L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
- eleonora.rossetti
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L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
La sgualdrina che mi ha annegato di piacere è sparita prima che potessi farle i complimenti: sta diventando sempre più brava ad accontentare ogni mia fantasia più perversa. Mi rivesto senza fretta: nessun altro busserà alla porta, per oggi, dato che la solita orfana che mendica cibo è già passata questa mattina, facendo razzia di tutto ciò che le ho generosamente offerto dalla dispensa. Non mi preoccupo delle scorte: ricompariranno al mio risveglio. D’altronde, mi devono mantenere vivo, i due Fessi (il maiuscolo non è casuale), finché non mi sbilancerò da una parte o dall’altra.
È una vera pacchia, essere l’ultimo uomo al mondo. Mi sento un po’ osservato, lo ammetto, ma si sopporta.
Non c’è più nessun altro come me, sono tutti caduti come mosche. Quei due furboni hanno fatto da piatti della bilancia e li hanno reclamati uno dietro l’altro, misurando il peso dell’anima. Finché non sono giunti in parità... con solo me da spartirsi. Io, l’ultimo stronzo, neutrale fino al midollo, su cui si stanno avventando come cani con l’osso, a colpi di tentazioni e opere buone, per decretare chi dei due possa aggiudicarsi questo mondo.
Ma se l’andazzo è questo, perché dovrei scegliere?
Stamattina, però, qualcosa è cambiato.
La mia casa è diventata grigia e anche il mondo esterno ha perso i suoi colori. Tutto è spento. Soprattutto, niente cibo. Niente acqua. Niente di niente. Allora capisco.
Hanno fiutato il trucco, i bastardi. E vogliono spaventarmi con lo spauracchio della morte e del nulla, affinché invochi uno di loro per salvarmi la pelle.
Ah, è così?
Aspetto. Il tempo scorre. Ignoro la fame e la sete fino allo stremo. Proprio quando sento che sto per crollare, loro compaiono di fronte a me. Non li guardo: mi danno fastidio.
“Decidi.”
Scrollo le spalle. Non voglio cedere.
“Per quanto ancora vuoi portare avanti questa farsa?” La voce del Diavolo è anche più dolce di quella di Dio. “Morirai.”
“Se succede, voi perdete la vostra scommessa. Sono ancora neutrale. È a voi che manca il tempo, non a me.”
“Osi sfidarci?”
Cazzo, perché no? Che ho da perdere?
“Oh, beh, che ne dite di mollare voi, la farsa, e di conquistarmi davvero?” Oso alzare la voce. “Sono stanco delle vostre prove! Mostratemi le palle! Ci saranno mille altri mondi, là fuori, puntate tutto sul prossimo! Chi lo vince, avrà me!”
Un guizzo mi trapassa la mente. È un doppio pensiero - Terra! - e poi il silenzio. Alzo lo sguardo: sono scomparsi. Possibile che il bluff abbia funzionato?
Però mi sento diverso. Sto bene... ma mi accorgo che sono diventato grigio anche io. Sono morto...? Non riesco a capirlo.
Terra?
Cazzo, io stavo scherzando. C’è davvero qualche altro mondo?
Se è così... merda. Sarà un’attesa lunga. E solitaria.
Spero che almeno mi mandino qualcuno a farmi compagnia. Forse altri come me: ribelli, con la mia stessa caparbietà. Lo spero tanto e non vedo l’ora di accoglierli a braccia aperte, dicendo loro: benvenuti su Limbo.
È una vera pacchia, essere l’ultimo uomo al mondo. Mi sento un po’ osservato, lo ammetto, ma si sopporta.
Non c’è più nessun altro come me, sono tutti caduti come mosche. Quei due furboni hanno fatto da piatti della bilancia e li hanno reclamati uno dietro l’altro, misurando il peso dell’anima. Finché non sono giunti in parità... con solo me da spartirsi. Io, l’ultimo stronzo, neutrale fino al midollo, su cui si stanno avventando come cani con l’osso, a colpi di tentazioni e opere buone, per decretare chi dei due possa aggiudicarsi questo mondo.
Ma se l’andazzo è questo, perché dovrei scegliere?
Stamattina, però, qualcosa è cambiato.
La mia casa è diventata grigia e anche il mondo esterno ha perso i suoi colori. Tutto è spento. Soprattutto, niente cibo. Niente acqua. Niente di niente. Allora capisco.
Hanno fiutato il trucco, i bastardi. E vogliono spaventarmi con lo spauracchio della morte e del nulla, affinché invochi uno di loro per salvarmi la pelle.
Ah, è così?
Aspetto. Il tempo scorre. Ignoro la fame e la sete fino allo stremo. Proprio quando sento che sto per crollare, loro compaiono di fronte a me. Non li guardo: mi danno fastidio.
“Decidi.”
Scrollo le spalle. Non voglio cedere.
“Per quanto ancora vuoi portare avanti questa farsa?” La voce del Diavolo è anche più dolce di quella di Dio. “Morirai.”
“Se succede, voi perdete la vostra scommessa. Sono ancora neutrale. È a voi che manca il tempo, non a me.”
“Osi sfidarci?”
Cazzo, perché no? Che ho da perdere?
“Oh, beh, che ne dite di mollare voi, la farsa, e di conquistarmi davvero?” Oso alzare la voce. “Sono stanco delle vostre prove! Mostratemi le palle! Ci saranno mille altri mondi, là fuori, puntate tutto sul prossimo! Chi lo vince, avrà me!”
Un guizzo mi trapassa la mente. È un doppio pensiero - Terra! - e poi il silenzio. Alzo lo sguardo: sono scomparsi. Possibile che il bluff abbia funzionato?
Però mi sento diverso. Sto bene... ma mi accorgo che sono diventato grigio anche io. Sono morto...? Non riesco a capirlo.
Terra?
Cazzo, io stavo scherzando. C’è davvero qualche altro mondo?
Se è così... merda. Sarà un’attesa lunga. E solitaria.
Spero che almeno mi mandino qualcuno a farmi compagnia. Forse altri come me: ribelli, con la mia stessa caparbietà. Lo spero tanto e non vedo l’ora di accoglierli a braccia aperte, dicendo loro: benvenuti su Limbo.
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
E brava Eleonora, era da un bel pezzo che non ti si scorgeva in questi lidi! Tutto ok con i parametri, buona Tarenzi Edition!
- francescocascione
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Una bel racconto sospeso tra Cielo ed Inferno.
Divertente. Con il Giudizio ridotto ad una specie di tiro alla fune.
Mi è piaciuta l'idea, il modo in cui è stata presentata e il gioco tra i protagonisti con il banco che vince, ma non del tutto. L'intento satirico è centrato e il risultato è godibile e divertente.
Divertente. Con il Giudizio ridotto ad una specie di tiro alla fune.
Mi è piaciuta l'idea, il modo in cui è stata presentata e il gioco tra i protagonisti con il banco che vince, ma non del tutto. L'intento satirico è centrato e il risultato è godibile e divertente.
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora!
Non c'è che dire, questo racconto è letteralmente a metà tra cielo e inferno. Non mi è chiaro se il protagonista sia effettivamente l'ultima anima rimasta o la sua solitudine, il grigiore e l'improvviso ritrovarsi senza alimenti faccia parte della punizione/prova per capire da che parte dell'oltretomba debba andare.
Mi piace l'amara ironia per cui diavolo e Dio distolgano infine l'attenzione dal purgatorio per concentrarsi sui terrestri, litigandosi l'intera razza umana...
Complimenti!
Non c'è che dire, questo racconto è letteralmente a metà tra cielo e inferno. Non mi è chiaro se il protagonista sia effettivamente l'ultima anima rimasta o la sua solitudine, il grigiore e l'improvviso ritrovarsi senza alimenti faccia parte della punizione/prova per capire da che parte dell'oltretomba debba andare.
Mi piace l'amara ironia per cui diavolo e Dio distolgano infine l'attenzione dal purgatorio per concentrarsi sui terrestri, litigandosi l'intera razza umana...
Complimenti!
Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Bello, ottimo esempio di idea semplice ma geniale. La scrittura fa il suo dovere senza particolari guizzi ma facendoci immergere bene nella mente del protagonista che è subito simpatico nella sua caparbia volontà di non darla vinta a nessuno dei due. Quel che ho apprezzato davvero molto, il punto forte del racconto secondo me, è il finale. Poteva risolversi in molti modi e invece finisce, niente po' po' di meno, con la creazione del Limbo e l'inizio della storia biblica della Terra, collegandosi efficacemente e in maniera molto intelligente con il tema del concorso. Bella prova :D
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere
- eleonora.rossetti
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
@francescocascione: grazie del commento, anche se siamo dello stesso gruppo ^^
@cristina: il trovarsi senza mangiare e bere è in pratica una messa alle strette, i Due erano convinti che così avrebbe ceduto (e infatti anche il protagonista lo intuisce).Solo che l'ultimo uomo di Limbo non si piega facilmente, e anzi, li piglia ulteriormente in giro :)
@Hendioke: grazie! :) il finale in effetti è sorto quasi automaticamente, mi è venuta in mente l'immagine di questo ultimo uomo che rimane davvero solo, rimandando il giudizio chissà per quanto, forse in eterno (che era un po' quello che voleva, anche se non in quei termini..). Rimanendo un po' in stile gif di John Travolta XD http://www.left.it/wp-content/uploads/2015/12/dori.gif
@cristina: il trovarsi senza mangiare e bere è in pratica una messa alle strette, i Due erano convinti che così avrebbe ceduto (e infatti anche il protagonista lo intuisce).Solo che l'ultimo uomo di Limbo non si piega facilmente, e anzi, li piglia ulteriormente in giro :)
@Hendioke: grazie! :) il finale in effetti è sorto quasi automaticamente, mi è venuta in mente l'immagine di questo ultimo uomo che rimane davvero solo, rimandando il giudizio chissà per quanto, forse in eterno (che era un po' quello che voleva, anche se non in quei termini..). Rimanendo un po' in stile gif di John Travolta XD http://www.left.it/wp-content/uploads/2015/12/dori.gif
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora, e complimenti: gran bel racconto. L'idea di partenza, oltre a centrare il tema egregiamente, si offre a una storia cinica e scanzonata in cui Dio e Satana si vedono ridotti, di fatto, a scommettitori patologici e infantili alla mercé di chi è in grado di scegliere. Se dovessi trovare un difetto direi che il tono del protagonista a volte mi suona altalenante, ma si tratta probabilmente di pura sensibilità personale (e infatti non riesco a puntare il dito su nessun punto preciso con sicurezza) e, soprattutto, non toglie nulla alla qualità complessiva del racconto, che mi ha preso moltissimo specialmente quando, sul finale, l'ho rivisto come "genesi" (beh, di fatto apocalisse, ma ci siamo capiti) del Limbo. Gran bella prova.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
- Jacopo Berti
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
L'idea è buona, mi piacciono le situazioni paradossali, di stallo e, infine, i colpi di scena con ribaltamento. Lo stile non ha alcuna "vetta" che si fa notare, ma questo vuol dire anche che è del tutto adeguato al racconto. Il tema è rispettato praticamente alla lettera.
Racconti simili, nei contenuti, a questo (ce ne sono una decina) mi fanno pensare che di questa edizione si potrebbe fare davvero un piccolo compendio mettendo insieme i racconti che sono estrapolazioni di diverse idee di paradiso, inferno, aldilà in generale.
Racconti simili, nei contenuti, a questo (ce ne sono una decina) mi fanno pensare che di questa edizione si potrebbe fare davvero un piccolo compendio mettendo insieme i racconti che sono estrapolazioni di diverse idee di paradiso, inferno, aldilà in generale.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
- eleonora.rossetti
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Grazie Daniel e Timetrapoler per i commenti :)
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Un'interpretazione non sorprendente del concetto tra cielo e inferno, il limbo, ma che genera invece una storia originale e divertente. Lo sfortunato mortale rimasto a fare da ago della bilancia in un conflitto tra titani sfrutta la situazione a proprio vantaggio, ma naturalmente la sproporzione è troppa perché tutto questo duri molto a lungo.
E come spesso accade il colpo di furbizia dell'uomo finisce per rivoltarsi contro di lui.
Bella idea, buono lo stile con qualche punto che suona strano nella mia testa (annegato di piacere? interessante ma strano). In questo girone per fortuna non devo stilare classifiche :-)
E come spesso accade il colpo di furbizia dell'uomo finisce per rivoltarsi contro di lui.
Bella idea, buono lo stile con qualche punto che suona strano nella mia testa (annegato di piacere? interessante ma strano). In questo girone per fortuna non devo stilare classifiche :-)
Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao,
l'idea mi è piaciuta molto così come il finale e la "fluidità" con la quale lo si raggiunge. Avrei preferito che non avessi mai nominato il Diavolo però. In questo modo ti sei chiusa in un "campo da gioco" con alcune regole scritte da altri, che finché rimanevi sul "vago" potevano non essere necessariamente quelle. In particolare mi stona questo ultimo uomo così arrogante, che si abbandona facilmente alla lussuria, ipocrita nella sua falsa generosità e che ancora aspettano che "scelga"? Da quel poco che mostri lui mi sembra che abbia già scelto da che parte stare.
Mi hai "mostrato" una sgualdrina, che non faccio fatica a identificare come tentazione del Diavolo, ma... niente par condicio?
l'idea mi è piaciuta molto così come il finale e la "fluidità" con la quale lo si raggiunge. Avrei preferito che non avessi mai nominato il Diavolo però. In questo modo ti sei chiusa in un "campo da gioco" con alcune regole scritte da altri, che finché rimanevi sul "vago" potevano non essere necessariamente quelle. In particolare mi stona questo ultimo uomo così arrogante, che si abbandona facilmente alla lussuria, ipocrita nella sua falsa generosità e che ancora aspettano che "scelga"? Da quel poco che mostri lui mi sembra che abbia già scelto da che parte stare.
Mi hai "mostrato" una sgualdrina, che non faccio fatica a identificare come tentazione del Diavolo, ma... niente par condicio?
- eleonora.rossetti
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
@Vastatio: ciao e grazie per il commento :) sul par condicio (lussuria vs generosità) si basa l'inghippo della storia, l'ultimo uomo (l'ultimo abitante di Limbo) sa benissimo che i due se la stanno giocando a dadi sfornando la carta più alta: se lui avesse rifiutato la sgualdrina o avesse chiuso in faccia la porta alla bambina avrebbe scelto da che parte stare. Non ho elencato tutte le tentazioni o le opere di bene a cui lo hanno sottoposto, rischiavo, oltre che di sforare, di essere troppo pedante. Lui dice che è neutrale fino al midollo e quando dico "non li guardo: mi danno fastidio" cerco di far capire (o almeno ho tentato) che lui di Dio e Diavolo, come si suol dire, se ne frega: ha capito il gioco stupido che hanno imbastito e se n'è servito per i suoi scopi. Finché ovviamente non si è un po' messo in trappola da solo.
Sul nominare il Diavolo...il racconto, come altri hanno colto, era proprio sulla genesi di Limbo, ho preferito lasciare le costanti dei nomi per evitare di fare un unico calderone (che magari confondeva le idee anziché chiarirle).
Sul nominare il Diavolo...il racconto, come altri hanno colto, era proprio sulla genesi di Limbo, ho preferito lasciare le costanti dei nomi per evitare di fare un unico calderone (che magari confondeva le idee anziché chiarirle).
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- alessandra.corra
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
ho trovato gradevole e divertente il tuo racconto. Nel suo genere sa essere anche originale, cosa non da poco. Mi è piaciuto soprattutto il protagonista, un uomo quasi insolente che, scegliendo di non scegliere da che parte stare, riesce a generare un nuovo mondo, il Limbo. Forse risultano solo un tantino stereotipate le due figure del Diavolo e di Dio. Nulla da dire invece sul tema che, in questo caso, non solo è azzeccato ma preso davvero alla lettera, né sullo stile che risulta scorrevole e pulito.
ho trovato gradevole e divertente il tuo racconto. Nel suo genere sa essere anche originale, cosa non da poco. Mi è piaciuto soprattutto il protagonista, un uomo quasi insolente che, scegliendo di non scegliere da che parte stare, riesce a generare un nuovo mondo, il Limbo. Forse risultano solo un tantino stereotipate le due figure del Diavolo e di Dio. Nulla da dire invece sul tema che, in questo caso, non solo è azzeccato ma preso davvero alla lettera, né sullo stile che risulta scorrevole e pulito.
- AmbraStancampiano
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
il tuo racconto mi sembra molto buono, con una gestione parecchio intelligente del tema e uno stile che rispecchia perfettamente la voce e le attitudini del tuo protagonista/narratore. L'idea di un ignavo come vero ribelle mi piace infinitamente! Più che le figure di dio e del diavolo, ho trovato un po' stereotipate le prove che vengono sottoposte al protagonista, il che però contribuisce a spiegare il suo rifiuto di scegliere: il bene o il male sono comunque sempre la solita storia.
Mi ha un po' stranita il cambiamento repentino nella narrazione, forse lo stacco tra il racconto della giornata tipo e quello "stamattina, però, qualcosa è cambiato" è funzionale nel mantenere attento il lettore dopo la prima parte di racconto, in cui la voce narra annoiata il corso idilliaco ma sempre uguale delle cose. Forse io avrei usato il passato prossimo o l'imperfetto nella prima parte, ma qui stiamo parlando di stile e lo stile si può discutere solo fino a un certo punto ;)
ti segnalo quello "sparita", che sebbene non sia errato è di uso un po' più aulico o regionale rispetto a "scomparsa".
Nel complesso la trovo un'ottima prova.
il tuo racconto mi sembra molto buono, con una gestione parecchio intelligente del tema e uno stile che rispecchia perfettamente la voce e le attitudini del tuo protagonista/narratore. L'idea di un ignavo come vero ribelle mi piace infinitamente! Più che le figure di dio e del diavolo, ho trovato un po' stereotipate le prove che vengono sottoposte al protagonista, il che però contribuisce a spiegare il suo rifiuto di scegliere: il bene o il male sono comunque sempre la solita storia.
Mi ha un po' stranita il cambiamento repentino nella narrazione, forse lo stacco tra il racconto della giornata tipo e quello "stamattina, però, qualcosa è cambiato" è funzionale nel mantenere attento il lettore dopo la prima parte di racconto, in cui la voce narra annoiata il corso idilliaco ma sempre uguale delle cose. Forse io avrei usato il passato prossimo o l'imperfetto nella prima parte, ma qui stiamo parlando di stile e lo stile si può discutere solo fino a un certo punto ;)
ti segnalo quello "sparita", che sebbene non sia errato è di uso un po' più aulico o regionale rispetto a "scomparsa".
Nel complesso la trovo un'ottima prova.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
credo proprio che nel tuo caso nessuno potrà dire che il tema non sia centrato. Anzi.
Bella l'idea: nella sua semplicità la trovo geniale. L'alternanza tra le tentazioni a cui l'uomo è stottoposto da Dio e da Satana sono secondo me ben rappresentate dalla prostituta e dalla mendicante.
Molto bello anche il finale. Insomma, bel racconto.
credo proprio che nel tuo caso nessuno potrà dire che il tema non sia centrato. Anzi.
Bella l'idea: nella sua semplicità la trovo geniale. L'alternanza tra le tentazioni a cui l'uomo è stottoposto da Dio e da Satana sono secondo me ben rappresentate dalla prostituta e dalla mendicante.
Molto bello anche il finale. Insomma, bel racconto.
- Monica Patrizi
- Messaggi: 127
Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
una bella prova, complimenti. Il tuo racconto è aderente al tema, originale nello sviluppo, risulta piacevole da leggere, lo stile è scorrevole. Mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista, c'è un buon equilibrio di raccontato e di azione.... Riuscire a non scegliere, pur scegliendo, è una dote non facile da raggiungere! Azzeccatissimo il titolo. Alcuni refusi già segnalati, quell'annegare di piacere stona proprio.
La cosa che ho gradito di più del tuo racconto è il finale, inaspettato, in cui in questo tiro alla fune tra i due partecipanti, è la fune stessa che ne risulta, comunque, vincitrice.
A rileggerci, brava davvero!
una bella prova, complimenti. Il tuo racconto è aderente al tema, originale nello sviluppo, risulta piacevole da leggere, lo stile è scorrevole. Mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista, c'è un buon equilibrio di raccontato e di azione.... Riuscire a non scegliere, pur scegliendo, è una dote non facile da raggiungere! Azzeccatissimo il titolo. Alcuni refusi già segnalati, quell'annegare di piacere stona proprio.
La cosa che ho gradito di più del tuo racconto è il finale, inaspettato, in cui in questo tiro alla fune tra i due partecipanti, è la fune stessa che ne risulta, comunque, vincitrice.
A rileggerci, brava davvero!
- eleonora.rossetti
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Grazie a tutti per i commenti!
Per rispondere all'espressione "annegare di piacere": avrei potuto essere più esplicita (l'originale su word era diverso) ma ho anche considerato una cosa, ovvero che a Minuti Contati potrebbero partecipare anche dei minorenni ^^" e ho preferito un'espressione "riassuntiva" che potesse dare l'idea quanto il nostro uomo di Limbo se la sia spassata. Poi ovvio che "sgualdrina" non lo potevo tradurre in altra maniera più di tanto, altrimenti non si sarebbe capito niente :-\
Per rispondere all'espressione "annegare di piacere": avrei potuto essere più esplicita (l'originale su word era diverso) ma ho anche considerato una cosa, ovvero che a Minuti Contati potrebbero partecipare anche dei minorenni ^^" e ho preferito un'espressione "riassuntiva" che potesse dare l'idea quanto il nostro uomo di Limbo se la sia spassata. Poi ovvio che "sgualdrina" non lo potevo tradurre in altra maniera più di tanto, altrimenti non si sarebbe capito niente :-\
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- Messaggi: 125
Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao! Mi piacciono il tuo stile e il modo in cui articoli il monologo interiore del protagonista, ben caratterizzato. Se devo essere sincero però la storia è un po’ fiacca, d’altronde un uomo che non si sbilancia e che alla fine rivela di stare su Limbo non permette un gran dire. Però da quella che è l’idea di base hai spremuto molto.
- alberto.dellarossa
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora.
Il racconto fila che è una meraviglia. Lo stile è curato e corretto e ho apprezzato molto il tono del racconto, molto vivace. Tuttavia, come Roberto ha già fatto notare, la voce narrante sfugge a logiche d'equilibrio e pertanto la sospensione d'incredulità va un po' a farsi benedire. L'aderenza al tema c'è, seppur primaria come moltissimi di questa edizione di MC: tutti a pesce si angeli e demoni, Dei e Diavoli. Avrei preferito un po' più d'audacia nell'interpretare il tema.
Il racconto fila che è una meraviglia. Lo stile è curato e corretto e ho apprezzato molto il tono del racconto, molto vivace. Tuttavia, come Roberto ha già fatto notare, la voce narrante sfugge a logiche d'equilibrio e pertanto la sospensione d'incredulità va un po' a farsi benedire. L'aderenza al tema c'è, seppur primaria come moltissimi di questa edizione di MC: tutti a pesce si angeli e demoni, Dei e Diavoli. Avrei preferito un po' più d'audacia nell'interpretare il tema.
Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Racconto sicuramente ben condotto, con una direzione, completo per quello che voleva essere. Pertanto il mio giudizio non può che essere pollice tendente all’alto. Lo metto sotto ad altri perché mi è mancato qualcosa, quel quid unico che me lo giustifichi. Troppe domande mi sono rimaste aperte e inutilmente perché è chiaro non fossero problemi che ti sei posta tipo: perché anche questo è un uomo? Perché dovrebbe mantenere la sua importanza se ha appena dato altri tot miliardi di motivi di contesa tra i due Fessi? Perché i due Fessi hanno questo tipo di rivalità? Insomma, funzionale a se stesso, ma forse anche troppo, mi manca davvero il senso del tutto.
- eleonora.rossetti
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Re: L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Antico e grazie del commento,per completezza rispondo rapida ai tuoi interrogativi.
Ho usato "uomo" perché solitamente è l'uomo che si fa domande su Dio e Diavolo. E nell'infinità di mondi possibili la probabilità che ci sia un pianeta simile al nostro, con le nostre stesse caratteristiche, non è così bassa. La mia idea era di dare una genesi quantomeno originale a Limbo, non un luogo puramente metafisico ma qualcosa che esiste davvero e che acquista la sua funzione soltanto dopo, quando appunto quel mondo è "in stallo". Perché in stallo? Perché Dio e Diavolo stanno giocando, si stanno prendendo i mondi, se li stanno aggiudicando misurando il peso dell'anima degli abitanti (e in questo caso, come fa notare il protagonista, lo hanno fatto veramente con ingordigia, quindi una specie di apocalisse) e chi si ritrova con più anime alla fine se lo piglia. Guarda la sfiga, finiscono in parità con uno da contendersi. Mi sembrava aver messo abbastanza elementi nel racconto per farlo capire, mi spiace che non sia uscito chiaro e limpido per tutti, ma questo è forse un mio limite. Alla prossima ;)
Ho usato "uomo" perché solitamente è l'uomo che si fa domande su Dio e Diavolo. E nell'infinità di mondi possibili la probabilità che ci sia un pianeta simile al nostro, con le nostre stesse caratteristiche, non è così bassa. La mia idea era di dare una genesi quantomeno originale a Limbo, non un luogo puramente metafisico ma qualcosa che esiste davvero e che acquista la sua funzione soltanto dopo, quando appunto quel mondo è "in stallo". Perché in stallo? Perché Dio e Diavolo stanno giocando, si stanno prendendo i mondi, se li stanno aggiudicando misurando il peso dell'anima degli abitanti (e in questo caso, come fa notare il protagonista, lo hanno fatto veramente con ingordigia, quindi una specie di apocalisse) e chi si ritrova con più anime alla fine se lo piglia. Guarda la sfiga, finiscono in parità con uno da contendersi. Mi sembrava aver messo abbastanza elementi nel racconto per farlo capire, mi spiace che non sia uscito chiaro e limpido per tutti, ma questo è forse un mio limite. Alla prossima ;)
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