Alluvione

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 dicembre con un tema di Luca Nesler (scrittore, formatore, minuticontatista) e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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giulio.palmieri
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Alluvione

Messaggio#1 » martedì 17 dicembre 2024, 0:59

– Cosa hanno detto oggi?
– Che il Psouch esonderà. Bastano ancora pochi millimetri d’acqua e l’argine sul lato sud…
– Cederà?
– Sì.
– E tu sai quando?
– No. Nessuno lo sa.
– È proprio inevitabile? – insisté Aurora, nella cornetta.
– Così dicono.
– E cos’altro dicono?
– Che se le temperature scendono ancora cadrà la neve. Allora resteremo isolati, e sai cosa significa. E mia nonna non potrà neanche fare i biscotti. Perché non abbiamo lo zucchero, e neanche il miele.
– La cannella?
– No, quella c’è. In dispensa.
– E allora?
– Allora domani andiamo a comprare i datteri. Se li maciniamo, li mettiamo nell’impasto.
– E vengono buoni come se ci fosse lo zucchero?
– Lo spero – fece Marco. C’è qualcosa nella sua voce, pensò Aurora, che non vuole arrendersi.
– Se tu potessi guidarmi – continuò il ragazzino. – Sono settimane che faccio su e giù dalle scale di casa per portare questo e quello. Mio padre sta svuotando la cantina. I miei fratelli escono ogni mattina, vanno a dare una mano per sgomberare le strade. E poi…
– Io la radio non la ascolto più, sai?
– Io non posso. Già non ci vedo. Almeno, tra una notizia e l’altra mettono la musica.
– Senti – disse Aurora. – Domani mattina vengo a prenderti, anche se scuola è chiusa. Farò tre colpi sulla finestra. Assicurati che tua nonna stia in cucina. In dieci minuti andiamo e torniamo. Mettiti la mantella di tuo fratello, così non ti bagni.
– E se poi…
– Lo so. Se poi il fiume esonda. Se in quei minuti la pioggia diventa neve e ne cade così tanta. Se, se, se. Io però voglio i biscotti.
Aurora sentì un silenzio dall’altra parte. – Meno male che c’è il telefono – sospirò Marco, dopo un istante.
– Meno male che ci sei tu – rispose Aurora.

Quella notte era caduta la neve. Al terzo tocco sulla finestra Aurora scorse Marco arrivare dietro al vetro. La finestra si aprì, e, con un salto, Aurora se lo trovò davanti, gli scarponi che affondavano nella neve. Un ragazzone di quattordici anni, spalle larghe, gli occhi sempre chiusi, il viso pieno di lentiggini.
Aveva avuto un incidente con la stufa due anni prima, e da allora era rimasto cieco. Si muoveva a memoria, in classe, sui sentieri del paese, come avesse le antenne. Andavano nella stessa scuola, e da quando la pioggia aveva cominciato a cadere si sentivano ogni giorno, al telefono.
Quando gli prese la mano, sentì dirsi: – Così mi vergogno, però. Non siamo al telefono.
La ragazza guardò il sentiero dilungarsi nella neve, il sentiero che portava in piazza e da lì al bar che faceva da drogheria. Il cielo di un azzurro tenue. Forse avrebbe nevicato ancora, forse…
– Facciamo al contrario, adesso. Io chiudo gli occhi e mi porti tu.
Il sorriso di Marco svanì in un istante, le lentiggini rosse come per un fuoco sul viso. – E se…
– Niente se. Va’ avanti tu.
– E se cadiamo?
– Ci rialziamo.
– Meno male che ci sei tu – disse Marco, prima di stringerle forte la mano, e avanzare sul sentiero.



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antico
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Re: Alluvione

Messaggio#2 » martedì 17 dicembre 2024, 1:03

Ciao Giulio! Tutto ok con i parametri, buona LUCA NESLER EDITION!

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Daniele
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Re: Alluvione

Messaggio#3 » giovedì 19 dicembre 2024, 0:15

Ciao Giulio, piacere di leggerti.
Racconto che definirei delicato e toccante. Mi è piaciuto il modo di interpretare il tema e la sinergia tra i personaggi. La prosa si sposa bene con l'atmosfera che hai creato e il racconto scorre bene. Forse ne avrebbe guadagnato se avessi inserito all'inizio la parte che descrive i personaggi, la cecità del ragazzo e come è arrivata. Manca forse un po di conflitto, nel senso che la scena promette di arrivare a un punto e arriva a quel punto senza ostacoli: forse sfruttare la neve o l'alluvione per creare delle difficoltà l'avrebbe mossa un po, ma è anche vero che in 3k caratteri sarebbe stata impresa ardua.

Nel complesso per me un buon racconto.
Pollice metronomale con cadenza regolare e con lievi perturbazioni dell'Atlantico.

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Giovanni Attanasio
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Re: Alluvione

Messaggio#4 » giovedì 19 dicembre 2024, 9:20

Ciao.

Ok dai, molto dolce. La gestione del ritmo c'è, i dialoghi si fanno leggere e riportano una buona immagine dei personaggi che ci stanno dietro. Il discorso della calamità imminente distrae— ma non per male— e mi ha fatto pensare che quello fosse l'oggetto del contrario tematico. Quando poi si ripiega su un semplice scambio dei ruoli dei personaggi, fanciullesco ma delicato, non arriva quella botta di "eh vabbè, ma che gioco sul tema è?". Per renderlo chiaro: se fosse finito con un focus sull'esondazione du palle, così invece l'ho trovato sì semplice, ma in linea col resto del narrato. Ah, vabbè, i pochi elementi che pennellano il setting, il momento in cui avviene la storia sono stati notati e apprezzati (devo suppore sia un passato dove il termine cornetta era ancora d'uso nel parlato tra i giovani).
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

Mardox
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Re: Alluvione

Messaggio#5 » giovedì 19 dicembre 2024, 21:12

Ciao :)

Racconto molto interessante. La prima parte è composta per lo più da dialoghi e secondo me è la meno efficace. Mi sarebbe piaciuto sapere l’identità dei personaggi prima, perché nelle prime linee di dialogo non si ha molto da immaginare. Si scopre solo al “insistè Aurora” che i due erano al telefono. I dialoghi della prima parte sono un po’ anonimi forse, e non mi hanno coinvolto tanto (cosa che invece hanno fatto nella seconda parte).
Il finale mi è piaciuto, bello quel “adesso mi porti tu”. Mi è sembrato di capire che il telefono li mettesse sullo stesso piano, dato che nessuno dei due vedeva l’altro così.
Mi sono piaciuti i dettagli degli scarponi che affondano nella neve e delle lentiggini rosso fuoco.
La prima parte forse è un po’ lunga, forse quei caratteri potevano essere utili per rendere più vivida la sequenza successiva con qualche dettaglio in più, o per fornire qualche informazione in più sui personaggi.
In conclusione, secondo me, ci sono delle parti che funzionano più di altre, ma il rapporto tra i due è bello, e nel complesso mi ha preso.

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renton_simo
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Re: Alluvione

Messaggio#6 » venerdì 20 dicembre 2024, 19:38

Ciao! Racconto diviso in due parti, la prima composta da battute di dialogo quasi del tutto prive di tag. I due personaggi si mettono d’accordo per trovarsi l’indomani e raggiungere il paese per comprare dei datteri, e nella parte successiva ritroviamo Aurora bussare contro la finestra di Marco, proprio come aveva preannunciato. Mi è piaciuta molto l’immagine che questo racconto mi ha trasmesso, con loro due per mano sul sentiero innevato, così come mi è piaciuta l’emozione di fondo, con questi due ragazzini legati da una bella amicizia, che sono al contempo consapevoli e inconsapevoli dell’imminente pericolo che sta per abbattersi sul paese, perché a prescindere da tutto trovano comunque lo spirito di partire in una piccola avventura segreta, alle spalle della nonna che non deve scoprire niente.
Ovviamente, il limite è che una volta letta la seconda parte c’è la necessità di rileggere la prima, per poter finalmente dare un volto e un contesto ai due parlanti. Credo che i punti forti di questo racconto sarebbero rimasti gli stessi se il contesto fosse stato dato anche prima. Ciò nonostante, l’assenza di informazioni nella prima parte non inficia la scorrevolezza e tutto sommato come sperimentazione ci sta. Complimenti, bel racconto e bell’atmosfera!

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Andrea Furlan
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Re: Alluvione

Messaggio#7 » martedì 24 dicembre 2024, 0:18

Ciao Giulio,
una bella storia, con un alto potenziale, ma che purtroppo si sviluppa più nella seconda parte e ha diversi elementi che mi sembra non siano organici alla sua costruzione. Come commentato da altri, avrei dato le informazioni chiave all’inizio, anche in forma breve come beat a supporto del dialogo. Molto bello il rapporto di mutua fiducia e supporto che sei riuscito a creare fra i due personaggi: in una possibile espansione lavorerei ancora di più su questo nucleo. Invece sono le condizioni “esterne” che non mi hanno convinto: la calamità naturale è necessaria per cementare la loro relazione, ma avrei scelto in modo più chiaro l’alluvione o la nevicata, mentre entrambe creano confusione. Inoltre avrei alzato di più la sfida: trovare lo zucchero per i biscotti non mi è sembrato un pretesto sufficiente. Peccato, la base è buona ma si perde un po’ nella costruzione.

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giulio.palmieri
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Re: Alluvione

Messaggio#8 » martedì 24 dicembre 2024, 10:57

Daniele ha scritto:Ciao Giulio, piacere di leggerti.
Racconto che definirei delicato e toccante. Mi è piaciuto il modo di interpretare il tema e la sinergia tra i personaggi. La prosa si sposa bene con l'atmosfera che hai creato e il racconto scorre bene. Forse ne avrebbe guadagnato se avessi inserito all'inizio la parte che descrive i personaggi, la cecità del ragazzo e come è arrivata. Manca forse un po di conflitto, nel senso che la scena promette di arrivare a un punto e arriva a quel punto senza ostacoli: forse sfruttare la neve o l'alluvione per creare delle difficoltà l'avrebbe mossa un po, ma è anche vero che in 3k caratteri sarebbe stata impresa ardua.

Nel complesso per me un buon racconto.
Pollice metronomale con cadenza regolare e con lievi perturbazioni dell'Atlantico.


Ciao Daniele, grazie mille per il tuo commento! Ho pensato che far emergere nella prima parte i personaggi fosse un modo per farli empatizzare col lettore. A questo giro mi sono concentrato di più sul tema e come sfruttare la dinamica delle relazioni in vista del finale. Buona edition e in bocca al lupo (e auguri)


Giovanni Attanasio ha scritto:Ciao.

Ok dai, molto dolce. La gestione del ritmo c'è, i dialoghi si fanno leggere e riportano una buona immagine dei personaggi che ci stanno dietro. Il discorso della calamità imminente distrae— ma non per male— e mi ha fatto pensare che quello fosse l'oggetto del contrario tematico. Quando poi si ripiega su un semplice scambio dei ruoli dei personaggi, fanciullesco ma delicato, non arriva quella botta di "eh vabbè, ma che gioco sul tema è?". Per renderlo chiaro: se fosse finito con un focus sull'esondazione du palle, così invece l'ho trovato sì semplice, ma in linea col resto del narrato. Ah, vabbè, i pochi elementi che pennellano il setting, il momento in cui avviene la storia sono stati notati e apprezzati (devo suppore sia un passato dove il termine cornetta era ancora d'uso nel parlato tra i giovani).


Ciao Giovanni, grazie mille, felice tu abbia apprezzato. In effetti ho cercato di restare in linea su quanto narrato, senza strafare. A rileggerci, buona edition, in bocca al lupo e auguri


Mardox ha scritto:Ciao :)

Racconto molto interessante. La prima parte è composta per lo più da dialoghi e secondo me è la meno efficace. Mi sarebbe piaciuto sapere l’identità dei personaggi prima, perché nelle prime linee di dialogo non si ha molto da immaginare. Si scopre solo al “insistè Aurora” che i due erano al telefono. I dialoghi della prima parte sono un po’ anonimi forse, e non mi hanno coinvolto tanto (cosa che invece hanno fatto nella seconda parte).
Il finale mi è piaciuto, bello quel “adesso mi porti tu”. Mi è sembrato di capire che il telefono li mettesse sullo stesso piano, dato che nessuno dei due vedeva l’altro così.
Mi sono piaciuti i dettagli degli scarponi che affondano nella neve e delle lentiggini rosso fuoco.
La prima parte forse è un po’ lunga, forse quei caratteri potevano essere utili per rendere più vivida la sequenza successiva con qualche dettaglio in più, o per fornire qualche informazione in più sui personaggi.
In conclusione, secondo me, ci sono delle parti che funzionano più di altre, ma il rapporto tra i due è bello, e nel complesso mi ha preso.


Ciao, grazie per il commento. Sulla lunghezza della prima parte nulla da dire, mi prendo un appunto sul ragionare sul bilanciamento delle parti di un racconto come questo, per la prossima volta. A rileggerci, in bocca al lupo (e auguri)


renton_simo ha scritto:Ciao! Racconto diviso in due parti, la prima composta da battute di dialogo quasi del tutto prive di tag. I due personaggi si mettono d’accordo per trovarsi l’indomani e raggiungere il paese per comprare dei datteri, e nella parte successiva ritroviamo Aurora bussare contro la finestra di Marco, proprio come aveva preannunciato. Mi è piaciuta molto l’immagine che questo racconto mi ha trasmesso, con loro due per mano sul sentiero innevato, così come mi è piaciuta l’emozione di fondo, con questi due ragazzini legati da una bella amicizia, che sono al contempo consapevoli e inconsapevoli dell’imminente pericolo che sta per abbattersi sul paese, perché a prescindere da tutto trovano comunque lo spirito di partire in una piccola avventura segreta, alle spalle della nonna che non deve scoprire niente.
Ovviamente, il limite è che una volta letta la seconda parte c’è la necessità di rileggere la prima, per poter finalmente dare un volto e un contesto ai due parlanti. Credo che i punti forti di questo racconto sarebbero rimasti gli stessi se il contesto fosse stato dato anche prima. Ciò nonostante, l’assenza di informazioni nella prima parte non inficia la scorrevolezza e tutto sommato come sperimentazione ci sta. Complimenti, bel racconto e bell’atmosfera!


Ciao, grazie per il commento. Ho cercato di ragionare sul finale per arrivare al tema nella maniera più naturale possibile. In bocca al lupo, buona edition e auguri


Andrea Furlan ha scritto:Ciao Giulio,
una bella storia, con un alto potenziale, ma che purtroppo si sviluppa più nella seconda parte e ha diversi elementi che mi sembra non siano organici alla sua costruzione. Come commentato da altri, avrei dato le informazioni chiave all’inizio, anche in forma breve come beat a supporto del dialogo. Molto bello il rapporto di mutua fiducia e supporto che sei riuscito a creare fra i due personaggi: in una possibile espansione lavorerei ancora di più su questo nucleo. Invece sono le condizioni “esterne” che non mi hanno convinto: la calamità naturale è necessaria per cementare la loro relazione, ma avrei scelto in modo più chiaro l’alluvione o la nevicata, mentre entrambe creano confusione. Inoltre avrei alzato di più la sfida: trovare lo zucchero per i biscotti non mi è sembrato un pretesto sufficiente. Peccato, la base è buona ma si perde un po’ nella costruzione.


Ciao Andrea, grazie per il commento. Ho ragionato che la prima parte servisse a far empatizzare i personaggi col lettore. Il fatto dei biscotti era un pretesto per far fare loro qualcosa assieme all'interno del contesto (cercando di mantenere la narrazione coerente). Posso chiederti un suggerimento a riguardo? Tu cosa avresti messo? A rileggerci, e auguri

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Shanghai Kid
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Re: Alluvione

Messaggio#9 » martedì 24 dicembre 2024, 16:31

Ciao Giulio,
piacere di averti letto!
Mi accodo a chi ha apprezzato la dolcissima e delicatissima declinazione che hai dato del tema: è veramente una carezza sul cuore. Per quanto riguarda l’esecuzione, la parte che mi è piaciuta meno è quella dove racconti la storia di Marco, chiaramente non per la storia in sè, ma per la scelta narrativa. Capisco che dati i pochi caratteri uno debba fare di necessità virtù e trovare una strategia (e comunque la tua funziona), però avrei cercato di fare capire la sua vicenda in altro modo, mostrando degli indizi e riportando piano piano alla sua storia.
Comunque, anche nel tuo caso, una buona prova. Che girone infernale!
A rileggerci,
Elisa

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Nihal
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Re: Alluvione

Messaggio#10 » martedì 24 dicembre 2024, 17:32

Ciao Giulio, eccomi a commentare il tuo racconto! Che dire, complimenti! Il modo in cui hai portato il tema è di una delicatezza squisita ed è molto inaspettato. Ci si aspetta che riguardi L’ inondazione, ci si aspetta che possa finire male, e invece è “”semplicemente”” (usato nell’accezione più positiva possibile, un momento di dolcezza tra due personaggi. Davvero non ho nulla da dire, se non accodarmi a qualcuno che ti consigliava di “mostrare” leggermente la cecità del ragazzo più che renderla manifesta.

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BruceLagogrigio
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Re: Alluvione

Messaggio#11 » martedì 24 dicembre 2024, 18:26

In terza persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato remoto, con dialoghi al presente.
Ambientazione: Un piccolo paese colpito da piogge e neve, con una minaccia di esondazione (contesto di emergenza).
Genere: Realistico con elementi drammatici e un tocco intimista.
Tema: Tema centrato, perché il racconto presenta un ribaltamento di ruoli nel momento in cui Aurora si fida di Marco, non vedente, per essere guidata.

Il racconto inizia con un dialogo semplice e quotidiano tra due giovani, ma fin da subito emerge una situazione di precarietà: il rischio di un’alluvione, la scarsità di risorse, la tensione latente. Questo crea curiosità, spingendo il lettore a immergersi nella relazione tra i personaggi. Il gancio funziona bene, poiché il contesto di emergenza fa da sfondo a una dinamica di sostegno reciproco. Il finale è perfetto per il tema del contest. Aurora chiude gli occhi e si affida a Marco, sovvertendo l’idea preconcetta di chi dovrebbe guidare chi. Questo ribaltamento non solo è coerente con il tema, ma aggiunge un significato simbolico: la fiducia può superare ogni limite apparente.

Ottima prova per me.

Complimenti e buona gara.

Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco

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Re: Alluvione

Messaggio#12 » venerdì 27 dicembre 2024, 12:01

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Giulio,
piacere di averti letto!

Mi accodo a chi ha apprezzato la dolcissima e delicatissima declinazione che hai dato del tema: è veramente una carezza sul cuore. Per quanto riguarda l’esecuzione, la parte che mi è piaciuta meno è quella dove racconti la storia di Marco, chiaramente non per la storia in sè, ma per la scelta narrativa. Capisco che dati i pochi caratteri uno debba fare di necessità virtù e trovare una strategia (e comunque la tua funziona), però avrei cercato di fare capire la sua vicenda in altro modo, mostrando degli indizi e riportando piano piano alla sua storia. Comunque, anche nel tuo caso, una buona prova. Che girone infernale!
A rileggerci,
Elisa


Ciao Elisa, grazie per il commento.
Magari proverò a riscriverlo cercando di far emergere la storia del ragazzo in maniera più indiretta. Grazie ancora e a rileggerci


Nihal ha scritto:Ciao Giulio, eccomi a commentare il tuo racconto! Che dire, complimenti! Il modo in cui hai portato il tema è di una delicatezza squisita ed è molto inaspettato. Ci si aspetta che riguardi L’ inondazione, ci si aspetta che possa finire male, e invece è “”semplicemente”” (usato nell’accezione più positiva possibile, un momento di dolcezza tra due personaggi. Davvero non ho nulla da dire, se non accodarmi a qualcuno che ti consigliava di “mostrare” leggermente la cecità del ragazzo più che renderla manifesta.


Ciao, grazie per il commento. Sì, in effetti con un po' di spazio in più forse avrei potuto inserire una scena in cui il ragazzo si muove in casa, o cerca la finestra, in attesa della ragazza. Ci ragionerò. A rileggerci


BruceLagogrigio ha scritto:In terza persona. Tempo verbale: Prevalentemente passato remoto, con dialoghi al presente.
Ambientazione: Un piccolo paese colpito da piogge e neve, con una minaccia di esondazione (contesto di emergenza).
Genere: Realistico con elementi drammatici e un tocco intimista.
Tema: Tema centrato, perché il racconto presenta un ribaltamento di ruoli nel momento in cui Aurora si fida di Marco, non vedente, per essere guidata.

Il racconto inizia con un dialogo semplice e quotidiano tra due giovani, ma fin da subito emerge una situazione di precarietà: il rischio di un’alluvione, la scarsità di risorse, la tensione latente. Questo crea curiosità, spingendo il lettore a immergersi nella relazione tra i personaggi. Il gancio funziona bene, poiché il contesto di emergenza fa da sfondo a una dinamica di sostegno reciproco. Il finale è perfetto per il tema del contest. Aurora chiude gli occhi e si affida a Marco, sovvertendo l’idea preconcetta di chi dovrebbe guidare chi. Questo ribaltamento non solo è coerente con il tema, ma aggiunge un significato simbolico: la fiducia può superare ogni limite apparente.
Ottima prova per me.
Complimenti e buona gara.
Bruce.


Ciao Bruce, grazie per il commento. Non ho molto da aggiungere, il significato simbolico è esattamente quello che hai scritto. Grazie ancora e a rileggerci

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antico
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Re: Alluvione

Messaggio#13 » lunedì 30 dicembre 2024, 20:24

Un buon racconto che ha un problema, a mio parere, nella prima parte. Ho letto che volevi creare empatia, ma, almeno con me, hai creato l'effetto opposto e mi sono ritrovato distante dai protagonisti. Lo scambio di battute mi sembra voglia un po' inserirsi nella scia dei dialoghi alla UNA MAMMA PER AMICA e roba simile, ma mancando informazioni chiare su contesto e pg l'effetto che ne scaturisce è disfunzionale. Molto meglio la seconda parte anche se non mi è arrivato il ribaltamente, perlomeno non con la giusta forza, Tema ok, anche se non è fondante il racconto stesso. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non completamente brillante.

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