La mattinata
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La mattinata
La mattinata
Di Alexandra Fischer
Il sole di luglio batteva implacabile. Ornella si mise il cappello di paglia e uscì in giardino per tagliare l’erba.
Guardò davanti a sé: c’erano delle villette a schiera dove alcuni abitanti erano impegnati nella stessa incombenza.
Pensò alla laurea in Filosofia appena conseguita. Le si apriva tutto un mondo, certo senza più Pietro.
Avevano litigato la settimana prima in pizzeria. Lui non voleva che le supplenze li separassero, ma lei era decisa a viaggiare.
Andò avanti con il lavoro. Tosò l’erba finché il prato fu ben raso. Spense il tosaerba e vuotò il contenuto nel compostato.
Il cellulare le squillò. Era la solita pubblicità di un depuratore. Chiuse la chiamata e decise di tornare in casa per fare una doccia.
Si cambiò d’abito, posò il cappello nell’armadio. Avviò la lavatrice e si sentì bene, malgrado il ricordo della litigata con Pietro.
Decise di andare in centro a prendersi un gelato. Trovò Pietro in compagnia di una ragazza.
Li ignorò.
Andò al banco e prese un cono alla menta e cioccolato. Lo gustò.
Stava per andarsene quando Pietro le fece cenno di avvicinarsi.
Lei gli obbedì. Dopotutto, erano insieme dal liceo classico.
«Ciao, Pietro, come va?»
«Bene, lei è Annalisa.»
Tese la mano alla ragazza. «Io sono Ortensia.»
«Piacere di conoscerti. Ora devo andare.»
Trovatasi sola con Pietro gli disse: «Scusa per la settimana scorsa, ma ero molto nervosa.»
«Di niente, sai l’ho passata pensando a noi due. Sono stato un egoista.»
Ortensia gli disse: «Ma no. Lo sono stata io. Tu hai già la tua cattedra di Lettere Antiche. E ora hai anche Annalisa.»
Pietro alzò le mani. «Frena. Intanto è una cara amica e nulla di più, e la mia cattedra è temporanea.»
Ortensia era molto calma. Si era rassegnata a perdere Pietro, invece, eccolo lì. «Cercherò una supplenza più vicina a te.»
Pietro le disse: «Il lavoro va preso dov’è.»
Ortensia gli tese la mano. «Tregua?»
Pietro le sorrise e le strinse la mano. «Sì. Temevo di perderti.»
Ortensia gli disse: «Io temevo che fosse già successo.»
Lui l’abbracciò. «Non devi pensarlo.»
Lei lo baciò sulle labbra.
Pietro ricambiò con foga. «Voglio darci una possibilità.»
Ortensia gli domandò: «E come? Per me lo scenario della scuola si apre con delle supplenze di una settimana chissà dove, a dividere alloggi con ragazze sconosciute.»
Pietro ci pensò su. «Potremo vivere insieme. Non mi importa di cambiare alloggio.»
Ortensia fece un cenno di assenso.
Pietro le propose: «Facciamoci un giro in centro.»
Lei accettò.
I palazzi grigi le apparvero belli, e la chiesa ottocentesca in stile gotico anche di più.
Pietro le camminava al fianco, prendendola per mano. «Sai, prima ho parlato con Annalisa perché suo padre è il preside del liceo.»
«E allora?»
«Farò in modo di seguirti nei tuoi spostamenti.»
Ortensia era felice. «Ma certo. E se non potrai venire, tornerò da te nei fine settimana. Te lo prometto.»
Si abbracciarono in centro sotto gli occhi di tutti.
Ma a loro non importò. Che la gente giudicasse pure.
Di Alexandra Fischer
Il sole di luglio batteva implacabile. Ornella si mise il cappello di paglia e uscì in giardino per tagliare l’erba.
Guardò davanti a sé: c’erano delle villette a schiera dove alcuni abitanti erano impegnati nella stessa incombenza.
Pensò alla laurea in Filosofia appena conseguita. Le si apriva tutto un mondo, certo senza più Pietro.
Avevano litigato la settimana prima in pizzeria. Lui non voleva che le supplenze li separassero, ma lei era decisa a viaggiare.
Andò avanti con il lavoro. Tosò l’erba finché il prato fu ben raso. Spense il tosaerba e vuotò il contenuto nel compostato.
Il cellulare le squillò. Era la solita pubblicità di un depuratore. Chiuse la chiamata e decise di tornare in casa per fare una doccia.
Si cambiò d’abito, posò il cappello nell’armadio. Avviò la lavatrice e si sentì bene, malgrado il ricordo della litigata con Pietro.
Decise di andare in centro a prendersi un gelato. Trovò Pietro in compagnia di una ragazza.
Li ignorò.
Andò al banco e prese un cono alla menta e cioccolato. Lo gustò.
Stava per andarsene quando Pietro le fece cenno di avvicinarsi.
Lei gli obbedì. Dopotutto, erano insieme dal liceo classico.
«Ciao, Pietro, come va?»
«Bene, lei è Annalisa.»
Tese la mano alla ragazza. «Io sono Ortensia.»
«Piacere di conoscerti. Ora devo andare.»
Trovatasi sola con Pietro gli disse: «Scusa per la settimana scorsa, ma ero molto nervosa.»
«Di niente, sai l’ho passata pensando a noi due. Sono stato un egoista.»
Ortensia gli disse: «Ma no. Lo sono stata io. Tu hai già la tua cattedra di Lettere Antiche. E ora hai anche Annalisa.»
Pietro alzò le mani. «Frena. Intanto è una cara amica e nulla di più, e la mia cattedra è temporanea.»
Ortensia era molto calma. Si era rassegnata a perdere Pietro, invece, eccolo lì. «Cercherò una supplenza più vicina a te.»
Pietro le disse: «Il lavoro va preso dov’è.»
Ortensia gli tese la mano. «Tregua?»
Pietro le sorrise e le strinse la mano. «Sì. Temevo di perderti.»
Ortensia gli disse: «Io temevo che fosse già successo.»
Lui l’abbracciò. «Non devi pensarlo.»
Lei lo baciò sulle labbra.
Pietro ricambiò con foga. «Voglio darci una possibilità.»
Ortensia gli domandò: «E come? Per me lo scenario della scuola si apre con delle supplenze di una settimana chissà dove, a dividere alloggi con ragazze sconosciute.»
Pietro ci pensò su. «Potremo vivere insieme. Non mi importa di cambiare alloggio.»
Ortensia fece un cenno di assenso.
Pietro le propose: «Facciamoci un giro in centro.»
Lei accettò.
I palazzi grigi le apparvero belli, e la chiesa ottocentesca in stile gotico anche di più.
Pietro le camminava al fianco, prendendola per mano. «Sai, prima ho parlato con Annalisa perché suo padre è il preside del liceo.»
«E allora?»
«Farò in modo di seguirti nei tuoi spostamenti.»
Ortensia era felice. «Ma certo. E se non potrai venire, tornerò da te nei fine settimana. Te lo prometto.»
Si abbracciarono in centro sotto gli occhi di tutti.
Ma a loro non importò. Che la gente giudicasse pure.
Re: La mattinata
Ciao Alexandra, terza a consegnare! Tutto ok anche con i parametri, buona LUCA NESLER EDITION!
- BloodyWolf95
- Messaggi: 26
Re: La mattinata
Ciao =)
Ho trovato la trama di questo racconto un po’ scontata, forse questa mia sensazione è anche data dalla poca introspezione che hai inserito tra le righe. Il racconto scorre, ma senza emozione, senza darci uno scorcio di ciò che la protagonista sente dentro di sé ed è un peccato perché una donna che si è lasciata dovrebbe avere dentro di sé un tumulto, un pozzo immenso di emozioni di ogni genere, invece tu ci hai mostrato dall’esterno come la sta vivendo con freddezza.
La traccia della sfida l’hai sfruttata bene, ci sta nel contesto ed è carina.
Soprattutto la prima parte è un elenco di azioni che la protagonista fa e, come scritto sopra, è un peccato perché scivola tutto in modo distaccato senza nulla che faccia appiglio al lettore.
Non ho trovato errori ed è stata una buona lettura nonostante tutto, complimenti!
Buona sfida!
Ho trovato la trama di questo racconto un po’ scontata, forse questa mia sensazione è anche data dalla poca introspezione che hai inserito tra le righe. Il racconto scorre, ma senza emozione, senza darci uno scorcio di ciò che la protagonista sente dentro di sé ed è un peccato perché una donna che si è lasciata dovrebbe avere dentro di sé un tumulto, un pozzo immenso di emozioni di ogni genere, invece tu ci hai mostrato dall’esterno come la sta vivendo con freddezza.
La traccia della sfida l’hai sfruttata bene, ci sta nel contesto ed è carina.
Soprattutto la prima parte è un elenco di azioni che la protagonista fa e, come scritto sopra, è un peccato perché scivola tutto in modo distaccato senza nulla che faccia appiglio al lettore.
Non ho trovato errori ed è stata una buona lettura nonostante tutto, complimenti!
Buona sfida!
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- Messaggi: 66
Re: La mattinata
9. La mattinata, di Alexandra Fischer,
La prima parte della storia credo avesse l'intendo di creare un'atmosfera sospesa, vengono presentate una serie di incombenze noiose per la protagonista, compresa una telefonata commerciale e che aggiungono poco al resto della vicenda.
Avrei caricato di più emotivamente la protagonista che è a un gran punto di svolta della sua vita, ma sembra parlare della vita di qualcun altro. Anche la litigata è lontana una settimana, se fosse stata più vicina e mostrata nel racconto avrebbe acceso un po' di più il conflitto.
Ora, la ragazza sarà anche confusa ma da Ornella si trasforma in Ortensia, io mi sarei trasformata in una pianta carnivora se il mio ex, dopo solo una settimana mi fa un cenno mentre è in compagnia di un'altra e me la presenta, la domanda è perché?? Visto che la tizia se ne va dopo due nanosecondi?
Avrei giocato un po' di più tenendo in dubbio l'esito della conversazione, avrebbero potuto riprendere la discussione, lei avrebbe potuto piantarlo lì ed essere lui a seguirla, a convincerla, invece, come nulla fosse accaduto, pianificano il futuro e vanno a passeggio.
Sulla scrittura ho notato tanti verbi dichiarativi che appesantiscono la parte centrale assieme alla ripetizione dei nomi propri e dei pronomi lui/lei.
Un altro consiglio: nella sezione centrale molte frasi hanno una struttura identica:
soggetto (molto spesso il nome), verbo e complemento
l'effetto è quello di una lista, prova a mescolare un po' le cose per movimentarlo un poco.
La prima parte della storia credo avesse l'intendo di creare un'atmosfera sospesa, vengono presentate una serie di incombenze noiose per la protagonista, compresa una telefonata commerciale e che aggiungono poco al resto della vicenda.
Avrei caricato di più emotivamente la protagonista che è a un gran punto di svolta della sua vita, ma sembra parlare della vita di qualcun altro. Anche la litigata è lontana una settimana, se fosse stata più vicina e mostrata nel racconto avrebbe acceso un po' di più il conflitto.
Ora, la ragazza sarà anche confusa ma da Ornella si trasforma in Ortensia, io mi sarei trasformata in una pianta carnivora se il mio ex, dopo solo una settimana mi fa un cenno mentre è in compagnia di un'altra e me la presenta, la domanda è perché?? Visto che la tizia se ne va dopo due nanosecondi?
Avrei giocato un po' di più tenendo in dubbio l'esito della conversazione, avrebbero potuto riprendere la discussione, lei avrebbe potuto piantarlo lì ed essere lui a seguirla, a convincerla, invece, come nulla fosse accaduto, pianificano il futuro e vanno a passeggio.
Sulla scrittura ho notato tanti verbi dichiarativi che appesantiscono la parte centrale assieme alla ripetizione dei nomi propri e dei pronomi lui/lei.
Un altro consiglio: nella sezione centrale molte frasi hanno una struttura identica:
soggetto (molto spesso il nome), verbo e complemento
l'effetto è quello di una lista, prova a mescolare un po' le cose per movimentarlo un poco.
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Re: La mattinata
Ciao, Bloodywolf95, scusami per gli errori. In futuro vedrò di fare meglio.
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Re: La mattinata
Ciao, Laura, grazie dei consigli, vedrò di metterli in pratica.
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1241
- Contatta:
Re: La mattinata
Ciao Alexandra! Bentrovata anche in questa Edizione! Questa volta ti devo valutare ai fini della classifica, ma comunque ti vengo sempre a leggere con piacere!
Purtroppo, lasciami dire che questo racconto non mi ha convinto. Secondo me - ma spero di sbagliarmi - il tema ti ha messo in grande difficoltà, lo si vede dalla struttura del racconto, dalla scarsa chiarezza della vicenda e da alcuni problemi della trama. Per esempio la protagonista all'inizio si chiama Ornella, poi dopo l'incontro con Pietro diventa "Ortensia". Mi sono sforzato di capire perché e ho dato due spiegazioni: 1 - disattenzione, forse doveva essere "Ortensia" sin dall'inizio, ma magari in origine il personaggio era Ornella, poi hai cambiato in corso d'opera; 2 - un qualche tipo di artificio narrativo che non ho ben compreso. Inoltre, l'incontro tra Pietro, Ortensia/Ornella e Annalisa è piuttosto strano. Lui le presenta una nuova compagna, lei, quasi inespressiva non si arrabbia, non si risente, anzi si scusa, lui addirittura minimizza dicendo che: "Intanto è una cara amica e nulla di più", e bacini bacini, si riconciliano e vissero felici e contenti.
Il tema è tirato via per i capelli.
Peccato per questa mia valutazione non positiva, perché nelle scorse Edition hai scritto davvero dei bei racconti.
Buona gara!
Emiliano.
Purtroppo, lasciami dire che questo racconto non mi ha convinto. Secondo me - ma spero di sbagliarmi - il tema ti ha messo in grande difficoltà, lo si vede dalla struttura del racconto, dalla scarsa chiarezza della vicenda e da alcuni problemi della trama. Per esempio la protagonista all'inizio si chiama Ornella, poi dopo l'incontro con Pietro diventa "Ortensia". Mi sono sforzato di capire perché e ho dato due spiegazioni: 1 - disattenzione, forse doveva essere "Ortensia" sin dall'inizio, ma magari in origine il personaggio era Ornella, poi hai cambiato in corso d'opera; 2 - un qualche tipo di artificio narrativo che non ho ben compreso. Inoltre, l'incontro tra Pietro, Ortensia/Ornella e Annalisa è piuttosto strano. Lui le presenta una nuova compagna, lei, quasi inespressiva non si arrabbia, non si risente, anzi si scusa, lui addirittura minimizza dicendo che: "Intanto è una cara amica e nulla di più", e bacini bacini, si riconciliano e vissero felici e contenti.
Il tema è tirato via per i capelli.
Peccato per questa mia valutazione non positiva, perché nelle scorse Edition hai scritto davvero dei bei racconti.
Buona gara!
Emiliano.
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: La mattinata
Ciao Alexandra,
finalmente ho il piacere di commentare un tuo racconto.
Devo dire che la storia scorre abbastanza bene, forse c’è qualcosa da tagliare (tipo l’incontro con Annalisa, che avrebbe potuto solo intravedere con Pietro), ma nel complesso è stata una lettura gradevole.
L’unico problema è che ho trovato è la connessione con il tema, che ho trovato un po’ debole rispetto ad altri racconti del tuo girone. Si tratta di un amore che sembra finito, ma alla fine non lo è? Lei ha una relazione con questo suo insegnante, vero? ( Se sto dicendo cavolate, ti prego, smentiscimi).
Un piccolissimo appuntino che mi sento di fare è sui dialoghi che, su un racconto dal potenziale emotivo molto forte, sento un po’ freddi e distaccati.
È comunque stato molto piacevole leggerti.
Buona Luca Nesler Edition.
Ci si legge in giro.
finalmente ho il piacere di commentare un tuo racconto.
Devo dire che la storia scorre abbastanza bene, forse c’è qualcosa da tagliare (tipo l’incontro con Annalisa, che avrebbe potuto solo intravedere con Pietro), ma nel complesso è stata una lettura gradevole.
L’unico problema è che ho trovato è la connessione con il tema, che ho trovato un po’ debole rispetto ad altri racconti del tuo girone. Si tratta di un amore che sembra finito, ma alla fine non lo è? Lei ha una relazione con questo suo insegnante, vero? ( Se sto dicendo cavolate, ti prego, smentiscimi).
Un piccolissimo appuntino che mi sento di fare è sui dialoghi che, su un racconto dal potenziale emotivo molto forte, sento un po’ freddi e distaccati.
È comunque stato molto piacevole leggerti.
Buona Luca Nesler Edition.
Ci si legge in giro.
Re: La mattinata
Ciao Alexandra, il destino mi vuole tuo commentatore ultimamente!
Mi è piaciuto molto il tono intimo, in minore, della vicenda. E il finale delicato.
Però ci sono alcuni aspetti che non mi convincono. All’inizio troppe descrizioni di dettagli insignificanti per la storia che vuoi raccontare… ci si rende conto leggendo che la narrazione si dilunga in particolari superflui.
Rispetto al tema trovo che il “contrario” arrivi un po’ presto per essere “alla fine”.
Poi non capisco bene la questione dei cambi lavorativi di lui: se ha una cattedra come può pensare di seguirla negli spostamenti? O forse vuol dire che rinuncerebbe alla cattedra per insegnare al liceo? Ma fa strano che la figlia del preside abbia il potere di prendere decisioni in vece del padre…
(Attenzione al nome di lei: Ortensia / Ornella).
In ogni caso la seconda parte è emozionante e coinvolgente.
Buona Luca Nesler edition!
Mi è piaciuto molto il tono intimo, in minore, della vicenda. E il finale delicato.
Però ci sono alcuni aspetti che non mi convincono. All’inizio troppe descrizioni di dettagli insignificanti per la storia che vuoi raccontare… ci si rende conto leggendo che la narrazione si dilunga in particolari superflui.
Rispetto al tema trovo che il “contrario” arrivi un po’ presto per essere “alla fine”.
Poi non capisco bene la questione dei cambi lavorativi di lui: se ha una cattedra come può pensare di seguirla negli spostamenti? O forse vuol dire che rinuncerebbe alla cattedra per insegnare al liceo? Ma fa strano che la figlia del preside abbia il potere di prendere decisioni in vece del padre…
(Attenzione al nome di lei: Ortensia / Ornella).
In ogni caso la seconda parte è emozionante e coinvolgente.
Buona Luca Nesler edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
gioco - Corrado Gioannini
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Re: La mattinata
Ciao, Emiliano, scusa. Il racconto mi è uscito così. Vedrò di far meglio la prossima volta.
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Re: La mattinata
Ciao Handy Manny_D, grazie del commento. Sì, la protagonista ha una relazione con il docente e nelle mie intenzioni era di far capire al lettore, verso la fine, che è precario.
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Re: La mattinata
Ciao, Gioco, grazie del commento. Scusa se la trama ha ballato. Il tema era davvero complesso.
Re: La mattinata
alexandra.fischer ha scritto:Ciao, Gioco, grazie del commento. Scusa se la trama ha ballato. Il tema era davvero complesso.
Non c'è assolutamente nulla di cui scusarsi! Cerchiamo tutti di essere costruttivi provando a spiegare coi commenti se qualcosa non ci funziona. Se sono utili bene, se no che vadano persi nel tempo come lacrime nella pioggia.
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini
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Re: La mattinata
Mi piace il ribaltamento positivo, mi piace assai. Ogni volta che vedo una commedia sentimentale di stampo americano arriva un punto dove i due si amano alla follia, ma si lasciano perchè.. non si capisce. E spesso nella vita questa storia sarebbe finita a "Li ignorò.". Ma mi piace se ci diamo una possibilità, mi piace pensare che Fromm avesse ragione. Insomma credo si sia capito che la storia mi piace, per la storia e per i tanti risvolti che ha, sopratutto il "non deve andare per forza così", "non dobbiamo essere per forza così". Per il resto, uno stile asciutto, frasi brevi che segnano il ritmo del racconto, è un tipo di prosa che mi piace e che anche io a volte utilizzo. Insomma buono anche lo stile, anche la scelta della terza che in questo caso specifico distacca il narratore, lo rende più obiettivo, ci rende più imparziali. Per me è un grosso sì.
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Re: La mattinata
Ciao Jimjans, ti ringrazio per il commento. Mi fai arrossire.
- GuidoNorzi
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Re: La mattinata
Ciao. La trama è molto semplice, ma è un peccato che la prima parte seppur troppo "raccontata" facesse presagire un lavoro più introspettivo sulla protagonista, che invece sfocia poi in un dialogo un po' mal gestito pieni di "disse" e di battute poco plausibili. Peccato, perché pur non essendo un appassionato del genere "sentimentale" puro, lo stesso racconto curato un po' di più (ma il tempo era quello che era) avrebbe potuto funzionare meglio.
- CristianoSaccoccia
- Messaggi: 83
Re: La mattinata
Devo dire che si tratta di un racconto fumoso che non raggiunge in pieno l'obiettivo che ti sei proposta, forse ti sei "persa" per strada durante la stesura e hai consegnato un racconto che difetta di un vero mordente dove anche il tema viene elaborato in maniera confusionaria. Forse dovresti rileggerlo dopo alcuni giorni per lavorarci ancora e farlo del tutto tuo.
- Pietro D'Addabbo
- Messaggi: 398
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Re: La mattinata
Ciao Alexandra, piacere di leggerti.
La storia che racconti pare costruita in due blocchi: nel primo seguiamo i pensieri di Ornella, che un narratore onnisciente ci informa essere alle prese con il giardinaggio mentre ripensa al suo passato con Pietro e al suo futuro senza di lui; nel secondo blocco Pietro e Ortensia si parlano, e i righi si rimpallano il nome dell'uno e dell'altra in questa conversazione che ribalta le premesse senza tuttavia risultare credibile. Forse non è un caso che tu abbia usato due nomi diversi per la protagonista nei due blocchi di testo, forse soffermandoti di più sulla fase di revisione avresti colto questo refuso e saresti riuscita ad amalgamare meglio le due parti, rendendole più equilibrate e più avvincenti.
Alla prossima.
La storia che racconti pare costruita in due blocchi: nel primo seguiamo i pensieri di Ornella, che un narratore onnisciente ci informa essere alle prese con il giardinaggio mentre ripensa al suo passato con Pietro e al suo futuro senza di lui; nel secondo blocco Pietro e Ortensia si parlano, e i righi si rimpallano il nome dell'uno e dell'altra in questa conversazione che ribalta le premesse senza tuttavia risultare credibile. Forse non è un caso che tu abbia usato due nomi diversi per la protagonista nei due blocchi di testo, forse soffermandoti di più sulla fase di revisione avresti colto questo refuso e saresti riuscita ad amalgamare meglio le due parti, rendendole più equilibrate e più avvincenti.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)
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Re: La mattinata
Ciao, Pietro, è andata proprio così. Devo stare più attenta.
- LuisaCassani
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Re: La mattinata
La protagonista si chiama Ornella o Ortensia?
Annalisa non può essere una cara amica e non essere conosciuta dalla protagonista perché se è insieme a Pietro dal liceo classico conosce per forza le amicizie più strette.
Non mi ha suscitato emozione, è un testo freddo, ritmato, scorre veloce, non è noioso da leggere, ma non si è creata l'enfasi e l'empatia col personaggio principale.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Annalisa non può essere una cara amica e non essere conosciuta dalla protagonista perché se è insieme a Pietro dal liceo classico conosce per forza le amicizie più strette.
Non mi ha suscitato emozione, è un testo freddo, ritmato, scorre veloce, non è noioso da leggere, ma non si è creata l'enfasi e l'empatia col personaggio principale.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Luisa
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