Il raduno
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Il raduno
Il raduno
Di Alexandra Fischer
Quel giorno di ottobre sembrò non finire mai per Mina: aveva pulito casa, fatto il bagno e si era messa il vestito blu delle grandi occasioni. Certo, era Halloween e lei aveva in casa una provvista di cioccolatini assortiti e si era comperata una maschera di gomma da strega. Prese dal tavolo l’invito alla festa, un raduno di ex compagni di scuola. Cercò nell’armadio della camera da letto un mantello nero. Si mascherò e uscì, con la provvista di cioccolatini sotto mano. La casa dove si teneva la festa distava un paio di isolati dalla sua. Fu la musica nu metal a tutto volume a guidarla lì. Suonò il campanello e le aprì la porta la sua amica Alice. La vide barcollare con una bottiglia di vino piena a metà. Le domandò: «Tutto bene?»
«Sì. Sei in ritardo. Entra.»
«Vuoi dire che sono già passati i bambini?»
«No, ma ti sei persa il punch al sangue e le dita di zombie. Accontentati delle tartine decorate a forma di ragno e della birra.»
«Va bene.»
Mina si guardò intorno, c’erano festoni di cotone con impigliati pipistrelli di plastica.
Il grande tavolo traboccava di piatti e bottiglie.
Alice, mascherata da scheletro, andò a raggiungere gli altri ospiti.
Barcollava.
Un giovane vestito da vampiro la sorresse.
Mina posò i cioccolatini sul tavolo, prese una bottiglia di birra e qualche tartina. Bevve la birra ambrata e apprezzò le tartine. Il decoro era delizioso, sapeva di olive nere.
Gli ospiti chiacchieravano a voce alta, per farsi sentire al di sopra del potente muro di suono creato dalla musica.
Un invitato travestito da fantasma si parò davanti a Mina. «Buuuh.»
Lei gli disse: «Non mi fai paura, Ignazio.»
«Neppure tu, con quella maschera da strega. E poi sei troppo elegante.»
A un certo punto, la musica cessò.
Era quasi mezzanotte.
Alice disse: «Adesso vedremo chi riuscirà a spaventare i vicini.»
Il corteo di streghe, fantasmi, scheletri, vampiri e licantropi, si mosse per il quartiere.
Suonarono diversi campanelli, ma nessuno si spaventò.
Mina rifiutò l’offerta di un pacchetto di caramelle.
Alice si avvicinò a Mina. «Non facciamo paura. Che fiasco.»
Stava smaltendo l’effetto dell’alcol. «Mi sento giù.»
Arrivò un gruppo di ragazzi vestiti da zombie. Ne imitavano i movimenti e facevano lo stesso verso.
Passarono accanto al gruppo di Alice ridacchiando.
Lei non ne poté più e gridò nella notte.
Mina le si avvicinò: «E dai, torniamo a casa tua.»
«Forse è meglio. Volevo terrorizzare i vicini e a momenti ci davano i dolci.»
Mina ripensò alle caramelle rifiutate e rise.
Alice e gli altri ospiti rientrarono a casa di lei con Mina, la quale propose: «Perché non mettiamo un po’ di musica heavy metal? A volume basso.»
Alice lo fece.
Aspettarono che arrivassero i bambini.
Mina, quando il campanello suonò, distribuì sorrisi e cioccolatini ai piccoli mascherati da mummie e scheletro.
Alice radunò le provviste di cioccolatini e caramelle sul tavolo.
Arrivarono altri bambini e lei riempì le loro borse di dolci.
Come Mina, si trovò a sorridere ai piccoli e a fare loro i complimenti per i travestimenti.
Alle due di notte, la festa era conclusa.
Gli ospiti ringraziarono Alice e se tornarono a casa in maschera.
Restarono Mina e Ignazio.
La aiutarono a rimettere tutto a posto.
Terminato il lavoro, uscirono dalla casa di Alice.
Ignazio commentò: «Più che Halloween, mi è sembrato Natale. Tutti quei buoni sentimenti e nessun brivido.»
«Perlomeno, abbiamo distribuito amore.»
«Sarà. Ma intanto dimmi, perché a scuola mi passavi sempre le verifiche di greco?»
«Semplice, ti amavo già allora.»
Mina lo abbracciò.
Ignazio, stupito, le disse: «Sai che non me lo aspettavo?»
«Beh, è così.»
Si allontanarono nella notte, mano nella mano.
Di Alexandra Fischer
Quel giorno di ottobre sembrò non finire mai per Mina: aveva pulito casa, fatto il bagno e si era messa il vestito blu delle grandi occasioni. Certo, era Halloween e lei aveva in casa una provvista di cioccolatini assortiti e si era comperata una maschera di gomma da strega. Prese dal tavolo l’invito alla festa, un raduno di ex compagni di scuola. Cercò nell’armadio della camera da letto un mantello nero. Si mascherò e uscì, con la provvista di cioccolatini sotto mano. La casa dove si teneva la festa distava un paio di isolati dalla sua. Fu la musica nu metal a tutto volume a guidarla lì. Suonò il campanello e le aprì la porta la sua amica Alice. La vide barcollare con una bottiglia di vino piena a metà. Le domandò: «Tutto bene?»
«Sì. Sei in ritardo. Entra.»
«Vuoi dire che sono già passati i bambini?»
«No, ma ti sei persa il punch al sangue e le dita di zombie. Accontentati delle tartine decorate a forma di ragno e della birra.»
«Va bene.»
Mina si guardò intorno, c’erano festoni di cotone con impigliati pipistrelli di plastica.
Il grande tavolo traboccava di piatti e bottiglie.
Alice, mascherata da scheletro, andò a raggiungere gli altri ospiti.
Barcollava.
Un giovane vestito da vampiro la sorresse.
Mina posò i cioccolatini sul tavolo, prese una bottiglia di birra e qualche tartina. Bevve la birra ambrata e apprezzò le tartine. Il decoro era delizioso, sapeva di olive nere.
Gli ospiti chiacchieravano a voce alta, per farsi sentire al di sopra del potente muro di suono creato dalla musica.
Un invitato travestito da fantasma si parò davanti a Mina. «Buuuh.»
Lei gli disse: «Non mi fai paura, Ignazio.»
«Neppure tu, con quella maschera da strega. E poi sei troppo elegante.»
A un certo punto, la musica cessò.
Era quasi mezzanotte.
Alice disse: «Adesso vedremo chi riuscirà a spaventare i vicini.»
Il corteo di streghe, fantasmi, scheletri, vampiri e licantropi, si mosse per il quartiere.
Suonarono diversi campanelli, ma nessuno si spaventò.
Mina rifiutò l’offerta di un pacchetto di caramelle.
Alice si avvicinò a Mina. «Non facciamo paura. Che fiasco.»
Stava smaltendo l’effetto dell’alcol. «Mi sento giù.»
Arrivò un gruppo di ragazzi vestiti da zombie. Ne imitavano i movimenti e facevano lo stesso verso.
Passarono accanto al gruppo di Alice ridacchiando.
Lei non ne poté più e gridò nella notte.
Mina le si avvicinò: «E dai, torniamo a casa tua.»
«Forse è meglio. Volevo terrorizzare i vicini e a momenti ci davano i dolci.»
Mina ripensò alle caramelle rifiutate e rise.
Alice e gli altri ospiti rientrarono a casa di lei con Mina, la quale propose: «Perché non mettiamo un po’ di musica heavy metal? A volume basso.»
Alice lo fece.
Aspettarono che arrivassero i bambini.
Mina, quando il campanello suonò, distribuì sorrisi e cioccolatini ai piccoli mascherati da mummie e scheletro.
Alice radunò le provviste di cioccolatini e caramelle sul tavolo.
Arrivarono altri bambini e lei riempì le loro borse di dolci.
Come Mina, si trovò a sorridere ai piccoli e a fare loro i complimenti per i travestimenti.
Alle due di notte, la festa era conclusa.
Gli ospiti ringraziarono Alice e se tornarono a casa in maschera.
Restarono Mina e Ignazio.
La aiutarono a rimettere tutto a posto.
Terminato il lavoro, uscirono dalla casa di Alice.
Ignazio commentò: «Più che Halloween, mi è sembrato Natale. Tutti quei buoni sentimenti e nessun brivido.»
«Perlomeno, abbiamo distribuito amore.»
«Sarà. Ma intanto dimmi, perché a scuola mi passavi sempre le verifiche di greco?»
«Semplice, ti amavo già allora.»
Mina lo abbracciò.
Ignazio, stupito, le disse: «Sai che non me lo aspettavo?»
«Beh, è così.»
Si allontanarono nella notte, mano nella mano.
Re: Il raduno
Ciao Alexandra! Di nuovo la più veloce! Tutto ok con i parametri, buona STEFANIA TONIOLO EDITION!
- Emiliano Maramonte
- Messaggi: 1241
- Contatta:
Re: Il raduno
Ciao Alexandra!!
Il tuo racconto è una simpatica e disincantata scorribanda nella notte di Halloween. Qui hai interpretato alla lettera il tema, laddove all'inizio Mina e i suoi amici provano a terrorizzare il vicinato ma non ci riescono, e decidono che è meglio dedicarsi a distribuire felicità e amore. C'è pure un finale a sorpresa carino. E' un racconto che non offre particolari sussulti, ma rappresenta una romantica declinazione del contest.
Buona gara!
Emiliano.
Il tuo racconto è una simpatica e disincantata scorribanda nella notte di Halloween. Qui hai interpretato alla lettera il tema, laddove all'inizio Mina e i suoi amici provano a terrorizzare il vicinato ma non ci riescono, e decidono che è meglio dedicarsi a distribuire felicità e amore. C'è pure un finale a sorpresa carino. E' un racconto che non offre particolari sussulti, ma rappresenta una romantica declinazione del contest.
Buona gara!
Emiliano.
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Re: Il raduno
Ciao, Emiliano, grazie, sono felice che la storia ti sia piaciuta.
- Luca Moggia
- Messaggi: 238
Re: Il raduno
Ciao Alexandra,
parto dal tema che mi sembra perfettamente centrato, con la prima parte in cui i ragazzi provano a spaventare ma non ci riescono e la seconda in cui compare l’amore per i bambini e fra Mina e Ignazio. Il tema forse è preso un po’ troppo alla lettera e espresso in modo molto diretto ed esplicito nella storia. Questo non è necessariamente un male però diminuisce un po’ la forza del racconto.
Mi è piaciuta l’ambientazione di Halloween e la trovo una buona idea per il tema. Infatti è una festa basata sulla paura ma allo stesso tempo contiene sentimenti di dolcezza (e dolci veri e propri!) per i bambini che fanno il giro delle case.
Buona l’idea dell’innamoramento finale che aggiunge un elemento ulteriore alla storia.
I dialoghi mi hanno convinto un po’ meno perché a tratti sono molto basilari. Ci sono battute che ripetono quello che hai già raccontato prima.
Provo a fare alcuni esempi per chiarire meglio l’impressione che ho avuto.
In un punto dici che suonano i campanelli ma non si spaventa nessuno e poi Mina dice: “Non facciamo paura”.
Oppure “Forse è meglio. Volevo terrorizzare i vicini e a momenti mi davano i dolci” . Anche questa è una cosa che la storia ci aveva già detto nella parte precedente.
Ci sono poi alcune battute molto corte che sembrano constatazioni pure e semplici. Ad esempio “Che fiasco” oppure “Va bene”.
Secondo me è meglio che i dialoghi portino avanti la storia aggiungendo informazioni (come per esempio fa quello iniziale quando Mina arriva alla festa) oppure siano utilizzati per dare carattere ai personaggi.
Spero che questa opinione ti sia utile!
In bocca al lupo per la Toniolo edition e piacere di averti letto!
Alla prossima.
Luca
parto dal tema che mi sembra perfettamente centrato, con la prima parte in cui i ragazzi provano a spaventare ma non ci riescono e la seconda in cui compare l’amore per i bambini e fra Mina e Ignazio. Il tema forse è preso un po’ troppo alla lettera e espresso in modo molto diretto ed esplicito nella storia. Questo non è necessariamente un male però diminuisce un po’ la forza del racconto.
Mi è piaciuta l’ambientazione di Halloween e la trovo una buona idea per il tema. Infatti è una festa basata sulla paura ma allo stesso tempo contiene sentimenti di dolcezza (e dolci veri e propri!) per i bambini che fanno il giro delle case.
Buona l’idea dell’innamoramento finale che aggiunge un elemento ulteriore alla storia.
I dialoghi mi hanno convinto un po’ meno perché a tratti sono molto basilari. Ci sono battute che ripetono quello che hai già raccontato prima.
Provo a fare alcuni esempi per chiarire meglio l’impressione che ho avuto.
In un punto dici che suonano i campanelli ma non si spaventa nessuno e poi Mina dice: “Non facciamo paura”.
Oppure “Forse è meglio. Volevo terrorizzare i vicini e a momenti mi davano i dolci” . Anche questa è una cosa che la storia ci aveva già detto nella parte precedente.
Ci sono poi alcune battute molto corte che sembrano constatazioni pure e semplici. Ad esempio “Che fiasco” oppure “Va bene”.
Secondo me è meglio che i dialoghi portino avanti la storia aggiungendo informazioni (come per esempio fa quello iniziale quando Mina arriva alla festa) oppure siano utilizzati per dare carattere ai personaggi.
Spero che questa opinione ti sia utile!
In bocca al lupo per la Toniolo edition e piacere di averti letto!
Alla prossima.
Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick
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Re: Il raduno
Ciao, Luca, grazie del commento. Farò più attenzione ai dialoghi. Sono contenta che la storia, nel suo complesso, ti sia piaciuta.
Re: Il raduno
Disclaimer: non leggo i commenti altrui prima di postare il mio
Ciao Alexandra, bentrovata nell’Arena dopo tanto tempo :)
Rispetto alle tue produzioni che ero abituato a leggere, questa ha molto meno sense of wonder, ma dimostra molto più controllo su quello che stai facendo.
Ho trovato il finale un po’ pedante quando la festa è finita e gli amici se ne vanno e anche un po’ forzato e improvviso il salto di argomento tra “festa buonista” e “tempi della scuola”.
In generale tutti quegli “a capo” fanno molto lista della spesa.
Punto di forza: la declinazione del tema, per quanto semplice, è efficace, senza mostri o esseri soprannaturali, il che rende il racconto molto umano.
Punto di debolezza: oltre alle piccole forzature accennate sopra, la narrazione rimane molto sul raccontato
Ciao Alexandra, bentrovata nell’Arena dopo tanto tempo :)
Rispetto alle tue produzioni che ero abituato a leggere, questa ha molto meno sense of wonder, ma dimostra molto più controllo su quello che stai facendo.
Ho trovato il finale un po’ pedante quando la festa è finita e gli amici se ne vanno e anche un po’ forzato e improvviso il salto di argomento tra “festa buonista” e “tempi della scuola”.
In generale tutti quegli “a capo” fanno molto lista della spesa.
Punto di forza: la declinazione del tema, per quanto semplice, è efficace, senza mostri o esseri soprannaturali, il che rende il racconto molto umano.
Punto di debolezza: oltre alle piccole forzature accennate sopra, la narrazione rimane molto sul raccontato
- HandyManny_D
- Messaggi: 144
Re: Il raduno
Ciao Alexandra,
è un piacere rileggerti.
Dunque, il tuo racconto è perfettamente in tema. Protagonista diventa la notte di Halloween, che dovrebbe ispirare terrore, ma che si rivela l’occasione per la nascita di un nuovo amore. La storia scorre in modo molto lineare, uno slice of life che restituisce l’immagine di una festa organizzata in casa di amici.
L’unico difetto che trovo, ma è davvero minimo perché è comunque un ottimo scritto, è il finale un po’ telefonato. È proprio un gusto personale, non posso darti feedback negativi su questo racconto.
Buona Stefania Toniolo Edition
Ci si legge in giro!
è un piacere rileggerti.
Dunque, il tuo racconto è perfettamente in tema. Protagonista diventa la notte di Halloween, che dovrebbe ispirare terrore, ma che si rivela l’occasione per la nascita di un nuovo amore. La storia scorre in modo molto lineare, uno slice of life che restituisce l’immagine di una festa organizzata in casa di amici.
L’unico difetto che trovo, ma è davvero minimo perché è comunque un ottimo scritto, è il finale un po’ telefonato. È proprio un gusto personale, non posso darti feedback negativi su questo racconto.
Buona Stefania Toniolo Edition
Ci si legge in giro!
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Re: Il raduno
Ciao, Alessio, vedrò di fare attenzione a non restare troppo sul raccontato. Per il resto, sono lieta che la storia ti sia piaciuta.
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- Messaggi: 3144
Re: Il raduno
Ciao Handy Manny_D, scusa per il finale telefonato, dovrò stare più attenta. Mi fa piacere che tu abbia gradito la storia.
- giulio.palmieri
- Messaggi: 352
Re: Il raduno
Ciao Alexandra, piacere di leggerti.
Allora, il tema c'è sebbene reso in maniera molto letterale, e la vicenda narrativa si può riassumere in un gioco di halloween.
L'idea di fondo è buona (le maschere si rendono conto di non ispirare paura e quindi puntano direttamente a distribuire dolci e "amore"), però secondo me dovresti mostrare di più le reazioni dei personaggi.
Ad esempio qui:
Suonarono diversi campanelli, ma nessuno si spaventò.
Mina rifiutò l’offerta di un pacchetto di caramelle.
Alice si avvicinò a Mina. «Non facciamo paura. Che fiasco.»
"Nessuno si spaventò" è troppo riassuntivo. Si poteva mostrare, forse, una reazione come ad es. un bambino che ride dopo aver aperto la porta alle maschere.
Molto meglio invece:
Arrivò un gruppo di ragazzi vestiti da zombie. Ne imitavano i movimenti e facevano lo stesso verso.
Passarono accanto al gruppo di Alice ridacchiando.
Lei non ne poté più e gridò nella notte.
Il finale non segna una svolta particolare (a riguardo manca qualche semina iniziale) però chiude bene la narrazione, con quel plus che suggella il tema.
Spero di averti dato qualche spunto. A rileggerci e buona edition!
Allora, il tema c'è sebbene reso in maniera molto letterale, e la vicenda narrativa si può riassumere in un gioco di halloween.
L'idea di fondo è buona (le maschere si rendono conto di non ispirare paura e quindi puntano direttamente a distribuire dolci e "amore"), però secondo me dovresti mostrare di più le reazioni dei personaggi.
Ad esempio qui:
Suonarono diversi campanelli, ma nessuno si spaventò.
Mina rifiutò l’offerta di un pacchetto di caramelle.
Alice si avvicinò a Mina. «Non facciamo paura. Che fiasco.»
"Nessuno si spaventò" è troppo riassuntivo. Si poteva mostrare, forse, una reazione come ad es. un bambino che ride dopo aver aperto la porta alle maschere.
Molto meglio invece:
Arrivò un gruppo di ragazzi vestiti da zombie. Ne imitavano i movimenti e facevano lo stesso verso.
Passarono accanto al gruppo di Alice ridacchiando.
Lei non ne poté più e gridò nella notte.
Il finale non segna una svolta particolare (a riguardo manca qualche semina iniziale) però chiude bene la narrazione, con quel plus che suggella il tema.
Spero di averti dato qualche spunto. A rileggerci e buona edition!
- Andrea Furlan
- Messaggi: 548
Re: Il raduno
Ciao Alexandra,
parto dal tema che mi sembra centrato, prima il (non) terrore e poi l’amore che covava sotto le ceneri del rapporto fra i due ragazzi. Forse avrei cercato di seminare meglio questo elemento nel momento in cui Ignazio e Mina si incontrano verso l’inizio. Buono il registro e l’idea, un po’ meno lo svolgimento che ho trovato un po’ troppo didascalico, con un sacco di azioni che potevi mostrare in modo più disinvolto.
parto dal tema che mi sembra centrato, prima il (non) terrore e poi l’amore che covava sotto le ceneri del rapporto fra i due ragazzi. Forse avrei cercato di seminare meglio questo elemento nel momento in cui Ignazio e Mina si incontrano verso l’inizio. Buono il registro e l’idea, un po’ meno lo svolgimento che ho trovato un po’ troppo didascalico, con un sacco di azioni che potevi mostrare in modo più disinvolto.
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Re: Il raduno
Ciao, Giulio, vedrò di fare più attenzione la prossima volta. Grazie degli spunti.
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- Messaggi: 3144
Re: Il raduno
Ciao, Andrea, terrò conto del tuo prezioso parere. Scusa le imperfezioni, la prossima volta ci starò più attenta.
Re: Il raduno
Ciao!
Un'interpretazione contemporanea e realistica del tema, che prende un po' in giro tutti i racconti horror e fantasy che sono venuti in mente agli altri partecipanti (me compresa, in effetti). Mi è piaciuto il tocco romantico sul finale, ma devo dire che non ho trovato il racconto molto trascinante, complice anche l'estrema brevità delle sequenze narrative. Ad esempio: dici che nessuno si spaventa al vedere il gruppo mascherato, ma non li fai effettivamente agire, facendoci vedere loro che bussano alle porte dei vicini e che provano a incutere timore.
Felice scrittura!
Giulia
Un'interpretazione contemporanea e realistica del tema, che prende un po' in giro tutti i racconti horror e fantasy che sono venuti in mente agli altri partecipanti (me compresa, in effetti). Mi è piaciuto il tocco romantico sul finale, ma devo dire che non ho trovato il racconto molto trascinante, complice anche l'estrema brevità delle sequenze narrative. Ad esempio: dici che nessuno si spaventa al vedere il gruppo mascherato, ma non li fai effettivamente agire, facendoci vedere loro che bussano alle porte dei vicini e che provano a incutere timore.
Felice scrittura!
Giulia
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Re: Il raduno
Ciao, Giulia, vedrò di fare più attenzione in futuro. Scusami tanto.
Re: Il raduno
Ciao Alexandra,
il tema è sicuro centrato, ma ho sentito il tuo racconto molto... didascalico. La prosa è molto semplice, così come la costruzione. Diretto, didascalico, esplicito. Sembra quasi un racconto per bambini, anche se presenta alcune stranezze per considerarlo tale (la festa tra adulti, l'alcol ecc). È tutto molto raccontato, senza una vera spinta che trascini la storia e anche la nostra protagonista purtroppo non brilla. Anche "l'amore" finale manca di quella carica, e di una semina concreta, che gli dia il meritato spessore. Arriva quasi incolalto alla fine, dopo una riflessione sulla "decadenza" di Halloween. Ti consiglierei a mostrare di più le varie sequenze, piuttosto che raccontarle e di lavorare sui dialoghi, che spesso non sono incisivi :)
Buona scrittura!
Daniele
il tema è sicuro centrato, ma ho sentito il tuo racconto molto... didascalico. La prosa è molto semplice, così come la costruzione. Diretto, didascalico, esplicito. Sembra quasi un racconto per bambini, anche se presenta alcune stranezze per considerarlo tale (la festa tra adulti, l'alcol ecc). È tutto molto raccontato, senza una vera spinta che trascini la storia e anche la nostra protagonista purtroppo non brilla. Anche "l'amore" finale manca di quella carica, e di una semina concreta, che gli dia il meritato spessore. Arriva quasi incolalto alla fine, dopo una riflessione sulla "decadenza" di Halloween. Ti consiglierei a mostrare di più le varie sequenze, piuttosto che raccontarle e di lavorare sui dialoghi, che spesso non sono incisivi :)
Buona scrittura!
Daniele
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Re: Il raduno
Ciao, Nessuno, scusa, vedrò di far meglio seguendo i tuoi consigli.
- Shanghai Kid
- Messaggi: 433
Re: Il raduno
Ciao Alexandra,
piacere di averti letta!
Il tuo racconto è carino, ma non mi ha convinto fino in fondo: sai fare di meglio. Avrei preferito fosse meno raccontato e più mostrato, almeno in alcune parti. Ad esempio: “Certo, era Halloween e lei aveva in casa una provvista di cioccolatini assortiti e si era comperata una maschera di gomma da strega”: Indossò la maschera da strega e prese i cioccolati: aveva sempre adorato Halloween. A tratti l’ho trovato un po’ inutilmente didascalico, come qui: “«Perlomeno, abbiamo distribuito amore.»”.
Anche la parte del terrore mi è sembrata un po’ poco esplorata. Manca un po’ di ritmo.
A rileggerci,
Elisa
piacere di averti letta!
Il tuo racconto è carino, ma non mi ha convinto fino in fondo: sai fare di meglio. Avrei preferito fosse meno raccontato e più mostrato, almeno in alcune parti. Ad esempio: “Certo, era Halloween e lei aveva in casa una provvista di cioccolatini assortiti e si era comperata una maschera di gomma da strega”: Indossò la maschera da strega e prese i cioccolati: aveva sempre adorato Halloween. A tratti l’ho trovato un po’ inutilmente didascalico, come qui: “«Perlomeno, abbiamo distribuito amore.»”.
Anche la parte del terrore mi è sembrata un po’ poco esplorata. Manca un po’ di ritmo.
A rileggerci,
Elisa
Re: Il raduno
Ciao Alexandra, piacere di leggerti.
Interessante lo sviluppo del tema : Una festa di Halloween dove i partecipanti fallendo i loro tentatiti di incutere terrore (tra di loro, con i vicini, e con i bambini che bussano alla loro porta) alla fine la vivono come una festa di Natale. La lettura è stata piacevole , buono lo stile, sufficienti i dialoghi.
Buona Stefania Toniolo Edition.
Interessante lo sviluppo del tema : Una festa di Halloween dove i partecipanti fallendo i loro tentatiti di incutere terrore (tra di loro, con i vicini, e con i bambini che bussano alla loro porta) alla fine la vivono come una festa di Natale. La lettura è stata piacevole , buono lo stile, sufficienti i dialoghi.
Buona Stefania Toniolo Edition.
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Re: Il raduno
Ciao, Shangai Kid, vedrò di fare meglio la prossima volta.
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Re: Il raduno
Ciao Driu_GP &S, sono contenta che la storia, nel suo complesso, ti sia piaciuta.
Re: Il raduno
Raccontino semplice che fa il suo senza strafare, non è un male. Mancano alcuni passaggi logici: Alice è un po' bipolare in questo suo passare da happy a down, non chiarisci mai l'età dei ragazzi e non espliciti il loro voler fare paura mettendosi quasi in concorrenza con i bambini, Ignazio arriva dal nulla e poi scompare per riapparire in tempo per la dichiarazione della protagonista che, di conseguenza, appare gratuita. Insomma, ci sono i fatti, ma manca il lavorio sulle motivazioni dei pg. Devi assolutamente lavorare su questo aspetto. Tema quasi urlato, quindi c'è. Per me un pollice tendente al positivo in modo non proprio solido e neppure brillante.
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Re: Il raduno
Ciao, Antico, farò meglio la prossima volta. Grazie del commento e scusami tanto.
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