Monotonia

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 dicembre con un tema di Luca Nesler (scrittore, formatore, minuticontatista) e 3000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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Signor_Darcy
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Monotonia

Messaggio#1 » martedì 17 dicembre 2024, 0:11

Monotonia
di Stefano Floccari

“Liensberger!” La voce suadente della ragazza coi capelli rossi interrompe il mio sonno leggero.
Il signore di fianco a me si alza. Buon per lui, sarà qua da mille ore.
La tizia attende l’uomo e poi richiude la porta alle loro spalle, lasciando noi altri nel nostro silenzio spazientito.
La sala d’attesa è enorme, tanto che non ne vedo il fondo. Forse nemmeno ce l’ha, un fondo. Intorno a me e ancora oltre facce stanche, sofferenti, disperate.
Ogni volta la stessa scena, sempre per questa cazzo di burocrazia.
Ogni volta la stessa scena. Da anni. Da decenni.
Quando sono arrivato qui per uno di quegli imprevisti nella vita lo ammetto: mi sono lasciato subito sopraffare dall’entusiasmo per questa pulizia, questo senso di ordine. È durato poco.

Nella sala non si sente volare una mosca – anche perché non ce ne sono, qua. Riesco a sentire il silenzio della porta che si apre di nuovo, sempre col suo movimento asettico – si può dire asettico di un movimento? Boh, lo dico lo stesso: rende l’idea di questo posto.
La topolona avvicina la lista a quegli occhi rossi come il fuoco, così fuori luogo qui.
“Min-jeong!”
“Quale?” Una voce lontana, ovattata. “Siamo in due!”
Lei cerca una conferma nei suoi fogli. “Entrambi! Avete avuto lo stesso incidente, no?”
I due coreani – o quello che sono: qui ormai parliamo tutti la stessa lingua – la seguono senza più fiatare. La porta si richiude nel silenzio dell’attesa.

“Laukkanen!”
Mi sveglio di soprassalto. Mi sono addormentato ancora, Crist… va be’, non si offenderà, su. “Eccomi, ci sono!”
“Sarà meglio, quante volte devo urlare il suo nome?”
“Mi scusi, signorina.” La seguo in un corridoio luminoso. “Signorina…?”
Lei si ferma, gira la testa e mi squadra da sopra la spalla con quella sua occhiata inceneritrice. “Non siamo tenuti a dare i nostri nomi.”
“Mi scusi.”
Riprende a camminare e io le guardo il culo. Non mi sento in colpa. Non più. Sono stato educato a essere onesto. A rispettare sempre il prossimo. Non ho nemmeno mai bestemmiato, tranne quella volta a quel torneo di scacchi, quella cazzo di forchetta col cavallo. S’è visto a cosa ha portato tutto questo.
“Lei non è di qui, vero?” Ho voglia di parlarle, di trasgredire le regole.
Lei si ferma ancora. “No, non sono di qua.” Si volta ancora, sembra infastidita.
“Non volevo seccarla, mi scusi.” Fisso il linoleum pulitissimo per non dover sostenere quello sguardo.
“Ma no, non è lei.” Sollevo lo sguardo. Lei con un cenno della testa indica la struttura. “È questo posto.”
Le rivolgo un sorriso amaro. “Lo dice a me che ci sto da secoli?” Una scintilla nei suoi occhi: sembra capire cosa provo. “Mi roderei il fegato, se ne avessi ancora uno sano!” La sua risata fugace mi dà un briciolo di coraggio. “E lei, invece? Come mai è qui?”
“Lavori socialmente utili, diciamo.” Si gratta la testa. “Capisce l’ironia della cosa, vero?”
“Immagino di sì.” La guardo sognante. Ai miei occhi pare l'unico vero angelo, è incredibile. “Si sta meglio laggiù, vero?”
Mi rivolge un sorriso malizioso. “Non immagina quanto!”



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antico
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Re: Monotonia

Messaggio#2 » martedì 17 dicembre 2024, 0:14

Ciao Stefano! Caratteri e tempo ok, buona LUCA NESLER EDITION!

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BloodyWolf95
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Re: Monotonia

Messaggio#3 » martedì 17 dicembre 2024, 12:12

Ciao =)
Leggendo il tuo racconto, mi sono scontrata con alcuni errori sparsi qui e là, nulla di eclatante sia ben chiaro, che mi hanno distolto un attimo dalla lettura.
Ho dovuto leggerlo due volte per capire appieno la situazione e devo dire che è molto carino, scritto in modo abbastanza scorrevole. Devo ammettere che i discorsi diretti, seppur pochi, sono un pelino ostici… Bravo invece nella parte introspettiva del personaggio, il suo “io” interiore e come l’hai espresso l’ho gradito in maniera particolare.
Io non ho ben capito se il tuo protagonista sia all’inferno o nel purgatorio, perché l’attesa infinita, la pulizia per un giocatore di scacchi mi ha fatto venire più da pensare a un limbo dove lui deve espiare le sue colpe prima di essere mandato da qualche altra parte, magari sono io che non ho compreso bene, ma non sono riuscita a capirlo del tutto.
Il tema mi è sembrato abbastanza azzeccato, quindi direi che nel complesso hai fatto un ottimo lavoro. =)
Buona sfida!

Laura Ciutto
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Re: Monotonia

Messaggio#4 » martedì 17 dicembre 2024, 12:39

5. Monotonia, di Stefano Floccari,
Ho apprezzato la voce narrante che è ben calata nel personaggio, lo spazio è poco quindi mi è piaciuto come con pochi tocchi siano state individuate le regole del gioco.
Ho dovuto leggere la prima riga due volte: la prima era un nome gridato, ma la "voce suadente" qualche parola dopo mi ha fatto rileggere la frase per aggiustare il tiro.
"Silenzio spazientito", l'ho sentito un po' fuori contesto mi sembra siano più rassegnati e annoiati che sul piede di guerra, poco dopo sono descritti come "facce stanche, sofferenti, disperate" e lui comunque non fa che dormire.
“Lo dice a me che ci sto da secoli?” immagino che lei essendo un demone, se ho intuito giusto, sia lì da più tempo. A questo punto credo di aver capito che la "Topolona" sia un elemento di novità, visto che il suo servizio è temporaneo, questo avrebbe dovuto svegliarlo un po' dal suo torpore.
Nel complesso l'idea mi è piaciuta.

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Signor_Darcy
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Re: Monotonia

Messaggio#5 » martedì 17 dicembre 2024, 14:37

BloodyWolf95 ha scritto:Ciao =)
Leggendo il tuo racconto, mi sono scontrata con alcuni errori sparsi qui e là, nulla di eclatante sia ben chiaro, che mi hanno distolto un attimo dalla lettura.
Ho dovuto leggerlo due volte per capire appieno la situazione e devo dire che è molto carino, scritto in modo abbastanza scorrevole. Devo ammettere che i discorsi diretti, seppur pochi, sono un pelino ostici… Bravo invece nella parte introspettiva del personaggio, il suo “io” interiore e come l’hai espresso l’ho gradito in maniera particolare.
Io non ho ben capito se il tuo protagonista sia all’inferno o nel purgatorio, perché l’attesa infinita, la pulizia per un giocatore di scacchi mi ha fatto venire più da pensare a un limbo dove lui deve espiare le sue colpe prima di essere mandato da qualche altra parte, magari sono io che non ho compreso bene, ma non sono riuscita a capirlo del tutto.
Il tema mi è sembrato abbastanza azzeccato, quindi direi che nel complesso hai fatto un ottimo lavoro. =)
Buona sfida!

Errori dovuti a stanchezza, mannaggia. Ieri ero quasi tentato di non partecipare, ma mi sarebbe spiaciuto.

Il protagonista è in paradiso a seguito di una vita senza particolari sussulti, senza particolari macchie (anzi), conclusa per un cancro. Ho giocato sul topos del paradiso come luogo noioso contrapposto all'inferno, aggiungendoci una componente burocratica e di "obbligo" di pulizia e silenzio da città svizzera la domenica.
Da qui l'interesse per la ragazza condannata invece all'inferno per colpe tutto sommato non gravi, che infatti ha la possibilità di "redimersi" con un servizio sociale. Per poi scoprire che, tutto sommato, laggiù si diverte molto di più.
Grazie per il commento.

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Signor_Darcy
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Re: Monotonia

Messaggio#6 » martedì 17 dicembre 2024, 14:39

Laura Ciutto ha scritto:5. Monotonia, di Stefano Floccari,
Ho apprezzato la voce narrante che è ben calata nel personaggio, lo spazio è poco quindi mi è piaciuto come con pochi tocchi siano state individuate le regole del gioco.
Ho dovuto leggere la prima riga due volte: la prima era un nome gridato, ma la "voce suadente" qualche parola dopo mi ha fatto rileggere la frase per aggiustare il tiro.
"Silenzio spazientito", l'ho sentito un po' fuori contesto mi sembra siano più rassegnati e annoiati che sul piede di guerra, poco dopo sono descritti come "facce stanche, sofferenti, disperate" e lui comunque non fa che dormire.
“Lo dice a me che ci sto da secoli?” immagino che lei essendo un demone, se ho intuito giusto, sia lì da più tempo. A questo punto credo di aver capito che la "Topolona" sia un elemento di novità, visto che il suo servizio è temporaneo, questo avrebbe dovuto svegliarlo un po' dal suo torpore.
Nel complesso l'idea mi è piaciuta.

Benvenuta e grazie. Ottimi spunti: si tratta di particolari cui dovevo prestare maggior attenzione.
Se posso darti un consiglio, posta prima i commenti sotto i vari racconti e aspetta un po' per la classifica, così da dare il tempo agli autori, eventualmente, di chiarire alcuni punti o dubbi sollevati dai tuoi commenti.

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BloodyWolf95
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Re: Monotonia

Messaggio#7 » martedì 17 dicembre 2024, 15:05

Signor_Darcy ha scritto:
BloodyWolf95 ha scritto:Ciao =)
Leggendo il tuo racconto, mi sono scontrata con alcuni errori sparsi qui e là, nulla di eclatante sia ben chiaro, che mi hanno distolto un attimo dalla lettura.
Ho dovuto leggerlo due volte per capire appieno la situazione e devo dire che è molto carino, scritto in modo abbastanza scorrevole. Devo ammettere che i discorsi diretti, seppur pochi, sono un pelino ostici… Bravo invece nella parte introspettiva del personaggio, il suo “io” interiore e come l’hai espresso l’ho gradito in maniera particolare.
Io non ho ben capito se il tuo protagonista sia all’inferno o nel purgatorio, perché l’attesa infinita, la pulizia per un giocatore di scacchi mi ha fatto venire più da pensare a un limbo dove lui deve espiare le sue colpe prima di essere mandato da qualche altra parte, magari sono io che non ho compreso bene, ma non sono riuscita a capirlo del tutto.
Il tema mi è sembrato abbastanza azzeccato, quindi direi che nel complesso hai fatto un ottimo lavoro. =)
Buona sfida!

Errori dovuti a stanchezza, mannaggia. Ieri ero quasi tentato di non partecipare, ma mi sarebbe spiaciuto.

Il protagonista è in paradiso a seguito di una vita senza particolari sussulti, senza particolari macchie (anzi), conclusa per un cancro. Ho giocato sul topos del paradiso come luogo noioso contrapposto all'inferno, aggiungendoci una componente burocratica e di "obbligo" di pulizia e silenzio da città svizzera la domenica.
Da qui l'interesse per la ragazza condannata invece all'inferno per colpe tutto sommato non gravi, che infatti ha la possibilità di "redimersi" con un servizio sociale. Per poi scoprire che, tutto sommato, laggiù si diverte molto di più.
Grazie per il commento.


Perfetto, grazie per avermi tolto il dubbio se era paradiso o limbo ❤️
Per gli errori, ahimè sono dannati normalmente qui ancora peggio xD però è tutto capibile

Laura Ciutto
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Re: Monotonia

Messaggio#8 » martedì 17 dicembre 2024, 15:08

Signor_Darcy ha scritto:
Laura Ciutto ha scritto:5. Monotonia, di Stefano Floccari,
Ho apprezzato la voce narrante che è ben calata nel personaggio, lo spazio è poco quindi mi è piaciuto come con pochi tocchi siano state individuate le regole del gioco.
Ho dovuto leggere la prima riga due volte: la prima era un nome gridato, ma la "voce suadente" qualche parola dopo mi ha fatto rileggere la frase per aggiustare il tiro.
"Silenzio spazientito", l'ho sentito un po' fuori contesto mi sembra siano più rassegnati e annoiati che sul piede di guerra, poco dopo sono descritti come "facce stanche, sofferenti, disperate" e lui comunque non fa che dormire.
“Lo dice a me che ci sto da secoli?” immagino che lei essendo un demone, se ho intuito giusto, sia lì da più tempo. A questo punto credo di aver capito che la "Topolona" sia un elemento di novità, visto che il suo servizio è temporaneo, questo avrebbe dovuto svegliarlo un po' dal suo torpore.
Nel complesso l'idea mi è piaciuta.

Benvenuta e grazie. Ottimi spunti: si tratta di particolari cui dovevo prestare maggior attenzione.
Se posso darti un consiglio, posta prima i commenti sotto i vari racconti e aspetta un po' per la classifica, così da dare il tempo agli autori, eventualmente, di chiarire alcuni punti o dubbi sollevati dai tuoi commenti.



Grazie, era la prima volta, ne tengo conto per il futuro.

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gioco
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Re: Monotonia

Messaggio#9 » martedì 17 dicembre 2024, 22:14

Ciao Stefano, credo sia la prima volta che mi trovo a commentarti.
Innanzi tutto complimenti, il racconto è scritto davvero molto bene.
Ci vuole un po’ a capire il senso della scena, ma in fondo con un tema così ci sta. Alla prima lettura gli occhi rossi mi avevano in effetti colpito negativamente, ma senza accendermi l’intuizione.
Certo sarebbe bello sapere qualcosina di più su come e da chi viene gestito lo smistamento delle anime, e che senso abbia mandare i diavoli a fare “lavori socialmente utili” in purgatorio -sempre che io abbia intuito correttamente il luogo della narrazione! -, se ci siano anche veri angeli (sembrerebbe di si dal riferimento del protagonista, ma non ne vediamo nessuno), eccetera.
Tutte queste osservazioni comunque non sminuiscono la qualità della prova.
Bravo e in bocca al lupo per l’edition!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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gioco
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Re: Monotonia

Messaggio#10 » martedì 17 dicembre 2024, 22:25

gioco ha scritto:che senso abbia mandare i diavoli a fare “lavori socialmente utili” in purgatorio -sempre che io abbia intuito correttamente il luogo della narrazione! -, se ci siano anche veri angeli


Ecco, ho letto un paio di commenti qui sopra... avevo frainteso l'ambientazione. Se siamo in paradiso però non capisco la lunga attesa nella sala sconfinata... per cosa? Mi funzionava meglio se venivano chiamati per essere poi "pesati" e mandati in su o in giù.
La topolona non è un diavolo... allora come mai ha il rosso negli occhi?
Diciamo che, alla luce di questa rivelazione, credo che l'ambientazione andasse inquadrata e fatta comprendere meglio (vedo che non sono il solo ad aver avuto dubbi o fraintendimenti).
Ancora complimenti, alla prossima!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Re: Monotonia

Messaggio#11 » mercoledì 18 dicembre 2024, 23:12

Ciao Stefano,

ho letto il tuo racconto e mi ha fatto sorridere l’idea di burocratizzare il paradiso e di demoni che sono costretti a fare lavori socialmente utili in un paradiso che di paradisiaco non ha nulla.

L’idea è buona. Avrei però preferito che spiegassi il tutto tramite discorsi tra le persone costrette a stare per secoli nella sala d’attesa. Cioè, in quale sala d’attesa non c’è quello che “rompe le palle a tutti”?

Avrei snellito il discorso finale, funzionale al racconto, ma che ho sentito un po' forzato rispetto al tono iniziale della storia.

Hai comunque fatto un buonissimo lavoro, davvero.

Buona Luca Nesler Edition!

Ci si legge in giro.

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Emiliano Maramonte
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Re: Monotonia

Messaggio#12 » giovedì 19 dicembre 2024, 11:59

Ciao Stefano, felice di averti riletto!
E' un racconto che ha bisogno di almeno due letture, però poi ti entra dentro, soprattutto per l'atmosfera sospesa, immutabile. Mi è venuto subito in mente (non so perché) il film "Vivarium", dove la vera inquietudine deriva dal quartiere uguale a se stesso, grigio, senza speranza. Qui però hai fatto un passo in più, visto che hai immaginato un oltretomba particolare, burocratizzato, nel quale la visione è invertita (e quindi coerente col tema del contest): il paradiso è palloso, monotono (appunto), mentre l'inferno è più movimentato e divertente. Non tutto e chiarissimo, è un racconto non proprio "easy", ma colpisce e, per me, al momento, è il migliore del girone.

Buona Edition!
Emiliano.

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Re: Monotonia

Messaggio#13 » giovedì 19 dicembre 2024, 13:42

Grazie a tutti per i commenti, ci sono diversi spunti di cui fare tesoro, in particolare per l'ambiguità dell'ambientazione e la poca chiarezza a una prima lettura.

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GuidoNorzi
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Re: Monotonia

Messaggio#14 » domenica 22 dicembre 2024, 22:54

Ciao.
Il racconto è interessante, l’idea sfruttata bene (anche se è una variazione sul tema, diciamo). Al contrario di altri, a me la situazione è stata chiara fin da subito anche se hai (giustamente) fatto in modo di non dire mai esplicitamente dove ci troviamo. Se devo invece farti un appunto ti direi che ho avuto un attimo di smarrimento nelle ultime battute perché non hai calibrato al meglio i beat e non ho capito subito chi dei due parlasse, rovinandomi il finale. Comunque, bravo.

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Re: Monotonia

Messaggio#15 » domenica 22 dicembre 2024, 23:09

GuidoNorzi ha scritto:Ciao.
Il racconto è interessante, l’idea sfruttata bene (anche se è una variazione sul tema, diciamo). Al contrario di altri, a me la situazione è stata chiara fin da subito anche se hai (giustamente) fatto in modo di non dire mai esplicitamente dove ci troviamo. Se devo invece farti un appunto ti direi che ho avuto un attimo di smarrimento nelle ultime battute perché non hai calibrato al meglio i beat e non ho capito subito chi dei due parlasse, rovinandomi il finale. Comunque, bravo.

Grazie, annoto lo spunto.

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jimjams
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Re: Monotonia

Messaggio#16 » lunedì 23 dicembre 2024, 23:21

Bad girls have more fun... L'idea del racconto mi piace, e una volta chiarito di che si tratta, alla seconda lettura, il racconto è gradevole. Ha il difetto di non fare troppo per farsi capire. L'unica chiave da cui si arriva alla soluzione è la citazione all'unico vero angelo, che secondo me può essere colta o meno. Insomma, mi piace, ma lo andrei a sistemare fossi nell'autore, per dargli maggiore fluidità nell'accompagnamento alla soluzione. Capisco il cercare il colpo di scena finale, ma delle volte è positivo se il lettore ci arriva un po' prima per conto suo. E in ogni caso il colpo secondo me è nella preferenza per l'inferno, non nel capire che lui è in paradiso. Ben centrato il tema.

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CristianoSaccoccia
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Re: Monotonia

Messaggio#17 » giovedì 26 dicembre 2024, 19:32

Il racconto è intrigante, con una buona atmosfera e un ritmo ben dosato, ma alcuni aspetti potrebbero essere più chiari per valorizzare meglio il tema "e alla fine è il contrario". La sala d’attesa ha un fascino surreale visto dove si trova. Il paradiso burocratico è una bella idea, non classica ma funzionale, soprattutto il tema emerge bene pensando che il suo contrario è ben più piacevole. L'inferno ha sicuramente degli abitanti interessanti. Detto questo un racconto senza infamia e senza lode. A mio modo di vedere.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Monotonia

Messaggio#18 » giovedì 26 dicembre 2024, 20:48

Ciao Stefano, piacere di leggerti.

Non sono riuscito a cogliere che l'ambientazione fosse la sala d'attesa per il paradiso finché non ho letto i commenti, senza questo posizionamento tutta la storia sembrava una semplice attesa che finalmente finisce. Serviva a mio parere qualche dettaglio più esplicito. Desideravi lasciare il lettore nel dubbio, ma lo avrei chiarito prima di presentare il personaggio finale, in modo che fosse più chiaro chi era e come mai la sua presenza fosse tanto strana in quel contesto. Così invece mi sembra che tutto sia eccessivamente opacizzato e si perde l'effetto che probabilmente desideravi.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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