Sentite questa - di Daniele Villa
Sentite questa - di Daniele Villa
Ora ditemi dove cazzo ho sbagliato.
La storia è semplice: per anni, anni cazzo, sto sull’orecchio di Riccardo De Carli, soprannominato la sberla di Vimercate.
Perché vi chiederete.
Perché il coglione ha la segatura nel cervello, ma il piombo nelle mani. Un giorno però, al quinto round per l’esattezza, la segatura viene smossa da un calcio all’orecchio, l’arbitro ci mette quei tre o quattro secondi di troppo a interrompere il match, e Jairzinho Demolidor Pereira con una raffica di colpi al tappeto gli fracassa anche l’altro, di orecchio. Risultato? Ipoacusia bilaterale, e il Dott. Meneghetti che mi piazza sul suo orecchio.
Ora, so che voi cacacazzi siete attenti a tutto, siete abituati a sentirne di storie e vi domanderete «e tu come fai a sapere come ha perso l’udito? Non c’eri ancora sul suo orecchio.» Come se un ex lottatore di MMA non riguardi quelle sei o sette volte al giorno il suo ultimo incontro da pro, no?
Ma non è questo il punto.
Il punto è che mr. segaturanelcervello finisce col fare il bodyguard di Giacomo Maggioni, un arricchito figlio di papà con una sventola come fidanzata: Eleonora Bontempi, una di quelle sventole che Riccardo non è proprio in grado di gestire.
Ogni cazzo di volta che quella si presenta, infatti, le pulsazioni accelerate nel suo orecchio mi mandano in tilt, tanto che ascoltare i suoi discorsi è peggio che decifrare le parole di una ragazzina mentre Tico Torres ti fa un assolo di cassa e rullante in un cesso chimico.
Insomma, il ragazzone è innamorato della ragazza del suo capo, lei pensa di essere l’unica, ma quello nel frattempo se ne sbatte altre… dieci? Venti? La maggior parte a pagamento, penso.
All’emergumeno gli scazzava ogni volta coprirlo: una volta la portava a cena perché il Maggioni aveva voglia di nigeriane, un’altra volta era tornata in città la sua vecchia fiamma del liceo e doveva mostrarle che si ricordava ancora come si fa… insomma quello se la spassava e Riccardo doveva coprirlo a suon di stronzate. E le sue orecchie sbavano sudore come lumache, quando si incazza.
Quella sera doveva portarla al concerto di Rose Villain. Oh, bella figa dicono... Ma per uno come me è come sentire Wolverine che si diverte a graffiare la lavagna. E non cagatemi il cazzo, so chi è Wolverine! Non sapete chi è? Fatevelo raccontare da qualcun altro o ascoltatevi un cazzo di audiocomic, sempre se esistono.
Ma torniamo a quella sera e ditemi dove cazzo ho sbagliato.
Quello non ne può più di coprire il Maggioni, lo so e lo sento.
«Piantala di fare quello che ti ordinano come un automa e accendi quel cazzo di cervello» gli dico.
E quello mi risponde pure, pesate che testa vuota!
«E cosa dovrei fare, scusa?» mi dice.
Eleonora, delle cui bombe riesco a sentire la perturbazione gravitazionale, gli chiede se stesse parlando con lei, e lui fa finta di toccacciarsi l’Amplifon, che sarei io certo, ma se dico toccacciarmi poi chissà che cazzo pensate…
«Sbugiardalo e bombatela, no? Gli dici, cazzo ne so, che i biglietti sono rimasti nel comodino e che dovete andare a riprenderli.»
Un piano perfetto, cazzo!
Lei la beve, «tranquillo, ho una copia delle chiavi» gli dice, e andiamo filati a far finta di recuperare i biglietti. Di Rose Villain. Rose Villain, cazzo!
Il resto della storia è clean: lei che entra in camera, lo trova a letto con la cugina di Rihanna, il Maggioni che se la prende con lei, Riccardo che gli svita la testa con un gancio destro e le tettone di lei che deformano lo spazio-tempo prima di schiacciarsi su di lui mentre lo abbraccia e mi strilla addosso terrorizzata.
È finita bene, direte.
Per un cazzo invece, altrimenti non sarei qui!
Vi ricordate il mio «pensa col tuo cervello, non farti dire dagli altri quello che devi fare»? Beh, il coglione ha preso il consiglio alla lettera, e mi ha detto di non aver bisogno di un grillo parlante come Amplifon prima di sbattermi nella scatola dei resi con voi altri stronzi.
Muti, eh?
Che poi, poteva farlo prima di costringermi a sentire le stecche di Rose Villain.
Sto stronzo.
La storia è semplice: per anni, anni cazzo, sto sull’orecchio di Riccardo De Carli, soprannominato la sberla di Vimercate.
Perché vi chiederete.
Perché il coglione ha la segatura nel cervello, ma il piombo nelle mani. Un giorno però, al quinto round per l’esattezza, la segatura viene smossa da un calcio all’orecchio, l’arbitro ci mette quei tre o quattro secondi di troppo a interrompere il match, e Jairzinho Demolidor Pereira con una raffica di colpi al tappeto gli fracassa anche l’altro, di orecchio. Risultato? Ipoacusia bilaterale, e il Dott. Meneghetti che mi piazza sul suo orecchio.
Ora, so che voi cacacazzi siete attenti a tutto, siete abituati a sentirne di storie e vi domanderete «e tu come fai a sapere come ha perso l’udito? Non c’eri ancora sul suo orecchio.» Come se un ex lottatore di MMA non riguardi quelle sei o sette volte al giorno il suo ultimo incontro da pro, no?
Ma non è questo il punto.
Il punto è che mr. segaturanelcervello finisce col fare il bodyguard di Giacomo Maggioni, un arricchito figlio di papà con una sventola come fidanzata: Eleonora Bontempi, una di quelle sventole che Riccardo non è proprio in grado di gestire.
Ogni cazzo di volta che quella si presenta, infatti, le pulsazioni accelerate nel suo orecchio mi mandano in tilt, tanto che ascoltare i suoi discorsi è peggio che decifrare le parole di una ragazzina mentre Tico Torres ti fa un assolo di cassa e rullante in un cesso chimico.
Insomma, il ragazzone è innamorato della ragazza del suo capo, lei pensa di essere l’unica, ma quello nel frattempo se ne sbatte altre… dieci? Venti? La maggior parte a pagamento, penso.
All’emergumeno gli scazzava ogni volta coprirlo: una volta la portava a cena perché il Maggioni aveva voglia di nigeriane, un’altra volta era tornata in città la sua vecchia fiamma del liceo e doveva mostrarle che si ricordava ancora come si fa… insomma quello se la spassava e Riccardo doveva coprirlo a suon di stronzate. E le sue orecchie sbavano sudore come lumache, quando si incazza.
Quella sera doveva portarla al concerto di Rose Villain. Oh, bella figa dicono... Ma per uno come me è come sentire Wolverine che si diverte a graffiare la lavagna. E non cagatemi il cazzo, so chi è Wolverine! Non sapete chi è? Fatevelo raccontare da qualcun altro o ascoltatevi un cazzo di audiocomic, sempre se esistono.
Ma torniamo a quella sera e ditemi dove cazzo ho sbagliato.
Quello non ne può più di coprire il Maggioni, lo so e lo sento.
«Piantala di fare quello che ti ordinano come un automa e accendi quel cazzo di cervello» gli dico.
E quello mi risponde pure, pesate che testa vuota!
«E cosa dovrei fare, scusa?» mi dice.
Eleonora, delle cui bombe riesco a sentire la perturbazione gravitazionale, gli chiede se stesse parlando con lei, e lui fa finta di toccacciarsi l’Amplifon, che sarei io certo, ma se dico toccacciarmi poi chissà che cazzo pensate…
«Sbugiardalo e bombatela, no? Gli dici, cazzo ne so, che i biglietti sono rimasti nel comodino e che dovete andare a riprenderli.»
Un piano perfetto, cazzo!
Lei la beve, «tranquillo, ho una copia delle chiavi» gli dice, e andiamo filati a far finta di recuperare i biglietti. Di Rose Villain. Rose Villain, cazzo!
Il resto della storia è clean: lei che entra in camera, lo trova a letto con la cugina di Rihanna, il Maggioni che se la prende con lei, Riccardo che gli svita la testa con un gancio destro e le tettone di lei che deformano lo spazio-tempo prima di schiacciarsi su di lui mentre lo abbraccia e mi strilla addosso terrorizzata.
È finita bene, direte.
Per un cazzo invece, altrimenti non sarei qui!
Vi ricordate il mio «pensa col tuo cervello, non farti dire dagli altri quello che devi fare»? Beh, il coglione ha preso il consiglio alla lettera, e mi ha detto di non aver bisogno di un grillo parlante come Amplifon prima di sbattermi nella scatola dei resi con voi altri stronzi.
Muti, eh?
Che poi, poteva farlo prima di costringermi a sentire le stecche di Rose Villain.
Sto stronzo.
Ultima modifica di Daniele il lunedì 21 ottobre 2024, 23:25, modificato 1 volta in totale.
Re: Resi impotenti - di Daniele Villa
Ciao Daniele! Parametri tutti ok anche per te, divertiti in questa BEPPE RONCARI EDITION!
- Maurizio Chierchia
- Messaggi: 303
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao Daniele.
Che dire, ormai riconosco i tuoi racconti solo dal tuo stile, da come scrivi, e questo è veramente invidiabile. Nel corso del tempo ti ho visto arricchire la tua scrittura in maniera esponenziale. Che ti piaccia o no, comunque, quando scrivi storie come queste, con personaggi (o amplificatori acustici) comici, diretti e sagaci, dai il meglio di te.
Veramente bella l'idea che è scaturita dal tema, non così scontata o banale, e soprattutto bella la resa. Questi sono i tuoi racconti e si sente quanto tu ce li abbia dentro. Quindi complimenti, mi è veramente piaciuto!
Ti auguro come sempre buona gara e a rileggerci presto!
Che dire, ormai riconosco i tuoi racconti solo dal tuo stile, da come scrivi, e questo è veramente invidiabile. Nel corso del tempo ti ho visto arricchire la tua scrittura in maniera esponenziale. Che ti piaccia o no, comunque, quando scrivi storie come queste, con personaggi (o amplificatori acustici) comici, diretti e sagaci, dai il meglio di te.
Veramente bella l'idea che è scaturita dal tema, non così scontata o banale, e soprattutto bella la resa. Questi sono i tuoi racconti e si sente quanto tu ce li abbia dentro. Quindi complimenti, mi è veramente piaciuto!
Ti auguro come sempre buona gara e a rileggerci presto!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"
"Domani è già vicino"
-
- Messaggi: 73
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao Daniele,
è stato un piacere leggere il tuo racconto. Sai dosare benissimo il monologo umoristico. Sembra di poter recitare il discorso dell'apparecchietto a voce alta in mezzo a un pubblico un po' sgangherato.
Mi pare di aver incontrato un refuso, ma roba da poco. Forse alla conclusione manca un piccolo passaggio perché mi è sembrato che ci fosse una contraddizione, non hai fatto andar via i personaggi prima del concerto con la scusa di aver dimenticato i biglietti? Perché allora la recriminazione finale sulla cantante? Ti chiedo scusa se ho capito male.
Comunque tema centratissimo e racconto davvero godibile.
è stato un piacere leggere il tuo racconto. Sai dosare benissimo il monologo umoristico. Sembra di poter recitare il discorso dell'apparecchietto a voce alta in mezzo a un pubblico un po' sgangherato.
Mi pare di aver incontrato un refuso, ma roba da poco. Forse alla conclusione manca un piccolo passaggio perché mi è sembrato che ci fosse una contraddizione, non hai fatto andar via i personaggi prima del concerto con la scusa di aver dimenticato i biglietti? Perché allora la recriminazione finale sulla cantante? Ti chiedo scusa se ho capito male.
Comunque tema centratissimo e racconto davvero godibile.
Elettra Fusi
ProfElettra
ProfElettra
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1216
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao Daniele, piacere di rileggerti.
L'idea non è male, è originale e divertente. La resa col monologo dalla parlata sopra le righe è ben resa e gestita con un ottimo controllo, facendo di questo racconto un ottimo pulp. Se devo per forza essere il solito rompino, l'escamotage di raccontare con un pdv su un oggetto inanimato non è così nuovo, ma abbastanza frequente, soprattutto in questa edizione in cui appunto il tema andava a fare un bell'invio a nozze in quella direzione. Quindi, originale nella scelta dell'oggetto, ma non nella scelta del meccanisml narrativo, che non costituisce troppo una novità. È il secondo racconto di questo girone che leggo, e so già che la stessa cosa la dirò anche ad altri, perché vedo in giro parecchi racconti fatti in questo modo.
Comunque, è un racconto divertente e scritto con uma buonissima tecnica, e che valuterò positivamente.
L'idea non è male, è originale e divertente. La resa col monologo dalla parlata sopra le righe è ben resa e gestita con un ottimo controllo, facendo di questo racconto un ottimo pulp. Se devo per forza essere il solito rompino, l'escamotage di raccontare con un pdv su un oggetto inanimato non è così nuovo, ma abbastanza frequente, soprattutto in questa edizione in cui appunto il tema andava a fare un bell'invio a nozze in quella direzione. Quindi, originale nella scelta dell'oggetto, ma non nella scelta del meccanisml narrativo, che non costituisce troppo una novità. È il secondo racconto di questo girone che leggo, e so già che la stessa cosa la dirò anche ad altri, perché vedo in giro parecchi racconti fatti in questo modo.
Comunque, è un racconto divertente e scritto con uma buonissima tecnica, e che valuterò positivamente.
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Maurizio Chierchia ha scritto:Ciao Daniele.
Che dire, ormai riconosco i tuoi racconti solo dal tuo stile, da come scrivi, e questo è veramente invidiabile. Nel corso del tempo ti ho visto arricchire la tua scrittura in maniera esponenziale. Che ti piaccia o no, comunque, quando scrivi storie come queste, con personaggi (o amplificatori acustici) comici, diretti e sagaci, dai il meglio di te.
Veramente bella l'idea che è scaturita dal tema, non così scontata o banale, e soprattutto bella la resa. Questi sono i tuoi racconti e si sente quanto tu ce li abbia dentro. Quindi complimenti, mi è veramente piaciuto!
Ti auguro come sempre buona gara e a rileggerci presto!
Chendevo rispondere a un commento così? Grazie, a momenti mi fai piangere XD
Buona gara anche a te, a rileggerci presto!
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Elettra Fusi ha scritto:Ciao Daniele,
è stato un piacere leggere il tuo racconto. Sai dosare benissimo il monologo umoristico. Sembra di poter recitare il discorso dell'apparecchietto a voce alta in mezzo a un pubblico un po' sgangherato.
Mi pare di aver incontrato un refuso, ma roba da poco. Forse alla conclusione manca un piccolo passaggio perché mi è sembrato che ci fosse una contraddizione, non hai fatto andar via i personaggi prima del concerto con la scusa di aver dimenticato i biglietti? Perché allora la recriminazione finale sulla cantante? Ti chiedo scusa se ho capito male.
Comunque tema centratissimo e racconto davvero godibile.
Ciao Elettra, grazie del commento!
Rispondo subito riguardo al dubbio di coerenza: i biglietti il tipo li aveva, quella del comodino era una balla per far cogliere in flagrante il capo, ma che fossero nella tasca di Riccardo o nel comodino cambia poco, il bastardo è stato atterrato e loro poi lascio intendere che al concerto ci sono andati comunque.
Che poi oh, e una battuta finale, ma i biglietti li avevano, sì.
Grazie del commento e felice te lo sia goduto!
A presto!
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Daniele, piacere di rileggerti.
L'idea non è male, è originale e divertente. La resa col monologo dalla parlata sopra le righe è ben resa e gestita con un ottimo controllo, facendo di questo racconto un ottimo pulp. Se devo per forza essere il solito rompino, l'escamotage di raccontare con un pdv su un oggetto inanimato non è così nuovo, ma abbastanza frequente, soprattutto in questa edizione in cui appunto il tema andava a fare un bell'invio a nozze in quella direzione. Quindi, originale nella scelta dell'oggetto, ma non nella scelta del meccanisml narrativo, che non costituisce troppo una novità. È il secondo racconto di questo girone che leggo, e so già che la stessa cosa la dirò anche ad altri, perché vedo in giro parecchi racconti fatti in questo modo.
Comunque, è un racconto divertente e scritto con uma buonissima tecnica, e che valuterò positivamente.
Ciao Matteo, grazie del commento. Ti rispondo riguardo il tema dell'originalità perché faccio un po' fatica a seguirti in questo senso.
La scelta di narrare dal pov di un oggetto inanimato (che in questo caso poi inanimato non è, perché partecipa attivamente nella storia) non lo avrò certo scoperto io, ma definirlo frequente, insomma... il tema era un bell'invito e l'occasione di scrivere qualcosa di diversa dal solito era un'opportunità, non una scelta obbligata.
Parli di meccanismo narrativo già visto: non ho assolutamente la tua cultura in fatto di letture, sicuro, ma il meccanismo qui consiste anche nel (spoiler) fingere per tutto il racconto di rompere la quarta parete e scoprire nel finale che l'amplifon sta raccontando la propria storia ad altri amplifon (abili o meno ad ascoltarlo, chissà?) finiti con lui nella scatola dei resi.
Ho anche voluto sperimentare una voce narrante in seconda persona plurale che, non me la sono certo inventata io, ma è la prima volta in assoluto che la sperimento e su MC non mi capita spesso di leggere, quasi mai direi (magari in questa edition capiterà di più, ma anche qui, e un'opportunità).
Quindi boh, parlare di scarsa originalità, in questo caso, e lo dico con tutta l'umiltà del mondo (qui su MC c'è gente, te compreso, dalla quale ho una marea di cose da imparare) mi sembra un po' una forzatura.
Ti ringrazio anche per il fatto che mi hai anche dato l'occasione di parlare su più livelli di questo racconto.
Alla prossima!
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1216
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Daniele ha scritto:MatteoMantoani ha scritto:Ciao Daniele, piacere di rileggerti.
L'idea non è male, è originale e divertente. La resa col monologo dalla parlata sopra le righe è ben resa e gestita con un ottimo controllo, facendo di questo racconto un ottimo pulp. Se devo per forza essere il solito rompino, l'escamotage di raccontare con un pdv su un oggetto inanimato non è così nuovo, ma abbastanza frequente, soprattutto in questa edizione in cui appunto il tema andava a fare un bell'invio a nozze in quella direzione. Quindi, originale nella scelta dell'oggetto, ma non nella scelta del meccanisml narrativo, che non costituisce troppo una novità. È il secondo racconto di questo girone che leggo, e so già che la stessa cosa la dirò anche ad altri, perché vedo in giro parecchi racconti fatti in questo modo.
Comunque, è un racconto divertente e scritto con uma buonissima tecnica, e che valuterò positivamente.
Ciao Matteo, grazie del commento. Ti rispondo riguardo il tema dell'originalità perché faccio un po' fatica a seguirti in questo senso.
La scelta di narrare dal pov di un oggetto inanimato (che in questo caso poi inanimato non è, perché partecipa attivamente nella storia) non lo avrò certo scoperto io, ma definirlo frequente, insomma... il tema era un bell'invito e l'occasione di scrivere qualcosa di diversa dal solito era un'opportunità, non una scelta obbligata.
Parli di meccanismo narrativo già visto: non ho assolutamente la tua cultura in fatto di letture, sicuro, ma il meccanismo qui consiste anche nel (spoiler) fingere per tutto il racconto di rompere la quarta parete e scoprire nel finale che l'amplifon sta raccontando la propria storia ad altri amplifon (abili o meno ad ascoltarlo, chissà?) finiti con lui nella scatola dei resi.
Ho anche voluto sperimentare una voce narrante in seconda persona plurale che, non me la sono certo inventata io, ma è la prima volta in assoluto che la sperimento e su MC non mi capita spesso di leggere, quasi mai direi (magari in questa edition capiterà di più, ma anche qui, e un'opportunità).
Quindi boh, parlare di scarsa originalità, in questo caso, e lo dico con tutta l'umiltà del mondo (qui su MC c'è gente, te compreso, dalla quale ho una marea di cose da imparare) mi sembra un po' una forzatura.
Ti ringrazio anche per il fatto che mi hai anche dato l'occasione di parlare su più livelli di questo racconto.
Alla prossima!
Eh, allora aspetta provo a riformulare. Cosa significa soluzione narrativa originale? Il meccanismo del plot twist, per esempio, è una cosa vecchia come il cucco, però funziona e diverte. Il tuo racconto funziona e diverte, e sebbene non sia per niente una novità raccontare qualcosa dal punto di vista di un oggetto inanimato o di un animale (ce ne sono parecchi che sfruttano questa idea, ma dai, tantissimi.. Direi in media almeno uno a edizione), la tua scelta in particolare (quella dell'apparecchio acustico) è in qualche modo innovativa, perché non mi è mai capitato di leggere qualcosa di simile. Quello che intendevo, magari qui adesso provo a spiegarmi meglio, è che in questa edizione la scelta di questo meccanismo come declinazione del tema è una soluzione abbastanza scontata.. Se guardi in giro tantissimi hanno avuto la stessa idea. In questo senso, quindi, proprio perché è un fenomeno così diffuso, leggere dieci racconti di cui cinque sono così (anche per banalmente giudicare e creare la classifica) alla quinta volta (ma, anche alla seconda) personalmente a me stufa un po', con l'effetto che quelli che apprezzo di più sono quei racconti che magari hanno scelto un'altra strada, anche se più insidiosa. Lo so, sono particolare, ma su Minuti Contati purtroppo mi è capitato tante volte di leggere qualcosa e dentro di me dire: oh no, ancora questo trucco... Mi è sembrato onesto dirlo, e l'ho detto anche a Dash, che appunto ha scritto un racconto simile però col pdv di una mosca (il tuo ha una voce più caratterizzata, quindi alla fine preferisco il tuo, però l'idea di come mandare avanti la narrazione è la stessa). Ecco, questo è il mio pensiero :) non credo che comunque influirà molto nella classifica, perché sono sicuro che quasi tutti avete fatto la stessa cosa :D però rispecchia la mia esperienza di lettura
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Chiaro, chiaro...
Sì effettivamente il tema te lo chiama, poi dalla prossima edition se ne tornerà a leggere uno ogni 10 se va bene, dai. Poi vero, altrimenti l'alternativa è un po' vincolata al semplice plot twist, perché alla fine te la giochi su narratori inaffidabili o che ne so, il protagonista in terra straniera tipo pocahontas o l'alieno che arriva e vede le cose da un punto di vista vergine... ogni idea a suo modo è già vista, è difficile trovare cose davvero innovative in quel senso, a maggior ragione su MC dove hai poco tempo per decidere poi... ci sta che a sto giro tanti abbiano scelto la via dell'oggetto o dell'animale, nel gruppo che devo valutare almeno due hanno scelto lo specchio, addirittura lo stesso oggetto, l'importante è che siano bei racconti, poi può essere anche interessante scoprire i 10 che hanno fatto un racconto dal pov di una dentiera che sviluppo hanno dato.
A sto giro ti tocca commentare tanti racconti belli ma bruttissimi... e tutti uguali XD
Sì effettivamente il tema te lo chiama, poi dalla prossima edition se ne tornerà a leggere uno ogni 10 se va bene, dai. Poi vero, altrimenti l'alternativa è un po' vincolata al semplice plot twist, perché alla fine te la giochi su narratori inaffidabili o che ne so, il protagonista in terra straniera tipo pocahontas o l'alieno che arriva e vede le cose da un punto di vista vergine... ogni idea a suo modo è già vista, è difficile trovare cose davvero innovative in quel senso, a maggior ragione su MC dove hai poco tempo per decidere poi... ci sta che a sto giro tanti abbiano scelto la via dell'oggetto o dell'animale, nel gruppo che devo valutare almeno due hanno scelto lo specchio, addirittura lo stesso oggetto, l'importante è che siano bei racconti, poi può essere anche interessante scoprire i 10 che hanno fatto un racconto dal pov di una dentiera che sviluppo hanno dato.
A sto giro ti tocca commentare tanti racconti belli ma bruttissimi... e tutti uguali XD
- MatteoMantoani
- Messaggi: 1216
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Daniele ha scritto:Chiaro, chiaro...
Sì effettivamente il tema te lo chiama, poi dalla prossima edition se ne tornerà a leggere uno ogni 10 se va bene, dai. Poi vero, altrimenti l'alternativa è un po' vincolata al semplice plot twist, perché alla fine te la giochi su narratori inaffidabili o che ne so, il protagonista in terra straniera tipo pocahontas o l'alieno che arriva e vede le cose da un punto di vista vergine... ogni idea a suo modo è già vista, è difficile trovare cose davvero innovative in quel senso, a maggior ragione su MC dove hai poco tempo per decidere poi... ci sta che a sto giro tanti abbiano scelto la via dell'oggetto o dell'animale, nel gruppo che devo valutare almeno due hanno scelto lo specchio, addirittura lo stesso oggetto, l'importante è che siano bei racconti, poi può essere anche interessante scoprire i 10 che hanno fatto un racconto dal pov di una dentiera che sviluppo hanno dato.
A sto giro ti tocca commentare tanti racconti belli ma bruttissimi... e tutti uguali XD
XD eh ma sì, infatti, se uno si mette d'impegno vede che, alla fine della fiera, i "trucchetti" narrativi dei racconti sia qui che fuori sono sempre quelli.. Anzi, sono sempre quelli da chissà quanto tempo... Per dirti, il plot twist esiste almeno dai tempi di Chechov e di Maupassant.. E funziona! Certo, se uno mi fa la copia de La Sentinella vado su tutte le furie, perché quello che conta (e qui sta l'originalità) e come si decide di usare i soliti escamotage per raccontare qualcosa di nuovo.. E non ricalcare strade già battute.. In questo senso il tuo racconto fa qualcosa di innovativo.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao Daniele,
Ho letto il tuo racconto e il punto di vista dell’apparecchio acustico è over the top.
Ho riscontrato qualche piccolo refuso (ad esempio Emergumeno) e una prosa non troppo lineare con digressioni che non aggiungono molto alla storia (ad esempio il fatto di andarsi a documentare su Wolverine, ma forse lo hai fatto perché il suo pubblico è composto per la maggior parte di apparecchi che hanno avuto a che fare con anziani).
Mi è piaciuta la voce che hai dato al protagonista e hai creato per un istante l’illusione che potesse parlare direttamente a chi legge il racconto, quando in realtà si rivolge agli altri apparecchi acustici nella scatola con lui.
Per il finale avrei osato di più. Mi sarebbe piaciuto si togliesse l’apparecchio prima di, e uso il gergo del protagonista, “bombarsi la sua crush”, e avrei giocato più sul fatto che avrebbe preferito sentire i suoi di “guaiti” e non quelli di Rose Villain.
A parte questo, il racconto mi è piaciuto.
Ci si legge in giro!
Ho letto il tuo racconto e il punto di vista dell’apparecchio acustico è over the top.
Ho riscontrato qualche piccolo refuso (ad esempio Emergumeno) e una prosa non troppo lineare con digressioni che non aggiungono molto alla storia (ad esempio il fatto di andarsi a documentare su Wolverine, ma forse lo hai fatto perché il suo pubblico è composto per la maggior parte di apparecchi che hanno avuto a che fare con anziani).
Mi è piaciuta la voce che hai dato al protagonista e hai creato per un istante l’illusione che potesse parlare direttamente a chi legge il racconto, quando in realtà si rivolge agli altri apparecchi acustici nella scatola con lui.
Per il finale avrei osato di più. Mi sarebbe piaciuto si togliesse l’apparecchio prima di, e uso il gergo del protagonista, “bombarsi la sua crush”, e avrei giocato più sul fatto che avrebbe preferito sentire i suoi di “guaiti” e non quelli di Rose Villain.
A parte questo, il racconto mi è piaciuto.
Ci si legge in giro!
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Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Buongiorno, Daniele. Il tuo è un buon racconto, cogli il tema e metti in scena una vicenda che si segue con sufficiente chiarezza. Scrivo ‘sufficiente’ perché anch’io ho avuto un attimo di incertezza sul finale. Pensa che per un momento avevo capito che la ragazza, nonostante tutto innamorata del traditore, si stringesse a LUI, terrorizzata di vederlo colpito. E non avevo capito che poi al concerto ci fossero andati lo stesso. Insomma, un filo di sbavatura sul finale che ti fa scivolare sotto i primi. Che poi, i margini sono così limitati che mi è difficile essere serena nel mettere uno più avanti e l’altro più dietro. Ma devo. Scusami, se avessi a disposizione degli ex equo saresti più su. Buona edition!
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Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Tema centrato. Da un apparecchio acustico in grado di pensare ricavi un racconto simpatico e pieno di azione. Un ex pugile ne è il proprietario e si infila in un sacco di situazioni imbarazzanti. È anche innamorato della fidanzata del capo, per il quale lavora come guardia del corpo. E c’è il colpo di scena dove lui interroga l’apparecchio acustico sul da farsi mentre è insieme a una splendida donna di colore e viene sorpreso da Eleonora e dal capo. C’è un parapiglia. E il protagonista va al concerto da solo prima di staccare l’apparecchio e metterlo fra i resi.
Attenzione:
' Sto stronzo
Attenzione:
' Sto stronzo
Ultima modifica di alexandra.fischer il sabato 26 ottobre 2024, 15:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Complimenti per il bellissimo e originale racconto.
- KatyBlacksmith
- Messaggi: 130
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao, Daniele.
Sicuramente il punto di vista è insolito ed è riuscito a rendere bene anche una più o meno classica storia di corna. Mi trovo confusa solo in un punto:
Non riesco a gestire il terrorizzata con l'abbracciarlo. In genere con il terrore ci si chiude, non si accoglie (se non per proteggere, e non mi pare questo il caso).
Per il resto la storia funziona al netto dei problemi di autostima dell'amplifon (dato che usa un linguaggio da bulletto) e diverte.
Bella prova e buona undicesima era!
Sicuramente il punto di vista è insolito ed è riuscito a rendere bene anche una più o meno classica storia di corna. Mi trovo confusa solo in un punto:
Daniele ha scritto: prima di schiacciarsi su di lui mentre lo abbraccia e mi strilla addosso terrorizzata.
Non riesco a gestire il terrorizzata con l'abbracciarlo. In genere con il terrore ci si chiude, non si accoglie (se non per proteggere, e non mi pare questo il caso).
Per il resto la storia funziona al netto dei problemi di autostima dell'amplifon (dato che usa un linguaggio da bulletto) e diverte.
Bella prova e buona undicesima era!
- Mario Mazzafoglie
- Messaggi: 250
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
SENTITE QUESTA - DANIELE VILLA
Ciao Daniele, un piacere leggerti.
Lo dico senza giri di parole: è una bomba!
Mi è piaciuta molto l'idea, e mi è piaciuto molto anche come l'hai realizzata.
Non mi dilungo molto perchè in questo racconto, per quanto mi riguarda, c'è tutto quanto il necessario per farmelo piacere.
Voglio farti un unico appunto, che però poi si trasformerà in complimento se lo leggi bene: la cosa che non mi è piaciuta è racchiusa tutta in una sola frase, e cioè quando specifichi che a parlare è un apparecchio acustico. Non mi è piaciuta per niente, giuro. E ora tu ti chiederai come farò a trasformare questa critica in complimento, e io te lo dico subito: secondo me tu hai messo quella frase nella paura che qualcuno non avesse capito dalla sola lettura che a parlare fosse l'apparecchio acustico, e quindi lo hai fatto in buona fede. Ma ti sei sottovalutato, perchè nella costruzione del testo è evidente che si tratti di un apparecchio acustico, quindi non era necessario specificarlo. Eri stato perfetto nella semina di tutti gli elementi. Poi oh, se qualcuno non ci arriva saranno pure cazzi suoi, no?
Detto questo, ripeto, per me è una bomba sto racconto.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Daniele, un piacere leggerti.
Lo dico senza giri di parole: è una bomba!
Mi è piaciuta molto l'idea, e mi è piaciuto molto anche come l'hai realizzata.
Non mi dilungo molto perchè in questo racconto, per quanto mi riguarda, c'è tutto quanto il necessario per farmelo piacere.
Voglio farti un unico appunto, che però poi si trasformerà in complimento se lo leggi bene: la cosa che non mi è piaciuta è racchiusa tutta in una sola frase, e cioè quando specifichi che a parlare è un apparecchio acustico. Non mi è piaciuta per niente, giuro. E ora tu ti chiederai come farò a trasformare questa critica in complimento, e io te lo dico subito: secondo me tu hai messo quella frase nella paura che qualcuno non avesse capito dalla sola lettura che a parlare fosse l'apparecchio acustico, e quindi lo hai fatto in buona fede. Ma ti sei sottovalutato, perchè nella costruzione del testo è evidente che si tratti di un apparecchio acustico, quindi non era necessario specificarlo. Eri stato perfetto nella semina di tutti gli elementi. Poi oh, se qualcuno non ci arriva saranno pure cazzi suoi, no?
Detto questo, ripeto, per me è una bomba sto racconto.
Alla prossima, buona edition.
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao Daniele, che figata di racconto! Io sinceramente non avrei mai pensato al punto di vista di un apparecchio acustico! Hai tenuto tutto con la coerenza giusta e hai comunque creato una storia nella storia. Unico appunto, ma è veramente una stupidaggine che non inficia il valore del racconto è che anch’io non avevo capito che andavano lo stesso al concerto alla fine: c’era un po’ di confusione sulla faccenda dei biglietti. Buona edition!
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
HandyManny_D ha scritto:Ciao Daniele,
Ho letto il tuo racconto e il punto di vista dell’apparecchio acustico è over the top.
Ho riscontrato qualche piccolo refuso (ad esempio Emergumeno) e una prosa non troppo lineare con digressioni che non aggiungono molto alla storia (ad esempio il fatto di andarsi a documentare su Wolverine, ma forse lo hai fatto perché il suo pubblico è composto per la maggior parte di apparecchi che hanno avuto a che fare con anziani).
Mi è piaciuta la voce che hai dato al protagonista e hai creato per un istante l’illusione che potesse parlare direttamente a chi legge il racconto, quando in realtà si rivolge agli altri apparecchi acustici nella scatola con lui.
Per il finale avrei osato di più. Mi sarebbe piaciuto si togliesse l’apparecchio prima di, e uso il gergo del protagonista, “bombarsi la sua crush”, e avrei giocato più sul fatto che avrebbe preferito sentire i suoi di “guaiti” e non quelli di Rose Villain.
A parte questo, il racconto mi è piaciuto.
Ci si legge in giro!
Non male come idea per il finale! Grazie del commento, felice che il tipo di voce narrante abbia funzionato.
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Cinzia Fabretti ha scritto:Buongiorno, Daniele. Il tuo è un buon racconto, cogli il tema e metti in scena una vicenda che si segue con sufficiente chiarezza. Scrivo ‘sufficiente’ perché anch’io ho avuto un attimo di incertezza sul finale. Pensa che per un momento avevo capito che la ragazza, nonostante tutto innamorata del traditore, si stringesse a LUI, terrorizzata di vederlo colpito. E non avevo capito che poi al concerto ci fossero andati lo stesso. Insomma, un filo di sbavatura sul finale che ti fa scivolare sotto i primi. Che poi, i margini sono così limitati che mi è difficile essere serena nel mettere uno più avanti e l’altro più dietro. Ma devo. Scusami, se avessi a disposizione degli ex equo saresti più su. Buona edition!
Ciao Cinzia, grazie del commento. Sì al concerto in realtà non ho specificato che ci sarebbero andati ne che non ci sarebbero andati, l'ho giusto citato nel finale come sorpresina per strappare un'ultima risata, non era centrale come cosa, sul fatto che si gettasse tra le braccia del traditore penso fosse chiaro nel momento in cui la voce narrante, che è dell'amplifon, dice che gli ha urlato addosso, se con la bocca è vicina all'amplifon per forza ha abbracciato Riccardo, almeno io l'ho ragionata così nello scrivere.
Grazie ancora e in bocca al lupo per l'edition!
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Daniele.
Sicuramente il punto di vista è insolito ed è riuscito a rendere bene anche una più o meno classica storia di corna. Mi trovo confusa solo in un punto:Daniele ha scritto: prima di schiacciarsi su di lui mentre lo abbraccia e mi strilla addosso terrorizzata.
Non riesco a gestire il terrorizzata con l'abbracciarlo. In genere con il terrore ci si chiude, non si accoglie (se non per proteggere, e non mi pare questo il caso).
Per il resto la storia funziona al netto dei problemi di autostima dell'amplifon (dato che usa un linguaggio da bulletto) e diverte.
Bella prova e buona undicesima era!
Ciao Katy, grazie per il commento e l'apprezzamento. Ti rispondo nello specifico per quel passaggio:
Urlare terrorizzata e abbracciare, tu dici che ci si dovrebbe chiudere nel terrore, non accogliere, ma se stai annegando che fai? Cerchi un appiglio. Quell'abbraccio l'ho inteso in quel senso, però mi fai venire il dubbio se non potessi usare un termine più appropriato rispetto al "terrorizzata", oppure al posto di "abbracciare" scrivere "si getta nel suo abbraccio", forse funzionerebbe meglio. In ogni caso è interessante ragionarci sopra, grazie per lo spunto!
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Mario Mazzafoglie ha scritto:SENTITE QUESTA - DANIELE VILLA
Ciao Daniele, un piacere leggerti.
Lo dico senza giri di parole: è una bomba!
Mi è piaciuta molto l'idea, e mi è piaciuto molto anche come l'hai realizzata.
Non mi dilungo molto perchè in questo racconto, per quanto mi riguarda, c'è tutto quanto il necessario per farmelo piacere.
Voglio farti un unico appunto, che però poi si trasformerà in complimento se lo leggi bene: la cosa che non mi è piaciuta è racchiusa tutta in una sola frase, e cioè quando specifichi che a parlare è un apparecchio acustico. Non mi è piaciuta per niente, giuro. E ora tu ti chiederai come farò a trasformare questa critica in complimento, e io te lo dico subito: secondo me tu hai messo quella frase nella paura che qualcuno non avesse capito dalla sola lettura che a parlare fosse l'apparecchio acustico, e quindi lo hai fatto in buona fede. Ma ti sei sottovalutato, perchè nella costruzione del testo è evidente che si tratti di un apparecchio acustico, quindi non era necessario specificarlo. Eri stato perfetto nella semina di tutti gli elementi. Poi oh, se qualcuno non ci arriva saranno pure cazzi suoi, no?
Detto questo, ripeto, per me è una bomba sto racconto.
Alla prossima, buona edition.
Ciao Mario grazie per il commento entusiastico e soprattutto per la critica! Guarda, è sempre un aspetto dal quale non esco... "lo capiranno tutti o no?" Scrivessi una cosa con un target specifico ti darei assolutamente ragione e ti dirò, te la do anche qui, il fatto che il narratore sia un amplifon lo spiettello subito perché non apprezzo molto i plot twist che siano plot twist solo per il lettore e non per la voce narrante, mi sanno di presa in giro. Qui alla fine la parola amplifon l'ho manifestata proprio per il motivo che mi citi tu: "oh, se proprio non lo avessi capito..." però ti do straragione, è solo che non me la sentivo di correre il rischio che anche solo.un commento mi dicesse "non si capiva che..." ecco XD
Comunque un po' ne sono pentito eh, le prossime volte proverò a dare più fiducia al lettore
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Debora ha scritto:Ciao Daniele, che figata di racconto! Io sinceramente non avrei mai pensato al punto di vista di un apparecchio acustico! Hai tenuto tutto con la coerenza giusta e hai comunque creato una storia nella storia. Unico appunto, ma è veramente una stupidaggine che non inficia il valore del racconto è che anch’io non avevo capito che andavano lo stesso al concerto alla fine: c’era un po’ di confusione sulla faccenda dei biglietti. Buona edition!
Ciao Debora grazie, me la son rischiata con sto racconto, ho sperimentato una voce totalmente diversa da quelle che uso di solito, pur mantenendo una certa identità di cretinaggine, ma son contento che sia stato apprezzato praticamente in ogni commento. Sull'andare al concerto, è solo una sorpresina finale per mettere un ultimo guizzo, in realtà la scena l'ho tagliata prima della conclusione della serata, avrebbero potuto fare qualunque cosa dopo, e invece proprio quella... XD
Grazie ancora e buona edition!
Re: Sentite questa - di Daniele Villa
alexandra.fischer ha scritto:Complimenti per il bellissimo e originale racconto.
Grazie Alexandra!
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Re: Sentite questa - di Daniele Villa
Ciao Daniele, uno stile sempre più inconfondibile il tuo e una capacità di gestire i monologhi, soprattutto se in chiave ironica, assolutamente personale e non comune. Il racconto è ben gestito e va dritto alla meta, fatta eccezione per alcune digressioni non molto utili per il racconto, in questo mi trovo d'accordo con Daniela che te lo ha fatto notare. Che dire? Occhio ai refusi e a non esagerare con l'irriverenza per non farla diventare una macchietta, ma per ora direi che sei davvero bravo quando si tratta di scrivere storie sopra le righe. Una bella prova da pollice quasi su.
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