Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Con la prima edizione del 2024 parte ufficialmente il quarto lustro di Minuti Contati e quale modo migliore per inauguralo se non con colui che lo ha gestito per il suo primo lustro? Appuntamento con un tema di Daniele Picciuti e 4000 caratteri a disposizione fissato per lunedì 15 gennaio alle ore 21.00!
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antico
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Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 16 gennaio 2024, 2:22

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BENVENUTI ALLA DANIELE PICCIUTI EDITION, LA QUINTA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 179° ALL TIME!

Questo è il gruppo CURSED SAILS della DANIELE PICCIUTI EDITION con DANIELE PICCIUTI come guest star.

Gli autori del gruppo CURSED SAILS dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SANGUE E ACQUA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo NERO ELFICO.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da DANIELE PICCIUTI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo CURSED SAILS:

L’inizio della fine, di Luca Moggia, ore 01.02, 3891 caratteri 3 PUNTI MALUS
La disegnatrice, di Katija Mirri, ore 23.31, 3917 caratteri
Un albero all’anno, di Andrea Furlan, ore 00.52, 3997 caratteri
Piccola perla, di Sarah Santesusanio, ore 00.45, 3940 caratteri
Shahmaran, di Giovanni D’Addabbo, ore 00.33, 3864 caratteri
Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari, ore 00.59, 3985 caratteri
Scatola Cinese, di Michael Dag Scattina, ore 23.09, 3940 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 25 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo SANGUE E ACQUA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 26 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SANGUE E ACQUA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SANGUE E ACQUA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA DANIELE PICCIUTI EDITION A TUTTI!



Debora
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » domenica 21 gennaio 2024, 19:53

Ecco i miei commenti e la mia classifica.

L’inizio della fine, di Luca Moggia

Ciao Luca e piacere di leggerti. Il racconto non mi ha convinta del tutto, forse perché all'inizio ho davvero faticato a capire, mi è sembrato molto complicato, troppi nomi e particolari, che forse non erano neanche necessari alla trama. O forse sono io che non mi ritrovo in questa particolare ambientazione.


La disegnatrice, di Katija Mirri

Ciao, è sempre un piacere leggerti. Sarà che i disegni sono stati i protagonisti di un mio racconto qui su Minuti Contati, ma ho sentito subito una sintonia con la protagonista. Mi è piaciuto tutto. E io sono una di quelle che accetta il fatto che un personaggio morto racconti la sua storia, lo leggo spesso e mi piace scriverlo. Quindi non ho nulla da eccepire al tuo racconto!


Un albero all’anno, di Andrea Furlan

Ciao Andrea, che racconto fantastico! Una prosa impeccabile e una scrittura evocativa e affascinante. Davvero molto bello, non sarebbe neanche da dire quanto sia centrato il tema in questo caso. Non solo: l’idea stessa del racconto ha una matrice molto orientale. Sinceramente non trovo difetti, di alcun tipo. Grazie per averlo scritto.


Piccola perla, di Sarah Santesusanio

Ciao, piacere di leggerti. Il tuo è un racconto delicato e ispirato. Di solito preferisco che ci siano più dialoghi e meno raccontato ma avendo scelto di scrivere la storia di una vita intera capisco che non fosse possibile. Come altri ti hanno fatto notare il tema è un po' tirato per i capelli, ma tutto sommato la tua spiegazione regge.


Shahmaran, di Giovanni D’Addabbo

Ciao e felice di leggerti. Il racconto è molto affascinante ma ho fatto davvero molta fatica a seguirlo e a comprenderlo e al momento non sono neanche sicura di averlo fatto. Ho letto qui sopra che la donna è la regina dei serpenti ma proprio non mi era chiaro alla lettura. Ma quindi i terrori d'oriente quali sono? Scusa, probabilmente sono io a non avere le basi per capire i riferimenti che hai fatto.


Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari

Ciao Manuel, felice di leggerti. Ho apprezzato l'interpretazione che hai reso del tema. La scrittura in generale risulta un po' pesante, per mio gusto io avrei tagliato un po' di descrizioni, aggettivi etc. e mi sarei concentrata di più su dialoghi e sull'azione finale che mi è sembrata troppo affrettata.


Scatola Cinese, di Michael Dag Scattina

Piacere di leggerti Michael. Mi piace l'idea delle scatole cinesi, io ho inteso che l'interlocutore sia la coscienza del protagonista, sbaglio? C'è un po' di squilibrio tra una parte e l'altra e all'inizio io avrei asciugato un po', forse non era necessario sapere i suoi trascorsi. C'è un po' di confusione che forse è dovuta alla fretta e ai caratteri limitati e diversi refusi che disturbano la lettura ma tutto sommato il racconto scorre via.


Classifica
1. Un albero all’anno, di Andrea Furlan
2. La disegnatrice, di Katija Mirri
3. Piccola perla, di Sarah Santesusanio
4. Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari
5. Scatola Cinese, di Michael Dag Scattina
6. L’inizio della fine, di Luca Moggia
7. Shahmaran, di Giovanni D’Addabbo
Ultima modifica di Debora il mercoledì 24 gennaio 2024, 17:45, modificato 1 volta in totale.

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gioco
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 21 gennaio 2024, 21:41

E veniamo alla classifica... sempre difficile mettere in fila racconti con caratteristiche e qualità differenti.
Complimenti a tutti, gli stimoli sono stati tanti e ben assortiti!
Buona edition!


1. La disegnatrice
2. Un albero all'anno
3. Scatola Cinese
4. Shahmaran
5. Piccola perla
6. Terrore sull'Orient Express
7. L'inizio della fine


L'inizio della fine

Ciao Luca, sei sicuramente uno che sa scrivere (come dimostra il tuo ranking!) quindi spero mi perdonerai se dico che questo racconto non mi ha convinto.
L’uso di molti nomi che suonano un po’ strani o buffi e la presenza di qualche refuso (come per assicurarsi CHE la grande stella, sempre più radi e CI cespugli spinosi, ) mi hanno reso un po’ faticoso immergermi nel racconto fin dall’inizio. La storia lascia molto spazio alla fantasia del lettore, ma forse avrebbe funzionato meglio con qualche accenno di descrizione in più riguardo il mondo, i nativi o l’ambientazione (ecosistema? società?…).
Infine non riesco a trovare l’oriente del tema. Certo Colombo arrivava da oriente per i nativi americani, ma nella trasposizione futuristica con droni e astronavi sembra che gli umani/alieni arrivino da un altro mondo, e quindi i punti cardinali perdono di importanza.
In bocca al lupo per la gara!


La disegnatrice

Ciao Katjia, questo racconto mi è piaciuto parecchio. L'interpretazione del tema è indubbiamente originale ma centrata. Mi piace il fatto che il racconto sia al tempo stesso “piccolo”, circoscritto e semplice nell’azione, una disegnatrice al tavolo di lavoro, in casa, di fianco alla cucina, e fantastico, con l’irrompere in questo quotidiano di esseri mitologici giapponesi, prima sul foglio, poi -orrore-, nello spazio reale. Molto godibile.


Un albero all'anno

Ciao Andrea, il tuo modo di scrivere mi piace; non è la prima volta che ti devo commentare e confermo quest’impressione. Il tema direi che è senz’altro centrato, e l’evoluzione del racconto che segue la numerazione degli alberi ha un bel respiro. Non credo di aver capito il senso dei titoletti in corsivo a capo dei paragrafi. Sembrano quasi in antitesi al racconto principale dell’anziano guardiano. Comunque molto evocativo! In bocca al lupo per la gara!


Piccola perla

Ciao Sarah, piacere di leggerti.
Il tema è un po' preso per i capelli... di terrori veri e propri non riesco a vederne. Però è una bella storia di rimpianti profondi, di come i bivi della vita ci possano portare su strade diverse, forse più giuste o forse meno, e verso esistenze placide oppure intense. Mi piace la delicatezza della vicenda, forse avrebbe funzionato ancora meglio con uno stile meno prosaico e più poetico.
Ti segnalo una cosa decisamente minore ma che mi suona strana: l’uso di “il" e "del” riferito a Berganzi da parte di uno che si auto-qualifica come persona del sud. L’uso degli articoli in quel modo credo sia tipicamente settentrionale (Piemonte escluso! ;-) ).
Buona gara!


Shahmaran

Ciao Giovanni, piacere di rileggerti.
Questo racconto mi affascina e mi confonde al tempo stesso. Ci sono rimandi evocativi molto suggestivi, ma trovo difficile seguire il nesso tra le diverse componenti. C’è il ricordo di un uomo che ripensa a una donna probabilmente morta, e ripercorre i luoghi del loro amore, ci sono i riferimenti ai serpenti, reali, mitologici e metaforici, c’è l’incontro colla giovinetta francese(?) a cui non riesco a dare un senso. Insomma da un lato mi coinvolge ma dall’altro mi lascia con un senso di incompiutezza, di insoddisfazione. Tema centrato ma non in pieno.
P.S. Attenzione ai refusi (Mousieur, pelouche).
Buona gara!


Terrore sull'Orient Express

Ciao Manuel, piacere di leggerti.
Simpatica l'interpretazione del tema, con l’assalto libertario al treno più illustre del mondo. Per me scorre bene, anche se non riesce a coinvolgermi del tutto. Certe costruzioni della frase non suonano molto fluide (ad es. scriverei: Il primo viaggio dell’Orient Express, andata e ritorno da Parigi a Vienna, aveva appena preso il via) o risultano un po’ pesanti. Trovo che ci sia un uso un po’ eccessivo dei complementi di specificazione.
In bocca al lupo per la gara!


Scatola Cinese

Ciao Michael, e in bocca al lupo per la gara!
La struttura del racconto è molto interessante, costruita come una discesa verso il fondo dentro scatole cinesi. L’idea mi piace molto, la realizzazione non mi convince del tutto. Le prime iterazioni procedono lentamente, le ultime accelerano: non so se sia voluto ma trovo che ci sia un po' di disequilibrio tra l’inizio e la parte finale. Inoltre l’interpretazione risulta un po’ confusa: non capisco chi sia l’interlocutore, forse il riflesso stesso del protagonista?, un’allucinazione, come un amico immaginario?, o forse davvero un’altra persona… ma nel caso chi è, come mai sembra conoscere più cose del protagonista? Gli interrogativi irrisolti mi sembra che in questo caso tolgano mordente alla storia. Comunque molto intrigante!
P.S. Attenzione ai refusi (mi sono gitato).
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

Cristina_emme
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 22 gennaio 2024, 14:17

Ciao, ecco la mia classifica e i miei commenti:
1) Un albero all'anno
2) Piccola perla
3) Terrore sull'Orient Express
4) Scatola Cinese
5) La disegnatrice
6) L'inizio della fine
7) Shahmaran

Un albero all’anno

Ciao Andrea,
felice di leggerti. Una prosa evocativa e tema centrato pienamente. Ho apprezzato tantissimo lo stile e l’evoluzione della storia. Credevo che i titoli in corsivo fossero una sorta di appunto a sé stesso, ma in realtà, leggendo la tua risposta, sono i versi della preghiera. Li apprezzo ancora di più. E poi, la difesa dei Confini, la cura nei confronti della vita e, infine, quella risata cupa. Che dire, tutto meraviglioso. Complimenti davvero
Buon gara!

Piccola perla

Ciao Sarah,
lieta di leggerti! Ho amato la delicatezza di questo racconto. Ci si cala subito all’interno della storia. Personalmente amo tanto i racconti con meno azione e più esistenzialismo. Mi piace il dualismo che crei tra il terrore di amare qualcuno e quello di perdere la persona che si ama. Il tema mi sembra centrato, e declinato in maniera originale ma soprattutto delicata, come sussurrato a fil di voce.
Complimenti.
In bocca al lupo per la gara

Terrore sull’Orient Express

Ciao Manuel,
piacere di leggerti. Tema centrato in maniera molto originale. Si nota la ricerca minuziosa che è stata fatta e non mi dispiace l’uso di termini più pomposi. Li trovo coerenti al periodo storico. I dialoghi smorzano il tono pomposo e li ho molto apprezzato. Forse ne avrei aggiunto qualcuno in più. Ho trovato il racconto divertente, soprattutto sul finale.
Buona gara!

Scatola Cinese

Ciao Michael,
piacere di leggerti. Sarà colpa della mia laurea in lingua cinese, ma ho apprezzato molto il rimando alla scatola cinese che porta il protagonista, ad alzare il coperchio e quello successivo, fino a scoprire ogni lato della propria coscienza, compresa quella più nera.
Ho presunto che l’interlocutore fosse la sua stessa coscienza, corretto? Forse avrei chiarito meglio questo aspetto.
Buona gara!

La disegnatrice

Ciao Katja,
felice di leggerti. Mi piace che il racconto inizi in sordina e segua il corso della creazione del disegno fino all’apice finale dove esplode tutta la tensione. Interessante che tu abbia fatto parlare il tuo personaggio da morto e questo mix tra realtà e fantasia. Il tema è assolutamente centrato e trattato in maniera non banale.
In bocca al lupo per la gara!

L’inizio della fine

Ciao Luca ,piacere di leggerti. Sicuramente tema centrato e trattato in maniera originale. Ho apprezzato la scelta dei nomi e scegliere di trattare il terrore attraverso la colonizzazione di un altro pianeta.
Peccato solo per qualche refuso che, in alcuni punti della storia, interrompeva il flusso di lettura.
Nel complesso, sicuramente un buon racconto!
In bocca al lupo per la gara!

Shahmaran

Ciao Giovanni,
felice di leggerti. Premetto che ho dovuto leggere più volte il racconto per capirne il significato e comprendere quale fosse la paura del protagonista. Le parti in cui si narra il ricordo di questo amore perduto sono molto suggestive ma poi ci si perde, appunto, nella ricerca del significato del testo. Un vero peccato perché il racconto avrebbe potuto coinvolgere molto di più.
In bocca al lupo per la gara!

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antico
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 22 gennaio 2024, 18:47

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre cinque classifiche.

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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 23 gennaio 2024, 17:25

Buonasera a tutte e tutti! Ammetto che per le prime due posizioni avrei dato il parimerito, ma alla fine ho dovuto comunque scegliere un vincitore. Ecco la classifica e complimenti a tutti.

1 LA DISEGNATRICE
2 SCATOLA CINESE
3 TERRORE SULL'ORIENT EXPRESS
4 PICCOLA PERLA
5 UN ALBERO ALL'ANNO
6 SHAHMARAN
7 L'INIZIO DELLA FINE

LA DISEGNATRICE
Ciao Katy.
Il tuo racconto mi ha fatto impazzire! Brava, brava davvero!
Partiamo dalle cose semplici. Il tuo stile mi affascina. Mi piace come dialoghi con i tuoi personaggi e come questi nelle tue creazioni dialoghino con il mondo che li circonda. Qui ho rivisto te nei panni del protagonista. Questo suo parlare con la sua opera è un tuo tocco distintivo che apprezzo tantissimo.
Il racconto di per se è una scena semplice, ma efficace. Il mangaka che si ritrova vittima della sua creazione centra di sicuro il tema e lo fa in maniera divertente e d'impatto.
Direi che ti sei meritata tranquillamente i posti più alti della classifica.
Ti riporto di seguito un unico punto in cui avrei agito diversamente:
«Uno youkai…» mormoro, sorpresa. Ne avevo sentito parlare una volta sola, non so neppure come mi sia uscita dalle labbra la parola corretta.
La cosa che non mi convince in questa frase è come possa un mangaka non conoscere gli Youkai? Mi sembra un po' inverosimile, ma è un neo in mezzo a un corpo perfetto. Quindi passa inosservato.
Complimenti ancora e a rileggerti presto!

SCATOLA CINESE
Ciao Michael.
Io ti invidio! Ti invidio perchè sai costruire dei dialoghi a dir poco eccezionali! Mi piace troppo leggere come si comportano e come parlano i tuoi personaggi, spesso scanzonati, e vederli interagire tra di loro. Qui, il dialogo è ovviamente la punta di diamante del racconto, la scatola con lo specchio è il diamante grezzo! Secondo me questa storia funziona bene dall'inizio alla fine. Inoltre le scatolette magiche hanno sempre il loro fascino. (vedi Hellbound)
Complimenti davvero e a rileggerti presto!

TERRORE SULL'ORIENT EXPRESS
Ciao Manuel.
Anche secondo me il racconto è carino e fila via liscio che è un piacere. I termini "pomposi" come ti hanno detto a me non hanno infastidito. Anzi, ne ho trovato il senso associandoli al contesto storico della storia. Insomma, è ovvio che le tende siano rosse e i vassoi d'argento, sennò sarebbe poco coerente. Inoltre, se si trattasse di qualche aggettivo buttato qua è là ancora si può discutere. Ma tu ne fai un uso abbondante e preciso che rimarca bene il periodo storico del testo.
In generale è una buona storia, ti faccio i miei complimenti e a rileggerci presto!

PICCOLA PERLA
Ciao Sarah.
Il racconto mi è piaciuto parecchio. All'inizio non ero convinto ma via via, dopo le prime righe, ho capito il tono della storia e questa mi ha subito preso. La cosa che più ho apprezzato è stato il fatto di "raccontare" letteralmente per tutta la prima parte del testo, cosa molto in controtendenza oggi. Mi è piaciuto!
E poi, non so come dirlo ma il tuo racconto mi ha cullato. Mi sono sentito coccolato dal tuo stile che sviscera le emozioni dei personaggi con una semplicità unica.
Complimenti davvero e a rileggerti presto!

UN ALBERO ALL'ANNO
Ciao Andrea.
Vengo qui a smorzare l'entusiasmo. Non dico di non aver apprezzato il tuo racconto, anzi lo metto sicuramente tra i meglio riusciti del girone, ma non l'ho trovato poi così evocativo. In realtà non ho neanche apprezzato appieno la scelta dei numeri degli alberi, all'inizio mi ero un attimo perso nel paragonarli agli anni che passano.
Ho trovato efficaci le scene della crocifissione e dell'uccisione del venditore ambulante e forse avrei calcato un po' di più in questo senso.
In fin dei conti quello che ci porti è il resoconto della vita di un guerriero che ha piantato alberi, e decide di difendere il suo confine fino alla morte. Di sicuro d'insegnamento, ma poco coinvolgente. Sempre per i miei gusti ovviamente.
In ogni caso complimenti e buona gara.

SHAHMARAN
Ciao Giovanni.
Allora, anche io mi trovo in difficoltà. Il problema principale secondo me non sta nella gestione della storia, ma nella gestione degli strumenti da scrittore.
Mi spiego meglio:
per prima cosa il titolo del racconto non può darmi il nome di un personaggio che non comparirà mai nel testo. Il fatto che la moglie sia Shahmaran l'ho dedotto solo dai commenti. Leggendo il titolo mi aspettavo di capire cosa o chi fosse questa Shahmaran ma tu non me lo spieghi. Lo metti nel titolo e non lo declini nella storia.
seconda cosa sono ovviamente le D eufoniche (anche se qui sinceramente si può passare oltre, una volta che impari le togli e sei a posto)
terza cosa sono i pensieri inseriti casualmente con le virgolette. Se stai usando la prima persona al presente le trovo superflue. Le azioni e i pensieri devono amalgamarsi stando sulla stessa linea. Non serve separare con le virgolette il pensiero del protagonista, siamo noi il protagonista e il pensiero arriva spontaneo.
quarta cosa: ma, alla fine del primo paragrafo, chi è che dice "dormi anche tu?"
Detto questo ti auguro buona fortuna per la gara e a rileggerti presto.

L'INIZIO DELLA FINE
Ciao Luca.
Purtroppo il tuo racconto non mi ha entusiasmato. Parto col dire che non apprezzo quando con così poche battute si mettono in scena più situazioni staccate. Avresti potuto tranquillamente fare una sola unica scena che filava liscio dall'inizio alla fine. Invece la divisione temporale non l'ho capita. Per quanto riguarda la storia, ho compreso che hai inteso alla lettera il tema e questo non mi fa impazzire. Più per la riuscita che per la scelta. I mille paroloni strani servono a poco se non solo a confondere il lettore. Mi dispiace perchè in realtà sembra che io odi la fantascienza o cose simili, ma la verità è che mi piace. Il problema sta nel renderla in così poco spazio. Il racconto non porta a nulla se non alla domanda: e adesso che succederà? Ma non lo sapremo mai.
Ti auguro buona gara e a rileggerti presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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antico
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 24 gennaio 2024, 15:32

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre quattro classifiche.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 24 gennaio 2024, 16:49

Ecco i miei commenti e la classifica.
Tutti buoni racconti, uno ha svettato su tutti.

Buona edition!

CLASSIFICA

1. UN ALBERO ALL'ANNO di Andrea Furlan
2. PICCOLA PERLA di Sarah Santeusanio
3. LA DISEGNATRICE di Katija Mirri
4. SCATOLA CINESE di Michael Dag Scattina
5. SHAHMARAN di Giovanni D'Addabbo
6. L'INIZIO DELLA FINE di Luca Moggia
7. TERRORE SULL'ORIENT EXPRESS di Manuel Marinari



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COMMENTI

UN ALBERO ALL’ANNO di Andrea Furlan
Ti devo ringraziare perché questo tuo racconto che probabilmente nasce da leggende orientali mi ha emozionato, anche perché sostenuto da una prosa ispirata, impeccabile, lirica, evocativa, severa... Ho finito gli aggettivi! Questo racconto, per me, vince a mani basse su tutti i fronti, anche perché fa riflettere su tantissime cose, è una metafora della vita: noi tutti lottiamo per preservare le nostre esistenza, ma il destino è già segnato, sappiamo che inevitabilmente moriremo. Eppure lottiamo senza sosta, difendiamo quel maledetto Confine, e ogni albero che piantiamo, ogni persona che incrocia le nostre vite ci insegna qualcosa, ci arricchisce.
Non ho nient'altro da dire se non complimenti. Per me sei sul podio.

L’INIZIO DELLA FINE di Luca Moggia
E' un vero piacere rileggerti. Torno sempre a commentarti volentieri anche perché sei bravo e mi aspetto sempre racconti che colpiscono, per un motivo o per l'altro.
In questo caso mi sono trovato di fronte a un incrocio tra FS e Fantasy, con relativa spruzzatina di Fredric Brown, Il pianeta delle scimmie e un'incursione nella storia, quando gli europei sbarcarono in America. Be', hai amalgamato tutto in modo interessante e divertente. Abbiamo degli esseri che mostrano di voler colonizzare un altro pianeta e i nativi che cercano di comprendere il perché della presenza dell'estraneo. Molto divertenti i nomi e divertente anche il camuffamento degli apparecchi tecnologici utilizzati dagli "alieni" per esplorare e conquistare il territorio.
Non ho altro da aggiungere se non che mi sembra un buon lavoro. Immagino che il tema riguardi il terrore derivante dall'arrivo degli alieni al sorgere di Gamia.

LA DISEGNATRICE di Katija Mirri
Devo ammettere che il tuo racconto mi ha affascinato. Ho seguito con grande partecipazione il processo di creazione di un personaggio su una tavola da disegno, ma non si è trattato di una mera elencazione delle fasi bensì la costruzione di una tensione strisciante che poi è esplosa potente nel finale. La creazione (ogni creazione artistica) reca in sé un potenziale sublime di esaltazione ma anche di distruzione per l'autore stesso, e qui la simbologia è rappresentata benissimo col demone che divora la creatrice e la ingloba in sé. Il racconto è scritto benissimo.
Unico appunto riguarda la narrazione: alla fine la protagonista muore di morte violentissima, eppure nelle ultime righe ha una fugace percezione dell'avvertimento del personaggio disegnato e continua a narrare tranquilla. Delle due l'una: o si sospende l'incredulità e si accetta (come in alcuni film) che un personaggio narri la sua vicenda anche da morto, oppure è un errore logico di cui non ti sei accorta e che può inficiare la validità del finale.
Comunque, ottimo lavoro, per quanto mi riguarda. Tema centrato.

PICCOLA PERLA di Sarah Santeusanio
Il racconto mi è piaciuto. Narrato con un ritmo volutamente lento e riflessivo, come la vita del protagonista. Poi la tempesta: l'amore per una donna venuta da un altro mondo che costringe il protagonista a mettersi prima fortemente in discussione, poi a vivere in una sorta di prigione esistenziale fino alla scoperta della lettera. Il finale mi ha dato belle sensazioni e un po' di malinconia, e in fondo va bene così, se uno scritto è ben strutturato, deve trasmettere qualcosa.
Il tema va un po' interpretato: sull'Oriente ci siamo, ma per i terrori bisogna guardare alle paure del protagonista sulla sua esistenza, e qui siamo un po' più sul vago.

SHAHMARAN di Giovanni D’Addabbo
Stavolta tocca a me leggerti. Si fa un po' a turno, dai. :-D
Vado un po' controcorrente. A me il racconto è piaciuto. Mi rendo conto che le tre parti in cui il testo è diviso appaiono slegate, ma il filo rosso c'è: il ricordo di un amore perduto, un'esperienza concreta che è anche una ricerca di se stessi, il brusco ritorno alla realtà. La parte che mi è piaciuta di più è quella centrale, scritta molto bene, con una buona suspense. Anche il finale è carino: il protagonista galvanizzato dal sogno, dichiara amore a una sconosciuta, poi si accorge di aver fatto una figura da peracottaro. Certo, ci si poteva giocare meglio l'atmosfera, magari esplicitando la simbologia grotta/interiorità, però l'hai pensata così e amen.
Mi accodo a chi ti ha segnalato virgolette messe a casaccio e, soprattutto, un uso ormai anacronistico delle "d" eufoniche.
Il modo in cui hai provato ad aderire al tema mi sembra deboluccio. L'oriente c'è, ma i terrori? Dallo sviluppo della trama emerge poco di questo ultimo elemento...

TERRORE SULL’ORIENT EXPRESS di Manuel Marinari
Comincio dal tema. Ne hai dato un'interpretazione intelligente, parlando di Oriente - e facendo coincidere il concetto col treno - e i terrori sono i banditi che si riprendono dai ricchi il maltolto.
Grossomodo il racconto scorre bene, ma presenta degli inconvenienti, in particolare due. Primo: manca un focus vero e proprio su un personaggio. Lungi da me dare lezioni di scrittura creativa, però tra le prime cose che si insegnano in un manuale qualsiasi o in un corso c'è l'importanza del personaggio. Il personaggio E' la storia. Strutturare un buon personaggio anche se la storia è un po' debole, è già mezza vittoria. Secondo: troppi convenevoli. Circa 2000 caratteri solo per illustrare la grandezza tecnologica e finanziaria del treno e per descrivere i dignitari e la loro opulenza. Troppi. I due inconvenienti indicati sono intrecciati perché avresti potuto sfoltire tutto il discorso sul treno a beneficio dello spostamento del peso narrativo su un unico personaggio, ad esempio il progettista del treno. Ecco, io avrei mostrato la vicenda attraverso i suoi occhi, oppure, in alternativa, attraverso gli occhi di un ricco, il quale poteva prodursi in ammirazione per la bravura del progettista e nel disprezzo per gli operai. La parte finale ci può stare: la rivalsa degli ultimi ha una buona presa. Nel complesso apprezzabile la ricostruzione storica e, tutto sommato, un lavoro sufficiente.

SCATOLA CINESE di Michael Dag Scattina
Parto subito da quello che non mi è piaciuto. E terrò conto di ciò che hai detto in risposta agli altri, ossia che sei un po' arrugginito (e ci sta, dopo diversi mesi di "inattività") e che non sei più abituato a gestire semine, e cose così. Infatti ci sono imprecisioni tecniche (quel qualcun'altro urla, eccome se urla!) e distrazioni nell'uso delle maiuscole a inizio rigo e qualche altra cosina. Per uno che scrive su MC da anni, non li reputo assolutamente ingenuità o errori gravi, capitano anche a me! Più che altro mi ha un po' "raffreddato" tutt'altro, ossia proprio questa specie di monologo/battibecco che, a tratti, insiste su se stesso, soprattutto verso la metà. Non ti nascondo che, d'altro canto, mi ha incuriosito sapere cosa fosse la scatola e che ruolo avesse nella vicenda del protagonista, e proprio questo è il punto di forza. Hai costruito un meccanismo a scatole cinesi - guarda un po'! - nel quale il personaggio scava in se stesso fino in fondo, fino a far emergere "scheletri" del passato, scoprendo di non essere una bella persona. L'escamotage di far interagire letterariamente un personaggio con la propria coscienza non è nuovissimo ma ha sempre un effetto narrativo non indifferente.
Mi è piaciuta molto la chiusura, che da sola vale il prezzo del biglietto: "Vedo uno specchio. Ed è la cosa che più mi fa paura." Questa espressione fa il paio con quella di nietzschiana memoria: "E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro." Degna conclusione.
Tema centrato.

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Gerry Ponsacchi
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 24 gennaio 2024, 18:05

1 Un albero all’anno, di Andrea Furlan
2 Scatola cinese, di Michael Dag Scattina
3 Piccola perla, di Sarah Santesusanio
4 La disegnatrice, di Katjia Mirri
5 L’inizio della fine, di Luca Moggia
6 Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari
7 SHAHMARAN, di Giovanni d’Addabbo

Un albero all’anno, di Andrea Furlan
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Scatola cinese, di Michael Dag Scattina
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Piccola perla, di Sarah Santesusanio
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La disegnatrice, di Katjia Mirri
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L’inizio della fine, di Luca Moggia
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Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari
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SHAHMARAN, di Giovanni d’Addabbo
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Blaubar
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 24 gennaio 2024, 22:59

Ciao a tutti! Ecco la mia classifica

1. Scatola Cinese
2. La disegnatrice
3. Un albero all'anno
4. Terrore sull’Orient Express
5. Shahmaran
6. L'inizio della fine
7. Piccola Perla

L'inizio della fine

Ciao Luca
Che lettura piacevole!
Disclaimer: sono nuovo, perdonami…
Brevemente: ambientazione splendida, trama e personaggi un po’ incompleti ma il tema…non l'ho capito.

Il tratteggio dell'ambientazione retro-futuristica è molto ben riuscito e anche abbastanza originale (penso alla serie videoludica Horizon ma non mi viene in mente altro e per me l'originalità vale molto!). Non c'è una sola incongruenza nel mondo ed è difficile da ottenere quando si sceglie questo genere. Ci sono tanti nomi specifici, ma non troppi, che stuzzicano la curiosità.

Trovo la narrazione della trama ben costruita: rapida come lo è l'azione e capace di trasmettere la concitazione ma anche il cambio di ritmo con le azioni dei personaggi, accostato invece al ritmo inesorabile del sole. Ahimè questo movimento si interrompe in modo poco soddisfacente: come si risolve il conflitto tra attaccare e aiutare i nuovi arrivati? E ahimè questo movimento non si percepisce all'interno personaggi stessi che mi sono parsi privi di emozioni. È vero che gli indiani (o precolombiani) devono fare gli indiani ma.. solo agli occhi degli europei! Invece c'è solo una voce tremula di Xenot che fa trasparire.. paura? Eccitazione? Non è chiaro.

Anche per questo non c'è nulla che richiami il terrore che era uno dei due elementi del tema. Lo trovo un'occasione persa perché si sarebbe potuto esplorare il sacro terrore dei nativi che, per quanto tecnologicamente avanzati credano di essere, sono schiacciati dalla superiorità manifesta e quasi divina degli invasori (esattamente come nella Storia). Anche l'altro elemento, l’Oriente.. magari mi sfugge ma non lo vedo

Insomma uno stile davvero da professionista ma che starebbe meglio in un racconto più ampio, sarebbe bellissimo da approfondire
Buona gara!

La disegnatrice

Ciao Katja, piacere di leggerti e conoscerti!
Anche tu perdona il novellino se puoi, non sono ancora capace di fare commenti…
Brevemente: Tema e idea perfetti, narrazione metodica, ma il terrore bisogna farlo crescere.

Mi piace davvero l’idea di un artista che crea in modo quasi inconsapevole e le sue creazioni si rivelano premonitrici e maledette. Credo sia così per tantissime anime creative! I mangaka poi hanno quel nonsochè di esotico per noi occidentali e questo contribuisce. Tema perfetto.

La narrazione è molto ordinata. Le cose giuste al posto giusto. Un inizio con una scena familiare e che ci fa amare le difficoltà della protagonista. Poi un’illuminazione che spezza il blocco e inizia già a far prendere vita al disegno, seguito a stretto giro da un altro evento improvviso. Un doppio colpo al momento giusto. Poi un rush di creatività nato dalla prima vera stranezza che dovrebbe inquietare un po’ e va verso una seconda stranezza che in effetti inquieta e che culmina in un climax istantaneo. Un bel ritmo ma…

Ma la tensione può montare più rapidamente. Mi sarei aspettato che quando l’ispirazione coglie la disegnatrice si veda come una nave che affonda nel maelstrom, e in fondo c’è l’orrore: l’Oni che emerge dalla pagina ed è inevitabile, inarrestabile, inesorabile.

E’ stata davvero una bella lettura, buona gara!

Un Albero all’anno

Ciao Andrea, un piacere leggerti e conoscerti!
Brevemente: davvero una lettura piacevole degna di qualsiasi fantasy di livello, tante belle idee e una dose di inquietudine. Poteva essere più orientale
Ho letto un racconto solido, da vero Pro. Bellissime le idee come la rievocazione di innumerevoli battaglie attraverso gli alberi, l’inquietudine che parte alto e poi viene cullato in una sicurezza che è infine fasulla e anche l’uso della madre di tutti i “topoi” horror: NEBBIA.

Anche io non avevo collegato i capitoletti con la litania, ora capisco e apprezzo. Delineano ancora meglio l’umanità solenne del protagonista

Un solo appunto lo faccio per il tema orientale mancato, credo, che si poteva facilmente potenziare. Magari conferendo al guardiano qualche tipico carattere di quei popoli. Anche la minaccia è molto occidentale: demoni crocifissi, orchi et similia. L’Oriente non è solo un punto cardinale, ma uno stile di vita diverso che deve suscitare esoticità (esiste sta parola?)

In generale però, promesse rispettate. Buona Gara!

Piccola perla

Ciao Sarah, piacere di leggerti e conoscerti!
In breve ho letto un racconto piacevole, vero ed evocativo ma un po’ lontano dal tema
Hai raccontato proprio bene, bella la scelta dei termini e le piccole immagini che mi hanno guidato nell’evocare le figure nella mia mente. Apprezzo molto questo talento.
Mi piace la sua verità, l’esperienza molto umana dell’innamoramento (collettivo! e con quel tocco di oriente che serve bene al fascino di una donna esotica) e del rimpianto che mi risuona molto. Ma non si può esattamente parlare di terrore in questo caso e visto che è proprio assente devo valutare li racconto meno di quello che vale
Magari con un tema solo un poco diverso sarebbe ideale!
Buona gara, alla prossima!

Shahmaran

Ciao Giovanni, piacere di leggerti e di conoscerti!
In breve ho apprezzato due cose del racconto: mi hai fatto fare ricerca e hai usato un bel mito ripreso nel percorso di evoluzione del protagonista che, credo o voglio sperare, “guarisce” dalla nostalgia per la sua amata, la sua Shahmaran, dimorando una notte nella grotta dei serpenti. E che bella sensazione di sollievo nel capoverso finale!
Tante parti della prosa però non servono bene questa bellissima idea. A volte arranca un po’ perchè questa abbondanza di periodi corti spezza e affatica la lettura. Lo leggo ad alta voce spesso, e perde un po’.
Anche il terrore è un po’ sopito. So che il protagonista ha paura perchè me lo dice ma se vale l’antico adagio “Show, don’t Tell” allora si poteva evocarla quella paura, piuttosto che spiegarla. Il protagonista non mi deve dire “ho paura” ma piuttosto “sento quel sudore freddo, qualcosa mi ha toccato? Striscia vicino a me… o forse è solo un filo d’erba bagnata..dov’è quella cazzo di luce!?!”.
Correggimi anche tu se le mie impressioni sono errate, buona Gara!

Terrore sull’Orient Express

Ciao Manuel, piacere di leggerti e di conoscerti!
In breve: la ricerca ha pagato, il twist è cinematografico ma … non c'è l'escalation che si merita questo racconto ben preparato.
La ricerca accurata si nota subito, non solo nella sostanza ma anche nella forma. Hai dipinto un quadro meticoloso e l'hai fatto bene! Oltretutto adoro l'ambientazione fin de siecle.
Ho amato anche il twist: come se, osservando il quadro da vicino, questo all'improvviso cadesse e il vetro si frantumasse e… e poi niente, mi aspettavo che il quadro prendesse fuoco ed esplodesse e che tutti realizzassero che, proprio a causa della loro plutocratica sicumera (come disse paperino a zio paperone), sarebbero morti perché quei poveretti sfruttati ci avevano messo lo zampino. Giusto? Forse.
Fammi sapere se ho colto i punti importanti e buona Gara!

Scatola Cinese

Ciao Michael, piacere di leggerti e conoscerti!
Per me questo racconto va dritto in cima.
Punto primo è terrificante ed è orientale: perchè si sente proprio il distacco e anche il disprezzo del giramondo, figlio di papà magari, che si illude di mischiarsi con altre culture ma in verità le tratta con condiscendenza. E queste ti schiacciano se non stai attento, ti costringono a guardarti dentro con il loro contrasto, sono uno specchio attraverso il quale vediamo che talvolta siamo noi gli orrori, la nostra intolleranza è l’orrore vero. E guardarsi dentro è davvero come guardare una serie di scatole cinesi. Aprire la prossima causa sempre un mix di ansia e sorpresa che hai reso bene.
Un viaggio introspettivo, un ritmo incalzante e una discesa nelle tenebre lenta e dolorosa come il coltello di un torturatore. E infine la frase finale…Che emozione!

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BruceLagogrigio
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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 25 gennaio 2024, 14:02

La solita CLASSIFICA sofferta:

1) Piccola perla, di Sarah Santesusanio
2) Un albero all’anno, di Andrea Furlan
3) La disegnatrice, di Katija Mirri
4) Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari
5) L’inizio della fine, di Luca Moggia
6) Scatola Cinese, di Michael Dag Scattina
7) Shahmaran, di Giovanni D’Addabbo

L’inizio della fine, di Luca Moggia,

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: fantascienza. Foresta di Palmax. Spiaggia sul mar Atlanteon. Tema centrato (sì e no).

Ciao Luca, mi sembra passato un secolo da quando ti avevo commentato alla prima edizione eppure in realtà è passato così poco. E in così poco hai fatto un sacco di strada! Ormai sei fra i più forti di MC. Quelli da provare a battere!
Forse per questo mi aspettavo di più. Per carità il racconto è buono, la penna e lo stile sono sempre invidiabili, però rispetto a Reeko e Un altro giro credo sia inferiore. Mi sembra manchi proprio l’elemento del terrore nel racconto e tutti quei neologismi affaticano molto la lettura. Hai voluto sperimentare e ci sta; è una cosa da apprezzare sempre.

Buona gara.

Bruce.

P.s. gli invasori sono umani giusto?


La disegnatrice, di Katija Mirri

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione attuale/horror/fantastico. Casa familiare. Tema centrato.

Ciao Katija, è la prima volta che ho il piacere e l'onore di commentare un tuo racconto, ma avevo già letto una paio di cose tue per cui sapevo di dover incontrare una buona penna. Aspettativa confermata. Immersività praticamente perfetta. Le scene appaiono nella mente del lettore con facilità e precisione.
Magari la storia non è originalissima di per sé, ma la resa è perfetta. Al di là delle piccolissime sbavature già citate nei commenti non mi sento di aggiungere altro. Ottimo lavoro.

Buona gara.

Bruce


Un albero all’anno, di Andrea Furlan

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione Fantasy. Torre di guardia a margine forseta dell’Est. Tema Centrato.

Ciao Andrea, piacere di leggerti. Bel racconto. Poi fantasy, quindi ottimo. Mi ha ricordato quei giochi tower defense. Bellissima l’idea dell’albero piantato di anno in anno che sentenziano lo scorrere del tempo. In poche righe si delinea un bel world building da invidiare. La Capitale così lontana e così vicina. Il ricordo delle battaglie. I tradimenti, l'amore perduto, i sotterfugi. E che dire del ritmo scandito dalla preghiera? Ottimo lavoro per me.
Forse per i puristi dell'immersione pura troppo raccontato e troppi As you know Bob, ma a me non hanno infastidito più di tanto.

Buona gara!

Bruce


Piccola perla, di Sarah Santesusanio

In prima persona. Tempo verbale: Passato remoto. Ambientazione: Paesino del sud italia (anni 80?)

Ciao Sarah,
un vero piacere leggerti. Che dire. Questo scritto mi fanno ricordare perché amo tanto le autrici femminili (come Toni Morrison, Alice Monroe e Paullina Simons), uno stile delicato, empatico, sospeso e poi arriva il pugno allo stomaco, ben calcolato e perfetto. Mi ricordi un po’ Cinzia (una concorrente di MC) come scrittura anche se tu sei meno onirica e più concreta: hai fini della classifica conta molto.
Sinceramente non trovo difetti. Lo stile raccontato ci sta. Il finale lascia il giusto amaro in bocca.
Se il mio cuore non fosse già preso da Cinzia potrei scrivere lunghe lettere d’amor cortese anche a te, ma finirei per sembrare un farfallone amoroso e ciò non mi va (anche per rispetto di Cinzia). Secondariamente non ho visto ancora altri tuoi scritti (che recupererò). Per cui posso solo farti i miei complimenti.

Bruce.

Shahmaran, di Giovanni D’Addabbo

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: Attuale. Efeso in Turchia. Tema centrato.

Ciao Giovanni, piacere di rileggerti. Racconto molto onirico. Uno stile particolare, con frasi molte belle e pensieri profondi.
Ad esempio questa è molto d’effetto: Non devo avere paura. Se non puoi risolvere un problema, ignoralo. Come per l’esistenza di Dio.
Certo, è tutto un po’ confuso, credo per far trasparire la confusione in cui è immerso il protagonista. PErò ciò confonde parecchio anche il lettore.

Buona gara.

Bruce

Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari

In terza persona. Tempo verbale: imperfetto. Ambientazione: Storica. Vagone Treno: Oriente Express. Parigi 1882.

Ciao Manuel, che piacere leggere qualcosa di storico e così accurato. Si nota davvero la ricerca che è stata fatta. Lo stile un po’ pomposo non credo si presti per il racconto breve e credo che ciò inficerà un po’ sul tuo risultato finale. Molto buono lo sviluppo in tre atti del racconto, con l’inizio lo svolgimento e il twist finale. Buona anche la semina con il riferimento agli operai sottopagati. Carino anche il finale in cui il terrore si materializza allo stato solido eheh. Sugli aggettivi concordo con i precedenti commenti. Tema declinato in modo abbastanza originale per me.

Buona Gara!

Bruce.

Attenziona:
fischiava fortemente (avverbio in -mente)


Scatola Cinese, di Michael Dag Scattina

In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: Attuale. Grotta a sud della Cina. Tema centrato ottimamente.

Ciao Michael, piacere di leggerti. Devo dire che l’idea di fondo è molto interessante, la resa mi è piaciuta un po’ meno, ma probabilmente più per gusto personale.
Molto bello il rimando alla scatola cinese dove il protagonista, domanda dopo domanda, passo dopo passo, scatola dopo scatola, scende sempre più in basso cercando di trovare se stesso. Era meglio non farlo visto che alla fine si scopre una persona orribile.
Quello che non mi è piaciuto è il troppo uso dell' "As you know Bob". Difficile fare altrimenti non avendo usato pensieri diretti del PDV e usando lo stile “telefonata”. Un'altra cosa che può essere vista in modo negativo (ma non tanto per me) è che non si capisca con chi parli al telefono (o nella sua mente).
Nel complesso ottima prova per me.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 25 gennaio 2024, 19:07

Dovete ricevere solamente più la mia classifica.

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Re: Gruppo CURSED SAILS: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » mercoledì 31 gennaio 2024, 19:56

Scusandomi per il ritardo, ecco i miei commenti e classifica.

1) La disegnatrice, di Katjia Mirri
Molto buono, mi è piaciuto. Ho anche sentito quella strisciante inquietudine farsi largo dalla lettura, fino all'ottima chiusa. Concordo con Gerry sul fatto che si possa fare di più nella prima parte, magari con una semina maggiore, sicuramente addessandola di più mentre allo stato attuale non sembra contenere altro se non il passaggio verso la parte veramente importante del racconto. Pertanto il mio è un pollice quasi su anche se bello brillante.
2) Un albero all’anno, di Andrea Furlan
Un racconto gestito ottimamente e pieno di potenzialità che non riesco a definire quanto siano espresse al loro meglio, ma di sicuro siamo su un livello alto. Cosa mi è mancato? Non sono riuscito a collegare i vari numeri a dei significati e mi è sembrato che la sua follia potesse essere sviluppata meglio, a partire dallo specchio che lo ha portato a uccidere la ragazza. Mi manca qualcosa lì, ma sia chiaro che è tutto talmente ben gestito che lo promuovo con un pollice quasi su tenendomi i miei dubbi e cercando di dare da me delle risposte, come del resto, magari, era già nelle tue intenzioni. Tema molto ben gestito.
3) Scatola cinese, di Michael Dag Scattina
L'idea alla base del racconto è ottima e la resa finale decisamente efficace mentre ho riscontrato anch'io qualche problemino nella prima parte e penso sia proprio dovuto al tuo progressivo scaldarti dopo il lungo periodo senza scrittura. In questi casi è evidente lo stacco tra le parti, ma tu sei cmq riuscito a condurre in porto brillantemente la nave, del resto non ci sono dubbi (per chi ti conosce) sulle tue abilità scrittorie. Molto bene anche il tema. Direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido e brillante, per lo step in più sarebbe servita una revisione maggiore.
4) Piccola perla, di Sarah Sant’Eusanio
Il racconto mi è piaciuto, ma ho sensazioni contrastanti. Bella la storia e il tocco che hai usato, ma davvero tanto narrato e una semina che ritengo sarebbe potuta essere più ricca, soprattutto nel tratteggiare il rapporto con la ragazza con sullo sfondo Selene che, paradossalmente, non avrei proprio fatto entrare in scena con quella battuta in questa attuale forma del racconto. Come valutazione sei molto vicina al racconto di Scattina che però preferisco in quanto mi trasmette la sensazione di una costruzione più accurata attraverso un percorso irto di ostacoli mentre nel tuo scorre tutto troppo liscio, almeno all'apparenza. Pollice tendente al positivo in modo solido e quasi brillante.
5) Terrore sull’Orient Express, di Manuel Marinari
Un racconto interessante che paga una svolta finale che lo porta laddove forse non era stato ben preparato. Mi spiego: fino a quel punto ho trovato un'interessante ricostruzione storica che però faticava a definire una direzione. Il problema è che quando questa è arrivata si è manifestata come poco seminata e quindi quasi improvvisata. C'è da dire che si legge bene e il tema è preso, ma la valutazione non può andare oltre un pollice tendente al positivo in modo discretamente solido, ma non brillante.
6) Shahmaran, di Giovanni D’Addabbo
Ho apprezzato il racconto, ma credo che le difficoltà incontrate da molti (e da me stesso) abbiano origine da una certa tua difficoltà a trasmettere le tue intenzioni riguardo al racconto stesso. Il collegamento tra la sua amata perduta e il titolo proprio mi era sfuggito e come tale il fatto che lei rappresentasse la regina dei serpenti andando a fugare le sue paure. Mi sono perso anche il fatto che si fosse recato in quel luogo per trovare un altro amore, per come l'ho inteso vi si è recato per ritrovare se stesso e la propria capacità di essere autonomo, quindi ben lontano dalle intenzioni da te spiegate. E questo non può che generare confusione. Detto questo, non posso che giudicarlo per come l'ho vissuto io al netto delle tue spiegazioni e quest'uomo esce da questa notte all'addiaccio ritrovando un po' di se stesso e pertanto il racconto mi risulta sostanzialmente compiuto. Ma il tema proprio non sono riuscito a vederlo (sempre per la questione titolo non spiegato). Direi un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante con penalizzazione per il tema mancante.
7) L’inizio della fine, di Luca Moggia
Questa volta il tuo racconto non mi ha convinto. Storia banalotta e trita e ritrita con l'aggravante di una miriade di nomi (anche un po' eccessivi nel voler strappare il sorriso) e luoghi in uno spazio ridotto. In più il tema, non l'ho percepito. Credo ci sia dentro parecchio che non ho visto soprattutto perché, come a volte capita, era così chiaro a te da non pensare che andasse filtrato meglio per gli altri. O forse è semplicemente la tipica polo uscita senza il buco. Pollice ni per me.

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