I tecnici del reparto manutenzione
- angelo.frascella
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I tecnici del reparto manutenzione
Nico si svegliò urlando. L’aria gli riempì i polmoni, gli occhi si aprirono. Si mise seduto sul letto.
Era vivo. Anche questa volta. La visione della donna evanescente che armeggiava sulla scrivania gli tolse quella certezza.
“Chi sei?”
La donna si voltò di scatto: “Mi vedi? Non è possibile.”
“Sei un angelo? Sei venuta a prendermi?” balbettò Nico.
La donna rise e quel suono ridiede lucidità alla mente di Nico. La donna aveva in mano le chiavi di casa perse da Nico la sera prima.
“Ladra!" Afferrò il cellulare dal comodino e compose il 113.
“Non ti conviene. Loro non mi vedrebbero e richieresti di finire in manicomio.”
“Ti sembro cretino?”
“Fammi una foto” disse lei, mettendosi in posa.
Nico sbuffò, puntò su di lei il cellulare… e si accorse che non riusciva a inquadrarla. Che fosse davvero morto?
“Mi chiamo Namma. Sono un tecnico della manutenzione.”
Decise di stare al gioco: “E cosa si sarebbe rotto?”
“Un piccolo buco nella realtà. Niente di che, ce ne sono in continuazione. Solo che le tue chiavi ci erano cascate dentro e occorreva recuperarle per riportare in pari la massa dell’universo. Vieni a vedere.”
Raggiunse Namma e lo vide: un piccolo caleidoscopio di colori e luci che fluttuava qualche millimetro sopra la scrivania.
“Finché ci finisce dentro un mazzo di chiavi” continuò Nemma, “il problema si risolve. Il brutto è quando ci cade dentro uno di voi.”
“Vuoi dire che le persone scomparse…”
Lei annuì, solenne. “Tu, però, non dovresti vedere né me né lo strappo. Credo ci sia qualcosa da riparare anche qua dentro”, aggiunse battendogli un dito sulla testa. Poi, come se chiamasse qualcuno, urlò: “Enlil, ho bisogno di te.”
Un uomo diafano comparve accanto a Nemma.
Il nuovo venuto estrasse dal vestito una piuma e gli solleticò la testa.
“Crede di potermi riparare?” chiese Nico, con voce tremante.
“Spero di sì o dovremo ritirarti dalla realtà.”
Nico si passo la lingua sulle labbra e sospirò.
“Fra qualche istante non dovresti più vederci, né ricordarti di noi.”
Nico chiuse gli occhi. Li riaprì. I due erano ancora lì.
Finse di non vederli.
“Che sonno! Che diavolo ci faccio in piedi?”
Barcollò fino al letto e infilò la testa sotto le coperte. Stringendo i pugni e gli occhi, si sforzò di domare la curiosità.
Solo quando i primi raggi di luce penetrarono dalla finestra osò guardare. Non c’era più nessuno.
Ne aveva visti almeno tre, intenti a riparare buchi luminescenti, ed era solo a metà della strada verso l’ufficio. Si era sforzato di non fissarli ma, ora, uno squarcio si era aperto davanti ai piedi un’anziana signora. Non si sarebbe dovuto impicciare, lo sapeva. Invece accelerò e la spinse fuori dalla traiettoria.
“Maleducato!” urlò l’ignara donna.
Non pareva esserci nessun tecnico lì attorno. Nico sorrise felice.
Anche Nemma sorrideva mentre sbirciava, con Enlil, la scena.
“Un altro guardiano è stato reclutato!”
“Merito tuo, Nemma. A questo non avrei dato neanche una mina.”
Lei sorrise e si godette il temporaneo riconoscimento. Al prossimo candidato, avrebbero di nuovo litigato.
Era vivo. Anche questa volta. La visione della donna evanescente che armeggiava sulla scrivania gli tolse quella certezza.
“Chi sei?”
La donna si voltò di scatto: “Mi vedi? Non è possibile.”
“Sei un angelo? Sei venuta a prendermi?” balbettò Nico.
La donna rise e quel suono ridiede lucidità alla mente di Nico. La donna aveva in mano le chiavi di casa perse da Nico la sera prima.
“Ladra!" Afferrò il cellulare dal comodino e compose il 113.
“Non ti conviene. Loro non mi vedrebbero e richieresti di finire in manicomio.”
“Ti sembro cretino?”
“Fammi una foto” disse lei, mettendosi in posa.
Nico sbuffò, puntò su di lei il cellulare… e si accorse che non riusciva a inquadrarla. Che fosse davvero morto?
“Mi chiamo Namma. Sono un tecnico della manutenzione.”
Decise di stare al gioco: “E cosa si sarebbe rotto?”
“Un piccolo buco nella realtà. Niente di che, ce ne sono in continuazione. Solo che le tue chiavi ci erano cascate dentro e occorreva recuperarle per riportare in pari la massa dell’universo. Vieni a vedere.”
Raggiunse Namma e lo vide: un piccolo caleidoscopio di colori e luci che fluttuava qualche millimetro sopra la scrivania.
“Finché ci finisce dentro un mazzo di chiavi” continuò Nemma, “il problema si risolve. Il brutto è quando ci cade dentro uno di voi.”
“Vuoi dire che le persone scomparse…”
Lei annuì, solenne. “Tu, però, non dovresti vedere né me né lo strappo. Credo ci sia qualcosa da riparare anche qua dentro”, aggiunse battendogli un dito sulla testa. Poi, come se chiamasse qualcuno, urlò: “Enlil, ho bisogno di te.”
Un uomo diafano comparve accanto a Nemma.
Il nuovo venuto estrasse dal vestito una piuma e gli solleticò la testa.
“Crede di potermi riparare?” chiese Nico, con voce tremante.
“Spero di sì o dovremo ritirarti dalla realtà.”
Nico si passo la lingua sulle labbra e sospirò.
“Fra qualche istante non dovresti più vederci, né ricordarti di noi.”
Nico chiuse gli occhi. Li riaprì. I due erano ancora lì.
Finse di non vederli.
“Che sonno! Che diavolo ci faccio in piedi?”
Barcollò fino al letto e infilò la testa sotto le coperte. Stringendo i pugni e gli occhi, si sforzò di domare la curiosità.
Solo quando i primi raggi di luce penetrarono dalla finestra osò guardare. Non c’era più nessuno.
Ne aveva visti almeno tre, intenti a riparare buchi luminescenti, ed era solo a metà della strada verso l’ufficio. Si era sforzato di non fissarli ma, ora, uno squarcio si era aperto davanti ai piedi un’anziana signora. Non si sarebbe dovuto impicciare, lo sapeva. Invece accelerò e la spinse fuori dalla traiettoria.
“Maleducato!” urlò l’ignara donna.
Non pareva esserci nessun tecnico lì attorno. Nico sorrise felice.
Anche Nemma sorrideva mentre sbirciava, con Enlil, la scena.
“Un altro guardiano è stato reclutato!”
“Merito tuo, Nemma. A questo non avrei dato neanche una mina.”
Lei sorrise e si godette il temporaneo riconoscimento. Al prossimo candidato, avrebbero di nuovo litigato.
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Hai saltato una sola edizione, ma l'arena non è la stessa senza il Campione della Terza Era! Bentornato Angelo! Tutti rispettati i parametri, buona De Marco Edition anche a te!
- marco.roncaccia
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo,
tema affrontato in maniera diretta, bel racconto, voce convincente e buon ritmo. Penso che rendere semplice per il lettore una trama complessa sia una dote rara negli scrittori ed è quello che avviene qui. La risoluzione finale non è scontata e sorprende. Forse l’ultima frase è di troppo e il termine “mina” rischia di essere poco comprensibile nel centro sud. Così giusto per cercare il pelo nell’uovo. Buona prova!
tema affrontato in maniera diretta, bel racconto, voce convincente e buon ritmo. Penso che rendere semplice per il lettore una trama complessa sia una dote rara negli scrittori ed è quello che avviene qui. La risoluzione finale non è scontata e sorprende. Forse l’ultima frase è di troppo e il termine “mina” rischia di essere poco comprensibile nel centro sud. Così giusto per cercare il pelo nell’uovo. Buona prova!
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie Marco!!!
Una piccola nota: in realtà io sono meridionale (anche se per ragioni di lavoro e, successivamente di cuore, vivo a Bologna da più di dieci anni). Non so se ci sia qualche detto nordico con la parola mina.
In realtà mi sembrava stonasse mettere in bocca a due creature provenienti da chissà quale dimensione/mondo un modo di dire prettamente italiano come "non gli avrei dato una lira". Così sono andato a cercarmi il nome di una moneta babilonese, sperando non che fosse nota ai lettori ma che il contesto potesse dare il senso della frase e, al tempo stesso, suonare abbastanza "aliena".
Una piccola nota: in realtà io sono meridionale (anche se per ragioni di lavoro e, successivamente di cuore, vivo a Bologna da più di dieci anni). Non so se ci sia qualche detto nordico con la parola mina.
In realtà mi sembrava stonasse mettere in bocca a due creature provenienti da chissà quale dimensione/mondo un modo di dire prettamente italiano come "non gli avrei dato una lira". Così sono andato a cercarmi il nome di una moneta babilonese, sperando non che fosse nota ai lettori ma che il contesto potesse dare il senso della frase e, al tempo stesso, suonare abbastanza "aliena".
- marco.roncaccia
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Perdonami, ignoranza mia.
L'avevo interpretato come un modo di dire gergale
L'avevo interpretato come un modo di dire gergale
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Bella prova. Non sono tra i "giudici" del tuo gruppo, ma ti faccio comunque i complimenti: bella trama, tema centrato e ri-centrato, stile adatto. L'ambientazione creata, poi, è deliziosa: viene voglia di costruirle attorno un gioco di ruolo.
PS: anche tu bolognese acquisito? Non sono il solo :)
PS: anche tu bolognese acquisito? Non sono il solo :)
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie Daniel.
PS Da dove vieni?
Io sono pugliese (tarantino per la precisione)
PS Da dove vieni?
Io sono pugliese (tarantino per la precisione)
- Jacopo Berti
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao, Angelo.
Il racconto mi piace molto sia per la trama che per lo stile, che per l'ambientazione. È equilibrato e si legge dall'inizio alla fine in maniera scorrevole e attenta. Il finale mi è giunto inaspettato: col senno di poi era prevedibile, ma nei fatti è una sorpresa che le minacce dei guardiani fossero in realtà una prova da superare per il reclutamento.
Quanto all'ambientazione (che, ripeto, non è la trama), tuttavia, devo dire che non mi sei parso così originale: l'idea che ci sia qualche intelligenza o entità superiore che sta, di nascosto, guidando e sistemando le sorti del mondo e dell'umanità è tipica della fantascienza (e in origine è religiosa: d'altronde citi tu stesso gli angeli).
Di più: l'idea che questa intelligenza sia un'organizzazione composta da individui con poteri speciali è anche sfruttata più volte (e penso agli "Osservatori" della serie TV Fringe).
Ma il richiamo "forte", per un appassionato di P.K.Dick come me, è al racconto "Squadra riparazioni" e al film da esso tratto "I guardiani del destino". Anche qui c'è un gruppo di "guardiani" che si occupano di malfunzionamenti e di aggiustamenti delle cose del mondo e che individuano in una persona uno dei problemi a cui porre rimedio. Insomma, personalmente l'ho letto il tuo come un racconto "con ambientazione data" e la quasi sinonimia dei titoli e della presenza di "guardiani" ha aiutato. A me è capitato a volte di scrivere dei testi nei quali ho citato idee geniali (quale è la tua) che poi ho ricordato essere effettivamente cose lette o viste, o comunque molto simili. Forse è anche il tuo caso, non so. Dando assolutamente per scontata la tua buona fede, devo meditare quanto il richiamo alle opere citate sia oggettivo (alcuni elementi ci sono) e quanto invece sia io come lettore a vedere le somiglianze. Il punto è che si tratta di una storia che ha nell'idea geniale uno dei suoi punti forti. Se l'idea geniale già la conosco, rimango un po' perplesso.
Il racconto mi piace molto sia per la trama che per lo stile, che per l'ambientazione. È equilibrato e si legge dall'inizio alla fine in maniera scorrevole e attenta. Il finale mi è giunto inaspettato: col senno di poi era prevedibile, ma nei fatti è una sorpresa che le minacce dei guardiani fossero in realtà una prova da superare per il reclutamento.
Quanto all'ambientazione (che, ripeto, non è la trama), tuttavia, devo dire che non mi sei parso così originale: l'idea che ci sia qualche intelligenza o entità superiore che sta, di nascosto, guidando e sistemando le sorti del mondo e dell'umanità è tipica della fantascienza (e in origine è religiosa: d'altronde citi tu stesso gli angeli).
Di più: l'idea che questa intelligenza sia un'organizzazione composta da individui con poteri speciali è anche sfruttata più volte (e penso agli "Osservatori" della serie TV Fringe).
Ma il richiamo "forte", per un appassionato di P.K.Dick come me, è al racconto "Squadra riparazioni" e al film da esso tratto "I guardiani del destino". Anche qui c'è un gruppo di "guardiani" che si occupano di malfunzionamenti e di aggiustamenti delle cose del mondo e che individuano in una persona uno dei problemi a cui porre rimedio. Insomma, personalmente l'ho letto il tuo come un racconto "con ambientazione data" e la quasi sinonimia dei titoli e della presenza di "guardiani" ha aiutato. A me è capitato a volte di scrivere dei testi nei quali ho citato idee geniali (quale è la tua) che poi ho ricordato essere effettivamente cose lette o viste, o comunque molto simili. Forse è anche il tuo caso, non so. Dando assolutamente per scontata la tua buona fede, devo meditare quanto il richiamo alle opere citate sia oggettivo (alcuni elementi ci sono) e quanto invece sia io come lettore a vedere le somiglianze. Il punto è che si tratta di una storia che ha nell'idea geniale uno dei suoi punti forti. Se l'idea geniale già la conosco, rimango un po' perplesso.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao,
bel racconto e bell'idea (credo di aver letto qualcosa di simile in passato, ma non chiedermi dove) per quanto ritenga l'espediente usato per il reclutamento poco funzionale. Affidarsi a dei "buon samaritani" mi sembra veramente poco efficiente sul medio e lungo periodo. Avrei gradito di più avere qualche spiegazione pseudo scientifica sulla validità di tale scelta. Fosse anche stato l'abusatissimo "intuito femminile", che per noi è una leggenda metropolitana, ma per i tuoi tecnici potrebbe essere una dote documentabile e quantificabile, oltre al motivo per cui le squadre di reclutatori girino in coppie miste.
In definitiva trovo che con un finale legegrmente diverso avresti dato maggiore "credibilità" a tutto il testo.
bel racconto e bell'idea (credo di aver letto qualcosa di simile in passato, ma non chiedermi dove) per quanto ritenga l'espediente usato per il reclutamento poco funzionale. Affidarsi a dei "buon samaritani" mi sembra veramente poco efficiente sul medio e lungo periodo. Avrei gradito di più avere qualche spiegazione pseudo scientifica sulla validità di tale scelta. Fosse anche stato l'abusatissimo "intuito femminile", che per noi è una leggenda metropolitana, ma per i tuoi tecnici potrebbe essere una dote documentabile e quantificabile, oltre al motivo per cui le squadre di reclutatori girino in coppie miste.
In definitiva trovo che con un finale legegrmente diverso avresti dato maggiore "credibilità" a tutto il testo.
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Jacopo e grazie per lettura e commento.
Insomma, a quanto pare, la legge di Serra sulla Creatività ("se pensi di aver avuto una idea originale un altro l'avrà avuta prima di te. E se l'idea ti appare geniale ci saranno certamente altri dieci ad averla avuta prima di te!") ha colpito ancora.
Non è la prima volta che mi capita MC sia come autore che come lettore di imbattermi in una simile convergenza casuale di un'idea verso qualcosa di già esistente.
Per esempio, mi è capitato, con un racconto di un paio di edizioni fa, che mi dicessero che l'idea somigliava a quella di "Kick-ass" che non ho mai letto.
Di Dick invece ho letto molte cose, principalmente romanzi e di sicuro un po' di influenza su alcune cose che scrivo ce l'ha (per quanto il mio preferito sia Asimov). Dei suoi racconti invece non ne ho letti tanti. Ma non escludo che, in un qualche momento del mio passato, mi sia capitato di leggere quello che tu citi e che, inconsciamente, mi sia riecheggiata in testa quell'ambientazione (seppure, sono andato a sbirciare la trama su wikipedia e non mi dice nulla e, in verità, a parte l'idea generale di base e l'uso del termine guardiano, che poi è un tòpos della letteratura fantastica, non è che mi sembri ci sia un parallelismo così stretto. Ma magari, se riesco a recuperare il racconto, mi faccio un'idea più precisa).
Pensa che, all'inizio, i personaggi volevo chiamarli "riparatori" e non tecnici (e così il titolo), ma ho evitato di farlo perché "Il riparatore" è il titolo di un mio vecchio racconto di MC e non volevo ripetermi! Chissà, forse è stato davvero l'inconscio a giocarmi uno scherzo...
PS se hai voglia leggi questo bel racconto di Samuele Nava: http://www.edizionidellavigna.it/Storie ... 90x120.pdf
...o, se vuoi, per citare Strange Days
Insomma, a quanto pare, la legge di Serra sulla Creatività ("se pensi di aver avuto una idea originale un altro l'avrà avuta prima di te. E se l'idea ti appare geniale ci saranno certamente altri dieci ad averla avuta prima di te!") ha colpito ancora.
Non è la prima volta che mi capita MC sia come autore che come lettore di imbattermi in una simile convergenza casuale di un'idea verso qualcosa di già esistente.
Per esempio, mi è capitato, con un racconto di un paio di edizioni fa, che mi dicessero che l'idea somigliava a quella di "Kick-ass" che non ho mai letto.
Di Dick invece ho letto molte cose, principalmente romanzi e di sicuro un po' di influenza su alcune cose che scrivo ce l'ha (per quanto il mio preferito sia Asimov). Dei suoi racconti invece non ne ho letti tanti. Ma non escludo che, in un qualche momento del mio passato, mi sia capitato di leggere quello che tu citi e che, inconsciamente, mi sia riecheggiata in testa quell'ambientazione (seppure, sono andato a sbirciare la trama su wikipedia e non mi dice nulla e, in verità, a parte l'idea generale di base e l'uso del termine guardiano, che poi è un tòpos della letteratura fantastica, non è che mi sembri ci sia un parallelismo così stretto. Ma magari, se riesco a recuperare il racconto, mi faccio un'idea più precisa).
Pensa che, all'inizio, i personaggi volevo chiamarli "riparatori" e non tecnici (e così il titolo), ma ho evitato di farlo perché "Il riparatore" è il titolo di un mio vecchio racconto di MC e non volevo ripetermi! Chissà, forse è stato davvero l'inconscio a giocarmi uno scherzo...
PS se hai voglia leggi questo bel racconto di Samuele Nava: http://www.edizionidellavigna.it/Storie ... 90x120.pdf
...o, se vuoi, per citare Strange Days
"Sai come faccio a sapere che è la fine del mondo, Lenny? Perché tutto è già stato fatto, capisci? Ogni genere di musica è stata provata, ogni genere di governo è stato provato, capisci? Ogni cazzo di pettinatura, ogni orrendo gusto di gomma da masticare, i cereali per la colazione, ogni tipo di schifoso... capisci che intendo? Che ci resta da fare? Come faremo a sopravvivere per altri mille anni?"
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie, Roberto.
Se mi dovesse capitare di rimettere mano a questo racconto, terrò conto del tuo suggerimento
Se mi dovesse capitare di rimettere mano a questo racconto, terrò conto del tuo suggerimento
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo,
sempre SF oriented, vedo. E la cosa mi fa solo piacere. È da qualche edizione che non scrivo racconti di SF, ma appena mi capita un tema che mi sfagiola torno a farti compagnia in quello che è il mio genere preferito.
A parte i convenevoli, ti faccio i complimenti per il racconto che si legge molto bene e che riesce a tirar fuori da un tema molto sfruttato in ambito SF un finale a sorpresa che mi ha molto divertito. È indubbio che l'ambientazione non sia originalissima, così come trovo pertinente l'osservazione di Vastatio riguardo alla scelta di affidarsi a buoni samaritani. Ciò nonostante, il racconto è godibile, si legge d'un fiato e diverte.
sempre SF oriented, vedo. E la cosa mi fa solo piacere. È da qualche edizione che non scrivo racconti di SF, ma appena mi capita un tema che mi sfagiola torno a farti compagnia in quello che è il mio genere preferito.
A parte i convenevoli, ti faccio i complimenti per il racconto che si legge molto bene e che riesce a tirar fuori da un tema molto sfruttato in ambito SF un finale a sorpresa che mi ha molto divertito. È indubbio che l'ambientazione non sia originalissima, così come trovo pertinente l'osservazione di Vastatio riguardo alla scelta di affidarsi a buoni samaritani. Ciò nonostante, il racconto è godibile, si legge d'un fiato e diverte.
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie Fernardo.
In effetti la fantascienza è il mio primo amore e tendo a tornarci con costanza.
In effetti la fantascienza è il mio primo amore e tendo a tornarci con costanza.
- Andrea Partiti
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- Contatta:
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Hai scritto davvero un bel racconto. Mi aspettavo un'altra direzione, ben più cupa, quando il tuo protagonista si trova a dover mentire ai protettori. Anche il tuo è un colpo di scena ^^
Riguardo la convergenza di idee, non credo sia una cosa di cui preoccuparsi davvero. Siamo circondati da storie e idee. È impossibile tener traccia di tutte, e anche riprendendone elementi più o meno importanti, quel che conta davvero per me è come vengono reinventati da chi scrive, non la loro origine.
(Anche se ammetto che sono il primo a cercare paralleli di trama, personaggi, dettagli, come nel caso di kick-ass, ma è principalmente perché in racconti così brevi spesso bisogna usare immagini evocative per creare un'ambientazione in poche frasi, e l'unico modo per farlo è attingere ad un immaginario collettivo. Trovare l'origine di queste immagini mi aiuta a capire la storia più a fondo.)
Riguardo la convergenza di idee, non credo sia una cosa di cui preoccuparsi davvero. Siamo circondati da storie e idee. È impossibile tener traccia di tutte, e anche riprendendone elementi più o meno importanti, quel che conta davvero per me è come vengono reinventati da chi scrive, non la loro origine.
(Anche se ammetto che sono il primo a cercare paralleli di trama, personaggi, dettagli, come nel caso di kick-ass, ma è principalmente perché in racconti così brevi spesso bisogna usare immagini evocative per creare un'ambientazione in poche frasi, e l'unico modo per farlo è attingere ad un immaginario collettivo. Trovare l'origine di queste immagini mi aiuta a capire la storia più a fondo.)
- invernomuto
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo,
leggere i tuoi racconti è sempre un piacere, tra gli autori di Minuti Contati sei quello che riesce a scrivere storie di mio gradimento con più costanza.
Anche io ho notato subito una similitudine con "Squadra Riparazioni" come anche qualche similitudine con alcune storie brevi di Brown, che comunque non trovo sia qualcosa di negativo: è davvero difficile trovare un racconto breve che non possa essere ricollegato a un'opera dai temi "simili" e la tua storia ha un'identità personale che funziona benissimo.
Buona anche la scelta di fare un richiamo alla mitologia sumera, gli Enlil e Namma del tuo racconto sono decisamente più umani e simpatici delle loro controparti mitologiche ma è comunque piacevole ritrovare i loro nomi.
Un'ottima prova, scorrevole sino all'ultima lettera.
leggere i tuoi racconti è sempre un piacere, tra gli autori di Minuti Contati sei quello che riesce a scrivere storie di mio gradimento con più costanza.
Anche io ho notato subito una similitudine con "Squadra Riparazioni" come anche qualche similitudine con alcune storie brevi di Brown, che comunque non trovo sia qualcosa di negativo: è davvero difficile trovare un racconto breve che non possa essere ricollegato a un'opera dai temi "simili" e la tua storia ha un'identità personale che funziona benissimo.
Buona anche la scelta di fare un richiamo alla mitologia sumera, gli Enlil e Namma del tuo racconto sono decisamente più umani e simpatici delle loro controparti mitologiche ma è comunque piacevole ritrovare i loro nomi.
Un'ottima prova, scorrevole sino all'ultima lettera.
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie Andrea per lettura (oltretutto non dovuta ;) e apprezzamento.
Se, parlando di "colpo di scena", ti riferisci a quello che dicevo nel commento al tuo racconto, in realtà il problema non è il colpo di scena, elemento essenziale nella narrazione (e non solo in quella di genere) quanto l'assenza, all'inizio, di un'informazione fondamentale perché il lettore si possa costruire in testa un'immagine di ciò che sta accadendo. Per esempio, sono frequenti, qui su MC, i racconti in cui il protagonista sembra un essere umano, ma nell'ultima riga si scopre essere un cane o un gatto: in questi casi l'autore cammina su un filo sottilissimo e, secondo me, il 70% delle volte quei racconti non funzionano. Ci sono alcuni casi in cui riescono a evitare la sensazione di "inganno" nel lettore e dar luogo a una versa sorpresa.
Ti dirò che la prima idea che mi era venuta era di questo genere, ma non me la sono sentita di affrontarla e ne ho cercata un'altra.
Grazie anche a Manuel per la lettura e il bellissimo complimento che mi fai.
PS Tu sei il primo che ha colto il riferimento ai nomi babilonesi (che comunque, più che essere sostanziali, volevano dare ai due esseri il "sapore" di entità che "interferiscono" col nostro mondo da tempi antichi)
Se, parlando di "colpo di scena", ti riferisci a quello che dicevo nel commento al tuo racconto, in realtà il problema non è il colpo di scena, elemento essenziale nella narrazione (e non solo in quella di genere) quanto l'assenza, all'inizio, di un'informazione fondamentale perché il lettore si possa costruire in testa un'immagine di ciò che sta accadendo. Per esempio, sono frequenti, qui su MC, i racconti in cui il protagonista sembra un essere umano, ma nell'ultima riga si scopre essere un cane o un gatto: in questi casi l'autore cammina su un filo sottilissimo e, secondo me, il 70% delle volte quei racconti non funzionano. Ci sono alcuni casi in cui riescono a evitare la sensazione di "inganno" nel lettore e dar luogo a una versa sorpresa.
Ti dirò che la prima idea che mi era venuta era di questo genere, ma non me la sono sentita di affrontarla e ne ho cercata un'altra.
Grazie anche a Manuel per la lettura e il bellissimo complimento che mi fai.
PS Tu sei il primo che ha colto il riferimento ai nomi babilonesi (che comunque, più che essere sostanziali, volevano dare ai due esseri il "sapore" di entità che "interferiscono" col nostro mondo da tempi antichi)
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo! Mi piace così tanto il tuo racconto che secondo me potrebbe essere l'inizio di un bella storia! Soprattutto penso che mi sia piaciuto davvero, perché sei stato in grado di riportare tutta la storia senza intoppi, né incoerenze! Scorre bene e vorrei leggerne ancora di storie sui tecnici della manutenzione! Nel complesso: è un ottimo racconto! Alla prossima! :)
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Idea deliziosa e ben sviluppata. Riesce anche a sorprendere nel finale. Buona la narrazione. Forse, e dico forse, il nostro protagonista appare fin troppo tranquillo e stabile, vista la situazione. Ma d'altra parte non reclutiamo mica gente qualsiasi noi evanescenti, solo tipi con il ghiaccio nelle vene :-) Uno dei migliori del gruppo direi.
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie, Fabiana: il tuo entusiasmo è contagioso e mi fa venire voglia di espandere il racconto e farci una serie... stasera, con calma, ci faccio un pensierino.
E grazie anche a Mario per lettura e apprezzamento.
E grazie anche a Mario per lettura e apprezzamento.
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo,
il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Riguardo al tema, mi piace che sia presente, a ben vedere, su due diversi piani: il risveglio iniziale, e il 'risveglio' provocato dai due tecnici. Non so se fosse intenzionale o se è una mia interpretazione, ma se non è un risveglio il ritrovarsi ad aprire improvvisamente gli occhi su un nuovo aspetto del mondo, allora non so cos'altro possa esserlo :-)
Il racconto è scorrevole e scritto bene, non ho appunti da farti.
Riguardo all'idea: esistono altri romanzi e racconti che ruotano attorno a esseri che riparano in qualche modo la nostra realtà, ma non credo questo sia un punto a sfavore. Il finale che hai scelto a me è piaciuto e forse è proprio quello che distingue il tuo racconto da altri testi basati sulla stessa idea.
Per quanto riguarda la questione 'zima', ho capito il senso della frase, e ho pensato fosse un'espressione gergale che non conoscevo, semplicemente, ma non un'espressione tipica aliena. Leggendo non l'ho nemmeno collegata strettamente all'espressione 'non avrei dato neanche una lira', che non mi suona di per sé molto naturale. Piuttosto io direi 'quello non vale una lira'.
il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Riguardo al tema, mi piace che sia presente, a ben vedere, su due diversi piani: il risveglio iniziale, e il 'risveglio' provocato dai due tecnici. Non so se fosse intenzionale o se è una mia interpretazione, ma se non è un risveglio il ritrovarsi ad aprire improvvisamente gli occhi su un nuovo aspetto del mondo, allora non so cos'altro possa esserlo :-)
Il racconto è scorrevole e scritto bene, non ho appunti da farti.
Riguardo all'idea: esistono altri romanzi e racconti che ruotano attorno a esseri che riparano in qualche modo la nostra realtà, ma non credo questo sia un punto a sfavore. Il finale che hai scelto a me è piaciuto e forse è proprio quello che distingue il tuo racconto da altri testi basati sulla stessa idea.
Per quanto riguarda la questione 'zima', ho capito il senso della frase, e ho pensato fosse un'espressione gergale che non conoscevo, semplicemente, ma non un'espressione tipica aliena. Leggendo non l'ho nemmeno collegata strettamente all'espressione 'non avrei dato neanche una lira', che non mi suona di per sé molto naturale. Piuttosto io direi 'quello non vale una lira'.
- angelo.frascella
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Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie Sara.
In effetti, visto che il tema aveva una doppia valenza (letterale e metaforica), ho voluto inserirle entrambe.
Grazie di lettura, apprezzamento e commento.
Terrà conto della tua osservazione sulla "zima".
A presto
In effetti, visto che il tema aveva una doppia valenza (letterale e metaforica), ho voluto inserirle entrambe.
Grazie di lettura, apprezzamento e commento.
Terrà conto della tua osservazione sulla "zima".
A presto
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Un racconto ben scritto e ben strutturato. Un costruzione sapiente e un ottimo uso di parole e dialoghi. Non trovo vere e proprie critiche da muovere, forse al massimo un senso di già visto, eppure non ricordo dove, anche se tematiche simili sono abbastanza usuali nella fantascienza. Un ottimo racconto, tra quelli che ho preferito in questo gruppo.
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo,
anche io ho trovato il tuo racconto di fantascienza molto gradevole. Il tema è sicuramente centrato ed è anche scritto in modo fluido e scorrevole. Da poco ho visto la serie tv Fringe e, in effetti, i tuoi tecnici ricordano un pò "gli osservatori" della citata serie, ma anche io penso che essere originali al 100% è cosa davvero impossibile.
Il finale non mi è nemmeno dispiaciuto; anzi, sa sorprendere poiché giunge inaspettato.
anche io ho trovato il tuo racconto di fantascienza molto gradevole. Il tema è sicuramente centrato ed è anche scritto in modo fluido e scorrevole. Da poco ho visto la serie tv Fringe e, in effetti, i tuoi tecnici ricordano un pò "gli osservatori" della citata serie, ma anche io penso che essere originali al 100% è cosa davvero impossibile.
Il finale non mi è nemmeno dispiaciuto; anzi, sa sorprendere poiché giunge inaspettato.
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie Alessandra.
Non seguo Fringe, ma il ruolo degli osservatori è, in effetti, un classico (mi viene in mente quello della Marvel :)
Non seguo Fringe, ma il ruolo degli osservatori è, in effetti, un classico (mi viene in mente quello della Marvel :)
- Linda De Santi
- Messaggi: 497
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo, siamo nello stesso girone ma ti commento lo stesso :) Molto bello il tuo racconto, mi piace l'idea di questi angeli "riparatori" dei buchi nella realtà.
Mi ha ricordato uno degli episodi di Animatrix, dove c'è una casa piena di "buchi" simili.
Incredibile che i tecnici si facciano "fregare" in questo modo da Nico, credendogli non appena finge di non vederli più... ma forse stanno già pensando di reclutarlo? ;)
Un'ottima prova comunque, ma tu del resto sei una garanzia!
Mi ha ricordato uno degli episodi di Animatrix, dove c'è una casa piena di "buchi" simili.
Incredibile che i tecnici si facciano "fregare" in questo modo da Nico, credendogli non appena finge di non vederli più... ma forse stanno già pensando di reclutarlo? ;)
Un'ottima prova comunque, ma tu del resto sei una garanzia!
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie, Alessandra.
Grazie, Linda.
In effetti, l'idea è che i due tecnici fingano di credere a Nico, in modo che lui creda di averli ingannati. Ma in effetti, loro contano che, ora che è in grado di vedere i buchi, volontariamente e istintivamente agisca da protettore dei suoi simili... E' in questo che consiste il reclutamento.
Grazie, Linda.
In effetti, l'idea è che i due tecnici fingano di credere a Nico, in modo che lui creda di averli ingannati. Ma in effetti, loro contano che, ora che è in grado di vedere i buchi, volontariamente e istintivamente agisca da protettore dei suoi simili... E' in questo che consiste il reclutamento.
- patty.barale
- Messaggi: 349
- Contatta:
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ecco chi era quel maleducati che ieri in strada mi ha urtata malamente facendomi scendere dal marciapiede! E io che l'ho pure mandato a quel paese invece di ringraziarlo... Pensa se cascavo nello strappo!
Bel racconto, Angelo, capito anche da una che di SF non ne mastica!
Bel racconto, Angelo, capito anche da una che di SF non ne mastica!
- beppe.roncari
- Messaggi: 382
- Contatta:
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ciao Angelo, ben ritrovato, bel racconto!
Geniale come sempre l’idea e quasi impeccabile la realizzazione.
Come ti hanno già detto altri (ho sbirciato solo per vedere se avevi già risposto al riguardo) la parola “mina” non si capisce per niente e genera confusione. Ci sono due interpretazioni più ovvie rispetto alla moneta babilonese: “la mina di una matita” o “una mina esplosiva”.
In particolare io propendevo per la mina di matita perché così mi facevo tutto un mio film sul fatto che il protagonista fosse in un fumetto o in un lungometraggio e quindi… ecco spiegati anche gli strappi di realtà à-la-Matrix!
Comunque buona prova, ciao! ;-)
Geniale come sempre l’idea e quasi impeccabile la realizzazione.
Come ti hanno già detto altri (ho sbirciato solo per vedere se avevi già risposto al riguardo) la parola “mina” non si capisce per niente e genera confusione. Ci sono due interpretazioni più ovvie rispetto alla moneta babilonese: “la mina di una matita” o “una mina esplosiva”.
In particolare io propendevo per la mina di matita perché così mi facevo tutto un mio film sul fatto che il protagonista fosse in un fumetto o in un lungometraggio e quindi… ecco spiegati anche gli strappi di realtà à-la-Matrix!
Comunque buona prova, ciao! ;-)
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Grazie, Beppe.
Fortuna, allora, che la mina non mi è scoppiata in mano :)
Fortuna, allora, che la mina non mi è scoppiata in mano :)
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- Messaggi: 142
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Bel racconto, bravo.
Stile chiaro e diretto sul tema proposto, senza sbavature o particolari incongruenze all'interno della narrazione. Intrigante anche l'idea di presenze che si occupano di recuperare e ricucire buchi vari nella realtà, facendo quindi presupporre l'esistenza di altre realtà...e di altri mondi...e di altre entità e via così.
Stile chiaro e diretto sul tema proposto, senza sbavature o particolari incongruenze all'interno della narrazione. Intrigante anche l'idea di presenze che si occupano di recuperare e ricucire buchi vari nella realtà, facendo quindi presupporre l'esistenza di altre realtà...e di altri mondi...e di altre entità e via così.
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: I tecnici del reparto manutenzione
grazie Ophelia... anzi, Thank you
Re: I tecnici del reparto manutenzione
Ottimo racconto, pieno di estro e ben strutturato. Ricrei una realtà “diversa” senza cadere in infodump alcuno e anzi sbattendoci sempre in faccia l’azione. Non ho altro da aggiungere, direi che non necessita di modifiche. Pollice su per me.
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