Colesterolo di Debora Donadel

[Debora]

Colesterolo di Debora Donadel

Il primo incontro era stato per un caffè e Saverio aveva subito pensato che Evelina fosse addirittura al di sopra delle sue aspettative.
«Che ne dici se ci diamo un vero appuntamento, magari a cena?» le aveva chiesto dopo una lunga chiacchierata.
«Purché tu scelga un locale in cui non elemosino sulla quantità!» gli aveva risposto facendogli l’occhiolino.
Evelina era così bella! E non solo. Aveva intuito subito che fosse una donna coraggiosa e determinata. Nessun abbellimento nella foto profilo e soprattutto una sincerità nel descriversi che lo aveva fatto sorridere: “Sono una donna curvy, molto, molto curvy”. E aveva indicato, senza barare, il suo peso: 100 chili tondi tondi.
Saverio sapeva bene quanto coraggio servisse per mostrarsi senza filtri in un sito d’incontri; lui stesso aveva spesso omesso il fatto di essere obeso: i suoi 140 chili avrebbero potuto precludergli degli incontri nonostante la buona posizione, il carattere mite e la sua innata gentilezza.
Perciò Saverio era su di giri per quella serata che sperava davvero potesse distoglierlo dai suoi recenti guai.
Osservava Evelina, scintillante nel suo abito a sirena pieno di paillette, assorta nella lettura del menù: era così affascinante!
«Allora, che ne pensi?» le chiese quando, infine, lo posò aperto dinnanzi a sé.
«F a v o l o s o! L’unico problema è che non so cosa ordinare: sembra tutto così buono!»
«Non dirlo a me! E pensa che dovrei accontentarmi di un’insalatina dopo quello che mi ha detto il medico»
«Cosa c’è che non va? Hai l’aspetto di un uomo in perfetta salute…»
«Colesterolo altissimo»
«Altissimo quanto? Io ce l’ho sempre al limite, sui 200»
«Ehhh magari 200! Io sono vicino ai 400! Mi ha detto che se non seguo la dieta che mi ha dato e mi do una regolata generale rischio l’infarto visto anche il peso…»
«400 è davvero tanto, Saverio, devi stare attento, ha ragione il tuo medico»
«Questa settimana sono stato bravissimo: non ho sgarrato mai. Magari stasera mi concedo qualcosa in più, che dici?»
«E invece no! Limitiamoci entrambi, sarò solidale con te così soffrirai meno, ok?»
Saverio annuì sorridendo. Evelina era così dolce!
«Però non è giusto, ci pensi? Non fumo, non bevo, lavoro come un mulo tutto il santo giorno, l’unico vizio che ho è il cibo!»
«Dai, non ci pensare, Saverio, basta un po’ di sacrificio, magari la prima cosa che faremo insieme sarà la dieta, che ne dici?»
«Magari non proprio la prima…» rispose sornione Saverio, ristabilendo di nuovo il buon umore della serata.
Evelina accettò con naturalezza di prendere un caffè da Saverio. Lui sentiva di aver conquistato la sua fiducia e lei era stata così deliziosamente piccante nelle sue battute che era evidente che ci sarebbe stato un piacevole dopo cena.
Nonostante questo, una volta seduti vicini sul divano, iniziarono a chiacchierare un po’imbarazzati come se quella nuova intimità li avesse improvvisamente intimoriti.
Saverio fremeva, riconosceva il desiderio quando saliva dal basso all’alto, quando si tramutava in quel leggero pizzicorino in gola.
Fu lei a rompere gli indugi, baciandolo piano sulla bocca. Saverio si girò goffamente verso di lei e infilò un braccio dietro la sua schiena attirandola a sé.
Fu in quel momento che capì di essere al limite, di non potersi più fermare.
Chissà se Evelina colse l’ombra nei suoi occhi! Di sicuro non ebbe il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo. Il coltello era nascosto tra i due cuscini di seduta. Bastò un fendente alla gola. Evelina gorgogliò delle parole incomprensibili, sbarrò gli occhi e poco dopo morì.
Tutta la procedura successiva fu per Saverio una lenta agonia in attesa del piacere conclusivo.
Quel maledetto vestito a sirena non facilitava le cose. Ma aveva un’idea precisa, dal primo momento in cui l’aveva vista in quel bar, con quel vestitino leggero a fiori.
Aveva desiderato quelle cosce come mai nulla prima di allora.
Fu dalla destra che ricavò un chilo abbondante di fettine sottili.
Si chiuse in cucina: avrebbe pensato dopo al macello in salotto, era troppo stanco e aveva solo urgenza di mangiare la bella, dolce, deliziosa ma anche piccante, Evelina.
---
I pompieri furono chiamati dal vecchio Oreste dopo due giorni.
All’inizio si era preoccupato di non aver visto Saverio per così tanto tempo, lui che non mancava mai di salutare e che ogni giorno si fermava a parlare amabilmente con lui al ritorno dal lavoro. Una battuta sul tempo, sugli acciacchi dell’età, due carezze a Bobby, il cagnolino della Lucia che abitava proprio davanti a lui.
Poi sia lui che Lucia si erano allarmati per l’odore nauseabondo che proveniva dalla sua villetta.
Lo trovarono riverso a terra, la sedia rovesciata al suo fianco. Il piatto colmo di carne era intatto sopra il tavolo.
Non proprio integro a dire il vero: un velo di muffa e i segni del banchetto delle mosche.
Niente in confronto all’orgia bulimica riservata loro dal povero corpo della bella, dolce, deliziosa ma anche piccante, Evelina.

[antico]

Ciao Debora! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION anche a te!

[Debora]

Grazie Antico! Comunque vada mi sono divertita un sacco!

[Gaia Peruzzo]

Ciao Debora! Il tuo racconto mi ha colpito, perché non mi aspettavo il cannibalismo. Mi ha colpito doppiamente perché arrivata alla parte sulle cosce stavo pensando "ecco ora se la porta a letto (non volevo essere volgare) da morta" e invece no… Quindi secondo me hai gestito bene il colpo di scena. Tuttavia alcuni passaggi sono risultati fin troppo veloci, man mano che si avvicina il finale e si scopre chi è davvero Saverio, come se il ritmo del testo fosse costretto ad aumentare. O almeno io ho avuto questa sensazione qui. La morte di Evelina poteva essere descritta meglio, forse togliendo il paragrafo finale e facendo cogliere Saverio dall'infarto mentre la mangiava, senza spaziare quindi "dall'esterno" con i suoi vicini (che è meno importante per la sua caratterizzazione, a parte per dirci che era cordiale e salutava sempre). Perché, per esempio, anche quando sono al ristorante ci mostri parecchi dettagli di gestualità dei personaggi, e invece poi ho avuto come l'impressione che si perdessero verso il punto con il climax più alto. (Per non fare così tanta fatica, poteva aprirle la gonna a sirena con il coltello, già che c'era, per dire ahah o usare un paio di forbici).
Comunque per me hai avuto una buona idea e anche interessante! Si sente che ti sei divertita. In bocca al lupo per la gara!

[Gennibo]

Ciao Debora e piacere di averti letto! Un racconto che mi è piaciuto molto, per me gestito bene, belli i doppi sensi, tipo: Evelina fosse addirittura "al di sopra" delle sue aspettative.
Efficace la semina del colesterolo che gli procurerà l'infarto.
Decisamente un racconto da podio.
A presto e buona Edition!

[HandyManny_D]

Ciao Debora,
Il tuo Colesterolo è un buon racconto. Un appuntamento, i due si piacciono e vanno a cena, magari per essere un primo appuntamento alcune cose succedono un po' in fretta, come la frase sull’iniziare una dieta insieme. Il cannibalismo è un twist che non mi aspettavo. L’ho gradito, ma ho trovato la morte di Evelina un po' troppo frettolosa. Anche la chiusura, avrei preferito assistere alla morte di Saverio, intento nello sforzo della preparazione di Evelina, una beffa ulteriore al suo appetito non soddisfatto.
Nel complesso è comunque un buon racconto ed è stato piacevole leggerti.
Ci si legge in giro!

[Debora]

Ciao Debora! Il tuo racconto mi ha colpito, perché non mi aspettavo il cannibalismo. Mi ha colpito doppiamente perché arrivata alla parte sulle cosce stavo pensando "ecco ora se la porta a letto (non volevo essere volgare) da morta" e invece no… Quindi secondo me hai gestito bene il colpo di scena. Tuttavia alcuni passaggi sono risultati fin troppo veloci, man mano che si avvicina il finale e si scopre chi è davvero Saverio, come se il ritmo del testo fosse costretto ad aumentare. O almeno io ho avuto questa sensazione qui. La morte di Evelina poteva essere descritta meglio, forse togliendo il paragrafo finale e facendo cogliere Saverio dall'infarto mentre la mangiava, senza spaziare quindi "dall'esterno" con i suoi vicini (che è meno importante per la sua caratterizzazione, a parte per dirci che era cordiale e salutava sempre). Perché, per esempio, anche quando sono al ristorante ci mostri parecchi dettagli di gestualità dei personaggi, e invece poi ho avuto come l'impressione che si perdessero verso il punto con il climax più alto. (Per non fare così tanta fatica, poteva aprirle la gonna a sirena con il coltello, già che c'era, per dire ahah o usare un paio di forbici).
Comunque per me hai avuto una buona idea e anche interessante! Si sente che ti sei divertita. In bocca al lupo per la gara!

Ciao Gaia, grazie per la tua lettura. È vero, c'è una variazione di ritmo che avrei potuto compensare asciugando qualcosa durante l'appuntamento: cercando di seminare indizi che non fossero prove del vizio di Saverio ho un po' esagerato. È che mi stavo così divertendo! Buona All Star Edition a te!

[Debora]

Ciao Debora e piacere di averti letto! Un racconto che mi è piaciuto molto, per me gestito bene, belli i doppi sensi, tipo: Evelina fosse addirittura "al di sopra" delle sue aspettative.
Efficace la semina del colesterolo che gli procurerà l'infarto.
Decisamente un racconto da podio.
A presto e buona Edition!

Ciao, grazie davvero per il tuo apprezzamento. Sì, ho giocato un po' con i doppi sensi e sono abbastanza soddisfatta di come è venuto anche se difetti ne ha lo stesso, eh... Buona gara a te!

[Debora]

Ciao Debora,
Il tuo Colesterolo è un buon racconto. Un appuntamento, i due si piacciono e vanno a cena, magari per essere un primo appuntamento alcune cose succedono un po' in fretta, come la frase sull’iniziare una dieta insieme. Il cannibalismo è un twist che non mi aspettavo. L’ho gradito, ma ho trovato la morte di Evelina un po' troppo frettolosa. Anche la chiusura, avrei preferito assistere alla morte di Saverio, intento nello sforzo della preparazione di Evelina, una beffa ulteriore al suo appetito non soddisfatto.
Nel complesso è comunque un buon racconto ed è stato piacevole leggerti.
Ci si legge in giro!

Ciao, grazie per la tua lettura. Forse ho accelerato troppo il finale, è vero, stavo esaurendo le battute e mi ero un po' persa nei preleminari... Io invece non volevo proprio che si vedesse morire Saverio, mi premeva proprio allestire il ritrovamento coinvolgendo i vicini che lo credevano così caro e buono e invece... Ma non mi dispiace neanche la tua idea, in effetti!
Buona All Star Edition!

[Emiliano Maramonte]

Ciao Debora!
Sono contento di rileggerti! Appena posso, vengo comunque a trovarti.
L'idea di base è molto carina. Qual è il vizietto di una persona obesa? Ma il cibo naturalmente! E per tutta la sequenza iniziale della cena dei due "quintali", avevo ben stampato in mente il famoso episodio de "Il senso della vita" di Monty Python, nel quale un ricco signore, in un ristorante, si rimpinza di cibo fino a scoppiare, letteralmente. Però poi, un momento potenzialmente romantico ha virato all'horror. Devo ammettere che me lo aspettavo, doveva esserci una picco emotivo - immaginavo che la fame di Saverio fosse così sconfinata da tracimare nel cannibalismo - e c'è stato; come prevedibile era la fine (per contrappasso?) di Saverio, che riceve quel che merita. Alla fine, la storia ha tutti gli elementi per essere gradevole. E il tema è centrato.
Ho rilevato un po' di legnosità nei dialoghi. Un esempio per tutti:

«Ehhh magari 200! Io sono vicino ai 400! Mi ha detto che se non seguo la dieta che mi ha dato e mi do una regolata generale rischio l’infarto visto anche il peso…»

"Eh, magari 200! Io vado per i 400! Mi ha detto che mi gioco il cuore se non mi do una regolata..."

Ultima pignoleria:
«Purché tu scelga un locale in cui non elemosino sulla quantità!»
Qui forse intendevi "lesinino".

Buona gara!
Emiliano.

[Manuel Marinari]

Ciao Debora, ben ritrovata e piacere di leggerti ancora.
Non mi aspettavo il finale di quel genere, hai orchestrato bene la parte della cena. Non mi sarei aspettato l’elemento del cannibalismo. Avevo immaginato qualche vizietto a sfondo erotico più che quello che hai scelto. Bene quindi, per niente scontato.
Ho trovato alcuni dialoghi, soprattuto all’inizio del testo, un po’ ridondanti, tipo la parte del “gli aveva chiesto” e “le rispose facendo”. Si può asciugare un po’ la parte descrittiva.
Questo racconto l’ho preferito a “libero” che lessi qualche edizione fa. I miglioramenti si vedono di volta in volta, complimenti!
Alle prossime letture!

[alexandra.fischer]

Tema centrato. Saverio, un obeso diabetico, conosce Evelina, anche lei obesa. Sembra l’inizio di una storia d’amore, ma Saverio ha il vizietto di mangiare le proprie conquiste. È così anche per la povera Evelina. Si prepara a macellarla, ma rimane ucciso dalla carne di lei. Almeno è questa l’idea che il Lettore si fa della morte di lui. Da brividi il finale, con i corpi in via di decomposizione.

[Andrea Furlan]

Ciao Debora,
il tuo racconto mi è piaciuto molto, sembrava tutto andare per il suo verso su binari chiari: l’incontro, la cena, l’attrazione. Poi spunta fuori il plot twist in punta di coltello che non ho visto arrivare per niente. E l’ultimo paragrafo, quasi giornalistico, con cui si conosce il destino del povero protagonista, colpito alla fine dal suo stesso vizietto. Hai gestito bene anche la scelta del narratore onnisciente, non usuale e per me molto difficile. Inutile dire che il tema è super centrato in modo originale. Per me racconto da podio! Bravissima!

[antico]

Un buon racconto cui manca, mio parere, un po' di semina sul protagonista, nel senso che, anche rileggendo, mi arriva poco questa sua dissonanza rispetto alla normalità. Sostanzialmente, è come se tu stessi nascondendo delle informazioni al lettore perché ok la sorpresa, ma manca l'empatia, non ci porti nella sua psiche pur decidendo di narrarcela. Detto questo, si legge bene e il tema è ben declinato. Per me siamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.