Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 marzo con un tema di Enrico Luceri e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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antico
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Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 marzo 2024, 2:16

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BENVENUTI ALLA ENRICO LUCERI EDITION, LA SETTIMA DELLA UNDICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 181° ALL TIME!

Questo è il gruppo LUNA ROSSA della ENRICO LUCERI EDITION con ENRICO LUCERI come guest star.

Gli autori del gruppo LUNA ROSSA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VOLTO/SPECCHIO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo TEMPO.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da ENRICO LUCERI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK UNDICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato per posizionare i racconti con malus in modo che finissero a coppie di due quelli con malus minimo e da solo quello con massimo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LUNA ROSSA:

Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani, ore 22.38, 2999 caratteri
Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia, ore 00.55, 2975 caratteri
Farfallina, di Andrea Furlan, ore 01.16, 2993 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie, ore 01.01, 2993 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli, ore 00.56, 2964 caratteri
Il debito, di Alexandra Fischer, ore 21.57, 2934 caratteri
Ce l’hai, di Angelo Frascella, ore 00.35, 2973 caratteri
Il quadro, di Taylor_Blackfyre, ore 23.18, 2895 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 MARZO per commentare i racconti del gruppo VOLTO/SPECCHIO/size] Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 29 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VOLTO/SPECCHIO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: [size=150]per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.


Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VOLTO/SPECCHIO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ENRICO LUCERI EDITION A TUTTI!



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Michael Dag
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » domenica 24 marzo 2024, 11:50

1- Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia,
2-Il quadro, di Taylor_Blackfyre,
3- Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie, 
4- Il debito, di Alexandra Fischer,
5- Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani,
6- Ce l’hai, di Angelo Frascella,
7- Farfallina, di Andrea Furlan, 
8- Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli,




Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani,
Hai creato un’atmosfera molto cupa in pochissimo spazio, bravo. Mi è piaciuto molto il pensato del personaggio, l’ho sentito reale, e anche le similitudini per descrivere personaggi e ambiente sono perfette.
Il tema è centrato, e anche se non è chiarissimo chi sia quel bambino poco importa, in 3000 caratteri non potevi fare di più.
Il finale è un po’ telefonato, più o meno mi aspettavo una cosa del genere, ma forse è perché di rituali, sacrifici, maghi, castelli e maledizioni ne ho lette veramente tonnellate.


Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia,
interessante esperimento. Hai descritto un nonno molestatore visto dagli occhi innocenti di una bambina, che prende tutto come un gioco. Esperimento riuscito direi. Non capivo dove saresti andato a parare finché non hai iniziato a parlare di vestiti e letto. La cosa mi ha inquietato subito e poi sempre di più mentre leggevo.
Bravo davvero, un racconto in cui il non detto dice tutto.
L’unica cosa è il tema, forse non presissimo. Però anche su questo, il non detto dice molto. Alla fine, non è difficile immaginare quali saranno le ombre che questa bambina dovrà affrontare una volta cresciuta, quando realizzerà quello che succedeva davvero durante la sua infanzia.
Insomma, un ottimo pezzo, complimenti!


Farfallina, di Andrea Furlan, 
Non so, non sono convintissimo. La canzone non la conosco, ma leggendo il testo, non capisco come si intrecci con la trama. Anche la storia in sé, fa acqua. Non mi pare si sia trattato di uno stupro o un tradimento, a quanto ho capito la cosa era consensuale per tutti e tre, quindi ok che erano sballati, ma il raptus di follia omicida mi pare troppo improvviso e immotivato…
Molto bella però la scena iniziale: lei che è costretta a tornare a bologna e rivive un flashback del suo scheletro nell’armadio. O meglio, nel bosco.


Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie, 
Ok, lo ammetto, ci ho creduto. Bellisimo colpo di scena, hai scritto bene i dialochi molto spontanei e naturali e l’inganno al lettore è ben costruito.
Sì, quando il tg parlava di un cadavere in montagna ho iniziato a sospettare qualcosa, ma la prima intuizione che ho avuto è stata sulla coppia di amici, che erano stati uccisi entrambi da dottore&signora.
Simpatica (e doverosa) anche la fuga finale della domestica che ha capito il tutto prima di me.
Un buon lavoro, complimenti. In bocca al lupo!


Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli,
Scusa, non ho capito.
Troppi personaggi, troppe date, troppo stacchi temporali, e intervallare una delle scene con strofe di canzone non mi ha aiutato.
Ho letto più volte, ma non riesco a trovare la trama di ciò che racconti... ok, c'è questa famiglia in cui tutti i maschi tradiscono le compagne... e poi? si, il tema magari c'è, ma le conseguenze? Secondo me ti sei imbarcato in una cosa troppo grossa per il poco spazio a disposizione.
Mi spiace di non aver saputo apprezzare.


Il debito, di Alexandra Fischer,
Niente male davvero, alessandra!
Mi è piaciuto molto l’intrecci di trama che hai creato e la scena di lui che si butta dalla finestra è stata improvvisa e shoccante. Non me l’aspettavo.
Ti faccio un appunto che mi ha confuso un attimo:
“quando lui ed Elena erano amanti. All’epoca lui era ancora sposato con Cinzia. Ed Elena con Riccardo. Ignorava se lo fosse ancora.”
Ecco, da come l’ho interpretato sembra essere passato molto tempo dai fatti, mesi se non anni.
Invece, dal dialogo con la poliziotta, l’omicidio dell’ingegnere sembra una cosa molto più recente.
Comunque, un bel pezzo!


Ce l’hai, di Angelo Frascella,
Bello il parallelismo tra il gioco dei bambini e il contagio del virus.
Il racconto il se fila, anche se forse 3000 caratteri sono pochi. Il finale è troppo frettoloso, succede tutto il fretta, tanto che mi sono chiesto se stava succedendo davvero o era solo un loro gioco, una fantasia da bambini. Come hanno fatto a scoprire del virus?
E quel “lo creammo” sbraitato dall’anziano, a cosa si riferisce? Furono loro stessi a creare il virus per sterminare l’umanità?
Stai attento ai dialoghi. Alla fine del prima paragrafo ci sono ben cinque battute di dialogo senza nemmeno un tag, non mi è stato facilissimo seguirlo.


Il quadro, di Taylor_Blackfyre,

inquietante...molto inquietante…
Quindi se non ho capito male, con questo programma/dispositivo lui vede il futuro solo che per qualche motivo strano vede… troppo futuro!
Immagino che tutte le scene che vede nel finale le veda da dietro le sbarre visto che ha ucciso una ragazza.
La storia c’è, l’atmosfera weird anche, il finale fa quello che deve. Insomma, un buon pezzo che ho letto volentieri.
Lo stile mi piace, è semplice e scorrevole, un po’ “classico” forse, ma si legge bene e poi con 3000 caratteri non ci si può certo sbizzarrire in piroette tecniche.

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gcdaddabbo
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 25 marzo 2024, 10:14

Siamo ormai nella Settimana Santa. Giovedì prossimo nelle chiese si ripete il gesto della lavanda dei piedi. Non ho voglia di far coincidere la mia classifica con quella cerimonia. Ad evitare accostamenti blasfemi, avendo apprezzato il lavoro di tutti e le repliche di chi ha ritenuto di avere qualcosa da obiettare o da chiarire, doverosamente pubblico la mia Classifica ed i miei commenti finali:
1. Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani
2. Ce l’hai, di Angelo Frascella
3. Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie
4. Farfallina, di Andrea Furlan
5. Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli
6. Il debito, di Alexandra Fischer
7. Il quadro, di Taylor_Blackfyr
8. Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani
Ciao, Matteo! Ho letto il tuo racconto più volte, stregato da quella nera atmosfera che tutto avvolge. Indubbiamente il tema è centrato. Non saprei riferire la storia, eppure tutto è chiaro. Per me, si tratta di un rito che si ripete nel tempo perché tutto resti immobile, congelato, immutato. La vita sacrificata all’assenza del mutarsi delle cose. Di cosa hai scritto? Sicuramente sarai entrato in uno dei miliardi di mondi fantastici che non conosco. Sono spinto a suggerirti che avrei usato “corpicino” invece di “corpino” anche se mi rendo conto che quel “ci” ti avrebbe fatto sfondare i 3.000 caratteri. Avrei recuperato eliminando una virgola. Una curiosità: “Hai pensato anche a celebrare la festa del papà?” Complimenti!

Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia
Salve, Maurizio! Ho letto il tuo ultimo racconto e devo confessare che sono rimasto interdetto. Immedesimarsi in una donna è difficile, in una bambina di più, eppure hai usato un linguaggio da bimba innocente. La piccola innocente divisa tra nonni diversi perversi descrive uno scenario pedopornografico che va aldilà di quelle che sono le mie capacità di accettazione. Tecnicamente ineccepibile, ma sconvolgente. Mi ha richiamato alla memoria quel tuo racconto di qualche tempo fa che mi costrinse ad aprire tutte le finestre della stanza per sopportare tutto quello che avevi lanciato dal tuo computer. Ora so bene che sai scrivere benissimo, ma non sono riuscito a riprendermi del tutto dallo shock.
Scusami! Mi sa che sono troppo vecchio per questa roba pesante e sono perdipiù nonno di cinque nipotine.
Il tema? Boh! La storia? La mamma? La festa dei nonni è il due di ottobre.

Farfallina, di Andrea Furlan
Ciao, Andrea! Ho dovuto leggere il tuo racconto più volte prima di riuscirne a coglierne l’essenza. Ce l’ho fatta solo dopo aver deciso di saltare nella lettura il testo della canzone. Ho ritrovato così in frammenti i colori tenui ed affascinanti delle tue atmosfere. La canzone di Luca Carboni è molto bella ma dovrebbe restare in sottofondo come è possibile fare in un libro digitale. Lo sviluppo a ritroso di quanto accade non mi ha infastidito, ma alcune scene non sembrano chiarire adeguatamente lo svolgersi di quanto accaduto nel passato. Il tema tutto sommato è sviluppato. La descrizione di Bologna con San Luca nei colori accesi dell’orizzonte è la parte migliore.

Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie
Ciao, Mario! Piacere di rileggerti!
Anche questa volta sei riuscito a dare al tuo racconto la sottile nota di humor nero che mi sembra una tua caratteristica insieme alle atmosfere da viveur con cognac, sigarette e seni prosperosi. Semplice, gradevole, scorrevole, con un finale che non può non essere scontato con un numero di caratteri così ridotto. Il tema è sostanzialmente centrato. Tutto sembra starci agevolmente.

Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli
Ciao, Andrea! Ci ritroviamo.
Questa volta siamo appena ventitré e finiamo per essere sempre gli stessi. Raccontatori, giudicati e giudicanti, che si incrociano come le coppie e le amanti nelle tue scene. L’asimmetria della storia che si ripete privilegia il maschio fedifrago nei confronti della moglie incinta e dell’amante tradita e immagino che questo possa piacere. Descrivi al solito in modo divino. Questa volta ho fatto un po’ di fatica però a seguire l’intreccio. Mi sono aiutato con un diagramma di flusso
Non so se il tema è centrato. Non ho capito cosa abbia prodotto il singhiozzo di Luca. Non ho visto le ombre lunghe.
So che non devo chiedere di più.

Il debito, di Alexandra Fischer

Ciao, Alessandra! Piacere di rileggerti!
Sempre velocissima, ma questa volta la storia ne risente meno. Il tema è certamente centrato. Il racconto si segue senza grandi difficoltà. Non ho capito però se il motivo del tormento che ha generato il suicidio di Mario sia legato solo alla mancata testimonianza o nasconda la conoscenza dell’assassino. In fondo con la società in cui ci troviamo a vivere il non presentarsi alle autorità per evitare di rivelare un tradimento risulta proprio un peccato veniale.
Sembra mancare un motivo scatenante il suicidio. Lo è il senso di immutabilità, la vista di Elena o che altro?
Cosa doveva Elena alla giustizia?
Con un po’ di cura potresti ritornare a proporre testi veramente godibili. Grazie per il chiarimento!

Ce l’hai, di Angelo Frascella
Felice di averti scoperto e letto, campione! La tua storia è triste, ma affascinante. Si vede che sai trattare di fantascienza. La fai partire da quello che sembra un borgo felice ai margini di un bosco per farci scoprire pian piano che siamo in un futuro post apocalittico in cui la ricerca del passato e della verità costa cara. Se dovessi ricercare una morale, direi: “Finché la barca va, lasciala andare”. Non ne consiglierei la lettura ad un adolescente, ma qui, in Minuti Contati, siamo lontani da queste considerazioni. Diamo ai nostri giovani lettori-consumatori cibo piccante. Non importa se ustiona la bocca. Complimenti, Angelo! Il tema è certamente centrato. Il racconto si segue senza grandi difficoltà. Spero di ritrovarti presto.

Il quadro, di Taylor_Blackfyre
Salve, Taylor! Benvenuto! Racconto interessante, suggestivo, ma in alcune parti oscuro. Dimmi se ho capito.
Johnny è morto in un incidente perché si era ubriacato per dimenticare che la moglie Elodie lo tradiva con Mark. Prima di schiantarsi ha travolto ed ucciso una ragazza. Ora la sua anima vaga in cerca di superare il senso di colpa e immagina di dipingere le scene che ha vissuto anche durante il successivo periodo di coma.
Il tema è centrato, ma la storia non sono riuscito a comprenderla in tutti i passaggi e questo non mi ha permesso di apprezzarla appieno

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Manuel Marinari
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 26 marzo 2024, 0:26

Ciao! Le letture dei racconti che ho letto e commentato sono state tutte piacevoli e interessanti. Alcune mi hanno davvero sorpreso, soprattutto per l'esecuzione e la declinazione del tema. Ci sono alcuni autori che ancora non avevo avuto l'occasione di incontrare e che mi hanno piacevolmente sorpreso. Spero di leggervi già alla prossima edition. La classifica è stata davvero difficile da fare. Il terzo posto lo avrei voluto assegnare ad almeno tre racconti. Mi dispiace per gli ultimi due della classifica che avrebbero meritato posti a parimerito con altri più in su.

1. Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia
2. Andiamo a mangiare, Mario Mazzafoglie
3. Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani
4. Il quadro, di Taylor_Blackfyre
5. Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli
6. Il debito, di Alexandra Fischer
7. Farfallina, di Andrea Furlan
8. Ce l'hai, di Angelo Frascella

I miei commenti in ordine di classifica.

Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia
Ciao Maurizio, il racconto lascia quel mix di disgusto e rabbia che ti fa pentire di aver letto una trama di questo tipo. Per me hai ottenuto l'effetto che volevi. Il punto di vista della bambina mi è parso molto ben appropriato: innocente, ingenuo, fanciullesco. Forse non avrei usato "insipida" per dire della minestra. Avrei continuato con il registro che hai tenuto per tutto il racconto. Si tratta dell'unica cosa stonata che ho trovato, giusto per trovare il pelo nell'uovo eheheh.
Per me un racconto scritto bene che non mi da motivo di aggiungere ulteriori commenti.
Buona edition! Alla prossima.

Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario, è un buon racconto e si vede che hai strutturato bene la trama con un finale che impatta e il suo effetto lo fa bene. Come ti hanno già scritto, ci sono alcuni dettagli su cui puoi lavorare e sono sicuro che nei prossimi racconti potrai già sperimentare con i suggerimenti che ti sono stati fatti.
Anche per me la frase sulle donne che sono più empatiche non aggiunge molto al contesto. Sarebbe bastato il commento della moglie nella sua testa.
Alla prossima lettura, buona edition!

Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani
Ciao Matteo, i caratteri a disposizione li hai sfruttati molto bene e di più non si poteva chiedere da questa trama. Difficile dire cosa avresti potuto scorciare per poter definire meglio alcuni dettagli. Tipo la provenienza del neonato come ti è stato già commentato. Comunque, nel complesso, credo sia un dettaglio che non toglie più di tanto. Unico appunto che ti faccio, meglio corpicino che corpino. La storia dell'apprendista stregone, delle sue paure e insicurezze è interessante e ben descritta.
Ben resa la scena ombrosa in cui si svolge la storia.
Complimenti e buona edition!

Il quadro, di Taylor_Blackfyre
Ciao Taylor, benvenuto!
Il racconto mi è piaciuto. Avevo letto un altro paio di racconti qui su MC (in altre edizioni, non in questa) in cui il finale svela lo stato di coma del protagonista. Devo dire che il tuo, tra questi, è quello scritto meglio e il più interessante. Ho notato la tua buona fantasia che si è espressa nel dipingere l'immaginario di una mente in coma che vede trascorrere il tempo attraverso le visite familiari. L'idea dei quadri è interessante. Mi sono un pò perso quando scrivi del cloud, del codice del video. Non sono molto pratico di questi sistemi di archiviazione e perciò la lettura ne ha risentito in quel frangente. Ma sono sicuro che altri lettori non abbiano avuto lo stesso mio problema.
Ottimo esordio, complimenti!
Buona edition!

Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli
Ciao Andrea! Questo tuo racconto che segue l'intreccio di padre in figlio mi è piaciuto molto. Chissà se alla fine la catena verrà spezzata. I dialoghi li sai scrivere bene. Mi sembra di vedere che riesci a padroneggiare bene le interazioni tra i personaggi e l'intreccio che hai costruito si regge alla grande sulla struttura di dialoghi che hai composto. Complimenti.
Unico appunto che mi sento di farti sull'esperienza di lettura, perché ovviamente è una scelta stilistica e non mi sento mai di criticarle a nessuno, è sul brano musicale della seconda scena. Quando trovo questo tipo di composizione, mi si spezza la lettura. Faccio una fatica immensa. Credo che se il lettore conosce la canzone, potrebbe essere utile magari scrivere un ritornello o un pezzo significativo e inserirlo in un momento preciso della trama. Inserire più parti di una canzone fa si che si spezzi un pò e diventa meno fluido. Ad esempio a me che non conosco la canzone non suona nelle mie orecchie.
Questo racconto mi è piaciuto ancora di più rispetto al precedente che ti commentai.
Alla prossima!

Il debito, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, piacere di leggerti ancora. Una trama che mi ha ricordato "la finestra sul cortile". Ti sei per caso ispirata al film di Hitchcock? Sono curioso. Questo racconto, rispetto ad altri tuoi, mi è parso più limpido e strutturato. Complimenti come sempre per la velocità in cui riesci a realizzare racconti brevi, compiuti e sensati.
Volevo farti un appunto sui dialoghi. La scelta di utilizzare dialoghi assai brevi è utile per uno scorrimento fluido del racconto. Se tu potessi lavorare per armonizzarli ancora, con l'aggiunta di informazioni che rivelerebbero notizie utili al lettore, i tuoi racconti aumenterebbero notevolmente di efficacia. Per lo meno dal mio punto di vista.
Alle prossime letture, buona edition!

Farfallina, di Andrea Furlan
Ciao Andrea, come ho commentato anche in un altro racconto del tuo gruppo, le strofe delle canzoni hanno spezzato molto il ritmo della tua trama. La storia è interessante ma la mia esperienza di lettura di questo brano purtroppo ne ha sofferto. Indubbiamente sono stati molti gli inserimenti musicali, direi troppi per un racconto con questi caratteri a disposizione. Ti hanno tolto caratteri utili per sottolineare alcune cose. Tipo: "all'improvviso si sente male". Che si sente? Mi sembra buttata un pò li cosi peccato perché l'inizio non era niente male.
Per il resto la storia è intrigante e la storia del trio bella piccante. Purtroppo mi lascia poco soddisfatto e meno di altri tuoi migliori racconti che ho letto.
Buona edition!

Ce l'hai, di Angelo Frascella
Ciao Angelo, piacere di leggerti. Anche tu hai immaginato un mondo profondamente in crisi. Anche io ho optato per uno scenario simile nel mio racconto. Ti devo dire che all'inizio ho faticato molto perché nelle prime righe ci sono molti nomi e mi hanno confuso. Nomi di personaggi che non compaiono più nel resto del racconto. Sabino e Romolo per intendersi. O magari utilizzare all'inizio l'anziano che compare poi nel finale. Probabilmente avresti ottenuto lo stesso senso del racconto se il dialogo fosse stato soltanto tra Livia e Valerio e avresti potuto risparmiare un pò di caratteri, magari utili per aggiungere descrizione al mondo in cui vivono. Insomma, avrei voluto vedere di più del contesto intorno a loro, di queste città.
L'idea comunque mi è piaciuta. Bella la frase "La Terra non poteva sopportare più il peso di miliardi di persone."
Buona edition e a rileggerci ancora!

maw
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 26 marzo 2024, 11:27

Salve, ecco la mia classifica:
1- Il debito di Alexandra Fischer
2- Andiamo a mangiare di Mario Mazzafoglie
3- Ce l’hai di Angelo Frascella
4- Le case dei nonni Maurizio Chierchia
5- Farfallina di Andrea Furlan
6- Gengivette sdentate di Matteo Mantoani
7- Di generazione in generazione di Andrea Spinelli
8- Il quadro di Taylor_Blackfyre

E i commenti:

Il debito di Alexandra Fischer
Salve, Alexandra piacere di leggerti.
Per me il migliore dei racconti del gruppo.
La storia si legge tutta di un fiato e gli intrecci in essa contenuti sono convincenti. I dialoghi li ho trovati reali e completi. Le ombre lunghe ci sono e rimarranno sempre in Elena anche per l’omertà imposta dal marito con lo sguardo. Scrivi bene consegnando per prima. Brava!

Andiamo a mangiare di Mario Mazzafoglie
Salve, Mario!
Ho trovato il racconto ben scritto: scorrevole, leggero. Sei riuscito a calare il lettore all’interno della storia con grazia e quel pizzico di humor che rende l’assassino accattivante. Graziosa la scena della cameriera impaurita. Il finale è buono anche se scontato.
L’ombra lunga la vedo nel dialogo con la moglie defunta.

Ce l’hai di Angelo Frascella
Salve, Angelo.
Racconto di fantascienza post apocalittica scritto bene ma che rimane stretto all’interno di 3000 caratteri. Il tema della sovrappopolazione umana mi ha fatto tornare alla mente “La fuga di Logan”. Se fossi in te cercherei di ampliarlo in un romanzo. I personaggi sono ben definiti e la storia è buona. Unica pecca alcuni dialoghi andavano curati meglio. Il tempo è tiranno lo capisco.
Detto questo, posso solo dirti BRAVO!

Le case dei nonni Maurizio Chierchia
Salve Maurizio. Ho letto il tuo ultimo racconto e mi ha lasciato perplesso, con tante domande. Ti leggo spesso su “Minuti Contati” perché apprezzo il tuo modo di scrivere con quel pizzico di ironia che non guasta. Naturalmente, anche questo racconto è scritto benissimo con buona narrazione, ma le domande restano: dove sono i genitori della bimba? Le ombre lunghe quali sono?
Non tutto si può immaginare, manca qualcosa.

Farfallina di Andrea Furlan
Salve, Andrea! Anch’io come altri ho dovuto leggere più volte il racconto per capire cosa attivasse la retrospezione (flashback). Le strofe della canzone di Luca Carboni da cui hai preso il titolo disturbano distogliendo il lettore. La storia riporta nella mente di Silvia l’omicidio commesso nel passato. Forse si poteva fare di più. Capisco che 3000 caratteri sono pochi. Le ombre lunghe ci sono.

Gengivette sdentate di Matteo Mantoani
Salve Matteo!
Un racconto duro, un sacrificio che si ripete nel tempo per rigenerare una famiglia di stregoni. L’atmosfera cupa cala nel lettore avvolgendolo. Un dubbio: il bambino che galleggia nell’aria dopo il rito e successivamente viene sepolto, è umano?
Le ombre lunghe ci sono, forse il tema meno. Non mi ha convinto del tutto.

Di generazione in generazione di Andrea Spinelli
Salve, Andrea.
La storia si ripete nel tempo: padre, figlio, nipote.
Sono tre maschi: tutti e tre tradiscono le loro compagne in epoche diverse. Io non vedo le ombre lunghe ma forse un fattore ereditario insito nel DNA originario. Sembrano il clone l’uno dell’altro. Stessi cromosomi. Intendevi trasferire questo ?
Le strofe della canzone di Sting tolgono l’attenzione del lettore.
Detto questo, il racconto nel suo insieme è scritto decisamente bene.

Il quadro di Taylor_Blackfyre
Salve, Taylor! La storia scritta sembra interessante: tecnologica, futuristica, se solo riuscissi a capirla.
L’ho letta un paio di volte e non ne sono venuto a capo.
Gira tutta intorno ad un incidente in cui una ragazza viene investita da Johnny, morendo sul colpo. Ma dopo che succede ? Perché il “frame nero” dopo una serie di immagini ? Scusami, ma non riesco a completare il puzzle.
Ultima modifica di maw il martedì 26 marzo 2024, 13:34, modificato 2 volte in totale.

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antico
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 26 marzo 2024, 12:21

Avete già ricevuto quattro classifiche. Oltre alla mia ne dovrete ancora ricevere altre quattro.

Angelisa
Messaggi: 51

Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 26 marzo 2024, 17:31

Salve a tutti,
ecco la mia classifica e i miei commenti:
1- Andiamo a mangiare di Mario Mazzafoglie
2- Gengivette sdentate di Matteo Mantoani
3- Ce l’hai di Angelo Frascella
4- Le case dei nonni Maurizio Chierchia
5- Farfallina di Andrea Furlan
6. Il debito di Alexandra Fischer
7- Di generazione in generazione di Andrea Spinelli
8- Il quadro di Taylor_Blackfyre

Ce l’hai!

Ciao Angelo. Non essendo una abituale partecipante a Minuti contati è la prima volta che ti leggo e mi è piaciuto molto il tuo racconto.
Benché sul finale ho capito che il numero di caratteri ti abbia costretto a una compressione e sembra frettoloso, ho trovato l'impianto ben articolato. Poi - probabile sia per una mia innata propensione - il riferimento al virus creato dagli uomini per dimezzare la popolazione mi è apparso quanto mai attuale e ahimè neanche molto lontano dalla verità. Spero non finiremo nel futuro distopico che hai delineato ma chissà, forse ci siamo già.
Detto questo non mi resta che dirti bravo!
Detto questo non mi resta che dirti bravo!
Alla prossima.

Il debito

Ciao Alexandra. Mi ha fatto piacere rileggerti dopo tanto tempo.
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto solo le continue ripetizione del nome di lei mi hanno limitato nel fluire della storia. Ma sono certa che in una nuova versione e snellendolo di questa pesantezza, se posso definirla così, il racconto ne gioverà.
Alla prossima
A.

Le case dei nonni

Ciao Maurizio.
Finito di leggere il tuo racconto istintivamente avrei dato un cazzotto a nonno Salvo. Quindi direi che se il tuo obiettivo era creare un certo stato d'animo nel tuo lettore ci sei riuscito pienamente. Mi è piaciuto, da scrittrice, il fatto che tu sia riuscito a far sembrare il testo davvero come scritto da una bambina che non si rende conto di ciò che le accade realmente.
Il tema all'apparenza sembra centrato forzatamente, ma alla fine arriva: da adulta che ne sarà di questa bimba?
E su questa domanda concludo il mio commento.
In bocca al lupo!
A.

Farfallina

Ciao Manuel,
non dovrei dirlo ma qui bisogna essere sinceri perciò confesso: Farfallina la detestavo da giovane. Forse per questo leggerne cinque strofe mi ha impedito di seguire bene la storia che ho dovuto rileggere saltandole.
Il racconto è scritto bene, ha un'atmosfera noir che non mi è dispiaciuta, solo io avrei calcato all'inizio sul sentire della protagonista dopo vent'anni, sul senso di colpa o di rimpianto. Il finale che svela da cosa quel sentire nasce sarebbe stato perfetto. Ma capisco, e io per prima ho peccato in questo, che in 3000 caratteri offrire più sfumature è cosa ardua.
Bellissima la descrizione del cielo e dell'aereo.
Alla prossima
A.

Il quadro

Ciao Taylor,
ho avuto difficoltà a visualizzare pienamente la storia.
Non ho letto i commenti già espressi per non farmi influenzare perciò credo di aver capito che l'uomo rivive il suo incidente in una sorta di sospensione e mentre il tempo passa per tutti lui è rimasto prigioniero in una specie di limbo, il quadro mi rimanda a un Dorian Gray perso nella sua mente. Se la colpa del passato allunga la sua ombra in questo modo il tema forse è un po' decentrato ma comunque sia, che io abbia colto o meno, il racconto è scritto bene.
Alla prossima
A.

Di generazione in generazione

Ciao Andrea,
un bel trittico di traditori seriali non c'è che dire. Le ombre del passato si allungano anche per discendenza di sangue evidentemente. La storia non mi ha colpito molto devo ammettere ma è scritta bene. Solo nell'ultimo paragrafo in un punto scrivi Marco ma è Luca. Una svista che ti segnalo qualora lo volessi sistemare per altro.
Alla prossima
A.

Andiamo a mangiare

Ciao Mario,
piacere di leggerti. Il tuo racconto l'ho trovato frizzante e il finale anche se lo avevo immaginato mi è piaciuto molto. Mi ha ricordato una serie che davano in tv moltissimi anni fa che si chiamava Il brivido dell'imprevisto. Una storia breve che contiene tutto. E in 3000 caratteri non è facile.
La descrizione della paura della povera governante quando capisce dove è incappata è il giusto finale per un racconto dal sapore del Cognac.
Bravo.
alla prossima
A.

Gengivette sdentate

Ciao Matteo,

inquietante e nera favola. Non so perché io l'abbia interpretata come una favola ma mi è arrivata così. Forse non era questa la tua intenzione ma a volte come lettori assumiamo ciò che leggiamo in base al nostro sentire.
Mi è piaciuto il messaggio metaforico legato al sacrificio che diventa una colpa che bisogna assumersi perché la vita vada avanti.
Inoltre è ben scritto e la storia fluisce.
Alla prossima
A.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 27 marzo 2024, 10:12

Qui di seguito classifica e commenti.
Letture come sempre varie e interessanti. Complimenti a tutti. Non me ne voglia chi ho messo in fondo alla classifica.
Buona Edition a tutti!

CLASSIFICA

1. CE L'HAI di Angelo Frascella
2. GENGIVETTE SDENTATE di Matteo Mantoani
3. DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE di Andrea Spinelli
4. FARFALLINA di Andrea Furlan
5. IL DEBITO di Alexandra Fischer
6. ANDIAMO A MANGIARE di Mario Mazzafoglie
7. LE CASE DEI NONNI di Maurizio Chierchia
8. IL QUADRO di Taylor Blackfyre


______________________________________________________________________________________________________
COMMENTI

Gengivette sdentate di Matteo Mantoani
Un racconto gustoso, elegante eppure duro, tremendo. Un sacrificio mistico per rigenerare l'esistenza di una famiglia di stregoni. Un rituale millenario che si ripete inalterato. Si può parlare di colpe antiche? Non lo so. Forse il tema non è proprio centratissimo. Le ombre però ci sono.
Giusto una perplessità: ma il bambino che compare, dopo il rito, è rubato dalla realtà del popolo di esseri umani mortali o viene creato dal nulla? Non si capisce molto.
Per il resto ottima prova!

Le case dei nonni di Maurizio Chierchia
Quando ho finito la lettura, sono rimasto a fissare lo schermo per qualche secondo. Non sapevo cosa pensare. Non è un brutto racconto, ma mi ha destato delle perplessità.
In ogni caso mi sono piaciuti due elementi. Primo il forte contrasto tra i due nonni, uno povero in canna, lercio, trasandato, ma autentico, l'altro ricco, di classe ma morboso. Mi è piaciuto anche lo stile da tema di scuola elementare. La bimba scrive di cose brutte, scabrose e puzzolenti come se fosse un gioco da oratorio. Però alla fine, la vicenda rimase sospesa, secondo me. Dovevi fare uno step in più, la mazzata finale. Abbiamo capito che nonno Salvo è uno zozzone, che addirittura ama giocare con l'urina e cose così, ma qual è la conseguenza? Non so, avrei immaginato che, alla fine, la ragazzina scrivesse: "Mi dispiace tanto per nonno Salvo. E' venuto mio papà e, non so perché, gli ha rotto il naso con un pugno. Eppure, mi fa divertire...". Insomma, questa è una cosina buttata là così, ma per farti capire che la chiusura è monca, è carente di quel passettino che avrebbe creato il giusto impatto emotivo per farci odiare il nonno zozzone e far emergere prepotente la diversità tra gli stili di vita e le situazioni esistenziali.
Tema centrato? Mmmm, le colpe dei nonni allungano ombre sui nipoti? Ho capito bene?


Farfallina di Andrea Furlan
Ho letto con interesse e partecipazione il tuo racconto e ti dico cosa non mi ha convinto.
Troppi versi della canzone, mangiano caratteri inutili e distolgono dalla tensione narrativa. Devo dire che rileggere il testo di una canzone che ha fatto da colonna sonora della mia gioventù mi ha provocato un brivido dietro la schiena, ma un paio di strofe sarebbero stato perfette, cinque no.
Inoltre hai gestito la tensione narrativa con altalenante efficacia. Per come la vedo io, avresti potuto alternare il punto di vista di Silvia nel futuro e quello nel passato, in un ideale ping pong che avrebbe condotto il lettore in una discesa nel tormento e nell'angoscia. Così' com'è, il vero sussulto emotivo si ha quando Silvia (giovane) colpisce la rivale in amore.
Nel complesso, però, la storia è scritta con un piglio delicato ma duro e con la solita perizia a cui ci hai abituato. Mi è piaciuta anche l'idea del triangolo amoroso.
Tema centrato.


Andiamo a mangiare di Mario Mazzafoglie
Il mio sarà un commento stringato. Il racconto è interessante. Una simpatica ghost story che si disvela solo alla fine. Non mi ha particolarmente esaltato ma mi ha fatto sorridere. Devi lavorare un po' di più sui dialoghi. Ad esempio mi è saltata all'occhio questa frase:

"Nel primo pomeriggio di oggi,» proseguì il giornalista, «sono stati rinvenuti dei resti umani in un dirupo. Le indagini sono in corso, ma la pista più accreditata è quella che andrebbe a risolvere la scomparsa di una donna avvenuta addirittura quattro anni fa. Durante il corso del telegiornale, vi sapremo fornire maggiori informazioni in merito."

Meglio:
"Nel primo pomeriggio di oggi sono stati rinvenuti resti umani in un dirupo. Le indagini sono ancora in corso, ma la pista più accreditata riguarda il corpo di una donna scoperto quattro anni fa. Nel corso delle prossime edizioni vi aggiorneremo sugli ulteriori sviluppi".
Tema (forse) centrato.


Di generazione in generazione di Andrea Spinelli
Mi è piaciuta questa staffetta tra generazioni, rende bene (a parole) il significato del detto: "Le colpe dei padri ricadono sui figli". Qui il tutto si può adattare anche al tema del contest perché una vecchia colpa (addirittura datata 1959) si reitera nei decenni, di padre in figlio. Un pochino di confusione nella gestione delle vicende, ma questo credo sia dovuto ai triangoli amorosi che hai rappresentato paragrafo per paragrafo. La scena del 2010 è quella che mi è piaciuta di più perché, dopo aver letto di tradimenti avvenuti per decenni, sai che capiterà di nuovo e ti dispiaci per Maia, ma non puoi farci niente. Il finale, quindi, è amaro, davvero amaro. Te lo potevi giocare meglio, in verità, perché il singulto può non essere così univoco per tutti. A me ha fatto effetto, ho capito dove volevi andare a parare, ma per qualcun altro può non essere così.
Tema centrato, per quanto mi riguarda.
Piccola annotazione tecnica, utilizzo improprio di un termine: "Una folla puzzolente accalcava il Palaeur". Avrei messo "gremiva", o qualche altro sinonimo.


Il debito di Alexandra Fischer
Velocissima come sempre! E ti vengo a leggere per prima!
Questo racconto è esemplare nel senso che lo hai costruito seguendo in perfetta aderenza il tema. E' complessivamente gradevole e costruito con buona padronanza. Mi è piaciuta la vicenda intrecciata di queste due coppie di coniugi, così intrecciata che finisce con un gesto estremo. Abbastanza forte emotivamente la scelta di Elena di tenersi il segreto e continuare a vivere con un peso enorme sulle spalle.
Un paio di giri di editing in più non avrebbero guastato.


Ce l’hai di Angelo Frascella
Bravo. Il racconto mi è piaciuto molto. In particolare mi hai sorpreso col disvelamento progressivo di un mondo distopico dove, addirittura, la malvagità umana è arrivata a decimare la popolazione mondiale!
Mi ha fatto tenerezza vedere la vicenda attraverso gli occhi di ragazzini innocenti (ma neanche tanto) e l'emozione ha raggiunto il culmine alla fine, con la chiusura triste e amara.
Se proprio devo rimproverarti qualcosa è la conclusione didascalica, fatta un po' troppo a mo' di spiegone a beneficio del lettore. Non che ci sia nulla di male in questo, ma immagino che sia dovuto a esigenze di chiusura immediata a causa o dell'idea troppo grande per 3000 caratteri o per qualche esitazione di troppo nella definizione del finale.
Il tema mi sembra preso pelo pelo, laddove le colpe degli antichi ricadono sui sopravvissuti.

Ottima prova, comunque!


Il quadro di Taylor_Blackfyre
Il racconto è interessante, se non altro per l'intuizione onirico/fantascientifica (passami l'espressione). Non so perché mi ha ricordato la macchina di Blade Runner per ricostruire gli ambienti da singole foto. Considerando gli attuali standard delle intelligenze artificiali, non mi stupirei che qualcosa di simile a te descritto fosse disponibile.
Il vero problema del racconto è la concretizzazione dell'idea. A un certo punto si verifica uno stacco troppo marcato tra presunta realtà e realtà onirica (o visione interiore data dal coma). Stante così la situazione del protagonista, non sarebbe stato necessario scomodare la tecnologia, ma sarebbe bastato giocare sul "realismo magico" dei dipinto. Ad esempio, mettendo in sequenza i quadri realizzati in un certo lasso di tempo, Johnny avrebbe notato i movimenti, poi, magicamente, la sequenza disegnata sarebbe andata avanti da sola fino a svelargli la verità. Anche la gestione delle scene, spiazza un po'. All'inizio, tanto per dirne una, la consorte di Johnny conversa con Mark, l'amante, ma la conversazione è al telefono? Oppure lui ha origliato? Oppure è un eco della sua condizione? Ho dovuto rileggere l'incipit 4/5 volte per inquadrare l'avvio della vicenda.
In ogni caso, racconto senza infamia e senza lode.

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antico
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 27 marzo 2024, 21:04

Un giorno alla scadenza e, oltre alla mia, dovete ancora ricevere altre due classifiche.

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Luca Moggia
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 marzo 2024, 22:41

Ciao a tutti!

Classifica per nulla semplice da stilare e frutto di molti cambi di decisione.
I racconti della seconda metà hanno tutti dei punti di forza che si equivalgono fra loro e dovendone scegliere uno ho privilegiato la chiarezza della vicenda rispetto allo stile e all'idea. Questo perché, dato il tema dell'Edizione, sviluppare una trama e renderla in modo chiaro in soli tremila caratteri credo sia stata la sfida più dura.
Spero che i commenti, per quanto non siano frutto di conoscenze tecniche, rappresentino buoni spunti di riflessione!

Ecco la classifica:

1 – Ce l’hai, di Angelo Frascella
2 - Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli
3 – Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani
4 – Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie
5 – Il debito, di Alexandra Fischer
6 – Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia
7 – Farfallina, di Andrea Furlan
8 – Il quadro, di Taylor_Blackfyre

Ce l’hai, di Angelo Frascella

un virus artificiale si riattiva a causa della curiosità di due ragazzi e, presumibilmente, distruggerà quel che resta dell’umanità. Secondo me il tema è centrato in modo originale!
L’ambientazione mi è piaciuta, sia come contesto generale sia per come emerge gradualmente dai dialoghi dei ragazzi.
In poche righe sei riuscito a dare l’idea di come l’umanità si sia riorganizzata a seguito dell’apocalisse “pilotata” e non solo, hai anche ben descritto il pensiero oscurantista cristallizzato in una nuova Costituzione.
Per natura non ho potuto fare a meno di parteggiare per i ragazzi che si ribellano al sistema e mi è piaciuto molto il fatto che alla fine la storia esca dalla logica bene/male.
Il veto di parlare del passato, pur nascondendo una colpa immensa, aveva una funzione utile alla sopravvivenza e ora tutti, anche gli innocenti, ne pagheranno le conseguenze.
Quello che mi è piaciuto un po’ meno è la relazione fra Valerio e Livia.
Quando il ragazzo si avvicina a Livia, da l’idea di essere un po’ lo sfigatello che ci prova con la più bella della compagnia.
Questo apre a un interessante conflitto fra i due (o i tre se aggiungiamo Sabino) che però poi si smonta subito, dopo poche righe quando Livia gli prospetta addirittura di sposarlo! Mi è sembrata un po’ una sottotrama sprecata.
Al netto di questo, bel racconto!

Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli

storia con una struttura interessante dove la colpa si sposta di padre in figlio attraverso le diverse epoche.
A mio parere il tradimento non è necessariamente una colpa ma, per come hai impostato la storia,
fa questo effetto perciò, tema centrato!
Attenzione: non ho capito subito che Marco fosse il figlio Mario.
Pensavo invece che il protagonista della seconda scena fosse lo stesso della prima con il risultato che mi sono confuso e ho dovuto rileggere.
Un nome più particolare e riconoscibile di uno dei due personaggi avrebbe probabilmente evitato il fraintendimento.
Buoni i dialoghi che, data la loro preponderanza, mi fanno apprezzare anche lo stile dell'intera narrazione.
Come spesso mi capita in queste tipologie di racconto, basate appunto sui dialoghi, provo un certo senso di estraniamento dovuto all’evanescenza del contesto ambientale.
Nel tuo caso comunque anche con pochi dettagli fai un buon lavoro e, soprattutto, l’emotività dei personaggi riempie bene questo "vuoto".

Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani

un rito antico che attraverso il sacrificio di un neonato dona nuovo vigore agli stregoni e alla loro dimora: bel modo di affrontare il tema, originale anche se forse non centratissimo. C’è indubbiamente la colpa e anche le ombre. Mi sfugge magari un solido collegamento fra le due cose ma ci sta... non era per nulla facile legarle! :-)
Per il resto la storia mi è piaciuta, scorre molto bene (salvo giusto qualche ripetizione)
e trasporta nel castello insieme ai due stregoni.
Un punto che mi ha convinto un po’ meno è quello in cui il protagonista si addormenta.
Da come si approccia al rito lo vedo (giustamente) molto in ansia e quindi mi torna poco che pensi "non sarà certo un problema se riposo un momento" .
Bello il finale dove si capisce che il padre ringiovanisce grazie al rito!
A gusto personale forse sarebbe stato più d’impatto se tagliato a: “[…] una statua di bronzo e la sua barba bionda come quella di un re”.
Che dire, una bella prova!

Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie

L’ombra lunga della psicosi affligge un rispettabile dottore colpevole di aver assassinato la moglie.
Direi che il tema è centrato!
Buono il finale, per me inaspettato, che chiarisce tutta la vicenda.
Il punto di vista del protagonista è ben gestito e lo spostamento su Ines, a scena chiusa, non disturba affatto.
Su questo argomento ti segnalo solo “come sempre le donne sono più sensibili ed empatiche in certe situazioni”: mi è apparsa una spiegazione che non aggiunge granché alla figurazione di Mary, disgustata dalla notizia e desiderosa che Peter cambi canale.
La parte del giornalista mi è invece piaciuta meno perché il suo modo di parlare suona, a mio parere, un po’ stereotipato.
Penso che questo effetto sia dovuto al distacco fra l’immagine che ho di un giornalista contemporaneo e il giornalista del racconto (lo sguardo cupo, la voce austera, e formule come “buonasera signori telespettatori” oppure “una notizia che non avremmo mai voluto raccontare”).
Ho pensato che magari la vicenda è ambientata nel passato (tipo anni 60 o 70?) però, anche alla seconda lettura, non ho trovato elementi che confermino questa cosa in modo univoco.
Un buon racconto dunque, che forse necessita di qualche aggiustamento sulla forma.

Il debito, di Alexandra Fischer

tema ben centrato con le ombre del senso di colpa che perseguitano i protagonisti fino a spingere Mario a suicidarsi e Elena a portarsi dietro un enorme peso per tutta la vita.
La trama è abbastanza complessa e i personaggi sono tanti ma hai fatto un buon lavoro perché in soli tremila caratteri, mi hai fatto capire bene le dinamiche della storia.
Un aspetto che mi ha convinto meno è lo stile con cui è scritto il racconto.
A me piacciono gli stili asciutti e le frasi sintetiche però qui forse è un po’ troppo e in certi punti la storia sembra una telecronaca di eventi. Questa sintesi estrema si ritrova anche nei dialoghi e ne riduce l'espressività.
Una buona storia che racchiude in poco spazio una trama complessa ma che avrebbe richiesto uno stile un più ricercato per rendere al meglio.

Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia

punto di vista narrante molto ben gestito. Sembra davvero di ascoltare una bambina che racconta dei suoi nonni: le parole che usa, le cose a cui fa attenzione e il modo in cui sono costruiti i pensieri... davver complimenti!
In seguito alla tua spiegazione il tema lo ritengo centrato sebbene non proprio al cento per cento.
La colpa è presente ma manca un po' la sua ombra lunga.
Lo potrei vedere nelle ripercussioni che queste molestie avranno sulla bambina ma, sebbene sia molto plausibile, è una cosa che ipotizzo e che il racconto non mi dice.
Racconto molto ben scritto, a cui manca qualche dettaglio che metta in evidenza il punto focale dell'abuso.
Senza la tua spiegazione me lo sarei perso e il significato della storia sarebbe stato compromesso.

Farfallina, di Andrea Furlan

Una terribile colpa, legata a un omicidio passionale, ritorna dal passato e perseguita la protagonista: tema centrato in pieno!
Mi è piaciuto molto il finale, che svela la vicenda in modo chiaro e sorprendente, e anche le lacrime di Stefano che scatenano l’odio di Silvia. Con un solo rigo hai sintetizzato il rapporto di tre personaggi aumentando anche la curiosità sul conflitto!
Provo a spiegare perché la narrazione invece mi sia risultata un po’ difficile da seguire.
Ero indeciso se questo effetto dipendesse dalla complessità dell’intreccio o dalle interruzioni dovute alle strofe della canzone.
Ho provato quindi a rileggere solo la storia, senza i versi, e nonostante i piani temporali multipli, tutto scorre benissimo.
Ok, ero alla seconda lettura ma credo che su questo aspetto tu abbia fatto veramente un buon lavoro!
Penso quindi che, nel mio caso, sia stata la canzone a rendere la lettura un po’ problematica.
Bel racconto, con una resa non del tutto immediata.

Il quadro, di Taylor_Blackfyre

un incidente d’auto traumatizza il protagonista danneggiando la sua memoria e spingendolo a dipingere in modo ossessivo questo avvenimento nella speranza di ricostruirne la dinamica: direi che il tema c’è!
Mi è piaciuta l’idea di trasformare i quadri in foto che vengono poi processate da un software di analisi delle immagini però la resa non mi ha convinto molto, in particolare nel finale.
Mi sono immaginato che le nuove informazioni, rivelate dal quadro ventitré, partano da qui: “Ma dopo la lavanderia sulla destra, invece di fermarsi, il filmato proseguì”.
Perciò mi ha fatto uno strano effetto capire che ventidue quadri ricostruiscono una piccola parte dell’avvenimento e uno solo sposti così in avanti il tempo mostrando Elodie, i suoi genitori e la madre di Jhonny che invecchiano.
Riflettendo sul perché questa considerazione mi sia saltata all’occhio in automatico penso di aver individuato il problema del finale ossia l'eccessiva rapidità con cui la storia avanza e che fa perdere il senso della trama.
Che significato hanno i personaggi che appaiono, quali vicende li legano?
Un finale descritto a flash che, seppure coerenti con le amnesie del protagonista, lo rendono un po’ slegato dalla storia.
Racconto con una buona idea di base che, a mio parere, necessita di una maggiore strutturazione e probabilmente avrebbe reso meglio in un formato più lungo.


Complimenti a tutti e in bocca al lupo per l'Edizione!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

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gioco
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 marzo 2024, 10:22

Ciao a tutti e ben ritrovati.

Questa volta devo dire che sono proprio in crisi. E’ sempre arduo stilare la classifica, ma in questa edizione fatico davvero a fare un ordinamento. Tutti i racconti hanno qualcosa di interessante e di coinvolgente, nessuno -ammetto- mi ha folgorato. Posso cercare di ragionare al contrario, guardando piccole sbavature o temi non del tutto centrati, ma so già che, qualunque lista finale mandi, dall’indomani sarò pentito. In definitiva faccio i complimenti a tutti, dal primo all’ultimo, e mi scuso se la lotteria del momento vi ha messo nelle zone basse della classifica.

Eccola:

1. Gengivette sdentate – Matteo Mantoani
2. Farfallina – Andrea Furlan
3. Andiamo a mangiare – Mario Mazzafoglie
4. Di generazione in generazione – Andrea Spinelli
5. Il debito – Alexandra Fischer
6. Ce l’hai – Angelo Frascella
7. Le case dei nonni – Maurizio Chierchia
8. Il quadro – Taylor Blackfyre


I commenti:

Gengivette sdentate – Matteo Mantoani

Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Curioso, pur tra le molte differenze scorgo qualche spunto comune tra il tuo racconto e il mio. Menti perverse pensano in modo simile?
Ma veniamo al sodo: bell’idea, ben scritta e con risvolti interessanti. Il tema mi sembra centrato e dato lo spazio a disposizione non si poteva aggiungere di più.
Se proprio devo cercare qualche minuzia trovo che a volte i pensieri del protagonista siano un po’ prolissi, troppo “narranti” per essere al 100% realistici.
In ogni caso complimenti e buona gara!


Le case dei nonni – Maurizio Chierchia

Ciao Maurizio.
Questo racconto mi ha lasciato un po’ stranito. Il contesto non mi è del tutto chiaro: come mai la bambina dorme spesso (sempre?) dai nonni, entrambi soli? È orfana?
Da almeno metà racconto si comincia a sospettare che il nonno Salvatore abbia qualcosa di problematico, se non di sordido. Il finale però, suggerendo la perversione del nonno ma senza spingersi troppo oltre, lascia un senso di straniamento nell’equilibrio generale del racconto. Probabilmente andava espanso di più. Mi viene anche da chiedermi come mai dettagliare tanto la situazione da nonno Alonso, se la storia che vogliamo raccontare è quella della perversione di Salvatore?
Ho pensato anche che potesse voler essere un tema scritto dalla bambina a scuola, riguardo i nonni, cosa che spiegherebbe il bilancio tra le due parti, ma in tal caso sarebbe stato meglio esplicitarlo, o almeno lasciare un indizio.
Riguardo il tema, ci sono senz’altro le colpe, non so se vecchie, ma le ombre lunghe quali sono?
Dopo tutto questo però voglio dirti che non mi è dispiaciuto, ci sono delle immagini ben costruite, che rimangono.
In bocca al lupo!


Farfallina – Andrea Furlan

E niente, che ti devo dire Andrea: bravo!
Ogni volta che ti leggo dai soddisfazione. Anche in questo caso hai costruito molto bene il pezzo, e stando nel limite dei tremila caratteri non era per niente facile.
Forse i salti temporali avanti e indietro sono un po’ troppi, concentrati in uno spazio così esiguo, ma si capisce comunque tutto. Richiedi solo un po’ di sforzo al lettore.
Complimenti per l’orchestrazione dell’intarsio narrativo.
Buona Enrico Luceri edition!
p.s.
Mai adorato Luca Carboni... ma in effetti c’è stato un tempo in cui era onnipresente :-)


Andiamo a mangiare – Mario Mazzafoglie

Ciao Mario, piacere di rileggerti.
Racconto ben equilibrato, il personaggio di lei nella mente di lui funziona.
La costruzione delle frasi a tratti mi sembra un po’ stirato, un po’ prosaico. La sensazione è quella di una serie poliziesca degli anni ’70, con le immagini a colori ma un po’ virate in seppia. Calza perfettamente col contesto descritto.
In bocca al lupo per la gara!


Di generazione in generazione – Andrea Spinelli

Bella storia ricorrente. Ben scritta.
Il finale aperto funziona. Forse un po’ troppo in tonalità minore, avrei chiuso con un accento più marcato, ma sono scelte.
L’inframmezzo del testo della canzone solo nella scena centrale non mi convince, non so, forse avresti potuto farlo in tutti e tre i casi, con brani dell’epoca corrispondente. Capisco che solo la seconda sia ambientata ad un concerto, ma perché?
Nel complesso una buona prova, ma manca un po' di mordente.
In bocca al lupo per l’edition!


Il quadro – Taylor Blackfyre

Ciao Taylor, è la prima volta che ti leggo e ti faccio i complimenti per la scrittura.
Il racconto è molto suggestivo. Credo tu non sia riuscito a rendere precisamente il filo logico del discorso, lo dico anche scorrendo i commenti precedenti. Ma non è detto che tutto debba essere per forza chiaro e spiegato. La cosa che mi funzionava meno era il fatto che il video andasse oltre i frame composti dai quadri, non capivo la logica. Ma ammetto che senza leggere i commenti non avrei capito che il protagonista fosse in coma, credevo si fosse ripreso dall’incidente, con forse una gamba amputata o lesionata, e ricordasse solo nei sogni o durante le “trance” al cavalletto. Ma faticavo a inquadrare il passare del tempo della penultima sezione. Poi l’espediente del risveglio ha spazzato via tutto. Mi piacciono senz’altro i racconti circolari, ma in questo caso forse toglie un po’ di pathos.
Non sarà facile decidere dove metterti in classifica, ma lo stile mi piace!
In bocca al lupo!


Il debito – Alexandra Fischer

Ciao Alexandra, piacere di leggerti.
L’idea degli amanti dirimpettai e dell’incastro di eventi tragici è ben costruita. Sono d’accordo con Michael sul fatto che i tempi dell’omicidio sembrino un po’ disallineati tra un passato apparentemente più lontano in cui Mario e Elena erano amanti, e la citazione di un recente episodio di cronaca nel quartiere da parte della poliziotta.
Forse avendo tanto tempo a disposizione avresti potuto equilibrare un po’ meglio l’evoluzione della trama. Le colpe proiettano senz’altro ombre lunghe, ma sembra che non siano poi così antiche.
Buona Enrico Luceri edition!


Ce l’hai – Angelo Frascella

Ciao Angelo, piacere di leggerti (per la prima volta)!
L’idea del racconto e il mondo che hai immaginato mi piacciono molto e funzionano alla grande. Forse nella stesura trovo un po’ di disequilibrio tra la prima parte ben costruita e la seconda un po’ tirata via di fretta. Certo i caratteri erano un bel vincolo ma il finale è un po’ troppo spigato e al tempo stesso ristretto.
Un paio di elementi non filano liscissimi, come scritto da Luca nel rapporto tra i due protagonisti (lui è presentato come lo sfigato senza speranza innamorato della bellona, ci sta che alla fine invece convolino ma ci deve essere un’evoluzione), e ancor più il fatto che l’anziano sveli subito tutta la storia e i retroscena quando tutta la società sembra costruita in modo da tenere nascosta la verità (a cominciare dalla costituzione ecc.), sarebbe stato logico che li accusasse di essere pazzi o criminali e li facesse arrestare, ad esempio, se era uno dei pochissimi a tirare le fila e conoscere la realtà del passato.
Viene anche da chiedersi come siano riusciti a andare fuori città, scoprire tutto e rientrare, in un mondo così “controllato”, ma questo ci sta che in tremila caratteri si debba omettere.
In ogni caso una bella lettura gustosa!
In bocca al lupo!


Alla prossima!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 28 marzo 2024, 20:06

Dovete solamente più ricevere la mia classifica.

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Re: Gruppo LUNA ROSSA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » mercoledì 3 aprile 2024, 19:10

Scusandomi per il ritardo, ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) Le case dei nonni, di Maurizio Chierchia
Dunque... La bambina è ben resa, entri in pieno nel personaggio e non ci porti mai fuori. Il dualismo tra i due nonni è chiaro e il senso del testo sta proprio in questo non capire della protagonista mentre invece il lettore capisce eccome. Bene anche il tema perché non è diretto, ma le diverse colpe di questi nonni lasceranno entrambe un segno (colpe che concernono anche il non essere riusciti a capire cosa succedesse nella casa del pedofilo). Proprio in quest'ultimo appunto sta la mia sola critica: avrei seminato più contesto e i genitori, da qualche parte, li avrei infilati. Per me un pollice quasi su.
2) Gengivette sdentate, di Matteo Mantoani
Formalmente ineccepibile, ormai riesci a confezionare i tuoi racconti in modo solido e ben definito. Un paio d'incertezze nell'esecuzione perché non mi sembra che l'addormentarsi del protagonista causi un qualche problema e allora viene da chiedersi perché porre l'accento sulla cosa e sì, avrei gradito qualche parola in più sul neonato. Credo che lo spazio utilizzato per l'assopimento tu potessi utilizzarlo per contestualizzare maggiormente come questi stregoni sono inseriti nella zona. Tema complesso, ma lo vedo. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante, ma per lo step ulteriore serve risolvere quelle due cose che ti ho segnalato.
3) Farfallina, di Andrea Furlan
Hai fatto il Nolan e t'è venuto complessivamente bene. Forse forse, il paragrafo che inizia con Stefano che guida non è ben amalgamato, ma rileggendo si inserisce tutto al suo posto. Peccato per la canzone che inframezza davvero troppo rendendo oltremodo difficile la comprensione e quindi costringendo alla lettura saltandola e peccato anche per il titolo che, se non conosci la canzone, neppure capisci ne sia il titolo e quindi ti chiedi perché. Il tema è ben inserito e declinato. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche quasi brillante, ma trova una soluzione per assemblare meglio la fruizione del lettore con le strofe della canzone.
4) Andiamo a mangiare, di Mario Mazzafoglie
Racconto bello solido, ben raccontato, ma con un paio di problematiche. La prima la ritrovo nella gravità eccessiva con cui il presentatore presenta la notizia perché sembra più che stia per annunciare un attacco atomico. La seconda in come gestisci la domestica perché fa troppo in fretta uno più uno, in modo davvero eccessivo a mio parere. Per il resto un testo che si fa leggere volentieri e intrattiene, discreta la declinazione del tema anche se non mi sembra che il protagonista sia in alcun modo turbato dalla cosa. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non completamente brillante.
5) Di generazione in generazione, di Andrea Spinelli
Una struttura semplice che presta ovviamente il fianco alla ripetizione in un così breve spazio. Non sono del tutto convinto dell'uso del singhiozzo, per svelare il triste futuro, mi sembra artificiale. Tutto bene, ma manca una componente fondamentale: il contesto. Parti dall'assunto che il tradimento sia una colpa e che il fatto che ha segnato (le ha segnate?) la vita dei figli porterà gli stessi a reiterare, ma mi sembra che tu sia rimasto, sull'argomento, troppo in superficie e che necessitasse di qualcosa di più. Il tema c'è. Riassumendo, direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante. In ultimo: concordo sulle strofe della canzone, sono quasi sempre bruttine in così pochi caratteri.
6) Il debito, di Alexandra Fischer
Racconto diverso dai tuo soliti, più asciutto, dialogato, diretto. C'è un problema e sta nelle motivazioni, altro scoglio con cui, a mio avviso, devi ancora confrontarti meglio: è passato del tempo e non si capisce la causa scatenante del gesto del protagonista, non hai contestualizzato a dovere dimenticandoti di descrivere maggiormente il suo quotidiano e questo ha tolto verosimiglianza al gesto facendo risultare il tutto più forzato. Detto questo, il tema, a suo modo, c'è e la mia valutazione sta sul pollice tendente al positivo in modo discretamente solido anche se non brillante.
7) Ce l’hai, di Angelo Frascella
Mi sembra che in questo racconto paghi pegno al riaffrontare MC dopo lungo tempo. A parte il problema legato ai caratteri che non sei riuscito a gestire trovandoti poi costretto a dovere accelerare in modo eccessivo con un salto di tempo non ben realizzato e tutta una serie di rivelazioni buttate sul piatto per chiudere, devo riscontrare anche dei protagonisti non calati nella loro età in quanto mi è sembrato di avere a che fare con adulti o quanto meno con una caratterizzazione non sufficiente. Il tema c'è, ma rimane a cornice, non riesci a dargli vita all'interno del racconto. Una prova da pollice tendente al positivo, ma in modo non così solido e neppure brillante. Come esperienza personale, ti consiglio di partecipare anche nei mesi successivi perché tutte le volte che ci riprovo anch'io è così: c'è da pagare lo scotto iniziale.
8) Il quadro, di Taylor_Blackfyre
Hai stoffa e potenzialità e si vede. Il problema qui è che ti sei scontrato con la problematica più classica di MC, ovvero il limite di caratteri. Hai detto di avere scritto 4500 caratteri e di essere stato costretto a tagliare e questo ti ha fregato. L'esercizio deve essere quello di fare rendere al meglio un'idea in un tot di caratteri, ma il superarli e poi comprimere si esplica quasi sempre in motivo d'incomprensione per il lettore e questo ne è il caso. Tutto troppo scollegato e mi è stato necessario leggere i tuoi commenti per comprendere le tue intenzioni. Niente di male, ci sta, ma la prossima volta occhio allo spazio. Per me un pollice tendente al positivo al pelo pelo.

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