Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 gennaio con un tema di Giorgia D'Aversa e 4000 caratteri a disposizione per scrivere un racconto in quattro ore!
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Manuel Marinari
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Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#1 » lunedì 20 gennaio 2025, 23:18

Svoltiamo l’angolo ed eccolo lì, il rudere fatiscente in mezzo alle ville ristrutturate di fino. Sembra un nero dente cariato tra quelli sani e splendenti. Il cartello VENDESI, affisso a quel che rimane delle mura, sembra un’imprecazione più che una proposta immobiliare. Chi mai la comprerebbe?
Camilla ci teneva tanto a farmi tornare qui al paese, ma non ho nessuna intenzione di entrare nella casa dove stavamo in affitto, dov’è morto il piccolo Tommi.
Ho i brividi e stringo forte le mani sotto al seno. Camilla mi sfiora la mano e la tira verso di sé. Sono rigida come una quercia, i piedi ben saldi a terra. Le gambe non avanzano di un centimetro.
Lei ha la fronte corrucciata. «Roberta, cos’è che non va?»
Ritraggo la mano e chiudo i pugni sui fianchi. «Ho cambiato idea.»
«Perché?» La luce dei lampioni le illumina il viso.
«È possibile che ti debba spiegare sempre tutto?» Il mio corpo arde come se avessero appiccato un incendio nel bosco. La quercia è ancorata al terreno e può solo bruciare, inerme, aspettando di ridursi in cenere. «Non ci arrivi da sola?»
Scuote la testa, i capelli neri posati sulle spalle svolazzano e sprigionano il suo profumo buonissimo di lavanda. «Dai, Rob. Entriamo, facciamo un giro veloce e in meno di mezz’ora saremo strette nel letto d’hotel a scaldarci sotto le coperte. Promesso.»
Credo sia per il suo profumo che, ogni volta, riesce a trascinarmi in queste sue idee strampalate. Finisce che le dico sempre di sì.
Forse sono stata troppo dura con lei, vorrei solo che mi capisse. «Cami, perché ci tieni così tanto a entrare là dentro?»
«Te l’ho già detto stamattina, è una sorpresa.» Le fossette ai lati della bocca la fanno sembrare ancora più carnosa. «Quand’è che inizierai a fidarti di me?»
Mi volto verso la casa abbandonata. È uno scatafascio pieno di ricordi seppelliti sotto le macerie del terremoto. «Quando capirai come ci si possa sentire a perdere tutto in neanche dieci secondi!»
Il cuore mi batte forte, gli occhi sono pieni di lacrime pronte a straripare.
Il profumo di lavanda ora è più vicino, mi avvolge. Mi lascio cadere tra le braccia di Camilla.

Le mura della mia vecchia casa sembrano un vecchio malato di artrosi che sta per cadere da un momento all’altro. Le finestre non ci sono più e la parte sinistra del tetto è crollata. Povero Tommi, mi devasta il ricordo del mio fratellino schiacciato da quintali di pietre e mattoni.
Una tavola di compensato inchiodata alla meno peggio sigilla l’ingresso principale.
Camilla non sta più nella pelle. «Vieni, so come entrare.» Si accovaccia, stringe l’angolo basso del pannello e lo inclina verso di sé. Ci passa a malapena un barboncino nello spazio tra il muro e il compensato. Accende la torcia del telefono ed entra. Mi abbasso e mi intrufolo anche io, insozzandomi i jeans di polvere. Sfrego il braccio sul muro che si sbriciola come pasta frolla.
L’odore di muffa è nauseabondo. Infilo il naso tra i capelli profumati di Camilla per ritrovare un po' di sollievo. Cerco la sua mano nella penombra. È l’unico appiglio a cui posso aggrapparmi. E non solo adesso.
Ci sono ancora i vecchi mobili, gonfi e deformati dall’umidità; una scopa spelacchiata, calcinacci dappertutto. Cosa pensavo di trovare dopo trent’anni di abbandono?
Saliamo le scale, le macerie scricchiolano sotto le suole delle nostre scarpe.
«Seguimi.» Camilla bisbiglia, come per non svegliare il sonno eterno di Tommi.
Dall’enorme voragine sul tetto si affaccia la luna, gialla, quasi piena. Una stella le tiene compagnia nel cielo. Sembriamo io e Camilla. Lei brillante, io rotondetta.
«Rob...» La luce della luna si riflette nei suoi occhi.
«Si?»
«Devo dirti una cosa.»
Sudo freddo. «Avanti, dimmi.»
«L’ho comprata. La casa, è nostra.»
Il cuore mi batte forte. Inspiro fragranza di lavanda e odore di muffa.
Camilla salta di gioia. Mi ama, mi ha capita.
Per tutta la vita mi sono fatta forza, come una quercia. Ma ora, nella mia vecchia casa, scopro che i fiori di lavanda possono mettere radici più profonde. Più di quanto immaginassi.


Manuel Marinari

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antico
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#2 » lunedì 20 gennaio 2025, 23:21

Ciao Manuel! Tutto ok con i parametri, buona GIORGIA D'AVERSA EDITION!

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#3 » lunedì 20 gennaio 2025, 23:46

Grazie Antico!
Manuel Marinari

alexandra.fischer
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#4 » mercoledì 22 gennaio 2025, 16:35

Tema centrato. La protagonista torna dopo trent’anni sul luogo del terremoto insieme alla compagna. Ricorda il fratello morto nel sisma, ma c’è una sorpresa. La compagna ha comperato la casa per un nuovo inizio. La descrizione della casa, pericolante e ancora con qualche mobile e una scopa spelacchiata è efficace. Anche l’odore di muffa mischiato al profumo di lavanda della compagna lo è. Rendi molto bene la disperazione della protagonista, che si trasforma in speranza nel finale.

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#5 » mercoledì 22 gennaio 2025, 19:02

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. La protagonista torna dopo trent’anni sul luogo del terremoto insieme alla compagna. Ricorda il fratello morto nel sisma, ma c’è una sorpresa. La compagna ha comperato la casa per un nuovo inizio. La descrizione della casa, pericolante e ancora con qualche mobile e una scopa spelacchiata è efficace. Anche l’odore di muffa mischiato al profumo di lavanda della compagna lo è. Rendi molto bene la disperazione della protagonista, che si trasforma in speranza nel finale.


Grazie mille, Alexandra.
Manuel Marinari

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La Ele95
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#6 » giovedì 23 gennaio 2025, 15:08

Ciao Manuel! Complimenti, davvero un buon racconto. Il punto di forza è sicuramente la descrizione della casa, ormai marciscente e decaduta. Tuttavia non mi sono chiari alcuni passaggi: come mai Camilla che inizialmente afferma di non voler più entrare in quella dimora, la quale è ormai solo un ricettacolo di ricordi anche dolorosi, nella parte finale è felice che la compagna l'abbia acquistata per loro? Ho trovato molto forzato questo entusiasmo.
Ottimo invece il contrasto olfattivo: il profumo accogliente e calmante della lavanda che si contrappone a quello nauseabondo e tossico del rudere. Per il resto tema centrato è struttura narrativa ok. Buona edition e alla prossima!
Elena.B

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#7 » giovedì 23 gennaio 2025, 15:46

La Ele95 ha scritto:Ciao Manuel! Complimenti, davvero un buon racconto. Il punto di forza è sicuramente la descrizione della casa, ormai marciscente e decaduta. Tuttavia non mi sono chiari alcuni passaggi: come mai Camilla che inizialmente afferma di non voler più entrare in quella dimora, la quale è ormai solo un ricettacolo di ricordi anche dolorosi, nella parte finale è felice che la compagna l'abbia acquistata per loro? Ho trovato molto forzato questo entusiasmo.
Ottimo invece il contrasto olfattivo: il profumo accogliente e calmante della lavanda che si contrappone a quello nauseabondo e tossico del rudere. Per il resto tema centrato è struttura narrativa ok. Buona edition e alla prossima!


Ciao Elena, grazie.
Le mie intenzioni sono state quelle di descrivere in Camilla una donna impulsiva, che ascolta poco i sentimenti di Roberta. Camilla ha sempre trasportato la sua compagna Roberta, nelle sue avventure anche quelle in cui lei si rifiutava, ma per amore incondizionato l’ha sempre seguita.
Pensavo di essere riuscito a trasmettere il fatto che Roberta, quando scopre che Camilla ha acquistato la casa d’infanzia per farle una sorpresa, capisce le intenzioni di una proposta d’amore importante, per aiutarla a ricucire le ferite del trauma del terremoto.
Mi dispiace se non sono riuscito a esprimermi al meglio.
Grazie per il commento, mi fa piacere che il racconto ti sia piaciuto.
Buona edition anche a te
Manuel Marinari

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Nihal
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#8 » venerdì 24 gennaio 2025, 22:24

Ciao Manuel, commento ora il tuo racconto! Riprendo due cose che ti sono già state dette ma che condivido in pieno.
I complimenti per le descrizioni, assolutamente perfette e che permettono di immedesimarsi totalmente nella scena, in tutti i sensi, con tutti i sensi :)
Devo dirti però che non ho molto ben capito il finale. Quel “mi ama, mi ha capita” non l’ho trovato molto coerente. Nel senso, Roberta all’inizio non vuole assolutamente entrare nella casa quindi perché comprarla dovrebbe essere un segno che Camilla ha capito Roberta? Mi sono perso io qualche passaggio?

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#9 » sabato 25 gennaio 2025, 9:34

Nihal ha scritto:Ciao Manuel, commento ora il tuo racconto! Riprendo due cose che ti sono già state dette ma che condivido in pieno.
I complimenti per le descrizioni, assolutamente perfette e che permettono di immedesimarsi totalmente nella scena, in tutti i sensi, con tutti i sensi :)
Devo dirti però che non ho molto ben capito il finale. Quel “mi ama, mi ha capita” non l’ho trovato molto coerente. Nel senso, Roberta all’inizio non vuole assolutamente entrare nella casa quindi perché comprarla dovrebbe essere un segno che Camilla ha capito Roberta? Mi sono perso io qualche passaggio?


Ciao Jacopo, ti ringrazio.
Mi dispiace di non essere riuscito a esprimere al meglio quel passaggio che lega le due donne. Le mie intenzioni erano quelle di descrivere Roberta come una persona traumatizzata dall'evento del terremoto. Il trauma le aveva impedito di tornare in contatto con quella parte di sè distrutta sotto le macerie. Camilla, con il gesto dell'acquisto della casa, voleva curare quella ferita, l'origine della sofferenza della sua compagna e così, piantare nuove radici, insieme.
Forse è stata una metafora difficile da interpretare, per me. Mi dispiace di non esserci riuscito bene.
Ti ringrazio pe i complimenti.
Manuel Marinari

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Nihal
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#10 » sabato 25 gennaio 2025, 11:32

Manuel Marinari ha scritto:
Nihal ha scritto:Ciao Manuel, commento ora il tuo racconto! Riprendo due cose che ti sono già state dette ma che condivido in pieno.
I complimenti per le descrizioni, assolutamente perfette e che permettono di immedesimarsi totalmente nella scena, in tutti i sensi, con tutti i sensi :)
Devo dirti però che non ho molto ben capito il finale. Quel “mi ama, mi ha capita” non l’ho trovato molto coerente. Nel senso, Roberta all’inizio non vuole assolutamente entrare nella casa quindi perché comprarla dovrebbe essere un segno che Camilla ha capito Roberta? Mi sono perso io qualche passaggio?


Ciao Jacopo, ti ringrazio.
Mi dispiace di non essere riuscito a esprimere al meglio quel passaggio che lega le due donne. Le mie intenzioni erano quelle di descrivere Roberta come una persona traumatizzata dall'evento del terremoto. Il trauma le aveva impedito di tornare in contatto con quella parte di sè distrutta sotto le macerie. Camilla, con il gesto dell'acquisto della casa, voleva curare quella ferita, l'origine della sofferenza della sua compagna e così, piantare nuove radici, insieme.
Forse è stata una metafora difficile da interpretare, per me. Mi dispiace di non esserci riuscito bene.
Ti ringrazio pe i complimenti.


Ciao Manuel, ho capito meglio ora. Ti dico un attimo la mia, senza pretese ovviamente ahahah Questa dinamica mi suonerebbe molto meglio se il Pdv fosse quello di Camilla. Perché riuscirebbe a notare il disagio di Roberta e a far risaltare il suo desiderio di aiutare la compagna.

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#11 » sabato 25 gennaio 2025, 17:12

Nihal ha scritto:
Manuel Marinari ha scritto:
Nihal ha scritto:Ciao Manuel, commento ora il tuo racconto! Riprendo due cose che ti sono già state dette ma che condivido in pieno.
I complimenti per le descrizioni, assolutamente perfette e che permettono di immedesimarsi totalmente nella scena, in tutti i sensi, con tutti i sensi :)
Devo dirti però che non ho molto ben capito il finale. Quel “mi ama, mi ha capita” non l’ho trovato molto coerente. Nel senso, Roberta all’inizio non vuole assolutamente entrare nella casa quindi perché comprarla dovrebbe essere un segno che Camilla ha capito Roberta? Mi sono perso io qualche passaggio?


Ciao Jacopo, ti ringrazio.
Mi dispiace di non essere riuscito a esprimere al meglio quel passaggio che lega le due donne. Le mie intenzioni erano quelle di descrivere Roberta come una persona traumatizzata dall'evento del terremoto. Il trauma le aveva impedito di tornare in contatto con quella parte di sè distrutta sotto le macerie. Camilla, con il gesto dell'acquisto della casa, voleva curare quella ferita, l'origine della sofferenza della sua compagna e così, piantare nuove radici, insieme.
Forse è stata una metafora difficile da interpretare, per me. Mi dispiace di non esserci riuscito bene.
Ti ringrazio pe i complimenti.


Ciao Manuel, ho capito meglio ora. Ti dico un attimo la mia, senza pretese ovviamente ahahah Questa dinamica mi suonerebbe molto meglio se il Pdv fosse quello di Camilla. Perché riuscirebbe a notare il disagio di Roberta e a far risaltare il suo desiderio di aiutare la compagna.


È un ottimo suggerimento, in effetti non ci avevo minimamente pensato ad invertire il pdv. Grazie
Manuel Marinari

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Andrea Furlan
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#12 » domenica 26 gennaio 2025, 15:23

Ciao Manuel,
dopo aver finito di leggere ho provato sensazioni contrastanti: ho apprezzato la storia non convenzionale fra le due ragazze, raccontata con leggerezza, che lascia intendere i loro rapporto e i loro sentimenti. Tema centrato, molto bella l’idea del profumo di lavanda e del suo mettere radici più profonde della quercia a cui si paragona la protagonista in due o tre punti. Ho trovato invece che le informazioni chiave (il terremoto, gli anni che sono passati dall’evento) fossero inseriti in punti sbagliati della storia: le avrei messe nell’incipit, o comunque all’inizio, per chiarire subito il contesto. In sintesi, buoni spunti e discreta resa generale, ma migliorabile.

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#13 » domenica 26 gennaio 2025, 17:41

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Manuel,
dopo aver finito di leggere ho provato sensazioni contrastanti: ho apprezzato la storia non convenzionale fra le due ragazze, raccontata con leggerezza, che lascia intendere i loro rapporto e i loro sentimenti. Tema centrato, molto bella l’idea del profumo di lavanda e del suo mettere radici più profonde della quercia a cui si paragona la protagonista in due o tre punti. Ho trovato invece che le informazioni chiave (il terremoto, gli anni che sono passati dall’evento) fossero inseriti in punti sbagliati della storia: le avrei messe nell’incipit, o comunque all’inizio, per chiarire subito il contesto. In sintesi, buoni spunti e discreta resa generale, ma migliorabile.


Grazie Andrea, si capisco cosa intendi. Avevo il timore di andare incontro a spiegoni così facendo. Quindi ho deciso di diluire le informazioni durante la storia.
Però ovviamente avrei potuto costruire qualcosa come indicato da te.
Grazie per i suggerimenti
Manuel Marinari

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Debora
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#14 » domenica 26 gennaio 2025, 21:29

Ciao Manuel, complimenti, il tuo racconto è davvero bellissimo. Non solo mi ha emozionato, ma mi ha fatto proprio diventare amica di Camilla e Roberta. Hai saputo raccontare non solo il dolore della perdita, il terrore del terremoto, il legame con le radici, ma anche il loro amore. Mi è piaciuto molto il passaggio in cui Roberta si sente una quercia ancorata a terra che può solo bruciare, una declinazione del tema dentro il racconto. Per ora, il tuo racconto è il migliore che ho letto, sullo stile non sto neanche a parlare, scrivi benissimo, punto. Buona edition!

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#15 » lunedì 27 gennaio 2025, 7:48

Debora ha scritto:Ciao Manuel, complimenti, il tuo racconto è davvero bellissimo. Non solo mi ha emozionato, ma mi ha fatto proprio diventare amica di Camilla e Roberta. Hai saputo raccontare non solo il dolore della perdita, il terrore del terremoto, il legame con le radici, ma anche il loro amore. Mi è piaciuto molto il passaggio in cui Roberta si sente una quercia ancorata a terra che può solo bruciare, una declinazione del tema dentro il racconto. Per ora, il tuo racconto è il migliore che ho letto, sullo stile non sto neanche a parlare, scrivi benissimo, punto. Buona edition!


Ciao Debora, grazie per il commento. Hai speso delle parole molto belle. Gentilissima, davvero .
Anche tu sei una bravissima autrice.
Sono contento di essere riuscito a far emozionare con questa storia. Penso sia proprio quello che desideriamo accada a chi ci legge.
Buona edition anche a te.
Manuel Marinari

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Francy2912
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#16 » lunedì 27 gennaio 2025, 12:19

Ciao Manuel. Del tuo racconto ho apprezzato tantissimo il titolo, è molto evocativo. Il racconto di per sé è scritto bene, anche se ammetto che non avevo subito capito si trattasse di un terremoto. Il mio problema, assolutamente di gusto personale, sono le protagoniste, se la mia compagna mi forzasse ad affrontare un qualcosa che io non voglio, ma col cavolo che apprezzo il suo gesto. Ma questo è un problema mio, ne son consapevole, forse per questo i loro dialoghi/azioni mi son sembrati un po’ scollegati tra di loro, stile dialogo tra sordi. Però complimenti per le descrizioni!

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#17 » lunedì 27 gennaio 2025, 16:46

Francy2912 ha scritto:Ciao Manuel. Del tuo racconto ho apprezzato tantissimo il titolo, è molto evocativo. Il racconto di per sé è scritto bene, anche se ammetto che non avevo subito capito si trattasse di un terremoto. Il mio problema, assolutamente di gusto personale, sono le protagoniste, se la mia compagna mi forzasse ad affrontare un qualcosa che io non voglio, ma col cavolo che apprezzo il suo gesto. Ma questo è un problema mio, ne son consapevole, forse per questo i loro dialoghi/azioni mi son sembrati un po’ scollegati tra di loro, stile dialogo tra sordi. Però complimenti per le descrizioni!


Ciao Francy, grazie.
È il bello delle mille sfaccettature delle relazioni.
Buona edition.
Manuel Marinari

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Shanghai Kid
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#18 » lunedì 27 gennaio 2025, 18:51

Ciao Manuel,
piacere di averti letto.
Comincio dicendoti che il tuo racconto mi è piaciuto molto. Come ti hanno già segnalato, le descrizioni sono davvero ben fatte. Ho anche apprezzato il parallelismo tra la casa e parti del corpo o esseri viventi, ad esempio: “Sembra un nero dente cariato tra quelli sani e splendenti.”, “Le mura della mia vecchia casa sembrano un vecchio malato di artrosi che sta per cadere da un momento all’altro.”
Mi piace il rapporto che delinei tra la protagonista e la compagna: dà tridimensionalità a entrambi i personaggi. Se posso permettermi un appunto, in questo passaggio, secondo me, potevi essere meno didascalico e provare a costruire un’immagine: “Povero Tommi, mi devasta il ricordo del mio fratellino schiacciato da quintali di pietre e mattoni.” Invece che dire “mi devasta”, descrivi come si esprime fisicamente e psicologicamente quella devastazione. Comunque è proprio un’inezia.
Buonissimo pezzo.
A rileggerci,
Elisa

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#19 » martedì 28 gennaio 2025, 7:59

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Manuel,
piacere di averti letto.
Comincio dicendoti che il tuo racconto mi è piaciuto molto. Come ti hanno già segnalato, le descrizioni sono davvero ben fatte. Ho anche apprezzato il parallelismo tra la casa e parti del corpo o esseri viventi, ad esempio: “Sembra un nero dente cariato tra quelli sani e splendenti.”, “Le mura della mia vecchia casa sembrano un vecchio malato di artrosi che sta per cadere da un momento all’altro.”
Mi piace il rapporto che delinei tra la protagonista e la compagna: dà tridimensionalità a entrambi i personaggi. Se posso permettermi un appunto, in questo passaggio, secondo me, potevi essere meno didascalico e provare a costruire un’immagine: “Povero Tommi, mi devasta il ricordo del mio fratellino schiacciato da quintali di pietre e mattoni.” Invece che dire “mi devasta”, descrivi come si esprime fisicamente e psicologicamente quella devastazione. Comunque è proprio un’inezia.
Buonissimo pezzo.
A rileggerci,
Elisa


Ciao Elisa,
Grazie mille, mi fa piacere che ti sia piaciuto. E grazie per i suggerimenti, si, avrei potuto fare meglio in quella descrizione, magari nello stesso modo in cui avevo già descritto la casa e parti del corpo.
Alla prossima edition
Manuel Marinari

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Daniele
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#20 » mercoledì 29 gennaio 2025, 11:09

Ciao Manuel, piacere di rileggerti!
Bel racconto, potente dal.puntk di vista emotivo e ben scritto. Sei stato molto naturale, tante volte nel trattare relazioni non etero si scade in forzature o accenti mal riposti, tu l'hai descritta con naturalezza descrivendo la dinamica come andrebbe sempre descritta per quello che è: amore.
Perdonami la breve divagazione. Lo stile è molto buono, stai avendo un'evoluzione pazzesca, stavolta hai aggiunto anche tante bellissime metafore, anche troppe forse, ma tutte belle. Ragionerei solo sul ridurle di numero eventualmente: la cioccolata sembra meno buona se la si mangia troppo spesso.
La storia mi è piaciuta molto, e mi hai dato il gancio per esternare un mio punto di vista.
Non ho letto gli altri commenti prima di scrivere il mio, sia per non farmi influenzare, sia per una piccola scommessa:
scommetto che in diversi ti avranno detto "lo switch della ragazza è troppo veloce e non è giustificato". No. In caso non sono per nulla d'accordo: ci sono racconti e racconti, situazioni e situazioni. Qui il fatto che la ragazza abbia un cambio così veloce secondo me potenzia ancora di più il racconto, è ovvio che non vuoi vedere quella casa, ma ci tieni da morire. Io me la sono immaginata tenersi dentro, soffocato, un peso enorme per troppo tempo, e il gesto do Camilla le ha dato modo di esplodere e tornare ad avere speranza, o in generale positività senza dover più tenere chiuso in un cassetto il passato. Chissenefrega se il cambio è veloce: meglio, in questo caso.
Ogni tanto chiedere al lettore uno sforzo di immaginazione o di empatia non è un male, anzi, è uno stimolo a ragionare, cosa che viene un po più difficile se il testo è didascalico e abbiamo sempre la pappa pronta.
Bravo, bel racconto sotto più punti di vista.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition.

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#21 » mercoledì 29 gennaio 2025, 13:45

Daniele ha scritto:Ciao Manuel, piacere di rileggerti!
Bel racconto, potente dal.puntk di vista emotivo e ben scritto. Sei stato molto naturale, tante volte nel trattare relazioni non etero si scade in forzature o accenti mal riposti, tu l'hai descritta con naturalezza descrivendo la dinamica come andrebbe sempre descritta per quello che è: amore.
Perdonami la breve divagazione. Lo stile è molto buono, stai avendo un'evoluzione pazzesca, stavolta hai aggiunto anche tante bellissime metafore, anche troppe forse, ma tutte belle. Ragionerei solo sul ridurle di numero eventualmente: la cioccolata sembra meno buona se la si mangia troppo spesso.
La storia mi è piaciuta molto, e mi hai dato il gancio per esternare un mio punto di vista.
Non ho letto gli altri commenti prima di scrivere il mio, sia per non farmi influenzare, sia per una piccola scommessa:
scommetto che in diversi ti avranno detto "lo switch della ragazza è troppo veloce e non è giustificato". No. In caso non sono per nulla d'accordo: ci sono racconti e racconti, situazioni e situazioni. Qui il fatto che la ragazza abbia un cambio così veloce secondo me potenzia ancora di più il racconto, è ovvio che non vuoi vedere quella casa, ma ci tieni da morire. Io me la sono immaginata tenersi dentro, soffocato, un peso enorme per troppo tempo, e il gesto do Camilla le ha dato modo di esplodere e tornare ad avere speranza, o in generale positività senza dover più tenere chiuso in un cassetto il passato. Chissenefrega se il cambio è veloce: meglio, in questo caso.
Ogni tanto chiedere al lettore uno sforzo di immaginazione o di empatia non è un male, anzi, è uno stimolo a ragionare, cosa che viene un po più difficile se il testo è didascalico e abbiamo sempre la pappa pronta.
Bravo, bel racconto sotto più punti di vista.
Alla prossima e in bocca al lupo per l'edition.


Ciao Daniele, intanto ti ringrazio per le parole che hai speso per il racconto.
Sono contento che ti sia arrivato proprio come lo avevo in testa mentre scrivevo. Il tuo commento è anche più chiaro delle risposte che sono riuscito a dare qui sui commenti. Grazie per la sintesi che non sono riuscito ad avere.
Sono d’accordo sull’aspetto finale della storia e della relazione tra le due in scena.
I tuoi suggerimenti saranno senz’altro utili. Alla prossima e buona edition anche a te.
Manuel Marinari

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Stefano Scudeler
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#22 » mercoledì 29 gennaio 2025, 20:01

Ciao Manuel!
Devo dire che il racconto è scritto molto bene e, anche se non è proprio il mio genere, mi è piaciuto.
Visto che siamo qui per darci una mano, provo a fare qualche critica anche se sono cose di poco conto.
Pur trovando le similitudini abbastanza calzanti, a volte le ho sentite un po' "forzate". Le cose erano descritte bene e non servivano grandi metafore per capirle ancora di più.
La frase sulle fossette che rendono più carnosa la bocca non mi è piaciuta granchè, ma ovviamente è questione di gusto personale.

Buonissima prova e spero di rileggerti!

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Manuel Marinari
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Re: Come fiori di lavanda sbocciati tra le macerie

Messaggio#23 » giovedì 30 gennaio 2025, 9:31

Stefano Scudeler ha scritto:Ciao Manuel!
Devo dire che il racconto è scritto molto bene e, anche se non è proprio il mio genere, mi è piaciuto.
Visto che siamo qui per darci una mano, provo a fare qualche critica anche se sono cose di poco conto.
Pur trovando le similitudini abbastanza calzanti, a volte le ho sentite un po' "forzate". Le cose erano descritte bene e non servivano grandi metafore per capirle ancora di più.
La frase sulle fossette che rendono più carnosa la bocca non mi è piaciuta granchè, ma ovviamente è questione di gusto personale.

Buonissima prova e spero di rileggerti!


Ciao Stefano, grazie per il commento positivo, mi fa piacere che ti sia piaciuto. E grazie per la posizione in classifica, ho visto ora!
In questa edition ho voluto provare a fare pratica sulle metafore, sentivo la grande necessità di sperimentarmi e soprattutto di ricevere feedback, capire l'effetto che fanno. Sto capendo che questo utilizzo fa parte dello stile che più mi piace e che mi rappresenta parecchio, interiormente. Perciò ci ho puntato tanto, lo avete notato :D
Più per far capire le descrizioni, che ti ringrazio per avermi detto che erano fatte bene, mi piace utilizzarle per rendere la storia in movimento, attraverso immagini ed evocazioni. Mi piace l'idea che il racconto diventi un quadro a immagini che si muovono. Ma magari questo è solo nella mia testa ahahah e non riesce perfettamente con chiunque la legga.
Ho notato che alcuni lettori e lettrici del forum hanno apprezzato di più, altri meno. Soprattutto lettori uomini. Non so, eh. Mi faccio un'idea anche per capire a che pubblico di lettori/lettrici mi vorrei aprire. Minuti Contati aiuta molto in questo. È già una bella fetta rappresentativa.
Grazie per i suggerimenti.
Buona edition anche a te, a presto.
Manuel Marinari

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