Il nostro primo incontro

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gcdaddabbo
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Il nostro primo incontro

Messaggio#1 » martedì 19 dicembre 2023, 15:31

C’eravamo incontrati per strada. Sulle pietre dissestate, ero inciampata nel solco lasciato dai carri e lui mi aveva tirata su per un braccio evitando che cadessi. Nel volgermi per ringraziarlo, avevo scoperto il suo volto che era bello come quello di Apollo.
Nel rumore della città, mi è sembrato si fosse fatto silenzio. I suoi occhi dell’azzurro del mare mi hanno rivelato che non gli ero indifferente. Mi è sembrato naturale seguirlo fino al suo piccolo rifugio appena fuori dall’abitato, all’ombra della grande montagna.
Dietro l’atrio profumato di ortensie, la camera con il tetto di cocci. C’era un vento leggero, ma era agosto e bastava a coprirci e ripararci dal sole.
Ha lasciato cadere la sua tunica. Il suo corpo, di cui avevo intravvisto le braccia di bronzo, era scolpito in un intreccio di muscoli. Ha cominciato a baciarmi ed a liberarmi della stola.
La passione mi ha presa ed ho aperto la fibula per permettergli di gustare del sapore degli umori della mia pelle ricavandone evidenti violenti emozioni che mi ricompensavano con brividi di piacere. Non ero mai stata con nessuno ed è stato tutto naturale come un bagno nel latte profumato di miele e di rose. Il giaciglio era morbido e quando siamo stati sazi, ci siamo addormentati abbracciati continuando a sognare i nostri baci.
Durante la notte, gli dei invidiosi hanno trasformato la montagna in un mostro che scuote la Terra e riempie di fiamme il cielo.
Ancora intontiti dal sonno, siamo stati scossi da tremendi boati, ci siamo coperti alla meglio e siamo usciti in una oscurità nuova.
Dopo uno sguardo verso l’alto alla creatura deforme, abbiamo preso a correre tenendoci per mano verso il mare, mentre il tetto crollava e le strade si squarciavano come pelli di pecora.
Non eravamo ancora al primo crocicchio che, in ogni dove, è sbucata gente che urlava: uomini, donne, vecchi, bambini, animali, mentre dalle case cadevano calcinacci e crollavano frammenti di muri.
Il fumo prendeva alla gola e la cenere ci copriva le spalle.
Nella calca era difficile tenersi per mano. Chi cercava un rifugio, chi guardava alla valle, chi si graffiava nel volto.
Sono caduta sulle pietre del selciato già calde. Ho visto il sangue sgorgare copioso dalla ferita. Lui mi ha sollevato sulle braccia ed ha ripreso a correre verso il basso infilandosi come una biscia tra il caos che ormai invadeva ogni angolo di Pompei. Il mare ed il porto erano ancora lontani, quando abbiamo visto cadere le colonne del Foro e dietro di noi la gigantesca nuvola di cenere ardente scendere dalla montagna con la furia delle saette di Giove.
Non c’era scampo nella fuga.
Con il cuore che sembrava stesse per scoppiargli nel petto, mi ha deposto in un angolo restato ancora integro, mentre il calore del fuoco ci raggiungeva e ci bruciava le carni.
Abbiamo suggellato le nostre labbra in quel bacio che hai scoperto riempiendo di gesso liquido lo spazio lasciato dai nostri corpi.
Io ho chiesto a Minerva che tu possa capirmi.
Giovanni Carlo D'Addabbo



Helima
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Re: Il nostro primo incontro

Messaggio#2 » domenica 7 gennaio 2024, 10:52

Buongiorno Giovanni,
sono nuova nel forum e agli inizi del mio percorso di scrittura.
Il mio commento deriva dal mio gusto personale e dalle nozioni che sto apprendendo nei miei studi su manuali e video di line editing. Spero di esserti utile.
Leggendo il racconto l'ho interpretato così: un archeologo rinviene negli scavi di Pompei la sagoma di due amanti che si baciano. La storia dell'incontro dei due amanti e della loro morte viene narrata dalla donna la cui sagoma è stata rinvenuta, che si rivolge in prima persona a chi troverà il suo corpo.

a) Punto di forza
- Narrazione in prima persona.
- Ambientazione in un'epoca diversa, nello specifico nella Pompei antica.

Ho apprezzato alcune immagini: "e le strade si squarciavano come pelli di pecora", " infilandosi come una biscia" e il fatto che la narratrice/protagonista riporti anche dati inerenti l'olfatto e il tatto.
Segnalo tuttavia che questi elementi sono raccontati e non mostrati (se ho ben capito i due concetti).

b) Punto debole
- I personaggi sono piuttosto piatti. Non ho idea di chi sia la protagonista: età, stato civile, ruolo nella società. Dell'uomo capisco che è muscoloso e che ha gli occhi azzurri. La sua bellezza è piuttosto stereotipata.
- Non riesco a empatizzare con la protagonista.
Avrei voluto avere qualche indicazione in più. Che aspetto ha? Dove sta andando da sola? Perché si concede ad uno sconosciuto? Come è possibile che trascorra tutta la notte fuori e nessuno la cerchi? Mentre il vulcano erutta, perché non rivolge un pensiero alla sua famiglia, madre, padre, che potrebbero perire? Non ha nessuno?
- Il finale, una volta visto l'abbigliamento e sentito la terra che trema, è facilmente immaginabile. Si intuisce che si tratta di Pompei.
Per il mio gusto, avrei apprezzato un twist, un qualcosa di inaspettato. Ad esempio, la voce narrante che si palesa essere un fantasma e si rivolge all'archeologa che sviene. Probabilmente anche questo finale sarebbe stato molto scontato oppure appartiene ad un genere diverso rispetto a quello che hai pensato per il racconto.

c) Come lo migliorerei
- Assumendo per davvero il punto di vista della protagonista con immersione.
- La storia inizia al trapassato prossimo e continua, dal secondo paragrafo, al passato prossimo. Il tempo della storia non cambia quindi non so se questa variazione sia corretta.
- "C’eravamo incontrati per strada. Sulle pietre dissestate, ero inciampata nel solco lasciato dai carri e lui mi aveva tirata su per un braccio evitando che cadessi"
Sceglierei se inciampa nelle pietre dissestate oppure nel solco lasciato dai carri. Non riesco a figurarmi un solco scavato dai carri nelle pietre che la faccia inciampare.
- "Dietro l’atrio profumato di ortensie, la camera con il tetto di cocci. C’era un vento leggero, ma era agosto e bastava a coprirci e ripararci dal sole."
Nel secondo periodo, sembra che il soggetto della coordinata "e bastava a coprirci" sia il vento leggero, suppongo invece sia il tetto di cocci del periodo precedente.
- "Non ero mai stata con nessuno ed è stato tutto naturale come un bagno nel latte profumato di miele e di rose"
Mi lascia perplessa la naturalezza del bagno nel latte profumato di miele e di rose. Non ho fatto ricerche, quindi, se è una pratica di un certo ceto sociale nell'antica Pompei, va benissimo, altrimenti forse andrebbe scelto un dettaglio diverso.
- " Non eravamo ancora al primo crocicchio che, in ogni dove, è sbucata gente che urlava:"
Farei uscire la gente mentre si muovono verso il primo crocicchio e cambierei il tempo verbale da "è sbucata" a "sbucava gente"
- "Lui mi ha sollevato sulle braccia ed ha ripreso a correre verso il basso"
Sostituirei "verso il basso" con un'indicazione più concreta, ad esempio, "verso il porto".
- "Io ho chiesto a Minerva che tu possa capirmi."
Perché si rivolge alla dea della guerra e delle arti? Ci avrei visto di più una preghiera alla dea dell'amore, Venere, che ho letto essere anche protettrice di Pompei (ma non ho verificato le fonti).

Grazie per aver condiviso il tuo racconto.
Spero di aver dato indicazioni sensate e utili.
Un saluto

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gcdaddabbo
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Re: Il nostro primo incontro

Messaggio#3 » lunedì 15 gennaio 2024, 19:14

Helima ha scritto:Buongiorno Giovanni,
sono nuova nel forum e agli inizi del mio percorso di scrittura.
Il mio commento deriva dal mio gusto personale e dalle nozioni che sto apprendendo nei miei studi su manuali e video di line editing. Spero di esserti utile.
Leggendo il racconto l'ho interpretato così: un archeologo rinviene negli scavi di Pompei la sagoma di due amanti che si baciano. La storia dell'incontro dei due amanti e della loro morte viene narrata dalla donna la cui sagoma è stata rinvenuta, che si rivolge in prima persona a chi troverà il suo corpo.

a) Punto di forza
- Narrazione in prima persona.
- Ambientazione in un'epoca diversa, nello specifico nella Pompei antica.

Ho apprezzato alcune immagini: "e le strade si squarciavano come pelli di pecora", " infilandosi come una biscia" e il fatto che la narratrice/protagonista riporti anche dati inerenti l'olfatto e il tatto.
Segnalo tuttavia che questi elementi sono raccontati e non mostrati (se ho ben capito i due concetti).

b) Punto debole
- I personaggi sono piuttosto piatti. Non ho idea di chi sia la protagonista: età, stato civile, ruolo nella società. Dell'uomo capisco che è muscoloso e che ha gli occhi azzurri. La sua bellezza è piuttosto stereotipata.
- Non riesco a empatizzare con la protagonista.
Avrei voluto avere qualche indicazione in più. Che aspetto ha? Dove sta andando da sola? Perché si concede ad uno sconosciuto? Come è possibile che trascorra tutta la notte fuori e nessuno la cerchi? Mentre il vulcano erutta, perché non rivolge un pensiero alla sua famiglia, madre, padre, che potrebbero perire? Non ha nessuno?
- Il finale, una volta visto l'abbigliamento e sentito la terra che trema, è facilmente immaginabile. Si intuisce che si tratta di Pompei.
Per il mio gusto, avrei apprezzato un twist, un qualcosa di inaspettato. Ad esempio, la voce narrante che si palesa essere un fantasma e si rivolge all'archeologa che sviene. Probabilmente anche questo finale sarebbe stato molto scontato oppure appartiene ad un genere diverso rispetto a quello che hai pensato per il racconto.

c) Come lo migliorerei
- Assumendo per davvero il punto di vista della protagonista con immersione.
- La storia inizia al trapassato prossimo e continua, dal secondo paragrafo, al passato prossimo. Il tempo della storia non cambia quindi non so se questa variazione sia corretta.
- "C’eravamo incontrati per strada. Sulle pietre dissestate, ero inciampata nel solco lasciato dai carri e lui mi aveva tirata su per un braccio evitando che cadessi"
Sceglierei se inciampa nelle pietre dissestate oppure nel solco lasciato dai carri. Non riesco a figurarmi un solco scavato dai carri nelle pietre che la faccia inciampare.
- "Dietro l’atrio profumato di ortensie, la camera con il tetto di cocci. C’era un vento leggero, ma era agosto e bastava a coprirci e ripararci dal sole."
Nel secondo periodo, sembra che il soggetto della coordinata "e bastava a coprirci" sia il vento leggero, suppongo invece sia il tetto di cocci del periodo precedente.
- "Non ero mai stata con nessuno ed è stato tutto naturale come un bagno nel latte profumato di miele e di rose"
Mi lascia perplessa la naturalezza del bagno nel latte profumato di miele e di rose. Non ho fatto ricerche, quindi, se è una pratica di un certo ceto sociale nell'antica Pompei, va benissimo, altrimenti forse andrebbe scelto un dettaglio diverso.
- " Non eravamo ancora al primo crocicchio che, in ogni dove, è sbucata gente che urlava:"
Farei uscire la gente mentre si muovono verso il primo crocicchio e cambierei il tempo verbale da "è sbucata" a "sbucava gente"
- "Lui mi ha sollevato sulle braccia ed ha ripreso a correre verso il basso"
Sostituirei "verso il basso" con un'indicazione più concreta, ad esempio, "verso il porto".
- "Io ho chiesto a Minerva che tu possa capirmi."
Perché si rivolge alla dea della guerra e delle arti? Ci avrei visto di più una preghiera alla dea dell'amore, Venere, che ho letto essere anche protettrice di Pompei (ma non ho verificato le fonti).

Grazie per aver condiviso il tuo racconto.
Spero di aver dato indicazioni sensate e utili.
Un saluto

Buongiorno, Helima! Ti ringrazio per le tue indicazioni numerose e dettagliate. Cercherò di tenerne conto. Mi sembra doveroso fornirti alcune informazioni. Ho scritto questo racconto di getto, dopo aver partecipato alla precedente gara di Minuti Contati, sul tema "Terra Matrigna". Quello postato mi aveva lasciato delle perplessità ed ho sentito il bisogno di crearne subito un altro rispettando il limite delle quattro ore a disposizione. Un po' come il bambino che, dopo essere caduto dalla bici, vuole immediatamente riprendere ad andarci per evitare che, in seguito, la paura lo blocchi. Fai bene a studiare.
Io sono un vecchio presuntuoso che pretende di farsi guidare solo dal proprio istinto. Mi diverto a scrivere ed a scambiare pensieri, sensazioni, emozioni ed immagini. Ti aspetto su Minuti Contati. A presto.

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