Via dall'inferno

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 19 febbraio con un tema di Diego Lama e cinquemila caratteri a disposizione!
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Gennibo
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Via dall'inferno

Messaggio#1 » lunedì 19 febbraio 2024, 22:37

Siamo in tre nella tenda: io sono l'unica donna, poi c'è uno spagnolo e un giornalista inglese pallido come un fantasma. Siamo stati catturati sulla via di fuga da questo deserto infernale.
Nella corsa per arrivare al molo Jorge aveva strappato via i poster con le nostre foto. Che fine abbiamo fatto, da reporter a ricercati.
Il sole scalda la tela sottile, ci saranno cinquanta gradi. Ho sonno, mal di testa e siamo in via di cottura.
Fuori rumori di fuoristrada che si avvicinano, io e l'inglese ci scambiano sguardi da: siamo finiti. Lo spagnolo ha una crisi isterica, suda a piange, mi sa che durerà ancora per poco. La disidratazione è un’insidia peggiore dei serpenti e degli scorpioni, gli abitatori del luogo.
Pneumatici stridono, uomini gridano, sparano. Cani abbaiano.
Entra un Tizio in mimetica, il viso è coperto da un fazzoletto sporco, tiene in mano un fucile. Ci guarda uno per uno, poi si ferma davanti a me, con la mano libera mi tira su per spintonami fuori.
La luce mi acceca, un ultimo strattone e perdo l’equilibrio. L’istinto è di mettere avanti le mani, ma sono legate dietro la schiena. L’impatto coi sassi arroventati dal sole è doloroso tanto quanto riuscire ad accettare questa ingiusta realtà.
Le ginocchia scricchiolano, ma taccio, non avrete la soddisfazione di sentirmi urlare di dolore. Alzo gli occhi, due Rottweiler sul cassone della Jeep ringhiano.
Tizio mi vomita addosso parole che non capisco, mi tira in piedi e indica il tipo con un cellulare puntato su di me, mi sta filmando? Mi metterà su YouTube? Ho già visto in rete tante altre vittime filmate prima di me. Speriamo che chi mi vedrà non si sarà già assuefatto a quella che considero la pornografia del male. Anche il tipo con il telefono ha mimetica e in testa un turbante.
Tizio con una mano mi dà un foglio scritto in inglese mentre con l'altra spinge la canna fredda del fucile sulla mia tempia.
– Noi siamo dalla vostra parte. – provo a dire, ma lui non mi dà retta, e continua a sputarmi parole incomprensibili.
Il sole è una palla rossa infernale che mi acceca, difficile decifrare il foglio scritto a mano in un brutto inglese. L'uomo con il cellulare puntato mi sta gridando addosso, provo a leggere:
– Siamo stanchi di aspettare, non avete ancora liberato i nostri compagni, e da questo momento in poi faremo giustizia.
Cretino, vorrei dirgli, se mi lasciassi mandare il documento che ho rubato ai tuoi nemici con le prove che stanno facendo un genocidio della vostra popolazione avreste migliori possibilità che arrivino aiuti. Capireste che sono dalla vostra parte.
E invece siete qui a minacciarmi e a sparare in rete video violenti dove non farete certo una figura migliore degli altri.
Giustizia, che parolona, io che credo questi abbiano ragione a difendersi, invece mi vogliono uccidere.
Il suono di un elicottero ci distrae, nella mia mente parte in automatico la musica della “Cavalcata delle Walchirie”. Lo vedo, sta sganciando palle grigie mortali.
Tizio prova a centrare il velivolo senza riuscirci. Scappa.
Chiudo gli occhi e aspetto il botto che arriva insieme allo spostamento d’aria.
Che rabbia, come vorrei fermare tutto con la sola forza di un pensiero opposto. Le orecchie fischiano.
L’uomo con il cellulare è stato colpito, c'è sangue dappertutto, il telefono gli è volato via per crollare davanti me.
I cani impazziti saltano giù dalla Jeep e corrono verso l’uomo ferito, non voglio guardare, ma non riesco a fare a meno di sentire l’urlo straziante di chi è ferito e non riesce a difendersi dai mastini. Non posso abituarmi a queste scene anche se ormai fanno parte del mio quotidiano, da quando sono qui e se non mi muovo farò presto anche io la sua fine.
Tacete ginocchia, non fate poi così male, dai. Mi muovo più velocemente che posso dietro alla Jeep.
Mentre l’elicottero atterra provo a liberarmi dalle corde ai polsi grattando su un angolo della lamiera del veicolo e ci riesco!
Corro a liberare i miei colleghi rimasti nella tenda-fornace. Entro, mi guardano allarmati, ci mettono un attimo a capire che sono io.
Lo spagnolo dice che dobbiamo andare alla Jeep, lo seguiamo, non so come, riesce a farla partire. Siedo accanto a lui che accelera in quella che spero sia la direzione del porto. L’unica possibilità che abbiamo è che il nostro collegamento ci stia ancora aspettando. Se ci prendono quelli sull’elicottero siamo fritti. Nessuno ama noi giornalisti ma se quelli scoprono da che parte stiamo ci tortureranno e finiremo cibo per cavallette e scorpioni.
Ma perché non ho dato retta a mia nonna che voleva rimanessi a casa a fare gli gnocchi e aiutare nella cucina dell’albergo di Rimini dei miei?
Maledetto senso di giustizia che mi scorre nelle vene come una leucemia, qualcosa di cui non riesco a liberarmi e che probabilmente presto mi farà fuori.



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antico
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#2 » lunedì 19 febbraio 2024, 22:41

Ciao Isabella! Parametri rispettati, buona DIEGO LAMA EDITION!

Scriba_no24
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#3 » mercoledì 21 febbraio 2024, 22:16

Ciao Isabella. La frase finale sul senso di giustizia..gli gnocchi... puo' suonar banale, quasi da bar, ma è così sincera, da esser bella! Fa anche riflettere sulla reale utilità del senso del bene e di giustizia, e su quale dovrebbere essere il vero prezzo da pagare, sempre che ci debba essere un prezzo da pagare, per il bene e la giustizia.
Il racconto scorre, e raccontato dal punto di vista della protagonista, scorre ancor più semplice e umano. Forse mancano un po' di virgole. In bocca al lupo.

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Gennibo
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#4 » mercoledì 21 febbraio 2024, 22:39

Ciao Scriba! Grazie per il tuo commento e in bocca al lupo anche a te!

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MatteoMantoani
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#5 » giovedì 22 febbraio 2024, 8:39

Ciao Isabella, piacere di rileggerti.
Parto col dire che secondo me la tua declinazione del tema è eccellente, vediamo di continuo spot di gente che sta male, tanto che ormai ne siamo assuefatti e indifferenti (cosa che questi spot di solito mirerebbero a evitare...). Quello che mi convince di meno è la vicenda stessa: i giornalisti catturati e poi salvati per pura fortuna, a cui si aggiunge una voce narrante un po' troppo didascalica e (a volte) che usa qualche scorciatoia linguistica.. in più qualche piccolo refuso qua e là. Secondo me hai avuto una buona idea ma non sei riuscita a svilupparla nel modo che volevi, perché il risultato mi sembra un po' frettoloso e malriuscito. Peccato, sarà per la prossima volta.

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Gennibo
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#6 » giovedì 22 febbraio 2024, 10:55

Ciao Matteo e grazie per il commento. Ho provato a mettermi in gioco con una storia diversa da quelle che scrivo di solito, forse per questo non ti ha convinto, ma quello che mi hai detto mi sta stimolando a cercare soluzioni per migliorare trama e lessico.
Buona edition e alla prossima.

alexandra.fischer
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#7 » giovedì 22 febbraio 2024, 16:44

Tema centrato. Molto efficace l’atmosfera. Un deserto nel quale una giornalista italiana, un inglese e uno spagnolo sono prigionieri di un gruppo di fanatici. Al Lettore viene in mente l’attuale conflitto fra Israele e la Palestina. Le scene d’azione si susseguono a ritmo crescente. La giornalista si libera dalla corda ai polsi e fa lo stesso con i compagni di sventura. C’è anche la scena dell’elicottero, che bombarda il campo di prigionia, un luogo con una tenda e tanto di mastini. Uno dei rapitori, quello che ha minacciato la giornalista con la canna della pistola prima di filmarla, è ferito. C’è un’evoluzione del personaggio. Bene anche con il finale, con la protagonista che riflette sulla vita mancata di cuoca a Rimini.

Sira66
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#8 » giovedì 22 febbraio 2024, 17:53

Ciao Isabella. La trama del tuo racconto è interessante e di attualità, purtroppo. Il male è evidente quando si parla di guerra e sterminio, meno in questo caso la sua banalità, anche se forse ti riferisci al fatto che ormai siamo così tempestati di immagini e parole violente che diventano quasi scontate. E se è così centri l'obiettivo.
Dal punto di vista dello stile invece, mi piace molto la descrizione che fai delle azioni intorno alla protagonista che sono palpabili (i mastini ringhiosi, le urla, la paura, gli spari); invece alcune osservazioni della giornalista mi fanno un po’ sorridere perché le sento poco realistiche in quelle circostanze, nel senso che la concitazione e il terrore dovrebbero prevalere, facendole dimenticare dolore alle ginocchia, richiami musicali, considerazioni sulle immagini in rete, eccetera. Ti auguro una buona sfida!

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Shanghai Kid
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#9 » lunedì 26 febbraio 2024, 17:04

Ciao Isabella,
piacere di averti letta di nuovo. Allora, ti sono scappati un po’ di errorini (sicuramente per via della fretta) che mi hanno un po’ disturbata, ma nulla di che. La declinazione del tema ci sta eccome, specialmente perchè è un tema di attualità che dovrebbe interrogarci tutti. Devo dire che ho trovato la stesura del testo un po’ confusionaria però, alcuni passaggi un po’ sbrigativi e altri un troppo didascalici… secondo me non c’era l’esigenza di far spiegare il pensiero della tua protagonista, sarebbe stato meglio suggerirlo da alcune sue azioni o da un flashback, piuttosto.
A rileggerci,
Elisa

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gioco
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#10 » lunedì 26 febbraio 2024, 22:20

Ciao Isabella, piacere di leggerti. L'idea e la costruzione della vicenda sono molto molto interessanti, la lettura non è sempre scorrevole. Certi ‘pensieri raccontati’ non sono credibilissimi: si capisce che son lì per spiegare a noi lettori di qua del foglio/schermo come stanno le cose, ma non mi suonano molto bene, almeno in quella forma, da parte di una persona che si trova in una situazione estremamente drammatica e concitata, e sta rischiando la propria vita istante dopo istante.
In bocca al lupo per l'edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Daniele
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#11 » mercoledì 28 febbraio 2024, 15:36

Ciao Isa piacere di leggerti!
Mi tolgo subito di torno la parte scomoda del commento, lo stile: hai dei picchi molto belli e alcune parti con qualche errore o scritta in modo un po' frettoloso, che non sarebbero male comunque in sè, ma se all'interno del racconto trovo parti scritte veramente molto bene ecco che quando hai qualche inciampo quello si nota di più, ma poco male, la lettura scorre comunque bene e se un paio di frasi ho dovuto rileggerle pazienza.
Il racconto mi è piaciuto perché mi ha fatto pensare, non solo per quel che riguarda la tematica della guerra e dell'incattivimento di vittime che vanno a compiere atti tremendi partendo da una situazione in cui loro sono le vittime, ma anche e soprattutto per la psicologia del personaggio narrante: in una situazione di quel tipo ci si aspetterebbe terrore, poca lucidità, odio puro verso i rapitori, qui invece il protagonista della vicenda dimostra una grandissima lucidità anche in una situazione limite e non cade nell'errore troppo comune di giudicare l'apparenza. Anche la riflessione finale sugli gnocchi mi è arrivata molto lucida e umana anche se bagnata dallo sconforto, mi ci sono identificato perché caratterialmente quel personaggio sarei potuto essere io, quindi mi è arrivato autentico. Ho pensato che se ci fossero piu persone in grado di ragionare con piu profondità e lucidita sulle situazioni, anche quelle che ci fanno male in modo piu diretto... non vado oltre, sto divagando. Questo basta per me per giudicare il tuo un ottimo racconto, poco male per qualche inciampo stilistico, quello lo si corregge con una rilettura, cosa che sarebbe meno immediata se da correggere un contenuto insipido o meno valido, e il tuo lo è (valido intendo!)
Bella prova, manca ancora qualche racconto da leggere ma penso che il tuo finirà in alto nella mia classifica.

Debora
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#12 » mercoledì 28 febbraio 2024, 21:03

Ciao Isabella, piacere di leggerti. Hai centrato perfettamente il tema e il racconto scorre in fretta. La liberazione finale mi ha un po’ spiazzato, mi è sembrata un po’ inverosimile mentre l’inizio è un po’ confusionario, ho dovuto leggere più volte e ancora non ho capito la faccenda dei poster. Ci sono dei refusi qua e là ma non sono quelli a inficiare la lettura bensì il raccontato didascalico che non fa un buon servizio alla trama. Però il messaggio che passi è più importante e per me quello conta molto quando leggo un racconto. Buona gara!

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jimjams
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#13 » giovedì 29 febbraio 2024, 17:30

Ciao, Isabella. Racconto che sembra voler agganciare la cronaca dei nostri giorni, centrando il focus sulla difficoltà oggettiva, quando si svolge un conflitto, a capire chi sta con chi, cosa sia giusto e cosa no. Anche tu usi con una buona resa la prima persona. C'è un po' di incertezze e di sbavature stilistiche, ma mi sembra di capire dal resto che sei in grado di sistemarle senza aiuti, avendo tempo. Tutto bene insomma, però a fine lettura mi rimane un senso di sospensione. Non sono contrario ai racconti che semplicemente descrivono un momento, senza avere necessariamente la struttura tradizionale. Ma non mi convince troppo il tuo, in questo caso, e non so neanche spiegare bene perchè. Forse la chiusura un po' scollegata da resto.

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antico
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Re: Via dall'inferno

Messaggio#14 » sabato 2 marzo 2024, 11:55

Racconto sicuramente interessante e sostanzialmente coerente nelle sue parti. Tutto è abbastanza chiaro e il filo si segue bene. Il tema è declinato discretamente. Detto questo, lo valuto come un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non propriamente brillante al pari dei racconti di Maramonte, D'Addabbo e Mirri e ti piazzo dietro a D'Addabbo e davanti a Mirri perché penso che sia davvero tutto troppo ordinato, quasi asettico. Usi l'immersività, ma sono rimasto lontano dalla tua protagonista, quasi che tu ti sia sentita imbavagliata dalla necessità di trasmettere tutto il contesto e questo ha reso il tutto meno fluido e un pelo artefatto. Rimane un buon racconto.

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