Riscaldamento
- AndreaCrevola
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Riscaldamento
«Ragazzi, negli spogliatoi!»
I bambini abbandonano i palloni sul prato sintetico e corrono verso la casupola prefabbricata. Raggiunta la soglia, mi volto in cerca dei soliti ritardatari.
Al limite dell’area, Mattia si prepara a calciare in porta. Il padre lo osserva con una bottiglia di birra che penzola dalla mano, appoggiato alle barriere tra gli spalti e il campo. La rincorsa del bambino è pesante e scoordinata, come quella di chi ha passato più tempo sul divano che a giocare all’aperto. La palla, appena scheggiata di punta, rotola fiacca verso la linea di fondo. Mattia s’affretta a recuperare la sfera per tentare di nuovo la fortuna.
«Matti, dai, Vieni.»
Il bambino si blocca, la palla tra le mani, indeciso se ascoltare me o il bisogno di attenzione da parte del padre.
«Avanti» lo incalzo.
Mattia lascia cadere il pallone e mi obbedisce.
«Magari oggi è l’unico gol che fate, Mister!» La voce gracchiante del padre evolve in un gorgoglio catarroso, che si esaurisce in un plateale sputo in terra. «Lascialo tirare! Hai sentito? Oh, ma questo è pure sordo!»
Costringo lo sguardo su Mattia che mi corre incontro. Mentre sgattaiola nello spogliatoio, gli do un buffetto sulla testa bionda. Attraversa il frastuono dei compagni e raggiunge il suo borsone.
Entro e chiudo la porta alle spalle. Batto le mani per pretendere silenzio. Niente come l’annuncio dei titolari li sa zittire.
«Oggi siamo solo in sei quindi giocherete tutti a sufficienza. Iniziamo con Max in porta, Lele centrale, Giò a destra, Luca a sinistra e Ricky punta.»
Mattia alza la mano. «Poi entro anch’io?»
Gli sorrido. «Ti assicuro che dopo sarai parecchio stanco.» La delusione abbandona il suo viso. Mi rivolgo poi a tutta la squadra. «Forza, in campo!»
Mattia ed io usciamo per ultimi. Gli altri bambini sono già disposti sul terreno di gioco, impazienti di cominciare. Noi sediamo sulla panchina. Mi tira la manica della tuta. «Mister? Oggi faccio gol!»
Lo spettino. «Tu provaci, Matti.»
Un boato scuote la panchina. Vedo suo padre scalciare la copertura in plexiglass. Dalla puzza, quella non era la prima birra. «Perché non lo fai giocare?»
Mi alzo di scatto e riparo il bimbo con un braccio.
Mi si para davanti. «Non gioca perché ce l’hai con me, stronzo?»
Appoggio una mano sul petto del padre. «È meglio se va via.»
«Che cazzo tocchi?»
Mattia strilla e scappa nello spogliatoio. Un istante dopo sono a terra, imploso di dolore dalla fronte in giù. Sapore di sangue sulle labbra. Tasto il naso. Le dita si impastano di rosso. Il grugno dell’uomo mi squadra dall’alto. «Non fai più il fenomeno?»
Mi rialzo. Sposto un piede indietro, deciso a ricambiare la testata.
Alle sue spalle, scorgo i volti atterriti degli altri bambini.
Sto per fare una cazzata. Lo so.
Chiudo gli occhi ed espiro profondamente. Guardo i miei bambini. «Ragazzi, partita annullata. Andiamo a consolare Mattia.»
I bambini scattano senza fiatare. Li seguo.
Il padre grida «Dove scappi, coglione?»
Il silenzio di tutto il campo gli fa eco.
I bambini abbandonano i palloni sul prato sintetico e corrono verso la casupola prefabbricata. Raggiunta la soglia, mi volto in cerca dei soliti ritardatari.
Al limite dell’area, Mattia si prepara a calciare in porta. Il padre lo osserva con una bottiglia di birra che penzola dalla mano, appoggiato alle barriere tra gli spalti e il campo. La rincorsa del bambino è pesante e scoordinata, come quella di chi ha passato più tempo sul divano che a giocare all’aperto. La palla, appena scheggiata di punta, rotola fiacca verso la linea di fondo. Mattia s’affretta a recuperare la sfera per tentare di nuovo la fortuna.
«Matti, dai, Vieni.»
Il bambino si blocca, la palla tra le mani, indeciso se ascoltare me o il bisogno di attenzione da parte del padre.
«Avanti» lo incalzo.
Mattia lascia cadere il pallone e mi obbedisce.
«Magari oggi è l’unico gol che fate, Mister!» La voce gracchiante del padre evolve in un gorgoglio catarroso, che si esaurisce in un plateale sputo in terra. «Lascialo tirare! Hai sentito? Oh, ma questo è pure sordo!»
Costringo lo sguardo su Mattia che mi corre incontro. Mentre sgattaiola nello spogliatoio, gli do un buffetto sulla testa bionda. Attraversa il frastuono dei compagni e raggiunge il suo borsone.
Entro e chiudo la porta alle spalle. Batto le mani per pretendere silenzio. Niente come l’annuncio dei titolari li sa zittire.
«Oggi siamo solo in sei quindi giocherete tutti a sufficienza. Iniziamo con Max in porta, Lele centrale, Giò a destra, Luca a sinistra e Ricky punta.»
Mattia alza la mano. «Poi entro anch’io?»
Gli sorrido. «Ti assicuro che dopo sarai parecchio stanco.» La delusione abbandona il suo viso. Mi rivolgo poi a tutta la squadra. «Forza, in campo!»
Mattia ed io usciamo per ultimi. Gli altri bambini sono già disposti sul terreno di gioco, impazienti di cominciare. Noi sediamo sulla panchina. Mi tira la manica della tuta. «Mister? Oggi faccio gol!»
Lo spettino. «Tu provaci, Matti.»
Un boato scuote la panchina. Vedo suo padre scalciare la copertura in plexiglass. Dalla puzza, quella non era la prima birra. «Perché non lo fai giocare?»
Mi alzo di scatto e riparo il bimbo con un braccio.
Mi si para davanti. «Non gioca perché ce l’hai con me, stronzo?»
Appoggio una mano sul petto del padre. «È meglio se va via.»
«Che cazzo tocchi?»
Mattia strilla e scappa nello spogliatoio. Un istante dopo sono a terra, imploso di dolore dalla fronte in giù. Sapore di sangue sulle labbra. Tasto il naso. Le dita si impastano di rosso. Il grugno dell’uomo mi squadra dall’alto. «Non fai più il fenomeno?»
Mi rialzo. Sposto un piede indietro, deciso a ricambiare la testata.
Alle sue spalle, scorgo i volti atterriti degli altri bambini.
Sto per fare una cazzata. Lo so.
Chiudo gli occhi ed espiro profondamente. Guardo i miei bambini. «Ragazzi, partita annullata. Andiamo a consolare Mattia.»
I bambini scattano senza fiatare. Li seguo.
Il padre grida «Dove scappi, coglione?»
Il silenzio di tutto il campo gli fa eco.
Re: Riscaldamento
Ciao Andrea e benvenuto nella nuova Era! Caratteri e tempo ok, buona CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!
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- Messaggi: 3144
Re: Riscaldamento
Tema centrato. Mattia vorrebbe giocare a calcetto, spinto dal padre beone, ma il mister non è d’accordo e si prende una testata dal padre di Mattia. L’atmosfera è molto efficace, con la casupola e la copertura di plexiglas. La partita è annullata dal mister dopo la scenata con il padre di Mattia, che non si rende conto delle scarse doti calcistiche del figlio.
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1216
Re: Riscaldamento
Ciao Andrea e piacere di rileggerti.
Bella scenetta, tutto narrato bene e con personaggi reali e incisivi.
Sinceramente non trovo punti di miglioramento, la vicenda è chiara e autoconclusiva.. forse il finale mi arriva un po' incompleto, è come se l'avesse vinta il padre ubriacone, mentre una lezione gli stava bene.
Però capisco l'intento educativo del racconto, che si adatta molto bene al personaggio.
Forse per i miei gusti non sarà primo del girone, perché il fantasy è sempre il fantasy, ma lo metterò comunque bene in alto.
Bella scenetta, tutto narrato bene e con personaggi reali e incisivi.
Sinceramente non trovo punti di miglioramento, la vicenda è chiara e autoconclusiva.. forse il finale mi arriva un po' incompleto, è come se l'avesse vinta il padre ubriacone, mentre una lezione gli stava bene.
Però capisco l'intento educativo del racconto, che si adatta molto bene al personaggio.
Forse per i miei gusti non sarà primo del girone, perché il fantasy è sempre il fantasy, ma lo metterò comunque bene in alto.
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Riscaldamento
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Andrea e piacere di rileggerti.
Bella scenetta, tutto narrato bene e con personaggi reali e incisivi.
Sinceramente non trovo punti di miglioramento, la vicenda è chiara e autoconclusiva.. forse il finale mi arriva un po' incompleto, è come se l'avesse vinta il padre ubriacone, mentre una lezione gli stava bene.
Però capisco l'intento educativo del racconto, che si adatta molto bene al personaggio.
Forse per i miei gusti non sarà primo del girone, perché il fantasy è sempre il fantasy, ma lo metterò comunque bene in alto.
Grazie per il commento. Mannaggia al fantasy!
- Manuel Marinari
- Messaggi: 341
Re: Riscaldamento
Ciao Andrea, beh, secondo me te alleni i bimbi a calcio. L’hai descritto molto bene, sai di che si parla. Un bello spaccato di realtà, dove purtroppo alcuni genitori si trasformano in mostri, scatenandosi completamente quando giocano i bambini e dando un pessimo esempio.
Tralasciando questo, il racconto mi è piaciuto. L’eroe dei bimbi finisce a terra nel sangue letteralmente. Forse avrei accentuato più questa figura. Come lo vedono i bambini il mister?
Volevo evidenziare una cosa. Un dettaglio.
Forse volevi scrivere “scavalcare” invece di “scalciare”? Perché mi sono un attimo perso. Leggendo, vedo lui dare pedate al plexiglass, non lo vedo saltarlo, ma in un attimo gli si para di fronte, attaccandolo. Giusto un appunto sulla dinamica della scena.
Bella l’immagine del volto dei bambini che assistono alla rissa.
A presto e buona edition.
Tralasciando questo, il racconto mi è piaciuto. L’eroe dei bimbi finisce a terra nel sangue letteralmente. Forse avrei accentuato più questa figura. Come lo vedono i bambini il mister?
Volevo evidenziare una cosa. Un dettaglio.
Forse volevi scrivere “scavalcare” invece di “scalciare”? Perché mi sono un attimo perso. Leggendo, vedo lui dare pedate al plexiglass, non lo vedo saltarlo, ma in un attimo gli si para di fronte, attaccandolo. Giusto un appunto sulla dinamica della scena.
Bella l’immagine del volto dei bambini che assistono alla rissa.
A presto e buona edition.
Manuel Marinari
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Riscaldamento
Ciao Manuel,
Faccio il dirigente della squadra di mio figlio :-)
Sul dettaglio, intendevo la copertura anti pioggia della panchina.
Grazie per il tuo commento!
Faccio il dirigente della squadra di mio figlio :-)
Sul dettaglio, intendevo la copertura anti pioggia della panchina.
Grazie per il tuo commento!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 446
Re: Riscaldamento
In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: Attuale/ Campo da calcio . Genere: Drammatico / realismo sociale. Tema centrato 50%
Ciao Andrea ben tornato anche a te.
Allora mi è piaciuto molto come sei riuscito a declinare il tema del contest, toccando componenti sociali molto contemporanei (violenza, alcolismo, relazioni padre-figlio, allenatore-atleti).
Ecco non vedo molto l’ultima battaglia e la redenzione del sangue (se non proprio accennati).
Il finale invece l’ho apprezzato: ci sta la scelta della non violenza quale esempio per i ragazzi. In controcorrente con quello che il lettore farebbe.
Buona prima prova per me.
Bruce.
Ciao Andrea ben tornato anche a te.
Allora mi è piaciuto molto come sei riuscito a declinare il tema del contest, toccando componenti sociali molto contemporanei (violenza, alcolismo, relazioni padre-figlio, allenatore-atleti).
Ecco non vedo molto l’ultima battaglia e la redenzione del sangue (se non proprio accennati).
Il finale invece l’ho apprezzato: ci sta la scelta della non violenza quale esempio per i ragazzi. In controcorrente con quello che il lettore farebbe.
Buona prima prova per me.
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Riscaldamento
BruceLagogrigio ha scritto:In prima persona. Tempo verbale presente. Ambientazione: Attuale/ Campo da calcio . Genere: Drammatico / realismo sociale. Tema centrato 50%
Ciao Andrea ben tornato anche a te.
Allora mi è piaciuto molto come sei riuscito a declinare il tema del contest, toccando componenti sociali molto contemporanei (violenza, alcolismo, relazioni padre-figlio, allenatore-atleti).
Ecco non vedo molto l’ultima battaglia e la redenzione del sangue (se non proprio accennati).
Il finale invece l’ho apprezzato: ci sta la scelta della non violenza quale esempio per i ragazzi. In controcorrente con quello che il lettore farebbe.
Buona prima prova per me.
Bruce.
Ciao Bruce, grazie per il tuo commento e felice che ti sia piaciuto.
Scrivendo, inizialmente, pensavo a far reagire l'allenatore: sarebbe stata una battaglia e probabilmente l'ultima (non avrebbe più potuto allenare, avrebbe dato un esempio negativo ai bambini ecc.), ma sarebbe un cambiamento troppo netto rispetto al personaggio che avevo costruito fino a quel momento. Uno di quei casi in cui i personaggi fanno di testa loro :-)
Diciamo che la redenzione è concentrata nel momento in cui l'allenatore si accorge che sta per fare una cazzata, dopo aver pensato a reagire. Non so se questo serva ad aumentare la mia "centratura" del tema, ma te lo segnalo :-)
Alla prossima!
Andrea
-
- Messaggi: 187
Re: Riscaldamento
Ben trovato Andrea.
Bravo, un racconto ben scritto, con un bel vocabolario ed ogni passaggio ben collegato a quello che c’é prima e a cio’ che viene dopo. Hai saputo descrivere bene la relazione tra Mattia e l’allenatore e fai intuire quello che Mattia deve passare in casa. Poi con tutte le storie che si sentono di genitori che fanno invasione di campo, la storia é davvero verosimile e non si puo’ che ammirare la maturità dell’allentaore.
Ecco, a voler essere pignoli, forse non é il racconto più originale di questo gruppo.
Sembre sull’onda della pignoleria:
1 «Ti assicuro che dopo sarai parecchio stanco.» Questa frase mi sembra eccessivamente ingarbugliata senza aggiungere molto al racconto, quando bastava un “si, certo”.
2 Ad un certo punto ci dici che c’é una barriera tra gli spalti e il campo, ma poi il papà di Mattia ce lo ritroviamo alla panchina, quindi praticamente in campo. Che é successo alla barriera?
Bravo, un racconto ben scritto, con un bel vocabolario ed ogni passaggio ben collegato a quello che c’é prima e a cio’ che viene dopo. Hai saputo descrivere bene la relazione tra Mattia e l’allenatore e fai intuire quello che Mattia deve passare in casa. Poi con tutte le storie che si sentono di genitori che fanno invasione di campo, la storia é davvero verosimile e non si puo’ che ammirare la maturità dell’allentaore.
Ecco, a voler essere pignoli, forse non é il racconto più originale di questo gruppo.
Sembre sull’onda della pignoleria:
1 «Ti assicuro che dopo sarai parecchio stanco.» Questa frase mi sembra eccessivamente ingarbugliata senza aggiungere molto al racconto, quando bastava un “si, certo”.
2 Ad un certo punto ci dici che c’é una barriera tra gli spalti e il campo, ma poi il papà di Mattia ce lo ritroviamo alla panchina, quindi praticamente in campo. Che é successo alla barriera?
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 250
Re: Riscaldamento
ANDREA CREVOLA - RISCALDAMENTO
Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Non mi perderò in tanti giri di parole: complimenti. E complimenti soprattutto perchè finalmente leggo una storia VERA, vera nel senso letterale del termine. Certe volte chi scrive qua sopra impazzisce nel trovare elementi magici, mondi immaginari, personaggi supersonici e colpi di scena megagalattici... e invece tu te ne esci con una "storiella" di paese, semplice e lineare, ma con un significato così profondo che non c'è nemmeno paragone con gli altri racconti che ho letto.
In questa tua piccola scena hai toccato temi così attuali e così forti.
In sincerità ho temuto alla fine che l'allenatore reagisse, e a mio parere avrebbe rovinato tutto, per cui un ulteriore punto in più perchè hai concluso la storia nel modo giusto.
Ho letto che sei dirigente in una scuola calcio. Spero che in società abbiate molti allenatori e pochi genitori come quelli che hai descritto.
Primo posto assicurato.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Non mi perderò in tanti giri di parole: complimenti. E complimenti soprattutto perchè finalmente leggo una storia VERA, vera nel senso letterale del termine. Certe volte chi scrive qua sopra impazzisce nel trovare elementi magici, mondi immaginari, personaggi supersonici e colpi di scena megagalattici... e invece tu te ne esci con una "storiella" di paese, semplice e lineare, ma con un significato così profondo che non c'è nemmeno paragone con gli altri racconti che ho letto.
In questa tua piccola scena hai toccato temi così attuali e così forti.
In sincerità ho temuto alla fine che l'allenatore reagisse, e a mio parere avrebbe rovinato tutto, per cui un ulteriore punto in più perchè hai concluso la storia nel modo giusto.
Ho letto che sei dirigente in una scuola calcio. Spero che in società abbiate molti allenatori e pochi genitori come quelli che hai descritto.
Primo posto assicurato.
Alla prossima, buona edition.
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Riscaldamento
Mario Mazzafoglie ha scritto:ANDREA CREVOLA - RISCALDAMENTO
Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Non mi perderò in tanti giri di parole: complimenti. E complimenti soprattutto perchè finalmente leggo una storia VERA, vera nel senso letterale del termine. Certe volte chi scrive qua sopra impazzisce nel trovare elementi magici, mondi immaginari, personaggi supersonici e colpi di scena megagalattici... e invece tu te ne esci con una "storiella" di paese, semplice e lineare, ma con un significato così profondo che non c'è nemmeno paragone con gli altri racconti che ho letto.
In questa tua piccola scena hai toccato temi così attuali e così forti.
In sincerità ho temuto alla fine che l'allenatore reagisse, e a mio parere avrebbe rovinato tutto, per cui un ulteriore punto in più perchè hai concluso la storia nel modo giusto.
Ho letto che sei dirigente in una scuola calcio. Spero che in società abbiate molti allenatori e pochi genitori come quelli che hai descritto.
Primo posto assicurato.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Mario, grazie mille per il tuo commento molto positivo. Per fortuna nei campi in cui bazzico la situazione è tranquilla, però ogni tanto si sfiorano incidenti tra allenatori, familiari. Quando c'è un pallone di mezzo, tanta gente impazzisce :-(
Re: Riscaldamento
Ciao Andrea, ben trovato! Parto col dire che mi è parso originale che tu abbia calato il tema in un racconto di vita quotidiana. Ne è uscito meglio la caratterizzazione di Mattia, soprattutto, tanto che io sarei voluta andare ad abbracciarlo! L’interruzione della violenza fisica rappresenta un chiaro esempio di redenzione, con il protagonista che evita lo scontro però questo ti fa centrare solo in parte il tema. Manca un po’ di tensione nel conflitto tra il padre e l’allenatore e il finale è un po’ troppo frettoloso (ahinoi, le battute tiranne!). Insomma è la "dannazione" che mi sembra resti meno esplorata rispetto alla redenzione. Buon racconto, comunque!
Re: Riscaldamento
Ottimo racconto che arriva esattamente dove volevi arrivasse. Qualche perplessità sul tema perché senza saperlo a priori non ci potrei proprio arrivare, ma è anche vero che l'ultima battaglia può essere intesa come ultima battaglia in senso temporale e quindi ci può stare. Poco da aggiungere perché non saprei come migliorarlo, hai usato molto bene i caratteri a disposizione. Per me un pollice quasi su dove quel quasi è giustificato dalla piccola problematica legtata al tema.
- AndreaCrevola
- Messaggi: 215
Re: Riscaldamento
antico ha scritto:Ottimo racconto che arriva esattamente dove volevi arrivasse. Qualche perplessità sul tema perché senza saperlo a priori non ci potrei proprio arrivare, ma è anche vero che l'ultima battaglia può essere intesa come ultima battaglia in senso temporale e quindi ci può stare. Poco da aggiungere perché non saprei come migliorarlo, hai usato molto bene i caratteri a disposizione. Per me un pollice quasi su dove quel quasi è giustificato dalla piccola problematica legtata al tema.
Ciao Antico, grazie per il commento. Sul tema, ne sono consapevole. Se l'allenatore doveva reagire, nelle idee iniziali e sarebbe stata la sua ultima battaglia: poi il personaggio si è tirato indietro. Non è colpa mia ;-)
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