Ayiana

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 aprile con un tema di Polly Russell e 4 ore di tempo per scrivere un racconto con un max di 4000 caratteri spazi inclusi!
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Andrea Furlan
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Ayiana

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2024, 0:25

I tamburi rimbombano, sempre più veloci.
Mi ricordano quelli che suonavamo a casa sotto l’immensa quercia, finito il raccolto nei campi di cotone. Ma sono diversi: entrano nelle orecchie, nel petto. Nel cuore.
I giovani hanno già terminato il loro rito di iniziazione, si sono sfidati a coppie con le lance di legno, legati per un piede. Hanno ululato come coyote, diventando adulti.
Ora tocca alle ragazze: escono in fila, seno nudo e fiori fra i capelli. La musica è squillante, la seguono danzando come un solo corpo.
Il nostro interprete Chinook ha spiegato al Capitano che questa è l’unica notte della loro vita in cui possono scegliere un uomo secondo la loro volontà. Giacere insieme nella foresta, ritornare all’alba da adulte ed entrare a pieno diritto nella tribù.
Gli altri non possono fare a meno di fissarle, ma sono solo dei bianchi idioti: ridacchiano bevendo whisky, fanno battute volgari che le native non capiranno mai.
Invece io seguo la danza distratto: come sempre sto in allerta, in piedi al fianco del Capitano. Ai servitori non è permesso sedere con gli altri, devo essere pronto ad assecondare ogni sua necessità.
Poi il mio respiro si ferma.
La vedo in fondo alla fila, piccola e agile. La danza, il Capitano, i miei compagni non esistono più.
Balla in modo lento, come una lince in agguato, pronta a scattare all’improvviso. Mentre le altre scelgono, gettando la loro ghirlanda di fiori al collo dei ragazzi, i suoi passi la portano di fronte al nostro gruppo.
Continua a lungo, rapita dalla musica, mentre tutte le altre catturano il loro compagno. Sento che qualcosa non va, percepisco sguardi nervosi fra gli indigeni.
Prima ancora che possa capire mi getta la ghirlanda al collo, mi prende per mano.
Non so che fare, fisso incredulo lei, poi il Capitano.
Mi tira. Scappiamo.

La corsa è lunga, pericolosa. I miei piedi nudi scivolano nel fango. Riesco a non cadere solo grazie alla luce della luna piena.
A volte si volta verso di me. Ride.
Come quella mattina fredda in cui l’ho conosciuta sulla spiaggia. Raccoglievo legna, è apparsa dalla foresta come uno spirito, teneva in mano un mazzo di fiori bianchi e altri ne aveva nei capelli. Non avevo mai visto nulla di più bello.
Abbiamo camminato insieme, continuando nelle nostre occupazioni. Parlavamo lingue del tutto diverse, ma abbiamo comunicato lo stesso. Due cose sole mi erano chiare: si chiamava Ayiana e per il suo popolo era una schiava, proprio come me.

Ora si ferma, mi spinge contro un albero. Non ride più, anzi è seria, mostra i denti bianchi. Mi bacia a lungo in punta di piedi, graffiandomi la schiena con le unghie.
Ansimo mentre cambio posto, la sollevo con la schiena contro la corteccia dura. Tuffo il mio viso fra i suoi seni che voglio divorare.
Urla come un animale, ma non di dolore. Mi vuole.
Le felci umide diventano il nostro letto. Le strappo gli indumenti di pelle, mi fermo ad ammirare la perfezione delle sue curve. Poi i nostri corpi si muovono insieme, raggiungono vette di estasi dove il tempo non esiste più.
Finché non sentiamo le urla dei cacciatori, l’abbaiare dei cani.

Siedo in attesa su un tronco caduto.
Dopo mesi, la mano mancante mi fa ancora prurito: il dottore l’ha dovuta tagliare per fermare la cancrena. Ho difeso Ayiana a mani nude, soffocando due Chinook nel fango prima che riuscissero a fermarmi con le frecce. Una mi ha inchiodato allo stesso albero dove l’avevo baciata.
Dal promontorio sul fiume vedo la spedizione rilsalire il Columbia river. Lo seguiranno a ritroso, fino al Missouri, per arrivare a St. Louis. Come sempre il Capitano guida dalla zattera di testa.
Ha dovuto rinunciare a casse di whisky e centinaia di pelli perché mi lasciassero andare. Del resto uno schiavo monco non serve a nulla.
«Ayiana, dobbiamo andare.» Le dico piano.
Il suo volto sfregiato è ancora più bello di prima. Mi guarda con amore, prendendomi la mano: la appoggia sulla sua pancia e sento il piccolo scalciare forte.
Annuisce, con un sorriso. Ci inoltriamo nella foresta, verso la nostra nuova vita.



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antico
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Re: Ayiana

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2024, 0:27

Ciao Andrea! Parametri tutti ok, buona POLLY RUSSELL EDITION!

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Taylor_Blackfyre
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Re: Ayiana

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2024, 17:49

Ciao, il racconto è molto bello ma non mi sembra che abbia molto a che fare con il tema proposto. Fino all'ultimo mi aspettavo che uno dei due personaggi non fosse umano, ma è solo una storia d'amore tra due servi. Comunque scritto bene, nonostante i caratteri non siano tantissimi ha un suo arco, ottimo lavoro

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Emiliano Maramonte
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Re: Ayiana

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2024, 18:06

Ciao Andrea, ben felice di ritrovarti ancora!
Terzo racconto che leggo e terzo colpo grosso! Ho davvero poco o nulla da eccepire. Primo: ormai il tuo stile è pulito, preciso e sorvegliato, sai quello che scrivi e sai dove vuoi arrivare. Stilisticamente è tutto okay. Secondo: la storia si segue benissimo, con un gioco emotivo quasi perfetto, con un affondo finale da manuale. Qualche brivido c'è stato ed è quello che un bravo scrittore deve provocare. Terzo: personaggi ottimamente delineati, in un contesto storico altrettanto ben delineato.
L'unica perplessità è sul tema: l'amore c'è, la connotazione bestiale, invece, immagino che sia nel carattere selvaggio della foresta e delle abitudini tribali dei nativi.
In ogni caso, racconto da podio. Bravo!

Buona gara!
Emiliano

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Manuel Marinari
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Re: Ayiana

Messaggio#5 » domenica 21 aprile 2024, 9:28

Ciao Andrea, complimenti. Nel racconto che hai scritto ci si riesce a calare completamente nelle scene che descrivi. La storia è molto rappresentativa del periodo coloniale nelle americhe. In questo caso nell'America del nord. Ho digitato su google la parola Chinook. Non mi capita spesso di leggere su questi temi. La cosa triste è che appena ho pigiato invio, sono uscite fuori foto di un elicottero militare a cui hanno dato lo stesso nome. Pensa te che lavoro hanno fatto di cancellazione della memoria storica.
A parte ciò, il racconto mi è piaciuto davvero molto. Devo solo decidere come classificarlo tra i primi tre.
Anche tu hai declinato il tema dell'amore bestiale senza ricorrere a figure "mostruose". Secondo me non toglie nulla al racconto. Credo che in tant*, leggendo l'intervista di chi ha scelto il tema, abbia scelto di declinare il racconto utilizzando personaggi del genere. Secondo me, l'amore bestiale, può essere interpretato in tantissime sfaccettature, come hai fatto anche te.
Buona edition!
Manuel Marinari

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Andrea Furlan
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Re: Ayiana

Messaggio#6 » domenica 21 aprile 2024, 14:11

Grazie Taylor, Emiliano e Manuel per aver apprezzato il racconto.
Mi sembra che serva un chiarimento sulla mia declinazione del tema: ho voluto legarlo alla scena centrale della storia dove i due protagonisti fanno l'amore nella foresta. Si lasciano andare circondati dalla natura e tornano a uno stado primigenio prima di essere interrotti dai giovani guerrieri nativi, indignati perchè Ayiana ha scelto uno straniero come compagno.
Ho visitato da poco Portland in Oregon, dove i Chinook erano una delle tribù indiane prima dell'arrivo degli esploratori europei dalla costa est. Vi assicuro che perdersi in quelle foreste immerge in una vita diversa, selvaggia. Ho pensato che raccontare questa storia sarebbe stato pienamente in linea con il tema.
Quindi Emiliano ha colto perfetamente l'essenza dell'idea.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Ayiana

Messaggio#7 » martedì 23 aprile 2024, 0:51

AYIANA - ANDREA FURLAN

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Parto con la diatriba del tema, che secondo me è centrato. Forse, a essere puntigliosi, si tratta più di amore "selvaggio" che "bestiale", ma io credo che la tua chiave di lettura possa comunque andare bene.
Sei riuscito a settare bene la scena, facendo subito capire in che epoca e in che contesto ci trovassimo.
Lo stile è pulito, come nei tuoi standard.
Per me è una buona prova.
Alla prossima, buona edition.

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Maurizio Chierchia
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Re: Ayiana

Messaggio#8 » martedì 23 aprile 2024, 16:50

Ciao Andrea.
Allora, il racconto è scritto in maniera fluida e consapevole. Non mi ha fatto impazzire la storia in sé, nonostante il tema l'abbia trovato azzeccato, ma ciò non toglie che tu abbia scritto un buon racconto.
Alcune delle cose che non ho capito sono il perchè l'indigena abbia scelto l'estraneo invece che uno della sua tribù, e come mai i cacciatori siano intervenuti. Mi spiego, se lei ha scelto durante un rito di passaggio, dovrebbe essere lecito che scelga chi vuole, o almeno che le venga proposto tra chi scegliere. Insomma, tutta la parte della scelta di lei l'ho trovata un po' forzata.
Sullo stile niente da dire, a parte una frase che potevi sicuramente rendere meglio, tipo questa: A volte si volta verso di me. Ride.
Per il resto nulla da dire, ti auguro buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Andrea Furlan
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Re: Ayiana

Messaggio#9 » mercoledì 24 aprile 2024, 1:17

Maurizio Chierchia ha scritto:Alcune delle cose che non ho capito sono il perchè l'indigena abbia scelto l'estraneo invece che uno della sua tribù, e come mai i cacciatori siano intervenuti. Mi spiego, se lei ha scelto durante un rito di passaggio, dovrebbe essere lecito che scelga chi vuole, o almeno che le venga proposto tra chi scegliere. Insomma, tutta la parte della scelta di lei l'ho trovata un po' forzata.


Ciao Maurizio e grazie per il tuo commento.
La ragazza sceglie il protagonista semplicemente perché si innamora di lui e decide di passare con lui la notte del suo rito di iniziazione.
Invece i cacciatori intervengono perché non accettano che lei vada con uno degli stranieri: ho immaginato che i contatti fra la tribù di nativi e i visitatori fossero di tolleranza in qualche modo forzata e che I giovani della tribù si fossero sentiti offesi sul fatto che lei avesse scelto un estraneo.

Angelisa
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Re: Ayiana

Messaggio#10 » mercoledì 24 aprile 2024, 14:21

Ciao Andrea,

bel racconto. Scritto bene, solo quella frase "volte, volta" poteva essere resa diversamente con un sinonimo ma capisco che il tempo tiranno non ci regala mai l'opportunità di scegliere le parole come vorremmo.
L'atmosfera è resa benissimo e le immagini sono vivide. Se mai dovessi farne un racconto più lungo ti suggerirei di non farne due schiavi. Magari lei potrebbe essere la figlia prediletta del capotribù e ciò giustificherebbe sia il rito di iniziazione (non so se per le schiave valesse pure) e la conseguente caccia all'uomo e poi l'esilio.
Detto questo mi è piaciuto tanto.
Alla prossima!

Ps leggo solo ora che già ti avevano fatto notare la frase. Scusa se ho ripetuto l'appunto.

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Andrea Partiti
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Re: Ayiana

Messaggio#11 » giovedì 25 aprile 2024, 16:19

Il racconto è molto pulito come struttura, ma mi sembra che abbia qualche punto debole.
Che il rito sia andato così avanti nonostante l'aperta ostilità dei nativi, senza che nessuno li fermasse, né il padrone del protagonista né uno della tribu. Non torna il sacrificio economico per salvarlo perché monco non vale nulla, visto che comunque ci hai detto poche frasi prima che comunque perde la mano. Se accenni al sacrificio in quell'ottica, mi aspetto delle conseguenze. Non torna che anche la ragazza sia con loro, senza spiegare in che modo (suppongo comprata, ma a quel punto la dinamica sociale diventa complessa e da lettore mi sembra di perdermi qualcosa).
[Siccome sono un po' ignorante in materia, il "nostro interprete Chinook" per me era un omino di nome Chinook, finché non l'ho cercato su google]

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antico
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Re: Ayiana

Messaggio#12 » domenica 28 aprile 2024, 12:27

Un buon racconto. Come ha sottolineato Partiti, lascia anche a me qualche dubbio il finale con i due insieme, ma tant'è: diciamo che, a livello narrativo, il finale positivo è sempre buona cosa (anche se poco verosimile e va evidenziato). Bene il resto, compresa la declinazione del tema che, personalmente, mi è piaciuta. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.

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