LA FINALISSIMA: La classifica di Daniele Picciuti

Appuntamento fissato per lunedì 20 maggio alle ore 21.00 con un tema del Team di MC e un sacco di giudici: Giuliano Cannoletta, Luigi Musolino, Daniele Picciuti, Diego Lama, Enrico Luceri,
Polly Russell, Maurizio Bertino, Davide Mannucci, Luca Nesler e la IA!
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LA FINALISSIMA: La classifica di Daniele Picciuti

Messaggio#1 » venerdì 12 luglio 2024, 16:25

ME LO MERITO
Scritto molto bene (manca solo “l'ora” nella penultima frase) e di sicuro solletica la curiosità, non
essendo chiarissimo da subito se si sta parlando di una persona, di una giacca, o di altro.
Restano in sospeso alcune domande: sono schiavi, dunque? Su Amazon ora si vendono anche
schiavi? O lei li ha “trasformati” perché è una specie di strega? Questo non è chiarissimo.
Poi viene nominato un “Boss”, ma poi la cosa muore là e io mi domando che lavoro faccia la
protagonista. Tra l'altro, lei sottolinea spesso “me lo merito”... e mi chiedo: se lo merita, perché?
Immagino sia una criminale, comunque, visto che compra schiavi (magari è un “amazon” per modo
di dire, ed è un'altra piattaforma di e-shopping) oppure siamo in una distopia ed è normale comprare
gente su Amazon?
Molte domande senza risposta ma il tema è centrato.
Complessivamente, però, darei un 8.

MATCH
Scritto bene anche questo, la seconda persona singolare è una scelta sempre molto particolare, un
parlare a se stessi che, in questo caso, ci può stare visto che il principale intento del racconto è
un'introspezione psicologica di chi parla. Però il problema, secondo me, è che il tema non è
centrato, ma solo accennato. Anzi, viene persino sottolineato, che si tratta del fumo, e tuttavia il
fumo è una componente del racconto di cui si poteva tranquillamente fare a meno. Il tema è
tutt'altro, al che magari penso che forse il vizietto sarebbe stato meglio fossero gli incontri su
Tinder, ma di quanti lui ne faccia non si fa cenno.
Detto ciò, la parte psicologica è discreta, il flusso di pensieri cinici e rabbiosi funziona, anzi forse è
Teresa ad essere troppo comprensiva. A un certo punto mi sarei aspettato una femme fatale... però
non c'è alcun colpo di scena. La conclusione è abbastanza leggera, naturale.
Sembra più un pezzo di un'opera molto più lunga, non un racconto nato per essere tale.
Il mio giudizio è 7.

MI CONFESSO
Le nonnine dai capelli grigio metallizzato mi ha fatto sorridere. Me le immagino con il gel sparato,
che dà quel particolare riflesso un po'; argenteo perché altrimenti non si spiega l'uso di
quest'aggettivo. Nel racconto si fa un certo uso di metafore e similitudini, che in un romanzo stanno
anche bene, posizionate nei punti giusti, ma che in un racconto così breve risultano un po' pesanti.
Il tema è centrato, ma mi dispiace che, alla fine, si resti col dubbio su chi ci fosse nel confessionale.
Anzi, in verità sono abbastanza sicuro che dentro ci fosse un prete e che aveva voglia di “farsi” con
la droga del confessato, però risulta poco incisivo come finale.
Il mio giudizio è 7,5.

IL MECENATE
Parto col dire che ci ho messo un po' per realizzare che “quello sgangherato del settantaquattro”
fosse un autobus, il che non va mai bene se stai leggendo qualcosa che dovrebbe coinvolgerti e
arrivarti veloce, cosa che un racconto deve assolutamente fare. Ma se al primo rigo già mi blocco
per capire cosa sto leggendo, c'è qualcosa che non va. A volte ciò che l'autore ha in mente e che per
lui è naturale, può non esserlo per chi deve leggere. Bisogna aspettare metà racconto per averne la
conferma. Vedo che ci sono altri problemi. La donna si rivolge a Berke in modi alquanto diversi tra
loro: dapprima è dimessa, poi scherza chiamandolo maggiordomo (se sta davvero salvando suo
marito, come le viene in mente?), poi gli dà del duca di una dinastia inglese sbagliando del tutto
(informarsi, no? Non è realistico dire una cosa del genere a qualcuno senza prima averne certezza).
Poi, quando suo marito si sveglia, che cosa dice? Puoi continuare a fare il meccanico...? Davvero?
Considerando che ha deciso di non litigarci subito perché ancora convalescente – l'unica cosa
realistica finora – che razza di frase è? Chiaramente è un soltanto funzionale alla storia, per poter
chiudere col pensiero del marito che invece vuole continuare a dipingere.
Sinceramente ravviso molti problemi in questo racconto. Ho trovato tutto troppo forzato e poco
incisivo, con i problemi che ho riportato.
Il tema è abbastanza centrato.
Voto: 6.

OCCHIO INDISCRETO
Questo racconto è sicuramente molto visivo, siamo lì assieme al nostro amico pensionato a spiare i
suoi ex dipendenti e il suo stesso figlio. L'idea è carina, solo mi sarei aspettato un colpo di scena più
importante alla fine, quando è arrivato a spiare suo figlio. Non sarebbe stato male assistere a un
qualcosa di eclatante, ad esempio un omicidio o un rapporto tra lui e un dipendente, qualcosa di
veramente scioccante, piuttosto che una semplice partita.
Ma capisco l'intento, era quello di una sorta di normalità.
Il tema è centrato, la scrittura discreta, l'unico appunto è che, alla fin fine, non c'è una vera e propria
storia ma soltanto una finestra su un momento, e mi sembra un po' poco.
Voto: 6,5

TIENI IL TUO DOLORE LONTANO DA ME
Questo è un bel racconto, anche se mi sarei aspettato un finale più incisivo.
Comunque ha molti aspetti positivi: nella narrazione ci sono descrizioni di particolari inseriti con
naturalezza, i dialoghi sono brevi ma efficaci, i ricordi e i pensieri utilizzati al meglio, la dinamica
interiore della donna convincente. Anche il suo muoversi al cimitero, il modo in cui evita la persona
che si stava interessando a lei, il suo modo di fuggire, anche se una fuga è impossibile dal momento
che porta il suo disagio dentro, mi sembra tutto ottimamente calibrato.
Peccato per la chiusa che, come dicevo, mi è parsa un po' debole. Ci sarebbe stato bene qualcosa di
più eclatante, ad es. scorgere nel riflesso di un vetro l'immagine del padre. Avrebbe lasciato il
dubbio se era davvero tutto nella sua testa o se magari c'era il fantasma di lui a perseguitarla.
In ogni caso è un ottimo racconto.
Voto 9

ONLY FEET
Allora, partiamo con il dire che la storia mi stava piacendo, l'ho trovata intrigante perché era chiaro
che si stava andando a parare da qualche parte. Solo che... non mi ha convinto del tutto.
La tipa che ha avuto i piedi nuovi ben conosceva GloryFeet, dunque è del tutto incoerente che non
riconosca i suoi piedi quando se li ritrova addosso, soprattutto visto che hanno quel tatuaggio
particolare. Detto ciò, l'idea è di sicuro interessante e lo sviluppo discreto.
Avrei apprezzato, forse, che vi fosse un passaggio più chiaro relativo al momento dell'amputazione,
piuttosto che far andare lui con l'amico in un locale. Confesso che ci ho messo un po' a realizzare
che di questo si è trattato. Sul momento ho creduto che le avesse fatto un tatuaggio, ma poi non
collegavo “il sacrificio”, per cui ho dovuto rileggere un paio di volte prima di far quadrare i pezzi
(letteralmente).
Tema centrato.
Voto: 8,5

CLASSIFICA
1. TIENI IL TUO DOLORE LONTANO DA ME
2. ONLY FEET
3. ME LO MERITO
4. MI CONFESSO
5. MATCH
6. OCCHIO INDISCRETO
7. IL MECENATE



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