Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento con un tema di Stefania Toniolo, vincitrice del Premio Amazon Storyteller 2024, fissato alle ore 21.00 di lunedì 17 marzo.
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antico
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Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 marzo 2025, 2:12

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BENVENUTI ALLA STEFANIA TONIOLO EDITION, LA SESTA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 190° ALL TIME!

Questo è il gruppo ZOMBIE della STEFANIA TONIOLO EDITION con STEFANIA TONIOLO come guest star.

Gli autori del gruppo ZOMBIE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VAMPIRO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo FRANKENSTEIN.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da STEFANIA TONIOLO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DODICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ZOMBIE:

Il Lento Addio, di Cristiano Saccoccia, ore 22.12, 4550 caratteri
CORALE, di M.Maponi, ore 23.52, 4018 caratteri
Malombra, di Bruce Lagogrigio, ore 00.57, 4999 caratteri
Il topo mannaro non esiste, di Jacopo Saba, ore 23.26, 4982 caratteri
Ufficio collocamento mostri, di Stefano Scudeler, ore 01.08, 4991 caratteri MALUS QUATTRO PUNTI
Una pagina del diario di Soy, di Francesco Forciniti, ore 23.00, 4970 caratteri
Andante con moto, di Corrado Gioannini, ore 01.00, 3271 caratteri
Che razza di amore!, di Marco Sacchi, ore 23.26, 4985 caratteri
Se non posso seminare terrore, ispirerò amore, di Baldini Valerio, 00.37, 4013 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 MARZO per commentare i racconti del gruppo VAMPIRO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VAMPIRO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VAMPIRO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA STEFANIA TONIOLO EDITION A TUTTI!



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Mario Mazzafoglie
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » sabato 22 marzo 2025, 15:38

Ecco la mia classifica e relativi commenti:

1) Ufficio Collocamento mostri - Stefano Scudeler
2) Il topo mannaro non esiste - Jacopo Saba
3) Il lento addio - Cristiano Saccoccia

4) Malombra - Bruce Lagogrigio
5) Che razza di amore! - Marco Sacchi
6) Corale - M.Maponi
7) Andante con moto - Corrado Gioannini
8) Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti
9) Se non posso... - Valerio Baldini


Il lento addio - Cristiano Saccoccia

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Corale - M.Maponi

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Malombra - Bruce Lagogrigio

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Il topo mannaro non esiste - Jacopo Saba

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Ufficio Collocamento mostri - Stefano Scudeler

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Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti

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Andante con moto - Corrado Gioannini

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Che razza di amore! - Marco Sacchi

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Se non posso... - Valerio Baldini

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Mauro Bennici
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 22 marzo 2025, 16:30

1) Il topo mannaro non esiste - Jacopo Saba
2) Ufficio Collocamento mostri - Stefano Scudeler
3) Il lento addio - Cristiano Saccoccia
4) Corale - M.Maponi
5) Malombra - Bruce Lagogrigio
6) Che razza di amore! - Marco Sacchi
7) Se non posso... - Valerio Baldini
8) Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti
9) Andante con moto - Corrado Gioannini


Il lento addio - Cristiano Saccoccia
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Corale - M.Maponi
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Malombra - Bruce Lagogrigio
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Il topo mannaro non esiste - Jacopo Saba
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Ufficio Collocamento mostri - Stefano Scudeler
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Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti
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Andante con moto - Corrado Gioannini
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Che razza di amore! - Marco Sacchi
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Se non posso... - Valerio Baldini
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antico
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 23 marzo 2025, 10:21

Oltre a quella de IL GLADIATORE dovete ancora ricevere altre sette classifiche.

loredana
Messaggi: 69

Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 23 marzo 2025, 17:11

Ecco la mia soffertissima classifica

1 Il topo mannaro non esiste

Bello! Un racconto/favola per adulti raccontata da bambini. bambini che ci hai fatto vedere nitidamente, Sofia che gioca con dentino da latte, Daniele che si diverte a fare spaventare gli altri, il piccolo topo mannaro... all'inizio avevo pensato all'ora del riposino pomeridiano in una scuola materna, invece è un orfanotrofio, Questo ci rende i piccoli ancora più simpatici e si fa il tifo affinché riescano a salvare Fabio nelle sue prossime trasformazioni.

2 Ufficio collocamento mostri

Ciao Stefano, piacere di leggerti. Fantastico! Pierre mi ha conquistata dal suo “oui cherie”, anch’io ho immaginato hotel Transilvania e tutto il brano scorre bene. Han ragione, manca il finale ma io capisco bene la tortura tempo/numero battute. Buona l'idea dell' ufficio collocamento che non sa più come inserire Pierre che sembra combinare guai in serie. Bravo, bel racconto.

3 Corale

A me è piaciuto molto, avevo subito collegato la ragazzina alla prima parte del racconto (non so se è sintonia, abitudine mia a fare collegamenti). Mi hai riportata all'adolescenza, quando a scuola si facevano assemblee e manifestazioni contro la guerra in Vietnam, alle letture e, sì, anche come ti han già scritto, ai film visti. Quando noi ragazzi avevamo desiderio di cambiare il mondo! Ottimo brano, per me ultima arrivata, siete tutti bravissimi e sarà arduo anche stavolta stilare una classifica.

4 Il lento addio

Wow! Davvero in una frase hai saputo descrivere tutto, mi hai raggelata ed emozionata con Melody che non teme, anzi, affronta il mostro. Io l'ho "vista" più piccola degli otto anni che le hanno attribuito e, sì, hai ragione: si può puzzare di botte e moccio.
Vero, c'è qualche refuso ma quando scrivo nell'arena (da poco tempo, in verità), anch'io rileggo velocemente e invio, in una gara contro me stessa e contro le battute contate. Bel pezzo, davvero complimenti.


5 Malombra

Un piacere leggerti. Bella storia, ben sviluppata anche con gli intermezzi in corsivo. Passa in sordina il rammarico del ragazzo salvato che uccide Malombra senza nemmeno sapere come stiano le cose in realtà ma è anche il bello della narrazione. Un vecchio avaro di parole, che non spiega; fa del bene e basta, giusto per amore. Bella l'ambientazione quasi post atomica, bravo.

6 Se non posso seminare terrore, ispirerò amore

Prima esperienza in minuti contati? Wow! Davvero un buon lavoro. Sì, hai terminato un po’ di corsa; è vero il sogno è potente, ma un’azione anziché solo l’intenzione del cambiamento sarebbe stata più centrata. Buon lavoro comunque. Sempre più difficile stilare la classifica, imparerò mai a non affezionarmi agli autori?

7 Andante con moto

Ciao Corrado, piacere leggerti. A me è piaciuto. Vero, qualche imprecisione c’è ma di queste ti han già scritto; io ho amato proprio la voce colta e delicata del maestro di violino, che cela una duplice identità di spia (ai giorni nostri sarebbe un terrorista). Al solito sarà arduo stilare la classifica.

8 Che razza di amore

Ciao Marco. Bel racconto! La nonnina inguaribile ottimista e impunita farabutta è il Top! Bella l’ambientazione com’è bello il narrato in prima persona di Nina, innamorata di un extraterrestre che nella scena finale lascia basiti. Forse non centratissimo il tema, ma con un minimo di fantasia ci si può arrivare

9 Una pagina del diario di Soy

Et voilà Giovannino Stoppani 2.0. Come Giamburrasca crea scherzi atroci, per nulla divertenti se non per se stesso e ancora non ne è soddisfatto!
Non è una critica, ma a me ha subito fatto pensare a Giamburrasca, solo un po’ più delinquente. Il racconto però scorre bene, dall’inizio alla fine e potrebbe fare anche sorridere se non fosse fin troppo reale.
Bravo, con un pizzico di sana invidia perché a me mai sarebbe in mente una cosa così!

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 23 marzo 2025, 19:53

Salve a tutti!
Classifica difficilissima! Mi avete messo in difficoltà! Ogni racconto ha presentato elementi di interesse, stili accattivanti e storie di livello. Ho dovuto fare delle scelte difficili, come al solito.
Buona Edition!
Emiliano.

CLASSIFICA

1. MALOMBRA di Bruce Lagogrigio
2. IL TOPO MANNARO NON ESISTE di Jacopo Saba
3. IL LENTO ADDIO di Cristian Saccoccia
4. ANDANTE CON MOTO di Corrado Gioannini
5. UFFICIO COLLOCAMENTO MOSTRI di Stefano Scudeler
6. CORALE di M.Maponi
7. UNA PAGINA DEL DIARIO DI SOY di Francesco Forciniti
8. CHE RAZZA DI AMORE! di Marco Sacchi
9. SE NON POSSO SEMINARE TERRORE, ISPIRERO' AMORE di Valerio Baldini


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COMMENTI


Il Lento Addio, di Cristiano Saccoccia
Lasciami dire che sono felicissimo di rivederti nella lista dei concorrenti per questa Edition. E ti leggo sempre con molta curiosità e partecipazione, visto che i tuoi racconti sono molto profondi e coinvolgenti.
Anche questa volta, secondo me, non hai deluso. Hai rappresentato con immagini forti un male secolare che brama energia vitale e si nutre del dolore umano. Ma in questo caso l'entità (mi sento di chiamarla così) scopre un dolore ancora più grande che la sconvolge, fino al finale a sorpresa.
A me l'incipit è piaciuto tanto e, spesso, ammiro gli autori e le autrici che con un'unica frase catturano un'intero concetto o immagine; mi riferisco a: "La stanza piange ombre". E' una frase di una suggestione enorme, e sono riuscito a figurarmi un intrico di ombre che si allunga sulle pareti e in ogni dove. Devo ammettere, però, che non è un racconto facile: si incrociano molte implicazioni, tante sequenze e sottintesi da ricostruire e integrare. Non è un grosso inconveniente, intendiamoci, ma induce a più letture per afferrare tutti i contorni.
Ho apprezzato, inoltre, la reazione strafottente di Melody nei confronti dell'entità; non terrore, non spavento, non ritrosia ma confronto/affronto, come se ella stessa fosse un'entità pregna di un male peggiore di quello che aveva di fronte. E' comunque un racconto che fa riflettere, e molto.
Qualche refuso di troppo, qualche virtuosismo di troppo, ma tutto perfettamente in linea col tuo stile solido ed elaborato. Mi permetto solo di farti una tiratina di orecchie per la (maledetta) fretta che affligge alcuni partecipanti storici di MC. Prenditi anche una mezz'ora in più, per rileggere a mente fredda, per cesellare qua e là, perché alla fin fine il tempo c'è e deve giocare a nostro favore, non metterci il bastone tra le ruote, va addomesticato e coccolato...
Tema centrato.

CORALE, di M.Maponi
Mentre leggevo il racconto, ho avuto la sensazione di guardare un "classicone" cinematografico sul Vietnam. Inutile citare titoli del passato, ché tanto sono così famosi che persino le pietre potrebbero citarli a memoria! E siccome io questi classiconi li adoro, ho apprezzato il registro e lo stile che hai impresso alla storia. Infatti c'è un po' di tutto: dalla spacconeria degli americani, alla follia di quella maledetta guerra; dai piccoli drammi umani alle grandi questioni esistenziali. Insomma, sotto questo profilo hai fatto un gran lavoro.
Quello che davvero manca è una struttura. Le due sequenze narrative sono (o sembrano) disgiunte tra loro e sparigliano il naturale quadro mentale che il lettore ricostruisce quando prova ad annodare i fili della trama. Inoltre i riferimenti storici al Vietnam, soprattutto nella seconda parte, si fanno più frequenti e circostanziati e chi non ha una conoscenza più approfondita di quel periodo fa davvero fatica a seguire il testo.
Mio gusto personale: io avrei preferito un racconto tutto "in presa diretta", con un focus su un'unica situazione. Ad esempio se avessi proseguito la narrazione della prima parte, avrei gradito di più, anche perché era in corso un bell'episodio drammatico e crudo, rappresentativo (in parte) di ciò che è stato il Vietnam.
Comunque, stile coerente e solido e tema centrato.

Malombra, di Bruce Lagogrigio
Che dire? Poco, in verità, perché il racconto mi ha colpito davvero tanto, sotto diversi punti di vista. Hai costruito un mondo narrativo variegato, una situazione profonda, con un intero arco di trasformazione che va a chiudere il cerchio di una storia emozionante. Mi è piaciuta la figura del vecchio/malombra che, attraverso il soldato ferito, trova una redenzione personale dai risvolti arcani. Molto bello anche il retroterra folkloristico che non conoscevo.
Tema centratissimo, un sincero applauso e un grosso in bocca al lupo!

Il topo mannaro non esiste, di Jacopo Saba
Non starò troppo a girarci intorno: il racconto mi è piaciuto molto, soprattutto il modo in cui hai costruito l'interazione tra i bambini dell'orfanotrofio, per tutta la durata della vicenda. Ho proprio avuto la sensazione di essere lì con loro, di vivere con loro l'avventura. Anche il mistero del "topo mannaro" è risultato avvincente, anche perché hai saputo giocare con le aspettative del lettore, imboccandolo con una scabrosa storia di pedofilia e invece era tutt'altro.
Unico vero punto critico è il colpo di scena: non ho ben capito se Fabio era un topino che gli altri bambini allevavano nella loro stanza oppure era un bambino come loro ma, in qualche modo, trasformatosi in topo. Te lo chiedo perché nella prima parte Fabio parla come tutti gli altri, mentre nella scena finale viene descritto come un vero e proprio animaletto.
Tema centrato!

Ufficio collocamento mostri, di Stefano Scudeler
La storia nel complesso mi è piaciuta molto. E' scritta benissimo, con uno stile spassoso e scanzonato ma anche serio, dove è necessario. Sei stato bravo a costruire un mostro di spessore, che, devo ammettere, sembra vivo sulla pagina. E' un volpone di vecchia data (be', 217 anni non sono pochi...) però alla fine trova il modo di dimostrare che è anche capace di seminare compassione (più che amore). Molto divertenti gli scambi di battute nell'Ufficio di collocamento, che sapientemente lasciano intravedere un mondo in cui soprannaturale e umano si intrecciano.
Unica vera pecca un po' di buchi di trama, già indicati da qualcuno prima di me, quindi non mi ripeto, però una piena sufficienza ci sta tutta.

Una pagina del diario di Soy, di Francesco Forciniti
Dico subito quello che mi è piaciuto: il registro della storia. Il protagonista è cattivo, ironico, dissacrante (verso la famiglia), bastardo all'inverosimile, quindi attira l'attenzione su di sé nel modo giusto. E hai gestito questo stile senza sbavature o sbandamenti tecnici, insomma, hai fatto un buon lavoro.
Invece quello che non mi è piaciuto è l'impianto della trama. Mi spiego meglio: il ragazzino malvagio è calato in una realtà famigliare che, tutto sommato, sembra normale. I genitori non paiono, almeno da ciò che traspare dal racconto, mostri o psicopatici, ma si scambiano dolcezze, sono sorridenti, affettuosi, soprattutto quando lui regala loro i biscottini "contaminati" dagli spilli. Allora la sua malvagità da cosa deriva? Potrei capire un'indole del genere in una famiglia disfunzionale o in una come quella di "Non aprite quella porta", il cui retroterra è già marcio, perverso, ma qui il contrasto è troppo stridente, senza contare che fa scherzi terribili (al limite della mutilazione o, peggio, della morte) e in famiglia subiscono passivamente? Voglio pure passarci sopra, pensando a una specie di parodia piena di humor nero, ma secondo me questo è un punto critico. Potevi giustificare il qualche modo questi suoi comportamenti, magari riducendo i caratteri per le descrizioni e destinandoli a un po' di semina in più.
Tema (quasi) centrato.

Andante con moto, di Corrado Gioannini
Anche se la storia e lo stile sono un po' lontani dai miei gusti in fatto di letture, tuttavia mi sono immerso nella storia cercando di comprendere appieno il contesto. Ho trovato coerente il periodo storico con il linguaggio barocco ed elegante, ed essendo io (come altri lettori) abituato a uno stile "all'americana", cioè asciutto e con pochi fronzoli, a tratti ho fatto fatica, ho dovuto ritornare indietro e rileggere, ma in fin dei conti non è grave. Non conoscendo bene il retroterra del periodo storico, alcuni momenti della trama mi sono risultati oscuri, la comprensibilità complessiva è stata minata. Il tema, però, è centrato.
Ancora adesso non so che valutazione (e conseguente collocazione in classifica) assegnare al tuo racconto: non mi ha deluso, ma neanche esaltato.

Che razza di amore!, di Marco Sacchi
Se ho capito bene, siamo in uno scenario bellico/distopico/fantascientifico in cui una sopravvissuta, Nina, agisce per farsi notare nientemeno che da uno degli invasori, poiché ne è innamorata!
L'elemento che mi è piaciuto di più è lo stile: molto colloquiale, diretto e anche ironico al punto giusto. La narrazione, insomma, è assai gradevole. Oltretutto, mi fa molto piacere rilevare un testo senza grosse sbavature tecniche e ben condotto dall'inizio alla fine. Solo un piccolo appunto, l'uso delle virgolette. Se il testo ha un registro ironico, chiamare "ferro" una pistola o "raggio di sole" lo spasimante, non necessita di virgolettato perché il lettore capisce da sé l'enfasi di queste espressioni.
Finale carino, con un buon colpo di scena. Tema, mi sembra, centrato.

Se non posso seminare terrore, ispirerò amore, di Baldini Valerio
Lo capisco, perché ci sono passato anche io, il primo impatto con Minuti Contati è disorientante, sia dal punto di vista delle diaboliche quattro ore, sia da quello dell'interazione incrociata con gli altri concorrenti. Però, lasciami dire, che se deciderai di continuare, è una palestra formidabile umanamente e tecnicamente! Quindi tieni duro!
La storia ha una sua profondità: il capitano di una nave che trasporta schiavi, scende al porto per bersi la proverbiale bottiglia di rum, ma, alla locanda, ha un sogno e cambia atteggiamento nei confronti della vita.
Sarebbe stata una trama bomba se te la fossi giocata con un preciso schema. Poi ti spiego. Intanto due parole sullo stile, che ho trovato un po' "old style", con un narrazione piena di frasi lunghe e di "raccontato" (che però non è un inconveniente da strapparsi i capelli); occhio poi alla gestione grammaticale, perché ho visto tanta confusione nell'uso delle virgolette del discorso diretto e della punteggiatura, ma questo aspetto si può sistemare con l'esercizio e lo studio.
Uno schema, dicevo. In racconti brevi come quelli di Minuti Contati bisogna partire da un incipit accattivante, per poi gettare in faccia al lettore un conflitto narrativo, e chiudere in bellezza con un bello schiaffo emotivo. Attenzione: questo non è Vangelo, ma è una formula di buon senso per dare al lettore un motivo per leggere la tua storia.
Nel caso specifico del tuo racconto, per fare un esempio banale, potevi mostrare il capitano Wolf che va a controllare che tutto sia a posto nella stiva piena di schiavi e cominci a mostrare che le sue certezze cominciano a vacillare, magari ha visto troppa sofferenza e prova un dilemma morale. Quando scende dalla nave, accade qualcosa. La butto lì: una schiava con un bambino chiede aiuto per il proprio figlio che sta male, e questo può essere un elemento scatenante per accostare una sua situazione personale (magari la figlia ha avuto la turbecolosi ed è morta, chessò), all'evento. E qui Wolf ha il colpo di grazia e cambia atteggiamento. Climax. Fine.
Il tema è centrato solo in senso molto lato, in quanto hai ripreso la frase del tema, ma manca proprio la fase di passaggio dal terrore all'amore.

Dash J. Benton
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 23 marzo 2025, 21:55

Ciao a tutti!
Come faccio ormai da qualche edizione, usero’ dei “criteri” di giudizio per rendere più facile (per me) la valutazione e (spero) più utili per voi i commenti. Dunque non è un tentativo di “mettervi i voti” ma una risposta al bisogno di fare una classifica.
In piu’, provero’ a copiare Julia Strife che sta valutando il mio gruppo e che aggiunge alla fine delle “frasi preferite”, idea che mi e’ molto piaciuta.
Bravi tutti in ogni caso, ottimi racconti e classifica difficile.

1. Il topo mannaro non esiste 22/25

Gusto personale: ciao Jacopo. Un racconto molto simpatico e originale, in cui riesci a portarci nel vivo dell’azione con i piccoli protagonisti, ci sorprendi e ci intenerisci. Non condivido il dubbio di Maramonte su Fabio, per me hai reso con chiarezza la situazione. E non so perche’ altri hanno parlato di bidello pedofilo: per me e’ solo un bidello puzzone e magari antipatico. Qual’era la tua intenzione? 5/5

Aderenza al tema: qui non sono sicurissimo del rispetto del tema: chi semina terrore? Il topo Mannaro? O Andrea a Fabio? Nel qual caso parlare di “terrore” e’ forse eccessivo, ma ammetto che la sua evoluzione che fa si che poi voglia proteggere Fabio corrisponde al tema. 4/5

Stile: bello lo stile, pulito, senza inutili virtuosismi o voli pindarici, ne metafore esagerate. E con un linguaggio adatto al POV, come ti e’ gia’ stato fatto notare. 4/5

Coerenza interna: Ecco, unica pecca forse proprio sul linguaggio: poco verosimile che Andrea qualifichi il dentino di Marta come “incisivo da latte”. Scrivere solo e subito “dentino” sarebbe stato piu’ consono alla situazione e ci avrebbe comunque suggerito l’eta’ dei protagonisti. 4/5

Forma: Nulla da rilevare. 5/5

Frase preferita: una nuova star… strag… un nuovo piano.

2. Una pagina del diario di Soy 21/25

Gusto personale: Ciao Francesco. Che dire. Il protagonista cerca di seminare terrore ma la sua famiglia non gli da soddisfazione. Io invece si’, sono terrorizzato all’idea di avere un figlio cosi :) Un bel racconto scanzonato, al limite dell’inverosimile, ma riesci quasi sempre ad essere credibile (l’eccezione e’ il finale, ma ci arrivero’ piu’ tardi). Una lettura piacevole che ci porta fino alla fine tutto d’un fiato. 5/5

Aderenza al tema: tema centrato. Il protagonista cerca consciamente di seminare terrore e quando pensa di non riuscirci, cambia tattica e prova a fare qualcosa di amorevole. 5/5

Stile: Lo stile e’ coerente con la scelta di una pagina di diario di un ragazzo adolescente o pre adolescente. Degno di nota il passaggio molto fluido dal racconto del primo scherzo al secondo, usando Okto come filo conduttore. 4/5

Coerenza interna: Allora qui ci sono un paio di problemini. Uno ti e’ gia’ stato fatto notare da Mantoani sugli spilli, quindi non ripeto. L’altro riguarda la morte improvvisa della famiglia: anche se avessero ingoiato degli spilli senza rendersene conto, la morte per emoraggia interna sarebbe stata lunga e dolorosa. Inoltre, il nostro Soy, per quanto malvagio e con qualche rotella fuori posto, non sembra completamente fuori dalla realta’: dovrebbe pur capire che i genitori non si muovono perche’ li ha ammazzati; invece si mette tranquillqmente a scrivere una pagina di diario. O allora, e’ molto piu’ psicopatico di quanto ci hai fatto intendere...? 2/5

Forma: Nulla da dire. 5/5

Frasi preferite: Prendendo spunto da quell'atmosfera a me sconosciuta, oggi ho deciso di provare a fare qualcosa di carino. Si dice così se non sbaglio. / Li ho fatti con molta cura e tanto.. come si dice.. non importa

3. Malombra 21/25

Gusto personale: Ciao Bruce. Un bel racconto che richiede una certa attenzione ai dettagli per essere ben compreso ma che poi soddisfa con la sua coerenza. Riesci ad articolare una trama complessa chiaramente e senza essere schiavo dell’ordine cronologico dei fatti. In piu’ ci presenti una situazione fantasy facendo un world building discreto ma efficace. Insomma una buona prova. Se devo trovarci una pecca, non sono riuscito ad empatizzare con i due protagonisti principali e il “perdono” del vecchio verso il suo assassino mi sembra troppo rapido, ma in 5000 caratteri ci sta. 3/5

Aderenza al tema: interessante e originale come tu abbia preso alla lettera il “seminare terrore.” Tema rispettato. 4/5

Stile: Mi piacciono le tue frasi corte e la tua prosa evocativa. 4/5

Coerenza interna: niente da eccepire. 5/5

Forma: Tutto in ordine mi sembra. 5/5

Frasi preferite: La terra è secca sotto le mie dita rugose, screpolata come la corteccia di un albero morto. / “Semi,” rispondo. “Di cosa?” “Di piante.” “Che piante?” “Piante che crescono”

4. Che razza di amore! 19/25

Gusto personale: Ciao Marco. Un bel racconto che ci immerge in una realtà post-bellica ben resa. personalmente in prima lettura avevo immaginato l’ucraina. Protagonista interessante, un po’ matta ma simpatica, cresciuta da una nonna sopra le righe. Mi sono immaginato una ragazza piuttosto giovane, magari in shock post traumatico che le causa una “crisi di Stoccolma” verso gli invasori. Colpo di scena finale completamente inaspettato. In seconda lettura ho riconosciuto che hai fatto un po’ di semina, ma molto molto discreta (una delle forze armate più spietate che la terra abbia mai visto, armi più moderne e tecnologiche, etc). 5/5

Aderenza al tema: purtroppo non vedo l’aderenza al tema. Se Nina fosse stata una guerrigliera della resistenza che cambia per amore, o se il suo innamorato avesse fatto qualcosa per terrorizzarla prima di accettare le sue avances, capirei. Ma così com'è, trovo che il racconto non arrivi a centrare il tema. 2/5

Stile: bello lo stile, con la ragazza che racconta con abbondanza di parole e digressioni e che contribuisce a caratterizzare la protagonista. In alcuni punti però sembra fin troppo che lei stia parlando/raccontando a qualcuno (una pagina di diario, degli amici, il lettore) ma visto che ciò non è specificato, la cosa mi é risultata stonata. Mi riferisco in concreto a questo passaggio: “Quante inesattezze in un singolo pensiero! Riformulo.” E poi:” Ed ecco la seconda inesattezza:”
O magari volevi dare l’impressione che lei sia un po’ matterella? Il racconto, secondo me, funziona lo stesso se quelle frasi le togli. 4/5

Coerenza interna: niente da segnalare. 5/5

Forma: attenzione ai possessivi, spesso inutili: mia nonna , la mia nonnina. 3/5

Frase preferita: inguaribile ottimista o impunita farabutta?/Ma non li cercavamo nei boschi, lì era difficile trovarli. Noi andavamo nel giardino del signor Annoni che aveva l'ottimo passatempo di coltivare proprio i funghetti preferiti di nonna. Riempivamo il cestino. E già che c'eravamo, prendevamo anche l'insalata./Da dietro spunta uno dei suoi sinuosi tentacoli e, finalmente, mi ventosa il culo.

5. Il lento addio 19/25

Gusto personale: Ciao Cristiano, credo che sia la terza volra consecutiva che mi capita di giudicare un tuo racconto. Non ti nascondo che leggendo il racconto la prima volta ho pensato “Wow!” Hai scelto, come tua abbitudine, un contenuto forte, che colpisce il lettore. Dolore, morte, senso di colpa. E lo hai accompagnato con una scrittura assolutamente originale e d’impatto. Mi hai impressionato ancora una volta. Bravo. Grande delusione per il titolo corto (scherzo, io prediligo i titoli corti ma ammiro segretamente i tuoi titoli chilometrici). 5/5

Aderenza al tema: sulla prima parte del tema (seminare terrore) ci siamo. Il Lento Addio fa bene il suo lavoro. Ma leggendo non ho ben capito dove sia l’amore. Il fatto di uccidere Melody per farla smettere di soffrire e’ un atto d’amore? 2/5

Stile: Hai indubbiamente uno stile unico e originale e molto riconoscibile. Una prosa fantasiosa ed evocativa, con accostamenti arditi che pero’ ti riescono bene nella maggior parte dei casi (in questo senso, sono piu’ dell’avviso di Maramonte che di Mantoani). Complimenti davvero. 5/5

Coerenza interna: in questo racconto ho riscontrato vari problemi.
Il lento addio a volte sembra un essere sofisticato e crudele, con pensieri tipo “un numero elevato a una potenza sconosciuta”, mentre altre volte usa espressioni quasi infantili, tipo “giuro che sclero” o “non ti mangerò, potesti farmi venire la diarrea”.
Altra cosa che mi ha confuso: il lento addio sembra nutrirsi della sofferenza, tristezza e dolore delle persone, ma poi sembra sconvolto quando percepisce il dolore di Melody e sua madre nei confronti della perdita di Mike.
Ancora: il mostro sembra conoscere la vita della famiglia, ha persino causato indirettamente (con un colpo di scena finale d’innegabile impatto) la morte di Mike, ma durante il racconto sembra non saperlo o non ricordarlo. 3/5

Forma: Qualche errore veniale di battitura (potesti farmi venire la diarrea). 4/5

Frasi preferite: La stanza piange ombre. / E poi piange dagli occhi inverno. Piange inverno. Piange. / La tristezza è evoluzione. / nel tuo corpicino soffice come un mattino. Nuvola rosa. / Cado nella palude della minestrina col formaggino.

6. Ufficio collocamento mostri 18/25

Gusto personale: Ciao Stefano! Curioso che in questa edizione ci siano stati almeno due uffici di collocamento, tre vampiri e svariati mostri!
Il tuo racconto mi e’ piaciuto. Il protagonista e’ spassoso, col suo cinismo e le sue esclamazioni in francese. E il world building e’ simpatico, con forse una pizzicata al “politicamente corretto” a tutti i costi con quel “diversamente spaventosi”. Anche i dialoghi sono ben fatti e la parte finale, piu’ dinamica, e’ ben resa. Il difetto che ho riscontrato e’ stato il finale frettoloso, cosa che ti e’ gia’ stata fatta notare e a cui hai risposto, per cui non mi dilungo. 4/5

Aderenza al tema: Ho letto i commenti e capisco quello che avresti voluto fare. Ma restando solo sul testo che hai inviato, la parte dove il protagonista dovrebbe “ispirare amore” resta un po’ leggera. Nel finale sta salvando Giorgia (e anche li, io avevo un dubbio prima di guardare i commenti: ha ripulito il sangue per salvarla o per berlo?) che conosce e che gli va chiaramente a genio, ma e’ sufficiente per “ispirare amore”? 2/5

Stile: Buono lo stile, con qualche frase che forse potrebbe essere migliorata (tipo: Il suo sangue mi farebbe venire il diabete solo ad assaggiarlo da quanto grasso è.) 3/5

Coerenza interna: Niente da segnalare. 5/5

Forma: In generale ok. Forse in questo scambio manca un passaggio: a cosa si riferisce “mai per colpa mia”? Forse sarebbe stato meglio dire “Hai perso cinque lavori...”
«Ah no? Ti sono stati affidati cinque lavori da quando è stato siglato l'accordo mos... ehm... esseri diversamente spaventosi – umani. Cinque, in meno di due anni.»
«Ma mai per colpa mia. Solo sospetti. Niente prove.» Gli indico i fogli sulla scrivania. 4/5

Frasi preferite: Mérde. L'agente di collocamento oggi è Mottura. Mottura di palle.
Erano due vecchiette, ma chi le conta.
Mérde. Doppia mérde.

7. Andante con moto 18/25

Gusto personale: Ciao Corrado.Ci regali una bella foto di Venezia. Ma come in una foto, la vicenda è un po statica. Per me è stato un po’ anticlimatico che dopo tanta preparazione, non avvenga nulla, e il protagonista vada alla festa e basta. Certo, riconosco che tutto ciò permette l’evoluzione del protagonista e l’adesione al tema. Però come lettura, sebben piacevole, non mi ha appassionato. Anche l’assenza di interazioni, che riduce il tutto a un lungo pensiero del protagonista, non mi ha convinto al 100%. 2/5

Aderenza al tema: ci sta tutta. Il nostro protagonista freme da anni per fare il suo attentato, e quando finalmente è tutto pronto, ci si mette l’acqua alta a bloccarlo. Allora lasciamo perdere la guerra, e facciamo l’amore (con la musica). 4/5

Stile: usi uno stile ricercato che ben si addice ad un maestro di musica, poliglotta, agente segreto dell’epoca in cui si ambienta il racconto. Ho visto la tua spiegazione nei commenti riguardo il cambio di registro improvviso, io forse avrei usato qualcosa di diverso (la trappola va alle ortiche) ma è questione di preferenze. 3/5

Coerenza interna: nulla da segnalare. 5/5

Forma: un piccolo errore di battitura “tuoi sguardo“, veniale. 4/5

Frase preferita: Il ticchettio leggero della pioggia e lo sciabordio che sale dal canale sono di sottofondo ai miei pensieri.

8. CORALE 17/25

Gusto personale: Una buona prova che soffre di un’inversione dell’ordine delle scene secondo me infelice e di scarsa chiarezza nella prima parte. Non ho capito il titolo ne’ la rilevanza / utilita’ della strofa di de Andre’ (non conosco la canzone). 3/5

Aderenza al tema: Ho letto le tue risposte ai commenti precedenti. Il gesto d’amore del protagonista arriva cronologicamente prima del “terrore” provocato dai suoi commilitoni, quindi il tema è preso un po’ obliquamente. Invertire le due scene non corregge questa situazione, invece rende il racconto di più difficile comprensione. Sarebbe stato forse piu logico raccontare un episodio di guerra in cui il protagonista terrorizza i vietnamiti, prima di “ravvedersi” e di regalare la giacca alla bambina. Questo avrebbe anche permesso di introdurre il protagonista fin da subito e di caratterizzarlo meglio, nonché di dare al lettore la possibilità di fare il tifo per lui. 3/5

Stile: La seconda parte del racconto è molto ben scritta, uno stile efficace ed evocativo. La prima parte invece ha troppi elementi non spiegati (sia i termini suki suki e gook, sia la situazione che diventa comprensibile solo dopo la lettura della seconda parte) che fanno si che la (mia) lettura incespichi a più riprese. 3/5

Coerenza interna: Il racconto e’ coerente, non ho riscontrato nulla fuori posto. 5/5

Forma: “Jimmy, fai che tradurre”: un errore di battitura? O forse non ho capèito cosa vuoi dire. 4/5

Frasi preferite: Erano due acri di terra giusti giusti per coltivare la malaria. / Pericolosi comunisti con un bue e due sacchi di riso per spalla.

9. SE NON POSSO SEMINARE TERRORE, ISPIRERO' AMORE 15/25

Gusto personale: Ciao Valerio! Benvenuto sull’arena. Se questo e’ il tuo primo racconto su Minuti contati, complimenti davvero. Un’ottima prima prova (molto migliore della mia prima volta un paio di anni fa!) Quindi non ti scoraggiare se i commenti e le critiche abbondano, sono fatti per aiutare e aiutarci a migliorare. Ci sono pero’ varie cose da migliorare e poi ti ritrovi in un gruppo molto valido. Ma viste le basi, sono sicuro che gia’ dalla prossima volta andra’ meglio! 3/5

Aderenza al tema: Un po’ forzata. C’e’ uno schiavista che fa un sogno e decide di essere buono. Avrei preferito che dopo il sogno, tu ci avessi mostrato il cambiamento in un gesto, un piccolo episodio che ci fa capire che il sogno lo ha cambiato. Invece ce lo dici cosi’, direttamente, e la cosa perde efficacia. 3/5

Stile: Uno stile ancora un po’ acerbo. Le frasi sono un po’ troppo lunghe, sia per delle espressioni un po’ verbose sia per la mancanza di punti. I dialoghi sono a volte poco naturali.
Esempio 1: Le onde sovrastano la prua della nave, la stiva si inonda di schizzi dal sapore salmastro del mare, ammassati come animali, decine di persone lottano con i conati e la paura della forza del mare che inclina la nave prima a destra poi a sinistra ,in su, in giù, molti pregano i loro Dei affinchè questo tormento abbia fine, altri piangono, urlano, altri tremanti si rannicchiano negli angoli piu' bui forse per sperare che non vengano toccati dal male che sta imperversando sopra loro.
Io (senza modificare le parole) l’avrei scritta cosi’: Le onde sovrastano la prua della nave e la stiva si inonda di schizzi dal sapore salmastro del mare. Ammassati come animali, decine di persone lottano con i conati e la paura della forza del mare che inclina la nave prima a destra poi a sinistra ,in su, in giù. Molti pregano i loro Dei affinchè questo tormento abbia fine. Altri piangono, urlano, altri tremanti si rannicchiano negli angoli piu' bui forse per sperare che non vengano toccati dal male che sta imperversando sopra loro.
In realta’ l’avrei accorciata un po’ evitando qualche ripetizione (altri, altri) e qualche aggettivo inutile (l’acqua del mare e’ per definizione salmastra), etc.
Esempio 2: “ basta urlare, fate silenzio e ammucchiate i corpi inutili al centro della stiva “. Avrei detto solo Basta urlare! O Fate silenzio!, ma non entrambi. E “inutili” e’ superfluo: vuol dire che ci sono dei corpi utili che non vanno gettati in mare? 2/5

Coerenza interna: Non ci sono problemi di coerenza che io abbia rilevato. 5/5

Forma: Qualche maiuscola che manca, qualche accordo maschile-femminile da rivedere (ammassati come animali, decine di persone), anche i tempi verbali a volte inciampano (la maggior parte del racconto e’ al presente ma ogni tanto c’e’ un passato che si intrufola (le lacrime presero il sopravvento). 2/5

Frase preferita: il cuore si gonfia di un amore ormai coperto dalle macerie di una vita sospesa dal dolore

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Bescottina
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 24 marzo 2025, 21:52

Ciao a tutti!
Devo dire che è stata sudata questa classifica :)

Veniamo al dunque:

Classifica:

1 – Il Lento Addio, di Cristiano Saccoccia
2 – CORALE, di M.Maponi
3 – Malombra, di Bruce Lagogrigio
4 - Ufficio collocamento mostri, di Stefano Scudeler
5 – Il topo mannaro non esiste, di Jacopo Saba
6 – Andante con moto, di Corrado Gioannini
7 - Che razza di amore!, di Marco Sacchi
8 – Una pagina del diario di Soy, di Francesco Forciniti
9 – Se non posso seminare terrore, ispirerò amore, di Baldini Valerio

E di seguito i commenti :)

Il lento addio - Cristiano Saccoccia
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CORALE, di M.Maponi
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Malombra, di Bruce Lagogrigio
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Ufficio collocamento mostri, di Stefano Scudeler
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Il topo mannaro non esiste, di Jacopo Saba
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Andante con moto, di Corrado Gioannini
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Che razza di amore!, di Marco Sacchi
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Una pagina del diario di Soy, di Francesco Forciniti
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Se non posso seminare terrore, ispirerò amore, di Baldini Valerio
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MatteoMantoani
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 25 marzo 2025, 10:27

1) Il topo mannaro non esiste, di Jacopo Saba
► Mostra testo

2) Malombra, di Bruce Lagogrigio
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3) Ufficio collocamento mostri, di Stefano Scudeler
► Mostra testo

4) Che razza di amore, di Marco Sacchi
► Mostra testo

5) Corale, di Matteo Maponi
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6) Una pagina del diario di Soy, di Francesco Forciniti
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7) Andante con moto, di Corrado Gioannini
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8) Il lento addio, di Cristiano Saccoccia
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9) se non posso seminare terrore, ispirerò amore, di Valerio Baldini
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antico
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » martedì 25 marzo 2025, 11:22

Oltre a quella de IL GLADIATORE dovete ancora ricevere altre due classifiche.

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mdestefano
Messaggi: 18

Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 26 marzo 2025, 17:21

Ciao, ecco la mia classifica.

1) Malombra
2) Ufficio collocamento mostri
3) Il topo mannaro non esiste
4) Una pagina del diario di Soy
5) Il Lento Addio
6) Corale
7) Andante con moto
8) Che razza di amore!
9) Se non posso seminare terrore, ispirero amore

Di seguito i miei commenti.

1) Malombra
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2) Ufficio collocamento mostri
► Mostra testo


3) Il topo mannaro non esiste
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4) Una pagina del diario di Soy
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5) Il Lento Addio
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6) Corale
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7) Andante con moto
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8) Che razza di amore!
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9) Se non posso seminare terrore, ispirero amore
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Grazie e buona edition a tutti!
Ultima modifica di mdestefano il giovedì 27 marzo 2025, 21:05, modificato 1 volta in totale.
Manuel De Stefano

foxie
Messaggi: 17

Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 marzo 2025, 14:52

Ciao!! Ecco la mia classifica coi commenti:

1. Corale - M. Maponi
2. Il topo mannaro non esiste - Jacopo Saba
3. Malombra - Bruce Lagogrigio
4. Ufficio Collocamento Mostri - Stefano Scudeler
5. Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti
6. Che razza di amore - Marco Sacchi
7. Andante con moto - Corrado Gioannini
8. Il lento addio - Cristiano Saccoccia
9. Se non posso seminare terrore, ispirerò amore - Valerio Baldini

1.
Buonasera! felice gara!
Ora devo trovare più parole per dire che mi è davvero molto piaciuto il racconto, parole che non siano "perfavorescrivineancora".

Facendo le persone serie: ho dovuto rileggere due volte il racconto prima di capire che l'ordine cronologico è invertito, e forse è colpa mia che leggo quando sono stanca o forse bisognava rendere più esplicita la cosa. una volta capito l'ordine invertito, ho capito anche come hai interpretato il tema, e finalmente ho capito il racconto. MI è piaciuta molto la scelta di ambientare il tutto in vietnam, visto che ti permette di giocare sul mostro metaforico anzichè sul mostro letterale.
da un punto di vista grammaticale e linguistico nulla da eccepire.

2.
Ciao!!

Mi unisco al coro di chi dice che sei stato bravo a rendere i dialoghi dei bambini: sono davvero ben riusciti, sono plausibili e riescono anche a essere divertenti.

In particolare, ho trovato azzeccato il continuo incepparsi sulla parola strategia, così come il finale: giocare sull'ovvio (il mostro è il bidello) e poi mettere lì il fatto che in realtà il mostro è uno dei bimbi ti ha permesso anche di rendere la storia molto più accattivante.
Non so quanto possa essere una mia lettura o una tua intenzione, ma il fatto che i bimbi si trovino in un orfanotrofio, che si possano sentire "mostri" perchè diversi e senza una famiglia, ma comunque mai soli, rende lo sviluppo del tema molto più bello.


3.
Ciao!!
mi è piaciuto davvero molto come hai sviluppato il tema: lasciar supporre al lettore che il protagonista sia quello che pianta i girasoli maligni, per poi ribaltare la situazione e farci scoprire che in realtà lui cerca di fermarli è un'ottima idea.
Si notano anche tutte le ottime idee per il worldbuilding di fondo, tra la questione della "malombra" (che a quanto pare è una creatura non ben vista) e la questione del "farli crescere con l'amore".
in generale l'ho trovato un ottimo racconto scorrevole, che non mi dispiacerebbe di vedere più ampliato!

4.
Ciao!!!

Leggerti mi ha divertita un sacco: l'idea di un accordo mostri (pardon: spaventosi non umani) e umani è davvero interessante, e la personalità del vampiro traspare in maniera limpidissima dalle sue parole.
Questo ti ha permesso di giocare con il tema: il vampiro alla fine è un po' un bugiardo a cui piace anche fin troppo la carne umana, ma alla fine cede e decide di salvare l'umana, in un moto di pietà nei suoi confronti e nei confronti dell'umano con cui lavora.

Sarebbe stato meglio forse gestire in maniera diversa le due parti del racconto: l'inizio, con l'elenco della gente che si è mangiato, è molto più lungo della seconda parte, e paiono quasi slegate. Equilibrare inizio e fine ti avrebbe permesso di rendere il tutto più omogeneo :)

5.
Ciao!

Partiamo dal fatto che questo racconto mi ha divertita tanto quanto inquietata: un personaggio a là Gianburrasca, ma con una vena "malvagia", che fa scherzi crudeli per ottenere l'attenzione degli altri, da una parte è buffo (perchè gli scherzi sono divertenti), dall'altra inquieta (perchè sono scherzi che fanno male).
è facile identificarlo con il mostro, sopratutto quando gli sfuggono gli spilli nei biscotti, ma è anche facile identificarlo con un bambino che non sa cosa voglia davvero dire essere amati.
in generale un racconto scorrevole, ben scritto, e con una interpretazione del tema molto interessante :)
6.
Ciao!!

Per capire a pieno il tuo racconto ho dovuto leggerlo due volte, e solo alla fine ho capito che i soldati erano alieni.
La narrazione fluida, con una protagonista impertinente e un po' matta, rende il tutto molto semplice e bello da leggere.
Da un punto di vista tematico, invece, bisogna spendere qualche minuto in più per capire che la Nina, per un giro strano che non si capisce bene, si è innamorata di un soldato. Sa di storia conosciuta, ma non per questo è un'idea meno interessante. Avrebbe forse giovato un poco spendere qualche parola in più su questi soldati, rendere un po' più esplicito il tutto - ma in questo caso si tratta di un suggerimento dovuto al gusto personale.

7.
Ciao!

Partiamo dal fatto che questo racconto mi ha divertita tanto quanto inquietata: un personaggio a là Gianburrasca, ma con una vena "malvagia", che fa scherzi crudeli per ottenere l'attenzione degli altri, da una parte è buffo (perchè gli scherzi sono divertenti), dall'altra inquieta (perchè sono scherzi che fanno male).
è facile identificarlo con il mostro, sopratutto quando gli sfuggono gli spilli nei biscotti, ma è anche facile identificarlo con un bambino che non sa cosa voglia davvero dire essere amati.
in generale un racconto scorrevole, ben scritto, e con una interpretazione del tema molto interessante :)

8.
Ciao cristiano!
è forse la prima volta che ti leggo davvero ahah.
Dunque: il racconto a me non è poi così tanto piaciuto. Credo il problema maggiore me l'abbia causato lo stile, che ho trovato forzatamente lirico, come se non ti appartenesse.
Si poteva forse approfondire di più il tema, in particolare la parte "ispirerò amore", aggiungendo magari un po' di introspezione nel mostro nel momento del dialogo con Melody. mi aggiungo anche al coro di chi ti dice che manca un po' di coerenza interna: prima il mostro non sa chi ha causato la tragedia, poi l'ha causata lui.
A livello invece puramente linguistico grammaticale, ci sono parecchi scivoloni che mi hanno fatto sospirare non poco. A partire da "alchol" per arrivare a "l'educazione prima, piacere Melody e tu?" [questo nello specifico mi ha fatto chiedere se hai mai parlato con un ottenne strafottente, ma avrei messo un punto dopo "prima", per rendere più incisivo il dialogo] e per poi giungere, in definitiva, a "Un numero elevato a una potenza sconosciuta ". non chiarissimo.

Buona gara!

9.
Ciao!

Il racconto, di per sé, non è male (tematicamente).
Quello che rende complessa la lettura e ne inficia anzi parte è lo stile e in generale tutto l'aspetto linguistico grammaticale.

Le frasi sono strutturate male, troppo lunghe o troppi brevi, e dove sono troppo lunghe mancano le virgole e le congiunzioni (non ripeterò i commenti dei colleghi, ma sono d'accordo). Questo va a influire sul ritmo: laddove la struttura del racconto è molto semplice - e non molto solida - delle frasi costruite meglio avrebbero reso il tutto più leggibile. Hai scelto il mare come ambientazione, ti avrebbe permesso di giocare molto su questa cosa.

Il finale, in particolare, l'ho trovato un po' debole. Bella, come idea, ma il tormento interiore del capitano avrebbe meritato molto più spazio.

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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 27 marzo 2025, 18:31

Dovete solo più ricevere la classifica de IL GLADIATORE.
NB: La classifica di Manuel De Stefano viene considerata valida nonostante la mancanza di un commento in quanto ho appurato che lo ha fatto sotto il racconto dimenticandosi di copiarlo. Manuel si prenderà comunque un malus se non integrerà entro il termine del tempo. Sottolineo che dovesse capitare un'altra volta non farò più pesare la sua inesperienza e procederò, come di regola, con squalifica e invalidazione di classifica.

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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 27 marzo 2025, 23:55

Manuel De Stefano ha completato i suoi commenti e pertanto non verrà penalizzato.

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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » venerdì 28 marzo 2025, 21:51

foxie ha scritto:Ciao!! Ecco la mia classifica coi commenti:

1. Corale - M. Maponi
2. Il topo mannaro non esiste - Jacopo Saba
3. Malombra - Bruce Lagogrigio
4. Ufficio Collocamento Mostri - Stefano Scudeler
5. Una pagina del diario di Soy - Francesco Forciniti
6. Che razza di amore - Marco Sacchi
7. Andante con moto - Corrado Gioannini
8. Il lento addio - Cristiano Saccoccia
9. Se non posso seminare terrore, ispirerò amore - Valerio Baldini

1.
Buonasera! felice gara!
Ora devo trovare più parole per dire che mi è davvero molto piaciuto il racconto, parole che non siano "perfavorescrivineancora".

Facendo le persone serie: ho dovuto rileggere due volte il racconto prima di capire che l'ordine cronologico è invertito, e forse è colpa mia che leggo quando sono stanca o forse bisognava rendere più esplicita la cosa. una volta capito l'ordine invertito, ho capito anche come hai interpretato il tema, e finalmente ho capito il racconto. MI è piaciuta molto la scelta di ambientare il tutto in vietnam, visto che ti permette di giocare sul mostro metaforico anzichè sul mostro letterale.
da un punto di vista grammaticale e linguistico nulla da eccepire.

2.
Ciao!!

Mi unisco al coro di chi dice che sei stato bravo a rendere i dialoghi dei bambini: sono davvero ben riusciti, sono plausibili e riescono anche a essere divertenti.

In particolare, ho trovato azzeccato il continuo incepparsi sulla parola strategia, così come il finale: giocare sull'ovvio (il mostro è il bidello) e poi mettere lì il fatto che in realtà il mostro è uno dei bimbi ti ha permesso anche di rendere la storia molto più accattivante.
Non so quanto possa essere una mia lettura o una tua intenzione, ma il fatto che i bimbi si trovino in un orfanotrofio, che si possano sentire "mostri" perchè diversi e senza una famiglia, ma comunque mai soli, rende lo sviluppo del tema molto più bello.


3.
Ciao!!
mi è piaciuto davvero molto come hai sviluppato il tema: lasciar supporre al lettore che il protagonista sia quello che pianta i girasoli maligni, per poi ribaltare la situazione e farci scoprire che in realtà lui cerca di fermarli è un'ottima idea.
Si notano anche tutte le ottime idee per il worldbuilding di fondo, tra la questione della "malombra" (che a quanto pare è una creatura non ben vista) e la questione del "farli crescere con l'amore".
in generale l'ho trovato un ottimo racconto scorrevole, che non mi dispiacerebbe di vedere più ampliato!

4.
Ciao!!!

Leggerti mi ha divertita un sacco: l'idea di un accordo mostri (pardon: spaventosi non umani) e umani è davvero interessante, e la personalità del vampiro traspare in maniera limpidissima dalle sue parole.
Questo ti ha permesso di giocare con il tema: il vampiro alla fine è un po' un bugiardo a cui piace anche fin troppo la carne umana, ma alla fine cede e decide di salvare l'umana, in un moto di pietà nei suoi confronti e nei confronti dell'umano con cui lavora.

Sarebbe stato meglio forse gestire in maniera diversa le due parti del racconto: l'inizio, con l'elenco della gente che si è mangiato, è molto più lungo della seconda parte, e paiono quasi slegate. Equilibrare inizio e fine ti avrebbe permesso di rendere il tutto più omogeneo :)

5.
Ciao!

Partiamo dal fatto che questo racconto mi ha divertita tanto quanto inquietata: un personaggio a là Gianburrasca, ma con una vena "malvagia", che fa scherzi crudeli per ottenere l'attenzione degli altri, da una parte è buffo (perchè gli scherzi sono divertenti), dall'altra inquieta (perchè sono scherzi che fanno male).
è facile identificarlo con il mostro, sopratutto quando gli sfuggono gli spilli nei biscotti, ma è anche facile identificarlo con un bambino che non sa cosa voglia davvero dire essere amati.
in generale un racconto scorrevole, ben scritto, e con una interpretazione del tema molto interessante :)
6.
Ciao!!

Per capire a pieno il tuo racconto ho dovuto leggerlo due volte, e solo alla fine ho capito che i soldati erano alieni.
La narrazione fluida, con una protagonista impertinente e un po' matta, rende il tutto molto semplice e bello da leggere.
Da un punto di vista tematico, invece, bisogna spendere qualche minuto in più per capire che la Nina, per un giro strano che non si capisce bene, si è innamorata di un soldato. Sa di storia conosciuta, ma non per questo è un'idea meno interessante. Avrebbe forse giovato un poco spendere qualche parola in più su questi soldati, rendere un po' più esplicito il tutto - ma in questo caso si tratta di un suggerimento dovuto al gusto personale.

7.
Ciao!

Partiamo dal fatto che questo racconto mi ha divertita tanto quanto inquietata: un personaggio a là Gianburrasca, ma con una vena "malvagia", che fa scherzi crudeli per ottenere l'attenzione degli altri, da una parte è buffo (perchè gli scherzi sono divertenti), dall'altra inquieta (perchè sono scherzi che fanno male).
è facile identificarlo con il mostro, sopratutto quando gli sfuggono gli spilli nei biscotti, ma è anche facile identificarlo con un bambino che non sa cosa voglia davvero dire essere amati.
in generale un racconto scorrevole, ben scritto, e con una interpretazione del tema molto interessante :)

8.
Ciao cristiano!
è forse la prima volta che ti leggo davvero ahah.
Dunque: il racconto a me non è poi così tanto piaciuto. Credo il problema maggiore me l'abbia causato lo stile, che ho trovato forzatamente lirico, come se non ti appartenesse.
Si poteva forse approfondire di più il tema, in particolare la parte "ispirerò amore", aggiungendo magari un po' di introspezione nel mostro nel momento del dialogo con Melody. mi aggiungo anche al coro di chi ti dice che manca un po' di coerenza interna: prima il mostro non sa chi ha causato la tragedia, poi l'ha causata lui.
A livello invece puramente linguistico grammaticale, ci sono parecchi scivoloni che mi hanno fatto sospirare non poco. A partire da "alchol" per arrivare a "l'educazione prima, piacere Melody e tu?" [questo nello specifico mi ha fatto chiedere se hai mai parlato con un ottenne strafottente, ma avrei messo un punto dopo "prima", per rendere più incisivo il dialogo] e per poi giungere, in definitiva, a "Un numero elevato a una potenza sconosciuta ". non chiarissimo.

Buona gara!

9.
Ciao!

Il racconto, di per sé, non è male (tematicamente).
Quello che rende complessa la lettura e ne inficia anzi parte è lo stile e in generale tutto l'aspetto linguistico grammaticale.

Le frasi sono strutturate male, troppo lunghe o troppi brevi, e dove sono troppo lunghe mancano le virgole e le congiunzioni (non ripeterò i commenti dei colleghi, ma sono d'accordo). Questo va a influire sul ritmo: laddove la struttura del racconto è molto semplice - e non molto solida - delle frasi costruite meglio avrebbero reso il tutto più leggibile. Hai scelto il mare come ambientazione, ti avrebbe permesso di giocare molto su questa cosa.

Il finale, in particolare, l'ho trovato un po' debole. Bella, come idea, ma il tormento interiore del capitano avrebbe meritato molto più spazio.


Ciao, credo tu abbia fatto pasticci col copincolla: l commento al mio racconto... non e' al mio racconto :-D
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » sabato 29 marzo 2025, 17:26

gioco ha scritto:Ciao, credo tu abbia fatto pasticci col copincolla: l commento al mio racconto... non e' al mio racconto :-D


Grazie per la segnalazione. Ho controllato e il commento, in effetti, te lo aveva fatto e ci sono stati problemi con il copia incolla. Considerato che si tratta della prima volta per Ester, per questa volta no problem.

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gioco
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#17 » domenica 30 marzo 2025, 23:33

antico ha scritto:
Grazie per la segnalazione. Ho controllato e il commento, in effetti, te lo aveva fatto e ci sono stati problemi con il copia incolla. Considerato che si tratta della prima volta per Ester, per questa volta no problem.


Si' si' certo! Volevo solo suggerire di aggiornare il post!
Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione. (E. Goldman)
gioco - Corrado Gioannini

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IL GLADIATORE
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Re: Gruppo ZOMBIE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#18 » martedì 1 aprile 2025, 23:15

1 - Il Lento Addio, di Cristiano Saccoccia
2 - CORALE, di M.Maponi
3 -Il topo mannaro non esiste, di Jacopo Saba
4 - Malombra, di Bruce Lagogrigio
5 - Ufficio collocamento mostri, di Stefano Scudeler
6 - Una pagina del diario di Soy, di Francesco Forciniti
7 - Andante con moto, di Corrado Gioannini
8 - Che razza di amore!, di Marco Sacchi
9 - Se non posso seminare terrore, ispirerò amore, di Baldini Valerio


IL LENTO ADDIO - Ciao Cristiano, ci regali un racconto forte, spiazzante e molto simbolico. Lo stile è crudo ma poetico e a tratti lirico e questo aiuta a immergersi completamente nelle figure allegoriche e nei simbooli che magistralmente semini. Purtroppo hai fatto centro con una frase che sembra non avere senso ma che è schifosamente vera: si può puzzare di schiaffi, è quello che succede quando in faccia ne arrivano così tanti da restare appiccicati e marcirci sopra. Bravo! Non sono d'accordo sulla mancanza di trama perché nel groviglio di simboli e allegorie, si vede chiaramente il quadro drammatico della storia. Ottima la capacità di far empatizzare il lettore con i personaggi, anche con quel "Lento addio" che a tratti di mostro sembra avere solo l'etichetta. Un pollice su senza dubbi o tentennamenti.

CORALE - Ciao Matteo, devo dire che il racconto mi ha lasciato scosso, disturbato e senza fiato e quindi ha fatto centro. La sensazione è che non sia stato scritto per piacere, perché non deve piacere ma deve parlare e lo fa gìa da quel piccolo dettaglio della giacca. Un dettaglio buttato lì - proprio come la giacca - che diventa simbolo dell'anima che si sfalda completamente in guerra ma che,, allo stesso tempo, riesce a conservare briciole di umanità. La bambina incontra entrambe le facce e tu la dipingi al solito con una prestazione da pollice quasi su.


IL TOPO MANNARO NON ESISTE - Ciao Jacopo, ho apprezzato molto il tuo racconto, hai uno stile molto fluido e, visto il POV di un bambino, hai anche un'ottima capacità di calarti nel personaggio che crei e farlo tuo fino a renderlo vivo e credibile. Come ti è già stato detto, scegliere il POV di un bambino è molto pericoloso perché si rischia di creare una macchietta. Tu invece sei riuscito a farcelo sentire così tanto da portarci insieme a loro nell'orfanotrofio. Ottima gestione della trama, forse avrei seminato un po' di più prima per rendere meno improvviso il twist finale ma sono davvero dettagli. La valutazione è un pollice quasi su e si piazza sul podio dietro a Maponi. Complimenti ancora.


MALOMBRA - CIao Bruce, un racconto ben scritto ma che presenta forse alcune criticità da limare. A volte per esempio il racconto rischia di essere un po' ermetico. L’elemento dei "girasoli neri" è potente ma resta vago: evocativo, sì, ma non del tutto chiaro nel suo funzionamento interno al mondo narrativo. Alcuni salti temporali e flashback (come quello di Mahl) sono gestiti con poesia, ma rischiano di confondere il lettore per mancanza di contesto esplicito. Ma queste sono le uniche "Pecche" di una storia che funziona e che hai costruito con una grande sensibilità stilistica. La figura del vecchio seminatore è forte, archetipica, e la sua connessione con la terra e col figlio perduto crea un livello emotivo profondo. La capacità di creare empatia è un dono che sai ben gestire.
La valutazione è un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante. Ti piazzi uno scalino sotto il podio ma davvero per pochi "centesimi".

UFFICIO COLLOCAMENTO MOSTRI - Ciao Stefano, un racconto molto buono con uno stile per niente pesante, anzi, funzionale e adatto al tono ironico e sarcastico del racconto, soprattutto l'incipit è davvero ben gestito. Sei bravo a bilanciare bene la miscela di horror e commedia sociale e la fai funzionare a meraviglia. Forse un po' di forzature sul finale come il passaggio da gag alla scena del morso salvifico risulta affrettato e avrebbe forse meritato un minimo di sviluppo emotivo in più. Nel complesso però una valutazione comunque molto positiva con un pollice tendente al positivo in modo molto brillante ma non del tutto solido.


UNA PAGINA DEL DIARIO DI SOY - Ciao Francesco, il racconto colpisce per la voce narrante, perché Soy è un personaggio disturbato ma affascinante, con una visione del mondo completamente deviata. La scrittura è scorrevole, ha ritmo e regge bene l’andamento grottesco della vicenda. I momenti più forti, come l’episodio della sorella o della tarantola, funzionano nel costruire un tono che oscilla tra il comico nero e il patologico. Ci sono però alcuni difetti e criticità che vanno a pesare sulla valutazione: la struttura narrativa rischia di diventare un po’ monocorde; Soy resta inchiodato nella sua logica malata senza che ci sia un vero arco di trasformazione o una svolta interna. Il finale è davvero potente, ma, come ti è stato già fatto notare, prevedibile. Quando annuncia di voler “fare qualcosa di carino”, il lettore attento sa già dove si andrà a parare. L’ultima frase ha un buon impatto, ma sarebbe stata più efficace se il racconto avesse seminato meglio qualche ambiguità tra tenerezza e orrore. Nel complesso, è un testo che si legge con piacere e inquietudine, ma che avrebbe potuto osare di più nella costruzione psicologica. La valutazione è un pollice tendente al positivo in modo brillante ma non solido.



ANDANTE CON MOTO - Ciao Corrado. Un racconto scritto bene, con un protagonista tormentato e ambiguo. La prosa è ricercata, a volte forse un po’ enfatica, ma coerente con l’ambientazione storica e lo stato d’animo del narratore. Ci porti a Venezia e la rendi bene con pochi ma efficaci dettagli sensoriali. Ottima l’idea del doppio registro — musica e spionaggio — che conferisce spessore. Trovo però che la struttura rischi di essere troppo riflessiva; manca una vera scena d’azione o un momento forte che dia un po' di slancio narrativo. Il conflitto interno è interessante ma si risolve con un cambio di rotta troppo repentino e poco motivato. Il finale è suggestivo ma un po’ sospeso, più poetico che risolutivo. Nel complesso un buon testo, stilisticamente maturo, che avrebbe brillato ancora di più con una tensione narrativa più concreta. La valutazione è un pollice tendente al positivo in modo poco brillante ma solido.


CHE RAZZA DI AMORE! - Ciao Marco, il tuo è un testo piacevole, ben scritto, con una protagonista memorabile e un equilibrio riuscito tra cinismo e romanticismo alieno. Mi piace come hai caratterizzato Nina, folle e tenera allo stesso tempo e come hai ben gestito il contrasto tra il tono leggero e il contesto tragico. Non è una cosa scontata ed è segno di grande abilità narrativa. Ho trovato però poca progressione narrativa sena un vero arco o conflitto, anche se nel complesso la valutazione è un pollice tendente al positivo in modo brillante e poco solido.


SE NON POSSO SEMINARE TERRORE, ISPIRERò AMORE - Ciao Valerio, il racconto ha un messaggio forte e sincero, sorretto da un impianto narrativo chiaro: la redenzione di un uomo spezzato dal dolore. Mi è piaciuto l'incipit, crudo ed efficace, che crea subito disagio e coinvolgimento. Il sogno con la figlia morta è toccante, anche se prevedibile come svolta. Stilisticamente, però, il testo presenta diverse criticità: l’uso eccessivo di aggettivi, punteggiatura non troppo coerente, ripetizioni e frasi lunghe rendono la lettura faticosa. Il finale, pur emotivo, avrebbe più forza con un linguaggio più asciutto e controllato. Il racconto ha grandi intenzioni e un cuore vero, ma manca di rifinitura formale e coerenza stilistica per raggiungere del tutto il suo potenziale. Direi che hai molto margine di miglioramento e sei nel posto giusto. Da segnalare la tua capacità di creare empatia e di mettere il cuore in quello che scrivi. In questa palestra, pulendo lo stile e maturando la capacità di maneggiare gli strumenti, puoi davvero dire la tua. Una valutazione di un pollice tendente al positivo in modo solido ma non brillante.
TopCiao Valerio, il racconto ha un messaggio forte e sincero, sorretto da un impianto narrativo chiaro: la redenzione di un uomo spezzato dal dolore. Mi è piaciuto l'incipit, crudo ed efficace, che crea subito disagio e coinvolgimento. Il sogno con la figlia morta è toccante, anche se prevedibile come svolta. Stilisticamente, però, il testo presenta diverse criticità: l’uso eccessivo di aggettivi, punteggiatura non troppo coerente, ripetizioni e frasi lunghe rendono la lettura faticosa. Il finale, pur emotivo, avrebbe più forza con un linguaggio più asciutto e controllato. Il racconto ha grandi intenzioni e un cuore vero, ma manca di rifinitura formale e coerenza stilistica per raggiungere del tutto il suo potenziale. Direi che hai molto margine di miglioramento e sei nel posto giusto. Da segnalare la tua capacità di creare empatia e di mettere il cuore in quello che scrivi. In questa palestra, pulendo lo stile e maturando la capacità di maneggiare gli strumenti, puoi davvero dire la tua. Una valutazione di un pollice tendente al positivo in modo solido ma non brillante.

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