La festa della bestia
- Luca Moggia
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La festa della bestia
Nel salone nessuno fiatava, tutti gli occhi dei contadini erano puntati su Belle, seduta sul trono
con il massiccio corpo avvolto in un vestito di seta e la corona appoggiata sulla testa di cinghiale.
La signora del castello sbatté la zampa ungulata su un bracciolo di pietra.
“Victor, ho fame!” la voce roca rimbombò fra le mura illuminate dalle torce.
Il portone si schiuse e il consorte, smilzo e curvo sotto il pesante mantello, raggiunse il trono a passo incerto.
“Hai.. hai visto amore, quanta gente che è venuta alla tua festa?
“Sta zitto! So bene che sono venuti solo per ingozzarsi, quindi finiamola alla svelta!
“M-ma c’è una sorpresa quest’anno. Un bardo il migliore si dice…”
“Bardi? Che me ne faccio di uno strimpellatore da quattro soldi?”
“Ma amore, è famoso in tutta la capitale...”
Belle fiutò l’aria con il naso spugnoso “Dalla capitale eh?”. Grugnì e apostrofò il marito con voce grattante
“Ti avverto… se dice una parola sul mio aspetto vi impicco tutti e due ai cancelli della Rocca... fatelo entrare!”
Un servitore scattò e poco dopo riapparve affiancato da un uomo con una calzamaglia rattoppata,
una giubba gialla e il liuto appoggiato alla spalla.
Il cantastorie si portò al centro della sala, fece un inchino così profondo che per poco non toccò il tappeto rosso con la fronte.
“Il mio nome è Volo, signora della Rocca, onorato di trovarmi innanzi a te”
Belle si voltò verso il consorte “E questo pezzente sarebbe il migliore cantastorie del regno?”
Volo si tirò su di scatto “Non fatevi ingannare da questi stracci che porto indosso! Del resto Voi, mia signora, dovreste sapere meglio di altri che l’aspetto non è importante!”
Victor rimase impietrito sullo scranno e un brusio si sparse nella sala.
Belle grugnì “Che cosa hai detto?” la sua voce, un brontolio sordo.
Il bardo si schiarì la gola e pizzicò le corde del liuto “Nient’altro che un assaggio di quanto sto per raccontarvi, mia dama, sono sicuro che vi incanterà!”
Belle lo guardò con aria truce poi parlò con voce roca trattenendo la furia “Sarà meglio per te...se non vuoi finire in pasto ai cani”
Volo sfoggiò un sorriso e arpeggiò le corde del liuto.
Cantò di un principe, fiero e bellissimo condottiero di un regno lontano, le cui abilità in guerra erano superate solo dalla sua superbia.
Vittorioso contro i barbari del nord diede il più grande banchetto che il regno avesse mai ricordato e i capi dei clan, da settimane senza cibo, furono costretti a assistere alla festa come prigionieri.
La notte vennero giustiziati uno per uno finché l’ultimo scagliò una maledizione che, giorno dopo giorno, trasformava il bellissimo principe in una bestia terribile.
Fu costretto a indossare una maschera ma anche così i sudditi lo evitavano, così come i suoi parenti e gli altri nobili del regno, ma non la sua sposa.
L’istinto della bestia lo condusse verso la pazzia ma la sua sposa gli restò accanto fino alla fine, anche quando di lui non rimase altro che un demone incapace di riconoscerla.
Volo terminò l’esibizione, con un dolce accordo di liuto e qualche applauso incerto si levò dai lati del salone.
Victor guardò di nuovo Belle, le luccicavano gli occhi.
Lei se ne accorse, si riscosse con un grugnito e berciò “Molto bene! Bravo, bravo!”
La tensione nella sala si dileguò, fischi e applausi si levarono dalla folla di contadini.
Belle scese dal trono diretta verso la tavola e Victor le si avvicinò “Vuoi... vuoi che mi sieda accanto a te stasera?”
“Non se ne parla!” indicò Volo con la zampa ungulata “Tu! Mettiti lì Voglio altre canzoni!”
Victor la seguì “Ma… è il tuo compleanno amore e ci terrei molto…”
“Ho detto no! E basta piagnucolare!”
Belle prese una coppa di vino e la trangugiò d’un fiato “Bah! Avrei dovuto sposare un principe, fiero come quello della storia!” poi attaccò con lo stufato.
Victor, dall’altra parte della tavola, la guardò per tutta la sera abbuffarsi d’ogni ben di Dio, bere fiumi di vino e ridere alle battute di Volo.
La guardò sorridendo, era proprio una bella festa di compleanno.
con il massiccio corpo avvolto in un vestito di seta e la corona appoggiata sulla testa di cinghiale.
La signora del castello sbatté la zampa ungulata su un bracciolo di pietra.
“Victor, ho fame!” la voce roca rimbombò fra le mura illuminate dalle torce.
Il portone si schiuse e il consorte, smilzo e curvo sotto il pesante mantello, raggiunse il trono a passo incerto.
“Hai.. hai visto amore, quanta gente che è venuta alla tua festa?
“Sta zitto! So bene che sono venuti solo per ingozzarsi, quindi finiamola alla svelta!
“M-ma c’è una sorpresa quest’anno. Un bardo il migliore si dice…”
“Bardi? Che me ne faccio di uno strimpellatore da quattro soldi?”
“Ma amore, è famoso in tutta la capitale...”
Belle fiutò l’aria con il naso spugnoso “Dalla capitale eh?”. Grugnì e apostrofò il marito con voce grattante
“Ti avverto… se dice una parola sul mio aspetto vi impicco tutti e due ai cancelli della Rocca... fatelo entrare!”
Un servitore scattò e poco dopo riapparve affiancato da un uomo con una calzamaglia rattoppata,
una giubba gialla e il liuto appoggiato alla spalla.
Il cantastorie si portò al centro della sala, fece un inchino così profondo che per poco non toccò il tappeto rosso con la fronte.
“Il mio nome è Volo, signora della Rocca, onorato di trovarmi innanzi a te”
Belle si voltò verso il consorte “E questo pezzente sarebbe il migliore cantastorie del regno?”
Volo si tirò su di scatto “Non fatevi ingannare da questi stracci che porto indosso! Del resto Voi, mia signora, dovreste sapere meglio di altri che l’aspetto non è importante!”
Victor rimase impietrito sullo scranno e un brusio si sparse nella sala.
Belle grugnì “Che cosa hai detto?” la sua voce, un brontolio sordo.
Il bardo si schiarì la gola e pizzicò le corde del liuto “Nient’altro che un assaggio di quanto sto per raccontarvi, mia dama, sono sicuro che vi incanterà!”
Belle lo guardò con aria truce poi parlò con voce roca trattenendo la furia “Sarà meglio per te...se non vuoi finire in pasto ai cani”
Volo sfoggiò un sorriso e arpeggiò le corde del liuto.
Cantò di un principe, fiero e bellissimo condottiero di un regno lontano, le cui abilità in guerra erano superate solo dalla sua superbia.
Vittorioso contro i barbari del nord diede il più grande banchetto che il regno avesse mai ricordato e i capi dei clan, da settimane senza cibo, furono costretti a assistere alla festa come prigionieri.
La notte vennero giustiziati uno per uno finché l’ultimo scagliò una maledizione che, giorno dopo giorno, trasformava il bellissimo principe in una bestia terribile.
Fu costretto a indossare una maschera ma anche così i sudditi lo evitavano, così come i suoi parenti e gli altri nobili del regno, ma non la sua sposa.
L’istinto della bestia lo condusse verso la pazzia ma la sua sposa gli restò accanto fino alla fine, anche quando di lui non rimase altro che un demone incapace di riconoscerla.
Volo terminò l’esibizione, con un dolce accordo di liuto e qualche applauso incerto si levò dai lati del salone.
Victor guardò di nuovo Belle, le luccicavano gli occhi.
Lei se ne accorse, si riscosse con un grugnito e berciò “Molto bene! Bravo, bravo!”
La tensione nella sala si dileguò, fischi e applausi si levarono dalla folla di contadini.
Belle scese dal trono diretta verso la tavola e Victor le si avvicinò “Vuoi... vuoi che mi sieda accanto a te stasera?”
“Non se ne parla!” indicò Volo con la zampa ungulata “Tu! Mettiti lì Voglio altre canzoni!”
Victor la seguì “Ma… è il tuo compleanno amore e ci terrei molto…”
“Ho detto no! E basta piagnucolare!”
Belle prese una coppa di vino e la trangugiò d’un fiato “Bah! Avrei dovuto sposare un principe, fiero come quello della storia!” poi attaccò con lo stufato.
Victor, dall’altra parte della tavola, la guardò per tutta la sera abbuffarsi d’ogni ben di Dio, bere fiumi di vino e ridere alle battute di Volo.
La guardò sorridendo, era proprio una bella festa di compleanno.
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
Re: La festa della bestia
Ciao Luca! Caratteri ok e malus minimo tempo per te, buona POLLY RUSSELL EDITION!
- Luca Moggia
- Messaggi: 161
Re: La festa della bestia
antico ha scritto:Ciao Luca! Caratteri ok e malus minimo tempo per te, buona POLLY RUSSELL EDITION!
Grazie mille Antico!
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
- Shanghai Kid
- Messaggi: 342
Re: La festa della bestia
Ciao Luca,
piacere di averti letto.
Che casualità: un altro racconto che parte da una storia nota (e reinterpretata dalla Disney, peraltro!). Anche qui, mi è piaciuta l’idea e mi è piaciuto il ribaltamento, però, rispetto al racconto di Luca, secondo me la seconda parte del tuo racconto perde mordente rispetto alla prima. Secondo me il momento in cui perde di tensione (o comunque c’è una flessione stilistica che mi è un po’ dispiaciuta) comincia con la narrazione del canto del bardo (da “Cantò di un principe, fiero e bellissimo condottiero di un regno lontano, le cui abilità in guerra erano superate solo dalla sua superbia.”). Non so, avrei preferito altre soluzioni, che ti inventassi davvero la canzone, per esempio. Anche il finale non mi ha pienamente convinta. Insomma, un racconto carino, che parte bene, ma delude un po’ le aspettative. Secondo me puoi riprenderlo in mano e farne uscire qualcosa di migliore. Sicuramente tempo e caratteri non ti hanno aiutato.
A rileggerci,
Elisa
piacere di averti letto.
Che casualità: un altro racconto che parte da una storia nota (e reinterpretata dalla Disney, peraltro!). Anche qui, mi è piaciuta l’idea e mi è piaciuto il ribaltamento, però, rispetto al racconto di Luca, secondo me la seconda parte del tuo racconto perde mordente rispetto alla prima. Secondo me il momento in cui perde di tensione (o comunque c’è una flessione stilistica che mi è un po’ dispiaciuta) comincia con la narrazione del canto del bardo (da “Cantò di un principe, fiero e bellissimo condottiero di un regno lontano, le cui abilità in guerra erano superate solo dalla sua superbia.”). Non so, avrei preferito altre soluzioni, che ti inventassi davvero la canzone, per esempio. Anche il finale non mi ha pienamente convinta. Insomma, un racconto carino, che parte bene, ma delude un po’ le aspettative. Secondo me puoi riprenderlo in mano e farne uscire qualcosa di migliore. Sicuramente tempo e caratteri non ti hanno aiutato.
A rileggerci,
Elisa
- gcdaddabbo
- Messaggi: 336
Re: La festa della bestia
Da un Luca all’altro, come nei viali di notte: Salve, Luca 2! Ho letto il tuo racconto subito dopo quello di Fagiolo. La differenza si sente. Ho l’impressiono che tu abbia fatto un pasticcio di storie tra Belle, la Bella e la Bestia e qualche sentore di altre che non riesco a percepire bene. Trattandosi di una festa con abbondanza di bevande non proprio analcoliche un bel minestrone ci sta anche bene e forse era voluto. Ne ho ricavato una voglia di mettere ordine che però mi è subito passata per la sensazione di stomaco pieno più del dovuto. Tema centrato, se quello si può chiamare “amore”. Stile stavolta un po’ zoppicante, come quando si passa in auto su di un cavalcavia.
Un sincero “In bocca al lupo” per questa Polly Russell Edition!
A risentirci a presto!
Un sincero “In bocca al lupo” per questa Polly Russell Edition!
A risentirci a presto!
Re: La festa della bestia
Piacere di rileggerti Luca.
Il racconto è ben scritto e ben costruito, come sempre. Tema centrato.
Si percepisce molto bene la tensione di Victor e di tutti i presenti di fronte a Belle (mi ha ricordato la regina di cuori disneyana - e ho letto questo racconto prima di quello di Fagiolo, quindi nessun condizionamento!).
Ci sono minime sbavature formali, sicuramente dovute al poco tempo. La prima volta che Volo si rivolge alla regina le da del tu, cosa che stona un po’ (o meglio: c’è un te al posto di un voi). In questo passaggio mi sembra manchino almeno un paio di punti: Victor le si avvicinò “Vuoi... vuoi che mi sieda accanto a te stasera?”[.] “Non se ne parla!”[.] indicò Volo con la zampa ungulata “Tu! Mettiti lì[.] Voglio altre canzoni!”
Buona gara!
Il racconto è ben scritto e ben costruito, come sempre. Tema centrato.
Si percepisce molto bene la tensione di Victor e di tutti i presenti di fronte a Belle (mi ha ricordato la regina di cuori disneyana - e ho letto questo racconto prima di quello di Fagiolo, quindi nessun condizionamento!).
Ci sono minime sbavature formali, sicuramente dovute al poco tempo. La prima volta che Volo si rivolge alla regina le da del tu, cosa che stona un po’ (o meglio: c’è un te al posto di un voi). In questo passaggio mi sembra manchino almeno un paio di punti: Victor le si avvicinò “Vuoi... vuoi che mi sieda accanto a te stasera?”[.] “Non se ne parla!”[.] indicò Volo con la zampa ungulata “Tu! Mettiti lì[.] Voglio altre canzoni!”
Buona gara!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
- Laura Brunelli
- Messaggi: 211
Re: La festa della bestia
Ciao Luca,
Piacere di leggerti.
Buona l’idea e tema sicuramente centrato. Sulla realizzazione sono un po’ più perplessa. Il racconto parte abbastanza bene, con una buona caratterizzazione di Belle, ma poi si perde un po’. Soprattutto dopo l’ingresso del bardo. La lunga sequenza di raccontato della storia fa calare l’attenzione e il mordente del racconto. Capisco che sia stata un’esigenza dettata dal limite di caratteri, ma il racconto ne risente lo stesso, non tanto per l’uso del tell, quanto perché cambia proprio il ritmo della storia e perché contiene troppi sottintesi che un po’ si perdono.
Qualche piccola sbavatura e allitterazioni poco eleganti, scuramente figlie della natura del format, ma che, comunque, ti segnalo:
In prima lettura quel “Lei se ne accorse” sembra riferito al fatto che le luccicavano gli occhi, cosa che spiazza un po’ il lettore su chi stia facendo cosa.
Alla prossima e buona edition.
Piacere di leggerti.
Buona l’idea e tema sicuramente centrato. Sulla realizzazione sono un po’ più perplessa. Il racconto parte abbastanza bene, con una buona caratterizzazione di Belle, ma poi si perde un po’. Soprattutto dopo l’ingresso del bardo. La lunga sequenza di raccontato della storia fa calare l’attenzione e il mordente del racconto. Capisco che sia stata un’esigenza dettata dal limite di caratteri, ma il racconto ne risente lo stesso, non tanto per l’uso del tell, quanto perché cambia proprio il ritmo della storia e perché contiene troppi sottintesi che un po’ si perdono.
Qualche piccola sbavatura e allitterazioni poco eleganti, scuramente figlie della natura del format, ma che, comunque, ti segnalo:
Victor guardò di nuovo Belle, le luccicavano gli occhi.
Lei se ne accorse, si riscosse con un grugnito e berciò “Molto bene! Bravo, bravo!”
In prima lettura quel “Lei se ne accorse” sembra riferito al fatto che le luccicavano gli occhi, cosa che spiazza un po’ il lettore su chi stia facendo cosa.
una giubba gialla e il liuto appoggiato alla spalla
Alla prossima e buona edition.
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 281
Re: La festa della bestia
In terza persona. Tempo verbale presente. Ambientazione Fantasy / Castello di Belle. Tema centrato.
Ciao Luca, sempre un piacere leggerti. Per prima cosa apprezzo tantissimo l’ambientazione fantasy se ne vedono sempre meno su MC. Purtroppo a livello stilistico non capisco, sembra che hai due personalità, a volte scrivi veramente veramente bene (come lo scorso) e in questo meno. Lo stile è sempre buono e incalzante, ma come ha detto Elisa avrei preferito non quel lungo racconto del bardo, ma proprio la canzone, anche pochi versi. E anche il finale non mi ha colpito particolarmente e ho trovato molti cliché tipici fantasy un po’ ripetitivi. Tema centratissimo.
Alla prossima.
Bruce
Ciao Luca, sempre un piacere leggerti. Per prima cosa apprezzo tantissimo l’ambientazione fantasy se ne vedono sempre meno su MC. Purtroppo a livello stilistico non capisco, sembra che hai due personalità, a volte scrivi veramente veramente bene (come lo scorso) e in questo meno. Lo stile è sempre buono e incalzante, ma come ha detto Elisa avrei preferito non quel lungo racconto del bardo, ma proprio la canzone, anche pochi versi. E anche il finale non mi ha colpito particolarmente e ho trovato molti cliché tipici fantasy un po’ ripetitivi. Tema centratissimo.
Alla prossima.
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- LuciaZambrano
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Re: La festa della bestia
Il racconto incuriosisce fin dalle prime battute e il riferimento alla "Bella e la Bestia" si coglie al volo. Mi piace che il finale non viri verso il banale lieto fine, con Belle che riconosce finalmente il valore del povero Victor grazie alla canzone. Al contrario, mi pare un ritratto abbastanza azzeccato di come funziona una relazione disfunzionale. E, si sa, relazioni del genere tendono a non avere il lieto fine.
Buono anche lo stile, anche se preferisco POV immersi un pochino di più nella testa dei personaggi. Qualche passaggio è meno chiaro, ma niente che renda difficile la lettura.
Come fatto notare da altri, la parte del bardo fa calare l'attenzione. Non potendo optare per un (lungo) mostrato, forse sarebbe stato meglio accorciarla. Non ne sono del tutto sicura, però.
Niente da dire sull'attinenza al tema: più centrato di così, si muore.
Buono anche lo stile, anche se preferisco POV immersi un pochino di più nella testa dei personaggi. Qualche passaggio è meno chiaro, ma niente che renda difficile la lettura.
Come fatto notare da altri, la parte del bardo fa calare l'attenzione. Non potendo optare per un (lungo) mostrato, forse sarebbe stato meglio accorciarla. Non ne sono del tutto sicura, però.
Niente da dire sull'attinenza al tema: più centrato di così, si muore.
- Pietro D'Addabbo
- Messaggi: 363
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Re: La festa della bestia
Ciao Luca, piacere di leggerti.
La parte 'narrata' della canzone del bardo allontana l'attenzione che avevi ben costruito sulla protagonista. Arrivando per ultimo a commentarti, vedo che il mio suggerimento corrisponde a quello degli altri lettori. Sono d'accordo che una delle soluzioni sarebbe stata mettere in versi il racconto del bardo, cosicché fosse evidente che si stava solo 'ascoltando' il componimento. Scegliendo invece di raccontarlo, ci aspettiamo di vedere anche le reazioni dell'uditorio, prima fra tutte la protagonista.
Se provi a cercare il termine 'Belle' nel tuo testo, vedrai che ritorna di frequente, ogni due/tre capoversi, tranne nel 'muro' rappresentato dalla narrazione del bardo, in cui la protagonista scompare. Sia dal tuo testo, che dalla mente del lettore, che perde empatia. Stesso problema per le due righe finali, che pur centrando il tema scivolano di lato puntando il faro su un personaggio fino a quel momento secondario.
Senza intoppi la lettura, piacevole la realizzazione, buona l'idea.
Alla prossima.
La parte 'narrata' della canzone del bardo allontana l'attenzione che avevi ben costruito sulla protagonista. Arrivando per ultimo a commentarti, vedo che il mio suggerimento corrisponde a quello degli altri lettori. Sono d'accordo che una delle soluzioni sarebbe stata mettere in versi il racconto del bardo, cosicché fosse evidente che si stava solo 'ascoltando' il componimento. Scegliendo invece di raccontarlo, ci aspettiamo di vedere anche le reazioni dell'uditorio, prima fra tutte la protagonista.
Se provi a cercare il termine 'Belle' nel tuo testo, vedrai che ritorna di frequente, ogni due/tre capoversi, tranne nel 'muro' rappresentato dalla narrazione del bardo, in cui la protagonista scompare. Sia dal tuo testo, che dalla mente del lettore, che perde empatia. Stesso problema per le due righe finali, che pur centrando il tema scivolano di lato puntando il faro su un personaggio fino a quel momento secondario.
Senza intoppi la lettura, piacevole la realizzazione, buona l'idea.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)
- IL GLADIATORE
- Messaggi: 78
Re: La festa della bestia
Concordo sulla perdita do tensione narrativa dall'entrata in scena del bardo, tuttavia il racconto è gestito così bene da risultare comunque interessante fino alla fine. Nonostante si potesse davvero concentrarsi di più sulla canzone, evitando il tell, credo però che il rischio di perdere di vista il marito sarebbe stato alto. Ed era importante invece mantenere il focus su fi lui e arrivare così a godersi completamente il messaggio del racconto. Non male, sai? Lo stile c'è, il tema anche e, se non fosse per quella piccola pecca di cui sopra, la valutazione sarebbe superiore. Invece si ferma a un buon pollice quasi su.
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