Non è mai troppo tardi

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 marzo con un tema di Enrico Luceri e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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gcdaddabbo
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Non è mai troppo tardi

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2024, 0:40

Era luglio. Ero nella casa al mare quando al cellulare: “Professore, viene subeto! Portata sorella tua in spedale. Molto male.” “Arrivo. Grazie Ana!” L’unica badante che fosse riuscita a farsi accettare da Alice.
C’erano quaranta gradi. Ero malconcio dopo l’ultimo intervento subìto, ma riuscii a convincere mia moglie a partire subito. Mentre guidava, telefonai ai miei figli. Mi dissero: “Non c’è più niente da fare. E’ spirata poco dopo il ricovero. Un improvviso attacco cardiaco.”
Mi sentivo in colpa. Negli ultimi anni di Covid con i miei problemi di salute, c’eravamo ancora più allontanati. Aveva un carattere difficile. Non si fidava di nessuno, aveva paura di tutto. Non si era per questo mai sposata. Passava il suo tempo pregando o telefonando a preti e suore. Non accettava di venire al mare con noi perché il posto era isolato.
Dopo aver contattato parroco e agenzia funebre, considerai che l’adolescenza era stato il periodo in cui eravamo stati più vicini. Non avevamo il televisore e la sera uscivamo insieme, per andare a casa di Lorenza, nostra cugina, per vedere il Rischiatutto o lo sceneggiato di turno. Nelle strade deserte, io mi divertivo a guardare le ombre allungarsi e accorciarsi ad ogni lampione. Lei protestava perché voleva restassimo vicini.

Non amo le cerimonie, né i cimiteri. Lo sforzo fu tale che rischiai di svenire all’ombra dei cipressi.
Ana mi consegnò le chiavi di casa. “Io stanca. Portato ad amiche bottigliette regali di tua sorella. Torno in Georgia. Casa disordinata. Sorella non buttare mai niente. No colpa mia.” La casa era colma di libri religiosi, immagini sacre, pagine di scritti. Avevo voglia di capire. Erano cinquant’anni che Alice non faceva che raccontarmi storie di furti, di dispetti. Mi ero convinto che gli anni di solitudine le avessero creato un mondo di fantasmi che solo la fede riusciva a controllare. Raccolsi quelle che sembravano pagine di diari e ritornammo al mare.
Sulla spiaggia non riuscivo a muovermi bene, mi accontentavo di una breve nuotata prima che il calore mi ricacciasse in casa col condizionatore. La mattina prendevo il mio mucchietto di fogli, sotto l’ombrellone li proteggevo dal vento, cercavo di ordinarli in base alla data annotata in un angolo, mentre mia moglie protestava: “Mario, finirai per impazzire. Smettila! Non stai ancora bene, guardati intorno!”. Certo guardavo anche, ma rispondevo: “Non vuoi sapere cosa tua cognata pensava di te?”
Su di me e di lei non trovai nulla. Erano tutte storie di amori veri o fittizi. Molti erano solo appuntati: K, L, R, G. Mi convinsi che si trattava di amiche: K per Chella, L per Lucia, R per Renzina, G per Gianna. Le accusava di aver creato un’associazione per impedirle di sposarsi. Minacciava vendette. Mi venne un dubbio atroce. Era ormai il giorno di San Lorenzo. Trovai una pagina di numeri telefonici. Anche quello della cugina Lorenza, Renzina, e telefonai. Rispose il fratello. Avevano appena ricoverato d’urgenza la sorella per un grave avvelenamento.



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antico
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#2 » martedì 19 marzo 2024, 0:48

Ciao Giovanni! Caratteri e tempo ok, buona ENRICO LUCERI EDITION!

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Alfabri
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#3 » venerdì 22 marzo 2024, 12:12

Ciao Giovanni e piacere li leggerti.

Introduci bene il racconto, ti perdi nella descrizione del rapporto fratello-sorella (bello il tratteggio dei ricordi d'adolescenza) e soprattutto nel calcare il concetto che anche il fratello avesse problemi di salute (cosa totalmente inutile nell'economia del racconto, quando si hanno così pochi caratteri bisogna scegliere con attenzione cosa comunicare e cosa è superfluo). Ci fai accostare solo alla superficie della psicosi della sorella e poi ci getti addosso il plot-twist finale con violenza e senza una base logica (non capiamo perchè il fratello, tra quei deliri, avrebbe dovuto ipotizzare che la sorella si sarebbe vendicata proprio dopo la sua morte, sopravvenuta in maniera peraltro improvvisa). La gestione dell'arco narrativo va rivista dividendo bene i tempi per ogni sezione. In più, dovrai convincerci meglio del perchè la donna abbia deciso per la vendetta postuma (vigliaccheria? Non abbiamo elementi per comprenderlo).
Per questa volta, il giudizio è rimandato.
Ciao e alla prossima!

alexandra.fischer
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#4 » venerdì 22 marzo 2024, 14:36

Tema centrato. Storia interessante. Il protagonista vede le vacanze estive funestate dalla morte della sorella. Scopre fra i ricordi di lei quella che è una vera e propria lista nera fatta di iniziali. Difatti la cugina Renzina muore per avvelenamento. Finale da brividi. Per il resto, il personaggio della sorella è ben caratterizzato. Si indovina la natura timorosa di lei: non si è sposata per paura. Si è rifugiata nella religione, ma nella lista nera allude ad amiche le avrebbero impedito le nozze, e parla di amori. Bella l’ambientazione estiva. Fai sentire al Lettore il calore di luglio. E la badante dall’italiano incerto è un personaggio che lascia un’impronta nella mente del Lettore. Bello il mondo adolescenziale di lui e della sorella, quando vanno a vedere la televisione dalla cugina.

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gcdaddabbo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#5 » venerdì 22 marzo 2024, 18:42

Alfabri ha scritto:Ciao Giovanni e piacere li leggerti.
Introduci bene il racconto, ti perdi nella descrizione del rapporto fratello-sorella (bello il tratteggio dei ricordi d'adolescenza) e soprattutto nel calcare il concetto che anche il fratello avesse problemi di salute (cosa totalmente inutile nell'economia del racconto, quando si hanno così pochi caratteri bisogna scegliere con attenzione cosa comunicare e cosa è superfluo). Ci fai accostare solo alla superficie della psicosi della sorella e poi ci getti addosso il plot-twist finale con violenza e senza una base logica (non capiamo perchè il fratello, tra quei deliri, avrebbe dovuto ipotizzare che la sorella si sarebbe vendicata proprio dopo la sua morte, sopravvenuta in maniera peraltro improvvisa). La gestione dell'arco narrativo va rivista dividendo bene i tempi per ogni sezione. In più, dovrai convincerci meglio del perchè la donna abbia deciso per la vendetta postuma (vigliaccheria? Non abbiamo elementi per comprenderlo).
Per questa volta, il giudizio è rimandato.
Ciao e alla prossima!

Ciao, Fabrizio. Siamo al nostro primo incontro. Cerco di dettagliare le motivazioni delle mie scelte che non condividi. I due non si vedono da tempo perché c'è stato il Covid e lui è stato male. Questo genera il senso di colpa del fratello che sente di aver trascurato la sorella, la curiosità che lo porta a cercare e portarsi al mare le pagine raccolte alla rinfusa di diari in cui spera di scoprire quello che la sorella pensava di lui negli ultimi anni, quando ormai non si vedevano più. Impedendogli di muoversi come tutti al mare, lo costringe a restare sotto l'ombrellone dove scopre i rancori ed i propositi di vendetta che non sospettava. In merito alla volontà omicida, immagino la sorella incapace di attuare personalmente quanto preparato sia perché limitata dalle sue paure sia perché ormai costretta a dipendere dalla badante a cui ha lasciato il compito a futura memoria come ultima volontà. La sua idea di religione è legata alla Divina Commedia: "I traditori vanno puniti comunque e non bisogna lasciare che la facciano franca."

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gcdaddabbo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#6 » venerdì 22 marzo 2024, 18:46

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Storia interessante. Il protagonista vede le vacanze estive funestate dalla morte della sorella. Scopre fra i ricordi di lei quella che è una vera e propria lista nera fatta di iniziali. Difatti la cugina Renzina muore per avvelenamento. Finale da brividi. Per il resto, il personaggio della sorella è ben caratterizzato. Si indovina la natura timorosa di lei: non si è sposata per paura. Si è rifugiata nella religione, ma nella lista nera allude ad amiche le avrebbero impedito le nozze, e parla di amori. Bella l’ambientazione estiva. Fai sentire al Lettore il calore di luglio. E la badante dall’italiano incerto è un personaggio che lascia un’impronta nella mente del Lettore. Bello il mondo adolescenziale di lui e della sorella, quando vanno a vedere la televisione dalla cugina.

Grazie Alessandra! Non so se lui rivelando il possibile motivo dell'avvelenamento riesce a salvare Renzina. A te la scelta.

Gaia Peruzzo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#7 » venerdì 22 marzo 2024, 19:43

Ciao Giovanni.
Mi è piaciuta l'idea di questa specie di vendetta che si scopre solo sul finale, una vendetta che ipotizzo venga attuata dallo spirito di Alice. Però il testo l'ho trovato schematico.
Tipo la prima riga, per esempio, perché non renderla così:

Era luglio. Ero nella casa al mare, quando il cellulare vibrò.
“Professore viene subeto! Portata tua sorella in spedale. Molto male”
Era un messaggio di Ana, l'unica badante che Alice fosse riuscita ad accettare.

Oppure ci sono frasi brevi che si susseguono troppo ravvicinate e questo ha reso il ritmo del testo scattoso e veloce. Così non sono riuscita ad appassionarmi del tutto alla vicenda, e mi è dispiaciuto perché in fondo l'ho trovata interessante.

Altro piccolo appunto nessuno dice mai "è spirata" ma più "è morta". Specie in un dialogo. O almeno io non lo sento dire spesso. Ma quel dialogo lo avrei lasciato indiretto, senza virgolette.

Mi sono rimaste delle curiosità sulla sorella. Per esempio che cosa le faceva davvero paura? Perché restava vicino al fratello quando passavano accanto ai lampioni? È solo la paura dei posti isolati o c'è altro? Ho come avuto la sensazione che ci fosse dell'altro per via del fatto che ci dici che aveva paura di tutto e non si fidava di nessuno, ma anche dei posti isolati. Forse qualcosa che ha a che fare col demonio? Dato che era ossessionata dalla religione. Come se vedesse qualcosa che solo lei poteva vedere, ecco.
Secondo me ti potevi focalizzare direttamente su di lei, dal suo funerale in poi, su queste cianfrusaglie e strani testi che lei aveva in casa, perché alla fine sono il perno del racconto. Il resto è più di contorno e l'inizio si prende molto spazio.
In bocca al lupo per la gara!

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Fagiolo17
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#8 » venerdì 22 marzo 2024, 19:58

Ciao Giovanni e piacere di averti letto.
Racconto interessante il tuo, ho un paio di opinioni a riguardo.
allora ho preferito la prima parte, il racconto delle relazioni tra i due è interessante e ben esplicitato. mi è piaciuta molto questa frase: Nelle strade deserte, io mi divertivo a guardare le ombre allungarsi e accorciarsi ad ogni lampione.
Avrei preferito vedere ampliato questo frangente, ma poi, giustamente, non sarebbe stato un racconto ma solo l'esposizione del loro rapporto.

quindi vengo alla seconda parte. dovendo decidere per l'economia del racconto avrei allora optato per allungare di più questa e darci più spazio per vedere le "indagini" delle pagine della sorella e spingere per questo suo lato vendicativo. l'idea dell'avvelenamento è divertente e se amplificata avrebbe reso forse più potente il racconto.

eppure mi rendo anche conto che la parte iniziale era necessaria per tratteggiare il nostro protagonista.
insomma forse anche solo un migliaio di caratteri in più ti avrebbero consentito di mantenere intatta la prima parte e dare più ampio respiro alla seconda!
in bocca al lupo per l'edizione.

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gcdaddabbo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#9 » sabato 23 marzo 2024, 10:00

Gaia Peruzzo ha scritto:Ciao Giovanni.
Mi è piaciuta l'idea di questa specie di vendetta che si scopre solo sul finale, una vendetta che ipotizzo venga attuata dallo spirito di Alice. Però il testo l'ho trovato schematico.
Tipo la prima riga, per esempio, perché non renderla così:
Era luglio. Ero nella casa al mare, quando il cellulare vibrò.
“Professore viene subeto! Portata tua sorella in spedale. Molto male”
Era un messaggio di Ana, l'unica badante che Alice fosse riuscita ad accettare.
Oppure ci sono frasi brevi che si susseguono troppo ravvicinate e questo ha reso il ritmo del testo scattoso e veloce. Così non sono riuscita ad appassionarmi del tutto alla vicenda, e mi è dispiaciuto perché in fondo l'ho trovata interessante.
Altro piccolo appunto nessuno dice mai "è spirata" ma più "è morta". Specie in un dialogo. O almeno io non lo sento dire spesso. Ma quel dialogo lo avrei lasciato indiretto, senza virgolette.
Mi sono rimaste delle curiosità sulla sorella. Per esempio che cosa le faceva davvero paura? Perché restava vicino al fratello quando passavano accanto ai lampioni? È solo la paura dei posti isolati o c'è altro? Ho come avuto la sensazione che ci fosse dell'altro per via del fatto che ci dici che aveva paura di tutto e non si fidava di nessuno, ma anche dei posti isolati. Forse qualcosa che ha a che fare col demonio? Dato che era ossessionata dalla religione. Come se vedesse qualcosa che solo lei poteva vedere, ecco.
Secondo me ti potevi focalizzare direttamente su di lei, dal suo funerale in poi, su queste cianfrusaglie e strani testi che lei aveva in casa, perché alla fine sono il perno del racconto. Il resto è più di contorno e l'inizio si prende molto spazio.
In bocca al lupo per la gara!

Grazie, Gaia! Apprezzo i tuoi suggerimenti. In verità, tenuto conto che Luceri scrive gialli, sono partito dall'idea di scrivere un giallo anomalo. Una persona che si trova per caso a curiosare tra delle carte e scopre il movente di un delitto che si sta per compiere. Mi è piaciuto lasciare dei ganci per una storia più ampia: una casa piena di carte, furti, dispetti, contatti con religiosi, una badante georgiana. Penso se ne possa ricavare un giallo più ampio. Non credo riuscirò mai a scriverlo, ma sognare è bello. Viva il lupo! A risentirci!

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gcdaddabbo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#10 » sabato 23 marzo 2024, 12:13

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Giovanni e piacere di averti letto.
Racconto interessante il tuo, ho un paio di opinioni a riguardo.
allora ho preferito la prima parte, il racconto delle relazioni tra i due è interessante e ben esplicitato. mi è piaciuta molto questa frase: Nelle strade deserte, io mi divertivo a guardare le ombre allungarsi e accorciarsi ad ogni lampione.
Avrei preferito vedere ampliato questo frangente, ma poi, giustamente, non sarebbe stato un racconto ma solo l'esposizione del loro rapporto.
quindi vengo alla seconda parte. dovendo decidere per l'economia del racconto avrei allora optato per allungare di più questa e darci più spazio per vedere le "indagini" delle pagine della sorella e spingere per questo suo lato vendicativo. l'idea dell'avvelenamento è divertente e se amplificata avrebbe reso forse più potente il racconto.
eppure mi rendo anche conto che la parte iniziale era necessaria per tratteggiare il nostro protagonista.
insomma forse anche solo un migliaio di caratteri in più ti avrebbero consentito di mantenere intatta la prima parte e dare più ampio respiro alla seconda!
in bocca al lupo per l'edizione.

Ciao Luca! Grazie per le opinioni, gli aggettivi, i suggerimenti che esprimi. Se avessi tempo e capacità, trasformerei quella bozza di racconto in un bel giallo psicologico con la scoperta a ritroso, attraverso i fogli sparsi per la casa, della vicenda di Alice, dall'adolescenza alla solitudine disperata che la vede preparare, attraverso la badante, la vendetta per quello che non è riuscita ad ottenere in vita.
In bocca al lupo a te!

Debora
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#11 » lunedì 25 marzo 2024, 15:36

Ciao Giovanni, piacere di leggerti. Il tuo racconto mi ha un po’ spiazzato perché ho faticato a trovare le colpe e anche le ombre… Sei capace di passaggi di rara poesia ma poi dialoghi e trama si attorcigliano su loro stessi e non esce il senso che, credo, tu volessi dare alla storia. Mi spiace perché mi intrigava questa sorella vendicativa e l’associazione anti matrimonio. Buona gara!

Gaia Peruzzo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#12 » lunedì 25 marzo 2024, 16:48

gcdaddabbo ha scritto:Grazie, Gaia! Apprezzo i tuoi suggerimenti. In verità, tenuto conto che Luceri scrive gialli, sono partito dall'idea di scrivere un giallo anomalo. Una persona che si trova per caso a curiosare tra delle carte e scopre il movente di un delitto che si sta per compiere. Mi è piaciuto lasciare dei ganci per una storia più ampia: una casa piena di carte, furti, dispetti, contatti con religiosi, una badante georgiana. Penso se ne possa ricavare un giallo più ampio. Non credo riuscirò mai a scriverlo, ma sognare è bello. Viva il lupo! A risentirci!


Ok allora ho colmato un po' troppo ciò che mi mancava sapere con la mia macabra fantasia ahah. Ci sta che le bottigliette che lascia in regalo siano collegate a un possibile veleno. È vero sognare è bello, secondo me comunque fai bene a tenere quest'idea. Se un giorno ti andrà di scriverlo potrebbe uscirne un ottimo racconto più ampio e strutturato.

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BruceLagogrigio
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#13 » martedì 26 marzo 2024, 10:37

In prima persona. Tempo verbale imperfetto/passato remoto. Ambientazione. Casa al mare / ospedale / casa di Ana (sorella del protagonista). Tema centrato

Ciao Giovanni, non ho letto molto di te ma di quelli che ho incrociato questo è sicuramente il tuo racconto migliore. Ho apprezzato il fatto che il fratello avesse “problemi” in modo da rendere il tutto più complicato più difficoltoso. Mi ha dato proprio quell’idea di malessere e di malattia. Tutto il racconto ne è pregno. Carino anche il finale è poco scontato. Buona prova per me.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Gerry Ponsacchi
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#14 » martedì 26 marzo 2024, 22:28

Ciao Giovanni, la tua prosa mi è piaciuta. Riesce a creare immagini evocative.

L’unico problema è che in mezzo a tutti i dettagli, e ce ne sono molti, si rischia di perdere il filo della storia. A una seconda rilettura però ho trovato il bandolo della matassa, la frase che dice Ana a proposito delle “bottigliette regali”. Un riferimento in più, magari sul finale, e avresti avuto la quadratura del cerchio.

Se posso, ti consiglio di leggere un altro racconto del tuo girone, “Il ladro” di Angela Potente. Anche lei ha usato molti dettagli del passato, apparentemente solo delle impressioni di percorso, ma in realtà erano tutti ben focalizzati a veicolare il lettore verso il finale.
Comunque un buon lavoro
g3rry

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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#15 » mercoledì 27 marzo 2024, 11:58

BruceLagogrigio ha scritto:In prima persona. Tempo verbale imperfetto/passato remoto. Ambientazione. Casa al mare / ospedale / casa di Ana (sorella del protagonista). Tema centrato
Ciao Giovanni, non ho letto molto di te ma di quelli che ho incrociato questo è sicuramente il tuo racconto migliore. Ho apprezzato il fatto che il fratello avesse “problemi” in modo da rendere il tutto più complicato più difficoltoso. Mi ha dato proprio quell’idea di malessere e di malattia. Tutto il racconto ne è pregno. Carino anche il finale è poco scontato. Buona prova per me.
Bruce.

Ciao, Bruce! Grazie.
A rincontrarci a presto!

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gcdaddabbo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#16 » mercoledì 27 marzo 2024, 12:12

Gerry Ponsacchi ha scritto:Ciao Giovanni, la tua prosa mi è piaciuta. Riesce a creare immagini evocative.
L’unico problema è che in mezzo a tutti i dettagli, e ce ne sono molti, si rischia di perdere il filo della storia. A una seconda rilettura però ho trovato il bandolo della matassa, la frase che dice Ana a proposito delle “bottigliette regali”. Un riferimento in più, magari sul finale, e avresti avuto la quadratura del cerchio.
Se posso, ti consiglio di leggere un altro racconto del tuo girone, “Il ladro” di Angela Potente. Anche lei ha usato molti dettagli del passato, apparentemente solo delle impressioni di percorso, ma in realtà erano tutti ben focalizzati a veicolare il lettore verso il finale.
Comunque un buon lavoro
g3rry

Ciao, Gerry! Mi spiace che ti sia persa un po' tra i dettagli. Ho seguito il tuo consiglio e letto, prima "Il ladro", poi tutti gli altri racconti del mio girone. Il vero problema, secondo me, è che mi lascio coinvolgere troppo nella fase creativa nella storia e perdo la capacità di analisi con lo sguardo del lettore.
Grazie! A presto!

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KatyBlacksmith
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#17 » giovedì 28 marzo 2024, 20:31

Ciao, Giovanni, e ben ritrovato.
Il tema l'ho intuito, ma mi è arrivato un po' diluito, probabilmente limite mio. Comunque c'è.
Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi attraverso i dialoghi, soprattutto Ana, ma in alcuni punti l'ho trovato poco fluido.
"Avevo voglia di capire." avrei preferito "Volevo capire", che invece di farlo sembrare un capriccio indica la necessità di andare a fondo alla cosa, fosse anche per non lasciare andare troppo frettolosamente la sorella.
"Sulla spiaggia non riuscivo a muovermi bene" mi solleva più domande del dovuto: che tipo di movimenti doveva fare, in spiaggia?
"Non stai ancora bene, guardati intorno!" ecco: non riesco a collegare lo stare poco bene con l'invito a guardarsi attorno.
Dettagli.
Immagino che lei si sia suicidata dopo aver avvelenato le altre, ma non ne sono sicura, potrebbe essere stata una morte naturale. E se invece si fossero avvelenate a vicenda? E ancora: perché non allontanarsi dalle relazioni tossiche? Il finale l'ho trovato più aperto del dovuto e lascia intuire più che definire una conclusione inequivocabile della vicenda.
Comunque l'idea è originale: sorella accumulatrice seriale e nelle sua manie, e resa abbastanza bene.
Per me una buona prova.

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IL GLADIATORE
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#18 » giovedì 4 aprile 2024, 0:19

Ciao Giovanni, ho letto il tuo racconto un po' combattuto: da una parte il rammarico per il poco spazio che hai avuto visto il potenziale e la carne sul fuoco che avevi e dall'altra la soddisfazione per una padronanza stilistica e una consapevolezza che stai acquistando sempre di più. Non direi quindi che non hai la capacità per approfondire quaesta storia e per dar vita a un bel giallo psicologico. Peccato per il plot twist finale che arriva un po' troppo a cazzotto nello stomaco senza qualche semina in più. Molto bello il ricordo di loro due da bambini.
Un racconto da pollice tendente al posilivo in mod solido ma poco brillante.

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gcdaddabbo
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Re: Non è mai troppo tardi

Messaggio#19 » venerdì 5 aprile 2024, 9:56

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Giovanni, ho letto il tuo racconto un po' combattuto: da una parte il rammarico per il poco spazio che hai avuto visto il potenziale e la carne sul fuoco che avevi e dall'altra la soddisfazione per una padronanza stilistica e una consapevolezza che stai acquistando sempre di più. Non direi quindi che non hai la capacità per approfondire quaesta storia e per dar vita a un bel giallo psicologico. Peccato per il plot twist finale che arriva un po' troppo a cazzotto nello stomaco senza qualche semina in più. Molto bello il ricordo di loro due da bambini.
Un racconto da pollice tendente al positivo in modo solido ma poco brillante.

Grazie, Gladiatore! Le tue parole riescono sempre a ricaricarmi il livello di autostima necessario per continuare a frequentare questa arena stimolante, ma destabilizzante come un viaggio in solitudine su di un vagone di una montagne russa.

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