Tieni il tuo dolore lontano da me

Appuntamento fissato per lunedì 20 maggio alle ore 21.00 con un tema del Team di MC e un sacco di giudici: Giuliano Cannoletta, Luigi Musolino, Daniele Picciuti, Diego Lama, Enrico Luceri,
Polly Russell, Maurizio Bertino, Davide Mannucci, Luca Nesler e la IA!
Gaia Peruzzo
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Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#1 » lunedì 20 maggio 2024, 23:57

Tieni il tuo dolore lontano da me
di Gaia Peruzzo

Ogni volta che chiudeva gli occhi lo vedeva.
Adele vedeva suo padre, appoggiato alla battagliola d'acciaio della barca, con i baffi sporchi di crema solare, gli stivali di gomma blu sbiadito e un cappello di paglia.
Andare a pescare era l'unico modo per farlo stare zitto, ma lei soffriva per i pesci che si dimenavano fuori dall'acqua, con le bocche rovinate per sempre dagli ardiglioni.
Anche lei si sentiva così.
Infilzata. Ingannata. Soffocata.
Ma avrebbe preferito rimanere lì, con il sole che le scottava la pelle e il rumore delle onde.
Invece la visione cambiava. Suo padre aveva sempre i baffi sporchi, però di vino, ed era seduto a tavola, con il brusio del telegiornale in sottofondo, dove iniziava a lamentarsi della vita e finiva con l'insultare lei.
Parassita. Balena. Incapace.
E quelle parole le scavavano dentro, come i lombrichi fanno con la terra.
“Lo faccio per il tuo bene” era la conclusione di ogni suo lungo monologo, “Perché ti meriti di sapere la verità.”
Aveva provato a parlargli, a chiedergli di smetterla, ma lui aveva quella cattiva abitudine di parlare troppo e non ascoltare mai. Nemmeno se lei piangeva. Nemmeno se si rintanava in camera sua.
“È un vizietto” aveva capitolato lo zio, quell'unica volta che gli aveva chiesto di aiutarla, “Crede di avere la verità in tasca.”
“Lui mi odia.”
“No, che non ti odia.”
“E allora perché mi fa stare male?”
Quello non poteva essere solo un vizietto.
Era come se mani invisibili gli tappassero le orecchie e la sua voce diventasse un megafono.
Adele riaprì gli occhi. Suo padre era lì, sotto un vaso di ortensie che aveva appena posato tra i ciottoli. Una tomba in mezzo a tante altre, accanto a quella di sua madre.
«Perché sei ancora qui?» sussurrò e calde lacrime le scesero lungo le guance, «Perché non mi lasci in pace?»
«Va tutto bene?» Una donna con un innaffiatoio in mano le si avvicinò.
«Oh…» Adele si sfregò via le lacrime con la manica della camicia, «Sì… Sì.»
La sconosciuta le sorrise triste e pescò un fazzoletto dalla borsa. «Ecco…» glielo porse.
Ma Adele si strinse nelle spalle, «Gra… Grazie, devo andare.» Barcollò tra le tombe, allontanandosi, instabile come se avesse avuto i tacchi alti. Inciampò e si sostenne a una lapide rovinata.
“Incapace.”
Strinse le palpebre. Le bruciavano gli occhi. Le lacrime spingevano per uscire di nuovo. Ma non doveva chiuderli, non poteva, o lui sarebbe tornato.
Si rialzò del tutto e uscì in fretta dal cimitero. Più restava lì, più si sentiva soffocare… Ma se, ogni tanto, non avesse portato dei fiori freschi ai suoi morti, che cosa avrebbe pensato la gente di lei?
Aveva incatenato la bici a una rete, di fronte alla fioreria. Doveva solo prenderla, andare a casa, leggere un libro, farsi un bagno caldo e non pensarci più.
La vetrina le rimandò il suo riflesso. Aveva gli occhi gonfi, la camicia nuova a fiori gialli spiegazzata e sudata. Il vento che odorava di salsedine le scompigliò i capelli.
“Balena.”
«Sì, va bene. Ho preso ancora peso!» Sbuffò. «Devi proprio ricordarmelo?»
La fioraia la fissò come se fosse impazzita.
Lei si strinse di nuovo nelle spalle, slegò la bici e montò in sella. Il cuore le batteva così forte che lo sentiva pulsare agitato in ogni angolo del suo corpo. Aveva voglia di chiudere gli occhi, ma non poteva farlo. O lui sarebbe tornato. Pedalò più veloce, come se fosse inseguita da un mostro.
Il suono di un clacson la fece tremare.
“Parassita.”
Tentò di stabilizzare la bici. Una monovolume grigia le era appena sfrecciata accanto. Si spostò dall'asfalto al marciapiede, con le mani che tenevano a fatica il manubrio.
Lasciò la bici in cortile, abbandonandola, come se il suo mostro invisibile potesse allungare una mano e afferrarle una caviglia.
Prese le chiavi e con il fiatone si rifugiò dentro casa, sbattendo la porta di vernice scrostata.
«Ti odio!» si posò al battente e si lasciò scivolare a terra. Il sudore le aveva appiccicato la camicia alla pelle, la paura le faceva formicolare il viso. Quelle parole risuonarono per il piccolo atrio, come un’eco, e lei non sapeva più se erano le sue.
Se erano per suo padre. Oppure odiava se stessa.
Ogni volta che chiudeva gli occhi lo vedeva.
Adele sbatté le palpebre. E la visione ricomparve, a scatti, come la luce dei lampioni che taglia una strada di notte. Suo padre si era scolato un'altra bottiglia. Era ubriaco e le aveva tirato dietro un piatto.
Parassita. Balena. Incapace.
“È perché sta soffrendo anche lui.” Le aveva detto lo zio. “È perché è arrabbiato.”
“Con me?”
“No. Non con te.”
Doveva essere davvero un brutto vizio, quello di riversare il proprio dolore sugli altri.
Adele non respirava. Le girava la testa. Le scoppiava il cuore.
“Che fai? Ora piangi?” Suo padre rideva sotto i baffi sporchi di vino. “Che esagerata.”
«Per favore, tieni il tuo dolore lontano da me.»
Avrebbe dovuto perdere anche lei la sua cattiva abitudine.
Avrebbe dovuto imparare a non ascoltarlo più, a non vederlo più, nemmeno quando chiudeva gli occhi.
Ultima modifica di Gaia Peruzzo il martedì 21 maggio 2024, 0:23, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#2 » martedì 21 maggio 2024, 0:00

Ciao Gaia! Parametri tutti rispettati, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

Gaia Peruzzo
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#3 » martedì 21 maggio 2024, 0:02

antico ha scritto:Ciao Gaia! Parametri tutti rispettati, divertiti in questa ALL STARS EDITION!


Grazie e buonanotte Antico.
E per l'ultima volta in quest'era, in bocca al lupo a tutti!

alexandra.fischer
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#4 » martedì 21 maggio 2024, 8:03

Il vizietto, in questo caso, riguarda il padre pescatore della protagonista. Beve e la insulta in tutti i modi per sfogare su di lei il dolore per la perdita della moglie. Questo, oltre a tirarle un piatto in un momento di rabbia. E la protagonista va al cimitero a visitare la tomba della madre, per la gente. Le parole di conforto dello zio l’aiutano a sentirsi meno sola.

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Maurizio Chierchia
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#5 » martedì 21 maggio 2024, 20:09

Ciao Gaia.
Bel racconto e bel tuffo al cuore. Scrivi molto bene, te lo devo proprio dire. Hai uno stile che mi piace parecchio e penso che leggerei molto volentieri un romanzo drammatico scritto da te. Fai sempre in modo che le emozioni prevalgano sui personaggi, creandogli attorno questo alone di realtà che è difficile rendere così bene. Non ho molto da dirti se non che la storia è bella, reale e concreta. Forse avrei osato di più sul finale. Avrei dato un pugno in pieno stomaco al lettore, ma questo è il mio modo di concepire le storie quindi... ognuno il suo!
Complimenti ancora, buona gara e a rileggerci presto!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

Gaia Peruzzo
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#6 » martedì 21 maggio 2024, 21:38

alexandra.fischer ha scritto:Il vizietto, in questo caso, riguarda il padre pescatore della protagonista. Beve e la insulta in tutti i modi per sfogare su di lei il dolore per la perdita della moglie. Questo, oltre a tirarle un piatto in un momento di rabbia. E la protagonista va al cimitero a visitare la tomba della madre, per la gente. Le parole di conforto dello zio l’aiutano a sentirsi meno sola.


Ciao Alexandra, grazie per la tua visione sul racconto. È sempre utile come punto di vista. Per me lo zio non è molto di aiuto per Adele, in quanto ha cercato di darle solo una giustificazione per il comportamento del padre, senza però darle un aiuto vero che potrebbe cambiare la situazione. In ogni caso ti ringrazio molto per il commento, per il tuo tempo e la velocità con cui sei sempre qui per tutti noi. In bocca al lupo per il tuo racconto!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 223

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#7 » martedì 21 maggio 2024, 21:51

Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Gaia.
Bel racconto e bel tuffo al cuore. Scrivi molto bene, te lo devo proprio dire. Hai uno stile che mi piace parecchio e penso che leggerei molto volentieri un romanzo drammatico scritto da te. Fai sempre in modo che le emozioni prevalgano sui personaggi, creandogli attorno questo alone di realtà che è difficile rendere così bene. Non ho molto da dirti se non che la storia è bella, reale e concreta. Forse avrei osato di più sul finale. Avrei dato un pugno in pieno stomaco al lettore, ma questo è il mio modo di concepire le storie quindi... ognuno il suo!
Complimenti ancora, buona gara e a rileggerci presto!


Ciao Maurizio. Ti ringrazio molto per i complimenti. Sono inaspettati e non so bene cosa dire, se non che mi rendono felice.
Mi spiace per il finale e capisco cosa intendi dire, però ero davvero a corto di caratteri e non me la sentivo di tagliare nulla. Poi da un lato, secondo me, ci sta bene, perché la protagonista è come intrappolata in uno schema che si ripete, dove suo padre continua a perseguitarla. L'unico modo che ha per uscirne è lasciarselo alle spalle. Oppure boh? Forse morire? Però ho fatto morire già tanti personaggi ultimamente ahah. Quindi non me la sono sentita.
In bocca al lupo per il tuo racconto!

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MatteoMantoani
Messaggi: 1040

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#8 » mercoledì 22 maggio 2024, 9:03

Ciao Gaia, piacere di leggerti e complimenti per il tuo buonissimo risultato recente.
Ho letto il tuo pezzo con trasporto, è scritto molto bene, l'interiorità di questo personaggio è resa molto bene, cosa che non è facile da fare e denota una certa scrittura che ha un timbro (passami l'espressione) squisitamente sensibile e profondo. Il pregio di questo racconto secondo me è allo stesso tempo anche il suo difetto, hai dato tantissimo spazio alla costruzione del rapporto malato di questa donna col defunto padre che quello che (a mio parere) viene di conseguenza a mancare è la vicenda stessa: il racconto mostra una certa situazione molto ben delineata e interiormente ben resa, ma non c'è una vicenda né una risoluzione del conflitto, solo una sua constatazione in una scena che è quasi un affresco, in quanto non c'è un'evoluzione di qualche tipo che mi faccia immaginare di aver letto qualcosa di completo, ma invece una specie di prologo, o un'introduzione a una storia più ampia che però rimane assente. Certamente un personaggio del genere deve sviluppare un arco di qualche tipo e al momento vedo solo un grande potenziale inespresso che urla dalla voglia di uscire dallo scrigno dove l'hai chiuso, purtroppo, anche troppo bene.
In ogni caso complimenti per la tua evidente evoluzione di questi ultimi mesi, e spero di ritrovarti presto nella prossima Era.

Gaia Peruzzo
Messaggi: 223

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#9 » mercoledì 22 maggio 2024, 13:33

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Gaia, piacere di leggerti e complimenti per il tuo buonissimo risultato recente.
Ho letto il tuo pezzo con trasporto, è scritto molto bene, l'interiorità di questo personaggio è resa molto bene, cosa che non è facile da fare e denota una certa scrittura che ha un timbro (passami l'espressione) squisitamente sensibile e profondo. Il pregio di questo racconto secondo me è allo stesso tempo anche il suo difetto, hai dato tantissimo spazio alla costruzione del rapporto malato di questa donna col defunto padre che quello che (a mio parere) viene di conseguenza a mancare è la vicenda stessa: il racconto mostra una certa situazione molto ben delineata e interiormente ben resa, ma non c'è una vicenda né una risoluzione del conflitto, solo una sua constatazione in una scena che è quasi un affresco, in quanto non c'è un'evoluzione di qualche tipo che mi faccia immaginare di aver letto qualcosa di completo, ma invece una specie di prologo, o un'introduzione a una storia più ampia che però rimane assente. Certamente un personaggio del genere deve sviluppare un arco di qualche tipo e al momento vedo solo un grande potenziale inespresso che urla dalla voglia di uscire dallo scrigno dove l'hai chiuso, purtroppo, anche troppo bene.
In ogni caso complimenti per la tua evidente evoluzione di questi ultimi mesi, e spero di ritrovarti presto nella prossima Era.


Ciao Matteo, grazie mille per i complimenti. Sono molto contenta di quello che mi hai detto, anche se mi dispiace che il racconto ti abbia dato l'idea di un prologo. Una cosa che ho imparato proprio qui, però, è che le storie così brevi non necessitano sempre di un arco di trasformazione del personaggio per essere apprezzate (e non sempre questo succede in positivo, a volte il personaggio rimane così, con il suo difetto, o il finale è aperto e il lettore deve scegliere se riuscirà a superarlo o meno). Da un lato è vero, hai ragione, manca totalmente una risoluzione del conflitto interiore della protagonista, e di sicuro con quello la vicenda sarebbe stata molto più movimentata, però manca perché ho voluto concentrarmi sul piano emotivo. Per farla breve è un racconto che ha l'intento di far riflettere, in molteplici vie, sul potere negativo delle parole. Che qui è una conseguenza del vizio del padre di lei.
Comunque l'immagine dello scrigno mi piace molto, sai? L'importante è che non sia vuoto, ma pieno di buone cose, dai.
In bocca al lupo per il tuo racconto e grazie ancora!

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Shanghai Kid
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#10 » giovedì 23 maggio 2024, 14:34

Ciao Gaia,
sono contenta di doverti leggere e commentare.
Come ho già avuto modo di dirti, io credo tu sia veramente brava. Mi accodo dunque a chi ti ha scritto che hai uno bello stile, che te la cavi davvero bene con l’interiorità, le emozioni, la profondità dei personaggi (e delle storie, oserei dire). Al netto del gusto personale, io penso che, per la quantità di tempo e caratteri a disposizione, tu abbia seriamente fatto un ottimo lavoro. Tutto considerato, al tuo racconto non manca niente. Certo, “vizietto” è davvero un po’ un eufemismo, ma, ti dirò, va bene così!
A rileggerci,
Elisa

Gaia Peruzzo
Messaggi: 223

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#11 » giovedì 23 maggio 2024, 17:53

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Gaia,
sono contenta di doverti leggere e commentare.
Come ho già avuto modo di dirti, io credo tu sia veramente brava. Mi accodo dunque a chi ti ha scritto che hai uno bello stile, che te la cavi davvero bene con l’interiorità, le emozioni, la profondità dei personaggi (e delle storie, oserei dire). Al netto del gusto personale, io penso che, per la quantità di tempo e caratteri a disposizione, tu abbia seriamente fatto un ottimo lavoro. Tutto considerato, al tuo racconto non manca niente. Certo, “vizietto” è davvero un po’ un eufemismo, ma, ti dirò, va bene così!
A rileggerci,
Elisa


Ciao Elisa, grazie di cuore, davvero. Ti dirò, avevo anche molto meno sonno delle altre volte in cui ho partecipato.
Eh sì, diciamo che non è proprio un vizietto. Però ho sentito che la prima idea che mi è venuta in mente, cioè questa, era quella giusta. Grazie ancora per il riscontro positivo, e in bocca al lupo per il tuo racconto!

Givvo
Messaggi: 37

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#12 » sabato 25 maggio 2024, 13:43

Ciao, Gaia, piacere di commentarti!
Adoro i racconti intimisti e malinconici come questo. Dipingi molto bene la psicologia della protagonista, il suo conflitto interiore, in un crescendo di episodi messi giù in modo efficace in poche righe. Adoro il modo in cui alterni il monologo interiore della protagonista, le azioni, i dialoghi, i ricordi, le sensazioni, senza troppe briglie, è il modo in cui aspiro a scrivere.
L'unica cosa presa per i capelli, secondo me, è il tema. Il vizietto, secondo me (e secondo diverse definizioni) è un po' quel guilty pleasure proibito, in cui non si vuole essere scoperti (un po' come nel film omonimo). Qui siamo molto più sul dramma e la tragedia, che non viene mai stemperata con l'ironia. Ci sono un paio di passaggi in cui viene ribadito il termine e il concetto, come se anche tu avessi timore che non fosse chiaro. Ciò non toglie nulla al valore del racconto in sé, che credo si regga benissimo anche da solo, senza bisogno di archi incredibili, e in fondo, alla fine, una risoluzione d'intenti c'è.
In bocca al lupo per l'edizione e a rileggerci!

Gaia Peruzzo
Messaggi: 223

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#13 » sabato 25 maggio 2024, 17:37

Givvo ha scritto:Ciao, Gaia, piacere di commentarti!
Adoro i racconti intimisti e malinconici come questo. Dipingi molto bene la psicologia della protagonista, il suo conflitto interiore, in un crescendo di episodi messi giù in modo efficace in poche righe. Adoro il modo in cui alterni il monologo interiore della protagonista, le azioni, i dialoghi, i ricordi, le sensazioni, senza troppe briglie, è il modo in cui aspiro a scrivere.
L'unica cosa presa per i capelli, secondo me, è il tema. Il vizietto, secondo me (e secondo diverse definizioni) è un po' quel guilty pleasure proibito, in cui non si vuole essere scoperti (un po' come nel film omonimo). Qui siamo molto più sul dramma e la tragedia, che non viene mai stemperata con l'ironia. Ci sono un paio di passaggi in cui viene ribadito il termine e il concetto, come se anche tu avessi timore che non fosse chiaro. Ciò non toglie nulla al valore del racconto in sé, che credo si regga benissimo anche da solo, senza bisogno di archi incredibili, e in fondo, alla fine, una risoluzione d'intenti c'è.
In bocca al lupo per l'edizione e a rileggerci!


Ciao Gianvito. Grazie anche a te per i complimenti! E wow, mi hai reso tanto felice!
È vero che il vizietto è intenso in modo più ironico. Ma se c'è qualcosa che non sono brava a scrivere, sono proprio i racconti comici, dove appunto bisogna usare l'ironia. Quindi ho cercato di elaborare il tema in un modo che sentivo più vicino a me, concentrandomi più sulla parte della cattiva abitudine che rappresenta il vizio.
Nelle scorse tappe, a volte mi è stato detto che andavo fuori tema, quindi ho preferito specificarlo ed ecco il perché di una mia determinata scelta di parole in più punti.
Grazie per il tuo riscontro, e in bocca al lupo per il tuo racconto!

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BruceLagogrigio
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#14 » giovedì 30 maggio 2024, 11:29

In terza persona. Tempo verbale imperfetto/passato remoto. Ambientazione: Cimitero / strada / Casa familiare

Ciao Gaia, piacere di leggerti. Penso che fra i tuoi scritti sia quello che mi è piaciuto di più. Un bellissimo stile che mi ricorda quello di tante brave scrittrici che ho incontrato sia qui su MC che in diversi libri che ho veramente apprezzato. Bella immersione, bei tratti psicologici. Bella la divisione in 3 atti ripartiti con i tre luoghi che la protagonista attraversa. Ho solo note positive per questo racconto.
Come per altri: il tema era il “vizietto” e non il vizio (che il padre in questione sembra averne di diversi e uno peggiore dell’altro), ma come detto, sembra che più o meno tutti abbiano declinato il tema come semplice vizio, per cui non penso influirà più di tanto nella classifica finale.

Buonissima prova per me. Complimenti.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

Gaia Peruzzo
Messaggi: 223

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#15 » giovedì 30 maggio 2024, 16:16

BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale imperfetto/passato remoto. Ambientazione: Cimitero / strada / Casa familiare

Ciao Gaia, piacere di leggerti. Penso che fra i tuoi scritti sia quello che mi è piaciuto di più. Un bellissimo stile che mi ricorda quello di tante brave scrittrici che ho incontrato sia qui su MC che in diversi libri che ho veramente apprezzato. Bella immersione, bei tratti psicologici. Bella la divisione in 3 atti ripartiti con i tre luoghi che la protagonista attraversa. Ho solo note positive per questo racconto.
Come per altri: il tema era il “vizietto” e non il vizio (che il padre in questione sembra averne di diversi e uno peggiore dell’altro), ma come detto, sembra che più o meno tutti abbiano declinato il tema come semplice vizio, per cui non penso influirà più di tanto nella classifica finale.

Buonissima prova per me. Complimenti.

Bruce.


Ciao Bruce, grazie mille per le parole nel commento!
Se si vuole guardare il tema in modo più ampio, vizio o vizietto, stiamo comunque anche parlando di quelle che sono considerate brutte abitudini, leggere o pesanti che siano. O almeno io la penso così.
Sono davvero contenta che ti sia piaciuto il mio racconto e ti faccio un in bocca al lupo per il tuo!

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IL GLADIATORE
Messaggi: 85

Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#16 » lunedì 3 giugno 2024, 9:58

Ciao Gaia, un racconto riuscito in quello che era ed è il suo intento: dare vita alle emozioni senza scadere nel banale. Arrivare al lettore con le parole evitando passaggi superficiale, non è una cosa facile. Mi piace come hai dipinto il rapporto col padre, hai un’ottima capacità di equilibrare tutti gli elementi che compongono la struttura di una storia.
un racconto che va esattamente dove lo volevi portare e l’ennesima conferma della tua crescita.
Un pollice su con lode.

Gaia Peruzzo
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Re: Tieni il tuo dolore lontano da me

Messaggio#17 » martedì 4 giugno 2024, 20:05

IL GLADIATORE ha scritto:Ciao Gaia, un racconto riuscito in quello che era ed è il suo intento: dare vita alle emozioni senza scadere nel banale. Arrivare al lettore con le parole evitando passaggi superficiale, non è una cosa facile. Mi piace come hai dipinto il rapporto col padre, hai un’ottima capacità di equilibrare tutti gli elementi che compongono la struttura di una storia.
un racconto che va esattamente dove lo volevi portare e l’ennesima conferma della tua crescita.
Un pollice su con lode.


Grazie mille, sono contenta che quello che volevo trasmettere arrivi con facilità a chi lo legge. Anche perché se c'è una cosa che sto imparando qui su MC è proprio quella di riuscire a essere efficace e comprensibile in testi così brevi.

Oltre che a scrivere di notte, altra cosa che facevo davvero molto raramente. Dato che verso le dieci di solito dormo ahah.

Grazie ancora a tutti quanti!

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