Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 marzo con un tema di Enrico Luceri e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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antico
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Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2024, 2:05

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BENVENUTI ALLA ENRICO LUCERI EDITION, LA SETTIMA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 181° ALL TIME!

Questo è il gruppo TEMPO della ENRICO LUCERI EDITION con ENRICO LUCERI come guest star.

Gli autori del gruppo TEMPO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LUNA ROSSA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo VOLTO/SPECCHIO.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ENRICO LUCERI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato per posizionare i racconti con malus in modo che finissero a coppie di due quelli con malus minimo e da solo quello con massimo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo TEMPO:

L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte, ore 00.45, 2792 caratteri
Un posto sicuro, di Luce Moggia, ore 01.22, 2962 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Ombra della sera, di Corrado Gioannini, ore 00.28, 2320 caratteri
Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina, ore 22.56, 2973 caratteri
Siccità, di Manuel Marinari, ore 00.34, 2981 caratteri
Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo, ore 00.40, 2992 caratteri
Il ladro, di Angela Potente, ore 00.57, 3014 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
I Comandamenti, di Maurizio Laurenti, ore 00.37, 2589 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 MARZO per commentare i racconti del gruppo LUNA ROSSA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo LUNA ROSSA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LUNA ROSSA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ENRICO LUCERI EDITION A TUTTI!



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Alfabri
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 22 marzo 2024, 14:34

Eccoci alla mia classifica, che sicuramente non metterà d'accordo tutti ma rispecchia i miei commenti.

8o posto: I Comandamenti, di Maurizio Laurenti

Ciao Maurizio,

sempre con il massimo rispetto, debbo dirti che c'è molto su cui lavorare in questo racconto.
Innanzitutto manca proprio la mano del narratore: la storia scivola esattamente come un resoconto, con un minimo lavoro di decostruzione della linea temporale e di vivacizzazione dei dialoghi si poteva tirare fuori un piatto decisamente più gustoso.
Alcuni dialoghi risultano infatti artefatti, per la necessità/volontà di trasmettere al lettore più informazioni possibili: in racconti con caratteri così limitati, credo che questo sia un problema molto comune.
Come ti è già stato fatto notare, la punteggiatura in alcuni passaggi è carente ed altera il flusso narrativo.
Occhio a "Non metto in discussione che non li amasse": probabilmente la frase corretta prevede che venga eliminato il "non".

7o posto: Ombra della sera, di Corrado Gioannini

Ciao Corrado, piacere di leggerti.
Un racconto che prova a vivere di suggestioni.
La verità è che non ho capito assolutamente nulla, e sono giunto alla quinta lettura.
Hai tratteggiato l'ombra di un racconto esoterico (gli unici elementi concreti sono le rune, la statuetta e la pergamena, quale sia il ruolo di ciascuno di questi mi è a tuttora oscuro, e sarei lieto che me lo esplicitassi perchè sono angustiato dal fatto di non capire) con uno stile congruo e secondo me piacevole.
Le suggestioni ne escono quindi avvalorate, ma la trama resta avviluppata nelle sue stesse ombre scure.
Per darti un'idea del grado di nulla che ho tratto dalla tua storia:
-Chi? Boh, uno che ha avuto successo nella vita.
-Cosa? Ha disegnato delle rune su una pergamena. O ha disegnato una statuetta? Mistero
-Quando? Un'epoca in cui ci sono sia ville che rune antiche.
-Perchè? Già, perchè aver fatto questo disegno ha fatto morire "i compari" e l'ha innalzato al successo? Nebbia fitta, fittissima.
-Cosa succede poi? In qualche modo si intuisce che l'aver fatto questo disegno gli ha dato il controllo degli spiriti, i quali però dopo un lungo inganno capiscono il trucco, si ribellano e lo "vanno a prendere a casa". Lui alla fine si suicida prima di venir sopraffatto.

Devo decidere se valutare il tuo racconto tenendo conto della tecnica che padroneggi e del tema centrato, oppure basarmi esclusivamente sul grado di incazzatura che questo racconto mi ha ingenerato :-D
Alla prossima!

6o posto: Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo

Ciao Giovanni e piacere li leggerti.

Introduci bene il racconto, ti perdi nella descrizione del rapporto fratello-sorella (bello il tratteggio dei ricordi d'adolescenza) e soprattutto nel calcare il concetto che anche il fratello avesse problemi di salute (cosa totalmente inutile nell'economia del racconto, quando si hanno così pochi caratteri bisogna scegliere con attenzione cosa comunicare e cosa è superfluo). Ci fai accostare solo alla superficie della psicosi della sorella e poi ci getti addosso il plot-twist finale con violenza e senza una base logica (non capiamo perchè il fratello, tra quei deliri, avrebbe dovuto ipotizzare che la sorella si sarebbe vendicata proprio dopo la sua morte, sopravvenuta in maniera peraltro improvvisa). La gestione dell'arco narrativo va rivista dividendo bene i tempi per ogni sezione. In più, dovrai convincerci meglio del perchè la donna abbia deciso per la vendetta postuma (vigliaccheria? Non abbiamo elementi per comprenderlo).
Per questa volta, il giudizio è rimandato.
Ciao e alla prossima!

5o posto: Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina

Ciao Michael e piacere di leggerti!
Che dire... C'è del racconto in questa didascalia!
A parte gli scherzi, sento e apprezzo il linguaggio (anche a tratti caricaturale) dei pionieri americani, sento l'arcaismo di una società che si fa largo esclusivamente attraverso la sopraffazione. Però non sento la storia, la trama, nulla. Il "J'accuse" è troppo platealmente sparato in faccia al lettore, ci si poteva arrivare articolando una narrazione, che purtroppo mi manca completamente.
Secondo me l'idea è buona e può uscire un bel racconto, ma va ristrutturato dalle fondamenta.
Alla prossima e non demoralizzarti!

4o posto: L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte

Ciao Emiliano e piacere di tornare a leggerti!
Stile congruo, ritmo narrativo incalzante, bravo.
Gli ingredienti per un ottimo racconto ci sono tutti. Purtroppo il finale ti è scivolato di mano (verosimilmente per la mancanza di spazio).
In primis mi è servito leggere Alexandra per capire il passaggio in cui è il protagonista a sua volta a sequestrare il figlio di Jack. A posteriori, dico che ci si poteva arrivare, però non è comunque un buon segno,
Il nodo principale però a mio parere è che la prima persona ti ha dato una grossa mano all'inizio, ma ti ha giocato fortemente contro sulla conclusione.
Difficile ricostruire la morte del protagonista diversamente con la prima persona, infatti, anche a ripensarci a bocce ferme.
Il risultato è che il finale appare didascalico, quasi comico (il protagonista che descrive la sua morte mi riecheggia scene dei Simpson o qualche altra sitcom americana) e surreale.
Semplicemente, non funziona.
Probabilmente la storia andava chiusa prendendo un'altra direzione, per quanto il patto con il diavolo conducesse coerentemente alla "vittoria" di Jack.
Sistemato questo aspetto, resta un più che valido racconto.
Alla prossima!

3o posto: Il ladro, di Angela Potente

Ciao Angela e piacere di leggerti.
Bel racconto, giusta tensione, giusto il tema. Ho solo un dubbio di trama: sul finale il protagonista rivede il volto dell'amico che ha ucciso per avere salva la vita nell'autista dell'autobus, che sarebbe la di lui figlia? Deduco che sia un amico dal fatto di conoscerlo per nome e che ha impresso il suo volto. Tuttavia, se fosse amico, avrebbe dovuto sapere che aveva una figlia. Questo primo elemento di confusione si sovrappone al fatto che la figlia è femmina: già il primo ostacolo è stato ostico, aver messo la figlia femmina ha complicato ancor più il tempo necessario a districare quella che credo sia la trama, e mi ha fatto perdere il pathos della narrazione, che comunque ad ogni successiva lettura di "chiarimento", ho ritrovato.
Questo significa che hai fatto un ottimo lavoro. Complimenti, alla prossima!

2o posto: Siccità, di Manuel Marinari

Ciao Manuel e piacere di leggerti.
In un mondo devastato dalla crisi idrica causata dall'uomo, la società si è riorganizzata eliminando sistematicamente i soggetti anziani (60 anni? Dev'essere veramente una catastrofe per considerare un sessantenne anziano!) e per questo improduttivi. Una distopia post-apocalittica tracciata con discreta mano, con un nonno che prova ad espiare individualmente le colpe dell'intera umanità, e il suo sacrificio viene ripagato con il best reward (la pioggia!) dall'Entità che da ordine al mondo.
Peccato solo che la realtà non funzioni come il Vangelo!
Per me è un buon racconto, te lo approvo.

1o posto: Un posto sicuro, di Luca Moggia

Ciao Luca, piacere di leggerti.
Ottimo racconto, che fa il suo dovere, in bello stile, preparando una storia classica, lineare, di vita vissuta in età adolescenziale, per giungere ad un plot twist fortemente inatteso e per questo efficace.
I dialoghi sono chiari nonostante manchino i caporali dei discorsi diretti (che comunque servono!), segno che hai gestito bene la narrazione.
Dissento solo sulla similitudine delle "tre ombre cattive", che trovo poco azzeccata.
Tema centratino, è pur vero che la necessità che il protagonista sente di ripercorrere quella storia da l'idea di un conto in sospeso con la memoria, eppure il fatto di aver archiviato la faccenda con un triplice omicidio e qualche seduta dallo psicologo non fa emergere bene le "ombre lunghe" del passato del protagonista!
Promozione piena, comunque. Alla prossima!

Debora
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 25 marzo 2024, 15:52

Ciao, ecco la mia (sofferta) classifica:
1. Un posto sicuro, di Luca Moggia
2. Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
3. L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
4. Siccità, di Manuel Marinari
5. Il ladro, di Angela Potente
6. Ombra della sera, di Corrado Gioannini
7. I Comandamenti, di Maurizio Laurenti
8. Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo

E i commenti:

L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano, è sempre un piacere leggerti! Questo protagonista in prima persona che poi muore a me continua a piacere nonostante abbia visto che qui nell’Arena non sia visto proprio di buon occhio! Ok, non è magari tra i tuoi racconti migliori, ma io ho capito alla prima lettura il famoso patto col diavolo e non ci ho trovato chissà che incongruenze. Mi è piaciuto il cambio “parlo al lettore, no non è vero sto parlando con il figlio di Jack/Jack”. L’unico appunto è forse sulla centratura del tema, ecco su quella ho dei dubbi…

Un posto sicuro, di Luca Moggia
Ciao Luca, piacere di leggerti. Il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto! Il giusto ritmo, plot, e un finale di quelli che preferisco (e che forse per quello, per il fatto che “desideravo” proprio che fosse quella la fine fatta dai bulli, avevo intuito qualche riga prima…). Quelle ultime due righe con la conta dei passi sono eccezionali e varrebbero già da sole tutto il racconto. Tema centratissimo. Complimenti e buona gara!

Ombra della sera, di Corrado Gioannini
Ciao Corrado, piacere di leggerti. Anch’io, come già ti è stato detto, non avevo capito tanto senza i tuoi commenti di spiegazione. Eppure… eppure il tuo racconto esercita un certo fascino su di me, anche rileggendolo mi trascina fino alla fine senza tregua. Ho molti dubbi sul fatto che tu abbia centrato il tema. Ho ancora molti dubbi su tutta la trama ma non riesco a bocciarlo, ecco.

Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
Ciao Michael, piacere di leggerti. Che dire? Il tuo è uno dei racconti che mi sono piaciuti di più. Ho apprezzato l’ambientazione, il ritmo ma soprattutto la declinazione del tema. Credo tu abbia raffigurato in modo perfetto il classico colono americano e l’escalation delle usurpazioni ai danni dei nativi americani. Buona gara e a rileggerci!

Siccità, di Manuel Marinari
Ciao Manuel, piacere di leggerti. Non so se sia per le mie letture abituali ma ho intuito da subito che le colpe protagoniste di questo racconto erano quelle delle vecchie generazioni nei confronti dei giovani e del pianeta martoriato lasciato in loro eredità. Capisco che volevi uscisse chiaro il world building della tua storia e forse per questo ne ha risentito un po’ la trama ma comunque a me sembra un ottimo risultato considerando le sole tremila battute disponibili. Buona gara!

Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni, piacere di leggerti. Il tuo racconto mi ha un po’ spiazzato perché ho faticato a trovare le colpe e anche le ombre… Sei capace di passaggi di rara poesia ma poi dialoghi e trama si attorcigliano su loro stessi e non esce il senso che, credo, tu volessi dare alla storia. Mi spiace perché mi intrigava questa sorella vendicativa e l’associazione anti matrimonio. Buona gara!

Il ladro, di Angela Potente
Ciao Angela, piacere di leggerti. Il tuo racconto è molto fascinoso: fai scorrere la malinconia, la tristezza e il senso di colpa tra le righe con molta maestria. La dinamica della storia non è altrettanto chiara e se non leggevo i commenti sopra non avrei mai capito il fatto che i due fossero commilitoni, per esempio. Tutto sommato però il tema è centrato e lo considero un buon racconto. Buona gara!

I Comandamenti, di Maurizio Laurenti
Ciao Maurizio, benvenuto! Il tuo racconto fa il suo dovere: centra il tema e scorre fino alla fine. Il problema è che non dà nulla in più, non aggancia il lettore, non lo rende partecipe, non trasmette particolari emozioni. Io non sono in grado di dirti “come fare”, vedo che altri veterani qui ti hanno già dato degli ottimi consigli e ti aspetto alla prossima per leggerti con piacere. Buona gara!

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antico
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 26 marzo 2024, 12:11

Avete già ricevuto due classifiche. Oltre a quella de IL GLADIATORE dovrete ancora riceverne altre cinque.

Gaia Peruzzo
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 26 marzo 2024, 17:14

Ciao a tutti! Questa è la mia classifica, è stata una bella sfida. Questa volta ero più incerta sui posti centrali, però in qualche modo, alla fine, ne sono venuta fuori. Ovviamente dentro c'è anche il mio gusto personale e quello che i racconti mi hanno trasmesso a livello di emozione e/o scrittura (per quanto io ne sappia di scrittura, e ho ancora molto da imparare.)
I commenti sono gli stessi che vi ho lasciato sotto ai racconti (e qui mi scuso se ad alcuni ho scritto dei piccoli poemi.)

Classifica:
1) Un posto sicuro, di Luca Moggia
2) Il ladro, di Angela Potente
3) Vendetta Indiana, di Micheal Dag Scattina
4) Siccità, di Manuel Marinari
5) Ombra della sera, di Corrado Gioannini
6) L'uomo ombra, di Emiliano Maramonte
7) Non è mai troppo tardi, di Giovanni D'Adabbo
8) I comandamenti, di Maurizio Laurenti

Commenti:

L'uomo ombra di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano. Ho letto dei tuoi racconti migliori di questo, ma il tema devo ammettere che era particolarmente difficile da affrontare. Mi sono piaciute le idee, sia quella di ereditare le colpe del padre e subirne le conseguenze, sia quella del patto con il diavolo.
Ma mi è rimasto anche un dubbio in testa. Da quello che ho capito il protagonista ha lavorato nella malavita con Jack per molto tempo. Lo deduco dal fatto che si fossero messi contro mezza città. O almeno questo è quello che ho percepito io. Perché non ha notato che Jack non invecchiava, ma anzi ringiovaniva? O comunque stranezze nel suo aspetto fisico. Penso che avrebbe dovuto chiederselo se erano in contatto. Perché è un dettaglio molto particolare e caratterizzante.
Il finale è piuttosto frettoloso. Avrei preferito vedere la scena in maniera più dettagliata. Anche perché quando muore è piuttosto teatrale e al tempo stesso fumoso. Cosa è successo? Come lo ha colpito? Con cosa? Perché lui non ha premuto il grilletto dato che aveva la pistola e non si è difeso? Immagino che non gli abbia sparato perché altrimenti non avrebbe avuto il tempo di formulare il pensiero finale, né di accorgersi di star morendo. Quindi forse è successo qualcosa di soprannaturale? Se sì perché hai scelto di non descriverlo?
Insomma mi ha lasciato con molte domande e l’incertezza di aver capito bene il racconto, nonostante lo abbia riletto più volte.
Ti faccio in bocca al lupo per la gara!

Un posto sicuro di Luca Moggia
Ciao Luca. Forse è la prima volta che ti leggo per poi doverti mettere in classifica.
Il racconto mi è piaciuto molto, le immagini sono molto evocative. Quando ho finito di leggerlo mi sono chiesta se questo posto esistesse per davvero o fosse solo frutto della tua immaginazione. Anche il colpo di scena finale funziona bene. Banalmente pensavo che i tre bulli fossero finiti in una qualche sorta di comunità di recupero o prigione. E invece!
L'unico appunto che riesco a farti è che avrei messo "Volevi fare il romantico eh?" tra le virgolette, come il resto dei dialoghi, però alla fine è solo una svista.
In bocca al lupo per la gara!

Ombra della sera di Corrado Gioannini
Ciao Corrado. Il tuo racconto mi sa molto di storia cupa della buonanotte. Ma non è un male, a me piacciono le storie della buonanotte!
Toglierei qualche ripetizione unendo le frasi in questo modo:
Ripensa all'azzardo che cambiò il suo destino, tanti anni fa e sorride.
Perché mi sembra che appunto alcune frasi girino attorno un po' allo stesso concetto. Più che a dare enfasi. Tipo anche quella sulle mani del vecchio e sull'incuria dei custodi.
Poi mi sono rimaste delle curiosità. Alcune riesco a colmarle da sola, tipo che questo vecchio maestro sia in realtà una specie di stregone che faceva parte di una setta da cui è fuggito con un manufatto magico. Altre un po' meno e riguardano più il contesto, l'ambientazione, il potere e l'importanza di questa statuetta, che cosa raffigura? Io l'ho immaginata come una piccola figura femminile. Ma potrebbe essere anche una sorta di boccetta? Come funziona la magia runica che hai inventato? In che modo lo ha protetto finché non sono arrivati i nemici a reclamarlo?
Lo so, è impossibile costringere tutte queste cose in tremila caratteri, ma secondo me potevi focalizzarti meglio su alcuni dettagli, magari tagliando frasi che alla fine non portano avanti la trama della storia (per esempio che aveva guadagnato fortune e ricchezze lo percepisco dal fatto che vive in una villa). In ogni caso, anche se mi ha lasciato delle curiosità, la vicenda mi ha comunque intrattenuto. L'ho trovata particolare, anche per questo motivo, finita la lettura, mi è rimasta la voglia di saperne di più.
Buona fortuna per la gara!

Vendetta Indiana di Micheal Dag Scattina
Ciao Dag, secondo me hai scritto un buon racconto. Il testo fila in modo scorrevole, anche se ho come sentito la mancanza di qualcosa, di un vero scossone nella vicenda. Perché, alla fine, la storia del protagonista mi scivola via così, come se lo avessi incontrato in un saloon e mi avesse fatto la cronaca della sua vita. Da un lato l'ho odiato perché fa parte degli invasori, dall'altro mi è sembrato come se raccontasse tutto in maniera distaccata, come se in realtà non fregasse nemmeno a lui di morire. E volevo chiederti se questo distacco era voluto. Forse la dimostrazione di un po’ più di emotività non avrebbe guastato, specie nel finale. Comunque so già che avrò difficoltà a capire dove posizionarti nella mia classifica.
In bocca al lupo per la gara!

Siccità di Manuel Marinari
Ciao Manuel. Hai declinato il tema in una situazione che mi sta molto a cuore, il cambiamento climatico. Credo che sia stata davvero una buona pensata! A livello emotivo l'ho sentito vicino come testo, più che altro perché sono cresciuta in campagna con i miei nonni, dove tutt'ora vivo. Quindi alcuni elementi che hai deciso di usare, anche il dettaglio di dover smuovere il terreno siccitoso affinché l'acqua penetri e ricrei le falde acquifere, beh l'ho sentito!
Ti faccio l'appunto su alcune cose che avrei scritto in modo diverso, dato che hai scelto di usare la prima persona.
Meno aggettivi.
Solo nella prima parte abbiamo per descrivere l'attrezzo: vecchia vanga polverosa e lamiera arrugginita. (Se ci pensi quando guardiamo una cosa ne scegliamo al massimo uno/due). Metti vanga arrugginita risolvi tutto subito e hai qualche parola in più per dopo.
Più praticità/semplicità nell'ambiente.
Sempre all'inizio ci mostri prima il nonno che zappa, poi lei corre, non si capisce se è fuori o dentro casa in quel momento, finché non vediamo la nonna che posa la fruttiera. Anche quando la nonna indica il marito fuori dalla finestra, essendo che sei nella testa di Ruth, è difficile che pensi cose come "fuori dalla finestra". È come tipo quando guardi un film, non pensi che è nella televisione.
Meno lista di azioni che si rincorrono una dopo l'altra. Le fiondai addosso, stringendola in un abbraccio. Poteva andare benissimo "l'abbracciai di slancio" o qualcosa del genere.
Anche il fatto che le persone vengano terminate a 60 anni mi fa pensare al problema della sovrappopolazione. Idee geniali per sviluppare il tema, ma nella realizzazione puoi ancora migliorare. Te lo dico già, in un'ipotetica classifica dove valuto solo "a cuore" ti avrei messo primo, solo per l’idea. Però purtroppo non posso tenere conto solo del gusto personale.
E in bocca al lupo!

Non è mai troppo tardi di Giovanni D'Adabbo
Ciao Giovanni. Mi è piaciuta l'idea di questa specie di vendetta che si scopre solo sul finale, una vendetta che ipotizzo venga attuata dallo spirito di Alice. Però il testo l'ho trovato schematico.
Tipo la prima riga, per esempio, perché non renderla così:
Era luglio. Ero nella casa al mare, quando il cellulare vibrò.
“Professore viene subeto! Portata tua sorella in spedale. Molto male”
Era un messaggio di Ana, l'unica badante che Alice fosse riuscita ad accettare.
Oppure ci sono frasi brevi che si susseguono troppo ravvicinate e questo ha reso il ritmo del testo scattoso e veloce. Così non sono riuscita ad appassionarmi del tutto alla vicenda, e mi è dispiaciuto perché in fondo l'ho trovata interessante.
Altro piccolo appunto nessuno dice mai "è spirata" ma più "è morta". Specie in un dialogo. O almeno io non lo sento dire spesso. Ma quel dialogo lo avrei lasciato indiretto, senza virgolette.
Mi sono rimaste delle curiosità sulla sorella. Per esempio che cosa le faceva davvero paura? Perché restava vicino al fratello quando passavano accanto ai lampioni? È solo la paura dei posti isolati o c'è altro? Ho come avuto la sensazione che ci fosse dell'altro per via del fatto che ci dici che aveva paura di tutto e non si fidava di nessuno, ma anche dei posti isolati. Forse qualcosa che ha a che fare col demonio? Dato che era ossessionata dalla religione. Come se vedesse qualcosa che solo lei poteva vedere, ecco.
Secondo me ti potevi focalizzare direttamente su di lei, dal suo funerale in poi, su queste cianfrusaglie e strani testi che lei aveva in casa, perché alla fine sono il perno del racconto. Il resto è più di contorno e l'inizio si prende molto spazio.
In bocca al lupo per la gara!

Il ladro di Angela Potente
Ciao Angela! Anche io trovo il tuo testo molto poetico, e a tratti sognante. Il fatto che il protagonista stia scrivendo una lettera mi ha fatto pensare che ci troviamo nel passato, perché purtroppo è una cosa che non si usa più fare. Però poi sul finale spunta l'autobus, quindi non è un passato così tanto lontano. Oppure sì?
Mi è rimasta la curiosità di sapere come è avvenuto l'incidente in cui Paul è morto. Perché la dinamica non mi è così chiara, ma al tempo stesso, riflettendoci, penso che sia una cosa che hai lasciato volutamente fumosa perché per il protagonista è un trauma. Quindi ci sta che non ricordi i dettagli effettivi, anche se al lettore non avrebbero guastato per immaginare bene chi sono Paul e il protagonista.
Anche il finale è un po' troppo frettoloso, ma chiude il cerchio spiegandoci come mai stia scrivendo la lettera. Però mi sarebbe piaciuto vedere il viso di Paul. I tratti che condivideva con la figlia. Mi sarebbe piaciuto che li scrivessi, sapere che cosa fosse rimasto impresso nella mente del protagonista e perché, secondo me avrebbe reso più ancora più toccante quel passaggio.
Nel complesso direi che è un buon racconto, mi ha suscitato anche quel senso di stranezza che si sente quando capitano quelle casualità che sembrano scese dal cielo.
In bocca al lupo per la gara!

I comandamenti di Maurizio Laurenti
Ciao Maurizio. Benvenuto nell'arena anche da parte mia. Ti faccio anche io l'annotazione sui dialoghi, soprattutto all'inizio non si capisce benissimo chi stia parlando e risultano quasi voci nel vuoto. E quel "Mi dica" lo avrei proprio levato, perché non riesco a comprendere il suo utilizzo. Parti direttamente coi dialoghi e metti un'azione che potrebbe fare un personaggio per far capire chi sta parlando, oppure se vuoi un più semplice: disse tizio.
Ti consiglierei anche di non lasciare i dettagli così nel caso per dare al racconto un'aria più curata.
Tipo così: [...] di Gianni. Aveva le braccia legate dietro la schiena, il viso sudato e smunto.
O ancora più avanti: Le foto erano poste sotto al suo naso, prima quella di una donna, poi quella di un uomo.
Anche il sig nei dialoghi lo farei diventare un signor o signore, perché non si usa la forma contratta nel parlato, ma solo sulle buste. Infatti più avanti, così come per le frasi, lo hai scritto giusto ed esteso.
Anche il cognome del protagonista cambia, prima è Marvino, poi è Malvani. E ti mancano alcuni simboli di dialogo che hai perso per strada. So che sono solo sviste dettate dalla fretta e dalla stanchezza magari, però ecco se ce ne sono molte saltano molto di più all’occhio.
Ti ci vuole solo un po' più cura e attenzione, e non avere paura di scrivere qualsiasi cosa ti passi per la testa.
Spero che scriverai ancora nell'arena. Continua a scrivere un pochino ogni giorno, e vedrai che anche le sviste diventeranno sempre meno e ti verrà tutto più automatico.
E in bocca al lupo per la sfida!

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Fagiolo17
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 26 marzo 2024, 18:01

Come sempre complimenti a tutti! Minuti Contati non è mai facile e per me l’edizione da 3.000 battute è sempre la più ardua.
Ecco la mia classifica, non è stato facile, avevo un sacco di dubbi dal terzo posto in giù!

1. Un posto sicuro, di Luce Moggia
2. Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
3. Il ladro, di Angela Potente,
4. Siccità, di Manuel Marinari
5. L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
6. Ombra della sera, di Corrado Gioannini
7. Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
8. I Comandamenti, di Maurizio Laurenti



L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
Ciao Emiliano e piacere di averti letto.
allora, mi spiace ma stavolta il racconto non mi ha convinto. la prima parte è ottima. hai usato una buonissima prima persona che sembrava rivolgersi al lettore e raccontava bene la storia del protagonista e del suo socio in affari, il nostro amico Uomo Ombra. però dal momento in cui c'è il disvelamento della persona a cui si sta veramente riferendo il racconto scivola.
in primis perchè è strano che non lo riconosca. okay, se io vedessi un mio caro amico tra 30 anni e lui fosse identico a com'è adesso, probabilmente di primo acchito non capirei che è lui. però se fosse proprio identico identico identico... okay somiglianza tra padre e figlio, ma così sarebbe troppo. quindi qui mi cade un po' la sospensione dell'incredulità e sollevo un sopracciglio.
la morte sul finale proprio non mi è piaciuta. credo ti abbia fregato a mio avviso voler giocare sul pdv fingendo un TU riferito al lettore anziché al prigioniero.
Se avessi aggiunto un paio di azioni fin dall'inizio. qualcosa di poco incisivo che interrompesse il lungo monologo del protagonista, almeno avresti potuto descrivere la scena finale e raccontarci meglio la sua morte.
Peccato, l'idea era davvero carina.
In bocca al lupo per l'edizione.

Un posto sicuro, di Luce Moggia
Ciao Luca e piacere di averti letto, come sempre.
bel raccontino, che parte da uno stralcio di vita e ci porta fino ai peccati del nostro protagonista. il racconto scorre una meraviglia, dettagli azzeccati e ottima caratterizzazione del luogo.
Per evitare dubbi avrei lasciato la stessa morosina del 1998, per evitare dubbi amletici, ma sono solo pare da lettore di MC. che siano la stessa persona o no, ai fini della storia non cambia niente.
ottima scelta anche del CD da ascoltare! ;)
Mi piace molto la frase finale, con il conteggio dei passi per arrivare alle tombe dei tre che lo hanno bullizzato, che chiude perfettamente il racconto.
Sicuramente da podio!
In bocca al lupo per l'edizione!

Ombra della sera, di Corrado Gioannini
Ciao Corrado e piacere di averti letto.
il tuo racconto è molto onirico e nebuloso. in linea di massima credo di aver intuito la vicenda, ma questa si dipana attraverso una serie di immagini poco concrete. tra statua e pergamena ammetto di aver perso il punto. così come dei poteri di evocazione o di altro tipo che la statuetta possiede.
non ho capito neppure come abbia eseguito il furto, anche se ho capito che il maestro ha gabbato tutti ed è vissuto con questo immane potere. e ha avuto una vita prospera e ricca.
A livello di stile avrei asciugato un po' i verbi percettivi per entrare più nel personaggio. questo tipo di narrazione, per come l'hai impostata, te lo permetteva, senza il bisogno di rimanere troppo esterno.
insomma un racconto scritto bene, indubbiamente, ma che mi ha lasciato un po' troppe perplessità.
in alcuni punti hai anche espresso lo stesso concetto perdendo per strada importanti caratteri in una edizione da 3.000 battute. tipo qui:

Ripensa al fatto che cambiò il suo destino, tanti anni fa.
Sorride, rammentando il suo azzardo.

due frasi che dicono esattamente la stessa cosa.
Non sto dicendo che sia un brutto racconto, sia chiaro, però avrei preferito più concretezza e che il tutto fosse più esplicito.
in bocca al lupo per l'edition!

Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
Eccoci al buon Scattina!
sei tornato in ottima forma vedo. anche io ho scelto un setting western, quindi apprezzo le vibes che sei riuscito a ottenere. il bifolco americano arricchito sulle spalle dei nativi è un classicone, ma tu lo hai reso bene.
la telecronaca degli ultimi avvenimenti della città arriva bene, come fossimo in saloon a bere qualcosa di scadente con sottofondo un pianoforte stonato.
manca un po' di azione, essendo un racconto dal punto di vista del nostro protagonista arriva più smorzato rispetto a una narrazione più focalizzata dei vari avvenimenti che ci hai narrato.
però il racconto funziona. funziona come "memoria" del nostro pdv e delle disavventure di cui è testimone.
la chiusura karmica fa il suo sporco lavoro, anche se lo avrei preferito trafitto da una bella freccia!
un buon racconto, sicuramente da podio.

Siccità, di Manuel Marinari
Ciao Manuel, piacere di averti letto.
Mi è piaciuta la declinazione del tema e la distopia che sei riuscito a tratteggiare di questa società dove non piove e dove sopra ai 60 le persone vengono portate a morire.
sul worldbuilding hai lavorato bene, anche se in alcuni punti dei dialoghi sei scivolato un pelino nell'as you know, bob, tipo qui:
«Ma domani è il giorno del suo trapasso. Quelli dell’Ufficio Anagrafe lo verranno a prendere alle sei del mattino, come fanno con tutti. Non avrò più tempo per stare insieme a lui.»
quel "come fanno con tutti" è superfluo. qualcuno che vive in quel setting non ha bisogno di dirlo, perchè è appunto già saputo da tutti. si sarebbe limitato a dire domani quelli dell'anagrafe lo verranno a prendere. o magari potevi anche inventare un nome per l'anagrafe per far capire ancora meglio il loro ruolo. tipo i ripolutori, i livellatori, le falci (okay, questo è scoppiazzato da un libro, lo ammetto ahahah)
insomma qualcosa che ci facesse capire senza quel pezzettino di dialogo.
i dialoghi infatti sono un pochino artificiosi e anche la costruzione della scena, i vari spostamenti ecc ti hanno fatto solo perdere dei caratteri importanti.
ho notao anche qualche errorino grammaticale e stilistico, ma penso di averti lasciato un commento già fin troppo lungo e articolato.
comunque bravo, continua così, perché dal primo racconto tuo che ho letto noto già un netto miglioramento anche nel riuscire a creare racconti credibili e solidi in pochissimo spazio!
In bocca al lupo per l'edition!

Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
Ciao Giovanni e piacere di averti letto.
Racconto interessante il tuo, ho un paio di opinioni a riguardo.
allora ho preferito la prima parte, il racconto delle relazioni tra i due è interessante e ben esplicitato. mi è piaciuta molto questa frase: Nelle strade deserte, io mi divertivo a guardare le ombre allungarsi e accorciarsi ad ogni lampione.
Avrei preferito vedere ampliato questo frangente, ma poi, giustamente, non sarebbe stato un racconto ma solo l'esposizione del loro rapporto.

quindi vengo alla seconda parte. dovendo decidere per l'economia del racconto avrei allora optato per allungare di più questa e darci più spazio per vedere le "indagini" delle pagine della sorella e spingere per questo suo lato vendicativo. l'idea dell'avvelenamento è divertente e se amplificata avrebbe reso forse più potente il racconto.

eppure mi rendo anche conto che la parte iniziale era necessaria per tratteggiare il nostro protagonista.
insomma forse anche solo un migliaio di caratteri in più ti avrebbero consentito di mantenere intatta la prima parte e dare più ampio respiro alla seconda!
in bocca al lupo per l'edizione.

Il ladro, di Angela Potente
Ciao Angela e piacere di averti letto.
hai una prosa molto delicata e poetica. ti prendi il tempo per arricchire il testo di figure e dargli una forma perfetta, sfrutti a dovere i dettagli per creare un'ambiente vivido e visivo. la prima parte l'ho trovata ottima. la descrizione della stanza, degli abiti, il nostro protagonista che si affaccia alla finestra...
Credo però avresti avuto bisogno di più spazio, perché sul finale cambi marcia e se prima ci hai accompagnato portandoci per mano, poi ci tiri verso il finale a spiegarci cosa ha spinto il protagonista alla decisione di confessare e poi di togliersi la vita.
solo che alcune informazioni ti sono rimaste nella penna. per esempio come il protagonista e l'"amico" si sono incontratri e dove si è svolta la scena della sua morte (che ho immaginato molto alla Titanic, ma con un'asse più minuta). in quel passaggio avrei avuto bisogno di più dettagli. il mare è così generico che non capisco se si tratta di pescatori, di marinai o di passeggerei di un'imbarcazione.
senza il tuo commento non avrei mai capito che erano commilitoni e infatti mi stavo chiedendo come il protagonista potesse non sapere che l'amico avesse una figlia.
forse avrebbe funzionato di più se ne fosse stato a conoscenza, ma non l'avesse mai conosciuta. e allora incontrandola e magari vedondo la somiglianza e quanto era carina e gentile avesse avuto un moto di senso di colpa che lo avesse portato alla decisione di privarsi della vita.
ma il giorno dopo è sempre più facile (e anche con 3 o 4 mila battute in più!).
risulta comunque un buon racconto che sarebbe potuto essere ottimo con piccolissimi accorgimenti.
in bocca al lupo per l'edizione.

I Comandamenti, di Maurizio Laurenti
Ciao Maurizio e benvenuto su Minuti Contati.
intanto complimenti per aver portato a termine il racconto nei tempi e rientrando nel giusto numero di battute.
hai scelto un racconto giallo che già di per sè ha un fattore difficoltà aumentato ed è difficilissimo da rendere in così poche battute.
Purtroppo la forma tecnica finale non è stata delle migliori, ma qui sul forum c'è tantissimo spazio per miglioare e dare un vestito sempre più performante alle storie che ti frullano in testa.
Rimani con noi e ti renderai conto serata dopo serata quanto in fretta è possibile migliorare.
Al di là degli errori grammaticali, ti suggerisco di soffermarti a studiare per bene i dialoghi. sono una delle cose più difficile da rendere in ambito letterario ed è facile ritrovarsi con frasi legnose o troppo simili a quelle del parlato.
per scrivere dialoghi convincenti devi riuscire a inserire tanto sottotesto in ogni battuta, tanto non detto.
Io adoro le battute di dialogo di Joe Lansdale, ma è giusto per citarti un grandissimo. leggi tanto e troverai molti esempi da cui trarre ispirazione.
Spero che il mio commento possa esserti utile.
E spero di rivederti qui su Minuti Contati.

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antico
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 27 marzo 2024, 21:00

Un giorno alla scadenza e, oltre a quella de IL GLADIATORE, dovete ancora ricevere altre tre classifiche.

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BruceLagogrigio
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 28 marzo 2024, 12:58

Classifica come sempre sofferta:

1. Il ladro, di Angela Potente
2. Un posto sicuro, di Luce Moggia
3. Siccità, di Manuel Marinari
4. Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
5. L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
6. Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
7. Ombra della sera, di Corrado Gioannini
8. I Comandamenti, di Maurizio Laurenti


L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte

In prima persona. Tempo verbale: presente. Ambientazione attuale/fantastica?. Tema centrato.

Emiliano! Mannaggia. Peccato per questo finale. Il racconto era molto interessante, con il triplo plot-twist carpiato. La storia l'ho seguita volentieri. Tema super centrato. Peccato veramente per solo il finale.
Avendo letto molti tuoi racconti (qualcosa anche fuori MC) ho intuito che sei molto più a tuo agio con la terza che con la prima persona. Anche Ottanta mi ero quasi convinto che fosse in prima invece era in terza. Forse non un buon momento per sperimentare, visto che il buon Fagiolo sta fuggendo in classifica.

Alcuni dubbi:
Ambientazione?
Punteggiatura: Non era più giusto usare le virgolette per il discorso diretto dopo ti racconto una storia: “..
Che ne pensi di uomo-ombra scritto in questo modo.

Buon tutto!

Bruce.


Un posto sicuro, di Luce Moggia

In terza persona. Tempo verbale passato remoto. Ambientazione attuale: Spiaggia.

Ciao Luca un vero piacere ritrovarti in piena forma.
SI riconosce la tua mano il tuo stile. Bel racconto. L'atmosfera, l'odore della salsedine, il freddo della galleria, il sole che ti scalda, lo sciabordio del mare, la voce di Axel Rose nelle orecchie, il sapore del sangue e della vendetta. Sembrava di essere lì. Bel ritmo, peccato solo per il nome della ragazza che avrei tenuto la stessa per tutto il racconto. Molto buono il finale.

Complimenti.

Bruce.


Ombra della sera, di Corrado Gioannini

In terza persona. Tempo verbale: imperfetto/passato remoto. Ambientazione fantasy - Casa familiare. Tema centrato.

Ciao Corrado, come stile ci siamo. Però ti dico la verità, il racconto non mi ha convinto del tutto. Mi manca un po’ il concetto di ombra (vista l'ambientazione fantasy/orientale avresti potuto osare di più) oltre a quella della sera che però non si vede così tanto. Inoltre mi sembra tutto molto fumoso, come se ci sia tanta carne al fuoco, ma alla fine non si risolve nulla. Ciò non fa calare il lettore nel protagonista e la terza persona non aiuta per nulla. Ho apprezzato però lo stile onirico molto suggestivo.

Buona gare e alla prossima!

Bruce.


Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina

Raccontato in prima persona. Ambientazione western americano 1836 circa. Tema centrato.

Ciao Michael. piacere di rileggerti. Buon stile come sempre. Forse è stato il limite dei caratteri breve e anche il tema ha aiutato in tal senso, ma mi pare che la maggior parte dei partecipanti abbia optato per lo stile raccontato.
Funziona bene.
Le uniche negatività per quanto riguarda il tuo racconto è che mi ha dato la sensazione un po’ di già visto. Anche il titolo faceva intuire il finale.
Però la caratterizzazione c’è. Ho odiato il protagonista e coma ha detto Gaia lo sento molto staccato (che faceva parte del personaggio ma non mi ha aiutato come lettore).
Per quanto riguarda il più grande genocidio della storia dell’uomo trovo giustissimo ogni tanto parlarne.

Buona prova. per me,

Bruce


Siccità, di Manuel Marinari

In prima persona. Tempo verbale: imperfetto/passato remoto. Ambientazione: Fantascientifica. Futuro: umanità schiacciata dal climate Change. Casa dei nonni / giardino. Tema centrato.

Ciao Manuel, ben ritrovato. Mi piace la declinazione. Mi ha ricordato Ottanta (il racconto di Maramonte che ha vinto qualche edizione fa) dove anche lì gli anziani del villaggio venivano mandati a morire (in un pozzo in quel caso era più sul fantasy). Ottima la declinazione climate Change. Bella la semina (in tutti sensi in questo caso) che porta al finale.
Le uniche note un po’ negative sono quelle che ti ha elencato Katy.

Stai migliorando di racconto in racconto. Complimenti!

Bruce.


Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo

In prima persona. Tempo verbale imperfetto/passato remoto. Ambientazione. Casa al mare / ospedale / casa di Ana (sorella del protagonista). Tema centrato

Ciao Giovanni, non ho letto molto di te ma di quelli che ho incrociato questo è sicuramente il tuo racconto migliore. Ho apprezzato il fatto che il fratello avesse “problemi” in modo da rendere il tutto più complicato più difficoltoso. Mi ha dato proprio quell’idea di malessere e di malattia. Tutto il racconto ne è pregno. Carino anche il finale è poco scontato. Buona prova per me.

Bruce.


Il ladro, di Angela Potente

In prima persona. Tempo verbale presente. Camera da letto. Tema centrato.

Ciao, Angela. Piacere di leggerti, che bella sorpresa questo tuo racconto. Poetico quanto basta, per nulla scontato, emozionante. Mi ricorda un po’ lo stile di CInzia e di Sarah che non stanno scrivendo quindi posso recuperare un po’ di vena poetica grazie al tuo scritto.
Non ho veramente note negative a parte che mi ha ricordato Rose e Jack eheh, Ma quello è un problema mio.

Complimenti e buona gara.


I Comandamenti, di Maurizio Laurenti

Ciao Maurizio,

benvenuto su Minuti Contati. Purtroppo devo accordarmi ai commenti precedenti. C’è molto su cui lavorare sia come stile sia come contenuto.
Punteggiatura da rivedere completamente, ma anche i tempi verbali un po’ approssimati, punto di vista inesistente, non sempre chiaro chi stia parlando. La storia un po’ scontata.

Consiglio i video di Nesler, di Gambarini o comunque di qualche editor.

Buona Edition.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Gerry Ponsacchi
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 28 marzo 2024, 19:18

Ecco la classifica!
1. Il ladro, di Angela Potente
2. L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
3. Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
4. Siccità, di Manuel Marinari
5. Un posto sicuro, di Luca Moggia
6. Non è mai troppo tardi, di Giovanni d’Addabbo
7. Ombra della sera, di Corrado Gioannini
8. I comandamenti, di Maurizio Laurenti

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antico
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 28 marzo 2024, 20:02

Oltre a quella de IL GLADIATORE, dovete ancora ricevere una classifica.

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KatyBlacksmith
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 marzo 2024, 20:51

Nelle ultimissime ore utili posto anche la mia classifica. In parecchi di voi mi avete reso difficile dare un ordine, per il quale ho avuto dubbi in pochi casi.
Come sempre: molti spunti personali e interpretazioni originali, per cui bravi tutti.

La mia classifica:

1) Ombra della sera, di Corrado Gioannini
2) Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
3) L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
4) Un posto sicuro, di Luca Moggia
5) Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
6) Il ladro, di Angela Potente
7) Siccità, di Manuel Marinari
8) I Comandamenti, di Maurizio Laurenti


L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
Ciao, Emiliano! Ben ritrovato.
Il tema è centrato, la storia è interessante e la narrazione in prima persona la rende ancora più incisiva riuscendo, nelle poche battute che ci sono concesse per il racconto, a raccontare una vicenda lunga anni.
Forse in un punto l'ho trovato leggermente didascalico:

Ah!
Mi hai colpito! Ma cosa...?! Sto morendo.
Sto morendo…


quando forse un:

Ah!
Come hai fatto a colpirmi/spararmi/accoltellarmi?
Quanto sangue! No… così morirò!


mi avrebbe dato un briciolo in più di soddisfazione, ma probabilmente è una questione di gusti.
Per il resto bell'ambientazione, con linguaggio adeguato che la rende ancora più vivida.
Per me una buona prova! Buona undicesima era!


Un posto sicuro, di Luca Moggia
Ciao, Luca, ben ritrovato!
Peccato per i 4 punti di malus. Tema centrato, ambientazione credibile e storia originale, con finale a sorpresa che non mi aspettavo. Si fa leggere volentieri, trascina bene nella storia e anche se abbozzati, i tre li si immagina, come la situazione.
Ho un problemi con i nomi: Elisa è la stessa persona di Isabella (che è anche Isa)? O sono due donne diverse?
Attento: i vocativi mancano sistematicamente.
“Ti raggiungo subito amore!”
“Fai con calma Isa, vado… ”
Buona prova e buona undicesima era!


Siccità, di Manuel Marinari
Ciao, Manuel, e ben trovato.
Il tema mi pare un po' stiracchiato, non riesco a trovare una colpa vecchia. Il nonno che chiede perdono non si sa per cosa, o non l'ho capito io, ma mi sfugge proprio un po' la dinamica della vicenda.
Di conseguenza anche se comprendo che per motivi inconoscibili a 60 anni le persone vengono terminate (e questo è accettato dai personaggi) il resto dei sottintesi e del pregresso faticano a trovare giustificazione.
Segnalo un paio di punti che a me non suonano:
Le fiondai addosso (che ho l'impressione sia una forma scorretta)
L’ultima volta che ci parlammo, prima che impazzì e si mise a zappare (impazzisse? mettesse?)
Mi dispiace, mi sono un po' persa e non sono riuscita ad apprezzarlo a fondo.
Buona undicesima era.


Ombra della sera, di Corrado Gioannini
Ciao, Corrado. Finalmente sono io a commentare te!
Tema centrato, il racconto mi ha trascinata nella vicenda del protagonista, anche se non ha avuto il tempo di chiarire a quale strana setta appartenesse. Poco importa: sappiamo che avevano un potere che non osavano utilizzare, a differenza del protagonista, che ne ha uccisi un bel po'. Ho apprezzato i particolari disseminati a creare l'atmosfera, sia del suo corpo ormai vecchissimo, che del destino cupo in agguato.
Racconto efficace, dove i particolari seminati all'inizio trovano senso alla fine, senza sprechi.
Per me una buona prova!


Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
Ciao, Michael, ben ritrovato.
Tema centrato.
Ho letto con gusto il racconto, ho apprezzato la scelta del linguaggio che lo rende molto scenografico. Bastano alcune frasi per immaginare chi parla, anche senza una sola frase di descrizione. Si leggono tutti i limiti del personaggio e dell'epoca. La vicenda è ben narrata, la storia c'è.
Ho patito un po' il passaggio da "due o tre bicchieri" a "qualche barile", dimensioni di svariati ordini di grandezza diversi (ma sono dettagli).
Forse troppo veloce il finale che arriva piuttosto staccato da tutto il resto, saltando anni di eventi. Ma sono sempre 3000 caratteri, quindi qualcosa va sacrificato.
Per me una buona prova!


Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
Ciao, Giovanni, e ben ritrovato.
Il tema l'ho intuito, ma mi è arrivato un po' diluito, probabilmente limite mio. Comunque c'è.
Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi attraverso i dialoghi, soprattutto Ana, ma in alcuni punti l'ho trovato poco fluido.
"Avevo voglia di capire." avrei preferito "Volevo capire", che invece di farlo sembrare un capriccio indica la necessità di andare a fondo alla cosa, fosse anche per non lasciare andare troppo frettolosamente la sorella.
"Sulla spiaggia non riuscivo a muovermi bene" mi solleva più domande del dovuto: che tipo di movimenti doveva fare, in spiaggia?
"Non stai ancora bene, guardati intorno!" ecco: non riesco a collegare lo stare poco bene con l'invito a guardarsi attorno.
Dettagli.
Immagino che lei si sia suicidata dopo aver avvelenato le altre, ma non ne sono sicura, potrebbe essere stata una morte naturale. E se invece si fossero avvelenate a vicenda? E ancora: perché non allontanarsi dalle relazioni tossiche? Il finale l'ho trovato più aperto del dovuto e lascia intuire più che definire una conclusione inequivocabile della vicenda.
Comunque l'idea è originale: sorella accumulatrice seriale e nelle sua manie, e resa abbastanza bene.
Per me una buona prova.

Il ladro, di Angela Potente
Ciao, Angela, e ben trovata! Peccato il malus.
Tema centrato e racconto originale: ho passato tutto il tempo a pensare al Titanic e non so se era il tuo scopo. Lo svolgimento tiene conto dello stato d'animo attuale e di cosa lo ha originato. Però è un pelo troppo intimo e forzato per i *miei* gusti (il narratore mi sembrava femminile, per le immagini evocate, ho faticato un po' a incastrarlo in un ruolo maschile), ma è una questione soggettiva. Il rapporto tra i due all'epoca non è spiegato (lo leggo nei commenti) e avevo immaginato che prima della tragedia ancora non sapesse ancora di avere una bambina in arrivo. Questo renderebbe corretta la sorpresa del protagonista nello scoprire l'esistenza di lei. Però parli di più di un figlio: "al loro padre". Mi spingo fino al parto gemellare per gestire la vicenda senza scossoni. Perché chi ha figli non smette di parlarne.
Una domanda: basta vedere che Paul aveva almeno una figlia per buttare via la propria esistenza quando nessuno sospetta nulla?
segnalo ripetizione migliorabile:
"Piego i fogli con cura, li infilo nella busta color crema e la richiudo con cura."
Per me una buona prova.


I Comandamenti, di Maurizio Laurenti
Ciao, Maurizio. Credo sia la prima volta che ti leggo.
Il tema è centrato, con il colpevole finalmente scoperto dai carabinieri dopo lungo tempo grazie a un indizio evidente.
Sono sincera: il racconto l'ho trovato un po' macchinoso da leggere (a parte il linguaggio dei verbali, che è giustamente un mondo a sé), e non sempre mi è stato chiaro chi stava parlando. Inoltre mischi i gradi: ispettore e brigadiere appartengono a corpi diversi: polizia e carabinieri. Questo ha influito sulla fruibilità del racconto. Il finale è un po' meccanico, ma in tremila caratteri era complicato.
Anche la punteggiatura ha avuto parte nel non godimento della storia.
È vero che c'è da lavorarci su, ma sono tutte cose che si possono apprendere e migliorare, quindi non ti abbattere e dacci dentro! Vedrai che troverai il modo di fare molto meglio di così.
Buona Enrico Luceri edition.

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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » venerdì 29 marzo 2024, 9:10

Dovete solamente più ricevere la classifica de IL GLADIATORE.

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IL GLADIATORE
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Re: Gruppo TEMPO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 4 aprile 2024, 8:25

Ecco commenti e classifica:

1 - Un posto sicuro, di Luce Moggia
2 - Vendetta indiana, di Michael Dag Scattina
3 - Il ladro, di Angela Potente
4 - Siccità, di Manuel Marinari
5 - L’uomo ombra, di Emiliano Maramonte
6 - Non è mai troppo tardi, di Giovanni D’Addabbo
7 - Ombra della sera, di Corrado Gioannini
8 - I Comandamenti, di Maurizio Laurenti




1 - UN POSTO SICURO

Ciao Luca,
un racconto ben scritto, che cattura fin dall'inizio e ti porta nella storia creando subito quell'empatia che ogni lettore vorrebbe trovare e provare in ogni storia. Non ho avuto alcuna difficoltà a individuare ogni dettaglio della storia e a capire chi fosse il protagonista di alcuni frammenti di scena e chi no. Il racconto fila liscio ed è davvero ben strutturato. Scrivere un racconto equilibrato, che fa il suo e lo fa in questo modo non è facile ma tu ci sei riuscito. Pollice su con chapeau!


2 - VENDETTA INDIANA

Ciao Michael!
Questo racconto puzza di Scattina e se questo non è un complimento allora di cosa stiamo parlando? Davvero ottimo lo stile, un buon controllo dell'equilibrio. Sei come sempre capace di catturare l'attenzione anche metttendo sul piatto concetti e stereotipi che rischiano di diventare cliché.
Direi un pollice su per una storia che mi ha fatto provare soddisfazione alla fine, gridando al karma e ai nodi che vengono al pettine. Perché mi succede questo? Capita quando le storie sono scitte bene.

3 - IL LADRO

Ciao Angela,
un racconto molto bello, scritto nel modo che mi "distrugge" sempre, poesia e musicalità, anche nel dramma. L'unica pecca è quella che ti hanno fatto notare Gaia e Luca ma in 3000 caratteri qualcosa sacrifichi per forza e qui entra in gioco l'utilità di un contest come MC che permette di raggiungere la perfezione da questo pujnto di vista: equilibrare tutto senza tralasciare neanche un dettaglio che mi aiuti a entrare completamente nella storia. E tu questa perfezione sei andata lì lì per afferrarla. Ottima prova da pollice su che si ferma dietro al pari valutato Scattina proprio per questa mancanza di dettagli nella trama...ma roba davvero da poco perché il racconto, ok lo confesso, mi ha pure commosso.

4 - SICCITÀ

Ciao Manuel, ho apprezzato la declinazione del tema di un racconto he fa il suo e si muove bene, con uno stile decisamente migliorato, anche in mezzo alle criticità che ti sono state evidenziate, in particolare quoto quelle di Fagiolo per quanto riguarda i dialoghi. Credo che ci dovresti lavorare un po' ancora, così come hai fatto e stai facendo sulla pulizia dello stile. Ottima l'ambientazione, ben preparata e gestita molto bene in un racconto di 3000 caratteri
Una prova da pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.


5 - L’UOMO OMBRA

Ciao Emiliano!
Il racconto era partito benissimo ma, come ti hanno già fatto notare, si è sgonfiato sul più bello.
Davvero, l'inizio era intrigante e molto attraente, grazie anche alla maestria con cui hai gestito la prima persona. L'atmosfera era quella giusta e un po' si percepiva qualcosa tra di loro, se ne sentiva la puzza quasi.. Poi tutto è quasi precipitato nella pantomima o in qualcosa di non ben definito. Non che si possa definire comico ma a tratti è sembrato che non riuscissi più a gestire quello di veramente valido che avevi ben strutturato. Peccato perché all'inizio lo stile e la padronanza dei mezzi a cui ci hai abituato erano delle bellissime premesse.
Un pollice tendente al positivo in modo brillante ma non solido.


6 - NON È MAI TROPPO TARDI

Ciao Giovanni, ho letto il tuo racconto un po' combattuto: da una parte il rammarico per il poco spazio che hai avuto visto il potenziale e la carne sul fuoco che avevi e dall'altra la soddisfazione per una padronanza stilistica e una consapevolezza che stai acquistando sempre di più. Non direi quindi che non hai la capacità per approfondire quaesta storia e per dar vita a un bel giallo psicologico. Peccato per il plot twist finale che arriva un po' troppo a cazzotto nello stomaco senza qualche semina in più. Molto bello il ricordo di loro due da bambini.
Un racconto da pollice tendente al posilivo in mod solido ma poco brillante.



7 - OMBRA DELLA SERA

Ciao Corrado,
un racconto che non mi ha convinto del tutto perché mi lascia troppe domande, a cui poi sono venuto a capo grazie ai commenti, e perché resta tutto troppo aggrappato alla pur ottima atmosfera onirica ma manca decisamente un po' di concretezza.
Resta però l'atmosfera affascinante e il fatto che la storia ha un potenziale enorme.
Sono d'accordo sulla necessità di asciugare lo stile. Una prova da pollice tendente al positivo in modo solido ma non brillante.


8 - I COMANDAMENTI

Ciao Maurizio e benvenuto nell'Arena!
Le criticità del racconto ti sono già state elencate dagli altri e mi trovno in sostsanza daccordo. Quello che aggiungo è che nella tua scrittura c'è da lavorare per il semlice fatto che c'è una base su cui farlo, per cui direi di togliere quel "probabilmente" e di non perdere un'Edition. Fidati e vedrai che migliorare non sarà così difficile. Parola di uno che fu massacrata nella prima editio.... (vero Fagiolo?). Detto questo il tema è centrato e l'idea non era male. Ti è mancato il coraggio di scrivere senza giudicare quello che scrivi, a braccio, senza ansia da prestazione. Ma vedrai che lavorando i risultati e gli obiettivi arriveranno.
Un pollice tendente al positivo.

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