Paint the town blue - di Francesca Da Re
- Francy2912
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Paint the town blue - di Francesca Da Re
Il fumo mi avvolge, lampi di luce brillano intorno. Sarebbe uno spettacolo bello da vedere, l’arancione che divampa a intervalli regolari, se non indicasse il fuoco nemico e la mia vita non fosse a rischio. Soffoco una risata. Chi voglio prendere in giro? Non mi interessa più, devo solo fare un passo dopo l’altro e completare la missione. Lo devo fare per lei.
Un’esplosione, mi butto a terra in mezzo ai detriti, non riesco a capire da dove provenga, la nebbia mi confonde i sensi. Mi rialzo. Riesco a scorgere una figura avanzare nella penombra, strizzo gli occhi per capire se è un nemico.
“Chi si vede! L’eroe di Astoria.” La voce esce più sarcastica del voluto. Il fumo si dirada di quel tanto che mi permette di scorgere la smorfia che compare sul suo volto.
“Come siamo arrivati a questo punto?”
Alzo gli occhi al cielo, non ha capito e mai lo farà. Mi muovo verso di lui, lo fisso nei suoi occhi ambra. Mille emozioni si alternano nel suo sguardo: tristezza, rabbia e… no, mi devo essere sbagliato.
Lo raggiungo e tiro un sospiro di sollievo. Non è ferito.
“Spostati, non voglio combattere con te.”
Non fiata, muove solo la mano sull’elsa della spada.
“È questa la tua risposta?” Soffoco di nuovo una risata, è così assurdo. L’eroe contro il cattivo, a questo ci siamo ridotti. Scuoto la testa per scacciarmi di mente ciò che saremmo potuti essere e non siamo stati.
Indietreggio di dieci passi, senza smettere di guardarlo, voglio imprimere nella memoria ogni istante, a prescindere da come vada, questa è l’ultima volta che lo vedrò, ne sono consapevole.
Prendo la pistola e mi metto in posizione.
“Come i vecchi tempi.” Sorrido e premo il grilletto.
Si muove bene, il maledetto è migliorato. Non per niente ha scalato i ranghi, mi sussurra una voce nella testa. I colpi lo sfiorano, ma non riesco a fare centro, forse non voglio. No. Faccio un respiro profondo e prendo la mira, devo aspettare che si avvicini un poco. Un passo ancora e… Lo guardo in viso, sorride, da quanto non lo vedevo sorridere? Sbatto la testa per il contraccolpo, non ho premuto, che idiota.
“Non hai sparato, perché?”
È così vicino che il suo alito mi scalda il viso.
“Non sono un assassino.”
La rabbia mi sale dentro, ho mandato tutto a rotoli.
“Smettila di dire bugie, so cosa hai fatto, tutte quelle persone…”
Mi divincolo. “Hanno ucciso Mary! Mia sorella è morta in quell’attentato! Come puoi pensare sia opera mia?”
“Mary è morta?” La sua voce trema.
“Sì, coglione, la colpa è del governo che ami tanto!”
Cerco di alzarmi, ma è seduto sulle mie gambe ed è pesante, cazzo.
“Mi dispiace…”
Con un colpo di reni mi metto seduto, il mio viso è a un soffio dal suo.
“Dispiace pure a me.” Gli sfioro le labbra con un bacio. “In un’altra vita Mary avrebbe portato le nostre fedi.”
Chiudo gli occhi e appoggio la fronte contro la sua. Infilo la mano in tasca.
“Ma se questo non può essere il mio futuro, farò in modo che sia quello di qualcun altro.”
La missione la porteranno avanti gli altri. Stringo le dita sull’anello di metallo e tiro.
Un’esplosione, mi butto a terra in mezzo ai detriti, non riesco a capire da dove provenga, la nebbia mi confonde i sensi. Mi rialzo. Riesco a scorgere una figura avanzare nella penombra, strizzo gli occhi per capire se è un nemico.
“Chi si vede! L’eroe di Astoria.” La voce esce più sarcastica del voluto. Il fumo si dirada di quel tanto che mi permette di scorgere la smorfia che compare sul suo volto.
“Come siamo arrivati a questo punto?”
Alzo gli occhi al cielo, non ha capito e mai lo farà. Mi muovo verso di lui, lo fisso nei suoi occhi ambra. Mille emozioni si alternano nel suo sguardo: tristezza, rabbia e… no, mi devo essere sbagliato.
Lo raggiungo e tiro un sospiro di sollievo. Non è ferito.
“Spostati, non voglio combattere con te.”
Non fiata, muove solo la mano sull’elsa della spada.
“È questa la tua risposta?” Soffoco di nuovo una risata, è così assurdo. L’eroe contro il cattivo, a questo ci siamo ridotti. Scuoto la testa per scacciarmi di mente ciò che saremmo potuti essere e non siamo stati.
Indietreggio di dieci passi, senza smettere di guardarlo, voglio imprimere nella memoria ogni istante, a prescindere da come vada, questa è l’ultima volta che lo vedrò, ne sono consapevole.
Prendo la pistola e mi metto in posizione.
“Come i vecchi tempi.” Sorrido e premo il grilletto.
Si muove bene, il maledetto è migliorato. Non per niente ha scalato i ranghi, mi sussurra una voce nella testa. I colpi lo sfiorano, ma non riesco a fare centro, forse non voglio. No. Faccio un respiro profondo e prendo la mira, devo aspettare che si avvicini un poco. Un passo ancora e… Lo guardo in viso, sorride, da quanto non lo vedevo sorridere? Sbatto la testa per il contraccolpo, non ho premuto, che idiota.
“Non hai sparato, perché?”
È così vicino che il suo alito mi scalda il viso.
“Non sono un assassino.”
La rabbia mi sale dentro, ho mandato tutto a rotoli.
“Smettila di dire bugie, so cosa hai fatto, tutte quelle persone…”
Mi divincolo. “Hanno ucciso Mary! Mia sorella è morta in quell’attentato! Come puoi pensare sia opera mia?”
“Mary è morta?” La sua voce trema.
“Sì, coglione, la colpa è del governo che ami tanto!”
Cerco di alzarmi, ma è seduto sulle mie gambe ed è pesante, cazzo.
“Mi dispiace…”
Con un colpo di reni mi metto seduto, il mio viso è a un soffio dal suo.
“Dispiace pure a me.” Gli sfioro le labbra con un bacio. “In un’altra vita Mary avrebbe portato le nostre fedi.”
Chiudo gli occhi e appoggio la fronte contro la sua. Infilo la mano in tasca.
“Ma se questo non può essere il mio futuro, farò in modo che sia quello di qualcun altro.”
La missione la porteranno avanti gli altri. Stringo le dita sull’anello di metallo e tiro.
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca! Caratteri e tempo ok anche per te, buona LUCA NESLER EDITION!
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca, piacere di leggerti!
Bella idea, mi ha ricordato in parte un racconto che ho scritto 2 o 3 edizioni fa sulla dinamica tra Pat Garret e Billy the Kid.
C'e qualche problema nell'esecuzione, a mio modo di vedere. 3k caratteri sono veramente pochi e mi rendo conto sia difficile, ma mancano informazioni che al lettore non puoi nascondere: quale legame unisce i due? La cosa secondo me andrebbe chiarita quanto prima possibile nel racconto, anche nei pensieri, se stai focalizzato interno come hai fatto non puoi nascondermi quel che pensa, ti faccio un esempio:
"Mille emozioni si alternano nel suo sguardo: tristezza, rabbia e… no, mi devo essere sbagliato"
Quel "e.." devi dirmelo cos'è, gioia? Rimorso? Terrore? Se siamo nella testa del personaggio per leggere tristezza e rabbia dobbiamo leggere anche la terza cosa...
Occhio alla punteggiatura, te lo dico perché anche io sbaglio un sacco, ma sugli altri è più facile notarlo: tante volte usi la virgola quando serve un punto o un duepunti.
Per il resto scorre bene e l'idea è buona, ma a livello di flusso informativo secondo me funziona meno.
Un pollice a ovest-nord-ovest con pianure soleggiate e vento artico con bassa pressione.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!
Bella idea, mi ha ricordato in parte un racconto che ho scritto 2 o 3 edizioni fa sulla dinamica tra Pat Garret e Billy the Kid.
C'e qualche problema nell'esecuzione, a mio modo di vedere. 3k caratteri sono veramente pochi e mi rendo conto sia difficile, ma mancano informazioni che al lettore non puoi nascondere: quale legame unisce i due? La cosa secondo me andrebbe chiarita quanto prima possibile nel racconto, anche nei pensieri, se stai focalizzato interno come hai fatto non puoi nascondermi quel che pensa, ti faccio un esempio:
"Mille emozioni si alternano nel suo sguardo: tristezza, rabbia e… no, mi devo essere sbagliato"
Quel "e.." devi dirmelo cos'è, gioia? Rimorso? Terrore? Se siamo nella testa del personaggio per leggere tristezza e rabbia dobbiamo leggere anche la terza cosa...
Occhio alla punteggiatura, te lo dico perché anche io sbaglio un sacco, ma sugli altri è più facile notarlo: tante volte usi la virgola quando serve un punto o un duepunti.
Per il resto scorre bene e l'idea è buona, ma a livello di flusso informativo secondo me funziona meno.
Un pollice a ovest-nord-ovest con pianure soleggiate e vento artico con bassa pressione.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition!
- renton_simo
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Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao, Francesca. C’è decisamente una bella atmosfera epica in questo racconto, mi piace molto quel “L’eroe contro il cattivo, a questo ci siamo ridotti”, che fa dell’ironia amara e al contempo chiarisce l’intensità, anche se ancora non la natura, dei loro trascorsi. Il tema è a mio avviso rispettato, e penso possa essere inteso in almeno due modi: da un lato sembra che i due vadano verso una riappacificazione “ma alla fine è il contrario”, dall’altro sembra che loro siano nemici “ma alla fine è il contrario” perché sono legati da sentimenti molto più complessi . Ci sono alcuni piccoli dettagli che non ho capito, e questo potrebbe essere dovuto a limiti miei così come al testo. Te li elenco.
- “È questa la tua risposta?” Qui non ho capito a chi appartiene la battuta. Sospetto sia del protagonista, che fa questo commento in risposta alla mossa dell’eroe di Astoria di muovere la mano sull’elsa (il fatto che nella stessa riga ci sia una sua azione mi fa propendere per questa opzione) ma potrebbe anche essere dell’eroe, che risponde alla battuta precedente.
- “Sbatto la testa per il contraccolpo”. Alle prime letture non ho capito da cosa fosse stato causato il contraccolpo, né dove lui sbattesse la testa; a senso, avrei associato il contraccolpo al rinculo dello sparo, ma in realtà questo contraccolpo viene menzionato proprio l’unica volta che non spara, quindi non poteva essere quello. Infatti, e l’ho capito dopo un po’, il punto è che l’eroe lo colpisce e lo fa cadere a terra. Più nello specifico, probabilmente gli salta addosso, altrimenti non si spiegherebbe il successivo divincolarsi, e li fatto che se lo ritrovi seduto sulle sue gambe. Il problema è che, siccome non c’è scritto, sono rimasto a lungo col punto interrogativo in testa, tipo: “Che contraccolpo? Si divincola da cosa? Come ci sono finiti seduti per terra?” Insomma, secondo me era un’informazione da mettere in modo esplicito.
Nell’ultimo passaggio viene menzionato su un anello di metallo che viene tirato e io suppongo abbia in tasca una bomba a mano, quindi omicidio-suicidio finale che ci sta, devo dire. Quindi, in ultima analisi, bel racconto, pieno di pathos, con alcuni passaggi da correggere per renderlo più chiaro.
- “È questa la tua risposta?” Qui non ho capito a chi appartiene la battuta. Sospetto sia del protagonista, che fa questo commento in risposta alla mossa dell’eroe di Astoria di muovere la mano sull’elsa (il fatto che nella stessa riga ci sia una sua azione mi fa propendere per questa opzione) ma potrebbe anche essere dell’eroe, che risponde alla battuta precedente.
- “Sbatto la testa per il contraccolpo”. Alle prime letture non ho capito da cosa fosse stato causato il contraccolpo, né dove lui sbattesse la testa; a senso, avrei associato il contraccolpo al rinculo dello sparo, ma in realtà questo contraccolpo viene menzionato proprio l’unica volta che non spara, quindi non poteva essere quello. Infatti, e l’ho capito dopo un po’, il punto è che l’eroe lo colpisce e lo fa cadere a terra. Più nello specifico, probabilmente gli salta addosso, altrimenti non si spiegherebbe il successivo divincolarsi, e li fatto che se lo ritrovi seduto sulle sue gambe. Il problema è che, siccome non c’è scritto, sono rimasto a lungo col punto interrogativo in testa, tipo: “Che contraccolpo? Si divincola da cosa? Come ci sono finiti seduti per terra?” Insomma, secondo me era un’informazione da mettere in modo esplicito.
Nell’ultimo passaggio viene menzionato su un anello di metallo che viene tirato e io suppongo abbia in tasca una bomba a mano, quindi omicidio-suicidio finale che ci sta, devo dire. Quindi, in ultima analisi, bel racconto, pieno di pathos, con alcuni passaggi da correggere per renderlo più chiaro.
- Giovanni Attanasio
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Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao.
Sarà il fatto che oggi di discute molto di guerre, anche vicine, dunque il fuoco nemico mi ha fatto pensare a missili e/o sistemi di intercettamento, qualcosa del genere. Poi però diventa palese che si tratta di altro, ma ok, non è necessariamente un problema. Purtroppo la storia non mi ha preso, c'è una tipica situazione nella parte centrale di sviluppo, sul finale una sorta di twist, però mi sono mancati degli appigli, forse più info, una ragione per interessarmi a uno dei pg o alla situazione. Per certi versi mi stava incuriosendo, stavo pensando a relazioni poly, ma poi credo che portato le fedi intendesse che li avrebbe accompagnati all'altare: insomma, poteva essere un twist carino, sicuramente apprezzato, però l'impalcatura narrativa non sostiene bene il tutto.
Sarà il fatto che oggi di discute molto di guerre, anche vicine, dunque il fuoco nemico mi ha fatto pensare a missili e/o sistemi di intercettamento, qualcosa del genere. Poi però diventa palese che si tratta di altro, ma ok, non è necessariamente un problema. Purtroppo la storia non mi ha preso, c'è una tipica situazione nella parte centrale di sviluppo, sul finale una sorta di twist, però mi sono mancati degli appigli, forse più info, una ragione per interessarmi a uno dei pg o alla situazione. Per certi versi mi stava incuriosendo, stavo pensando a relazioni poly, ma poi credo che portato le fedi intendesse che li avrebbe accompagnati all'altare: insomma, poteva essere un twist carino, sicuramente apprezzato, però l'impalcatura narrativa non sostiene bene il tutto.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."
- Francy2912
- Messaggi: 52
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao :)
Come avete fatto tutti notare: sì, il limite dei 3000 caratteri a questo giro mi è pesato tantissimo. Colpa mia che ho voluto scrivere una storia troppo ampia…
Nella mia testa loro sono due ex amanti che si sono separati per le idee politiche. Sono contenta che il messaggio è passato, temevo di no.
Su diverse cose che non si capiscono è perché ho tagliato frasi, ma non ho fatto un buon lavoro di cucire dopo, mi dispiace.
“È questa la tua risposta?” Lo dice il protagonista. E il pezzo del contraccolpo è perché ho tagliato una frase e dovevo spostare prima l’azione, ma non me ne sono accorta, sorry.
Infine, il poliamore mi piace, ma l’incesto no quindi decisamente non mi ha sfiorato il pensiero quello :)
Grazie per i commenti <3
Come avete fatto tutti notare: sì, il limite dei 3000 caratteri a questo giro mi è pesato tantissimo. Colpa mia che ho voluto scrivere una storia troppo ampia…
Nella mia testa loro sono due ex amanti che si sono separati per le idee politiche. Sono contenta che il messaggio è passato, temevo di no.
Su diverse cose che non si capiscono è perché ho tagliato frasi, ma non ho fatto un buon lavoro di cucire dopo, mi dispiace.
“È questa la tua risposta?” Lo dice il protagonista. E il pezzo del contraccolpo è perché ho tagliato una frase e dovevo spostare prima l’azione, ma non me ne sono accorta, sorry.
Infine, il poliamore mi piace, ma l’incesto no quindi decisamente non mi ha sfiorato il pensiero quello :)
Grazie per i commenti <3
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francy,
Mi sono piaciuti molto contesto e caratterizzazione del protagonista. Sono due cose che emergono già nelle prime righe e in modo abbastanza interessante. Tutto è filtrato dalla prospettiva del personaggio e capiamo subito qualcosa su di lui. Il tutto secondo me scivola un po' nella seconda parte. L'idea alla base sicuramente è interessante ed è bello raccontare gli effetti della guerra su relazioni familiari/amorosi (messaggio che per me arriva).
Il dialogo però sarebbe stato più coinvolgente conoscendo il loro pregresso, il pathos c'è perché è una sequenza concitata, ma per quanto mi riguarda avrebbe potuto essercene di più se avessi provato più empatia verso il personaggio. La seconda metà l'ho trovata più debole proprio perché si basa su eventi passati di cui non sappiamo niente. Forse è anche questa distanza informativa che porta un po' fuori dal personaggio, e peccato perché avevo trovato la sua interiorità ben delineata. Però far stare una storia così ampia in così pochi carattere era una vera sfida, quindi è comunque un racconto interessante.
Mi sono piaciuti molto contesto e caratterizzazione del protagonista. Sono due cose che emergono già nelle prime righe e in modo abbastanza interessante. Tutto è filtrato dalla prospettiva del personaggio e capiamo subito qualcosa su di lui. Il tutto secondo me scivola un po' nella seconda parte. L'idea alla base sicuramente è interessante ed è bello raccontare gli effetti della guerra su relazioni familiari/amorosi (messaggio che per me arriva).
Il dialogo però sarebbe stato più coinvolgente conoscendo il loro pregresso, il pathos c'è perché è una sequenza concitata, ma per quanto mi riguarda avrebbe potuto essercene di più se avessi provato più empatia verso il personaggio. La seconda metà l'ho trovata più debole proprio perché si basa su eventi passati di cui non sappiamo niente. Forse è anche questa distanza informativa che porta un po' fuori dal personaggio, e peccato perché avevo trovato la sua interiorità ben delineata. Però far stare una storia così ampia in così pochi carattere era una vera sfida, quindi è comunque un racconto interessante.
- Andrea Furlan
- Messaggi: 548
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca,
ho trovato il tuo racconto piuttosto difficile da seguire per diversi motivi. L’ambientazione non è chiarissima, a parte che i due personaggi si muovano in un’area di conflitto: la menzione di una spada e di una pistola non mi hanno aiutato a collocarlo in un’epoca storica, avrei magari usato qualche dettaglio in più per chiarire bene un periodo. Inoltre se ho capito bene si tratta di due uomini, cosa che mi ha buttato ancora di più fuori strada: a mio avviso anche questo avrebbe meritato una spiegazione in più per chiarire che non fossero una coppia “convenzionale”. Anche il titolo mi sembra del tutto scollegato dalla storia, cosa che non aiuta a capire. Capisco che volessi mettere in scena una storia complessa ed è l’errore che continuo a fare costantemente qui nell’Arena, ma mi sto sforzando ogni volta di chiarire le mie idee in poco spazio: ti consiglio di allenarti su questo aspetto, perché i pochi caratteri non perdonano. In sintesi discreta atmosfera e relazione fra i due personaggi, ma troppa confusione generale per renderlo efficace.
ho trovato il tuo racconto piuttosto difficile da seguire per diversi motivi. L’ambientazione non è chiarissima, a parte che i due personaggi si muovano in un’area di conflitto: la menzione di una spada e di una pistola non mi hanno aiutato a collocarlo in un’epoca storica, avrei magari usato qualche dettaglio in più per chiarire bene un periodo. Inoltre se ho capito bene si tratta di due uomini, cosa che mi ha buttato ancora di più fuori strada: a mio avviso anche questo avrebbe meritato una spiegazione in più per chiarire che non fossero una coppia “convenzionale”. Anche il titolo mi sembra del tutto scollegato dalla storia, cosa che non aiuta a capire. Capisco che volessi mettere in scena una storia complessa ed è l’errore che continuo a fare costantemente qui nell’Arena, ma mi sto sforzando ogni volta di chiarire le mie idee in poco spazio: ti consiglio di allenarti su questo aspetto, perché i pochi caratteri non perdonano. In sintesi discreta atmosfera e relazione fra i due personaggi, ma troppa confusione generale per renderlo efficace.
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 446
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
In Prima persona. Tempo verbale: Presente. Ambientazione: Campo di battaglia
Genere: Guerra
Tema: Centrato.
Ciao Francesca, piacere di leggerti. Mi accodo ai commenti precedenti. Purtroppo la mancanza di ambientazione non permette di godere del racconto in cui si denota comunque un buono stile di scrittura. Il tema del contest è centrato ma sicuramente non in modo così potente come altri. Ne complesso l’idea buona ma da semplificare per darle una resa migliore.
Alla prossima.
Bruce
Genere: Guerra
Tema: Centrato.
Ciao Francesca, piacere di leggerti. Mi accodo ai commenti precedenti. Purtroppo la mancanza di ambientazione non permette di godere del racconto in cui si denota comunque un buono stile di scrittura. Il tema del contest è centrato ma sicuramente non in modo così potente come altri. Ne complesso l’idea buona ma da semplificare per darle una resa migliore.
Alla prossima.
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- Shanghai Kid
- Messaggi: 433
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca,
piacere di averti letto!
Arrivo tardi a commentare e ti hanno già detto tutto prima. Insomma, sono d’accordo con gli appunti che ti sono stati fatti. Al netto dei difetti, il tuo racconto mi è piaciuto, soprattutto nel gioco finale dell’anello che rappresenta qualcosa sia per il loro essere amanti che per il loro essere nemici. L’idea è molto buona, secondo me, ma come hai scritto tu stessa, hai pagato lo scotto del poco tempo e dei pochi caratteri.
Comunque una buona prova anche la tua.
A rileggerci,
Elisa
piacere di averti letto!
Arrivo tardi a commentare e ti hanno già detto tutto prima. Insomma, sono d’accordo con gli appunti che ti sono stati fatti. Al netto dei difetti, il tuo racconto mi è piaciuto, soprattutto nel gioco finale dell’anello che rappresenta qualcosa sia per il loro essere amanti che per il loro essere nemici. L’idea è molto buona, secondo me, ma come hai scritto tu stessa, hai pagato lo scotto del poco tempo e dei pochi caratteri.
Comunque una buona prova anche la tua.
A rileggerci,
Elisa
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Ciao Francesca, arrivo decisamente in ritardo qui! Allora, partiamo da un presupposto: per me scrivi molto bene. A livello di singole parti, singole frasi, ci sono dei punti molto alti. Non dirò nulla sul discorso taglia e cuci perché siamo caduti tutti e due nello stesso errore, ti capisco :)
La cosa che più mi dispiace però è essere arrivato così tardi da non poter essere il primo a dirti quanto mi sia piaciuta la fine dove l’anello della bomba (che distrugge) arriva due frasi dopo le fedi (quindi l’anello che unisce).
La cosa che più mi dispiace però è essere arrivato così tardi da non poter essere il primo a dirti quanto mi sia piaciuta la fine dove l’anello della bomba (che distrugge) arriva due frasi dopo le fedi (quindi l’anello che unisce).
Re: Paint the town blue - di Francesca Da Re
Dunque, qui c'è un problema importante che troppo spesso viene sottovalutato: l'esercizio è di di scrivere funzionalmente a una size data e non di scrivere senza rispettarla per poi tagliare e non riuscire a sistemare. Tremila caratteri possono essere sufficienti anche per una storia come quella che volevi raccontare, ma il peccato originario è scrivere per cinquemila o più e poi pensare che basti tagliare. Tremila caratteri possono essere uno straordinario sprone a imparare a raccontare con poco, t'invito a riprovarci quando li riproporremo tra tre edizioni. Qui il mio giudizio non può essere positivo perché manca un back sui personaggi, sul contesto. E manca funzionalmente, cioè non riesci a creare empatia con il lettore provando a inserirlo, quanto meno non con me. Per quanto detto, la mia valutazione si attesta su un pollice tendente al positivo ma non solido e neppure brillante.
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