Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 18 novembre con un tema di Luca Fagiolo e 5000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore.
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Nihal
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Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#1 » lunedì 18 novembre 2024, 22:44

Margherita riaprì gli occhi lentamente, un po’ per il dolore alla testa, un po’ per la paura. Il taglio a livello della tempia pulsava ancora tantissimo, un leggero calore sulla guancia le fece capire che un rivolo di sangue si era ormai seccato. Chissà quanto tempo era rimasta incosciente.
Si accorse solo in quel momento di non essere a terra, sdraiata, come dovrebbero essere le persone colpite e svenute. Provò a muoversi ma qualcosa non glielo permetteva. Era legata, molto stretta, ad un tronco. Intorno a sé gli alberi, la radura, il nulla. Una vampata di calore le risalì dal centro del petto fino a tutta la testa, iniziò a sudare e il cuore le accelerò nel petto. Non vedeva il suo amico.
Provò a urlare ma realizzò solo in quell’istante che le sorprese non erano finite: un bavaglio le copriva la bocca, portandosi dietro la testa e incarcerando la sua voce come la spessa corda faceva con le sue braccia. Il terrore la prese tutta di colpo e iniziò a divincolarsi. La corda, usurata, le graffiava i polsi, causandole dolore. Gemette, ma il rumore rimase prigioniero della sua gola, il panno come un carceriere delle sue possibilità di essere scoperta.

“Non serve che ti agiti, nessuno passa di qui.”

La voce proveniva da dietro di lei, ma non le servì vedere chi aveva pronunciato quelle parole perché un brivido la percosse tutta. Non poteva essere…

“Lo so bene, io” continuò Marco, circumnavigando l’albero e portandosi ora davanti all’amica “ho passato interi pomeriggi qui. Non è mai venuto nessuno.”

Provò un urlo disperato ma niente, il bavaglio bloccava ogni cosa. La vista le si offuscò perché gli occhi si erano inumiditi, provò nuovamente a muoversi ma la corda era legata troppo stretta.

“Sai, io so cosa provi. Lo so che tu ora vorresti essere liberata a correre via il più veloce che puoi” Marco rimaneva fermo, ma ciondolava su sé stesso, portandosi prima sui talloni e poi sulle punte. Non alzava lo sguardo da terra

“Ho sempre voluto scappare. Ogni volta. Ma non serve a niente. Ti raggiunge sempre, lo sai, no?” Continuò, scavando nel terreno con la punta della scarpa, come per creare una tomba dove seppellire i ricordi man mano che gli uscivano dalla testa. Le sue mani si serrarono a pugno, le nocche diventarono bianche per la forza. “Correvo così tanto... ma lui era sempre più veloce di me. È un adulto, non dovrebbe essere così strano”.

Solo in quell’istante alzò la testa, e Margherita poté osservarne lo sguardo: occhi brillarono di una luce strana, le pesanti occhiaie che lei aveva notato solo ora, lo rendevano come stanco, sconfitto.

Si voltò verso lo zaino e cominciò a rovistare. “Quando ci troveranno, sapranno tutto. Lo sapranno.” Mormorava, quasi volesse rincuorare sé stesso.

Si rialzò e si avvicinò verso di lei con in mano un oggetto che non riusciva a identificare. Era molto calmo mentre si portava al fianco dell’amica.

“Ora farà molto male, ti avviso, ma ti prometto che durerà poco” il suo fiato sui capelli “quando mi troveranno dirò che quel mostro voleva che ti tagliassi le dita per farmele mangiare. Dirò loro che prima di guardarti morire ho pianto e scalciato ma lui mi ha colpito continuamente e ho dovuto farlo”. Margherita sentì un oggetto freddo ricoprirle l’indice della mano, come un anello “sai cos’è la cosa divertente: stamattina mi ha davvero riempito di calci”.

Il dolore che seguì fu più intenso di quanto potesse mai immaginare. Il bosco intorno sembrò caderle adesso, come se volesse finalmente seppellirla, le pupille le si girarono all’interno della testa e il grido che non riuscì a scappare al bavaglio fu il più potente che avesse mai potuto lanciare.
L’estremità della mano pulsava, sempre più velocemente. Il ritmo che doveva avere la danza della morte. si ritrovò a pensare. Un’onda calda le si propagò su tutto il braccio, che iniziò tremare incontrollato, sotto le corde. Pianse e gemette con il cuore che batteva all’impazzata dentro il petto, rapido come lei avrebbe voluto essere per fuggire da quel Mostro.
Si trovò a recitare una preghiera, una preghiera che ripescò nella sua memoria più profonda, nella speranza che Dio, se mai fosse esistito, si inorridisse per quello spettacolo macabro.
E Dio doveva esistere davvero e doveva essersi inorridito molto perché quasi subito Margherita udì un rumore di passi e foglie calpestate provenire dalla sua sinistra. Girò la testa.
Marco, preso alla sprovvista, si raddrizzò, allontanandosi qualche passo. Ora era lui ad avere gli occhi spalancati, il terrore nello sguardo, il corpo rigido, le braccia lungo i fianchi. Lasciò cadere l’aggeggio metallico a terra.
In piedi, davanti a loro, stava un uomo: alto e muscoloso, teneva in mano una corda esattamente uguale a quella con cui Margherita era legata. Sul suo viso era apparso un sorriso asimmetrico, una cicatrice che si era aperta per mostrare una fila di denti gialli.

“Bel lavoro, ben fatto figliolo” esordì.



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antico
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#2 » lunedì 18 novembre 2024, 22:50

Ciao Jacopo e benvenuto nell'Arena! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa LUCA FAGIOLO EDITION!

Ps: non so se sei già nel gruppo fb, nel caso ti consiglio di entrarci. Ps: se riesci a mandarmi richiesta di amicizia su FB (sono Maurizio Bertino e la mia immagine profilo è un Kodama della Principessa Mononoke di Myazaki).

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#3 » lunedì 18 novembre 2024, 22:52

Fatto entrambe! Grazie :)

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Givvo
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2024, 17:46

Ciao Jacopo, piacere di Leggerti!

Il tuo racconto ha un ritmo perfetto, si dipana bene tra il monologo da serial killer e le sensazioni e i pensieri della vittima, che non è in grado di rispondere, funziona ottimamente.
Anche a livello spaziale funziona tutto e si immagina facilmente.
Non mi è chiarissima la mente dell'assassino sul finale. Voleva incolpare il padre dell'omicidio?
Inoltre, mi aspettavo l'arrivo di quest'ultimo, che sembra compiaciuto nelle parole, ma lascia ambiguità nei gesti e nella reazione del figlio. Ha una corda in mano, che mi ha fatto sorgere il dubbio che voglia a sua volta punirlo, mentre con le parole mi pareva elogiarlo.
Per il resto scorre bene, ben scritto, tema centrato.

A rileggerci e buona edizione!

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#5 » martedì 19 novembre 2024, 18:08

Givvo ha scritto:Ciao Jacopo, piacere di Leggerti!

Il tuo racconto ha un ritmo perfetto, si dipana bene tra il monologo da serial killer e le sensazioni e i pensieri della vittima, che non è in grado di rispondere, funziona ottimamente.
Anche a livello spaziale funziona tutto e si immagina facilmente.
Non mi è chiarissima la mente dell'assassino sul finale. Voleva incolpare il padre dell'omicidio?
Inoltre, mi aspettavo l'arrivo di quest'ultimo, che sembra compiaciuto nelle parole, ma lascia ambiguità nei gesti e nella reazione del figlio. Ha una corda in mano, che mi ha fatto sorgere il dubbio che voglia a sua volta punirlo, mentre con le parole mi pareva elogiarlo.
Per il resto scorre bene, ben scritto, tema centrato.

A rileggerci e buona edizione!


Ciao Givvo, ti ringrazio tanto! Purtroppo il racconto era pensato per qualcosa di più lungo e nel finale ho dovuto tagliare. Concettualmente il bambino voleva far credere che il padre avesse portato lì lui e l’amica. Il padre invece stava arrivando per “preparare il campo” per un pomeriggio con il figlio. Nessuno dei due si aspettava di trovare l’atto ma, mentre il figlio ha paura della reazione del padre, quest’ultimo prova un “moto di orgoglio” nel vedere che “buon sangue non mente”. Lo so, dovevo spiegarlo meglio ma non riuscivo a stare nei caratteri :(
Grazie mille comunque per il commento!

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Givvo
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#6 » martedì 19 novembre 2024, 18:21

Nihal ha scritto:
Givvo ha scritto:Ciao Jacopo, piacere di Leggerti!

Il tuo racconto ha un ritmo perfetto, si dipana bene tra il monologo da serial killer e le sensazioni e i pensieri della vittima, che non è in grado di rispondere, funziona ottimamente.
Anche a livello spaziale funziona tutto e si immagina facilmente.
Non mi è chiarissima la mente dell'assassino sul finale. Voleva incolpare il padre dell'omicidio?
Inoltre, mi aspettavo l'arrivo di quest'ultimo, che sembra compiaciuto nelle parole, ma lascia ambiguità nei gesti e nella reazione del figlio. Ha una corda in mano, che mi ha fatto sorgere il dubbio che voglia a sua volta punirlo, mentre con le parole mi pareva elogiarlo.
Per il resto scorre bene, ben scritto, tema centrato.

A rileggerci e buona edizione!


Ciao Givvo, ti ringrazio tanto! Purtroppo il racconto era pensato per qualcosa di più lungo e nel finale ho dovuto tagliare. Concettualmente il bambino voleva far credere che il padre avesse portato lì lui e l’amica. Il padre invece stava arrivando per “preparare il campo” per un pomeriggio con il figlio. Nessuno dei due si aspettava di trovare l’atto ma, mentre il figlio ha paura della reazione del padre, quest’ultimo prova un “moto di orgoglio” nel vedere che “buon sangue non mente”. Lo so, dovevo spiegarlo meglio ma non riuscivo a stare nei caratteri :(
Grazie mille comunque per il commento!

Tranquillo, anch'io ho fatto molta fatica coi caratteri e ho dovuto tagliare molta parte descrittiva e comprimere il finale. :/
Grazie del chiarimento, così ha perfettamente senso!

PVronin
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#7 » martedì 19 novembre 2024, 21:08

Ciao Jacopo!
Hai optato per una sordida storia di serial killers generazionali. Prima cosa: sfronderei alcune parole e locuzioni. Ad esempio: ‘Si accorse di non essere…” è ovvio che sia in quel momento; ‘Provò a urlare ma le sorprese…’, realizzare nel significato di rendersi conto è mutuato dal francese attraverso l’inglese: all’accademia della crusca non fa schifo ma non so dirti quanto piaccia a lettori ed editori. Nel complesso, avendo tempo a disposizione curerei meglio la sequenza di questo incipit rendendolo più breve, incisivo e quindi drammatico.
Bravo, quell’oggetto “che non riusciva a indentificare” mi fa tremare i polsi. Dubbio: se un grido non scappa al bavaglio, è potente?
Finale lapidario, forte, auspica uno sviluppo. In bocca al lupo!
PVronin

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#8 » mercoledì 20 novembre 2024, 11:19

PVronin ha scritto:Ciao Jacopo!
Hai optato per una sordida storia di serial killers generazionali. Prima cosa: sfronderei alcune parole e locuzioni. Ad esempio: ‘Si accorse di non essere…” è ovvio che sia in quel momento; ‘Provò a urlare ma le sorprese…’, realizzare nel significato di rendersi conto è mutuato dal francese attraverso l’inglese: all’accademia della crusca non fa schifo ma non so dirti quanto piaccia a lettori ed editori. Nel complesso, avendo tempo a disposizione curerei meglio la sequenza di questo incipit rendendolo più breve, incisivo e quindi drammatico.
Bravo, quell’oggetto “che non riusciva a indentificare” mi fa tremare i polsi. Dubbio: se un grido non scappa al bavaglio, è potente?
Finale lapidario, forte, auspica uno sviluppo. In bocca al lupo!


Ciao PVronin, ti ringrazio molto per il commento perché è proprio quello che speravo di trovare in un contesto come questo. Spesso mi dico che i caratteri sono pochi ma, rileggendolo, effettivamente potrei rendere ciò che scrivo più snello e asciutto, senza perdermi in formule eccessive.
Per quanto riguarda il discorso del grido, io l’avevo inteso, sbagliando, come se fossi Margherita. Immagina di avere la bocca costretta ma di voler gridare fortissimo: dal tuo PDV tu ci stai mettendo “potenza” e “forza”. Era “potente in potenza”, se posso dirlo ahahah :)

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M.M
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#9 » giovedì 21 novembre 2024, 20:18

Ciao Jacopo, buona prima edizione!

la scena non è male, la prosa funziona abbastanza. Qualche frase è più fortunata di altre, come quella metafora sul carceriere o sulla danza della morte: si vede che ti vuole uscire un po' di lirismo e non necessariamente ci sta male, anzi. Mi sarei aspettato qualcosa su questo genere anche nella descrizione del dolore; la perdita del dito di Margherita meritava un po' di più dal punto di vista della descrizione. Anche il suo panico l'ho sentito poco. Forse è più interessante il piano di Marco, e visto lo spazio che ha meritava un pov interno? Sarebbe stato interessante vedere dai suoi pensieri se fosse veramente uguale al padre o se questa trovata è un modo disperato di uscire da una situazione insostenibile.
Comunque ci sono dei begli elementi, continua a scrivere!
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!

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*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#10 » venerdì 22 novembre 2024, 12:57

M.M ha scritto:Ciao Jacopo, buona prima edizione!

la scena non è male, la prosa funziona abbastanza. Qualche frase è più fortunata di altre, come quella metafora sul carceriere o sulla danza della morte: si vede che ti vuole uscire un po' di lirismo e non necessariamente ci sta male, anzi. Mi sarei aspettato qualcosa su questo genere anche nella descrizione del dolore; la perdita del dito di Margherita meritava un po' di più dal punto di vista della descrizione. Anche il suo panico l'ho sentito poco. Forse è più interessante il piano di Marco, e visto lo spazio che ha meritava un pov interno? Sarebbe stato interessante vedere dai suoi pensieri se fosse veramente uguale al padre o se questa trovata è un modo disperato di uscire da una situazione insostenibile.
Comunque ci sono dei begli elementi, continua a scrivere!


Ciao M., ti ringrazio innanzitutto del commento! Mi fa onore perché, tu non lo sai ancora, ma sarai il mio regolato di Natale ahahaha :)
Tornado seri, hai ragione. Al pov di Marco non avevo proprio pensato, devo essere sincero. Per il resto, ti ringrazio ancora per gli spunti!

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M.M
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#11 » venerdì 22 novembre 2024, 13:27

Nihal ha scritto:
M.M ha scritto:Ciao Jacopo, buona prima edizione!

la scena non è male, la prosa funziona abbastanza. Qualche frase è più fortunata di altre, come quella metafora sul carceriere o sulla danza della morte: si vede che ti vuole uscire un po' di lirismo e non necessariamente ci sta male, anzi. Mi sarei aspettato qualcosa su questo genere anche nella descrizione del dolore; la perdita del dito di Margherita meritava un po' di più dal punto di vista della descrizione. Anche il suo panico l'ho sentito poco. Forse è più interessante il piano di Marco, e visto lo spazio che ha meritava un pov interno? Sarebbe stato interessante vedere dai suoi pensieri se fosse veramente uguale al padre o se questa trovata è un modo disperato di uscire da una situazione insostenibile.
Comunque ci sono dei begli elementi, continua a scrivere!


Ciao M., ti ringrazio innanzitutto del commento! Mi fa onore perché, tu non lo sai ancora, ma sarai il mio regolato di Natale ahahaha :)
Tornado seri, hai ragione. Al pov di Marco non avevo proprio pensato, devo essere sincero. Per il resto, ti ringrazio ancora per gli spunti!

Ora che lo so approfitto per ringraziare, e spero mi farai sapere poi se ti piacerà quello che leggerai!
Vuoi leggere il primo* fantasy noir italiano? Un affare per orecchie a punta è disponibile!

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*viene fuori che ce ne sono altri, comunque il mio vale la pena giuro

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gioco
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#12 » venerdì 22 novembre 2024, 19:47

Ciao Jacopo, e benvenuto nell’arena!
Il tema è senz’altro centrato, per certi versi simile ad altri racconti del gruppo. Trovo che il racconto sia decisamente ben scritto, forse la parte finale avrebbe potuto essere curata un poco di più ma nel complesso un bel lavoro. Non sono certo di aver capito se Marco pianificasse di seviziarla e ucciderla per incastrare in qualche modo il padre, facendo sì che la colpa ricadesse su di lui. Se è così a mio avviso la cosa avrebbe dovuto essere inquadrata meglio, senza spiegoni ma con qualche aggancio in più.
Bella prova e in bocca al lupo!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#13 » domenica 24 novembre 2024, 11:45

gioco ha scritto:Ciao Jacopo, e benvenuto nell’arena!
Il tema è senz’altro centrato, per certi versi simile ad altri racconti del gruppo. Trovo che il racconto sia decisamente ben scritto, forse la parte finale avrebbe potuto essere curata un poco di più ma nel complesso un bel lavoro. Non sono certo di aver capito se Marco pianificasse di seviziarla e ucciderla per incastrare in qualche modo il padre, facendo sì che la colpa ricadesse su di lui. Se è così a mio avviso la cosa avrebbe dovuto essere inquadrata meglio, senza spiegoni ma con qualche aggancio in più.
Bella prova e in bocca al lupo!


Ciao! Allora, innanzitutto ti ringrazio per i commenti. Effettivamente l’idea era quella, il figlio doveva incolpare poi il padre di averlo costretto a fare quanto descritto, in modo tale da farlo arrestare e “liberare” il figlio dal padre violento. Purtroppo sono ancora acerbo, nella scrittura e mi accorgo che una delle cose che mi sono state fatte più notare è proprio di cercare una distribuzione migliore delle informazioni. Però grazie ancora, perché adesso ci farò molto più caso!

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giulio.palmieri
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#14 » lunedì 25 novembre 2024, 9:57

Ciao Jacopo, tema ok, per un racconto che scorre con un buon ritmo fino alla fine. Il finale non è chiarissimo, ho pensato che fosse la volta del killer subire lo stesso destino della sua vittima, sebbene la battuta finale chiarisca le intenzioni del protagonista. Alcuni passaggi non sono chiarissimi (es. "Il ritmo che doveva avere la danza della morte. si ritrovò a pensare"). Occhio poi all'inserimento del narratore onnisciente in un tessuto narrativo in cui il pdv è tutto a focalizzazione interna:
- "E Dio doveva esistere davvero e doveva essersi inorridito molto perché quasi subito"
- Marco, preso alla sprovvista, etc.

Secondo me la frase "E Dio doveva etc." spezza il ritmo fino a quel momento. Un buon racconto, ma attenzione al controllo tecnico del pdv (che in racconti di questo genere è tutto). A rileggerci, buona edition.

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#15 » lunedì 25 novembre 2024, 12:24

giulio.palmieri ha scritto:Ciao Jacopo, tema ok, per un racconto che scorre con un buon ritmo fino alla fine. Il finale non è chiarissimo, ho pensato che fosse la volta del killer subire lo stesso destino della sua vittima, sebbene la battuta finale chiarisca le intenzioni del protagonista. Alcuni passaggi non sono chiarissimi (es. "Il ritmo che doveva avere la danza della morte. si ritrovò a pensare"). Occhio poi all'inserimento del narratore onnisciente in un tessuto narrativo in cui il pdv è tutto a focalizzazione interna:
- "E Dio doveva esistere davvero e doveva essersi inorridito molto perché quasi subito"
- Marco, preso alla sprovvista, etc.

Secondo me la frase "E Dio doveva etc." spezza il ritmo fino a quel momento. Un buon racconto, ma attenzione al controllo tecnico del pdv (che in racconti di questo genere è tutto). A rileggerci, buona edition.


Ciao Giulio, ti ringrazio tantissimo per il commento! Tutti mi state scrivendo questa cosa sul finale, probabilmente ho fatto un sacco di casino con la gestione dei caratteri e ci dovrò lavorare molto.
Bella la puntualizzazione sul pdv perché concordo sia importantissima, grazie mille davvero! Mi permetto di chiederti se queste due versioni potrebbero migliorare la situazione:

“E lei si ritrovò a pregare che Dio si accorga….”
“E Margherità vide lo sguardo di Marco cambiare improvvisamente e passare…”


Grazie mille ancora!

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Signor_Darcy
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#16 » martedì 26 novembre 2024, 10:06

Ciao Jacopo e benvenuto.
Che ti devo dire, del tuo racconto? Mi è piaciuto: ha ritmo, risponde al tema, gioca bene con la gestualità dei personaggi (la buca col piede, per esempio), gestisce bene i dialoghi e le emozioni. Migliorabile, certo, a cominciare dalla punteggiatura, che ogni tanto con poco tempo a disposizione tende a sfuggire (per esempio è di troppo la virgola in “le pesanti occhiaie che lei aveva notato solo ora, lo rendevano come stanco” e manca un punto interrogativo in “sai cos’è la cosa divertente: stamattina mi ha davvero riempito di calci”).
Un’altra cosa che può essere migliorata è la gestione degli incisi tra i dialoghi: per esempio l’estratto

“Ho sempre voluto scappare. Ogni volta. Ma non serve a niente. Ti raggiunge sempre, lo sai, no?” Continuò, scavando nel terreno con la punta della scarpa, come per creare una tomba dove seppellire i ricordi man mano che gli uscivano dalla testa.

Lo avrei arricchito di ritmo con modifiche minime.

“Ho sempre voluto scappare. Ogni volta. Ma non serve a niente.” Scavò nel terreno con la punta della scarpa, come per creare una tomba dove seppellire i ricordi man mano che gli uscivano dalla testa. “Ti raggiunge sempre. Lo sai, no?”

Ottima prova, comunque.

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#17 » martedì 26 novembre 2024, 13:55

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Jacopo e benvenuto.
Che ti devo dire, del tuo racconto? Mi è piaciuto: ha ritmo, risponde al tema, gioca bene con la gestualità dei personaggi (la buca col piede, per esempio), gestisce bene i dialoghi e le emozioni. Migliorabile, certo, a cominciare dalla punteggiatura, che ogni tanto con poco tempo a disposizione tende a sfuggire (per esempio è di troppo la virgola in “le pesanti occhiaie che lei aveva notato solo ora, lo rendevano come stanco” e manca un punto interrogativo in “sai cos’è la cosa divertente: stamattina mi ha davvero riempito di calci”).
Un’altra cosa che può essere migliorata è la gestione degli incisi tra i dialoghi: per esempio l’estratto

“Ho sempre voluto scappare. Ogni volta. Ma non serve a niente. Ti raggiunge sempre, lo sai, no?” Continuò, scavando nel terreno con la punta della scarpa, come per creare una tomba dove seppellire i ricordi man mano che gli uscivano dalla testa.

Lo avrei arricchito di ritmo con modifiche minime.

“Ho sempre voluto scappare. Ogni volta. Ma non serve a niente.” Scavò nel terreno con la punta della scarpa, come per creare una tomba dove seppellire i ricordi man mano che gli uscivano dalla testa. “Ti raggiunge sempre. Lo sai, no?”

Ottima prova, comunque.


Grazie mille per i suggerimenti! Effettivamente mi chiedo sempre se inserire una piccola descrizione in mezzo al dialogo o alla fine e non so mai bilanciare bene questo aspetto! Perciò accolgo volentieri il consiglio, grazie mille!

Felice che ti sia piaciuto il racconto :)

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Emiliano Maramonte
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#18 » mercoledì 27 novembre 2024, 12:28

Ciao Jacopo, felice di conoscerti e benvenuto nell'infernale Arena! Ne vedrai delle belle!

Del tuo racconto mi hanno colpito due aspetti: la perfetta atmosfera da thriller ambientato in un bosco e lo stile veloce, tagliente e grondante suspense. Essendo io, tra le altre cose, appassionato proprio di thriller/horror (Dean Koontz, Richard Laymon, Robert McCammon ti dicono qualcosa?) ho apprezzato la lenta e inesorabile costruzione della suspense fino alla rivelazione finale. E qui comincia qualche nota dolente. 1) Come primo impatto ho visualizzato un giovane non un bambino, ma potrebbe essere un mia disattenzione nella lettura; 2) Si poteva focalizzare meglio la dinamica del protagonista col padre, sarebbe stato un colpo di scena clamoroso. Ma mi par di capire che hai avuto qualche problema di sfoltimento che ha edulcorato l'effetto finale. 3) Il potenziale della tua scrittura è enorme, ma va limato, come ad esempio nella frase: "Le sue mani si serrarono a pugno, le nocche diventarono bianche per la forza.", che così com'è risulta stucchevole, e quel "nocche bianche" è un pugno nell'occhio!
In ogni caso, risultato complessivo gradevole e ad effetto.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#19 » mercoledì 27 novembre 2024, 14:41

Ciao Emiliano, ti ringrazio molto per il commento e le belle parole. Ti dirò una cosa: io leggo di tutto, fuorché horror e thriller ahahah :) la mia esperienza di lettore si limita a qualche romanzo di Patricia Cornwell, finito mal volentieri. Sono stato invece un grande fruitore di serie Tv poliziesche in adolescenza, ma lettore proprio mai.
Provo a risponderti a punti:

1) forse il mio errore è stato iniziare la mia avventura su MC con un testo estratto da qualcosa di più ampio che stavo già scrivendo. Questo mi ha portato a dover tagliare più che costruire da zero, quindi forse mi ha portato a togliere alcuni particolari, come quello relativo all’età.

2) Non ho ben capito questa cosa, scusami. Intendi che una forma tipo: “le nocche, pallide per lo sforzo…” sarebbe stata migliore?

3) Giuro, la prossima volta mi darò come regola aurea principale di dare il giusto spazio al finale della storia, poveretto ahahah

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giulio.palmieri
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#20 » mercoledì 27 novembre 2024, 22:18

Nihal ha scritto:
giulio.palmieri ha scritto:Ciao Jacopo, tema ok, per un racconto che scorre con un buon ritmo fino alla fine. Il finale non è chiarissimo, ho pensato che fosse la volta del killer subire lo stesso destino della sua vittima, sebbene la battuta finale chiarisca le intenzioni del protagonista. Alcuni passaggi non sono chiarissimi (es. "Il ritmo che doveva avere la danza della morte. si ritrovò a pensare"). Occhio poi all'inserimento del narratore onnisciente in un tessuto narrativo in cui il pdv è tutto a focalizzazione interna:
- "E Dio doveva esistere davvero e doveva essersi inorridito molto perché quasi subito"
- Marco, preso alla sprovvista, etc.

Secondo me la frase "E Dio doveva etc." spezza il ritmo fino a quel momento. Un buon racconto, ma attenzione al controllo tecnico del pdv (che in racconti di questo genere è tutto). A rileggerci, buona edition.


Ciao Giulio, ti ringrazio tantissimo per il commento! Tutti mi state scrivendo questa cosa sul finale, probabilmente ho fatto un sacco di casino con la gestione dei caratteri e ci dovrò lavorare molto.
Bella la puntualizzazione sul pdv perché concordo sia importantissima, grazie mille davvero! Mi permetto di chiederti se queste due versioni potrebbero migliorare la situazione:

“E lei si ritrovò a pregare che Dio si accorga….”
“E Margherità vide lo sguardo di Marco cambiare improvvisamente e passare…”

Grazie mille ancora!


Ciao Jacopo, l'importante (secondo me) è mantenere il pdv interno, scegli pure tu la soluzione che ritieni migliore. A rileggerci, buona edition

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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#21 » lunedì 2 dicembre 2024, 16:42

Ciao Jacopo, benvenuto su MC! In qualità di Inquisitore sono chiamato a dare l'ultimo giudizio al tuo racconto e così eccomi qui.
Nel tuo pezzo ci porti lentamente a conoscere la situazione drammatica in cui si trova Margherita. Forse troppo lentamente: si avverte una forzatura per rallentare le sue percezioni. Si accorge prima di un lieve calore sulla guancia e dopo di essere legata? Solo dopo un po' si rende conto di essere ibavagliata. Non molto credibile. In generale al testo gioverebbe una buona sfoltita e ci sono un po' di cose da sistemare anche dal punto di vista tecnico. Ti segnalo qualcosa a titolo d'esempio: quando scrivi "realizzò solo in quell’istante che le sorprese non erano finite" smorzi molto la tensione. La formulazione è tipica di una situazione tranquilla, non in liena con le emozioni suggerite dal contesto (non so se mi sono spiegato) e in generale si annotano troppi dettagli per sentirsi davvero allineati alla situazione.
La frase "La voce proveniva da dietro di lei, ma non le servì vedere chi aveva pronunciato quelle parole perché un brivido la percosse tutta." non funziona bene, perché non c'è attinenza tra il brivido e la consapevolezza che ci viene segnalata, si tratta di una forzatura che ci mostra la mano dell'autore togliendo credibilità al pezzo. C'è anche un caso di malapropsismo col termine "circumnavigare" che mostra una certa ingenuità autoriale.
Dal punto di vista del contenuto riescia a costruire una situazione carica di tensione, ma povera di evoluzione: Margherita è stata catturata da un amico folle figlio di un padre folle. Verrebbe da dire "quindi?". Te lo segnalo solo per fare una riflessione generale sul ruolo di un racconto e su come potresti provare a costruire il prossimo.
Sono sicuro che ci vorrà pochissimo a correggere queste sottigliezze nei tuoi prossimi lavori e ci proporrai cose molto interessanti.
Pollice ni, ma tendente al positivo per questo tuo primo racconto.

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Nihal
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Re: Prima o poi ci troveranno - Poiana Jacopo

Messaggio#22 » lunedì 2 dicembre 2024, 22:03

L'inquisitore ha scritto:Ciao Jacopo, benvenuto su MC! In qualità di Inquisitore sono chiamato a dare l'ultimo giudizio al tuo racconto e così eccomi qui.
Nel tuo pezzo ci porti lentamente a conoscere la situazione drammatica in cui si trova Margherita. Forse troppo lentamente: si avverte una forzatura per rallentare le sue percezioni. Si accorge prima di un lieve calore sulla guancia e dopo di essere legata? Solo dopo un po' si rende conto di essere ibavagliata. Non molto credibile. In generale al testo gioverebbe una buona sfoltita e ci sono un po' di cose da sistemare anche dal punto di vista tecnico. Ti segnalo qualcosa a titolo d'esempio: quando scrivi "realizzò solo in quell’istante che le sorprese non erano finite" smorzi molto la tensione. La formulazione è tipica di una situazione tranquilla, non in liena con le emozioni suggerite dal contesto (non so se mi sono spiegato) e in generale si annotano troppi dettagli per sentirsi davvero allineati alla situazione.
La frase "La voce proveniva da dietro di lei, ma non le servì vedere chi aveva pronunciato quelle parole perché un brivido la percosse tutta." non funziona bene, perché non c'è attinenza tra il brivido e la consapevolezza che ci viene segnalata, si tratta di una forzatura che ci mostra la mano dell'autore togliendo credibilità al pezzo. C'è anche un caso di malapropsismo col termine "circumnavigare" che mostra una certa ingenuità autoriale.
Dal punto di vista del contenuto riescia a costruire una situazione carica di tensione, ma povera di evoluzione: Margherita è stata catturata da un amico folle figlio di un padre folle. Verrebbe da dire "quindi?". Te lo segnalo solo per fare una riflessione generale sul ruolo di un racconto e su come potresti provare a costruire il prossimo.
Sono sicuro che ci vorrà pochissimo a correggere queste sottigliezze nei tuoi prossimi lavori e ci proporrai cose molto interessanti.
Pollice ni, ma tendente al positivo per questo tuo primo racconto.


Buonasera inquisitore! Innanzitutto grazie per i commenti più tecnici, saranno preziosi.
Per la parte in cui mi scrivi che manca evoluzione nel racconto, devo dire che si tratta di una cosa di cui mi sono reso conto rileggendo nei giorni. Sarà sicuramente una parte su cui dovrò lavorare.
Probabilmente, preso dall’entusiasmo della prima volta, ho consegnato troppo presto, scrivendo troppo di getto e senza rivedere alcune cose.
Sarò sicuramente qui il prossimo mese e spero verrà un lavoro migliore.
Grazie ancora!

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