuntiDiDomanda ha scritto:
Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno Emiliano, grazie dell'analisi che trovo giustificata. Purtroppo, confesso che dopo svariate prove mi sono convinta che Minuti Contati sia davvero poco adatta alla mia scrittura. Non che fuori dall'arena sia chissà cosa, ma alcune carenze risultano evidenziate dalle condizione della gara, prima tra tutti la mia difficoltà di organizzare una scaletta. Incapace di farlo, in genere scrivo di getto senza troppo preoccuparmene e poi lavoro sul materiale, dando ordine alle idee, scartando tanto e impiegando il triplo del tempo e delle energie necessarie a uno scrittore più organizzato. Con Minuti Contati il mio modo abituale di fare è decisamente inadatto, l'idea di fondo non emerge tra i troppi tagli o io stessa la afferro troppo tardi, come questa volta. Mi sono infatti chiesta se debba continuare a partecipare, poco fiduciosa di imparare a scalettare. Mi sono risposta che in qualunque gara serve anche chi prenda l'ultimo posto, e finché i migliori hanno la pazienza di leggermi... Colgo l'occasione per augurarti buone feste, oltre che buona edition.

Tengo a risponderti perché è capitato anche a me di avere tanti dubbi se avesse senso o meno continuare a partecipare, un po' per diversi motivi, tra i quali anche la problematica tempistiche e soprattutto caratteri.
Considerando che hai ancora poche partecipazioni (sei o sette, considerando il numero di messaggi), secondo me dovresti cercare di non scoraggiarti e continuare a provare, a tua discrezione se con il metodo attuale o provando a scalettare.
In entrambi i casi è un bell'allenamento, perché nel primo arriverai di certo ad adeguarti "intuitivamente" ai limiti del contest, anche se ci dovesse volere più tempo, mentre nel secondo potresti imparare a utilizzare una modalità nuova, che non è detto non possa tornarti utile anche fuori di qui.

Il fatto è che, pur con i limiti creati dai paletti del contest, non penso sia facile trovare altri luoghi in cui è così comodo ricevere commenti da lettori (a maggior ragione dal momento che sono anche autori) così rapidamente e avere la possibilità di comprendere cosa può piacere a chi ti legge, in cosa puoi migliorare, quali sono i punti deboli e forti della tua scrittura e così via, per poi riprovare il mese successivo avendo applicato i correttivi del caso.

C'è solo un caso (a parte questioni particolari, che probabilmente esulerebbero dalla scrittura) in cui potrei rivalutare il consiglio e dirti di fuggire, ovvero se stai capendo con un certo margine di certezza che il contest si adegua talmente poco al tuo metodo di scrittura da influenzarti negativamente anche in quello che scrivi al di fuori. Altrimenti penso sia troppo presto per essere certa che non fa per te.
Magari fra quattro o cinque mesi ti abitui perfettamente e cominci a sguazzarci.

Anch'io sono un recente "acquisto" del forum, alla quarta partecipazione, e ti assicuro che di batoste ne sto prendendo, e che è normalissimo, così come sono normalissimi certi dubbi. Però sono abbastanza convinto che con un po' di esperienza le cose cambieranno, sia per me sia per te.


Ciao PuntiDiDomanda, ero giunta alla stessa tua conclusione, pur con meno fiducia di ottenere un reale progresso. Poiché non credo che possa in alcun modo danneggiarmi, proverò a partecipare ancora, anche se ogni volta è una scommessa con l'orario proibitivo. A reincontrarci!

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#22 » sabato 30 dicembre 2023, 15:10

LeggErika3 ha scritto:Questo racconto mi si è aperto per caso, avevo toccato la riga sbagliata. Già che c’ero l’ho letto ed ecco, che bello. Avrei voluto averlo scritto io. Mi sono venuti in mente i “Pascoli del cielo” di Steinbeck, se il caso volesse che non li conoscessi, leggili.


Grazie infinite Erika. Steinbeck è un ricordo assai lontano, letto troppo presto, probabilmente, perché da ragazzina non entrò tra i miei favoriti come altri autori. Troppo tagliente, probabilmente, per la me di allora che pure ingoiò Per chi suona la campana, Niente di nuovo dal fronte occidentale e La legge mi vuole morto. Vorrei rileggerlo ora, ma la lista di desideri è talmente lunga che non credo la vita mi basterà.

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#23 » sabato 30 dicembre 2023, 15:16

Debora ha scritto:Ciao Cinzia, a me piace molto come scrivi, mi piace questo raccontare degli spaccati di realtà come fai tu. Per la funzionalità del racconto però qui c’è una buona metà di storia che avresti potuto gestire diversamente concentrandoti su un solo personaggio e magari usandone degli altri per far loro raccontare il resto. Allora anche il tema ne sarebbe uscito rafforzato, chiaro e preciso.


Grazie della lettura, Debora. Come ammettevo con Emiliano, la mia idea era vaga, sul principio, più orientata alla realtà allargata del paese che non puntata su un personaggio chiave. Per questo motivo ho ricevuto alcune valutazioni molto basse e tenterò, nelle prossime sfide, di ricordare che qui serve, con i limiti così stretti di caratteri, un solo personaggio assai caratterizzato per imbastirne la storia. A presto e buone Edition

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antico
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#24 » giovedì 4 gennaio 2024, 21:29

Sì, parti troppo tardi con il racconto vero e proprio e tutta la prima, lunga parte, la impieghi per creare contesto. E questa distribuzione, a mio parere, danneggia la fruizione del testo. Ed è un peccato perché quando parli di Pinuccio buchi la pagina (beh, lo schermo). Soluzione? Integrare meglio le due parti, concentrare subito l'attenzione del lettore sulla figura di Pinuccio e partire per questo viaggio non lesinando escursioni lontane dal personaggio, un po' come la piuma di Forrest Gump che viaggia per il mondo e ogni tanto (beh, nel film ovviamente spesso) inquadra Forrest seduto su quella panchina. Non so se mi sono spiegato. Il tema è ben declinato. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo non così solido, ma sicuramente brillante.

Infine due parole sulla questione Minuti Contati. Qui si scrive roba breve e si hanno quattro ore che sono poche, ma anche no. Il senso del partecipare sta in svariati aspetti, ma qui parlerò di quello riferito alla tua scrittura perché l'imparare a dominare un testo di tot caratteri in tot tempo, a prescindere dalla dimensione in caratteri, non può che darti vantaggi in qualunque size di scrittura perché, anche senza scalettare, ti obbliga quasi a forza a visualizzare, a definire, a ottimizzare, anche a velocizzarti. Si tratta di un tipo di allenamento che, nel tempo, non può che portare vantaggi fornendo nuovi strumenti e affilandone altri. Fregatene delle classifiche, apprezza la diversità degli approcci (in questa edizione il tuo racconto mi sembra sia passato dalla prima posizione dopo tre classifiche al precipitare fuori dal podio) e chiediti il perché non solo delle critiche, ma anche degli apprezzamenti perché sono perfetti fari puntati sia sui tuoi punti di forza che sui tuoi lati, probabilmente, ancora da sviluppare.

E buona scrittura.

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#25 » sabato 6 gennaio 2024, 13:44

antico ha scritto:Sì, parti troppo tardi con il racconto vero e proprio e tutta la prima, lunga parte, la impieghi per creare contesto. E questa distribuzione, a mio parere, danneggia la fruizione del testo. Ed è un peccato perché quando parli di Pinuccio buchi la pagina (beh, lo schermo). Soluzione? Integrare meglio le due parti, concentrare subito l'attenzione del lettore sulla figura di Pinuccio e partire per questo viaggio non lesinando escursioni lontane dal personaggio, un po' come la piuma di Forrest Gump che viaggia per il mondo e ogni tanto (beh, nel film ovviamente spesso) inquadra Forrest seduto su quella panchina. Non so se mi sono spiegato. Il tema è ben declinato. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo non così solido, ma sicuramente brillante.

Infine due parole sulla questione Minuti Contati. Qui si scrive roba breve e si hanno quattro ore che sono poche, ma anche no. Il senso del partecipare sta in svariati aspetti, ma qui parlerò di quello riferito alla tua scrittura perché l'imparare a dominare un testo di tot caratteri in tot tempo, a prescindere dalla dimensione in caratteri, non può che darti vantaggi in qualunque size di scrittura perché, anche senza scalettare, ti obbliga quasi a forza a visualizzare, a definire, a ottimizzare, anche a velocizzarti. Si tratta di un tipo di allenamento che, nel tempo, non può che portare vantaggi fornendo nuovi strumenti e affilandone altri. Fregatene delle classifiche, apprezza la diversità degli approcci (in questa edizione il tuo racconto mi sembra sia passato dalla prima posizione dopo tre classifiche al precipitare fuori dal podio) e chiediti il perché non solo delle critiche, ma anche degli apprezzamenti perché sono perfetti fari puntati sia sui tuoi punti di forza che sui tuoi lati, probabilmente, ancora da sviluppare.

E buona scrittura.


Grazie, Antico. Della lettura, dell'analisi e soprattutto della cura che mi dedichi. Proverò a fare tesoro di tutti i suggerimenti, non per la classifica che non mi serve, giuro, ma nel tentativo di 'guadagnarmi' un po' del favore che generosamente già mi offrite. Ti auguro un 2024 sereno e una buona, buonissima scrittura!

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BruceLagogrigio
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#26 » domenica 7 gennaio 2024, 10:53

Divina Cinzia,

ho trascorso dì interi a fremere nell'attesa di leggere il Vostro componimento. Or vi dico, che tal patimento non è stata vano. Il Vostro stile si discerne completamente da quello di tutti gli altri. Impavida e stoica nelle vostre idee, Vi adoperate con uno stile a volte onirico, ma il più delle volte assolutamente concreto. La Vostra gentil mano, ha saputo nobilitare e dare riscatto a quelli che in molti considerano villani e ultimi fra gli ultimi. Il povero Pinuccio (fervida Vostra rappresentazione dei suoi miserabili commilitoni) non è dimenticato, e la sua morte ingiusta fa breccia nel cuor dei Vostri lettori.

Un'introduzione lunga, quasi fosse un romanzo, ma il tempo... ohh e i caratteri (sì sopratutto quelli!) Vi sono di ostacolo e d'impaccio.
Il cuor mio ebbe un sussulto, quando dalla Vostra corrispondenza scoprii che era Vostra estrema intenzione non partecipare più a questo giuco, a questa arena in cui le i fioretti e gli archibugi sono mutati in lettere e ingegno. Qual dolore! Quale patimento avete provocato all'alma mia.
Vi esorto a non disperare. Non privateci della Vostra prosa gentile e sofisticata. Ardita e placida al contempo. Certo, sono un semplice e umile Vostro lettore e non posso pretendere nulla da Voi, ma vi incoraggio a ponderare lungamente questa amara decisione. Nella Vostra Virtù e nel cuor gentile troverete la risposta al Vostro dilemma.

Con ardore e patimento. Il Vostro più umile Messere: Bruce Lagogrigio.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Cinzia Fabretti
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#27 » lunedì 8 gennaio 2024, 15:25

BruceLagogrigio ha scritto:Divina Cinzia,

ho trascorso dì interi a fremere nell'attesa di leggere il Vostro componimento. Or vi dico, che tal patimento non è stata vano. Il Vostro stile si discerne completamente da quello di tutti gli altri. Impavida e stoica nelle vostre idee, Vi adoperate con uno stile a volte onirico, ma il più delle volte assolutamente concreto. La Vostra gentil mano, ha saputo nobilitare e dare riscatto a quelli che in molti considerano villani e ultimi fra gli ultimi. Il povero Pinuccio (fervida Vostra rappresentazione dei suoi miserabili commilitoni) non è dimenticato, e la sua morte ingiusta fa breccia nel cuor dei Vostri lettori.

Un'introduzione lunga, quasi fosse un romanzo, ma il tempo... ohh e i caratteri (sì sopratutto quelli!) Vi sono di ostacolo e d'impaccio.
Il cuor mio ebbe un sussulto, quando dalla Vostra corrispondenza scoprii che era Vostra estrema intenzione non partecipare più a questo giuco, a questa arena in cui le i fioretti e gli archibugi sono mutati in lettere e ingegno. Qual dolore! Quale patimento avete provocato all'alma mia.
Vi esorto a non disperare. Non privateci della Vostra prosa gentile e sofisticata. Ardita e placida al contempo. Certo, sono un semplice e umile Vostro lettore e non posso pretendere nulla da Voi, ma vi incoraggio a ponderare lungamente questa amara decisione. Nella Vostra Virtù e nel cuor gentile troverete la risposta al Vostro dilemma.

Con ardore e patimento. Il Vostro più umile Messere: Bruce Lagogrigio.


Messer Bruce, come potrei restar insensibile alle vostre esortazioni? Benché non abbia speme di poter difendere con onore lo stendardo mio tra tanti campioni, pure ancora e ancora verrò alla pugna, come fosse un ballo cortese. Le armi mie son antiquate, le membra lente e poco vigorose, e imparare nuovi affondi e nuove parate è illusion di sogni notturni. Ma in fondo, meglio calcar la polvere della pista, mi dico, che sedere in tribuna come se non mi scorresse affatto più inchiostro nelle vene, ma acqua. Finché un alito di blu fluirà, scriverò sognando di disarcionare i prodi che il torneo mi metterà avverso, e di ascoltare un bardo proclamare il nome mio tra coloro che onorarono l'Era nostra.

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BruceLagogrigio
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Re: Il paese conosce i suoi figli

Messaggio#28 » martedì 9 gennaio 2024, 18:36

Divina Cinzia,
pochi uomini al mondo potrebbero immaginare il fardello che queste Vostre amabili parole hanno levato al mio cuor. Fate bene a non arrendervi.
Pur io, in verità, più e più volte credetti di desistere e fuggir.
Molte ferite hanno trafitto la mia anima in questo scontro che voi gentilmente chiamate: ballo cortese; molte lagrime (non mi vergogno a dire) hanno bagnato la sabbia e la carta di questa arena. Eppur… ho sempre trovato un lume di speme anche nel tetro abisso in cui a volte aleggiava il mio spirito.
Non disperate Divina Cinzia, non vetuste sono le vostre armi. La vostra gentilezza e il vostro intelletto sopraffini sapranno superare ogni ostacolo, anche il più arduo. Non acqua, io credo, scorre nelle vostre vene, ma l’argento dell’arte e l’oro della passione per la letteratura. E non temete, fra la folla rumorosa che assisterà ai vostri duelli (o alla Vostra superba danza) vi saranno di certo i miei umili occhi, bramosi della Vostra rinomata arte. E certamente sarà io a proclamare il Vostro nome, magari non primo fra i campioni di quest’Era, ma sicuramente primissimo nel mio triste cuor.
Capisco che ciò possa esser cosa di poco conto per un animo tanto alto e tanto puro come il Vostro, ma solo ciò posso offrirVi (a parte il mio cuor, che in realtà già Vi appartiene).

Il Vostro Messere Bruce Lagogrigio
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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