Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 marzo con un tema di Enrico Luceri e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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Maurizio Chierchia
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Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2024, 0:55

Le case dei miei nonni sono diverse. Molto ma molto diverse.
Quella di nonno Adolfo puzza di cacca di criceti. Si, perché Scricciolo gira dappertutto. E sgranocchia le sedie, il tavolo, il divano e ogni mobile che trova. Nonno gli vuole tanto bene e devo stare attenta a non calpestarlo. Una volta stavo per schiacciarlo sul divano ma fortuna che non mi sono seduta, altrimenti adesso non ci sarebbe stato più Scricciolo!
Poi non c’è nemmeno una cameretta per me. Devo dormire col nonno, che non fa altro che masticare robaccia marrone e guardare vecchi film in tv, di quelli ancora in bianco e nero con i cavalli, le pistole e quelle cose da maschi. E mi tocca addormentarmi tra gli spari e i cowboy che gridano.
Per non parlare delle minestre insipide che mi obbliga a mangiare. Tutte cose verdi e disgustose, mai una bella pizza. Da nonno Salvatore invece posso mangiare tutto quello che voglio, anche i gelati e i lecca-lecca nel suo lettone. Lui non mi sgrida mai, mentre nonno Adolfo non vuole che entro in camera nemmeno con i cracker.
Sono proprio diversi!
Oggi sono felice perché dormo con nonno Salvatore. Lui è il papà di mamma e ha una casa gigantesca! In casa sua ho una stanza tutta mia, rosa e con il cavallo a dondolo. Che poi adesso è un unicorno perché il corno glielo abbiamo attaccato io e il nonno con lo scotch. Per salirci mi deve aiutare lui. Mi prende e mi fa volare in tondo. Non come l’altro nonno che fa fatica a tirare su il sedere dalla sedia e non mi tiene mai in braccio.
Nonno Salvo, si lo chiamo così, gioca sempre con me. Facciamo nascondino, mosca cieca, ma è quasi sempre lui a volermi cercare. Non so come fa ma mi trova sempre, e poi mi fa un sacco di solletico, che all’inizio è divertente ma poi è difficile da resistere. Dice che si chiama tortura cinese.
E quindi devo scappare per tutta casa, fino a nascondermi sotto le coperte perché così possiamo giocare ai salti sul materasso. Anche se sul letto non posso saltare vestita perché sennò peso troppo e le molle si rompono. Se schizzano via possono anche finire in un occhio!
Così il nonno mi aiuta a togliere il vestitino giallo che mi ha regalato oggi. Perché sì, lui mi riempie di regali, perché è ricco mentre l’altro nonno non ha i soldi nemmeno per il riscaldamento. Infatti da lui fa sempre freddo invece qui è sempre caldissimo, ci saranno trecento gradi.
Anche lui se li toglie perché vuole giocare con me senza rompere il letto. Mi fa fare le capriole. Mi tiene a testa in giù e fingo di essere sott’acqua, e lui mi usa come canna da pesca, e io devo ripescare i vestiti che in realtà sono pesci pagliaccio. Rido fortissimo e non trattengo più la pipì, così mi bagno tutta la schiena e la pancia. Succede tutte le volte che facciamo questo gioco ma per fortuna nonno Salvo non si arrabbia. Lui non è come nonno Adolfo. Lui è divertente e sa giocare con me.
Infatti, mi dice che sono cose che succedono. E anche lui, tutte le volte che facciamo questo gioco, si fa la pipì addosso.


Maurizio Chierchia
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antico
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#2 » martedì 19 marzo 2024, 0:56

Ciao Maurizio! Caratteri e tempo ok, buona ENRICO LUCERI EDITION!

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Maurizio Chierchia
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#3 » martedì 19 marzo 2024, 0:58

antico ha scritto:Ciao Maurizio! Caratteri e tempo ok, buona ENRICO LUCERI EDITION!

Grazie mille Antico!
Maurizio Chierchia
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Emiliano Maramonte
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#4 » mercoledì 20 marzo 2024, 11:43

Ciao Maurizio!
Bentrovato!
Quando ho finito la lettura, sono rimasto a fissare lo schermo per qualche secondo. Non sapevo cosa pensare. Non è un brutto racconto, ma mi ha destato delle perplessità.
In ogni caso mi sono piaciuti due elementi. Primo il forte contrasto tra i due nonni, uno povero in canna, lercio, trasandato, ma autentico, l'altro ricco, di classe ma morboso. Mi è piaciuto anche lo stile da tema di scuola elementare. La bimba scrive di cose brutte, scabrose e puzzolenti come se fosse un gioco da oratorio. Però alla fine, la vicenda rimase sospesa, secondo me. Dovevi fare uno step in più, la mazzata finale. Abbiamo capito che nonno Salvo è uno zozzone, che addirittura ama giocare con l'urina e cose così, ma qual è la conseguenza? Non so, avrei immaginato che, alla fine, la ragazzina scrivesse: "Mi dispiace tanto per nonno Salvo. E' venuto mio papà e, non so perché, gli ha rotto il naso con un pugno. Eppure, mi fa divertire...". Insomma, questa è una cosina buttata là così, ma per farti capire che la chiusura è monca, è carente di quel passettino che avrebbe creato il giusto impatto emotivo per farci odiare il nonno zozzone e far emergere prepotente la diversità tra gli stili di vita e le situazioni esistenziali.
Tema centrato? Mmmm, le colpe dei nonni allungano ombre sui nipoti? Ho capito bene?

Buona gara!
Emiliano.-

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Maurizio Chierchia
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#5 » mercoledì 20 marzo 2024, 11:51

Ciao Emiliano, allora diciamo che è un po' diverso da così.
Parto con ordine.
Il racconto in realtà verte su qualcosa di più sottile. Non so se hai mai letto quello famoso dei pesci banana ma volevo ricalcare quello stile. È brutto da dire ma in realtà nonno salvo è un pedofilo e quella che fa non è pipì. Puntavo su questo. Volevo inquadrare il tutto come se fosse una cosa normale dagli occhi della bambina, ma che un lettore adulto avrebbe compreso essere solo abusi.
Non è in realtà un racconto semplice perché appunto è un racconto dove dovrebbe parlare il non detto.
È un esperimento. Volevo provare il pov della bambina e mi sono lasciato trasportare.
Grazie mille per le osservazioni sempre utilissime.
Maurizio Chierchia
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Emiliano Maramonte
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#6 » mercoledì 20 marzo 2024, 12:29

Leggendo la tua spiegazione, non avevo la minima idea a cosa tu ti riferissi. Poi ho fatto qualche ricerca su Google e ho scoperto un racconto di J.D. Salinger che dovrebbe fare da ispirazione per il tuo racconto.
Apprezzabilissimo questo tuo esperimento, ma, per quanto mi riguarda, esterno alla riconoscibilità immediata di un lettore che non conosca quel racconto che citi. E infatti la mia reazione è stata di scendere dalle nuvole. Sicuramente anche colpa mia che non ho letto nulla di Salinger.
In ogni caso, capisco il "gioco" narrativo di lasciare dei "non detti", però, forse nel tuo caso ci sono troppi "non detti". Se parli di pipì, per me quella è pipì...
A questo punto sono curioso di vedere come interpreteranno il testo altri utenti.

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Maurizio Chierchia
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#7 » mercoledì 20 marzo 2024, 12:51

Emiliano Maramonte ha scritto:Leggendo la tua spiegazione, non avevo la minima idea a cosa tu ti riferissi. Poi ho fatto qualche ricerca su Google e ho scoperto un racconto di J.D. Salinger che dovrebbe fare da ispirazione per il tuo racconto.
Apprezzabilissimo questo tuo esperimento, ma, per quanto mi riguarda, esterno alla riconoscibilità immediata di un lettore che non conosca quel racconto che citi. E infatti la mia reazione è stata di scendere dalle nuvole. Sicuramente anche colpa mia che non ho letto nulla di Salinger.
In ogni caso, capisco il "gioco" narrativo di lasciare dei "non detti", però, forse nel tuo caso ci sono troppi "non detti". Se parli di pipì, per me quella è pipì...
A questo punto sono curioso di vedere come interpreteranno il testo altri utenti.

Hai perfettamente ragione! Ho fatto il colto e me la sono tirata nei denti. Dovevo essere più diretto. Grazie mille Emiliano per il dibattito. Vediamo gli altri cosa leggeranno!
Maurizio Chierchia
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Emiliano Maramonte
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#8 » mercoledì 20 marzo 2024, 13:07

Maurizio Chierchia ha scritto:
Emiliano Maramonte ha scritto:Leggendo la tua spiegazione, non avevo la minima idea a cosa tu ti riferissi. Poi ho fatto qualche ricerca su Google e ho scoperto un racconto di J.D. Salinger che dovrebbe fare da ispirazione per il tuo racconto.
Apprezzabilissimo questo tuo esperimento, ma, per quanto mi riguarda, esterno alla riconoscibilità immediata di un lettore che non conosca quel racconto che citi. E infatti la mia reazione è stata di scendere dalle nuvole. Sicuramente anche colpa mia che non ho letto nulla di Salinger.
In ogni caso, capisco il "gioco" narrativo di lasciare dei "non detti", però, forse nel tuo caso ci sono troppi "non detti". Se parli di pipì, per me quella è pipì...
A questo punto sono curioso di vedere come interpreteranno il testo altri utenti.

Hai perfettamente ragione! Ho fatto il colto e me la sono tirata nei denti. Dovevo essere più diretto. Grazie mille Emiliano per il dibattito. Vediamo gli altri cosa leggeranno!


Ma figurati! Minuti Contati è bello anche per questo. Anzi, grazie a te per avermi fatto scoprire Salinger! Approfondirò!

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gioco
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#9 » mercoledì 20 marzo 2024, 19:34

Ciao Maurizio.
Questo racconto mi ha lasciato una sensazione strana, come se mancasse qualcosa. Il contesto non mi è del tutto chiaro: come mai la bambina dorme spesso (sempre?) dai nonni, entrambi soli? È orfana?
Da almeno metà racconto si comincia a sospettare che il nonno Salvatore abbia qualcosa di problematico, se non di sordido. Il finale però, suggerendo la perversione del nonno ma senza spingersi troppo oltre, lascia un senso di straniamento nell’equilibrio generale del racconto. Probabilmente andava espanso di più. Mi viene anche da chiedermi come mai dettagliare tanto la situazione da nonno Adolfo, se la storia che vogliamo raccontare è quella della perversione di Salvatore?
Ho anche pensato che potesse voler essere un tema scritto dalla bambina a scuola, riguardo i nonni, cosa che spiegherebbe il bilancio tra le due parti; ma in tal caso sarebbe stato meglio esplicitarlo, o almeno lasciare un indizio.
Riguardo il tema, ci sono senz’altro le colpe, non so se vecchie, ma le ombre lunghe quali sono?
Dopo tutto questo però voglio dirti che non mi è dispiaciuto, ci sono delle immagini ben costruite, che rimangono impresse.
In bocca al lupo!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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gcdaddabbo
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#10 » giovedì 21 marzo 2024, 15:47

Salve, Maurizio! Ho letto il tuo ultimo racconto e devo confessare che sono rimasto interdetto.
Immedesimarsi in una donna è difficile, in una bambina di più, eppure hai usato un linguaggio da bimba innocente.
Una bambina divisa tra due nonni entrambi perversi è un ardito esercizio di racconto pedopornografico che va aldilà di quelle che sono le mie capacità.
Tecnicamente ineccepibile, ma sconvolgente. Mi ha richiamato alla memoria quell’altro di qualche tempo fa che mi costrinse ad aprire tutte le finestre della stanza per sopportare quello che avevi lanciato dal tuo computer.
Ora so bene che sai scrivere benissimo, ma non so se riuscirò a riprendermi dallo shock quando dovrò compilare la classifica.
Scusami! Mi sa che sono troppo vecchio per questa roba pesante e sono perdipiù nonno di cinque nipotine.
Il tema? Boh! La storia? La mamma? La festa dei nonni mi sa che è il due di ottobre.
Buona ENRICO LUCERI EDITION!

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Michael Dag
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#11 » domenica 24 marzo 2024, 10:25

interessante esperimento. Hai descritto un nonno molestatore visto dagli occhi innocenti di una bambina, che prende tutto come un gioco. Esperimento riuscito direi. Non capivo dove saresti andato a parare finché non hai iniziato a parlare di vestiti e letto. La cosa mi ha inquietato subito e poi sempre di più mentre leggevo.
Bravo davvero, un racconto in cui il non detto dice tutto.
L’unica cosa è il tema, forse non presissimo. Però anche su questo, il non detto dice molto. Alla fine, non è difficile immaginare quali saranno le ombre che questa bambina dovrà affrontare una volta cresciuta, quando realizzerà quello che succedeva davvero durante la sua infanzia.
Insomma, un ottimo pezzo, complimenti!

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Manuel Marinari
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#12 » lunedì 25 marzo 2024, 23:50

Ciao Maurizio, il racconto lascia quel mix di disgusto e rabbia che ti fa pentire di aver letto una trama di questo tipo. Per me hai ottenuto l'effetto che volevi. Il punto di vista della bambina mi è parso molto ben appropriato: innocente, ingenuo, fanciullesco. Forse non avrei usato "insipida" per dire della minestra. Avrei continuato con il registro che hai tenuto per tutto il racconto. Si tratta dell'unica cosa stonata che ho trovato, giusto per trovare il pelo nell'uovo eheheh.
Per me un racconto scritto bene che non mi da motivo di aggiungere ulteriori commenti.
Buona edition! Alla prossima.

maw
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#13 » martedì 26 marzo 2024, 10:53

Salve Maurizio. Ho letto il tuo ultimo racconto e mi ha lasciato perplesso, con tante domande. Ti leggo spesso su “Minuti Contati” perché apprezzo il tuo modo di scrivere con quel pizzico di ironia che non guasta. Naturalmente, anche questo racconto è scritto benissimo con buona narrazione, ma le domande restano: dove sono i genitori della bimba? Le ombre lunghe quali sono?
Non tutto si può immaginare, manca qualcosa.
Buona ENRICO LUCERI EDITION!

Angelisa
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#14 » martedì 26 marzo 2024, 17:59

Ciao Maurizio.
Finito di leggere il tuo racconto istintivamente avrei dato un cazzotto a nonno Salvo. Quindi direi che se il tuo obiettivo era creare un certo stato d'animo nel tuo lettore ci sei riuscito pienamente. Mi è piaciuto, da scrittrice, il fatto che tu sia riuscito a far sembrare il testo davvero come scritto da una bambina che non si rende conto di ciò che le accade realmente.
Il tema all'apparenza sembra centrato forzatamente, ma alla fine arriva: da adulta che ne sarà di questa bimba?
E su questa domanda concludo il mio commento.
In bocca al lupo!
A.

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Luca Moggia
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#15 » martedì 26 marzo 2024, 23:34

Ciao Maurizio e piacere di leggere il tuo racconto!

Dunque parto dal dirti che hai fatto proprio un buon lavoro con il punto di vista narrante, sembra veramente di ascoltare una bambina che racconta dei suoi nonni: le parole che usa, le cose a cui fa attenzione, il modo in cui sono costruiti i pensieri. Davvero complimenti!

Nella storia però non ho trovato un reale significato né un vero e proprio conflitto.
Il nonno Adolfo è il nonno cattivo (e povero) mentre il nonno Salvatore è quello buono (e agiato), ed è chiaro per chi parteggi la protagonista. Al netto di questo però mi sembra che la storia si fermi qua, ossia una descrizione, molto ben scritta, del punto di vista della bambina.
A ben vedere fra i due ho comunque parteggiato per nonno Adolfo perché dal confronto esce sconfitto e in realtà suscita una certa pena.
Forse era questo il tuo intento?
Nella storia non ho trovato nemmeno il tema, se non forse la colpa della protagonista di preferire così tanto un nonno all’altro. Trattandosi di una bambina però mi viene un po’ difficile parlare di vera e propria colpa.

Insomma ho proprio la sensazione di essermi perso qualcosa…

Magari troverei la risposta negli altri commenti ma, per non farmi influenzare, non li leggo prima di scrivere il mio.
Perciò se vuoi rispondermi, mi farebbe piacere!

Nel frattempo, un grande in bocca al lupo per l’Edizione!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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Maurizio Chierchia
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#16 » mercoledì 27 marzo 2024, 0:52

Luca Moggia ha scritto:Ciao Maurizio e piacere di leggere il tuo racconto!

Dunque parto dal dirti che hai fatto proprio un buon lavoro con il punto di vista narrante, sembra veramente di ascoltare una bambina che racconta dei suoi nonni: le parole che usa, le cose a cui fa attenzione, il modo in cui sono costruiti i pensieri. Davvero complimenti!

Nella storia però non ho trovato un reale significato né un vero e proprio conflitto.
Il nonno Adolfo è il nonno cattivo (e povero) mentre il nonno Salvatore è quello buono (e agiato), ed è chiaro per chi parteggi la protagonista. Al netto di questo però mi sembra che la storia si fermi qua, ossia una descrizione, molto ben scritta, del punto di vista della bambina.
A ben vedere fra i due ho comunque parteggiato per nonno Adolfo perché dal confronto esce sconfitto e in realtà suscita una certa pena.
Forse era questo il tuo intento?
Nella storia non ho trovato nemmeno il tema, se non forse la colpa della protagonista di preferire così tanto un nonno all’altro. Trattandosi di una bambina però mi viene un po’ difficile parlare di vera e propria colpa.

Insomma ho proprio la sensazione di essermi perso qualcosa…

Magari troverei la risposta negli altri commenti ma, per non farmi influenzare, non li leggo prima di scrivere il mio.
Perciò se vuoi rispondermi, mi farebbe piacere!

Nel frattempo, un grande in bocca al lupo per l’Edizione!

Luca

Ciao Luca. Ti rispondo perché forse non hai colto una cosa importante e ci tengo a sottolinearla. Poi sicuramente avrò sbagliato anche io portandoti su una strada sbagliata. In ogni caso, il nonno salvo abusa della nipote che non lo comprende ancora e lo percepisce come un gioco.
Comunque sia grazie del commento e buona gara!
Maurizio Chierchia
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Luca Moggia
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#17 » mercoledì 27 marzo 2024, 20:10

Maurizio Chierchia ha scritto:
Luca Moggia ha scritto:Ciao Maurizio e piacere di leggere il tuo racconto!

Dunque parto dal dirti che hai fatto proprio un buon lavoro con il punto di vista narrante, sembra veramente di ascoltare una bambina che racconta dei suoi nonni: le parole che usa, le cose a cui fa attenzione, il modo in cui sono costruiti i pensieri. Davvero complimenti!

Nella storia però non ho trovato un reale significato né un vero e proprio conflitto.
Il nonno Adolfo è il nonno cattivo (e povero) mentre il nonno Salvatore è quello buono (e agiato), ed è chiaro per chi parteggi la protagonista. Al netto di questo però mi sembra che la storia si fermi qua, ossia una descrizione, molto ben scritta, del punto di vista della bambina.
A ben vedere fra i due ho comunque parteggiato per nonno Adolfo perché dal confronto esce sconfitto e in realtà suscita una certa pena.
Forse era questo il tuo intento?
Nella storia non ho trovato nemmeno il tema, se non forse la colpa della protagonista di preferire così tanto un nonno all’altro. Trattandosi di una bambina però mi viene un po’ difficile parlare di vera e propria colpa.

Insomma ho proprio la sensazione di essermi perso qualcosa…

Magari troverei la risposta negli altri commenti ma, per non farmi influenzare, non li leggo prima di scrivere il mio.
Perciò se vuoi rispondermi, mi farebbe piacere!

Nel frattempo, un grande in bocca al lupo per l’Edizione!

Luca

Ciao Luca. Ti rispondo perché forse non hai colto una cosa importante e ci tengo a sottolinearla. Poi sicuramente avrò sbagliato anche io portandoti su una strada sbagliata. In ogni caso, il nonno salvo abusa della nipote che non lo comprende ancora e lo percepisce come un gioco.
Comunque sia grazie del commento e buona gara!



Ciao Maurizio,

allora mi correggo, non è che mi sono perso qualcosa, mi sono perso LA cosa principale! :-)

Alla luce di quello che mi spieghi il racconto assume un'altra luce, molto più oscura.
Rispetto al discorso che ti avevo fatto sul conflitto faccio decisamente marcia indietro, perché nel racconto è presente eccome
e anche il tema adesso lo ritengo più centrato sebbene non proprio al cento per cento.
La colpa è decisamente presente ma mi manca un po' l'elemento della sua ombra lunga.
Lo potrei vedere nelle ripercussioni che queste molestie avranno sulla bambina ma, sebbene sia molto plausibile, è una cosa che ipotizzo e che il racconto non mi dice.

Confermo quanto detto sulla validità della prosa che riprende benissimo il punto di vista della bambina.
Forse sai che è stato questo a portarmi fuori strada? Nel senso che il suo punto di vista è talmente innocente
che non mi ha fatto proprio pensare a un abuso.
Penso che con qualche aggiunta anche minima questo problema sparisca.
Solo per farti capire quanto siano minimali gli interventi che secondo me toglierebbero i dubbi ti faccio un esempio estemporaneo: "Anche lui se li toglie perché vuole giocare con me senza rompere il letto, si toglie anche i pantaloni!"

Che dire, nella valutazione terrò conto delle prime letture che ho fatto (perché comunque, se non fossimo su Minuti Contati avrei avuto a disposizione solo quelle) ma, alla luce di quanto mi dici, rivaluterò sicuramente il tutto!

Grazie della spiegazione e in bocca al lupo per l'Edizione!

Luca
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antico
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Re: Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Messaggio#18 » mercoledì 3 aprile 2024, 18:23

Dunque... La bambina è ben resa, entri in pieno nel personaggio e non ci porti mai fuori. Il dualismo tra i due nonni è chiaro e il senso del testo sta proprio in questo non capire della protagonista mentre invece il lettore capisce eccome. Bene anche il tema perché non è diretto, ma le diverse colpe di questi nonni lasceranno entrambe un segno (colpe che concernono anche il non essere riusciti a capire cosa succedesse nella casa del pedofilo). Proprio in quest'ultimo appunto sta la mia sola critica: avrei seminato più contesto e i genitori, da qualche parte, li avrei infilati. Per me un pollice quasi su.

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