Al futuro!

[Mauro Bennici]

Il fumo acre dell’albero maestro ci rincorre sbiadito. Il cielo limpido di questi mari è ovunque e il vento così come è arrivato scompare.
Mi ficco un dito in bocca e poi ai quattro angoli. Non un solo alito e la ciurma è già troppo allegra per quella brodaglia che gli inglese chiamano whisky per mettersi ai remi. Che la dea mandi presto la notte a coprire la nostra vittoria.
– Secondo. – Urlo secco per farmi sentire da tutti, sul ponte e sotto coperta. – Siamo pirati o donnicciole! Ripulite quel lurido sangue britannico dalla mia nave.
Il Guercio si prostra come una dama di corte e tira due schiaffi al Budella. – Avete sentito il capitano.
Non c’è equipaggio migliore di questo. Con una mano beve, combatte e arraffa; con l’altra rema, naviga e cannoneggia. Fingo di seguire le operazioni. – La prossima volta dobbiamo prenderci una vera nave, con un vero equipaggio da combattere, e del vero tesoro da saccheggiare!
La nave erutta di grida e risolini verso quei sette mezzi uomini in giubba rossa. Speriamo che le famiglie li vogliano indietro, a giudicare dai vestiti valgono più delle provviste.

In cabina, due casse di legno borchiato sono state legate al tavolo. Tessuti, sacchettini d’oro e d’argento. Qualche elisabetta e un centinaio di pezzi da otto. Anche i marinai della corona preferiscono l’oro di sua maestà il re di Spagna.
Afferro una bottiglia con una profonda sbrodolatura di ceralacca. Whisky, maledizione. Nemmeno una bottiglia di rum in tutta la stiva? Che animali. Ci credo che le loro navi aumentino e aumentino. Chi diavolo vuole restare dove piove ogni giorno e si beve così male?
– Capitano. – Il cuoco caracolla dentro con una scodella di porco e fagioli neri.
L’odore cancella i cattivi pensieri. Gli strappo la scodella di mano e lo sbatto fuori. Mangio un boccone dietro l’altro. Lancio la scodella vuota fuori dalla porta e torno al whisky.
Strappo via la ceralacca e ingollo un profondo sorso di liquido giallo. Il piscio di cane brucia nella discesa e un rutto liberatorio scaraventa il fuoco fin sopra al naso. Animali.
La barca rolla appena. Fermi in mezzo al nulla, in bella vista. Anche solo un galeone spagnolo e finiamo tutti al cappio. Mi accanisco sul liquore. Se dobbiamo morire tanto vale farlo per bene.
Alla terza bottiglia, la nave scivola nelle tenebre mentre il legno finalmente cigola. Mi allungo sull’amaca alla finestra di poppa e dondolo insieme alle stelle. Ce ne fosse una di casa, una.
Chissà come sarà il mondo quando i figli dei miei figli avranno soldi, fama e donne.

Nel dormiveglia entro in una stanza bianca, con un tavolo bianco anch’esso, e una scatola con delle donnine a modo che si danno da fare. E un poppante tracagnotto che pigia lettere dell’alfabeto. – Vittoria! Sono dentro IlTuoBordello senza salvacondotto e senza sborsare un doblone! Sono un vero pirata!
La sensazione di cadere. Mi aggrappo un attimo prima di volare giù.
Per tutti i diavoli, questo whisky è proprio piscio di cane. – Mozzo, del rum!

[antico]

Ciao Mauro, stasera sei il primo a postare! Tutto ok con i parametri, buona KREMO EDITION!

[Mauro Bennici]

Grazie Antico!
Il mio ginocchio aveva fretta… FANS, ghiaccio e coda al Pronto Soccorso.

[Gaia Peruzzo]

Ciao Mauro!
Ho trovato alcune frasi che potrebbero essere espresse meglio e sono da sistemare. Ma da quanto ho capito lo hai scritto in fretta.
Tuttavia però ti devo lo stesso segnalare quello che non mi convince. Mi ficco un dito in bocca e poi ai quattro angoli, qui non ho capito bene cosa intendessi. Che cosa sono i “quattro angoli”?
Sono dentro ilTuoBordello senza salvacondotto. Eh?! Ho provato anche a rileggere più volte ma non ho capito nemmeno questo punto. La scena finale, per me, è davvero confusa.
Mi sembra che ci sia una ciurma che ha depredato una nave inglese, ma poi per colpa del wishky il capitano ha una specie di allucinazione? E per quanto sia pittoresca a livello visivo di immagini, non riesco ad afferrarne il senso. Però si “sentono” i pirati, sia nel gergo che hai scelto di usare, sia nel modo di parlare del capitano e nei suoi gesti. E in questo senso penso che tu abbia fatto un buon lavoro, anche se il testo è da rivedere per togliere quel senso di confusione.
Probabilmente, penso che sia agevolato anche dal fatto che i passaggi tra le varie frasi a volte sono molto sbrigativi, ma questo è anche per via dei caratteri che non permettono di cedere troppo alle descrizioni. Però, per farti un esempio, all’inizio prima c’è il fumo che li insegue e subito dopo il vento è scomparso e il cielo è limpido. Quindi mi costringi subito a modificare l’immagine che mi stavo costruendo in testa. Magari il fumo, così come consiglio su due piedi eh, poteva diventare più funzionale solo come odore impregnato nelle giacche (così avevi il pretesto per dire che hanno affondato una nave).
In bocca al lupo!


Ps. (che non c'entra con il racconto) Tutto bene? Ora stai meglio?

[Mauro Bennici]

Ciao Gaia,

Scritto in meno di un'ora, sotto antidolorifici, in sala d'attesa, senza nemmeno rileggere :D

Volevo giocare sulla nuova direttiva italiana che per accedere a siti come "YouPorn" servirà CIE o SPID, e il movimento "pirata" ha già approntato guide per usare VPN e carte di identità false generate con la IA.

PS. Zoppico. Se in una settimana non migliora, finisco sotto i ferri :|

[MatteoMantoani]

Ciao Mauro, innanzitutto auguri di pronta guarigione..
Andando al tuo racconto, anche io come Gaia ho trovato un po' di dettagli confusi e il finale proprio oscuro. Comunque divertente nella situazione e nella voce narrante di questo pirata che percula di continuo gli inglesi.. peccato, certamente con più tempo e un contesto più tranquillo avresti potuto fare di meglio, al momento per me siamo su un giudizio diviso a metà tra il migliorabile e il buono

[Gaia Peruzzo]

Ciao Gaia,

Scritto in meno di un'ora, sotto antidolorifici, in sala d'attesa, senza nemmeno rileggere :D

Volevo giocare sulla nuova direttiva italiana che per accedere a siti come "YouPorn" servirà CIE o SPID, e il movimento "pirata" ha già approntato guide per usare VPN e carte di identità false generate con la IA.

PS. Zoppico. Se in una settimana non migliora, finisco sotto i ferri :|

Non avevo proprio percepito il tuo intento, mi dispiace, e spero che qualche altro lettore ci riuscirà. Sei stato comunque bravo a scegliere di partecipare in condizioni limitanti. E spero che almeno un pochino scrivere e pensare ti abbiano tenuto impegnato e distratto.
Auguri di una pronta guarigione anche da parte mia!

[matt_heels]

Il fumo acre dell’albero maestro ci rincorre sbiadito. Il cielo limpido di questi mari è ovunque e il vento così come è arrivato scompare.
Mi ficco un dito in bocca e poi ai quattro angoli. Non un solo alito e la ciurma è già troppo allegra per quella brodaglia che gli inglese chiamano whisky per mettersi ai remi. Che la dea mandi presto la notte a coprire la nostra vittoria.
– Secondo. – Urlo secco per farmi sentire da tutti, sul ponte e sotto coperta. – Siamo pirati o donnicciole! Ripulite quel lurido sangue britannico dalla mia nave.
Il Guercio si prostra come una dama di corte e tira due schiaffi al Budella. – Avete sentito il capitano.
Non c’è equipaggio migliore di questo. Con una mano beve, combatte e arraffa; con l’altra rema, naviga e cannoneggia. Fingo di seguire le operazioni. – La prossima volta dobbiamo prenderci una vera nave, con un vero equipaggio da combattere, e del vero tesoro da saccheggiare!
La nave erutta di grida e risolini verso quei sette mezzi uomini in giubba rossa. Speriamo che le famiglie li vogliano indietro, a giudicare dai vestiti valgono più delle provviste.

In cabina, due casse di legno borchiato sono state legate al tavolo. Tessuti, sacchettini d’oro e d’argento. Qualche elisabetta e un centinaio di pezzi da otto. Anche i marinai della corona preferiscono l’oro di sua maestà il re di Spagna.
Afferro una bottiglia con una profonda sbrodolatura di ceralacca. Whisky, maledizione. Nemmeno una bottiglia di rum in tutta la stiva? Che animali. Ci credo che le loro navi aumentino e aumentino. Chi diavolo vuole restare dove piove ogni giorno e si beve così male?
– Capitano. – Il cuoco caracolla dentro con una scodella di porco e fagioli neri.
L’odore cancella i cattivi pensieri. Gli strappo la scodella di mano e lo sbatto fuori. Mangio un boccone dietro l’altro. Lancio la scodella vuota fuori dalla porta e torno al whisky.
Strappo via la ceralacca e ingollo un profondo sorso di liquido giallo. Il piscio di cane brucia nella discesa e un rutto liberatorio scaraventa il fuoco fin sopra al naso. Animali.
La barca rolla appena. Fermi in mezzo al nulla, in bella vista. Anche solo un galeone spagnolo e finiamo tutti al cappio. Mi accanisco sul liquore. Se dobbiamo morire tanto vale farlo per bene.
Alla terza bottiglia, la nave scivola nelle tenebre mentre il legno finalmente cigola. Mi allungo sull’amaca alla finestra di poppa e dondolo insieme alle stelle. Ce ne fosse una di casa, una.
Chissà come sarà il mondo quando i figli dei miei figli avranno soldi, fama e donne.

Nel dormiveglia entro in una stanza bianca, con un tavolo bianco anch’esso, e una scatola con delle donnine a modo che si danno da fare. E un poppante tracagnotto che pigia lettere dell’alfabeto. – Vittoria! Sono dentro IlTuoBordello senza salvacondotto e senza sborsare un doblone! Sono un vero pirata!
La sensazione di cadere. Mi aggrappo un attimo prima di volare giù.
Per tutti i diavoli, questo whisky è proprio piscio di cane. – Mozzo, del rum!

Ciao Mauro! Prima di tutto spero che la gamba vada meglio!

Il racconto l'ho trovato piacevole alla lettura: buona la forma e la voce narrante, che è credibile nel contesto. Il racconto quindi funziona bene da questo punto di vista, ma purtroppo presenta un punto debole col finale, che pur avendo parzialmente compreso già alla prima lettura, mi ha lasciato un po' perplesso: è una bella idea quella del pirata che vede, nel sogno etilico, un suo "erede" che si crede "pirata" per essere riuscito a entrare in un sito porno, ma per l'"erede" avrei usato una voce più idonea, non filtrata dal sogno piratesco.

Avrei asciugato qualche descrizione/metafora tra la prima e seconda parte e le avrei tenute per il finale per descrivere con più dettagli (sempre col filtro del protagonista) la stanza del ragazzo del sogno e il computer, oltre a inserire qualche dettaglio sui bordelli magari all'inizio, per collegare il tutto un po' meglio.

Sono consapevole del fatto che hai scritto e pubblicato in condizioni precarie, e queste considerazioni te le scrivo solo come spunto se ti capiterà di rimettere mano al racconto. Sarebbe interessante anche vederlo ambientato direttamente in un bordello, il che darebbe un gancio perfetto al finale.

A presto e buona edition,

Matteo

[Mauro Bennici]

Ciao Mauro, innanzitutto auguri di pronta guarigione..
Andando al tuo racconto, anche io come Gaia ho trovato un po' di dettagli confusi e il finale proprio oscuro. Comunque divertente nella situazione e nella voce narrante di questo pirata che percula di continuo gli inglesi.. peccato, certamente con più tempo e un contesto più tranquillo avresti potuto fare di meglio, al momento per me siamo su un giudizio diviso a metà tra il migliorabile e il buono

Ciao Matteo,

grazie per il commento (e per gli auguri)! Sono contento che il capitano ti piaccia.
Come spesso mi è successo in passato, le "prove" su MinutiContati diventano racconti più lunghi e articolati. Magari succederà anche con questo ;)

Buona edition!

[Mauro Bennici]

Ciao Mauro! Prima di tutto spero che la gamba vada meglio!

Il racconto l'ho trovato piacevole alla lettura: buona la forma e la voce narrante, che è credibile nel contesto. Il racconto quindi funziona bene da questo punto di vista, ma purtroppo presenta un punto debole col finale, che pur avendo parzialmente compreso già alla prima lettura, mi ha lasciato un po' perplesso: è una bella idea quella del pirata che vede, nel sogno etilico, un suo "erede" che si crede "pirata" per essere riuscito a entrare in un sito porno, ma per l'"erede" avrei usato una voce più idonea, non filtrata dal sogno piratesco.

Avrei asciugato qualche descrizione/metafora tra la prima e seconda parte e le avrei tenute per il finale per descrivere con più dettagli (sempre col filtro del protagonista) la stanza del ragazzo del sogno e il computer, oltre a inserire qualche dettaglio sui bordelli magari all'inizio, per collegare il tutto un po' meglio.

Sono consapevole del fatto che hai scritto e pubblicato in condizioni precarie, e queste considerazioni te le scrivo solo come spunto se ti capiterà di rimettere mano al racconto. Sarebbe interessante anche vederlo ambientato direttamente in un bordello, il che darebbe un gancio perfetto al finale.

A presto e buona edition,

Matteo

Ciao Matteo,

Zoppico e spero che la cora rientri. Mi dispiaceva troppo non partecipare, e sono contento di non aver fatto strafalcioni tra verbi e nome come in passato (anche con le 4 ore canoniche ^_^)

Grazie per il commento. Ci lavorerò sopra in un periodo un po' più tranquillo ;)


Buona edition!

[alexandra.fischer]

Tema centrato, storia che scorre bene. Il capitano è un tipo autoironico in modo pungente. Lui e l’equipaggio sono riusciti ad arrembare una nave inglese e hanno sette prigionieri dei quali chiedere riscatto. Hanno trovato un po’ di denaro e del whisky, del quale il capitano approfitta pur disprezzandolo. Al punto da sognare un poppante nella candida stanza di un bordello. A quel punto, sconvolto, chiede del rum al mozzo. Poetica la scena del capitano che dorme sull’amaca guardando le stelle e immaginando una casa che non c’è, pensa al futuro dei figli: a quando i loro, di figli, avranno soldi fama e donne. Resa bene la precarietà del mestiere di pirata. Basta un galeone spagnolo per trovarsi impiccati. Ottima prova.

[alexandra.fischer]

Guarisci presto e bene.

[Mauro Bennici]

Tema centrato, storia che scorre bene. Il capitano è un tipo autoironico in modo pungente. Lui e l’equipaggio sono riusciti ad arrembare una nave inglese e hanno sette prigionieri dei quali chiedere riscatto. Hanno trovato un po’ di denaro e del whisky, del quale il capitano approfitta pur disprezzandolo. Al punto da sognare un poppante nella candida stanza di un bordello. A quel punto, sconvolto, chiede del rum al mozzo. Poetica la scena del capitano che dorme sull’amaca guardando le stelle e immaginando una casa che non c’è, pensa al futuro dei figli: a quando i loro, di figli, avranno soldi fama e donne. Resa bene la precarietà del mestiere di pirata. Basta un galeone spagnolo per trovarsi impiccati. Ottima prova.

Ciao Alexandra,
Grazie mille :)

[Debora]

Ciao Mauro, piacere di leggerti. Prima di tutto spero tu stia meglio e complimenti per essere riuscito a scrivere nonostante il momento non proprio congeniale! Il racconto soffre della situazione, lo so bene che tu sai scrivere molto meglio di così, eppure sei riuscito lo stesso a imbastire una storia e a centrarla con il tema della guest star. Ho dovuto rileggere qualche passaggio e il senso, lo confesso, l’ho afferrato solo leggendo la tua spiegazione. Secondo me a ripigliarlo per mano potresti davvero tirare fuori qualcosa di ottimo. Buona edition, spero di rileggerti presto senza infortuni di mezzo!

[Mauro Bennici]

Ciao Mauro, piacere di leggerti. Prima di tutto spero tu stia meglio e complimenti per essere riuscito a scrivere nonostante il momento non proprio congeniale! Il racconto soffre della situazione, lo so bene che tu sai scrivere molto meglio di così, eppure sei riuscito lo stesso a imbastire una storia e a centrarla con il tema della guest star. Ho dovuto rileggere qualche passaggio e il senso, lo confesso, l’ho afferrato solo leggendo la tua spiegazione. Secondo me a ripigliarlo per mano potresti davvero tirare fuori qualcosa di ottimo. Buona edition, spero di rileggerti presto senza infortuni di mezzo!

Ciao Debora,
Ci tornerò, mi diverte troppo il capitano :D

(si zoppica ma va meglio, grazie ^_^)

[Frankestissimo]

Ciao Mauro!

Ma… in che senso? Era tutto un sogno? O il sogno era quello del futuro?

Per me il racconto è abbastanza lineare, ma con poca progressione. Il pov descrive la situazione, la ciurma, il whisky, e l’interiorità è resa molto bene per quanto mi riguarda. Tutti i pensieri sono ben gestiti, però manca di conflitto, sia interiore che esterno, a parte che contro questo whisky che chiaramente gli fa schifo.

E il finale non l’ho proprio capito (leggendo i commenti mi pare che lui abbia sognato un potenziale pirata futuro, in questo caso mi pare un po' slegato). Quindi per me prova così così, forse l’idea andava sviluppata meglio. In bocca al lupo per la gamba!

[julia]

ciao mauro! che piacere, è toccato nuovamente a me commentartiii
spero non ti dispiaccia e anzi, di poterti essere utile eventualmente a migliorare <3


「RACCONTO」
posso spoilerarti subito che questo racconto m’è piaciuto un bel po’, specialmente per come hai accompagnato il lettore ...cioé me da un inizio molto rude e quasi stereotipato (da somigliare a pirati dei caraibi per via del richiamo al rum così persistente à la jack sparrow) al sognare il futuro che verrà: ecco, penso che un po’ tutti ci chiediamo chissà come sarà il mondo in futuro e niente, quel tocco profondo messo così m’ha fatto riflettere. detto questo anche a livello di scrittura si presenta bene e le descrizioni sono semplici ma efficaci, e hai creato un’atmosfera forte. bravo ❁


「TEMA」
è vero che forse potrebbero criticarti per via del tema molto preso alla lettera sulla pirateria, ma secondo me ti sei distinto grazie a come hai voluto utilizzarlo: tra l’inserire le riflessioni al futuro, il pezzetto finale a tratti buffo e comunque tutto il resto detto anche nel punto precedente, secondo me hai centrato benissimo.


「CONSIGLI」
l’unico appunto che farei è, se dovesse esserci una revisione futura, di alleggerire leggermente la caricatura "pirata" del bambino del futuro per renderlo anche meglio ;3 ma fammi sapere cosa ne pensi.


「FRASI PREFERITE」

Mi allungo sull’amaca alla finestra di poppa e dondolo insieme alle stelle. Ce ne fosse una di casa, una.

Chissà come sarà il mondo quando i figli dei miei figli avranno soldi, fama e donne.