Fiamme

Appuntamento alle ore 21.00 di lunedì 21 ottobre con un tema di Beppe Roncari e 4000 caratteri a disposizione
Giovanni P
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Fiamme

Messaggio#1 » martedì 22 ottobre 2024, 0:39

«A che stai pensando? »
Giotti fissa la faccia di Carli nella speranza che questo risponda qualcosa. La sua testa segue l’andamento della strada dondolando a ogni dosso senza che gli occhi si chiudano o fissino qualcosa in particolare.
«Allora?!»
Carli smette di fissare l’infinito, osserva Giotti e gli risponde:
«A quanto sono belle queste tute.»
«Beato te. » Gli risponde Giotti scuotendo la testa.
Il pugno di Carli s’infrange sulla panca, tutto il container emette un gemito metallico.
«Cristo, ti sto prendendo per il culo! Lo vuoi accendere quel cazzo di cervello?»
Giotti china la testa, sta sudando freddo dentro al suo scafandro.
«Guarda che la situazione è critica per tutti e due, neanche io mi sto divertendo.»
Carli non risponde, è tornato a fissare l’infinito facendo dondolare la testa, ma poi sorride e dice:
«Ti sbagli, la situazione è critica per te.»
«Per me?»
«Esatto»continua mentre l’altro lo fissa interdetto«riuscirò a dimostrare che la colpa è tutta tua.»
A quelle parole Giotti sbianca mentre Carli lo fissa sorridendo.
«E come?» domanda Giotti sforzandosi di sorridere «Il reattore è saltato in aria e la zona ormai sarà per sempre inagibile. Anche se tu avessi ragione, e non ce l’hai, chi entrerebbe a fare le verifiche?»
Carli abbassa lo sguardo, Giotti prende una boccata d’aria che sa di ferro.
«Verranno verranno…»
Quelle parole tolgono il fiato a Giotti.
«Senti, non credi sarebbe pararci il culo a vicenda?»
A quelle parole Carli scuote la testa sorridendo.
«L’idea dello stress test è stata tua, perché dovrei pararti il culo?»
«Perché lo stress test faceva parte del programma. Dovevamo farlo»
«Non quando la zona è abitata.»
«La zona sempre abitata, ci sei o ci fai?»
«Firma tua, cazzi tuoi.»
Giotti si passa il guanto dello scafandro sulla fronte.
«Almeno il reattore era piccolo.»
«Le consolazioni del dott. Giotti!»
«Dal mio punto di vista…»
«Dal tuo cosa?»
«Volevo solo dire…»
«Il tuo punto di vista puoi mettertelo sul cazzo, è esploso un reattore nucleare, piccolo o grande che sia questa è una tragedia. Hai trasformato una zona residenziale in un inferno.»
«Ma nessuno è morto!»
«Abbiamo avuto fortuna, ma questa zona è andata per sempre. Fuori da questo container ci abitavano famiglie che devono ancora finire di pagare le loro case e i la roba che c’è dentro, e tutto perché qualcuno ha voluto provare a fare un stress test. Al loro punto di vista ci hai pensato? »
Appena Giotti si accorge di piangere distoglie lo sguardo da Carli e china la testa senza asciugarsi le lacrime.
«Certo, frigna pure.»
Il camion arresta la marcia, il container trema fino a che anche il motore non si spegne.
«Forza usciamo!» dice Giotti asciugandosi le lacrime prima di mettersi il casco dello scafandro, Carli fa lo stesso.
Il portellone del container si apre, il quartiere si apre allo sguardo di entrambi. Il post, caotico e sovrappopolato, per la prima volta si mostra deserto.
«Sembra tutto a posto. »
«Si questo, fa tutto schifo come sempre. Anzi a vederlo così vuoto direi che è molto meglio.»
«Punti di vista.» dice Giotti estraendo di tasca il geiger
« La temperatura è più alta della media, considerando che l’incidente è accaduto una settimana fa non promette bene.»
«Vorrai dire che fa caldo.» dice Carli fissando il suo apparecchio« il mio segna trenta gradi contro i venti che dovrebbero esserci. Il reattore è ancora acceso, meno male che quelli di quarta generazione hanno lo spegnimento automatico!.»
« Già, l’analisi dell’aria da dei parametri strani. »
«E che ti aspettavi!»
«L’ossigeno nell’aria è quasi due volte superiore alla media…»
Alcuni riflessi scarlatti sullo schermo del geiger catturano l’attenzione di Giotti che istintivamente alza lo sguardo. Anche Carli fa lo stesso, il cuore prende a battergli all’impazzata, i palazzi sopra di loro sono avvolti da mille toni di rosso. Come si voltano si accorgono che il colore rosso non sta divorando solo i palazzi, ma anche i cavi dell’elettricità e le antenne, dall’alto verso il basso il colore passa da essere più intenso a più brillante.
«Cosa sono? » domanda Carli indicando il colore rosso. «sembrano fiamme!»
Il colore si muove seguendo i movimenti del vento, un sorriso si apre sul volto di Giotti che si toglie lo scafandro.
«Sono fiori. »
Ultima modifica di Giovanni P il martedì 22 ottobre 2024, 0:49, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Fiamme

Messaggio#2 » martedì 22 ottobre 2024, 0:43

Ciao Giovanni! Occhi che sei in malus minimo caratteri! Hai tempo fino a scadenza (01.00) per sistemare (occhio che se vai oltre ti becchi il malus minimo tempo!). Detto questo: buona BEPPE RONCARI EDITION!

Giovanni P
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Re: Fiamme

Messaggio#3 » martedì 22 ottobre 2024, 0:52

Ciao Antico, non riesco a fare tagli senza togliere parti importati alla storia.
Grazie comunque per avermelo fatto notare.

alexandra.fischer
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Re: Fiamme

Messaggio#4 » martedì 22 ottobre 2024, 14:15

Fiamme di Giovanni Pratesi. Tema centrato. Giotti e Carli, due addetti al controllo di una centrale nucleare, hanno avuto un incidente con un reattore la settimana prima. E fanno la conta dei danni. La zona è spopolata, e la temperatura si è alzata, provocando una fioritura prematura e l’aumento dell’ossigeno. Il lettore percepisce la tensione dei due. C’è qualcun altro che verrà a fare delle verifiche. La colpa dell’incidente è di Giotti. Bene i dialoghi, ma c’è qualcosa da aggiustare.
Attenzione:
pagare le loro case e la roba che c’è dentro
Forza, usciamo!
Il posto
Sì, questo

PVronin
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Re: Fiamme

Messaggio#5 » martedì 22 ottobre 2024, 19:56

Salve Giovanni!
Mi piace molto l’incipit in media res, come si dice. È un buon invito ad andare avanti per scoprire cos’è successo e di chi è la colpa veramente. Letto tutto il racconto, amata la scoperta di questi enormi fiori rossi (si teme sia fuoco, prima di concludere, vero?), mi viene una riflessione: e se tu accorciassi la parte precedente del dialogo e invece sviluppassi la parte dei fiori? Vorrei saperne qualcosa in più, anche per via di quell’ossigeno registrato.Li vedo però come elementi insoliti, più che come punto di vista insolito. Forse non ti ho capito…
Dettagli di stile ecc., refusi da stanchezza, immagino:
nella speranza che questo risponda: questo o questi? Oppure lo togli?
«Beato te» gli risponde: metterei così.
sarebbe pararci il culo: manca un UTILE/BENE/… in mezzo.
zona sempre abitata: manca il verbo essere, vero?
e i la roba: via la i.
Il post, caotico… Si questo,...: non capisco.
Probabilmente da qui nascerà un racconto più lungo, vero?
In bocca al lupo!
PVronin

Giovanni P
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Re: Fiamme

Messaggio#6 » mercoledì 23 ottobre 2024, 11:41

alexandra.fischer ha scritto:Fiamme di Giovanni Pratesi. Tema centrato. Giotti e Carli, due addetti al controllo di una centrale nucleare, hanno avuto un incidente con un reattore la settimana prima. E fanno la conta dei danni. La zona è spopolata, e la temperatura si è alzata, provocando una fioritura prematura e l’aumento dell’ossigeno. Il lettore percepisce la tensione dei due. C’è qualcun altro che verrà a fare delle verifiche. La colpa dell’incidente è di Giotti. Bene i dialoghi, ma c’è qualcosa da aggiustare.
Attenzione:
pagare le loro case e la roba che c’è dentro
Forza, usciamo!
Il posto
Sì, questo



Ciao Alexandra, grazie per il commento e i suggerimenti.

Giovanni P
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Re: Fiamme

Messaggio#7 » mercoledì 23 ottobre 2024, 11:47

PVronin ha scritto:Salve Giovanni!
Mi piace molto l’incipit in media res, come si dice. È un buon invito ad andare avanti per scoprire cos’è successo e di chi è la colpa veramente. Letto tutto il racconto, amata la scoperta di questi enormi fiori rossi (si teme sia fuoco, prima di concludere, vero?), mi viene una riflessione: e se tu accorciassi la parte precedente del dialogo e invece sviluppassi la parte dei fiori? Vorrei saperne qualcosa in più, anche per via di quell’ossigeno registrato.Li vedo però come elementi insoliti, più che come punto di vista insolito. Forse non ti ho capito…
Dettagli di stile ecc., refusi da stanchezza, immagino:
nella speranza che questo risponda: questo o questi? Oppure lo togli?
«Beato te» gli risponde: metterei così.
sarebbe pararci il culo: manca un UTILE/BENE/… in mezzo.
zona sempre abitata: manca il verbo essere, vero?
e i la roba: via la i.
Il post, caotico… Si questo,...: non capisco.
Probabilmente da qui nascerà un racconto più lungo, vero?
In bocca al lupo!



Ciao,

effettivamente ho provato a farlo, ma si perdeva tanta azione e la parte dei fiori risultava stucchevole.

"vedo però come elementi insoliti, più che come punto di vista insolito. Forse non ti ho capito…" in realtà non c'è nulla di insolito, ma misurazione dell'aria è una cosa che si fa regolarmente anche in città.

"sarebbe pararci il culo: manca un UTILE/BENE/… in mezzo." giusto, grazie

"Probabilmente da qui nascerà un racconto più lungo, vero?" assolutamente si, come tutti i racconti su MC. Questo format di gara per me è veramente complicato, avere poco tempo e pochi caratteri è difficile ma escono sempre delle buone idee.

Grazie anche te

Gaia Peruzzo
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Re: Fiamme

Messaggio#8 » giovedì 24 ottobre 2024, 16:37

Ciao Giovanni!
Il testo risulta abbastanza pesante, soprattutto all'inizio, e credo che il motivo sia perché alla fine sono due personaggi che parlano, ma continui a specificare chi fa cosa, quando già si capisce che è un “botta e risposta”. Se togli tutti i rispose, domandò, disse, aumenterà la fluidità del testo. Lascia solo le azioni che compiono i personaggi mentre parlano per dare movimento e realismo al dialogo.

Poi ci sono parti di frasi che puoi tranquillamente eliminare tipo “a quelle parole Carli scuote la testa sorridendo”, a quelle parole è superfluo, mentre se lo lasci così: “Carli scuote la testa sorridendo” è più immediato.

“Appena Giotti si accorge di piangere…” Anche questa frase mi suona strana. Trovo che fosse meglio puntare sul fatto che aveva gli occhi pieni di lacrime. Perché mi sembra strano accorgersi di piangere, anche perché il pianto è un'emozione prevista. Lo senti quando sei sul punto di rottura e stai per piangere o se le lacrime ti bagnano il viso.

Quando arrivi a dirci che scendono dal camion e arrivano al quartiere hai la possibilità di descriverlo, ma non la cogli. Perché? Piuttosto che dirci che si apre, facci vedere che cosa ha da offrire. I palazzi sono alti? Sono ben messi? Sono tanti? Sono ammassati sull'altro? Sono tutte case o c’è anche qualche bar, ristorante, ecc?
Che non c'è nessuno in giro lo dici anche nel dialogo, quindi risulta ripetitivo. E sul finale c'è molto spesso la ripetizione di “colore” e “rosso”. Questa ridondanza di ripetizioni è presente anche nelle piccole azioni dei personaggi e li fa sembrare scattosi, oltre che a rubarti caratteri preziosi per rendere meglio la scena.

L’ho riletto più volte, ma non ho proprio capito cosa volessi dire con questo racconto, e di questo ti chiedo scusa. Perché il colore rosso alla fine risulta essere dei fiori? Prima di valutare mi piacerebbe molto sapere di più sulla tua idea, per avere il contesto più chiaro, grazie. Intanto in bocca al lupo per la gara!

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Andrea Furlan
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Re: Fiamme

Messaggio#9 » lunedì 28 ottobre 2024, 13:32

Ciao Giovanni,
Putroppo il tuo racconto non mi ha convinto per diverse ragioni. Secondo me hai insistito troppo sul dialogo che spiega gli accadimenti e il contesto, ma questa parte poteva essere ridotta per risultare più efficace. Ci sono elementi che distraggono (la testa che dondola) e non si capisce a cosa servano nell'economia generale della storia: anche in questo caso potevi dirlo in due parole, solo per dare un'impressione di indifferenza al lettore. Il tema sembra centrato ma di nuovo non è chiaro: si tratta del diverso punto di vista fra i due personaggi, uno che non si sente colpevole e l'altro che lo incolpa? I nomi dei due sono un po' particolari e non si capisce se li hai scelti di proposito o potevano essere anche più generici, di nuovo distraendo dal fluire della storia. Infine l'elemento fantastico dei fiori arriva troppo all'improvviso senza essere spiegato e fa cadere la certezza che volessi sviluppare di più un conflitto fra i due. Insomma, elementi interessanti che potrebbero avere una buona potenzialità (ad esempio l'idea dei fiori rossi che mi ha ricordato il film di fantascienza “Annichilazione”), ma che trattati in questo modo creano parecchia confusione.

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giulio.palmieri
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Re: Fiamme

Messaggio#10 » lunedì 28 ottobre 2024, 15:03

Ciao Giovanni, piacere di leggerti. Dunque, il racconto mi risulta suddividibile in due parti: la prima, in cui il lungo dialogo nel container serve da set-up del mondo narrativo, la seconda in cui l'apertura della porta immerge i personaggi (e il lettore) al questa sorta di mondo post-apocalittico. E così detta, la struttura regge. Il lungo dialogo preparatorio e la scena finale non chiariscono però cosa succeda. Perchè il "post" è deserto? Perché i due si recano proprio laggiù?
L'ambientazione è una sorta di Chernobyl fantascientifica? Secondo me, potresti ragionare sul motivo che spinge i due a recarsi laggiù e su un finale legato al mondo narrativo. A rileggerci, buona edition.

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Manuel Marinari
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Re: Fiamme

Messaggio#11 » lunedì 28 ottobre 2024, 15:48

Ciao Giovanni.
Secondo me ci sono diversi problemi di struttura in questo racconto. Provo a evidenziare le parti che sono andate meno bene, tralasciando gli errori di battitura, probabilmente non hai avuto tempo per fare letture correttive. Ti lascio questo commento con riferimenti dal testo, spero ti possano aiutare nei prossimi svolgimenti di altri racconti. Un esercizio che mi ha aiutato quando non ho fatto delle belle prove, è stato smontare tutto e ricomporlo con i suggerimenti degli altri autori e le altre autrici. Spero ti sia di aiuto.
I personaggi: Carli e Giotti, due cognomi corti che finiscono con la lettera i. Sono gli unici due personaggi presenti in scena. Sarebbe stato meglio differenziarli, tipo Carli e Bottone, Giotti e Mastinu. Ti dico nomi a caso ma avrebbero aiutato a figurarli in scena.
L'incipit e il contesto ambientale: ho faticato a capire dove i due personaggi si trovassero. Capisco che sono in strada, perchè scrivi di andamento della strada e di dossi. Poi hai inserito il container e solo dopo metà racconto scrivi del camion che arresta la marcia. Ho fatto fatica a figurare un viaggio dentro a un container. Ci sono le finestre? Chi lo guida? Una panca spunta dal nulla.
"Il post, caotico e sovrappopolato, per la prima volta si mostra deserto." QUi hai perso l'occasione per mostrare bene la scena.
Azioni dei personaggi: ci sono alcuni movimenti non congrui, da quello che mostri in scena.
Fissa l'infinito. Cosa fissa? Mostrami, se i personaggi possono vederlo (da una finestrella del container) l'ambiente circostante. Fissa qualcosa dentro il container? Mostrami se il personaggio si è fissato su una ragnatela o su una lastra di ferro mangiata dalla ruggine.
Giotti china la testa, sta sudando freddo dentro al suo scafandro. Qui ce l'ha in testa.
"Giotti si passa il guanto dello scafandro sulla fronte". Da come è descritta è un'azione impossibile da compiere. Se ha lo scafandro, come fa a toccarsi la fronte? FOrse la visiera dello scafandro.
"Appena Giotti si accorge di piangere distoglie lo sguardo da Carli e china la testa senza asciugarsi le lacrime" anche qui è ovvio che non può farlo perchè ha lo scafandro in testa.
"dice Giotti asciugandosi le lacrime prima di mettersi il casco dello scafandro, Carli fa lo stesso." Non ce l'avevano già infilato in testa?

La scena finale dei fiori, è la parte che ho preferito.

Alla prossima, buona edition!
Manuel Marinari

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srcm
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Re: Fiamme

Messaggio#12 » martedì 29 ottobre 2024, 16:41

Ho fatto un po' fatica a entrare nel racconto e l'ho dovuto rileggere alcune volte aiutandomi con i commenti. Non aggiungo altro quanto allo stile perché mi sembra che di consigli ne siano arrivati parecchi. Anche a me ha un po' confuso il nome simile dei due personaggi che hanno iniziale e finale molto simile, a maggior ragione visto che non mi sono sembrati avere nulla che mi aiutasse troppo a riconoscerli, sia per come parlavano sia per quello di cui parlavano.
L'elemento dei fiori di fuoco è molto particolare però: personalmente mi piacerebbe un'evoluzione di questo racconto che incorporasse l'elemento del fiore fin dall'inizio: uno dei due potrebbe avere una passione per la botanica? Essere ossessionato dai fiori? Ho come la sensazione che i fiori siano un elemento che può pure essere utile da un punto di vista tematico: sono un simbolo di rinascita all'interno di un mondo che pare finito. I due in questione si sentono finiti per quello che hanno fatto? Il loro mondo era finito già prima dell'esplosione? Perché lavorano in un reattore nucleare? Sentono di avere commesso qualcosa di sbagliato e i fiori per certi versi li liberano dai sensi di colpa?
Lascio solo qualche spunto ma magari tu avrai idee migliori.
Ultimo dubbio: com'è possibile che nessuno sia morto in un'esplosione nucleare? Hanno dato l'allarme prima? Probabilmente c'è un motivo ma questa cosa mi ha un po' stranito.
In bocca al lupo comunque per la sfida e alla prossima!

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Re: Fiamme

Messaggio#13 » martedì 29 ottobre 2024, 17:47

Ciao Giovanni,
piacere di averti letto!
Allora, purtroppo mi accodo anche io a chi non ha colto bene il senso di questo tuo racconto. Gaia, Andrea e gli altri ti hanno già fatto gli appunti che ti avrei fatto anche io, quindi evito ridondanze. Al netto degli appunti stilistici (appunto già ben evidenziati) che appesantiscono la lettura, la maggior difficoltà che ho riscontrato è nell'obiettivo che ti sei posto con questo racconto che trovo anche poco attinente al tema (ma è probabile mi sia persa io qualche passaggio!).
Mi spiace. Penso che le migliorie che ti sono state consigliate possano effettivamente permettere al testo di trarre dei benefici.
A rileggerci,
Elisa

Giovanni P
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Re: Fiamme

Messaggio#14 » mercoledì 30 ottobre 2024, 15:53

Buonasera,

Il mio racconto vi ha messo tutti d'accordo soprattutto sulla posizione in classifica:) Vi ringrazio per i commenti che mi torneranno utili per riprenderlo e riscriverlo, i vostri suggerimenti sono molto preziosi.
Buon contest a tutti!

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CristianoSaccoccia
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Re: Fiamme

Messaggio#15 » giovedì 31 ottobre 2024, 17:16

ammetto che trovo debole il racconto ed eccessivamente lungo. I dialoghi potevano essere resi in maniera ancora più convincente e soprattutto il tema non mi sembra gestito ottimamente. Il risultato è un mosaico di cose giuste e sbagliate e alla fin fine mi ha portato a rimanere enormemente deluso da questo scritto, ma non voglio offendere l'autore. In sintesi credo che andava completamente ripensato e rivisto.

Gaia Peruzzo
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Re: Fiamme

Messaggio#16 » giovedì 31 ottobre 2024, 18:00

Giovanni P ha scritto:Buonasera,

Il mio racconto vi ha messo tutti d'accordo soprattutto sulla posizione in classifica:) Vi ringrazio per i commenti che mi torneranno utili per riprenderlo e riscriverlo, i vostri suggerimenti sono molto preziosi.
Buon contest a tutti!


Ciao di nuovo, Giovanni! Torno per incoraggiarti comunque a non demordere, scrivere e sperimentare e partecipare ancora. Ci sono volte in cui va bene, e volte in cui va male, ma se continui a esercitarti si può solo migliorare. Quelli che si scrivono su minuti contati sono comunque racconti davvero molto brevi, quindi è sempre meglio restare focalizzati su qualcosa di meno articolato e scegliere invece con cura i dettagli per far brillare la propria scrittura. Non sto dicendo che tu ora non lo abbia fatto, ma che a volte quello che abbiamo in testa è comprensibile per noi, e molto meno per gli altri che ci leggono. Per questo motivo è sempre meglio andare sul semplice come idea, controllare e ricontrollare se è tutto chiaro, finché non si diventa sempre più bravi. So che è anche una cosa banale da dire, ma non guardare le classifiche e pensa a divertirti. Te lo dico per esperienza personale, ho avuto delle tappe della scorsa Era che sono andate male, ma alla fine ne ho pure vinta una. Per cui non mollare!

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