Tender Love
- Azzurra Mackenzie
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Tender Love
Mi siedo sull’enorme radice dell’albero di Ginny e poggio la schiena contro il tronco squamoso. Le enormi foglie della pianta mi fanno ombra.
"Sai. La cosa più che mi disturbato quando sei morta è stata la tua testa che cadeva flaccida sulla mia spalla appena ti ho sollevata da terra."
La pianta non si muove, non mi risponde. Non sono nemmeno sicura che possa parlare, ma so che capisce che cosa sto dicendo. Deve farlo, per me. Dopo che mi ha promesso che sarebbe tornata sotto forma di pianta deve essere così, deve essere vero. Bastava innestare quella radice che mi aveva dato lei proprio sul suo cuore.
Però mi aveva anche giurato di invecchiare con me. Che ci saremmo tenute da anziane per le mani rugose. E invece si è dovuta ammalare e morire in questo giardino abbandonandomi.
"Ti prego dimmi qualcosa." Lacrime mi scivolano sul volto, tremo per la rabbia e la frustrazione.
Perché non mi rivolge la parola? Nemmeno un gesto che mi dimostri che c'è qualcosa di ancora vivo al di sotto delle radici di questa pianta assurda.
"Ti ho seppellito sotto una radice come dicevi tu. Perché non rispondi? Cosa ho sbagliato? Parlami, ti ammazzo!" Il silenzio diventa assillo nella mia testa. Corro sulle ginocchia fino all'accetta appoggiata a un muro e la sollevo contro Ginny.
L'accetta s’ incastra nel tronco, un rivolo di resina e linfa verde mi schizzano in faccia.
Con un grugnito colpisco di nuovo lo stesso punto. La pianta non parla, non piange, si lascia abbattere serafica e solenne. Come Ginny con il suo tumore.
Ansimo con lo stomaco che si contorce dalla rabbia e bile risale per i canali dell'esofago. “Voglio riparlare con mia moglie ora!”
Appena colpisco di nuovo la pianta dall'altro lato. Lo schizzo di linfa salata mi finisce nella bocca.
L'odore fresco della resina si arrampica tra le mie narici. Sa dei profumi che Ginevra preparava nel suo laboratorio.
L’aroma si volatilizza nell’aria e scompare. Mi getto con la lingua contro il tronco e la lecco per sentire di nuovo mia moglie viva. La pianta sussulta dalle fibre della corteccia a ogni sorso liquido che sgorga da quelle ferite.
“Perdonami non so cosa stavo facendo." Mi allontano da lei.
Che moglie di merda sono stata per lei. So solo approfittare del suo amore e non so nemmeno se quando ha avuto quel cancro alla milza è stata davvero serena gli ultimi mesi. Se almeno non ha sofferto troppo. E io continuo nel mio egoismo a gridare contro di lei per essere morta. Avermi abbandonato su questa terra troppo presto.
La pianta risponde.
Le foglie dell'albero si abbassano per rivelare un fiore rosa con dei puoi bianchi intorno. Nell'aria si libera quell'odore acre e delizioso di mia moglie.
Mi arrampico a fatica sulla pianta.
Afferro due radici più tenere per darmi un'ultima spinta stando attenta a non spezzarle e guardo quel meraviglioso nettare giallo che libera quel delizioso profumo.
Mi ci getto dentro per annegarci.
Un liquido arancione, denso e caldo mi avvolge in un abbraccio che non sentivo da troppo tempo.
Stringo a me quel fluido che sa del calore di mia moglie la mattina, delle sue risate. Della sua gioia.
“Ce ne hai messo di tempo per ascoltarmi. Ti libererò da questo dolore.” La voce dolce di Ginny mi rimbomba tra le orecchi e mi tormenta le palpebre.
Cerco di stringere ancora di più a me quel fluido. Dopo di lei non potrò mai più amare. Tutto ciò che per me aveva senso nel mondo ha smesso di vivere. Il dolore mi impedisce di muovermi. Come le radici che si nutrono del suo petto.
“Non fare così. Ora sarai libera. Vivi…fallo per me. Io ho messo le radici, ma tu puoi ancora volare via.”
La mia schiena mi purde tantissimo, mi gratto fino a strapparmi strati di pelle morta. Due ali da colibrì mi sporgono all’altezza delle scapole, verdi come smeraldi.
Il liquido mi soffoca e costringe a risalire in superficie.
Esco dal nettare e osservo il fiore appassire e lasciare spazio a un secondo giallo ocra come quel nettare.
“Grazie Ginevra.” Volo via. Viva.
"Sai. La cosa più che mi disturbato quando sei morta è stata la tua testa che cadeva flaccida sulla mia spalla appena ti ho sollevata da terra."
La pianta non si muove, non mi risponde. Non sono nemmeno sicura che possa parlare, ma so che capisce che cosa sto dicendo. Deve farlo, per me. Dopo che mi ha promesso che sarebbe tornata sotto forma di pianta deve essere così, deve essere vero. Bastava innestare quella radice che mi aveva dato lei proprio sul suo cuore.
Però mi aveva anche giurato di invecchiare con me. Che ci saremmo tenute da anziane per le mani rugose. E invece si è dovuta ammalare e morire in questo giardino abbandonandomi.
"Ti prego dimmi qualcosa." Lacrime mi scivolano sul volto, tremo per la rabbia e la frustrazione.
Perché non mi rivolge la parola? Nemmeno un gesto che mi dimostri che c'è qualcosa di ancora vivo al di sotto delle radici di questa pianta assurda.
"Ti ho seppellito sotto una radice come dicevi tu. Perché non rispondi? Cosa ho sbagliato? Parlami, ti ammazzo!" Il silenzio diventa assillo nella mia testa. Corro sulle ginocchia fino all'accetta appoggiata a un muro e la sollevo contro Ginny.
L'accetta s’ incastra nel tronco, un rivolo di resina e linfa verde mi schizzano in faccia.
Con un grugnito colpisco di nuovo lo stesso punto. La pianta non parla, non piange, si lascia abbattere serafica e solenne. Come Ginny con il suo tumore.
Ansimo con lo stomaco che si contorce dalla rabbia e bile risale per i canali dell'esofago. “Voglio riparlare con mia moglie ora!”
Appena colpisco di nuovo la pianta dall'altro lato. Lo schizzo di linfa salata mi finisce nella bocca.
L'odore fresco della resina si arrampica tra le mie narici. Sa dei profumi che Ginevra preparava nel suo laboratorio.
L’aroma si volatilizza nell’aria e scompare. Mi getto con la lingua contro il tronco e la lecco per sentire di nuovo mia moglie viva. La pianta sussulta dalle fibre della corteccia a ogni sorso liquido che sgorga da quelle ferite.
“Perdonami non so cosa stavo facendo." Mi allontano da lei.
Che moglie di merda sono stata per lei. So solo approfittare del suo amore e non so nemmeno se quando ha avuto quel cancro alla milza è stata davvero serena gli ultimi mesi. Se almeno non ha sofferto troppo. E io continuo nel mio egoismo a gridare contro di lei per essere morta. Avermi abbandonato su questa terra troppo presto.
La pianta risponde.
Le foglie dell'albero si abbassano per rivelare un fiore rosa con dei puoi bianchi intorno. Nell'aria si libera quell'odore acre e delizioso di mia moglie.
Mi arrampico a fatica sulla pianta.
Afferro due radici più tenere per darmi un'ultima spinta stando attenta a non spezzarle e guardo quel meraviglioso nettare giallo che libera quel delizioso profumo.
Mi ci getto dentro per annegarci.
Un liquido arancione, denso e caldo mi avvolge in un abbraccio che non sentivo da troppo tempo.
Stringo a me quel fluido che sa del calore di mia moglie la mattina, delle sue risate. Della sua gioia.
“Ce ne hai messo di tempo per ascoltarmi. Ti libererò da questo dolore.” La voce dolce di Ginny mi rimbomba tra le orecchi e mi tormenta le palpebre.
Cerco di stringere ancora di più a me quel fluido. Dopo di lei non potrò mai più amare. Tutto ciò che per me aveva senso nel mondo ha smesso di vivere. Il dolore mi impedisce di muovermi. Come le radici che si nutrono del suo petto.
“Non fare così. Ora sarai libera. Vivi…fallo per me. Io ho messo le radici, ma tu puoi ancora volare via.”
La mia schiena mi purde tantissimo, mi gratto fino a strapparmi strati di pelle morta. Due ali da colibrì mi sporgono all’altezza delle scapole, verdi come smeraldi.
Il liquido mi soffoca e costringe a risalire in superficie.
Esco dal nettare e osservo il fiore appassire e lasciare spazio a un secondo giallo ocra come quel nettare.
“Grazie Ginevra.” Volo via. Viva.
Ultima modifica di Azzurra Mackenzie il martedì 21 gennaio 2025, 0:11, modificato 4 volte in totale.
Re: Tender Love
Ciao Azzurra! Tutto ok anche per te con i parametri, buona GIORGIA D'AVERSA EDITION!
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- Messaggi: 66
Re: Tender Love
Ciao,
Il racconto mi ha un po' spiazzata per come un rito, possiamo dire magico, si innesta in una storia di morte per cancro, ma il tema vero, il dolore per la perdita arriva tanto forte da coprire il resto. Le immagini sono ricche e sensuali, l'ultimo abbraccio anelato soffoca e libera dal dolore in una rinascita che ci riporta nella magia, con delle ali che permettono alla protagonista di tornare a vivere. La scrittura scorre, salvo qualche refuso, ma lo sappiamo il tempo è poco. Quando si arrampica verso il fiore afferra due "radici" anziché due rami, anche questo un refuso immagino. Ultima cosa la liberazione finale acquista più forza nel momento in cui riflettendo ho capito che la morte era avvenuta da tempo, altrimenti non ci sarebbe stata una pianta così grande e questo rende plausibile la voglia della moglie/pianta di liberarla e farla tornare a vivere, forse avrei reso più chiara la durata dell'attesa per rendere anche più verosimile la sua frustrazione e il suo accanimento sulla pianta.
Buona scrittura
Il racconto mi ha un po' spiazzata per come un rito, possiamo dire magico, si innesta in una storia di morte per cancro, ma il tema vero, il dolore per la perdita arriva tanto forte da coprire il resto. Le immagini sono ricche e sensuali, l'ultimo abbraccio anelato soffoca e libera dal dolore in una rinascita che ci riporta nella magia, con delle ali che permettono alla protagonista di tornare a vivere. La scrittura scorre, salvo qualche refuso, ma lo sappiamo il tempo è poco. Quando si arrampica verso il fiore afferra due "radici" anziché due rami, anche questo un refuso immagino. Ultima cosa la liberazione finale acquista più forza nel momento in cui riflettendo ho capito che la morte era avvenuta da tempo, altrimenti non ci sarebbe stata una pianta così grande e questo rende plausibile la voglia della moglie/pianta di liberarla e farla tornare a vivere, forse avrei reso più chiara la durata dell'attesa per rendere anche più verosimile la sua frustrazione e il suo accanimento sulla pianta.
Buona scrittura
- DamianoMeloni
- Messaggi: 70
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Re: Tender Love
Ciao Azzurra,
Piacere di leggerti. Mi è piaciuta l’idea, più o meno ce l’abbiamo avuta simile anche se poi la realizzazione ha preso strade completamente diverse.
Ci sono un paio di cose che penso siano un po’ incongruenti (almeno da come l’ho capita io). Ad esempio, verso metà racconto c’è la frase “si lascia abbattere serafica”, poche righe sotto, La protagonista ricomincia: “colpisco di nuovo la pianta dall'altro lato”. Qui ormai pensavo che la pianta fosse ormai caduta a terra. E in effetti poi ho perso un po’ la magia del tutto in quanto il racconto continua con la pianta ancora in piedi.
Anche qui “Afferro due radici più tenere per darmi un'ultima spinta”, penso che la protagonista si stia arrampicando, almeno da quello che ho capito, quindi dovrebbe afferrare due rami.
A rileggerci!
Damiano
Piacere di leggerti. Mi è piaciuta l’idea, più o meno ce l’abbiamo avuta simile anche se poi la realizzazione ha preso strade completamente diverse.
Ci sono un paio di cose che penso siano un po’ incongruenti (almeno da come l’ho capita io). Ad esempio, verso metà racconto c’è la frase “si lascia abbattere serafica”, poche righe sotto, La protagonista ricomincia: “colpisco di nuovo la pianta dall'altro lato”. Qui ormai pensavo che la pianta fosse ormai caduta a terra. E in effetti poi ho perso un po’ la magia del tutto in quanto il racconto continua con la pianta ancora in piedi.
Anche qui “Afferro due radici più tenere per darmi un'ultima spinta”, penso che la protagonista si stia arrampicando, almeno da quello che ho capito, quindi dovrebbe afferrare due rami.
A rileggerci!
Damiano
- Manuel Marinari
- Messaggi: 341
Re: Tender Love
Ciao Azzurra, la tua storia è molto bella, le sensazioni e le emozioni disperate della protagonista le descrivi bene, con dolcezza e frantumazione del cuore. Mi piace come le hai rese per la lettura.
Ci sono un pò di refusi di battitura e un bel pò di virgole mancanti che ne rallentano la lettura e l'immersione nel testo, ma tutti problemi risolvibili con una buona revisione.
Poi c'è quell'arrampicarsi sulle radici che già ti hanno fatto notare.
Volevo anche condividere una riflessione sulla "colpevolezza" della morte: la protagonista è arrabbiata perchè la moglie "si è dovuta ammalare". Non ne capisco molto il senso. Come può essere arrabbiata per questo? Con lei? Semmai ce l'ha con la sorte, non con la persona che ha amato. La malattia non è una scelta. Può esserlo quella di decidere di non curarsi e lasciarsi abbandonare.
La mia è una riflessione esistenziale, sul rapporto che abbiamo con la morte dei nostri cari, della malattia degenerativa e del lutto. Te la lascio qui, per condivisione.
Buona edition.
Ci sono un pò di refusi di battitura e un bel pò di virgole mancanti che ne rallentano la lettura e l'immersione nel testo, ma tutti problemi risolvibili con una buona revisione.
Poi c'è quell'arrampicarsi sulle radici che già ti hanno fatto notare.
Volevo anche condividere una riflessione sulla "colpevolezza" della morte: la protagonista è arrabbiata perchè la moglie "si è dovuta ammalare". Non ne capisco molto il senso. Come può essere arrabbiata per questo? Con lei? Semmai ce l'ha con la sorte, non con la persona che ha amato. La malattia non è una scelta. Può esserlo quella di decidere di non curarsi e lasciarsi abbandonare.
La mia è una riflessione esistenziale, sul rapporto che abbiamo con la morte dei nostri cari, della malattia degenerativa e del lutto. Te la lascio qui, per condivisione.
Buona edition.
Manuel Marinari
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: Tender Love
Ciao Azzurra, piacere di leggerti.
Storia molto sentita, con un tema ben individuato. Ho capito che la donna ha seppellito la moglie sotto l'albero del loro giardino, aspettandosi quindi che la donna rivivesse nella pianta (tema, direi, antropologico). Alcuni passaggi non sono chiarissimi: "innestare quella radice che mi aveva dato lei proprio sul suo cuore" oppure "non so nemmeno se quando ha avuto quel cancro alla milza è stata davvero serena gli ultimi mesi".
Cmq l'idea di fondo, per come si sviluppa è resa bene; il passaggio in cui la pianta "risponde" avrebbe meritato qualche dettaglio di preparazione in più (è molto veloce il passaggio: "su questa terra troppo presto. La pianta risponde. Le foglie dell'albero etc.").
Il finale coglie la trasformazione della protagonista (proprio come ogni grande mito tragico) in un colibrì. Anche qui, secondo me, sebbene il finale sia coerente, è molto rapido nell'accordarsi col resto. Hai avuto cmq molto coraggio, e il tema centrato. Buona edition!
Storia molto sentita, con un tema ben individuato. Ho capito che la donna ha seppellito la moglie sotto l'albero del loro giardino, aspettandosi quindi che la donna rivivesse nella pianta (tema, direi, antropologico). Alcuni passaggi non sono chiarissimi: "innestare quella radice che mi aveva dato lei proprio sul suo cuore" oppure "non so nemmeno se quando ha avuto quel cancro alla milza è stata davvero serena gli ultimi mesi".
Cmq l'idea di fondo, per come si sviluppa è resa bene; il passaggio in cui la pianta "risponde" avrebbe meritato qualche dettaglio di preparazione in più (è molto veloce il passaggio: "su questa terra troppo presto. La pianta risponde. Le foglie dell'albero etc.").
Il finale coglie la trasformazione della protagonista (proprio come ogni grande mito tragico) in un colibrì. Anche qui, secondo me, sebbene il finale sia coerente, è molto rapido nell'accordarsi col resto. Hai avuto cmq molto coraggio, e il tema centrato. Buona edition!
- SaraTedeschi
- Messaggi: 13
Re: Tender Love
Ciao Azzurra,
Che testo intenso e pieno di emozioni.
L’albero come simbolo di rinascita e l’idea delle radici che legano la protagonista al passato sono dettagli che ho apprezzato moltissimo. Il tuo testo mi ha commossa.
Alcune frasi risultano un po' frammentate o poco fluide ma capisco la fretta di concludere in tempo, inoltre ci sono alcuni errori grammaticali e refusi che ti sono rimasti, immagino sempre per il solito motivo.
All’inizio forse potevi descrivermi meglio il giardino dove ti trovi, è un luogo curato o selvaggio? anche questo potrebbe riflettere lo stato d'animo del protagonista. Qualche domanda mi resta, per esempio: Perché è così furiosa? È solo per il senso di abbandono, o c'è un sottotesto di rimorso o incomprensioni non risolte prima della morte di Ginny?
Ma il fatto che mi faccia le domande significa che ho apprezzato molto il tuo racconto e che mi sia fatta coinvolgere quindi complimenti!
Che testo intenso e pieno di emozioni.
L’albero come simbolo di rinascita e l’idea delle radici che legano la protagonista al passato sono dettagli che ho apprezzato moltissimo. Il tuo testo mi ha commossa.
Alcune frasi risultano un po' frammentate o poco fluide ma capisco la fretta di concludere in tempo, inoltre ci sono alcuni errori grammaticali e refusi che ti sono rimasti, immagino sempre per il solito motivo.
All’inizio forse potevi descrivermi meglio il giardino dove ti trovi, è un luogo curato o selvaggio? anche questo potrebbe riflettere lo stato d'animo del protagonista. Qualche domanda mi resta, per esempio: Perché è così furiosa? È solo per il senso di abbandono, o c'è un sottotesto di rimorso o incomprensioni non risolte prima della morte di Ginny?
Ma il fatto che mi faccia le domande significa che ho apprezzato molto il tuo racconto e che mi sia fatta coinvolgere quindi complimenti!
- BruceLagogrigio
- Messaggi: 442
Re: Tender Love
In Prima persona. Tempo verbale: Presente. Ambientazione: Giardino. Genere: Fantastico/Onirico.
Tema: Tema centrato, perché esplora il legame emotivo e simbolico tra il protagonista e le radici della pianta, che rappresentano il passato, il dolore e la possibilità di rinascita.
Ciao Azzurra, piacere di leggerti. Allora lo stile è immersivo, intimo, e riesce a far emergere il dolore del protagonista senza mai risultare banale o eccessivo. Le immagini sono vivide, a volte perfino disturbanti, come quella del narratore che lecca il tronco dell’albero. Sono elementi che rimangono impressi e amplificano l’intensità emotiva. Tuttavia, a tratti il testo rischia di eccedere nel melodrammatico, specialmente nelle riflessioni del protagonista su sé stesso e sul senso di colpa.
Sono incerto invece sulla svolta fantastica finale del racconto. Messa così senza semina precedente può essere intesa un po’ come gratuita. Dall’altra parte la percepisco anche come onirica e metaforica. Rimane una bellissima immagine. Vedrò anche in base anche agli altri racconti.
Bruce.
Tema: Tema centrato, perché esplora il legame emotivo e simbolico tra il protagonista e le radici della pianta, che rappresentano il passato, il dolore e la possibilità di rinascita.
Ciao Azzurra, piacere di leggerti. Allora lo stile è immersivo, intimo, e riesce a far emergere il dolore del protagonista senza mai risultare banale o eccessivo. Le immagini sono vivide, a volte perfino disturbanti, come quella del narratore che lecca il tronco dell’albero. Sono elementi che rimangono impressi e amplificano l’intensità emotiva. Tuttavia, a tratti il testo rischia di eccedere nel melodrammatico, specialmente nelle riflessioni del protagonista su sé stesso e sul senso di colpa.
Sono incerto invece sulla svolta fantastica finale del racconto. Messa così senza semina precedente può essere intesa un po’ come gratuita. Dall’altra parte la percepisco anche come onirica e metaforica. Rimane una bellissima immagine. Vedrò anche in base anche agli altri racconti.
Bruce.
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
Re: Tender Love
Ciao Azzurra, per quanto mi riguarda ho molto apprezzato l'accostamento tra elemento fantastico e dolore realistico. Credo poi che la semina del fantastico ci sia in realtà fin da subito, quando si riporta come la defunta avesse detto che sarebbe tornata sotto forma di pianta. Questo elemento (la promessa della defunta) l'ho avvertito poi in modo ambivalente: da una parte mi è sembrato fare un eccessivo uso del tell, pur utile però a chiarire fin da subito il setting della vicenda, dall'altro mi è sembrato aprire una lista di domande nella mia testa che non potevano chiaramente essere risolte nel racconto: come mai la donna sapeva sarebbe tornata? Bastava piantare una radice? Hanno dei poteri? Sono persone normali che hanno una connessione con l'ultraterreno?
Molto bella tra l'altro la parte legata ai fluidi e agli odori, credo sia un elemento che già altre volte ti ho visto sfruttare in maniera ben riuscita e coinvolgente.
Ci sarebbero poi tutta una serie ulteriore di domande emerse nella lettura. Ad esempio, non mi è risultato troppo chiaro dove fosse la protagonista mentre la moglie è morta: parla in modo che sembra tradire una sua assenza quando lei stava male, però cita anche il fatto di averle retto la testa e che questa ciondolasse, quindi subito dopo la morte. Non è fondamentale sapere tutte queste cose, me ne rendo conto, però il fatto che ci fossero questi rimandi al pregresso mi ha creato un po' di confusione rendendo la lettura non di immediata comprensione (nulla di ostico eh, lo segnalo solo perché son tutte cose che richiedono un doppio passaggio mentale e penso possa essere utile avere un feedback esterno quando questo succede).
Altra cosa che un po' mi ha portato fuori e mi ha reso necessario rileggere due/tre volte è la concretezza delle immagini: si muove tutto molto nel campo del metaforico però il fatto di non far riferimento a una scena familiare in maniera troppo definita mi ha creato un po' di confusione, soprattutto per quanto riguarda la posizione e la fisionomia dell'albero, a cui avrei forse dato un nome specifico per dare maggiore concretezza al viaggio pur spirituale della protagonista. Questo detto, la storia in verità mi è piaciuta molto, forse la metterò sotto ad altre solo per quanto detto in precedenza (chiarezza delle immagini e pregresso di non immediata ricostruzione). Congratulazioni comunque e in bocca al lupo per la GDA edition!
[Ah tra l'altro, Tender Love è un riferimento musicale? Io l'ho inteso come legato all'elemento materiale, quindi anche "tenero/morbido" legato all'immagine dell'albero che si apre una volta tagliato, quasi la "carne" fosse tenera. Dimmi magari se mi sbaglio o se si tratta di una sovrainterpretazione]
Molto bella tra l'altro la parte legata ai fluidi e agli odori, credo sia un elemento che già altre volte ti ho visto sfruttare in maniera ben riuscita e coinvolgente.
Ci sarebbero poi tutta una serie ulteriore di domande emerse nella lettura. Ad esempio, non mi è risultato troppo chiaro dove fosse la protagonista mentre la moglie è morta: parla in modo che sembra tradire una sua assenza quando lei stava male, però cita anche il fatto di averle retto la testa e che questa ciondolasse, quindi subito dopo la morte. Non è fondamentale sapere tutte queste cose, me ne rendo conto, però il fatto che ci fossero questi rimandi al pregresso mi ha creato un po' di confusione rendendo la lettura non di immediata comprensione (nulla di ostico eh, lo segnalo solo perché son tutte cose che richiedono un doppio passaggio mentale e penso possa essere utile avere un feedback esterno quando questo succede).
Altra cosa che un po' mi ha portato fuori e mi ha reso necessario rileggere due/tre volte è la concretezza delle immagini: si muove tutto molto nel campo del metaforico però il fatto di non far riferimento a una scena familiare in maniera troppo definita mi ha creato un po' di confusione, soprattutto per quanto riguarda la posizione e la fisionomia dell'albero, a cui avrei forse dato un nome specifico per dare maggiore concretezza al viaggio pur spirituale della protagonista. Questo detto, la storia in verità mi è piaciuta molto, forse la metterò sotto ad altre solo per quanto detto in precedenza (chiarezza delle immagini e pregresso di non immediata ricostruzione). Congratulazioni comunque e in bocca al lupo per la GDA edition!
[Ah tra l'altro, Tender Love è un riferimento musicale? Io l'ho inteso come legato all'elemento materiale, quindi anche "tenero/morbido" legato all'immagine dell'albero che si apre una volta tagliato, quasi la "carne" fosse tenera. Dimmi magari se mi sbaglio o se si tratta di una sovrainterpretazione]
- Rick Faith
- Messaggi: 242
Re: Tender Love
Ciao Azzurra, piacere di leggerti per la prima volta. Il finale mi ha stupito, mi chiedevo proprio dove volessi andare a parare e alla fine mi hai sorpreso con questo colpetto che ricorda alcuni miti. Il racconto non mi è dispiaciuto, ha spunti interessanti e momenti che evidenziano immaginazione e sensibilità, anche se in un paio di punti non mi ha convinto al 100%, quindi mi concentrerò su questi ultimi. All'inizio secondo me si impiega qualche riga di troppo per capire il contesto ed entrare in sintonia con la protagonista, si capisce che il punto di vista è una donna al terzo paragrafo e il suo rapporto con Ginny ancora dopo. È più difficile capire i sentimenti della protagonista se la vediamo parlare a defunta prima di sapere quale legame le unisce.
Poi ho trovato il momento della svolta poco "pungente". La protagonista ha sofferto molto la solitudine e per il dolore ha iniziato a colpire l'albero, a quel punto mi aspetterei che il momento in cui la pianta risponde sia particolarmente emotivo. La parte di sofferenza l'hai resa molto vivida, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più anche dopo.
Comunque una buona prova, spero di rileggerti ancora. Buona edition!
Poi ho trovato il momento della svolta poco "pungente". La protagonista ha sofferto molto la solitudine e per il dolore ha iniziato a colpire l'albero, a quel punto mi aspetterei che il momento in cui la pianta risponde sia particolarmente emotivo. La parte di sofferenza l'hai resa molto vivida, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più anche dopo.
Comunque una buona prova, spero di rileggerti ancora. Buona edition!
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- Messaggi: 187
Re: Tender Love
Gusto personale: sei riuscita a trasmettere la rabbia, il dolore e la conseguente irrazionalità della protagonista. Allo stesso tempo non sono riuscito a empatizzate a pieno con lei ne con il racconto, che ha tratti si perde un po’ nelle descrizioni non sempre chiare della parte finale. 3/5
Aderenza al tema: direi che l’aderenza al tema c’è. Le radici della pianta affondano fin nel cuore dell’amata defunta. 5/5
Stile: lo stile è fluido, incalzante. Avrei forse preso fiato qui e lì, ma ci sta che tu abbia voluto fare l’impressione dell’irrazionalità e disperazione della donna con un susseguirsi d’azione senza soluzione di continuità. 4/5
Coerenza interna: qualche incoerenza veniale che ti è già stata fatta notare (le radici, la pianta abbattuta etc). A me fa riflettere piuttosto la dimensione della pianta: se addirittura ci si può arrampicare sopra, deve essere grande. Quanti anni sono passati? Forse troppi per giustificare il dolore che dimostra la protagonista. Non ho trovato invece incoerente la svolta onirica, che secondo me ci può stare. 4/5
Forma: qualche refuso di troppo. Cose veniali, ma in un gruppo dove finora non ho riscontrato problemi simili, la cosa si nota. 2/5
Aderenza al tema: direi che l’aderenza al tema c’è. Le radici della pianta affondano fin nel cuore dell’amata defunta. 5/5
Stile: lo stile è fluido, incalzante. Avrei forse preso fiato qui e lì, ma ci sta che tu abbia voluto fare l’impressione dell’irrazionalità e disperazione della donna con un susseguirsi d’azione senza soluzione di continuità. 4/5
Coerenza interna: qualche incoerenza veniale che ti è già stata fatta notare (le radici, la pianta abbattuta etc). A me fa riflettere piuttosto la dimensione della pianta: se addirittura ci si può arrampicare sopra, deve essere grande. Quanti anni sono passati? Forse troppi per giustificare il dolore che dimostra la protagonista. Non ho trovato invece incoerente la svolta onirica, che secondo me ci può stare. 4/5
Forma: qualche refuso di troppo. Cose veniali, ma in un gruppo dove finora non ho riscontrato problemi simili, la cosa si nota. 2/5
Re: Tender Love
Un racconto molto particolare, a mio avviso riuscito anche se con un paio di criticità che lo danneggiano parecchio. La prima è legata al contesto: già sul punto in cui la protagonista spiega di avere seppellito l'amata con una radice nel cuore mi sono chiesto dove fossimo affinché questo fosse possibile e, in generale, la mancanza di una specifica seppur minima mi ha pesato per tutta la lettura perché se ci troviamo in una sorta di realtà alternativa in cui tutto va bene allora no problem, in alternativa mi avrebbero aiutato anche solo poche parole per capire come la logistica fosse possibile. Altro problema è legato alla definizione delle protagoniste perché ci fornisci info, ma a mio parere non sono sufficienti e forse questo si correla anche alla questione contesto. Detto questo e attivata la sospensione dell'incredulità (anche se a un livello un po' troppo oltre la norma, considerata la mancanza totale di qualsivoglia elemento di contesto), il racconto mi è piaciuto in quanto estremamente coerente al suo interno e con un percorso corretto nei suoi equilibri. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.
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