home sweet home

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 marzo con un tema di Enrico Luceri e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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KatyBlacksmith
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home sweet home

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2024, 0:36

L'auto supera la curva e riesco a dare un senso all'angoscia strisciante che sento da quando siamo partiti.
«Oh, cazzo!» Riconosco la casa. Perché proprio quella?
«Che c'è? Qualche animale?» Mina rallenta e ispeziona i lati della strada sterrata. L'ho appena conosciuta, ma ha voluto che l'accompagnassi.
«No, niente. Dicevo: siamo diretti lì?»
«Sì! È fantastica, vero? Così stile Addams che appena l'ho vista me ne sono innamorata! E non hai visto cosa c'è dentro! Tutto arredamento d'epoca, tanti pezzi unici, cose che non troveresti neppure nei mercatini dell'antiquariato!»
Abbozzo, mi sforzo di sorridere. Per fortuna lei guarda la strada o si accorgerebbe di quanto la mia smorfia sia fasulla. Inizio a valutare le possibilità che ho di allontanarmi da lì.
Poche. Nessuna senza dare spiegazioni che non intendo fornire.
E se fingessi un malore? Se di nascosto mi cacciassi due dita in gola? No, so già che non basterebbe a fermarla. Pensa, maledizione, pensa a un modo per andartene!
Invece entriamo sullo spiazzo antistante la villa e Mina ferma l'auto proprio davanti all'alto ingresso dal portone nero. Dall'energia con la quale esce dal mezzo capisco che è eccitata.
Esco anche io. Il piazzale è ricoperto di ghiaia biancastra che scricchiola sotto ai miei piedi come vecchie ossa che si sbriciolano. Ho la bocca secca e sento accapponarsi la pelle, e so che non è la brezza gelida.
Contro la mia volontà e obbedendo a una vecchia consuetudine, i piedi mi portano verso l'ingresso mentre Mina non la smette di parlare; è entusiasta, ma io non l'ascolto neppure più.
Sento il suono del metallo nella vecchia toppa rugginosa; il tamburo gratta quando lei gira la chiave e gli scatti del chiavistello Clang! Clang! mi riverberano nello stomaco.
«Che hai? Sei pallido.»
«È solo un po' di nausea» dico, sperando che mi lasci qui fuori a prendere aria.
«Avresti potuto dirmelo che patisci l'auto. Vieni, dentro potrai stenderti. Vedrai, passerà subito.»
Maledizione!
L'interno è buio, almeno fino a quando Mina non tira le tende e apre le imposte del salone e allora lo vedo: il pavimento è lindo, addirittura lucido nonostante gli anni. E anche il resto del salone è perfetto, intatto e accogliente.
È esattamente come allora. Come non dovrebbe essere.
«Beh, che ne dici?» mi bisbiglia in un orecchio. Sobbalzo, e percepisco l'odore acre del suo alito.
Mi allontano di un passo. Lei avanza. Indietreggio, ma mi riprende senza sforzo. Sono spalle al muro.
Lei sa!
«Non parli?» Leziosa eppure famelica, non molla. «Non trovi sia deliziosa?»
Le sue lunghe unghie sfiorano il mio pomo d'adamo, che va su e giù mentre cerco di deglutire.
Non ho scampo, non più e mi ribello.
«Non voglio più farla quella vita!»
Invece risuona un sospiro, la casa mi parla.
«Bentornato, padrone!»
Lei mi getta le braccia al collo, si offre.
Chiudo gli occhi, ho il cuore pieno di veleno.
Ma l'istinto chiama con forza.
Quando le mie zanne affondano nella sua trachea non ha neppure il tempo di gridare. Solo il mio ululato risuona per la valle.



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antico
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Re: home sweet home

Messaggio#2 » martedì 19 marzo 2024, 0:44

Ciao Katjia! Caratteri e tempo ok, buona ENRICO LUCERI EDITION!

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KatyBlacksmith
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Re: home sweet home

Messaggio#3 » martedì 19 marzo 2024, 0:45

Grazie, Antico!
Filo a leggere gli altri!!

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MatteoMantoani
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Re: home sweet home

Messaggio#4 » martedì 19 marzo 2024, 12:53

iao Katy, piacere di rileggerti.
Ho letto il racconto volentieri, declinazione del tema originale, la vera identità del personaggio principale arriva con la giusta sorpresa, e diverte (anche se uno può arrivarci prima grazie al nome di Mina, ma vabbè). Per i miei gusti andrei ad asciugare lo stile di scrittura qua e là per rendere la prima persona ancora più interna: la prima persona è veramente una brutta bestia da rendere nel modo migliore, e in alcuni momenti ho avuto l'impressione che fosse lo scrittore a parlare, e non il pdv. Un esempio per tutti, la primissima frase: "riesco a dare un senso all'angoscia strisciante che sento da quando siamo partiti", sicura che qualcuno ragioni in questo modo? "Angoscia strisciante" è un'espressione che si può appunto trovare in letteratura, ma non fa parte del linguaggio parlato, quindi la tua prima persona è più "letterale" che "reale". Non so se mi sono spiegato bene, ma quello che intendo è che per rendere la narrazione in prima persona più autentica, occorre per me rinunciare a scrivere in modo così articolato in favore di qualcosa di più snello.
Per il resto nulla da dire, buona idea, esecuzione che asciugherei un pochino qua e là, ma certamente buona.

alexandra.fischer
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Re: home sweet home

Messaggio#5 » martedì 19 marzo 2024, 14:45

Tema centrato. Bellissimo racconto gotico, dove si vede una coppia che sta per vedere la casa nuova acquistata dalla donna, Mina. I paragoni sono efficaci, la casa paragonata a quella degli Addams da un’idea al Lettore di che posto si tratta. Bello il paragone sassi-ossa. Bello anche il finale, con lui, che dapprima non vuole tornare alla vecchia vita, e che alla fine si trasforma in un licantropo e uccide Mina, che gli si offre. Unico neo: qual era la vita di prima?

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KatyBlacksmith
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Re: home sweet home

Messaggio#6 » martedì 19 marzo 2024, 16:24

Ciao, Matteo!
MatteoMantoani ha scritto:[...] la vera identità del personaggio principale arriva con la giusta sorpresa, e diverte (anche se uno può arrivarci prima grazie al nome di Mina, ma vabbè).

Ni. Anche se l'ho usato apposta, il protagonista non è un vampiro ma un lupo.

MatteoMantoani ha scritto:[…] la prima persona è veramente una brutta bestia da rendere nel modo migliore, e in alcuni momenti ho avuto l'impressione che fosse lo scrittore a parlare, e non il pdv. Un esempio per tutti, la primissima frase: "riesco a dare un senso all'angoscia strisciante che sento da quando siamo partiti", sicura che qualcuno ragioni in questo modo? "Angoscia strisciante" è un'espressione che si può appunto trovare in letteratura, ma non fa parte del linguaggio parlato, quindi la tua prima persona è più "letterale" che "reale".

In effetti la utilizzo molto meno (quando scrivo romanzi) della terza singolare; la uso praticamente solo su minuticontati, dunque mi ci sono confrontata poco. Grazie, ci farò decisamente più attenzione.
Buon divertimento!


Ciao, Alexandra, e grazie !
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Bellissimo racconto gotico, dove si vede una coppia che sta per vedere la casa nuova acquistata dalla donna, Mina. I paragoni sono efficaci, la casa paragonata a quella degli Addams da un’idea al Lettore di che posto si tratta. Bello il paragone sassi-ossa. Bello anche il finale, con lui, che dapprima non vuole tornare alla vecchia vita, e che alla fine si trasforma in un licantropo e uccide Mina, che gli si offre. Unico neo: qual era la vita di prima?

La vita precedente è proprio quella di lupo (mannaro), speravo si capisse dall'ululato che risuona in valle.
Ha fatto tanto per allontanarsene, e invece la casa, la sua tana, se lo è ripreso attraverso la ragazza.
3000 caratteri non mi permettono di spiegare molto, purtroppo.
Buon divertimento anche a te!

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Maurizio Chierchia
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Re: home sweet home

Messaggio#7 » martedì 19 marzo 2024, 17:07

Ciao Katy.
Racconto interessante. All'inizio pensavo che prendesse una piega diversa. Pensavo si trattasse di un assassino, ma di quelli più reali, da telegiornale. Invece mi hai stupito con il presentarmi alla fine un licantropo.
Tutta la parte dell'angoscia l'hai descritta veramente bene. Provavo pena per il poveretto che, anche non sapendo il motivo, non volevo entrasse in quella casa. L'ho davvero percepita l'ansia e ti faccio i miei complimenti.
Invece, la cosa che non mi ha fatto impazzire è il finale. Sinceramente l'ho trovato affrettato e capisco che i caratteri non erano tanti, però forse potevi ridurre di poco la parte centrale e descrittiva della casa per dare più impatto alla fine.
Comunque sia una buona prova.
Ti auguro buona gara e a rileggerti presto!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Taylor_Blackfyre
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Re: home sweet home

Messaggio#8 » mercoledì 20 marzo 2024, 1:33

Ciao! Penso che il racconto risenta un po' del limite di caratteri e di tempo. Mi trovo d'accordo con il commento di MatteoMantoani, penso anche io che con la prima persona si debba cercare uno stile più naturale rispetto a quello narrativo. Non sono sicuro del finale, nel senso che i licantropi -di norma, magari in questo mondo è diverso ma non c'è modo di spiegarlo- non possono abbandonare la loro natura e non credo una casa possa fare la differenza tra il controllarsi e il cedere al richiamo della Luna. Riguardo il tema, mi sembra lo sfiori senza coglierlo in pieno.

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KatyBlacksmith
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Re: home sweet home

Messaggio#9 » mercoledì 20 marzo 2024, 2:19

Ciao, Maurizio e grazie!
Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Katy.
L'ho davvero percepita l'ansia e ti faccio i miei complimenti.
Invece, la cosa che non mi ha fatto impazzire è il finale. Sinceramente l'ho trovato affrettato e capisco che i caratteri non erano tanti, però forse potevi ridurre di poco la parte centrale e descrittiva della casa per dare più impatto alla fine.

tremila sono pochi, ho dovuto limare e lottare, togliendo un po' da ovunque.
Anche se mi hanno permesso di cenare, non dovendo scrivere di più. ;)
Buona undicesima era anche a te!

Ciao, Taylor e ben trovato.
Taylor_Blackfyre ha scritto:Ciao! Penso che il racconto risenta un po' del limite di caratteri e di tempo. Mi trovo d'accordo con il commento di MatteoMantoani, penso anche io che con la prima persona si debba cercare uno stile più naturale rispetto a quello narrativo. Non sono sicuro del finale, nel senso che i licantropi -di norma, magari in questo mondo è diverso ma non c'è modo di spiegarlo- non possono abbandonare la loro natura e non credo una casa possa fare la differenza tra il controllarsi e il cedere al richiamo della Luna. Riguardo il tema, mi sembra lo sfiori senza coglierlo in pieno.

La letteratura sui licantropi in realtà è estremamente vasta (mio marito ne è appassionato e tra film e libri ho esempi di una valanga di diverse declinazioni) per cui esistono licantropi che sono solo succubi delle fasi lunari, quelli che si sono ritrovati licantropi per effetto di sostanze radioattive e si trasformano a casaccio, quelli che si trasformano quando vogliono, quelli che ... In questo panorama sconfinato non vedo il problema se immagino un licantropo che riesce, per un po' a sfuggire alla propria natura ma vi ricade quando la vecchia vita lo reclama. E proprio la sua vecchia vita, i suoi vecchi peccati, riprendono il controllo sulla sua sua esistenza, gli ricadono addosso, lo rendono nuovamente schiavo. Non se ne libererà mai, getteranno per sempre la loro ombra sulla sua esistenza. Per cui secondo me il tema c'è.
Buona undicesima era!

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angelo.frascella
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Re: home sweet home

Messaggio#10 » giovedì 21 marzo 2024, 14:13

Ciao Kajia.

Idea interessante quella del tuo racconto, ma che nella sua realizzazione mi ha lasciato qualche dubbio, forse per ignoranza mia sulla letteratura sui licantropi.
Non mi è chiaro perché il suo essere licantropo sia legato proprio a quella casa, perché la casa gli parli chiamandolo padrone e chi sia Mina (un'altra licantropa? una sua schiava?) e più in generale quale sia il rapporto fra lui e lei. In particolare se lui conosce la propria natura e sa che la casa lo riporterà a essa come fa a non riconoscere Mina come parte del problema? Questi dubbi, probabilmente dovuti alla mancanza di spazio, un po' mi rovinano il finale.
Un dettaglio: rivedrei la frase dell'incipit che, sia per l'allitterazione ("un senso all'angoscia strisciante che sento") sia per la struttura col cambio di soggetto e il passaggio repentino da un dato oggettivo e una considerazione interiore, mi ha fatto un po' inciampare a inizio lettura.

A rileggerci
Angelo

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Andrea Furlan
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Re: home sweet home

Messaggio#11 » martedì 26 marzo 2024, 4:20

Ciao Katy,
Il tuo racconto mi è piaciuto soprattutto per l'atmosfera che hai creato, sia nell'ambientazione che nella progressione verso il finale. Ero già abbastanza convinto alla prima lettura che tu avessi centrato il tema, la tua spiegazione su un commento ha confermato questa impressione. Ho apprezzato meno le enfasi che hai messo sulla prima persona in frasi con i punti esclamativi, secondo me stonano con il registro generale. Sono anche d'accordo con il commento di Matteo sulla gestione della prima persona, anche perché a volte tendo a fare errori simili. Come altri, anche io pensavo che ai trattasse di un vampiro, poi ho capito alla seconda-terza lettura e dai tuoi commenti. In sintesi, un buon racconto migliorabile in alcuni aspetti.

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Mario Mazzafoglie
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Re: home sweet home

Messaggio#12 » mercoledì 27 marzo 2024, 13:08

HOME SWEET HOME - KATIJA MIRRI

Ciao Katy, un piacere leggerti.
Sicuramente la qualità più grande di questo racconto è la suspance che riesci a creare durante questo tragitto in macchina. Assolutamente un ottimo lavoro, anche se ci sarebbe da chiedere ai puritani della prima persona immersiva se sia possibile che il POV possa "nascondere" i flashback mentali che lo portano ad avere paura di rientrare in quella casa. Sarei davvero curioso di aprire una discussione a riguardo.
Detto questo, io credo che la lettura fili liscia, senza bisogno di ulteriori riletture, cosa che tendo sempre a premiare.
Il tema, per quanto mi riguarda, credo sia centrato.
Alla prossima, buona edition.

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Andrea76
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Re: home sweet home

Messaggio#13 » giovedì 28 marzo 2024, 19:56

Ciao Katja, il tuo è un pezzo dark che colpisce per come hai saputo mantenere alta la temperatura del racconto creando una suspense davvero notevole quasi fino alla fine. Dico “quasi” perché anche io ho trovato un po’ affrettato il finale dove alcuni fili rimangono sospesi (perché il licantropo è legato a quella casa? Chi è Mina, una sua simile? E cosa rappresenta per lui?). Tema sfiorato, a mio avviso.

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L'inquisitore
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Re: home sweet home

Messaggio#14 » venerdì 29 marzo 2024, 15:10

Ciao Katjia! Tanto che non commento anche te. Il racconto in prima presente funziona abbastanza, anche se ci sono alcune pecche stilistiche nell'uso del narratore (come ha accennato Matteo). La scena funziona e il racconto prosegue attorno alla curiosità ben gestita. Il finale non è molto chiaro: a fine lettura non ho colto uno svelamento soddisfacente. Il protagonista è un licantropo? La casa è stregata? Mina cosa vuole? In che rapporti sono?
Tra l'altro fino a "pomo d'adamo" ho immaginato che fossero due amiche in viaggio. Anche il tema non l'ho colto in modo chiaro, ma penso che in qualche modo il problema sia proprio nel finale.
Un pezzo piacevole da pollice tendente al positivo, secondo me!

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