Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
- giancarmine trotta
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Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Il sorriso di Mirko
Avevo avuto qualche dubbio in precedenza, ma non ero certo.
Mi avrebbero preso per matto, o quantomeno per il culo, e quest'ultima ipotesi mi faceva tremendamente paura, più della camicia di forza o di qualche cc di Valium per endovena.
Una delle prime volte, quando ancora non avrei puntato un euro nemmeno se l'avessi trovato per strada, accadde in ospedale, al Gemelli. Mirko mi aveva pregato di accompagnarlo da un suo amichetto ricoverato per la classica caduta da sgambetto a ricreazione, con successivo trauma cranico e gesso al braccio destro.
Poi lo persi.
I corrodoi erano lunghi, non finivano mai, la puzza di alcol e brodo mi entrava nel cervello e chiedevo e chiamavo e supplicavo: Mirko! Mirko! Mirko!
Poi lo vidi.
Il cuore menava mazzate, ero carico di nervoso e lacrimavo rabbia. Lui, al centro del salone di un reparto malinconico, parlava con un dottore e due bimbi in carrozzina.
“Suo figlio si è avvicinato e niente, guardi che meraviglia!” Lo specialista parlava di Mirko e io non capivo.
A sera, prima di metterlo a letto, cercai delle risposte, anche se era come se sapessi qualcosa o quasi tutto.
“E’ stata la mamma a dirmelo la notte del mio compleanno. Mi ha detto: Porterai il sorriso dove non c’è. Poi mi sono svegliato, ma non ho capito.”
Mi addormentai che non sapevo chi fossi io e soprattutto, chi fosse lui.
Ritornammo spesso in reparto e i medici ci aspettavano. Certo, ogni tanto Mirko piangeva.
Passavano i giorni, alcuni ordinari e altri regalando sorrisi: un piccolo nomade seduto per strada sorrise al nostro passaggio, così come un bambino somalo che aveva gli occhi di chi aveva viaggiato accanto alla morte.
Mi convinsi dei superpoteri di Mirko. Del fatto che un suo sguardo d’intesa potesse regalare attimi di felicità a bimbi sfortunati, e che, grazie a quel dono spontaneo e forse inconsapevole, quei bimbi avrebbero avuto la forza di ridisegnare la traiettoria della loro vita.
Delle sere Mirko piangeva, ma di nascosto, come un uomo.
La notte del terremoto era come se lui sapesse. Tre giorni dopo partimmo insieme ai medici volontari per aiutare la popolazione e Mirko si donò completamente. Non vedemmo solo macerie fatte di pietra, ma sentimenti antichi, martoriati. Lo vidi tra i bimbi delle elementari e con quelli più piccoli e più grandi; delle volte era il maestro, altre la mascotte del gruppo.
Anche i sorrisi non erano sempre gli stessi: alcuni evidenti, altri appena accennati, ma il mio Mirko trasformò tante anime in pena in piccoli sogni di riscatto.
Quando, tornati a Roma, il mio piccolo eroe sentì ancora vivo il dolore per la mamma, gli chiesi di lasciarsi andare, di gemere e di non aver paura di ascoltare le sue lacrime.
Al parco, subito dopo, guidato da quell’istinto che noi conoscevamo, gli si avvicinò un bimbo, guidato dallo sguardo impietrito del padre.
Non so cosa si dissero, però, da quell’incontro, non lo sentii più piangere.
Avevo avuto qualche dubbio in precedenza, ma non ero certo.
Mi avrebbero preso per matto, o quantomeno per il culo, e quest'ultima ipotesi mi faceva tremendamente paura, più della camicia di forza o di qualche cc di Valium per endovena.
Una delle prime volte, quando ancora non avrei puntato un euro nemmeno se l'avessi trovato per strada, accadde in ospedale, al Gemelli. Mirko mi aveva pregato di accompagnarlo da un suo amichetto ricoverato per la classica caduta da sgambetto a ricreazione, con successivo trauma cranico e gesso al braccio destro.
Poi lo persi.
I corrodoi erano lunghi, non finivano mai, la puzza di alcol e brodo mi entrava nel cervello e chiedevo e chiamavo e supplicavo: Mirko! Mirko! Mirko!
Poi lo vidi.
Il cuore menava mazzate, ero carico di nervoso e lacrimavo rabbia. Lui, al centro del salone di un reparto malinconico, parlava con un dottore e due bimbi in carrozzina.
“Suo figlio si è avvicinato e niente, guardi che meraviglia!” Lo specialista parlava di Mirko e io non capivo.
A sera, prima di metterlo a letto, cercai delle risposte, anche se era come se sapessi qualcosa o quasi tutto.
“E’ stata la mamma a dirmelo la notte del mio compleanno. Mi ha detto: Porterai il sorriso dove non c’è. Poi mi sono svegliato, ma non ho capito.”
Mi addormentai che non sapevo chi fossi io e soprattutto, chi fosse lui.
Ritornammo spesso in reparto e i medici ci aspettavano. Certo, ogni tanto Mirko piangeva.
Passavano i giorni, alcuni ordinari e altri regalando sorrisi: un piccolo nomade seduto per strada sorrise al nostro passaggio, così come un bambino somalo che aveva gli occhi di chi aveva viaggiato accanto alla morte.
Mi convinsi dei superpoteri di Mirko. Del fatto che un suo sguardo d’intesa potesse regalare attimi di felicità a bimbi sfortunati, e che, grazie a quel dono spontaneo e forse inconsapevole, quei bimbi avrebbero avuto la forza di ridisegnare la traiettoria della loro vita.
Delle sere Mirko piangeva, ma di nascosto, come un uomo.
La notte del terremoto era come se lui sapesse. Tre giorni dopo partimmo insieme ai medici volontari per aiutare la popolazione e Mirko si donò completamente. Non vedemmo solo macerie fatte di pietra, ma sentimenti antichi, martoriati. Lo vidi tra i bimbi delle elementari e con quelli più piccoli e più grandi; delle volte era il maestro, altre la mascotte del gruppo.
Anche i sorrisi non erano sempre gli stessi: alcuni evidenti, altri appena accennati, ma il mio Mirko trasformò tante anime in pena in piccoli sogni di riscatto.
Quando, tornati a Roma, il mio piccolo eroe sentì ancora vivo il dolore per la mamma, gli chiesi di lasciarsi andare, di gemere e di non aver paura di ascoltare le sue lacrime.
Al parco, subito dopo, guidato da quell’istinto che noi conoscevamo, gli si avvicinò un bimbo, guidato dallo sguardo impietrito del padre.
Non so cosa si dissero, però, da quell’incontro, non lo sentii più piangere.
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Benvenuto a Minuti Contati, Giancarmine! Parametri tutti ok, buona Walter Lazzarin Edition!!!
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Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Complimenti, mi piace come hai declinato il tema, in maniera delicata, usando eventi di attualità ma come sottofondo e non come cuore della storia in modo da non legare troppo il racconto all'emotività temporanea.
Posso sorvolare facilmente sulle scelte di questo genitore che è disposto in qualche modo a immolare l'infanzia del figlio pur di fargli usare il suo potere, lo porta attivamente dove ci sono sofferenza e dolore anziché decidere d'autorità di limitarlo ad ambienti più controllati.
Anche il finale è ottimo, un ritorno karmico (permettetemi l'uso improprio) che restituisce la gioia al protagonista dopo che lui l'ha fatto per altre persone.
Un'ottima prova!
Posso sorvolare facilmente sulle scelte di questo genitore che è disposto in qualche modo a immolare l'infanzia del figlio pur di fargli usare il suo potere, lo porta attivamente dove ci sono sofferenza e dolore anziché decidere d'autorità di limitarlo ad ambienti più controllati.
Anche il finale è ottimo, un ritorno karmico (permettetemi l'uso improprio) che restituisce la gioia al protagonista dopo che lui l'ha fatto per altre persone.
Un'ottima prova!
- Polly Russell
- Messaggi: 812
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Uff... Che peso! Questo padre che si trascina il figlio tra le disgrazie per portar gioia. Incurante del fatto che soffra, tra l'altro. L'altro bimbo, anch'esso trascinato dal padre, ahi lui) arriva cone una benedizione. Insomma questo padre non mi piace proprio! Ma il racconto è suggestivo. Ho avuto qualche difficoltà all'inizio, credo che tu abbia dovuto effettuare dei tagli.
Polly
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Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
IL SORRISO DI MIRKO Di Giancarmine Trotta Storia profonda. Il piccolo Mirko è dotato del super potere di confortare gli altri con il sorriso (dall’amichetto finito all’ospedale per colpa di uno sgambetto nell’intervallo, passando per i degenti del reparto infantile fino agli episodi del piccolo nomade e del bambino somalo. Mirko regala a tutti un sorriso, prodigandosi anche per i coetanei rimasti coinvolti nel terremoto, ma non solo. Aiuta anche i più piccoli e i più grandi, ridando loro la voglia di farcela). Il fatto che poi pianga di notte, lo rende ancora più speciale. Assorbe il dolore delle persone e questo gli dà la sensibilità di lenirlo. Straziante la morte della madre di Mirko, perché è stata lei a fargli scoprire il super potere. Il finale, pur doloroso, dà speranza. Un altro bambino consola Mirko e sa come fare, perché lui e il padre hanno subito la stessa perdita.
- giancarmine trotta
- Messaggi: 383
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao a tutti, intanto vi ringrazio per le belle cose che avete scritto e per aver colto alcuni aspetti del racconto che avevo intenzione di mostrare.
Per Annibale De Rossi: Per come ho immagihato la storia, il padre di Mirko non poteva fermare il superpotere, o se vogliamo il destino, del figlio. Mi fa piacere che tutti avete apprezzato il finale per la speranza e il giusto premio al bimbo e al padre.
Per Polly Russel: Già nella prima scena, non è il padre che trascina il figlio (lui lo perde, poi lo ritrova) e la stessa cosa succede col terremoto (è come se lui sapesse). Concordo sul racconto suggestivo e ho fatto qualche taglio.
Per Alexandra Fischer: Hai colto anche tu il vero senso del racconto, cioè regalare un sorriso ad un bimbo in difficoltà: mi è sembrato da subito un tema sensibile ma calzante, perché sarebbe un grande superpotere quello di far sorridere chi soffre.
Per Annibale De Rossi: Per come ho immagihato la storia, il padre di Mirko non poteva fermare il superpotere, o se vogliamo il destino, del figlio. Mi fa piacere che tutti avete apprezzato il finale per la speranza e il giusto premio al bimbo e al padre.
Per Polly Russel: Già nella prima scena, non è il padre che trascina il figlio (lui lo perde, poi lo ritrova) e la stessa cosa succede col terremoto (è come se lui sapesse). Concordo sul racconto suggestivo e ho fatto qualche taglio.
Per Alexandra Fischer: Hai colto anche tu il vero senso del racconto, cioè regalare un sorriso ad un bimbo in difficoltà: mi è sembrato da subito un tema sensibile ma calzante, perché sarebbe un grande superpotere quello di far sorridere chi soffre.
- Jacopo Berti
- Messaggi: 441
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, benvenuto su MC!
Un racconto simpatico, con una trama semplice, forse un po' troppo, a dire il vero.
Infatti a un certo punto si cercano elementi ulteriori e viene il sospetto - a me almeno è venuto - che Mirko riesca non a cancellare ma ad assorbire l'infelicità degli altri, riversandola su se stesso. Da ciò, credo, vengono i commenti negativi sulla figura del padre, che porterebbe in giro il figlio, in un certo senso "sacrificandolo". Mi pare di capire invece che questo non è ciò che volevi dire con la tua storia e che la sua infelicità prescinda dal suo dono e sia dovuta solo alla morte della madre.
Trovo che il tema sia centrato, e lo stile pulito anche se non particolarmente notevole.
Potevi osare di più, trovare qualcosa per renderlo più interessante e complesso. Ma come prima prova su MC, non è male.
Un racconto simpatico, con una trama semplice, forse un po' troppo, a dire il vero.
Infatti a un certo punto si cercano elementi ulteriori e viene il sospetto - a me almeno è venuto - che Mirko riesca non a cancellare ma ad assorbire l'infelicità degli altri, riversandola su se stesso. Da ciò, credo, vengono i commenti negativi sulla figura del padre, che porterebbe in giro il figlio, in un certo senso "sacrificandolo". Mi pare di capire invece che questo non è ciò che volevi dire con la tua storia e che la sua infelicità prescinda dal suo dono e sia dovuta solo alla morte della madre.
Trovo che il tema sia centrato, e lo stile pulito anche se non particolarmente notevole.
Potevi osare di più, trovare qualcosa per renderlo più interessante e complesso. Ma come prima prova su MC, non è male.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
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- Messaggi: 584
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
hai scritto un racconto molto delicato, in cui, almeno così io ho capito, il super potere del piccolo è la sua innata e totale capacità di empatizzare, di saper dare conforto anche solo con un sorriso in cambio di nulla. In quest'ottica, un potere davvero inusuale.
Il racconto è molto lineare nello sviluppo, ben scritto e godibile, forse solamente un po' troppo semplice e prevedibile.
hai scritto un racconto molto delicato, in cui, almeno così io ho capito, il super potere del piccolo è la sua innata e totale capacità di empatizzare, di saper dare conforto anche solo con un sorriso in cambio di nulla. In quest'ottica, un potere davvero inusuale.
Il racconto è molto lineare nello sviluppo, ben scritto e godibile, forse solamente un po' troppo semplice e prevedibile.
- AmbraStancampiano
- Messaggi: 477
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Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao e benvenuto :)
Il tuo racconto è molto delicato e perfettamente a tema, lo stile molto semplice e a volte un po' scolastico non disturba lo svolgimento della trama, ma secondo me manca un po' il focus sulla morte della mamma e sul perché Mirko ogni tanto pianga: inizialmente mi era parso - come a Jacopo - che Mirko assorbisse i sentimenti negativi degli altri per sostituirli col suo sorriso.
Altra cosa che un po' manca è l'età di Mirko; non è fondamentale, ma mi pare che a volte si comporti come un bambino molto piccolo, intorno ai 4 anni, e altre come un bambino di 8-9 anni. Questa apparente incoerenza è un po' tamponata dal fatto che un bambino con questo genere di superpotere è necessariamente molto più maturo della sua età, soprattutto se ha un padre che lo porta in giro per il mondo a vedere sofferenze.
A parte questo, il racconto per me non ha nulla di sbagliato e non sento particolari pruriti pedagogici a riguardo, però alla fine della lettura non sono soddisfatta, per me manca un po' di mordente. Mi sembra comunque un'ottima prova, chiara e originale, che non sembra aver sofferto particolarmente dei tagli o della prima partecipazione a Minuti Contati :)
Il tuo racconto è molto delicato e perfettamente a tema, lo stile molto semplice e a volte un po' scolastico non disturba lo svolgimento della trama, ma secondo me manca un po' il focus sulla morte della mamma e sul perché Mirko ogni tanto pianga: inizialmente mi era parso - come a Jacopo - che Mirko assorbisse i sentimenti negativi degli altri per sostituirli col suo sorriso.
Altra cosa che un po' manca è l'età di Mirko; non è fondamentale, ma mi pare che a volte si comporti come un bambino molto piccolo, intorno ai 4 anni, e altre come un bambino di 8-9 anni. Questa apparente incoerenza è un po' tamponata dal fatto che un bambino con questo genere di superpotere è necessariamente molto più maturo della sua età, soprattutto se ha un padre che lo porta in giro per il mondo a vedere sofferenze.
A parte questo, il racconto per me non ha nulla di sbagliato e non sento particolari pruriti pedagogici a riguardo, però alla fine della lettura non sono soddisfatta, per me manca un po' di mordente. Mi sembra comunque un'ottima prova, chiara e originale, che non sembra aver sofferto particolarmente dei tagli o della prima partecipazione a Minuti Contati :)
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
- Linda De Santi
- Messaggi: 497
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, piacere di conoscerti.
All’inizio anch’io ho pensato a una situazione simile a quella de “Il Miglio Verde”, con Mirko che riesce a far sorridere gli altri bambini facendosi carico del loro dolore, ma alla fine non credo che fosse nei tuoi intenti.
Credo che la tua storia contenga un messaggio molto bello, che forse emerge da una trama fin troppo lineare, ma che comunque arriva dove vuole arrivare. Molto bella la speranza che si apre alla fine: Mirko potrebbe incontrare un bambino con il suo stesso potere, così come potrebbe conoscere il suo primo, vero amico capace di alleviare il suo dolore.
Una bella prova, complimenti.
All’inizio anch’io ho pensato a una situazione simile a quella de “Il Miglio Verde”, con Mirko che riesce a far sorridere gli altri bambini facendosi carico del loro dolore, ma alla fine non credo che fosse nei tuoi intenti.
Credo che la tua storia contenga un messaggio molto bello, che forse emerge da una trama fin troppo lineare, ma che comunque arriva dove vuole arrivare. Molto bella la speranza che si apre alla fine: Mirko potrebbe incontrare un bambino con il suo stesso potere, così come potrebbe conoscere il suo primo, vero amico capace di alleviare il suo dolore.
Una bella prova, complimenti.
- marco.roncaccia
- Messaggi: 559
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Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine,
il tuo racconto ha una buona intuizione e una declinazione originale del tema. Parte bene, con l’inquietudine del padre per le “stranezze” del figlio. Poi però si perde in una trama un po’ troppo scontata e nei buoni sentimenti. Non vediamo mai il protagonista in seria difficoltà e questo, notoriamente uccide i racconti. Un po’ di cattiveria da parte dell’autore e maggiore azione da parte dei personaggi non ci starebbero male.
il tuo racconto ha una buona intuizione e una declinazione originale del tema. Parte bene, con l’inquietudine del padre per le “stranezze” del figlio. Poi però si perde in una trama un po’ troppo scontata e nei buoni sentimenti. Non vediamo mai il protagonista in seria difficoltà e questo, notoriamente uccide i racconti. Un po’ di cattiveria da parte dell’autore e maggiore azione da parte dei personaggi non ci starebbero male.
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Una storia surreale e magica, di quelle che ogni tanto mi piace scrivere, oltre che leggere. C'è sempre il rischio con questa materia di scivolare nell'eccesso di melassa e qui per i miei gusti ci siamo pericolosamente vicino. Ho intravisto un refuso ma lo stile non mi pare male. Anche questo non mi ha colpito più di tanto.
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, superata una fase iniziale, in cui sono dovuto tornare indietro a rileggere, il tuo racconto si rivela molto bello. Mirko porta conforto e alla fine per dono lo riceve anche lui; un bello scambio. Tema centrato in pieno, anche se non in modo originalissimo. Le parole usate toccano il sentimento, e non è poco, anche se scade un po' nel melenso. Il testo è quasi del tutto privo di errori. In conclusione: una buona prova che per essere perfetta avrebbe dovuto godere di più contrasto, qualche cattiveria dickensiana da far subire a Mirko.
- romana.perna
- Messaggi: 17
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Ciao, sei partito bene, ma andando avanti perde di quell' effetto sorpresa iniziale e scade nello scontato.
Re: Il sorriso di Mirko - Giancarmine Trotta
Pollice ni che vorrebbe puntare verso l’alto. Lo piazzo prima di tutti gli altri con la stessa valutazione perché qui il problema sta, a mio parere, unicamente nella chiusa. Costruisci tutto bene, prepari il terreno e poi non chiudi in tal modo andando, in certa qual misura, a disilludere le attese del lettore. Riprendilo assolutamente perché, attraverso il Laboratorio, potrebbe arrivare in Vetrina e ci starebbe bene.
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