UNO

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 aprile con un tema di Polly Russell e 4 ore di tempo per scrivere un racconto con un max di 4000 caratteri spazi inclusi!
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Shanghai Kid
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UNO

Messaggio#1 » lunedì 15 aprile 2024, 22:44

UNO

“Fate entrare la Bestia”. La voce del Commissario ha un che di euforico.
Ci siamo, penso.
Un poliziotto brufoloso controlla che la gabbia in cui sono imprigionato sia ben fissata al carrello, poi mi porta davanti al suo capo.
I commenti delle guardie arrivano confuse a tutte e quattro le mie orecchie. “Che schifo! Fa proprio schifo!”, è l’unica frase che distinguo tra i ringhi bisbigliati. Quattro orecchie sono un vantaggio se ascolti buona musica, ma diventano una tortura se ti tocca sentire quello che non vuoi ascoltare.
Uno di loro mi sputa addosso, dove si toccano le spalle. La sua saliva mi cola addosso, densa e gialla.
“È un mostro, è davvero un mostro! È contronatura!”.
“Disumano!”.
Arrivano confuse le voci, sì, ma con quattro orecchie qualcosa lo sento. Non vedo quanto accade intorno a me. I miei occhi sono fissi nei miei occhi. Mi perdo nel loro nero. Mi perdo nel loro verde. Come mi ci sono perso da quando esisto. È lì che vivo. È solo lì che sono io. In quello sguardo.
I due alluci destri mi fanno un male cane, i sinistri sono quasi atrofizzati. Due delle mie quattro mani mi scostano i capelli biondi e si fermano su due orecchie, tappandole. Così non senti, mi sussurro dolcemente. Le altre due mani non sono così veloci, non sono mai state tanto pronte e mi stringono i fianchi fino a lacerarmi la pelle con le unghie.
Stai tranquillo, stai tranquillo la mia voce più calma, quella dalle mani pronte, quella coraggiosa è come un soffio morbido sulle mie gote.
Sudore freddo mi copre come una patina di rugiada la pelle nuda, pelosa, esposta. Stai tranquillo, mi ripeto e poco a poco. Le mani abbandonano le orecchie e mi accarezzano la schiena, risalgono fino alla nuca, indugiando piano sulla cicatrice.
Ho un fremito di piacere, quando con i polpastrelli la scorro tutta. Solo io conosco la mia intimità profonda. Solo io so quali punti mi provocano piacere e quale tocco sa calmarmi i nervi.
Solo ora le altre mani sono libere di lasciare la presa dei miei fianchi ormai segnati dalle unghie.
Io mi conosco.
Io mi calmo.
“Eccoci qui”, il tempo, la vita, tornano come un calcio in bocca, insieme alla voce del Commissario, “questa immonda Bestia!”. Le mie dita continuano ad accarezzarmi la cicatrice.
Chiudo gli occhi.
Tutti e quattro.
Respiro a stento.
“Questo schifo contro natura che solo una società malata poteva produrre!”.
Lo sento che fa avanti e indietro intorno alla mia gabbia.
“È per debellare uno schifo come questo che sono entrato nella Polizia della Morale. Non ne potevo più di monnezza e bestialità: maschi che fanno le femmine, femmine che fanno i maschi, donne con donne e poi, i più immondi, uomini che vanno con altri uomini! Come questa Bestia che mi trovo qui davanti. Due uomini nudi e abbracciati, mi viene da vomitare…”. La voce del Commissario è sempre più rabbiosa. “E guardatemi quando vi parlo, sto parlando con voi, froci schifosi!”.
Mi afferra per un braccio e mi scuote.
“Vi ordino di guardarmi!”.
Stringo forte le mandibole.
“Separate questi due finocchi e portateli nelle loro celle!”.
Due guardie mi afferrano e mi strappano da me stesso, a me stesso.
Vedo i miei occhi che si allontanano.
Non mi sento più il mio respiro addosso.
Gli alluci si staccano dal punto in cui erano stati incollati per ore.
Tendo le mie mani destre l’una verso l’altra. Si sfiorano per l’ultima volta. Il polpastrello dell’indice abbandona il polpastrello dell’indice.
È fatta, penso. Ce l’hanno fatta. Ora non siamo più uno, siamo due. Non sono più io. Siamo noi. Neanche noi, siamo lui e lui.
Le guardie ci insultano e ci allontanano.
“Ti amo, Antonio!”, mi arriva ancora la sua voce calda.
“Ti amo anche io, Paolo”, riesco a leggere dal suo labiale.
“Smettetela con queste schifezze! Tornate veri uomini!”.
Una fitta al petto, ne siamo certi, ci prende entrambi.
È il mio cuore, torniamo a pensare, per un secondo.
È il mio cuore, in questo dolore siamo ancora uno.



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antico
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Re: UNO

Messaggio#2 » lunedì 15 aprile 2024, 22:51

Elisa, buonasera! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa POLLY RUSSELL EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: UNO

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2024, 7:29

Ciao Elisa, bentornata!
La polizia morale è un concetto interessante che hai sfruttato un'altra volta, ma con accezione leggermente diversa. Penso che il racconto si svolga in un futuro distopico dove la bigottaggine ha preso il dominio, non lo vedo uno scenario così inverosimile.
La creatura, se ben capisco, è una specie di unione mentale tra due amanti, un'unione che può essere mantenuta solo con la vicinanza fisica. Mi ricorda Universo Incostante di Vernon Vinge, dove c'era una specie di alieni-cani che formava branchi in questo modo. È una metafora interessante dell'amore, qualcosa che unisce non solo spiritualmente ma anche fisicamente.
Insomma, niente da dire sull'idea di base (buona e originale) né sull'esecuzione. Se devo proprio fare il rompino, ci sono un paio di punti in cui è chiaro che la voce narrante sta dando dettagli al lettore, piuttosto che a se stesso: "nuovo due delle mie quattro braccia" per esempio, lui sa che ha quattro braccia, il dettaglio è superfluo.. noi non diciamo mai muovo una delle due mie braccia.
Chiaro che si tratta di dettagli, per me ottimo lavoro, come sempre.

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angelo.frascella
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Re: UNO

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2024, 22:45

Ciao Elisa.

Racconto particolare e ben riuscito, che però necessita di una rilettura per essere apprezzato appieno.
Mi rimane il dubbio se sia una storia surreale o fantastico, in cui davvero i due uomini così "uniti" finiscono per condividere la mente oppure solo una metafora dell'amore che rende due persone una sola. In quest'ultimo caso la loro unione fisica, mentre vengono condotti davanti al giudice, sarebbe solo una provocazione, da una parte, e un modo di farsi reciprocamente coraggio, dall'altra. Qualche dettaglio in più che favorisse una delle due interpretazioni mi sarebbe piaciuto, ma è una questione di gusti e non oggettiva.

A rileggerci!

Givvo
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Re: UNO

Messaggio#5 » mercoledì 17 aprile 2024, 2:02

Piacere Elisa.

Il tuo racconto si è dipanato lasciandomi col dubbio se la creatura doppia fosse una sorta di mostro sdoppiato, un essere siamese, una creatura allo specchio, per poi togliere i dubbi e svelare una realtà non meno triste, nella non accettazione, ma più tangibile e cruda. La polizia morale è un dettaglio molto interessante e, come detto sopra, non così poco plausibile. Il fatto che di questi tempi non sia più 'religione-dipendente', è anche più inquietante, comunque qui non è esplicitato.
Come detto sopra, alcune soluzioni sono funzionali alla storia, ma credo ci stia, vista la struttura scelta.
Il fatto che sul finale la punizione sembri proprio l'obbligo a essere 'normali', in tutte le possibili accezioni, è intrigante e una scelta molto azzeccata, secondo me.
Buona edizione!

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Daniele
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Re: UNO

Messaggio#6 » giovedì 18 aprile 2024, 13:24

Ciao Elisa, piacere di rileggerti!
Riesci sempre a trovare idee brillante e toccare temi sentimentali senza mai (per quel che ho letto io) scadere nel banale o nel dozzinale, ed è una cosa difficile da ritrovare e che ti invidio.
Anche questa volta non sei stata da meno: racconto toccante, che tratta temi molto attuali in un'esasperazione distopica che idealmente non è troppo distante da quel che ci circonda già oggi, bravissima.

La cosa che personalmente avrei preferito in questo racconto sarebbe solo un po più di chiarezza sul fatto che sia una scena "reale" o puramente simbolica. Il solo fatto di chiedermelo mi distoglie un po' dall'esperienza di lettura ed è un po' un peccato.
A livello stilistico poco da eccepire, giusto inizialmente hai inserito un pensato in corsivo rimarcando poi con "penso", ecco, quel penso è inutile, capiamo già che è un pensiero suo, puoi eliminarlo come puoi eliminare l'avverbio di tempo nella frase dopo, ma sono piccolezze.

Devo ancora leggere tutti gli altri del gruppo, ma salvo miracoli letterari sarai molto in alto nella mia classifica, bravissima. Come sempre.

A presto e in bocca al lupo per l'edition!

alexandra.fischer
Messaggi: 2887

Re: UNO

Messaggio#7 » giovedì 18 aprile 2024, 15:18

Tema centrato. Racconto ucronico, dove la Polizia morale combatte l’amore omosessuale. Subito, visto il punto di vista di un solo protagonista, pensavo fosse solo nella gabbia. Invece è con il suo amore. Dapprima, poi, mi è venuto in mente, lette le descrizioni, che si trattasse di un animale posto sotto tortura per esperimenti, mentre è vittima delle torture della polizia. Racconto molto crudo.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 203

Re: UNO

Messaggio#8 » giovedì 18 aprile 2024, 16:23

Ciao Elisa. Mi è piaciuto molto come hai scelto di sviluppare il tema, prendendo anche un argomento attuale. L'amore in questo caso è bestiale solo perché viene ritenuto tale, ma non lo è davvero.
Il finale è molto di impatto, l'ho sentito proprio come un pugno allo stomaco. Tu sei sempre molto abile con le emozioni.
L'unica nota che ho da farti è che avrei messo la parte dello sguardo occhi negli occhi e del mettersi le mani sulle orecchie prima. Ho adorato quel momento, è stato molto tenero vedere come si proteggevano a vicenda Paolo e Antonio. Ma metterlo prima, subito dopo che le guardie iniziano a insultare, avrebbe dato un effetto diverso.
Questo perché quando parte la descrizione con "le mie quattro orecchie" e "quattro orecchie sono un vantaggio [...]" io ho iniziato a immaginare una specie di bestia pelosa mutante con quattro orecchie. E poi solo dopo, man mano che leggevo, ho capito che si trattava di due corpi uniti in un abbraccio. Questo mi ha destabilizzato un po' e, siccome come immagine è molto singolare, secondo me era qualcosa che andava descritto subito per farlo arrivare in modo immediato e ancora più efficace.
Per il resto ti faccio in bocca al lupo per la gara e tanti complimenti!

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Andrea Furlan
Messaggi: 411

Re: UNO

Messaggio#9 » lunedì 22 aprile 2024, 18:28

Ciao Elisa,
ho apprezzato il tuo racconto molto di più alla seconda lettura. Scritto bene, tema centrato anche se in modo un po’ laterale e legato al contesto che delinei in modo efficace con pochi tratti. Alla prima lettura sono stato un po’ confuso dai vari dettagli che dissemini, dove non si capisce bene di che tipo sia la creatura che racconta sé stessa. Devo dire di essere stato un po’ distratto dall’insistenza con cui hai indicato quattro occhi, quattro orecchie etc. Forse avresti potuto alleggerire un po’ questa parte per lasciarla meno definita. Bella l’idea di usare una prima persona per raccontare una coppia, che diventa “noi” nello straziante pensato in corsivo “Siamo noi. Neanche noi, siamo lui e lui.”
In sintesi un racconto bello e emozionante che ha qualche margine di miglioramento nella chiarezza.

Inverno
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Re: UNO

Messaggio#10 » lunedì 22 aprile 2024, 23:28

Ciao Elisa, è un piacere poterti leggere.
Un racconto particolare e che ho molto apprezzato, in particolare l'ambiguità della situazione e della sua interpretazione: mi spiego, la scena è visivamente chiara, ma la natura del narratore è (volutamente, immagino) abbastanza sfumata per cui sia impossibile giungere ad una conclusione univoca. E' effettivamente una "creatura", stiamo osservando una realtà nella quale l'unione sentimentale ha strabordato nel fisico, o semplicemente percepiamo la situazione dai pensieri e i sensi di qualcuno per il quale, arrivato a questo punto, continuare a pensare a un "io" diverso da un "noi" è impossibile, specie in un contesto dove quel Noi è tanto disprezzato e tanto odiato da cancellare qualunque altra cosa. Insomma, ottima prova che è interessante rileggere alla ricerca di quel dettaglio che possa chiarire questa ambiguità, ma forse è meglio non trovarlo, c'è troppo fascino in quello sfumato.
Per il resto nulla da dire sul piano tecnico, testo scorrevole e ben scritto, linguaggio drammaticamente realistico e azzeccato.
Ottimo lavoro.

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