A domani, di Luca Fagiolo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 19 febbraio con un tema di Diego Lama e cinquemila caratteri a disposizione!
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Fagiolo17
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A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#1 » lunedì 19 febbraio 2024, 23:17

A domani
di Luca Fagiolo


La morte non era mai stata nei suoi piani e neppure nei suoi pensieri.
Nemmeno quando era venuto a mancare qualche parente lontano aveva mai pensato alla morte come qualcosa di davvero reale. Per qualche giorno stava male, sì, ma poi la vita andava avanti, con i suoi alti e bassi e con le gioie esplosive che sapeva regalare.
Il ruscello sotto di lei scrosciava, il vento portò via una lacrima dalla sua guancia.
Mai avrebbe pensato di arrivare a desiderare così tanto di farla finita. Lei che era sempre così solare, che viveva la vita con il sorriso stampato in faccia. A volte qualcuno dei suoi amici le chiedeva “ma tu, Teresa, non sei mai triste?”
“Mai,” rispondeva lei. E ci credeva davvero.
Cosa sarebbe potuto andare storto? La prima superiore le piaceva, non era una secchiona, ma non aveva mai preso brutti voti. Papà era fiero di lei. Era una ragazza con la testa a posto, non come sua sorella che aveva deciso di fare l’estetista e si era ritirata al terzo anno di ragioneria con niente in tasca se non quella passione che pensava le avrebbe aperto chissà quali strade. A ventidue anni era disoccupata e il suo fidanzato pagava da solo l’affitto e le bollette. Ma non gli pesava. Era tanto innamorato e avrebbe fatto di tutto per lei.
Ecco, quella sensazione le mancava e quella sera aveva sperato di scoprire che sapore avesse l’amore.
E invece le era toccato il bacio umidiccio di Giacomo, quello della 3^C, che portava l’apparecchio e puzzava di sudore. Faceva parte del gioco, la bottiglia si era fermata proprio tra loro due.
Che sfortuna però, accanto a Giacomo sedeva Matteo. Dio, quanto avrebbe voluto che il collo della bottiglia lo avesse indicato. Il cuore sembrava volerle fuggire dalla gabbia toracica ogni volta che gli passava accanto. Lui profumava, sapeva sempre di buono. E poi era dolcissimo.
Si sentivano di continuo su Whatsapp e lui chiudeva ogni conversazione con un ‘a domani’.
C’è qualcosa di più dolce dell’impegno a essere presente ogni giorno? In quelli allegri è facile, ma nelle giornate buie dove la trovi la forza di rimanere? Eppure lui c’era sempre.
Peccato non aver avuto il coraggio di confessargli i suoi sentimenti.
Papà le aveva insegnato che erano gli uomini a dover fare la prima mossa. E anche se sua sorella, in una delle rare occasioni in cui si era ricordata di essere la maggiore e di avere il compito di darle dei consigli, le aveva detto di non ascoltarlo, Teresa ormai se lo aspettava.
Se Giacomo non si era fatto avanti forse la considerava solo una amica.
Quando a metà della festa si era scontrata con la dura realtà e lo aveva visto uscire dalla porta posteriore della palestra mano nella mano con una delle sue compagne di classe, il mondo le era crollato addosso.
Scorse la chat con il pollice. Centinaia di messaggi. Centinaia di ‘a domani’, ma lui aveva preferito quella ragazza scialba con gli occhiali e il vestitino corto da… no, non lo avrebbe detto. Tra donne bisogna sempre supportarsi.
L’acqua schiumava. La corrente trascinò una bottiglia di plastica e un articolo di giornale che nessuno avrebbe mai più letto. Sollevò il piede per muovere quell’ultimo passo, ma era difficile. Credeva di essere più coraggiosa, e invece era terrorizzata.
Una folata di vento le rubò un brivido, le gambe nude percorse dalla pelle d’oca. Un clacson in lontananza echeggiò e dei fanali sparirono nella notte. Si coprì con le mani le mutandine macchiate di sangue, come se qualcuno le avesse potute vedere. Ma non c’era nessuno lì con lei.
Era scappata via dalla festa e si era fermata solo quando la fatica le aveva spezzato il fiato.
La maglietta era impregnata dalla puzza di sudore di Giacomo.
“Baci bene” aveva detto.
“Era la prima volta” aveva risposto lei.
“E non ti piacerebbe farlo ancora?”
Anche solo l’idea che lui si riavvicinasse alle sue labbra le dava il voltastomaco. Le era sfuggita una risatina, “credo proprio di no”.
Giacomo era diventato bordeaux e le aveva afferrato la mano, “che cazzo ti ridi?”
“Ahia, mi fai male,” aveva cercato di liberarsi, ma lui aveva tre anni più di lei, era troppo forte.
Uno dei suoi amici aveva riso, una iena che si godeva lo spettacolo senza muovere un dito.
Cosa pensava di fare? Aveva detto di no, doveva lasciarla andare!
Giacomo l’aveva trascinata in bagno e aveva chiuso la porta. Le aveva strappato di dosso i jeans e aveva… aveva spinto il suo corpo puzzolente su di lei. Aveva riso, grugnito come un maiale e poi qualcosa di caldo le aveva bagnato la coscia. Qualcosa che era ancora lì, in mezzo al sangue. Non aveva il coraggio di levarlo e non osava abbassare lo sguardo.
Era uscito tirandosi su la zip e lei era scappata via. Non aveva pensato di recuperare i pantaloni, voleva solo andarsene via e cancellare quella brutta serata. Levarsi dalla testa quello che Giacomo le aveva fatto contro la sua volontà.
E l’unica soluzione a cui riusciva a pensare era quella.
Morire.
La testa ronzava. Le lacrime le impedivano di vedere un domani.
Si strinse le braccia intorno al corpo violato e saltò di sotto.
Ultima modifica di Fagiolo17 il lunedì 19 febbraio 2024, 23:30, modificato 4 volte in totale.



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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#2 » lunedì 19 febbraio 2024, 23:18

Ecco il leader d'Era! Ciao Luca! Parametri tutti ok, divertiti in questa DIEGO LAMA EDITION!

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Emiliano Maramonte
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#3 » martedì 20 febbraio 2024, 12:05

Ciao Luca, bentrovato!
Ti leggo sempre volentieri, ogni volta che posso. In questa occasione la lettura è stata doppiamente apprezzata perché hai scritto un racconto di notevole spessore, con accorgimenti tecnici da autore consumato.
Mi spiego, e non farò i soliti logori pipponi sullo show e sul tell. Qui hai messo in campo un raccontato che ci sta benissimo, condotto con grande consapevolezza. Si segue la vicenda di questa povera ragazza con crescente partecipazione. Più o meno si capisce già come andrà a finire, ma il vero schiaffo in faccia è la violenza gratuita dell'amico laido e morboso. Ecco il nucleo tematico del tuo testo: dietro qualsiasi facciata umana potrebbe nascondersi un mostro.
Il salto finale è la triste conclusione di una parabola autodistruttiva che, purtroppo, colpisce tantissime persone traumatizzate da atti di violenza insensati e devastanti.
Se proprio devo cercare il pelo nell'uovo, ho trovato alcuni periodi lunghetti e pesantucci. Avrei alleggerito qualche passaggio, ma nulla di grave.
Tema centrato!

Buona gara!
Emiliano.

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KatyBlacksmith
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#4 » martedì 20 febbraio 2024, 13:00

Ciao, Luca e ben ritrovato.
Il tema del male come azione cui non si attribuisce troppo peso (come fa Giacomo) c'è, anche se visto dalla parte della vittima quel peso si sente eccome.
Il racconto mi ha tenuta nel flusso delle scene fino all'ultimo, trascinandomi nella vita della ragazzina fino all'ultimo, estremo momento.
Un appunto minuscolo lo farei solo sulla narrazione dei fatti della sorella: un po' più lunga di quanto mi sarei aspettata, tanto che quando riprendi a parlare della ragazza con la frase: "Ecco, quella sensazione le mancava" non sono riuscita a capire, subito, a quale sensazione ti riferisci. Probabilmente un limite mio.
Ho sentito anche un po' poco la disperazione di Teresa. C'è la volontà dell'atto estremo, ma lo stato emotivo arriva poco, è forse un po' carente, sterilizzato.
"E l’unica soluzione a cui riusciva a pensare era quella. Morire."
Pensare è un atto freddo. Forse avrebbe giovato un briciolo meno di pregresso e un granello di più dello stato emotivo finale.
Comunque una buona prova, buona undicesima era!

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SalvatoreStefanelli
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#5 » martedì 20 febbraio 2024, 18:07

Ciao Luca. Perdonami ma non ho apprezzato molto il tuo racconto. Certo il tema è centrato, l'argomento trattato è interessante e ben aderente a quanto si è visto negli ultimi anni, un tema forte. Tuttavia, non ho trovato l'emozione che avrei voluto percepire in una storia del genere, non ho visto la paura e nemmeno il terrore, il dolore è quasi assente. Per me non dovrebbe essere così. Anche il gesto finale della protagonista appare quasi forzato e senza nessuna enfasi, chiuso in poche parole come se non avessi più spazio per narrarlo meglio. Poi, c'è questa frase "Se Giacomo non si era fatto avanti forse la considerava solo una amica." e, secondo me, al posto di Giacomo avresti dovuto mettere Matteo, avrebbe avuto più senso con quanto lo precedeva. Il tuo racconto non manca di buona scrittura ma non mi ha soddisfatto come lettore.

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Blaubar
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#6 » martedì 20 febbraio 2024, 18:26

Ciao Luca,
parto dalle sensazioni che mi saltano fuori dal petto. Hai scritto un racconto sgradevole e difficile e infatti hai fatto perfettamente centro. Mi sono immedesimato, ho sperato invano che non finisse come è finito e insomma mi ha coinvolto. Coglie dolorosamente il tema.
Torno alla razionalità e ti dico che trovo appropriato anche lo stile, un tono ingenuo e dolce, che trova spazio anche per la paura incredula di una ragazzina che si trova davanti a un male molto più grosso di lei. Anche la struttura circolare che ripassa dal via per tracciare un solco più profondo quando Teresa approfondisce cosa è successo dopo il bacio sgradevole funziona bene.
Ecco magari una ragazzina di prima superiore è sicuramente più informata sul sesso, più sgamata se vuoi e con emozioni più mature. Però non toglie nulla al peso del racconto che ritengo davvero un cazzotto nello stomaco.
Infine trovo che il ruolo della sorella sia superfluo, ma magari era solo da approfondire. Un’ulteriore occasione per rivelare i sentimenti che la ragazza prova per confronto.
Buona gara, alla prossima!

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Fagiolo17
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#7 » martedì 20 febbraio 2024, 20:21

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Luca, bentrovato!
Ti leggo sempre volentieri, ogni volta che posso. In questa occasione la lettura è stata doppiamente apprezzata perché hai scritto un racconto di notevole spessore, con accorgimenti tecnici da autore consumato.
Mi spiego, e non farò i soliti logori pipponi sullo show e sul tell. Qui hai messo in campo un raccontato che ci sta benissimo, condotto con grande consapevolezza. Si segue la vicenda di questa povera ragazza con crescente partecipazione. Più o meno si capisce già come andrà a finire, ma il vero schiaffo in faccia è la violenza gratuita dell'amico laido e morboso. Ecco il nucleo tematico del tuo testo: dietro qualsiasi facciata umana potrebbe nascondersi un mostro.
Il salto finale è la triste conclusione di una parabola autodistruttiva che, purtroppo, colpisce tantissime persone traumatizzate da atti di violenza insensati e devastanti.
Se proprio devo cercare il pelo nell'uovo, ho trovato alcuni periodi lunghetti e pesantucci. Avrei alleggerito qualche passaggio, ma nulla di grave.
Tema centrato!

Buona gara!
Emiliano.


Ciao Emiliano e grazie mille del commento.
Alcuni periodi sono effettivamente un po' più lunghi di quelli che di solito preferisco scrivere e leggere. mi sembrava fossero adeguati al tipo di flusso di pensiero, ma forse avrei potuto alleggerirli o separarli in due parti.
Grazie ancora.

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Fagiolo17
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#8 » martedì 20 febbraio 2024, 20:29

KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Luca e ben ritrovato.
Il tema del male come azione cui non si attribuisce troppo peso (come fa Giacomo) c'è, anche se visto dalla parte della vittima quel peso si sente eccome.
Il racconto mi ha tenuta nel flusso delle scene fino all'ultimo, trascinandomi nella vita della ragazzina fino all'ultimo, estremo momento.
Un appunto minuscolo lo farei solo sulla narrazione dei fatti della sorella: un po' più lunga di quanto mi sarei aspettata, tanto che quando riprendi a parlare della ragazza con la frase: "Ecco, quella sensazione le mancava" non sono riuscita a capire, subito, a quale sensazione ti riferisci. Probabilmente un limite mio.
Ho sentito anche un po' poco la disperazione di Teresa. C'è la volontà dell'atto estremo, ma lo stato emotivo arriva poco, è forse un po' carente, sterilizzato.
"E l’unica soluzione a cui riusciva a pensare era quella. Morire."
Pensare è un atto freddo. Forse avrebbe giovato un briciolo meno di pregresso e un granello di più dello stato emotivo finale.
Comunque una buona prova, buona undicesima era!


Ciao Katy e grazie mille del commento.
Non ho voluto spiattellare troppo l'emotività nel testo. volevo creare un vortice di eventi. ho cercato di giocare di più con il sottotesto, con le informazione che Teresa fornisce strada facendo.
quanto ci rimane male per l'amico che gli scrive tutti i giorni, il fastidio della sorella maggiore che non le sta abbastanza vicino. la mancanza di una madre. poi lo shock quando Giacomo la violenta. e poi il crollo sempre più rapido verso una fine già scritta da cui non ha la forza di uscire. ha 14 anni, troppi pochi per elaborare una strada differente. per chiedere aiuto. lei che si vergogna di essere mezza nuda, come fosse una sua colpa.
a metà del racconto è terrorizzata all'idea di buttarsi, ma poi con la memoria ripercorre gli eventi fino a quell'istante e non ha più dubbi. si getta perché non vuole più avere un domani.
Almeno questo è come doveva essere nella mia testa il flusso della narrazione! XD
Grazie ancora del commento e dei suggerimenti

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Fagiolo17
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#9 » martedì 20 febbraio 2024, 20:38

SalvatoreStefanelli ha scritto:Ciao Luca. Perdonami ma non ho apprezzato molto il tuo racconto. Certo il tema è centrato, l'argomento trattato è interessante e ben aderente a quanto si è visto negli ultimi anni, un tema forte. Tuttavia, non ho trovato l'emozione che avrei voluto percepire in una storia del genere, non ho visto la paura e nemmeno il terrore, il dolore è quasi assente. Per me non dovrebbe essere così. Anche il gesto finale della protagonista appare quasi forzato e senza nessuna enfasi, chiuso in poche parole come se non avessi più spazio per narrarlo meglio. Poi, c'è questa frase "Se Giacomo non si era fatto avanti forse la considerava solo una amica." e, secondo me, al posto di Giacomo avresti dovuto mettere Matteo, avrebbe avuto più senso con quanto lo precedeva. Il tuo racconto non manca di buona scrittura ma non mi ha soddisfatto come lettore.


Ciao Salvatore, grazie della segnalazione, in quella frase sto proprio parlando di Matteo (quello che le piace) e non di Giacomo. ho aggiunto il nome a consegna già effettuata per paura non fosse chiaro e mi sono sbagliato, mannaggia.

Che tu non abbia trovato l'emozione invece mi dispiace, al di là che il testo piaccia o meno, credo sia pieno di emozione.
non spiattellata, ma credo che come si sente Teresa esca abbastanza forte.
comincia già agognando la morte, poi è terrorizzata e non riesce a fare il passo definitivo, poi non può fare altro che buttarsi dopo aver ripercorso nella memoria tutto quello che le è successo.
è chiaramente innamorata di Matteo, ma non è corrisposta e ne soffre.
vorrebbe avere una sorella più presente, magari che le facesse da mare visto che ha solo il padre.
Gli fa schifo il bacio con Giacomo e poi rimane shockata da quello che le succede, tanto da non avere parole per descriverlo, da non avere neppure il coraggio di guardare lo sperma che le macchia la coscia. certo, non ho detto che in quel momento è spaventata, ma le azioni che compie sono di una persona spaventata a morte. non recupera neppure i pantaloni e fugge. e poi pensa ai pantaloni che non ha preso, come fossero una cosa importante quando ovviamente in quel momento sono l'ultimo dei problemi. e si vergogna di essere in mutande.
e alla fine di tutto ripensa a Matteo. pensando al famoso "domani" e decide di non volerne avere più uno per tutto quello che ha sofferto.
insomma, mi sembra che delle emozioni ce ne siano tante disseminate lungo tutto il testo e se queste non sono arrivate mi dispiace davvero.
che invece il racconto non ti sia piaciuto, beh questo è più che legittimo!
Grazie ancora del commento e della segnalazione di quel Giacomo/Matteo errato.

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Fagiolo17
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#10 » martedì 20 febbraio 2024, 20:57

Blaubar ha scritto:Ciao Luca,
parto dalle sensazioni che mi saltano fuori dal petto. Hai scritto un racconto sgradevole e difficile e infatti hai fatto perfettamente centro. Mi sono immedesimato, ho sperato invano che non finisse come è finito e insomma mi ha coinvolto. Coglie dolorosamente il tema.
Torno alla razionalità e ti dico che trovo appropriato anche lo stile, un tono ingenuo e dolce, che trova spazio anche per la paura incredula di una ragazzina che si trova davanti a un male molto più grosso di lei. Anche la struttura circolare che ripassa dal via per tracciare un solco più profondo quando Teresa approfondisce cosa è successo dopo il bacio sgradevole funziona bene.
Ecco magari una ragazzina di prima superiore è sicuramente più informata sul sesso, più sgamata se vuoi e con emozioni più mature. Però non toglie nulla al peso del racconto che ritengo davvero un cazzotto nello stomaco.
Infine trovo che il ruolo della sorella sia superfluo, ma magari era solo da approfondire. Un’ulteriore occasione per rivelare i sentimenti che la ragazza prova per confronto.
Buona gara, alla prossima!


Ciao e grazie mille del commento.
Il ruolo della sorella è un contorno, è un modo per far conoscere meglio Teresa e le sue insoddisfazioni. a 14 anni, primi amori, vedi tua sorella con un uomo che la ama e comincia ad essere invidiosa. soprattutto senza madre.
Sul fatto che a 14 anni dovrebbe essere più sgamata invece non sono d'accoro. diciamo che dipende. ci sono ragazzi/e che in prima superiore sanno già tutto e altri che sono molto indietro anche a 16 o 17.
ne ho una prova empirica sotto mano ahahahahah
Poi lei sa cos'è il sesso, nel senso che non è totalmente all'oscuro. sa cosa le è finito sulla coscia.
diciamo solo che lei a 14 anni cerca più l'amore e i baci piuttosto che il sesso.
E niente, mi sono dilungato! grazie ancora del commento.

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SalvatoreStefanelli
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#11 » mercoledì 21 febbraio 2024, 17:36

Luca, mettiamola così. Ho letto tutte le emozioni che hai descritto ma non mi sono arrivate, per niente. Forse il problema è mio. Forse, avrei preferito che un racconto del genere fosse scritto in prima persona, in questo modo mi sarei immedesimato completamente nella protagonista invece che viverla da lontano. Sì, il problema è il mio. Comunque sia, l'ho riletto ancora è ho apprezzato meglio la storia ma non così tanto da farmelo piacere. Ho già postato la mia classifica, lo avessi fatto ora, probabilmente sarebbe un paio di posti più su. Scusami.

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Blaubar
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#12 » mercoledì 21 febbraio 2024, 22:16

Fagiolo17 ha scritto:
Blaubar ha scritto:Ciao Luca,
parto dalle sensazioni che mi saltano fuori dal petto. Hai scritto un racconto sgradevole e difficile e infatti hai fatto perfettamente centro. Mi sono immedesimato, ho sperato invano che non finisse come è finito e insomma mi ha coinvolto. Coglie dolorosamente il tema.
Torno alla razionalità e ti dico che trovo appropriato anche lo stile, un tono ingenuo e dolce, che trova spazio anche per la paura incredula di una ragazzina che si trova davanti a un male molto più grosso di lei. Anche la struttura circolare che ripassa dal via per tracciare un solco più profondo quando Teresa approfondisce cosa è successo dopo il bacio sgradevole funziona bene.
Ecco magari una ragazzina di prima superiore è sicuramente più informata sul sesso, più sgamata se vuoi e con emozioni più mature. Però non toglie nulla al peso del racconto che ritengo davvero un cazzotto nello stomaco.
Infine trovo che il ruolo della sorella sia superfluo, ma magari era solo da approfondire. Un’ulteriore occasione per rivelare i sentimenti che la ragazza prova per confronto.
Buona gara, alla prossima!


Ciao e grazie mille del commento.
Il ruolo della sorella è un contorno, è un modo per far conoscere meglio Teresa e le sue insoddisfazioni. a 14 anni, primi amori, vedi tua sorella con un uomo che la ama e comincia ad essere invidiosa. soprattutto senza madre.
Sul fatto che a 14 anni dovrebbe essere più sgamata invece non sono d'accoro. diciamo che dipende. ci sono ragazzi/e che in prima superiore sanno già tutto e altri che sono molto indietro anche a 16 o 17.
ne ho una prova empirica sotto mano ahahahahah
Poi lei sa cos'è il sesso, nel senso che non è totalmente all'oscuro. sa cosa le è finito sulla coscia.
diciamo solo che lei a 14 anni cerca più l'amore e i baci piuttosto che il sesso.
E niente, mi sono dilungato! grazie ancora del commento.


Figurati! Tutto chiaro, e grazie per aver specificato la tua esperienza che aggiunge ancora più valore alla storia! Anche io tra qualche anno sark nella stessa barca... dai ottimo lavoro!

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gcdaddabbo
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#13 » domenica 25 febbraio 2024, 13:10

Ciao, Luca! Piacere di rileggerti.
Il racconto ha una struttura singolare. L’evento cruciale per il tema fissato si è già svolto. Questa circostanza mi ha messo un po’ a disagio. Anche il meccanismo che porta allo strupo mi ha fatto pensare ad un comportamento di malvagità personale solo in parte aderente al tema.
La trama risultante è legata al suicidio conseguenza del male subito. Il personaggio principale è la vittima e non il carnefice.
Lo stile è scorrevole. La scena è essenzialmente ferma: una ragazza che osserva lo scorrere di un fiume e ricorda. L’emozione c’è. Un buon lavoro, forse non il tuo migliore.
Buona Diego Lama Edition!

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Fagiolo17
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#14 » lunedì 26 febbraio 2024, 18:33

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Luca! Piacere di rileggerti.
Il racconto ha una struttura singolare. L’evento cruciale per il tema fissato si è già svolto. Questa circostanza mi ha messo un po’ a disagio. Anche il meccanismo che porta allo strupo mi ha fatto pensare ad un comportamento di malvagità personale solo in parte aderente al tema.
La trama risultante è legata al suicidio conseguenza del male subito. Il personaggio principale è la vittima e non il carnefice.
Lo stile è scorrevole. La scena è essenzialmente ferma: una ragazza che osserva lo scorrere di un fiume e ricorda. L’emozione c’è. Un buon lavoro, forse non il tuo migliore.
Buona Diego Lama Edition!


Ciao Giovanni e grazie mille del commento, come al solito.
sì, ho voluto giocare un po' con la struttura. volevo che fosse chiaro fin da subito che la protagonista aveva quell'idea in testa, di togliersi la vita e volevo che il motivo venisse alla luce poco alla volta.
Ci ho riversato dentro tante emozioni e tanta denuncia per cose che purtroppo succedono ogni giorno. La mia protagonista si trova spinta a prendere la decisione più estrema, ma conosco tante persone (troppe) che hanno subito questo genere di violenze e non sono mai riuscite ad aprirsi, a parlarne e a denunciare. è anche per loro che ho scritto questo racconto. per dare voce a chi per un motivo o per l'altro (ed è una cosa che non mi sento di giudicare) non parla di questo genere di avvenimenti.
principalmente perché si sente in colpa, perché pensa di aver sbagliato qualcosa, o crede che raccontandolo verrà vista con occhi diversi. Ci vuole tanto coraggio per andare avanti dopo aver subito uno stupro.
In questo racconto non me la sentivo però di dare un finale positivo.
perché con questi avvenimenti di positivo non c'è proprio nulla.

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Michael Dag
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#15 » martedì 27 febbraio 2024, 16:51

A domani, di Luca Fagiolo,

Apro subito con una cosa che mi ha fatto rileggere più volte: “Se GIACOMO non si era fatto avanti forse la considerava solo una amica.” Presumo sia una svista, lei sta parlando di matteo, il ragazzo che le piace, giusto?
Il racconto in se non è male, ma purtroppo il finale è molto telefonato e non mi ha emozionato tantissimo. Ho sperato in una svolta, un plot twist… ma niente, sei stato crudo e realista e hai mantenuto la promessa dell’incipit.
Ottima la struttura a ritroso , hai lavorato bene. Il tema è presente e anche in modo molto forte.
Forse non il tuo pezzo migliore, ma sicuramente una bella lettura.


EDIT; ok, si era solo una svista!

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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#16 » martedì 27 febbraio 2024, 17:34

Michael Dag ha scritto:A domani, di Luca Fagiolo,

Apro subito con una cosa che mi ha fatto rileggere più volte: “Se GIACOMO non si era fatto avanti forse la considerava solo una amica.” Presumo sia una svista, lei sta parlando di matteo, il ragazzo che le piace, giusto?
Il racconto in se non è male, ma purtroppo il finale è molto telefonato e non mi ha emozionato tantissimo. Ho sperato in una svolta, un plot twist… ma niente, sei stato crudo e realista e hai mantenuto la promessa dell’incipit.
Ottima la struttura a ritroso , hai lavorato bene. Il tema è presente e anche in modo molto forte.
Forse non il tuo pezzo migliore, ma sicuramente una bella lettura.


EDIT; ok, si era solo una svista!


Grazie mille del commento!

Sì sì, Giacomo è una svista al posto di Matteo. Aggiunta dell'ultimo secondo perché c'era un vaghissimo LUI che pensavo confondesse... E ho peggiorato la situazione ahahahah

Mi dispiace che sia tu sia qualcuno altro nei commenti prima di te non lo annoverereste tra i miei pezzi migliori.

Mi dispiace perché è una delle poche volte in cui rileggendo un pezzo la mattina dopo mi sono auto-dato una pacca sulla spalla e ho proprio pensato che poteva essere uno dei migliori se non il miglior racconto che avevo postato su minuti contati.

Probabilmente perché ho voluto giocare tanto di sottotesto e di non detto. Ci sono tante implicazioni al di là di quello che si legge nero su bianco e nella gestione del pdv di una quattordicenne.

Lo considero a tutti gli effetti uno dei miei racconti più pieni di sentimento, anche se mi è stato fatto notare che mancava proprio il sentimento...

Insomma, ci sta!

A volte non si arriva al lettore e di solito in quei casi si dice che la responsabilità sia di chi scrive.

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Michael Dag
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#17 » martedì 27 febbraio 2024, 17:48

il sentimento si sente eccome, invece! Anzi, è la parte portante del racconto, tutto trasuda amarezza e rimpianto. le emozioni ci sono e sono forti, così come la tematica dello stupro e del suicidio.
é solo il finale che è dichiarato fin da subito quindi bho... minuti contati mi ha abituato a plot twist impossibili e obbligatori :)

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Gennibo
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#18 » mercoledì 28 febbraio 2024, 22:25

Ciao Luca e piacere di averti letto ancora una volta, il tema è centrato, per il ragazzo quella violazione sembra qualcosa di normale, e lo è anche per chi potrebbe reagire e invece non dice niente. Il tuo racconto parte un po' lento (non perché non ci sia una scena intensa, ma perché non si capisce bene perché lei vuole morire ed è lì secondo me che avresti potuto far uscire qualche emozione o informazione in più per tirarci dentro maggiormente all'inizio, tipo che sanguina senza dirci dove), ma poi arriva dove deve.
Mi hai agganciato bene al punto in cui parli del tipo che messaggia con lei tutti i giorni ma poi se ne va con un'altra e da lì è un crescendo di accadimenti sempre più intensi fino all'epilogo tristissmo; anche io ho sperato che succedesse qualcosa e non si buttasse, ma ci sta che l'abbia fatto, povera creatura.
Piccolo appunto: penso che sarebbe più efficace se mettessi all'inizio la frase: Il ruscello sotto di lei scrosciava, il vento portò via una lacrima dalla sua guancia.
Così partiresti subito facendoci vedere la scena e da lì puoi andare avanti con le considerazioni sulla morte ecc.
Comunque, bravo, per me un ottimo lavoro.
Buona edition e alla prossima

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Andrea Furlan
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#19 » mercoledì 28 febbraio 2024, 23:32

Ciao Luca,
Il tuo racconto mi è piaciuto, una bella progressione che parte da lontano per spiegare al lettore il contesto familiare, e piano piano si focalizza sul dramma della protagonista. Una storia come tante, che centra il tema proprio per questo, narrata in un modo che ho trovato efficace. Buona la scelta del raccontato che lascia spazio all'introduzione e al racconto soggettivo dal suo punto di vista, dove personalmente ho letto molto bene le emozioni e il dramma che volevi suggerire. Le piccole imprecisioni che ti hanno già fatto notare non rovinano l'effetto generale. Bravo!

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BruceLagogrigio
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#20 » giovedì 29 febbraio 2024, 12:14

In terza persona. Tempo verbale Imperfetto/Passato remoto. Ambientazione: Attuale. Sponda a picco sul fiume.

Ciao Luca, finalmente ci incrociamo. Che dire lo stile è veramente eccellente, mi hai sorpreso sia con il tema, sia per il clima che hai dato al racconto. Si legge tutto d’un fiato e ci si immedesima (purtroppo) bene con i pensieri della protagonista. Invidio davvero chi come te riesce a usare il “tell” in questo modo.
Vediamo qualche nota negativa ahah:
A parte il refuso del nome che ti hanno fatto già notare, avrei evitato lo specificare che Giacomo era tre anni più grande. Sinceramente è un pensiero che dà l'impressione di essere stato messo dall’autore per giustificare il fatto che lei non sia riuscita a difendersi. Non lo vedo confacente con il flusso di pensieri. Piccola inezia personale comunque.
E per il tema avrei un po’ più calcato il fatto che per Giacomo sia stato un gesto banale.
Comunque tematica forte (e troppo spesso attuale) e centrata.

Buona gara!

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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IL GLADIATORE
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Re: A domani, di Luca Fagiolo

Messaggio#21 » lunedì 4 marzo 2024, 12:26

Ciao Luca,
racconto davvero bello che si legge senza mai inciampare, per merito di uno stile fluido e consapevole. La banalità del male è resa davvero bene nei dettagli che ci offri e che sono un cazzotto nello stomaco, come la zip di Giacomo tirata su come se fosse il gesto più normale e quotidiano del mondo. Adoro i racconti con molto sottotetto che mi offrono la possibilità di viaggiare con la mente e immaginare ciò che tu non hai scritto ma che hai abilmente nascosto e seminato.
Bello l’abbraccio che si dà alla fine, facendo pensare a quelli che non ha mai ricevuto. Insomma, un bel pollice su con lode.

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