Lavorare Stanca

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 19 febbraio con un tema di Diego Lama e cinquemila caratteri a disposizione!
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MaxLento
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Lavorare Stanca

Messaggio#1 » lunedì 19 febbraio 2024, 23:07

Giornata dura. Come tutti i cinque giorni di ogni settimana.
Che il più delle volte sono sei, a rinunciare al sabato in officina non se ne parla neppure.
Il denaro in più fa sempre comodo.
La bici: va infilata nello stallo in cortile. Perché devono lasciarle in giro dove capita?
E perché la rumenta deve sempre stare fuori dal bidone?
Se avessi un po' di fortuna in più me ne andrei da qui.
Tre piani da salire in questa casa di ringhiera cominciano a venirmi pesanti. Saranno le scarpe da lavoro…
Al mezzanino c'è la solita storia. Peppino sta menando la moglie. Lei grida, ma poco.
Lui avrà le sue ragioni ma non dovrebbe, va a finire che un giorno o l'altro l'ammazza.
Ancora una rampa per il primo.
Mi devo scansare perché uno sta scendendo di fretta. E' uscito dalla Giovanna, lei sta già lavorando.
Non è un tipo, ma a modo suo deve piacere perché gente che va e viene tra le gambe ne ha sempre.
Non mi dà tanto fastidio, magari al vicino, per la testiera che sbatte sempre al muro.
Forza sali ancora. La cena è in frigo da scaldare e riesco anche a vedere un pezzo di partita.
Mica è colpa mia se dal lavoro esco tardi.
La finestra di fronte è aperta. C'è quel ragazzo scemo che guarda fuori.
Sta con sua madre, che fa le pulizie su alla collina. Però tre volte a settimana e lui è sempre da solo.
Dicono che a volte canta. Ma preferisco non sentirlo.
Una volta l'ho incontrato in cortile. Mi ha fermato, voleva parlarmi. Mastica le parole e l'ho scansato.
Ho detto che avevo fretta. Lui ha fatto la faccia triste, ma tanto è scemo.
Secondo piano.
Il professore ha la luce accesa, sta sempre a leggere.
Voleva anche prestarmi dei libri. Gli ho detto che di leggere non ho tempo, alla sera sono stanco.
Lui mica si alzava per andare a scuola alle cinque di mattina. Io ho la sveglia presto sempre col primo turno, che guadagno qualcosa in più.
E poi a cosa serve leggere tanto. Se devi lavorare basta che lavori bene e il capo è contento, basta che fai il tuo dovere.
Sul ballatoio di fronte c'è il solito casino. In quelle tre stanze adesso ci staranno in otto. Forse di più.
Nell'angolo del balcone hanno appeso plastiche, mi sa che ci dorme sotto qualche nuovo arrivato.
Non so come mai non li sbattono fuori tutti, che questa potrebbe essere anche una casa civile.
Almeno fossero dei nostri, italiani come me. Anche poveracci andrebbero bene, tanto qualcuno che li aiuta lo trovano.
E la puzza di cosa cucinano quelli la sento anche io, da sopra. Devo tenere le finestre chiuse pure in agosto, porca malora.
Devo andarmene di qua. Prima o poi.
Dai che sono al terzo. Qui siamo più civili.
La Gianna del 17 adesso ha un uomo nuovo. Non la mena come faceva l'altro ma la figlia di lei deve fargli gola.
Domenica l'ho visto che le faceva le manovre dietro, mentre sua madre lavava i piatti. Certo che è proprio carina.
Dovrebbe avere 16 anni. Niente scuola, non ci va più.
Meglio che impari a fare la commessa o la cameriera. Aiuta sua mamma che quello lì ha la faccia di uno che dal lavoro scappa di corsa. Certo che se poi la mette incinta viene fuori un bel casino…
Al 18 c'è una vecchia. Sta da sola, è vedova. Sempre chiusa dentro.
L'ho incrociata una sola volta, odorava come una capra.
Ma prima o poi crepa. Con la puzza che ha già in casa manco ce ne accorgiamo.
La ritroviamo come un baccalà dopo qualche mese.
Di fianco a me ci sta uno che la moglie l'ha mollato. Sta sempre a piangere, non sa quanto è stato fortunato.
Bianco da far paura, le mani sottili come un ragioniere, fredde, viscide. Mica mani da uomo quelle.
La moglie ha fatto bene.
E poi casa mia. Casetta mia, che i miei hanno fatto bene a lasciarla a me e non a quel rincoglionito di mio fratello, se la sarebbe bevuta in un mese. Ci è crepato di bevute.
Accogliente e comoda come una scarpa usata. Il mio regno. Qui comando io.
Una donna che mi serva non l'ho mai voluta. Gli sfizi me li tolgo in periferia.
Lavo, cucino, riordino. So fare tutto io. Domenica a messa, perché mamma ci teneva e me l'ha fatto promettere di andarci sempre. Ma sto in fondo e penso agli affari miei, tanto finisce in fretta.
La TV mi fa compagnia. A volte facevo venire qualche collega, poi mi sono stufato perché si finiva a parlare di lavoro e col calcio si litigava. Quindi me ne sto da solo.
A pensare a quella gentaglia che gira in città, quando mi guardo allo specchio vedo proprio un uomo per bene.
Sono una bella persona, io.
Onesto e lavoratore. Serio, onesto e lavoratore. Preciso e attento sul lavoro, lì non posso sbagliare.
Faccio la carica delle cartucce calibro 5.56.
Usate per i fucili d'assalto. Gran bel proiettile, preciso e affidabile.
Mi piace il lavoro che faccio, lo so fare bene, il mio capo è contento.
Tanto che a volte mi manda a istruire i ragazzi al reparto mine.
Sono di plastica, assemblare i pezzi non è difficile, è come montare un tritatutto.
Non so perché, ma quelli che ci arrivano se ne vanno via sempre dopo pochi giorni.
In fondo dobbiamo solo eseguire gli ordini. E farlo bene. Come faccio io.

di Massimo Bologna



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antico
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#2 » lunedì 19 febbraio 2024, 23:13

Ciao Massimo e benvenuto nell'Arena! Ti ho mandato una richiesta di amicizia su fb e ti consiglio di entrare nel gruppo FB di MC (trovi il link nel VIA) per vivere al meglio l'edizione. Detto questo: caratteri e tempo ok, buona DIEGO LAMA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#3 » giovedì 22 febbraio 2024, 15:51

Il protagonista descrive il luogo in cui vive e la varia umanità, dal tipo manesco a quello che punta la figlia della compagna, per non parlare della prostituta e della donna anziana dal cattivo odore. C’è tutto lo squallore di una casa di ringhiera, con in più i dirimpettai stranieri dalle curiose abitudini alimentari. C’è persino un professore che vorrebbe far leggere il protagonista. Ma lui a casa preferisce godersi le partite di calcio. Non lega più con i colleghi. E di certo non rimpiange il fratello morto per il troppo bere. Il lavoro a cui tiene tanto è la fabbricazione di armi. Un colpo di scena che fa sussultare il Lettore.

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Fagiolo17
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#4 » venerdì 23 febbraio 2024, 15:08

Ciao Massimo e piacere di averti letto.
Un racconto gradevole, molto simile a un altro di questo stesso girone dove viene mostrata una scena di vita vissuta per poi dare il colpo di coda nel finale esplicitando il lavoro del protagonista.
Mi piace come vengono descritti le varie “tipologie” di vicino, sempre dal punto di vista del protagonista che giudica e ci fa da filtro per tutto quello che ci racconta.
Ho trovato purtroppo poco conflitto. È una bella scena, ben condotta, ma non succede molto e non si evince un ostacolo da superare o qualcosa che trasformi il protagonista.
Insomma, ottima scena per qualcosa di più lungo, dove poi oltre alla presentazione del pdv e di dove vive e di dove lavora, succeda qualcosa di succoso. Qualunque cosa.
Ti faccio quindi i complimenti per l’ottima gestione della scena e rimango solo con la sensazione che mi manchi un evento cardine su cui giri la vicenda, un conflitto o qualcosa che tenga alta la tensione del lettore.
In bocca al lupo per l’edizione.

Gaia Peruzzo
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#5 » venerdì 23 febbraio 2024, 21:44

Ciao Massimo. Avrei ampliato alcune parti, quelle di intermezzo in cui lui sale nell'edificio.
"Forza sali ancora. La cena è in frigo da scaldare e riesco a vedere un pezzo di partita."
"Secondo piano". Qui avrei scritto proprio qualcosa in più. Perché mi sembrava quasi una vocina robotica di un ascensore. (Din. Siete arrivati al secondo piano.)
Alla fine sono soltanto questi intermezzi in cui lui si sprona perché è stanco, anche se è solo una stanchezza fisica, e il finale che si allacciano al titolo, e a spiegarci qualcosa di più su di lui come protagonista. Pensavo che comunque lavorasse in una fabbrica, e invece ha un lavoro che ha a che fare con le armi. La sua cattiveria e acidità si notano molto di più, però, nei vari commenti che fa sugli altri abitanti del luogo in cui vive, e sul fratello. E se nel finale avessi detto che lavorava in fabbrica sarebbe stato quasi uguale. Perché questa sua malvagità ha a che fare con la sua natura, e non so quanto possa derivare dal fatto che maneggi le armi. Il suo lavoro l'ho visto come se fosse qualcosa in più.
Per via delle tante informazioni e dei tanti personaggi ristretti in così poco spazio, per me è risultato un po' pesante. Quando i dettagli sono così tanti e diversificati è difficile che qualcosa rimanga impresso nel tempo. Però l'idea che hai usato devo ammettere che è buona e resa in maniera anche abbastanza originale.
In bocca al lupo per la gara!

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GiulianoCannoletta
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#6 » sabato 24 febbraio 2024, 17:45

Ciao Massimo, piacere di averti letto.
Il punto di forza di questo racconto è la voce narrante, molto ben caratterizzata, con cui descrivi dal suo punto di vista le varie tipologie umane che affollano il palazzo. Di contro, credo che questa voce narrante così acida e cinica abbia un po' depotenziato il finale, con la rivelazione sul suo lavoro. Sarebbe stata di certo più efficace se avessi creato un contrasto fra una situazione più idilliaca e un lavoro più oscuro.
Un altro aspetto che non mi ha convinto sono le frasi così brevi e sincopate, danno un ritmo un po' singhiozzante, forse alcune potrebbero essere riunite per dare più fluidità.
A parte questi aspetti, è comunque un bel racconto che ho letto volentieri.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Manuel Marinari
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#7 » domenica 25 febbraio 2024, 22:15

Ciao Massimo, benvenuto! Il racconto si legge e il punto di vista del protagonista che sale le scale è interessante. Si sente la condizione di solitudine e il giudizio costante sulle persone che vivono nel palazzo.
Quello che depotenzia un pò è l'utilizzo delle frasi poco fluide e molto molto brevi. Sarebbe stato interessante avere dei momenti di interazione tra lui e alcuni dei condomini. Avrebbe anche aiutato nella lettura a renderla più frizzante perchè alla fine ci sono arrivato senza però "scossoni", qualcosa che dia più energia a questa lunga scalinata. Devo dire che è nelle corde del personaggio, quindi magari hai scelto di raccontarla così la tristezza della sua vita solitaria. La parte finale arriva un pò così, senza incidere troppo secondo me nel contesto. Interessante forse sarebbe stato inserire un dialogo, che so tipo far parlare il personaggio col vicino di casa e inserire la parte del lavoro. Provo a dare spunti che mi vengono di getto ora che scrivo il commento.
Spero di esserti stato utile e spero di ritrovarti alla nuova edition di marzo. MC è davvero una palestra che aiuta nel migliorarsi continuamente. A presto!

Giulio_Marchese
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#8 » martedì 27 febbraio 2024, 17:53

Ciao Massimo,
Il racconto fa quello che deve e certamente il protagonista appare ben caratterizzato. Non c'è un vero colpo di scena alla fine in quanto era chiaro dove si andasse a parare e credo che l'altro racconto di questo gruppo che affronta il tema in questo modo sia più pregnante sia per la scelta del lavoro che per il contrasto che riesce a creare. Se dovessi farti una critica sarebbe proprio questa. Ho trovato la descrizione dei diversi inquilini un po' ripetitiva, sali di un piano descrivi, altro piano descrivi... Una struttura un po' fine a se stessa, forse avrei preferito qualche dettaglio in più giunto in casa.
Comunque è un'ottima prova,
A rileggerci!

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Luca Moggia
Messaggi: 163

Re: Lavorare Stanca

Messaggio#9 » martedì 27 febbraio 2024, 21:08

Ciao Massimo,

interessante l’idea di descrivere uno spaccato di mondo utilizzando il condominio.
Trovo il tema centrato, perché il protagonista si è ormai abituato al degrado che lo circonda
e che ogni sera si trova di fronte. Sono riuscito a immedesimarmi bene, ho sentito la sua fatica di
tirare avanti in una vita priva di relazioni significative.
Mi ha ricordato un po’ Travis Bickle di Taxi Driver.
Quello che mi è mancato nella storia è una maggiore componente di azione\interazione.
Forse hai scelto di proposito questa soluzione narrativa e ci sta, dato il distacco e il cinismo con cui il protagonista affronta il mondo, però rende la situazione un po’ statica.
Credo che il racconto sarebbe stato più completo se si fossero percepite sensazioni, rumori, odori, per lo meno in alcuni punti, come ad esempio sul ballatoio oppure nell’appartamento del protagonista.
In sintesi, una storia che a un primo impatto non mi aveva convinto ma che ho rivalutato in seconda lettura.

In bocca al lupo per l'Edizione e alla prossima!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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Maurizio Chierchia
Messaggi: 265

Re: Lavorare Stanca

Messaggio#10 » mercoledì 28 febbraio 2024, 15:27

Ciao Massimo.
Idea molto interessante, mi ha fatto venire in mente l'inizio di un libro di Maurizio De Giovanni dove il narratore mostra quello che succede all'interno di ogni abitazione di un palazzo. L'idea infatti è interessante, il suo sviluppo un po' meno. La voce del protagonista si sente ma a volte va e viene, non è ben delineata. Ho amato infatti l'ultima parte che trovo scritta veramente bene.
E poi casa mia. Casetta mia, che i miei hanno fatto bene a lasciarla a me e non a quel rincoglionito di mio fratello, se la sarebbe bevuta in un mese. Ci è crepato di bevute.
Accogliente e comoda come una scarpa usata. Il mio regno. Qui comando io.
Una donna che mi serva non l'ho mai voluta. Gli sfizi me li tolgo in periferia.
Lavo, cucino, riordino. So fare tutto io. Domenica a messa, perché mamma ci teneva e me l'ha fatto promettere di andarci sempre. Ma sto in fondo e penso agli affari miei, tanto finisce in fretta.
La TV mi fa compagnia. A volte facevo venire qualche collega, poi mi sono stufato perché si finiva a parlare di lavoro e col calcio si litigava. Quindi me ne sto da solo.
A pensare a quella gentaglia che gira in città, quando mi guardo allo specchio vedo proprio un uomo per bene.
Sono una bella persona, io.
Onesto e lavoratore. Serio, onesto e lavoratore. Preciso e attento sul lavoro, lì non posso sbagliare.
Faccio la carica delle cartucce calibro 5.56.
Usate per i fucili d'assalto. Gran bel proiettile, preciso e affidabile.
Mi piace il lavoro che faccio, lo so fare bene, il mio capo è contento.
Tanto che a volte mi manda a istruire i ragazzi al reparto mine.
Sono di plastica, assemblare i pezzi non è difficile, è come montare un tritatutto.
Non so perché, ma quelli che ci arrivano se ne vanno via sempre dopo pochi giorni.
In fondo dobbiamo solo eseguire gli ordini. E farlo bene. Come faccio io.

Tutta questa parte finale è scritta esattamente come doveva essere l'intero testo. Se fossi riuscito a mantenere questo stile in tutto il racconto avresti creato un'ottima storia, così rimane invece comunque buona.
Complimenti, ti auguro una buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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L'inquisitore
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#11 » lunedì 4 marzo 2024, 11:20

Ciao Massimo (o preferisci Max?)! Benvenuto anche da parte mia. In qualità di "Inquisitore" sono chiamato a chiudere i commenti con uno mio personale, quindi eccomi qui.
Racconto interessante, un flusso di coscienza variegato che ci mostra come il male alberghi nei pensieri giudicanti, oltre che nelle abitazioni di un palazzo, dal primo all'ultimo appartamento. Un male che diventa banale per la sua diffusione.
L'idea di fondo è buona e la scrittura intrattiene, ma ho comunque trovato il pezzo un po' ripetitivo e pesante. Forse concentrarsi di meno su tutti gli abitanti dei piani o salire meno scale avrebbe aiutato. Ho anche sentito la mancanza di una storia, di qualcosa che non fosse solo la riflessione di un tizio che sale le scale. Sono sicuro che nelle prossime edizioni ci stupirai.
A questo racconto assegno un pollice tendende al positivo senza se e senza ma.

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MaxLento
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#12 » mercoledì 6 marzo 2024, 8:41

Grazie a tutti per i commenti positivi e per quelli negativi che uniti ai vostri suggerimenti sono preziosi.
In fondo scrivo da poco tempo e lo faccio soltanto per passatempo. Non ho velleità di pubblicazione anche se sembra strano.
In fondo il desiderio più grande di chi scrive dovrebbe essere quello si essere letto dal maggior numero possibile di persone.
Qui da voi ho trovato una buona palestra, ma la difficoltà più grande per me rimane quella di dover recensire la vostra scrittura dato che la soggettività resta forte e mi viene difficile fare il criticone.
Per questo cerco di leggere molto e sarei grato se mi voleste segnalare qualche titolo tra quelli che amate di più.
Grazie a tutti

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MatteoMantoani
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Re: Lavorare Stanca

Messaggio#13 » domenica 10 marzo 2024, 12:08

MaxLento ha scritto:Grazie a tutti per i commenti positivi e per quelli negativi che uniti ai vostri suggerimenti sono preziosi.
In fondo scrivo da poco tempo e lo faccio soltanto per passatempo. Non ho velleità di pubblicazione anche se sembra strano.
In fondo il desiderio più grande di chi scrive dovrebbe essere quello si essere letto dal maggior numero possibile di persone.
Qui da voi ho trovato una buona palestra, ma la difficoltà più grande per me rimane quella di dover recensire la vostra scrittura dato che la soggettività resta forte e mi viene difficile fare il criticone.
Per questo cerco di leggere molto e sarei grato se mi voleste segnalare qualche titolo tra quelli che amate di più.
Grazie a tutti

Ciao Max, se ti va di parlare di letture c'è la sezione apposita nell'area discussione!
Qui si discute dei migliori romanzi mai letti: https://www.minuticontati.com/forum/vie ... php?t=5822
E qui dei migliori racconti https://www.minuticontati.com/forum/vie ... php?t=5824
Vieni pure a dire la tua! C'è sempre bisogno di argomenti su cui dissertare!

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