Essere il loro specchio

Appuntamento alle ore 21.00 di lunedì 21 ottobre con un tema di Beppe Roncari e 4000 caratteri a disposizione
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srcm
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Essere il loro specchio

Messaggio#1 » martedì 22 ottobre 2024, 0:13

Lisa dice che è andata così.
Lui l’accompagna a lavoro. Lei sale in auto.
Il suo volto nello specchietto centrale le rimanda la risolutezza del giorno prima. Quello laterale la scruta di sbieco.
Poi Ryu inizia con uno dei suoi discorsi molto dolci, troppo dolci. Dice che la vuole portare… Al mare? Lei affretta i tempi:
“Ryu, senti. Ho parlato con Sabo. Non ci lasciamo. Saremo una coppia aperta”
“Ah.”
Lui resta con la bocca semiaperta e stringe gli occhi. L’imboccatura della tangenziale curva verso destra. Lisa prosegue:
“Sì, cioè, ci abbiamo messo giorni. È quello che vogliamo. Gli ho spiegato quello che succede tra me e te…” Lisa si appoggia con la mano sul finestrino “Però ecco, ha capito. Insomma, alla fine la cosa è uscito fuori con naturalezza. Lui ha detto coppia aperta. Io pure”
Lo accarezza come a chiudere una ferita.
“Sei arrabbiato?”
Il braccio di Ryu pare teso:
“No, io…” Fissa la strada davanti a lui “Cioè, boh. Io non ci credo troppo a ‘ste cazzate da millenial, lo sai. Mi sembra un modo per rimandare i problemi.”
“Non voglio rimandare niente Ryu, io sono così. Sono sempre stata così. E il poliamore è praticato da secoli, non lo puoi liquidare come cazzata da millennial, su”
“Sì questo me l’hai detto. Tu ami più persone alla volta, pensi a più persone alla volta. Per certi versi… Ti invidio, forse. Solo, non me l’aspettavo. Mi puoi dare un po’ di tempo?”
I quattro occhi dentro ai due specchietti continuano a fissarla.
Lei e Ryu arrivano a lavoro, si baciano come sempre prima di scendere dall’auto e la giornata prosegue senza grandi scossoni.

A sera Lisa torna a casa in treno.
Stavolta le ho preparato un risotto con la zucca con meno burro del solito.
Lei mi si avvicina da dietro mentre schiaccio con la schiumarola i pezzi rimasti sul fondo. Mi abbraccia.
“Gliel’ho detto, eh. Credo abbia capito.”
Per poco non rovescio il brodo di dado avanzato.
“Sul serio?”
“Sì, cioè, lì per lì non sapeva nemmeno bene che dirmi ma poi mi ha scritto che gli sta bene. Ha bisogno di qualche giorno per digerire, diciamo. Sai che dice che quando gliel’ho detto voleva fermarsi di colpo e farmi scendere dall’auto?”
“In tangenziale? Ma è matto?”
Scoppiamo a ridere e ci sediamo a tavola.
Passiamo la sera a chiederci come possa essere per qualcuno che non siamo noi accettare questa parte di noi. Se siamo davvero pronti nei fatti, e non solo a parole, a smettere di pensarci come una coppia di specchi obbligati a rimandarsi la stessa immagine all’infinito. Se siamo pronti ad ammettere un nuovo specchio, una nuova identità, nel nostro mondo.
Davanti a noi il televisore spento riflette la nostra immagine, mentre ci addormentiamo l’uno contro l’altra.

Ryu è al buio a quattro isolati di distanza in un appartamento comprato da poco. L’unico mobile è il divano su cui è sdraiato. L’unico elettrodomestico è il computer appoggiato sulla sua pancia. Ha appena finito di giocare a Saint Seiya Hades su un emulatore e nonostante il suo Pegasus abbia appena preso a mazzate l’odiosissimo Shaka della Vergine prova comunque uno strano senso di incompiutezza.
Ha passato le giornate fino a quella trascorsa ad aspettare una risposta da Lisa, a sapere cosa sarebbe stato di loro, e ora che lei gli ha dato l’ultima risposta che si aspettava prova una sensazione strana. Da un lato è triste: è ancora abituato all’idea che l’amore sia uno e basta, che le persone diano cento o nulla e il pensiero di dover condividere proprio non gli gusta. Dall’altro è in un certo senso in pace: l’idea del vero amore Ryu l’ha lasciata alle spalle tre veri amori fa, e il pensiero di non doversi gettare mani e capelli in un’altra esperienza che gli cambierà la vita lo rincuora.
“Oh, magari son scemo io, ma quei due son davvero strani”
Spegne lo schermo e fa per chiudere gli occhi.
No, aspetta, possibile che…?
Ma no, impossibile.
Eppure per un secondo gli era davvero parso di vedere due persone sullo schermo. Su un divano, abbracciate. E aveva desiderato essere lì, con loro.
Essere il loro specchio.
Ultima modifica di srcm il martedì 22 ottobre 2024, 0:45, modificato 3 volte in totale.



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antico
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#2 » martedì 22 ottobre 2024, 0:23

Ciao srcm! Bentornato! Tutto ok con i caratteri e il tempo, buona BEPPE RONCARI EDITION!

Scalo
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#3 » martedì 22 ottobre 2024, 16:00

Ciao! Le mie considerazioni, postate anche nel thread del gruppo Lucia:

Buoni i dialoghi, convincenti. Il tema passa sia dall'espediente dello specchio, usato più volte, che dall'argomento delle relazioni poliamorose. Si legge volentieri, è molto fluido. Bello l'inizio, così secco, freddo, quando l'argomento non lo è per niente. C'è però una certa freddezza generale, la freddezza di una superficie a specchio. Avrei evitato di indicare a che gioco sta giocando il protagonista.

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Mauro Bennici
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#4 » venerdì 25 ottobre 2024, 16:29

Ciao srcm,

Non male i primi due atti del racconto. Il terzo è troppo distaccato, le emozioni di Ryu sono raccontate ma non vissute. Non sono riuscito a sentirle. Sarà che sono troppo legato al "vedere".

Il punto di vista è di certo insolito e non di facile rappresentazione in così poche battute. La storia meriterebbe un'estensione ;)

Alla prossima!

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Daniele
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#5 » venerdì 25 ottobre 2024, 18:14

Ciao Simone, piacere di leggerti!
Racconto molto interessante e voce narrante altrettanto interessante e brillante. Sarò strano io, ma ho apprezzato i tre diversi narratori. Il tema è rispettato su due livelli secondo me, se ho capito bene: sia dal punto di vista della narrazione, sia dal fatto che la situazione venga vissuta in modi differenti dai tre protagonisti.
Una problematica potrebbe essere quella della scelta.del primo POV, ma solo per il fatto che poi questo POV non si ripresenta e sarebbe stato carino vedere l'ultima scena sempre dal POV della prima.
Il finale mi fa pensare e fare ipotesi sul perché lui veda gli altri due riflessi nello schermo. In genere non apprezzo molto questi espedienti, ma in questo caso mi ha stuzzicato (sono strano).
Sei in un girone di ferro con tanti altri autori bravi, non so ancora che posizione ti assegnerò, ma indipendentemente da essa il tuo racconto mi è piaciuto!
A rileggerti presto e buona edition!

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SalvatoreStefanelli
Messaggi: 376

Re: Essere il loro specchio

Messaggio#6 » domenica 27 ottobre 2024, 9:41

Ciao Simone.
Allora, vediamo cosa dirti delle mie impressioni sul tuo racconto.
Parto proprio dalla prima frase. Così come l'ho vista io sembra un pensiero di Sabo e anche il resto della prima parte ci può stare che il pdv sia il suo. Poi, però, quando arrivo alla seconda parte, vedo che è ancora Sabo a raccontare e non mi ci trovo più: se la prima parte è quello che lui sa, come può non saperlo anche nella seconda parte, quando Lisa torna a casa? E, chiaramente la seconda parte non può essere vista dal pdv di Lisa.
La terza parte stacca e si sposta su Ryu e qui è più chiaro. Per la conclusione, sinceramente non mi è piaciuto quello che doveva essere il colpo a sorpresa: mi sembra molto poco credibile e tutte le storie, dato per scontato la tipologia, devono essere credibili. Forse mi dirai che è più un desiderio di Ryu, che si scopre amante dei rapporti "aperti" e quindi s'immagina la scena, però trovo che anche così stonerebbe con lo schermo del pc e anche con il divano, dove riprendi esattamente la scena finale descritta con Lisa e Sabo addormentati sul divano.
Il punto di vista insolito? Sì, si può considerare presente ma, per me, è molto labile, quasi nullo.
Per il resto, i dialoghi vanno bene e anche l'argomento scelto. Poca emotività in generale, soprattutto nel finale, ma non è un difetto grave.

Dash J. Benton
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#7 » domenica 27 ottobre 2024, 20:22

Ciao Simone,
Un racconto scritto bene su un tema complicato.
Hai reso molto bene i sentimenti dei protagonisti senza nominarli: il braccio teso di uno, l’altro che quasi rovescia il brodo. Inoltre introduci bene i dialoghi senza usare o usa do molto poco i vari “disse”, “spiego”, “rispose” etc
La frase iniziale fa intendere che Sebo sta narrando quello che gli ha raccontato Lisa (ci ho messo un po’ a capirlo). Un bel trucco narrativo per evitare un salto di punto di vista che però mi sembra sia un po’ naufragato perché la storia ha troppi dettagli: dubito che Lisa abbia parlato a Sebo della posizione degli specchi, no?
Detto questo, il salto di punto di vista poi lo fai lo stesso visto che passiamo da quello di Sebo a quello di Ryu nella parte finale. A questo punto avrei forse optato direttamente per un narratore onnisciente, ma è questione di gusto.
Concordo con chi ha detto che i dettagli sul videogioco sono forse superflui.
Altro dettaglio: l’ordine della seconda e terza frase per me è da invertire (prima sale in macchina, poi l’accompagna al lavoro)
In generale una bella prova con margini di miglioramento.

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gcdaddabbo
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#8 » lunedì 28 ottobre 2024, 9:48

Salve Simone! Bentornato!
Ho letto il tuo racconto più volte, ma non mi ha entusiasmato.
L’intreccio è difficile da seguire.
Le figure di Ryu, Sabo e Lisa non sono ben delineate per caratteristiche e personalità. Capisco che lei vuole un rapporto aperto e questo triangolo, o poligono, mette in crisi l’escluso temporaneo, ma non sono riuscito a cogliere le motivazioni di fondo.
La storia non mi ha preso anche per la difficoltà di coglierne l’evoluzione. I dialoghi che coinvolgono l’elemento assente non sono di comprensione immediata.
Gli elementi di contorno mi hanno distratto ulteriormente (meno burro del solito, la schiumarola, Saint Seiya Hades). Qualora fossero stati elementi essenziali per la vicenda, mi sarei curato di approfondire in cosa arricchiscono quanto narrato.
Resta infine per me un mistero quell’ultimo periodo che dà il titolo alla storia. Leggerò i chiarimenti ai vari commenti. A presto.
Buona Beppe Roncari Edition!

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#9 » lunedì 28 ottobre 2024, 22:59

Ciao Simone, piacere di leggerti.
Il punto di vista insolito è quello di un rapporto a tre e di sicuro è interessante viaggiare da una testa all'altra in questa strana situazione. Secondo me poteva essere occasione di scavare un po' più a fondo nella loro emotività ma capisco che il numero di caratteri penalizzi un po'. Il risultato è stato di un racconto che soffre delle pareti strette di MC, urlando più respiro, perché così come è messo non permette di empatizzare coi personaggi, usando il loro POV quasi solo per ripetere i fatti e le decisioni prese, con solo piccoli scostamenti di narrazione.
Non mi è molto chiaro l'effetto "magico" della televisione i riferimenti agli specchi. C'è qualcosa che impedisce a quello che avevi in mente di arrivare e incunearsi nella storia. Buoni, comunque, i dialoghi.
A rileggerci!

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Pretorian
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#10 » martedì 29 ottobre 2024, 23:29

Ciao, Simone e piacere di leggerti.

Allora, di questo racconto ho apprezzato la scelta di approcciarsi al tema del poliamore, che è ancora qualcosa che il mainstream culturale italiano fatica a capire, così come ho apprezzato la metafora degli occhi riflessi negli specchi per indicare le emozioni dei protagonisti e il loro incontrarsi in un'unica cornice... almeno per la prima parte. Questo tipo di chiavi di lettura funziona quando è "sussurrata" al lettore, in modo che lui la colca il riferimento e lo comprenda, inquadrandolo nel messaggio del racconto e anche provando una punta di orgoglio per il proprio acume. Se, però, cominci a ribadire il concetto troppe volte (e quì lo fai almeno quattro volte, se non ho contato male) non stai più sussurrando il messaggio, lo stai urlando in faccia al lettore, cosa che non solo rompe l'equilibrio narrativo, ma rischia anche di dare a chi legge l'impressione che tu non lo ritenga abbastanza intelligente da capire un richiamo più sottile. A parte questo, il problema più pesante del racconto è lo stile, con un narrato pesante, che esplica soprattutto in un narratore che in alcuni punti è onnisciente (ma forse è sabo che pensa a ciò che ha raccontato Lisa, poi diventa Sabo (però restando in puroi narrato, visto che a un certo punti stacchi la narrazione diretta per fare un riassunto della serata tra lui e Lisa), poi torna onnisciente nel momento in cui si sposta su Ryu. Primo passo da fae per la prpssima volta, concentrati a mantenere stabile il narratore, poi il passo successivo sarà mantenere una più stretta attinenza tra storia e punta di vista. Show don't tell!

Alla prossima!

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jimjams
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#11 » giovedì 31 ottobre 2024, 0:29

Buonasera (dovrei dire buonanotte), Simone. Racconto diverso dagli altri del girone. Il tema è ampiamente centrato, ma credo sia in fondo marginale rispetto alla storia. Affronti con delicatezza un mondo di cui si parla pochissimo, ancora molto tabù nei fatti, difficile da capire (no, non da capire, da accettare) da parte di un paio di generazioni o due (e forse anche dalle seguenti). Lo chiudi con una luce ottimistica per la vita dei tre personaggi, ma credo che, anche per le dimensioni limitate del racconto, tu non abbia descritto compiutamente l'essenza del poliamore, che va molto più in là della semplice apertura della coppia. Però lo fai intravedere nel finale.

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antico
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Re: Essere il loro specchio

Messaggio#12 » domenica 3 novembre 2024, 19:06

Un racconto interessante che fallisce un po' nel finale perché non ho capito bene la logica dietro queste "apparizioni" nello schermo e il fatto se Ryu stesse desiderando un rapporto come quello tra Sebo e Lisa andando i tal modo a fare un po' cadere il discorso sul poliamore. Direi che manca un po' di focalizzazione sul senso generale perché ci mostri una coppia classica che sostiene di essere aperta e un single classico che se l'è presa in quel bip. Manca anche, parecchio, il conflitto e lo so che non è per forza necessario, però seminarne, lavorare proprio su questa invidia o cosa sia, scavare più a fondo su contrasti latenti (che ci mostro solo nel primo paragrafo, ma che poi non affronti più) avrebbe aiutato a definire meglio il quid del racconto stesso. Insomma, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.

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