Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 15 aprile con un tema di Polly Russell e 4 ore di tempo per scrivere un racconto con un max di 4000 caratteri spazi inclusi!
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Maurizio Chierchia
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Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2024, 0:55

Serata di addio al nubilato della cugina dell’amica della zia.
Una mandria di tette spruzzate di paillette e piselli rinchiusi in tanga con proboscidi da elefante.
Birra alla spina annacquata in una catapecchia da quattro soldi che spara musica anni ottanta.
E per concludere, la sorella della cugina dell’amica della zia che mi guarda come se avesse davanti l'ultimo pasto prima della dieta.
Non si trattiene dal toccarmi, quasi fossi un oggetto d'arte in mostra. Mi accarezza in continuazione i capelli, le mani, il viso e cerca ogni scusa valida per tastarmi le chiappe.
No, non infili le tue manacce nella mia tasca per palpare il mio sedere!
«Non ho niente in tasca, ho tutto nello zaino.»
«Scusa, pensavo che ti stesse cadendo qualcosa. Con ‘ste luci sparate in faccia, mi sto rincretinendo!»
Come se non lo fossi già di tuo, finta bionda attempata.
«Comunque, mi sa che tra un po’ vado. Domattina ho il turno.»
«Ma come, così presto? Non sono neanche le undici.» Mi afferra per un braccio con le dita smaltate di rosa «E poi adesso c’è il pezzo forte. Eccoli, eccoli! Dai, andiamo li davanti. Non puoi perderteli!» e mi trascina nel centro della sala da ballo come se fossi una bambola di pezza.
Dalla porta della cucina fuoriescono quattro bestioni vestiti da Avengers. La versione moderna dei Village People, con meno testosterone e più fantasia. Sollevano la futura sposa e la piroettano in mezzo a loro, tra le strusciate sotto la gonna e le manate a palmo aperto sul seno. Lei ride, ma che dico ride, se la gode di gusto.
La sorella della sposa non mi molla. Si è piazzata in prima fila e mi obbliga a fissare quella ridicola scena di finti eroi che fingono di saper ballare e si credono pure attraenti. Le civette intorno a noi non fanno altro che sbraitare eccitate, come se non avessero mai visto un pettorale in vita loro. Tutte pronte a sbranarli con gli occhi. Tutte con il cervello infilato tra le gambe e che dimenticano di avere dei mariti a casa. Tutte che si sposano e poi non fanno altro che pensare letteralmente ai cazzi degli altri.
Sono davvero gente inutile. Cosa ci troveranno di così eccitante poi?
Mi divincolo dalla morsa della megera e indietreggio di un passo, tenendo sempre lo sguardo rivolto in avanti. Poi un altro passo. Poi un altro ancora. Fino a quando non raggiungo lo zaino sulla sedia. Lo afferro e fuggo da quell’ospizio di ormoni impazziti prima che facciano impazzire anche me. Attraverso di corsa il salone principale, l’ingresso e mi fiondo fuori dalla porta.
Una ventata di concime e paglia bruciata mi accoglie nella penombra di un lampione. La mia auto è lì che mi aspetta nel parcheggio ghiaiato.
«Aspetta Alexia! Non mi hai nemmeno salutata.»
La megera mi ricompare alle spalle, con i capelli spettinati dal vento.
«Sei corsa via, così, senza dire niente.»
«Scusa, ma è davvero tardi e…»
Non riesco a finire la frase che le sue labbra si posano sulle mie. La sua lingua cerca di aprirsi un varco nella mia bocca ma indietreggio prima che possa anche solo sfiorarmi un incisivo.
«Ma che cazzo!»
Sputo per terra.
«Mi dispiace… forse sono un po’ ubriaca.»
«Me ne frego se sei ubriaca!»
Mi volto, raggiungo l’auto e parto sgasandogli addosso.
Pulisco le labbra con la manica della felpa. Il rossetto sporca il tessuto e la macchia scarlatta mi fa salire un brivido lungo le cosce. Infilo una mano e mi accarezzo, schiacciando col piede sull’acceleratore per arrivare a casa il prima possibile.
Ma ci vuole troppo tempo, troppi minuti e io non resisto.
Parcheggio dietro a una cascina e apro il portaoggetti.
Una fitta di eccitazione mi attraversa, mentre estraggo la teca di plastica che contiene le mie amate sanguisughe.
Mi slaccio i pantaloni, le tiro fuori, ne accarezzo la pelle viscida e le infilo dentro di me. Il loro movimento ondulato mi stuzzica, mi rilassa e mi fa godere come non mai. Come nessun uomo e nessuna donna potrebbero mai fare.
Meglio due sanguisughe dentro che centinaia di persone fuori.
In fondo… è una questione di gusti!


Maurizio Chierchia
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antico
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2024, 0:57

Ciao Maurizio! Tutto ok con i parametri, buona POLLY RUSSELL EDITION!

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Maurizio Chierchia
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2024, 1:08

Grazie mille, Antico!
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alexandra.fischer
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#4 » martedì 16 aprile 2024, 14:09

Tema centrato. Una serata di addio al nubilato in un casolare, fra birra e musica anni Ottanta, dove c’è anche una brutta copia dei Village People, gli Avengers. Alexia, la protagonista, non gradisce la festa e nemmeno l’approccio della sorella della sposa. Lei ha altri gusti ossia due sanguisughe per le parti intime e le usa in auto, poco prima di raggiungere il posto di lavoro per il turno.
Attenzione:
Aspetta, Alexia
sgasandole addosso

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Maurizio Chierchia
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#5 » martedì 16 aprile 2024, 16:50

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Una serata di addio al nubilato in un casolare, fra birra e musica anni Ottanta, dove c’è anche una brutta copia dei Village People, gli Avengers. Alexia, la protagonista, non gradisce la festa e nemmeno l’approccio della sorella della sposa. Lei ha altri gusti ossia due sanguisughe per le parti intime e le usa in auto, poco prima di raggiungere il posto di lavoro per il turno.
Attenzione:
Aspetta, Alexia
sgasandole addosso

Grazie mille Alexandra del commento e la posizione in classifica.
Si, quel sgasandogli mi è proprio sfuggito.
Grazie e in bocca al lupo
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Pretorian
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#6 » martedì 16 aprile 2024, 22:17

Ciao, Maurizio e piacere di leggerti.

Allora, il tuo racconto mi confonde alquanto. Da un lato lo stile è maturo ed efficace, soprattutto nella prima parte in cui si descrive l'incubo di una festa pacchiana e chiassosa, dall'altro la storia prende una... piega strana. Molto strana.
Nel senso, mi sembra di comprendere che tu voglia fare una sorta di satira con la protagonista che fa la moralista sulle donne che si divertono all'addio a celibato, ma poi si concede a piaceri al limite della follia (anzi, forse oltre quel limite). Però penso tu abbia fatto un passo di troppo e forse anche più di uno.
Mi spiego: l'idea di appioppare una perversione strana al moralista di turno è stata molto usata in passato e ha un potente impatto satirico e comico. Anche l'idea di usare la zoofilia è stata usata (penso a uno degli ultimi American Pie per dire), ma quì già comincia a sentirsi la situazione come eccessiva e di cattivo gusto e può essere tollerata solo quando è davvero ben inserita. Nel tuo caso, con l'inserimento di creature normalmente considerate disgustose, andiamo ancora oltre e perde qualsiasi pretesa satirica per andare verso un approccio più disturbante. Che potrebbe anche starci, ma arriva senza alcuna vera preparazione dal resto della storia, quindi sembra appiccicato lì solo per un tardivo effetto d'impatto. In questo, immagina l'episodio 1 di Black Mirror. Anche lì abbiamo una scena di zoofilia, ma è preparata per tutto il corso della storia e ne diventa il naturale punto di svolta. Si percepisce come organico al tutto, cosa che quì sento mancante.

Peccato.

Alla prossima!

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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#7 » martedì 16 aprile 2024, 22:39

Pretorian ha scritto:Ciao, Maurizio e piacere di leggerti.

Allora, il tuo racconto mi confonde alquanto. Da un lato lo stile è maturo ed efficace, soprattutto nella prima parte in cui si descrive l'incubo di una festa pacchiana e chiassosa, dall'altro la storia prende una... piega strana. Molto strana.
Nel senso, mi sembra di comprendere che tu voglia fare una sorta di satira con la protagonista che fa la moralista sulle donne che si divertono all'addio a celibato, ma poi si concede a piaceri al limite della follia (anzi, forse oltre quel limite). Però penso tu abbia fatto un passo di troppo e forse anche più di uno.
Mi spiego: l'idea di appioppare una perversione strana al moralista di turno è stata molto usata in passato e ha un potente impatto satirico e comico. Anche l'idea di usare la zoofilia è stata usata (penso a uno degli ultimi American Pie per dire), ma quì già comincia a sentirsi la situazione come eccessiva e di cattivo gusto e può essere tollerata solo quando è davvero ben inserita. Nel tuo caso, con l'inserimento di creature normalmente considerate disgustose, andiamo ancora oltre e perde qualsiasi pretesa satirica per andare verso un approccio più disturbante. Che potrebbe anche starci, ma arriva senza alcuna vera preparazione dal resto della storia, quindi sembra appiccicato lì solo per un tardivo effetto d'impatto. In questo, immagina l'episodio 1 di Black Mirror. Anche lì abbiamo una scena di zoofilia, ma è preparata per tutto il corso della storia e ne diventa il naturale punto di svolta. Si percepisce come organico al tutto, cosa che quì sento mancante.

Peccato.

Alla prossima!

Ciao Pretorian.
Hai perfettamente ragione per il discorso che non sono riuscito ad amalgamare bene la perversione all'interno della storia. Ho fatto molta fatica per quanto riguarda i caratteri e 1000 in più sarebbero stati perfetti per quello che avevo in mente. Purtroppo non sono riuscito a collegare bene il finale con l'inizio e a coltivare la situazione "sentimentale" della protagonista.
A mia discolpa però, ti dico che la storia che ho raccontato non voleva essere disturbante. Infatti non ho esagerato la scena "sessuale" proprio per questo motivo. Voglio precisare comunque che si tratta di una storia vera. Nel senso che sono andato a cercare quali perversioni animali ci fossero in giro e, siccome a me non fa schifo nulla, questa mi sembrava davvero carina. Nella mia testa risulta quasi coccolosa ma ammetto di essere io il problema probabilmente.
Quindi si, concordo con te. Non ho dato il massimo, avrei preferito più caratteri perchè mi sono divertito da matti a scrivere questo racconto.
Grazie mille, buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
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christianfloris
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#8 » mercoledì 17 aprile 2024, 12:27

Un buon racconto per tre quarti, costruito con stile (c'è del solido mestiere dietro, non si discute) e con un'ambientazione convincente. Il protagonista e i comprimari che gli ruotano intorno hanno una loro motivazione, però il finale mi è parso un po' stiracchiato con queste sanguisughe che saltano fuori dal nulla. Forse avrebbe avuto un senso anticipare lo svelamento dei "gusti erotici" del protagonista attraverso lo svelamento di piccoli indizi da disseminare cammin facendo.
Non è male, però non riesco a collocarlo nelle primissime posizioni. Tema colto nella sua essenza.
Ultima modifica di christianfloris il mercoledì 17 aprile 2024, 13:42, modificato 1 volta in totale.

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Maurizio Chierchia
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#9 » mercoledì 17 aprile 2024, 13:21

christianfloris ha scritto:Un buon racconto per tre quarti, costruito con stile (c'è del solido mestiere dietro, non si discute) e con un'ambientazione convincente. Il protagonista e i comprimari che gli ruotano intorno hanno una loro motivazione, però il finale mi è parso un po' stiracchiato con queste sanguisughe che saltano un po' fuori dal nulla. Forse avrebbe avuto un senso anticipare lo svelamento dei "gusti erotici" del protagonista attraverso lo svelamento di piccoli indizi da disseminare cammin facendo.
Non è male, però non riesco a collocarlo nelle primissime posizioni. Tema colto nella sua essenza.

Ciao Cristian.
Come già detto a Pretorian, hai perfettamente ragione. Avrei avuto bisogno di più caratteri. Quindi sono della tua stessa opinione.
Grazie mille, sono felice che almeno lo stile ti sia piaciuto.
Buona gara e a rileggerci presto.
Maurizio Chierchia
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Fagiolo17
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#10 » mercoledì 17 aprile 2024, 19:01

Ciao Maurizio e piacere di averti letto.
Il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo fino a tre quarti, fino a quando la protagonista (di cui ho capito il genere solo quando è stata chiamata per nome) sale in macchina e si eccita per la macchia scarlatta di rossetto. immagino che volessi richiamare il sangue.
fino a quel punto avevi tirato fuori ottime descrizioni, dialoghi realistici e una storia interessante. mancava un po' di conflitto, ma con un finale diverso sarebbe potuto andare bene lo stesso.
unica cosa che non avevo gradito fino a lì era la CUGINA-AMICA-ZIA perché gli alberi genialogici mi mandano in pappa il cervello ahahahah
questa frase ad esempio è davvero una chicca: Una ventata di concime e paglia bruciata mi accoglie nella penombra di un lampione.
questo è proprio un bel dettaglio specifico e vivido che ti trasporta all'istante in quello specifico contesto.
per quanto riguarda le sanguisughe. io amo Chuck Palanhiuk, quindi questo genere di dettaglio disturbante lo apprezzo e mi piace (come quello che hai messo nel racconto del mese scorso ad esempio). il problema è che qui esce dal nulla.
la sua eccitazione per il sangue e gli animaletti nascosti nel portaoggetti non sono stati seminati per nulla. fino a quel momento lei sembrava solo disgustata dall'addio al nubilato, poi di botto esce la perversione.
Sono sicuro che con una semina e un accenno fatti in precedenza, il racconto avrebbe avuto tutta un'altra forza. o magari con qualche carattere in più. ecco, forse potevi tagliare il viaggio in macchina. farla toccare subito, appena salita in macchina, e usare quei caratteri per darci un accenno verso metà racconto di questa sua passione.
In bocca al lupo per l'edizione!

Franco Zanella
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#11 » sabato 20 aprile 2024, 23:50

Ciao Maurizio, il tuo racconto parla di una festa di addio al nubilato, situazione in cui si dà per scontato che tutto sia lecito e che solo per il fatto di stare lì si sia disposti a subire e a partecipare a qualsiasi eccesso. Ma non è così e c’è chi sopporta a fatica l’atmosfera di trasgressione forzata e le libertà che si sentono in diritto di prendersi i presenti.
Molto efficaci le prime tre righe che ti calano direttamente in mezzo alla festa e creano aspettativa e voglia di leggere il resto. Mi è sembrato un po’ forzato il finale, forse inverosimile, ma probabilmente è una sensazione mia.
Buona edition e alla prossima lettura!

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Luca Moggia
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#12 » martedì 23 aprile 2024, 19:16

Ciao Maurizio e piacere di leggere un tuo racconto!

Il tuo stile mi piace, l'ho notato anche negli altri racconti, riesci a tirare fuori delle immagini molto efficaci!
Forse l'incipit (prime tre righe) sembra un po' messo lì ad uso e consumo del lettore e il punto di vista della protagonista si perde un po'. Le espressioni comunque introducono bene il tono del racconto e sono pure divertenti quindi, in definitiva, ci sta!
Durante la lettura mi stavo chiedendo dove fosse la parte "bestiale" della questione ed ecco che nel finale spuntano le sanguisughe usate in maniera non proprio ortodossa :-)
Che dire? Sicuramente mi hai spiazzato e, da questo punto di vista, un punto a favore!
Però forse troppo, non tanto per la perversione in sé (sto parlando delle sanguisughe, non dell'addio al nubilato/celibato stile night X-D ) quanto perché il finale mi sembra una chiusura un po' troppo sganciata dal resto della storia.

Al netto dei problemi, se così li vogliamo chiamare, una buona prova!

In bocca al lupo per l'edizione e alla prossima!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

Debora
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#13 » martedì 23 aprile 2024, 22:32

Ciao Maurizio, piacere di leggerti! Il tuo racconto mi ha un po' spiazzato... Se è vero che il tema è assolutamente centrato è altrettanto vero che la prima metà della storia non mi sembra abbia una gran utilità rispetto al senso generale del racconto. Tuttavia la tua scrittura fila sempre liscia come l'olio e questo rende il tutto scorrevole e anche quello che può sembrare inutile è di piacevole lettura.
Il finale mi ha "piacevolmente" disgustato e disturbato: sicuramente non lo dimenticherò!

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antico
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Re: Questione di gusti, di Maurizio Chierchia

Messaggio#14 » sabato 27 aprile 2024, 11:41

Oh dunque... Sì, direi che il fatto che ritieni coccolose le sanguisughe sia una bella determinante per la dissonanza nella percezione del finale tra te e il lettore medio :) A parte gli scherzi, quello che mi manca è una preparazione, un lavoro maggiore sulla protagonista che, alla fine, non ci dice nulla di se stessa se non che le sta sulle palle la situazione e che decide di scappare. Mi sembra manchino davvero tante informazioni, a partire dalle varie età perché dai per scontato che la tipa che le sta dietro sia attempata, ma non lo specifichi e fino a quando è stato chiaro ho riscontrato una certa difficoltà nella definizione della situazione, a partire dall'età della stessa protagonista. Poi quel finale che sembra funzionale solo a sottolineare una volta di più il tema e che sarebbe anche molto bello se solo ci fosse stato un lavoro maggiore sulla protagonista fino a quel punto. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.

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