Doppio gioco

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 16 settembre con un tema di Cristiano Saccoccia!
Cinzia Fabretti
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Doppio gioco

Messaggio#1 » martedì 17 settembre 2024, 0:09

«Ti lascerò le gambe sane» disse Orso, «se ti prendono crederanno senza difficoltà che ti abbia interrogato e creduto svenuto».
Kham deglutì, fissando i pugni dell'altro stringersi.
Tre ore più tardi, Orso camminava in un corridoio. Vide i due che gli venivano incontro crollare pugnalati alla schiena. Poco rumore, quello di due uomini che cadono e quello di altri che si riversano in un passaggio.
Restò fermo mentre quelli gli piombavano addosso. Vide una balestra pronta e guardò sorridendo il dardo per lui. Era stanco, da molto. Ma Kham urlò: «È lui, è l'informatore».
Orso soppesò compiaciuto l’uomo che aveva torturato prima di farlo fuggire. Ancora in piedi, era, con quel che gli aveva fatto! Aveva raggiunto le forze appostate intorno alla villa e per la stessa via le aveva guidate dentro, dal buio continuavano ad apparire armati.
«Quindi, le mie segnalazioni sono state prese sul serio». Orso restava tranquillo, come fossero lì a fare due chiacchiere.
«Lo vedi» disse Kham, e parlava male, col labbro spaccato e gonfio.
«Quanti siete?»
«Qui una cinquantina. Puoi farci arrivare agli ingressi?»
Orso aggrottò la fronte: «C'è altri, fuori?»
Kham annuì. «Se gli apriamo i cancelli attaccheremo su tre fronti».
«Quanti?»
«Centocinquanta, duecento… non ho la cifra esatta».
Orso si concentrò. Molti più dell’atteso!
«Peccato che quando capiranno i topi abbandoneranno la nave».
«I tunnel di fuga che hai segnalato sono sorvegliati».
Questo era ancor più inaspettato, immaginava che quelle informazioni anonime non avrebbero trovato credito.
«Tutti e sei?»
«Venti o trenta tiratori a tunnel. Chi tenterà la fuga sarà massacrato».
Orso si raddrizzò. Con un attimo di vertigine, intravide una possibilità. Guardò il corridoio che si era riempito.
«Venitemi dietro, allora. Se siete quanti dici, prendiamo in trappola lo Scorpione!»
Il tempo che seguì lo visse in una curiosa condizione di leggerezza, frecce e pugnali gli danzavano intorno e sorrideva loro, fiducioso che almeno uno arrivasse a segno. Le sentinelle dei cancelli caddero tradite senza strepito, guidò gli assalitori nel bunker a seminare morte tra le serpi colte nel sonno. Li portò fino allo Scorpione, tagliandogli la strada verso i tunnel perché era preferibile non correre il rischio che giusto quel demonio riuscisse a scampare.
Infine, qualcuno aprì una porta e gli ordinò: «Dentro». Lo fissava con occhi ridotti a fessure e Orso lo giudicò un tipo sveglio. Benché li avesse portati fino allo Scorpione, non si fidava di lui e questo era ragionevole, perché chi tradisce una parte può facilmente tradirne un'altra, e chi si è venduto, resta in vendita a vita.
Entrò. Stava finendo tutto in fretta, la minaccia dello Scorpione stava svaporando, la parte che aveva impersonato per fare il doppio gioco finiva. Non avrebbe più dovuto uccidere e torturare. Si guardò le mani, erano pulite eppure le vedeva lorde di sangue, ne ebbe schifo. Lo avevano disarmato ma pazienza, quanto prima si sarebbe procurato un altro coltello. Era stanco, da molto.



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antico
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Re: Doppio gioco

Messaggio#2 » martedì 17 settembre 2024, 0:18

Ciao Cinzia! Benritrovata nella dodicesima Era! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa CRISTIANO SACCOCCIA EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Doppio gioco

Messaggio#3 » mercoledì 18 settembre 2024, 14:01

Tema centrato, con una storia d’azione che lascia molta curiosità nel lettore. Cosa ci fanno nella villa Orso e Kham? Cos’hanno fatto per tirarsi addosso tutti quei nemici che hanno invaso il tunnel? Chi è lo Scorpione? Per il resto l’azione c’è e anche il finale straziante con Orso che si pente delle torture inflitte a Kham e non solo a lui.

Giovanni P
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Re: Doppio gioco

Messaggio#4 » mercoledì 18 settembre 2024, 16:27

Buonasera Cinzia,

il tuo racconto lascia molti interrogativi sui personaggi e il perché stia succedendo quello che succede. Ammetto che tremila caratteri sono veramente pochi per qualsiasi storia, in particolare per una che basa tutto sull’azione come quella che hai scritto tu. Sicuramente se sviluppata senza vincoli potrebbe essere un ottimo racconto, così sembra più un estratto. Hai comunque gestito bene le azioni.

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#5 » mercoledì 18 settembre 2024, 21:31

Chi è lo Scorpione? Per il resto l’azione c’è e anche il finale straziante con Orso che si pente delle torture inflitte a Kham e non solo a lui.[/quote]

Ciao Giovanni, grazie della lettura. Ammetto che togli e togli resti poco dell'idea di partenza che, giuro, era completa. Forse anche troppo articolata, ma è sempre così, per me, le battute sono sempre la mia bestia nera. Ti dico solo che lo Scorpione è il cattivo, mi sono affidata al nome e alla definizione di Orso, che lo chiama 'quel demonio' per farlo capire senza dover dire tutto.
Quanto a Orso, è un infiltrato che con le sue informazioni ha portato i 'buoni' fino alla vittoria sullo Scorpione. Ma per farsi accettare tra i 'cattivi', per non insospettirli, si è dovuto tanto sporcare le mani da essere disgustato da se stesso, e da cercare, stanco, la fine definitiva.

Gaia Peruzzo
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Re: Doppio gioco

Messaggio#6 » mercoledì 18 settembre 2024, 22:47

Ciao Cinzia!
Parto col dirti che il personaggio di Orso secondo me ha tantissimo potenziale, come altri personaggi di altri tuoi racconti che ho letto qui. Ma l'ho sentito molto trattenuto.
C'è uno stacco troppo forte tra le prime righe e la scena dell'agguato subito successiva. E ho trovato questa scena d'azione confusa: prima due uomini crollano a terra pugnalati, poi Orso viene puntato da una balestra e altri uomini gli piombano addosso.
Kham urla dell'informatore a Orso? O alle guardie che li stanno attaccando? E che fine hanno fatto queste persone che lo stavano attaccando? Sembrano sparite nel nulla perché poco dopo la scena ancora cambia, della balestra puntata su Orso non si sa più niente. Manca una frase che specifichi cosa è successo. Ci sono dei passaggi davvero troppo veloci di cambio di ambientazione.
Kham è il torturato iniziale? Se lo è perché poi si mette a collaborare con Orso? Il suo personaggio mi è rimasto ambiguo.
L'ultima parte risulta ancora più confusa, il nemico sarebbe questo Scorpione ma non abbiamo mai saputo nulla di lui prima. Quindi avrei sparpagliato meglio prima degli indizi sulla missione di Orso. In pochi caratteri penso sempre che sia meglio evitare l'effetto sorpresa trattenendo informazioni. Ma piuttosto lasciando qualche briciola che poi il lettore riesca a collegare. Io purtroppo ho avuto difficoltà.
C'è una bella idea di base, ma per me mancano dei tasselli per comprenderla a pieno e di questo mi dispiace molto. Forse frutto di tanti tagli del testo per restare nei caratteri? In ogni caso spero di rileggerti ancora, perché penso che tu abbia tanto potenziale, proprio come i tuoi personaggi.
In bocca al lupo per la gara!

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#7 » giovedì 19 settembre 2024, 8:55

Forse frutto di tanti tagli del testo per restare nei caratteri?

Ciao Gaia. Risposta sintetica: temo di sì, tanti tagli del testo per restare nei caratteri. Il che non è una scusante, sia chiaro. Avere un'idea ma non riuscire a renderla nei caratteri a disposizione significa non svolgere il compito in modo adeguato. Diciamo che sono comunque contenta di aver partecipato perché almeno un'idea questa volta l'avevo avuta, e mi piaceva pure. Sai quando senti che può funzionare? Orso poteva funzionare. Se sei curiosa, ti spiego.
Kham è prigioniero dei 'cattivi'. Orso vuol farlo fuggire ma prima deve torturarlo. Speravo si capisse da quello che succede dopo, che Orso è tra i cattivi come infiltrato. Deve torturarlo perché, se lo riprendono, non si deve capire che a farlo fuggire è stato lui, non deve bruciare la sua copertura. Kham riesce a restare in piedi, a uscire dal covo dei cattivi per la via che Orso gli indica e a rientrare per la stessa via con parecchi armati. Orso, mescolato tra i 'cattivi', rischia di rimanere subito ucciso, e la cosa gli sta bene. Per diventare un infiltrato ha dovuto fingere di essere uno dei 'cattivi', ha dovuto uccidere e torturare, e la sua coscienza ha orrore di quello che ha fatto. Kham lo salva dicendo ai suoi che è lui l'informatore che gli sta consentendo di attaccare i nemici, ma a Orso importa ormai poco della propria vita. Li guida nel covo, li aiuta a sconfiggere il capo dei cattivi (speravo che solo il nome, lo Scorpione, e il fatto che lo definisse 'quel demonio' aiutasse a capire chi era). Ma alla fine, scopre che neppure i buoni si fidano fino in fondo di lui, perché una spia può sempre fare non il doppio, ma anche il triplo gioco. E questo è il colpo finale. Non è più nessuno, né eroe né antieroe, solo un uomo sfinito e disgustato. Non ha meritato neanche la sorte di morire in battaglia. Dovrà fare da solo.

Gaia Peruzzo
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Re: Doppio gioco

Messaggio#8 » giovedì 19 settembre 2024, 12:59

Ti ringrazio moltissimo per aver speso tanta cura per spiegarmi la tua idea e sì, ribadisco quello che ho pensato: Orso ha tantissimo potenziale!
Probabilmente quello che ti ha penalizzato è che l'idea che hai avuto è molto articolata: hai Orso che deve fare un lavoro sporco, è un traditore ma anche un salvatore, un dannato che appunto si redime (anche se non ne sarà mai convinto a pieno per via dei suoi sensi di colpa). Hai Scorpione che è il cattivo tradito e Kham che diventa appunto la "spalla" di Orso per la missione. Quindi una trama principale (la missione di Orso) e una sottotrama secondaria (la vicenda con Kham). Provare a metterla in così pochi caratteri è sicuramente un'impresa titanica e nemmeno io ci riuscirei.
Ti parlo sempre dal mio punto di vista, quindi potrebbe non essere condiviso da tutti.
Quindi il mio consiglio è quello di concentrarsi o sulla missione di Orso (ma senza tutta la questione di Kham, lasciandola più nelle retrovie) e provare a riscriverlo rimanendo nella sua battaglia interiore, mentre arriva dallo Scorpione. Oppure di concentrarsi solo sulla questione di Kham e di come effettivamente arrivano ad aiutarsi, anche se rimane la diffidenza legata alle origini di Orso, e alla fine soltanto accennare che era per una missione più grande.
Quando scrivo per minuti contati purtroppo sono costretta a controllare ogni tot i caratteri. E spesso li sforo sempre di un pochino, così mi tocca tagliare qualcosa. Però più si taglia e peggio è. Ed è meglio un'idea semplice e lineare, e meno articolata, o almeno questo è quello che ho imparato io dalla scorsa edition.
Poi se magari mi vengono in mente altre idee o consigli ripasso. Intanto grazie di nuovo.

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#9 » venerdì 20 settembre 2024, 13:19

Cinzia Fabretti ha scritto:Chi è lo Scorpione? Per il resto l’azione c’è e anche il finale straziante con Orso che si pente delle torture inflitte a Kham e non solo a lui.


Ciao Alexandra, grazie della lettura. Ammetto che togli e togli resti poco dell'idea di partenza che, giuro, era completa. Forse anche troppo articolata, ma è sempre così, per me, le battute sono sempre la mia bestia nera. Ti dico solo che lo Scorpione è il cattivo, mi sono affidata al nome e alla definizione di Orso, che lo chiama 'quel demonio' per farlo capire senza dover dire tutto.
Quanto a Orso, è un infiltrato che con le sue informazioni ha portato i 'buoni' fino alla vittoria sullo Scorpione. Ma per farsi accettare tra i 'cattivi', per non insospettirli, si è dovuto tanto sporcare le mani da essere disgustato da se stesso, e da cercare, stanco, la fine definitiva.[/quote]

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Daniele
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Re: Doppio gioco

Messaggio#10 » venerdì 20 settembre 2024, 23:29

Ciao Cinzia, piacere di leggerti.
Hai scelto.un tipo di racconto e di tema che mi piace e stimola molto: compiere delle azioni deplorevoli per necessita, o a fin di bene, ma essere logorato dalla cosa, non riconoscersi piu, avere sensi di colpa o addirittura in alcuni casi finire per diventare quel che si cercava di combattere. L'idea c'è, e secondo me con più caratteri a disposizione l'avresti resa anche molto bene, ma (ho letto dei tagli postumi che hai dovuto fare) nel risultato finale è venuta fuori un po confusionaria. Peccato perché sono convinto che senza i tagli che hai dovuto fare saresti stata da primi posti per me. Complimenti comunque per l'idea, purtroppo 3000 caratteri sono maledettamente pochi.
Alla prossima!

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#11 » sabato 21 settembre 2024, 8:52

Alla prossima![/quote]

Ciao Daniele, grazie per la lettura e per aver apprezzato l'idea. Partecipo a Minuti contati sempre con la speranza di imparare a gestire le lunghezze, ma il mio difetto di fondo sembra impermeabile ai tentativi: ogni idea pretenderebbe sempre uno spazio che non posso darle, neppure quando, per esempio, le battute diventano 5000. Eppure leggendo gli altri ho la prova che si può fare, onore a voi! E niente, ci proverò ancora. Serve pur qualcuno che in ogni gruppo conquisti la coda, NO?

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Emiliano Maramonte
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Re: Doppio gioco

Messaggio#12 » sabato 21 settembre 2024, 12:08

Ciao Cinzia, bentrovata e buona Dodicesima Era!
Dividerò il mio feedback in due parti: uno relativo alla storia in generale, e l'altro più tecnico.
L'idea di base ha un ottimo potenziale, un infiltrato compie azioni riprovevoli per un bene più alto, e una volta compreso ciò che ha fatto ha disgusto di se stesso. Ciò apre a tante possibilità narrative. La storia è interessante, soprattutto perché offre una buona dose di action più un momento riflessivo finale. Peccato, però che, come rilevato da altri commentatori, ci sia un po' di confusione generale, poca chiarezza, derivata, a quanto pare, da una serie di tagli che sei stata costretta a effettuare per aver sforato l'ammontare di caratteri. Però salvo il personaggio di Orso, il quale presenta un profondo conflitto morale. Peccato per il "villain", poco più che una figura evanescente.
Ma, aggiungo io, la confusione, è dovuta anche a una problematica esecuzione tecnica (e qui veniamo alla seconda parte). Il racconto inizia con un incipit zoppicante. Ho fatto fatica a entrare nella storia in quanto le immagini che hai disegnato con le parole non mi sino arrivate chiare. Inoltre, precisando che non sono un integralista dei moderni coach di narratologia, mi hanno indispettito i numerosi verbi sensoriali. Non che ci sia nulla di male, tuttavia, trovare ripetuti "Vede... vede...sente... sente...", rallenta la lettura e offusca un po' l'input visivo.
Infine, sempre a mio modesto parere, evita verbi come "soppesò, giudicò" che hanno scarsi riscontri con la nostra esperienza concreta della lettura. In fondo, che vuol dire: "Orso soppesò compiaciuto l'uomo..."?
Tema centrato. Migliorabile.

In bocca al lupo!!
Emiliano.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Doppio gioco

Messaggio#13 » sabato 21 settembre 2024, 17:13

Ciao Cinzia, piacere di trovarti.
Se devo usare un aggettivo per descrivere questo racconto, userei: confusione.
Ho provato davvero a rileggerlo più volte ma ho sempre avuto delle grosse difficoltà di orientamento.
Questo sia per i personaggi e sia per le ambientazioni.
All'inizio, quando parla Orso, quello che capisco è che il torturato sia Kham, a cui vengono lasciate le gambe e ha un labbro rotto. Quindi lo identifico come l'informatore in tutto questo attacco, ma l'informatore poi risulta essere Orso, il cui ruolo non è tanto chiaro. Ne seguono dialoghi in cui non riesco ad afferrare spesso chi parla, trovandoli confusi, con riferimenti a situazioni e luoghi che allo stesso tempo non riesco ad afferrare, forse anche a causa della confusione sui ruoli dovuta a quanto detto prima.
Probabilmente, facendo un bel po' di ordine su questi aspetti, asciugando la scrittura e rendendola più chirurgica e chiara, il racconto ne guadagnerebbe.
In merito alla traccia, immagino dalla parte finale che la tocchi con il pentimento del torturatore, seppur non mi abbia convinto per la situazione lasciata a metà, complici i pochi caratteri a disposizione per una messa in scena così grande.
Buon proseguimento!

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#14 » sabato 21 settembre 2024, 19:44

Buon proseguimento![/quote]

Ciao Gabriele, sono mortificata di averti fatto faticare. Purtroppo avere in mente una scena inganna, speri che il lettore riesca a seguirti e... invece NO. Ho preteso davvero troppo, evidentemente, ma l'idea mi era parsa adatta e mi sono buttata. Alla prossima, se mi riesce, mi metterò con più attenzione dal punto di vista del lettore, di quello che vede e può capire. Buon proseguimento anche a te

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giulio.palmieri
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Re: Doppio gioco

Messaggio#15 » domenica 22 settembre 2024, 13:49

Ciao Cinzia,piacere di leggerti.
Il racconto credo cadrebbe bene nel genere "cappa e spada". Le considerazioni che ti faccio sono soprattutto stilistiche: occhio alle frasi troppo lunghe (" Vide i due che gli venivano incontro crollare pugnalati alla schiena", oppure "tagliandogli la strada verso i tunnel perché era preferibile non correre il rischio che giusto quel demonio riuscisse a scampare"), alle espressioni tipo "C'è altri fuori?". Secondo me dovresti curare le pause del ritmo e quindi la punteggiatura. Mi risulta valido come hai costruito l'attesa dell'azione, che si esplica nell'incontro con Scorpione. Tuttavia anche il finale, secondo me, non arriva del tutto chiaro al lettore: forse occorre mostrare l'azione, e soffermarsi il meno possibile sui pensieri del protagonista. Spero di esserti stato utile. A rileggerci e buona edition.

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Gennibo
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Re: Doppio gioco

Messaggio#16 » domenica 22 settembre 2024, 17:34

Ciao Cinzia e piacere di averti letto, una storia che ha del potenziale ma che, come ti hanno già detto, finisce per risultare difficile da seguire, purtroppo i tempi stretti e i pochi caratteri a disposizione non hanno aiutato.
Spero che tu riesca a sistemarlo perché sono sicura che ne uscirà qualcosa di interessante.
Buona edition e alla prossima!

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#17 » lunedì 23 settembre 2024, 16:15

Gennibo ha scritto:Ciao Cinzia e piacere di averti letto, una storia che ha del potenziale ma che, come ti hanno già detto, finisce per risultare difficile da seguire, purtroppo i tempi stretti e i pochi caratteri a disposizione non hanno aiutato.
Spero che tu riesca a sistemarlo perché sono sicura che ne uscirà qualcosa di interessante.
Buona edition e alla prossima!


Ciao Gennibo, grazie per la lettura, mi spiace sia risultata difficoltosa. Al di là della realizzazione zoppicante, sembra che l'idea di fondo ai vari lettori non sia dispiaciuta, e penso che proverò in effetti a svilupparla in qualcosa di molto più lungo. Questo mi rende soddisfatta nonostante tutto e ti ricambio di cuore gli auguri per una buona edition.

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#18 » lunedì 23 settembre 2024, 16:28

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Cinzia, bentrovata e buona Dodicesima Era!
Dividerò il mio feedback in due parti: uno relativo alla storia in generale, e l'altro più tecnico.
L'idea di base ha un ottimo potenziale, un infiltrato compie azioni riprovevoli per un bene più alto, e una volta compreso ciò che ha fatto ha disgusto di se stesso. Ciò apre a tante possibilità narrative. La storia è interessante, soprattutto perché offre una buona dose di action più un momento riflessivo finale. Peccato, però che, come rilevato da altri commentatori, ci sia un po' di confusione generale, poca chiarezza, derivata, a quanto pare, da una serie di tagli che sei stata costretta a effettuare per aver sforato l'ammontare di caratteri. Però salvo il personaggio di Orso, il quale presenta un profondo conflitto morale. Peccato per il "villain", poco più che una figura evanescente.
Ma, aggiungo io, la confusione, è dovuta anche a una problematica esecuzione tecnica (e qui veniamo alla seconda parte). Il racconto inizia con un incipit zoppicante. Ho fatto fatica a entrare nella storia in quanto le immagini che hai disegnato con le parole non mi sino arrivate chiare. Inoltre, precisando che non sono un integralista dei moderni coach di narratologia, mi hanno indispettito i numerosi verbi sensoriali. Non che ci sia nulla di male, tuttavia, trovare ripetuti "Vede... vede...sente... sente...", rallenta la lettura e offusca un po' l'input visivo.
Infine, sempre a mio modesto parere, evita verbi come "soppesò, giudicò" che hanno scarsi riscontri con la nostra esperienza concreta della lettura. In fondo, che vuol dire: "Orso soppesò compiaciuto l'uomo..."?
Tema centrato. Migliorabile.

In bocca al lupo!!
Emiliano.



Caro Emiliano, grazie dell'analisi, ho preso nota di tutto anche perché mi sta venendo voglia di dare a quest'idea un qualche sviluppo. A questo scopo un solo tuo appunto non mi è chiaro. Perché mi consigli di evitare verbi come soppesare o giudicare?
Nella frase che mi indichi, "Orso soppesò compiaciuto l'uomo", cosa non è chiaro?
Riporto dal vocabolario: soppesare: sottoporre ad attenta valutazione qualcosa. Proprio ciò che volevo dire stesse facendo Orso, sta valutando con attenzione (e compiacimento) il valore dell'uomo che ha di fronte, perché ha retto il dolore ed è riuscito a guidare i suoi compagni nel covo del nemico.
Se per caso dovessi ripassare, sarò felice di capire meglio il tuo consiglio.

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Emiliano Maramonte
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Re: Doppio gioco

Messaggio#19 » martedì 24 settembre 2024, 16:55

Cinzia Fabretti ha scritto:
Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Cinzia, bentrovata e buona Dodicesima Era!
Dividerò il mio feedback in due parti: uno relativo alla storia in generale, e l'altro più tecnico.
L'idea di base ha un ottimo potenziale, un infiltrato compie azioni riprovevoli per un bene più alto, e una volta compreso ciò che ha fatto ha disgusto di se stesso. Ciò apre a tante possibilità narrative. La storia è interessante, soprattutto perché offre una buona dose di action più un momento riflessivo finale. Peccato, però che, come rilevato da altri commentatori, ci sia un po' di confusione generale, poca chiarezza, derivata, a quanto pare, da una serie di tagli che sei stata costretta a effettuare per aver sforato l'ammontare di caratteri. Però salvo il personaggio di Orso, il quale presenta un profondo conflitto morale. Peccato per il "villain", poco più che una figura evanescente.
Ma, aggiungo io, la confusione, è dovuta anche a una problematica esecuzione tecnica (e qui veniamo alla seconda parte). Il racconto inizia con un incipit zoppicante. Ho fatto fatica a entrare nella storia in quanto le immagini che hai disegnato con le parole non mi sino arrivate chiare. Inoltre, precisando che non sono un integralista dei moderni coach di narratologia, mi hanno indispettito i numerosi verbi sensoriali. Non che ci sia nulla di male, tuttavia, trovare ripetuti "Vede... vede...sente... sente...", rallenta la lettura e offusca un po' l'input visivo.
Infine, sempre a mio modesto parere, evita verbi come "soppesò, giudicò" che hanno scarsi riscontri con la nostra esperienza concreta della lettura. In fondo, che vuol dire: "Orso soppesò compiaciuto l'uomo..."?
Tema centrato. Migliorabile.

In bocca al lupo!!
Emiliano.



Caro Emiliano, grazie dell'analisi, ho preso nota di tutto anche perché mi sta venendo voglia di dare a quest'idea un qualche sviluppo. A questo scopo un solo tuo appunto non mi è chiaro. Perché mi consigli di evitare verbi come soppesare o giudicare?
Nella frase che mi indichi, "Orso soppesò compiaciuto l'uomo", cosa non è chiaro?
Riporto dal vocabolario: soppesare: sottoporre ad attenta valutazione qualcosa. Proprio ciò che volevo dire stesse facendo Orso, sta valutando con attenzione (e compiacimento) il valore dell'uomo che ha di fronte, perché ha retto il dolore ed è riuscito a guidare i suoi compagni nel covo del nemico.
Se per caso dovessi ripassare, sarò felice di capire meglio il tuo consiglio.


Rispondo con molto piacere.
La mia (lunga) esperienza di lettore e quella (umile) di scrittore mi stanno insegnando che, soprattutto dal lato della lettura, voglio ricevere dall'autore/autrice input nitidi, precisi, immediati.
Mi spiego meglio, venendo all'esempio del tuo racconto, ma mi preme precisare che sono fatti salvi, in ogni caso, sempre gli stili personali, la sensibilità creativa, il gusto personale, quindi il mio è un discorso generale.
Quando leggo frasi del tipo: "Mi dai fastidio" chiocciò Michele, per una frazione di secondo in più il mio flusso di lettura rallenta, si appesantisce un po', non perché "chiocciare" non sia vietato, anzi!, ma perché io come lettore preferisco avere un input più immediato che mi permetta di visualizzare o quantomeno elaborare con maggior chiarezza possibile il dato narrativo. Allora, potrei preferire: "Mi dai fastidio" si lamentò Michele. Secondo me "lamentò" va meglio perché ho ben chiaro subito l'atteggiamento di Michele, in fondo si sta lamentando e io capisco subito di cosa si tratta. Questione simile per un verbo che odio e che si usa come dialogue tag, e cioè "sibilare". "Lasciami stare" sibilò Giovanna. Che vuol dire "sibilare"? Mi vengono in mente i serpenti, ma che suono associare all'essere umano? Come sibila un essere umano infastidito? "Sibilare" si usa, eh, non dico di no, ma mi rallenta nella lettura, mi causa un interruzione nel flusso di lettura.
Tornando al tuo "soppesò", tutto giusto, è una parola del vocabolario, ma quando l'ho trovato nel tuo testo, immediatamente mi si è formata in mente l'immagine di una persona che saggia il peso di un oggetto nel palmo della mano per capirne la consistenza. Poi, con le parole successive, ho dovuto effettuare un "riadattamento" del concetto per adeguarlo alla sfumatura che volevi dare tu.
Come autore, un po' alla volta, sto eliminando dalla mia "cassetta degli attrezzi" verbi come "rimbeccò", ""rintuzzo" (troppo figurati e poco incisivi) e, ancora "giudicò la situazione sfavorevole", perché in fondo quando scrivo così induco il lettore a provare a mettersi nei panni del personaggio per una valutazione interiore che gli suggerisco io. Le azioni del personaggio devono venir fuori dagli eventi, quindi potrei semplificare al massimo, dando un input immediato, scrivendo: "La situazione era sfavorevole", e questo vale ancora di più quando sto scrivendo una storia con una forte focalizzazione.
Sempre nel tuo caso, avrei fatto qualcosa come: "Orso squadrò l'uomo e si compiacque". Il concetto di "squadrare" è abbastanza immediato (a meno che non parliamo di un geometra che sta disegnando qualcosa...) e, nella parola successiva, incorporiamo anche il compiacimento.
Queste sono opinioni personali e vanno prese per quelle che sono. Per altri chiarimenti sono qui. :-)

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Bescottina
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Re: Doppio gioco

Messaggio#20 » giovedì 26 settembre 2024, 11:56

Ciao Cinzia,
piacere di leggerti per la prima volta.

Il tuo racconto è abbastanza nebuloso. Interessante da farmi venir voglia di sapere tutto il resto del contesto, ma nebuloso se lasciato così – sarei curiosa di leggere una versione più articolata, onestamente.

Che Orso sia “la talpa”, un infiltrato che ha sempre fatto il doppio gioco e si sia macchiato di colpe terribili per rimanere sotto copertura è chiarissimo una volta finito il racconto. Ma è anche una di quelle cose che avrebbero dovuto emergere all’inizio: avrebbe reso più accattivante il protagonista, Orso, e dato più profondità a tutto ciò che accade.

Da un punto di vista tecnico, c’è una cosa, proprio all’inizio, che mi ha dato l’impressione di una certa incertezza nella gestione del punto di vista:
Kham deglutì, fissando i pugni dell’altro stringersi.

Qui poni Kham come centro dell’azione, la focalizzazione è su di lui. Orso è solo “l’altro”. Poi dai una virata improvvisa, ti sposti su Orso. Usi il suo fraseggio interiore, quindi è evidente che Kham non fosse il soggetto della focalizzazione. Mi dà l’idea che tu lo avessi pensato, inizialmente, come un narratore onnisciente, ma poi l’idea sia mutata in corso d’opera.

Altra cosa, i verbi filtro che connotano l’uso di un senso o l’altro (“vedere” “sentire”) o quelli di non-azione (come “guardò”) spezzano moltissimo il ritmo e ti bruciano caratteri.
“Vide una balestra pronta e guardò sorridendo il dardo per lui”, senza quel vide e senza la non-azione potrebbe essere resa con qualcosa tipo: “Una balestra lo puntava, sorrise al dardo pronto per lui”.

Ci sono anche delle incoerenze “sceniche”, forse frutto di tagli (?): “Poco rumore” e “quello di uomini che si riversano in un passaggio” sono immagini che cozzano. Il rumore di un branco di uomini (dopo dici che sono una cinquantina) che “si riversano” in un corridoio silenzioso (non ho stimoli uditivi che mi dicano il contrario) difficilmente è “poco”, a meno che non si muovano silenziosamente perché addestrati. Sono dettagli che non conosciamo, non sappiamo chi stia assaltando il posto e nemmeno perché.

Anche l’ambientazione è fumosa: parli di balestre e dardi, di una villa – e fin qui ci sono – ma poi parli di un bunker che è una costruzione moderna. In che tempo si svolge? O è una precisa scelta ucronica?

Bello il call-back di chiusura “Era stanco, da molto”, davvero d'impatto.

Penso che con più spazio, e più tempo a disposizione per ricontrollarlo, sarebbe stato ancora più interessante.

È stato un vero piacere leggerti!
A presto

Cinzia Fabretti
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Re: Doppio gioco

Messaggio#21 » giovedì 26 settembre 2024, 23:10

Bescottina ha scritto:Ciao Cinzia,
piacere di leggerti per la prima volta.

Il tuo racconto è abbastanza nebuloso. Interessante da farmi venir voglia di sapere tutto il resto del contesto, ma nebuloso se lasciato così – sarei curiosa di leggere una versione più articolata, onestamente.

Che Orso sia “la talpa”, un infiltrato che ha sempre fatto il doppio gioco e si sia macchiato di colpe terribili per rimanere sotto copertura è chiarissimo una volta finito il racconto. Ma è anche una di quelle cose che avrebbero dovuto emergere all’inizio: avrebbe reso più accattivante il protagonista, Orso, e dato più profondità a tutto ciò che accade.

Da un punto di vista tecnico, c’è una cosa, proprio all’inizio, che mi ha dato l’impressione di una certa incertezza nella gestione del punto di vista:
Kham deglutì, fissando i pugni dell’altro stringersi.

Qui poni Kham come centro dell’azione, la focalizzazione è su di lui. Orso è solo “l’altro”. Poi dai una virata improvvisa, ti sposti su Orso. Usi il suo fraseggio interiore, quindi è evidente che Kham non fosse il soggetto della focalizzazione. Mi dà l’idea che tu lo avessi pensato, inizialmente, come un narratore onnisciente, ma poi l’idea sia mutata in corso d’opera.

Altra cosa, i verbi filtro che connotano l’uso di un senso o l’altro (“vedere” “sentire”) o quelli di non-azione (come “guardò”) spezzano moltissimo il ritmo e ti bruciano caratteri.
“Vide una balestra pronta e guardò sorridendo il dardo per lui”, senza quel vide e senza la non-azione potrebbe essere resa con qualcosa tipo: “Una balestra lo puntava, sorrise al dardo pronto per lui”.

Ci sono anche delle incoerenze “sceniche”, forse frutto di tagli (?): “Poco rumore” e “quello di uomini che si riversano in un passaggio” sono immagini che cozzano. Il rumore di un branco di uomini (dopo dici che sono una cinquantina) che “si riversano” in un corridoio silenzioso (non ho stimoli uditivi che mi dicano il contrario) difficilmente è “poco”, a meno che non si muovano silenziosamente perché addestrati. Sono dettagli che non conosciamo, non sappiamo chi stia assaltando il posto e nemmeno perché.

Anche l’ambientazione è fumosa: parli di balestre e dardi, di una villa – e fin qui ci sono – ma poi parli di un bunker che è una costruzione moderna. In che tempo si svolge? O è una precisa scelta ucronica?

Bello il call-back di chiusura “Era stanco, da molto”, davvero d'impatto.

Penso che con più spazio, e più tempo a disposizione per ricontrollarlo, sarebbe stato ancora più interessante.

È stato un vero piacere leggerti!
A presto



Ciao, nuova amica. Grazie davvero per la cura con cui mi hai segnalato tanti punti critici. Qualcosa forse (ma forse) sarei stata in grado di individuarla se avessi avuto più tempo e calma, ma la prima stesura esce con evidenti difetti, in cui ancora mi smarrisco sul punto di vista e spreco caratteri con verbi di non-azione, come quelli che mi hai segnalato. Quanto alla mancanza di informazioni, alcune speravo fossero comunque deducibili, di altre speravo non si sentisse la mancanza. Comunque, hai intuito davvero molto. Gli armati erano addestrati, direi delle truppe scelte, e l'ambientazione era ispirata a qualcosa che ho scritto, propriamente un'ucronia in un tempo simil medievale. Il termine bunker è stata un'enorme svista, avrei dovuto parlare di segrete, ma davvero non connettevo più. Grazie di aver salvato, nonostante tutto, qualche particolare che anche a me piaceva. Un abbraccio, e buona edition a te!

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L'inquisitore
Messaggi: 196

Re: Doppio gioco

Messaggio#22 » lunedì 30 settembre 2024, 10:54

Ciao Cinzia, trovo buona l'idea di base. Il personaggio di Orso è il più interessante del pezzo: un infiltrato che, pur di portare a termine la sua missione, si macchia di azioni deplorevoli e ne paga il peso morale.
Tuttavia, ho riscontrato alcune difficoltà nel seguire la trama. In certi punti, la narrazione risulta confusa, difficile comprendere esattamente cosa stia accadendo. Ad esempio, l'azione iniziale con Kham e il successivo assalto lasciano alcuni interrogativi: Kham è il prigioniero torturato da Orso? Se sì, come mai poi collabora con lui?
Sono d'accordo che anche l'introduzione dello Scorpione come antagonista principale arriva un po' all'improvviso. Qualche dettaglio in più sul motivo per cui è così importante fermarlo aiuterebbe il lettore a comprendere le motivazioni dei personaggi e le dinamiche della storia.
A livello stilistico il racconto fluisce, anche se in alcuni punti pare che il narratore cerchi di tirare un po' via per fare prima, ma capisco che il limite di caratteri possa aver influito parecchio su questo e contribuito alla frammentazione della trama, soprattutto visti i tagli che hai dovuto operare.
Direi un pollicino tendente al positivo.

Cinzia Fabretti
Messaggi: 200

Re: Doppio gioco

Messaggio#23 » lunedì 30 settembre 2024, 16:49

L'inquisitore ha scritto:Ciao Cinzia, trovo buona l'idea di base. Il personaggio di Orso è il più interessante del pezzo: un infiltrato che, pur di portare a termine la sua missione, si macchia di azioni deplorevoli e ne paga il peso morale.
Tuttavia, ho riscontrato alcune difficoltà nel seguire la trama. In certi punti, la narrazione risulta confusa, difficile comprendere esattamente cosa stia accadendo. Ad esempio, l'azione iniziale con Kham e il successivo assalto lasciano alcuni interrogativi: Kham è il prigioniero torturato da Orso? Se sì, come mai poi collabora con lui?
Sono d'accordo che anche l'introduzione dello Scorpione come antagonista principale arriva un po' all'improvviso. Qualche dettaglio in più sul motivo per cui è così importante fermarlo aiuterebbe il lettore a comprendere le motivazioni dei personaggi e le dinamiche della storia.
A livello stilistico il racconto fluisce, anche se in alcuni punti pare che il narratore cerchi di tirare un po' via per fare prima, ma capisco che il limite di caratteri possa aver influito parecchio su questo e contribuito alla frammentazione della trama, soprattutto visti i tagli che hai dovuto operare.
Direi un pollicino tendente al positivo.


Caro Inquisitore, ammetto che con codesto titolo come firma attendevo il tuo giudizio come una sentenza di condanna senza appello. Sei invece clemente, persino troppo generoso. Ne sono felice perché avevo già preso coscienza, attraverso i giudizi quasi unanimi degli altri, del disastro combinato, e tu salvi qualcosa. Mettiamola così: dal momento che sono incapace di dimensionare un'idea nei caratteri consentiti, non ci provo neppure. Scrivo inseguendo un'idea e poi taglio taglio taglio, quel che resta resta. Se l'idea di partenza aveva un'ossatura ridotta, si capisce a sufficienza. Se era complessa è il disastro. Questa era decisamente complessa. Per esempio, il Kham prigioniero era il contatto di Orso, l'informatore, che si è fatto sorprendere e catturare. Orso deve torturarlo per non scoprirsi, poi lo fa fuggire. Quando Kham riesce a tornare con degli armati, è l'unico a conoscere l'identità dell'informatore e ferma i compagni che lo ucciderebbero scambiandolo per uno dei nemici. Questo per rispondere alla domanda che fai, e anche per darti la misura del mio errore. Purtroppo, quasi a ogni tentativo finisco così, e mi sono ormai convinta che non è nelle mie possibilità scrivere in modo competitivo per Minuti Contati. Ma dal momento che serve comunque chi occupi il fondo classifica, e finché non verrò cacciata con disonore, torno ad arrovellarmi sul tema del lunedì. Grazie quindi della lettura e del pollicino, è consolante.

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BruceLagogrigio
Messaggi: 442

Re: Doppio gioco

Messaggio#24 » martedì 1 ottobre 2024, 18:41

Ciao Cinzia, sono passato anche io per una lettura. Purtroppo il racconto non rende giustizia a l'ottima scrittrice che sei. Probabilmente hai messo troppa testa e poco cuore in questa edizione. Troppa azione a discapito del sentimento.

Spero vivamente di rileggerti.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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