Quello giusto

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LeggErika3
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Quello giusto

Messaggio#1 » martedì 16 aprile 2024, 1:40

Sono ore che osservo la superficie dell’acqua. Questa ninfea freme nella brezza e mi chiama. Questo è il posto giusto, ne sono sicura.

Non so come, ma sono sempre stata convinta di essere speciale.
Ho il naso a patata, gli occhiali da miope, non canto come un usignolo. Le ragazze come me, nelle fiabe, sono serve invidiose, sorellastre goffe, lavandaie invisibili. Eppure mi sono sempre sentita una principessa, convinta che, da qualche parte, un uomo nobile e bello fosse destinato a me.
A scuola le mie amiche giocavano, sperimentavano.
“Hai visto come ti guarda quello? Carino, no?”
“Buttati, dai! Divertiti per una sera!”
Sorridevo, arrossivo, cercavo scuse.
“Vuoi restare vergine per il matrimonio?” Mi chiedevano soffocando le risate.
Poi ci eravamo ritrovate in fabbrica, a lavorare.
Qualcuna si era sposata per davvero, qualcuna ancora giocava la partita della seduzione senza impegno.
“Allora, cosa aspetti? Vuoi diventare una vecchia zitella?”
Non capivano, io non ero come loro. Non volevo avventure sui sedili dell’auto, amplessi nei bagni delle balere. Continuavo ad aspettare di meglio.
E, alla fine, l’avevo trovato.
Prendeva l’autobus alla mia stessa fermata, ci eravamo osservati per qualche tempo prima di scambiare qualche parola.
Piccoli segni mi dicevano che era quello giusto: l’abbigliamento ordinato, l’espressione assorta, i grandi occhi chiari, appena sporgenti. Camminava con passo elastico, come fosse pronto a spiccare un salto.
La prima volta mi aveva rivolto la parola con gentilezza, dicendo che dal profumo dell’aria si capiva che la primavera si stava avvicinando.
Avevo annuito e, con stupore, mi ero resa conto che la brezza aveva davvero un aroma dolce che non avevo mai notato.
“Vieni a passeggiare agli stagni?” Mi aveva chiesto una sera.
“Certo” mi ero udita rispondere.
Ci eravamo addentrati nei campi fino alla torbiera, dove le piante erano così fitte da nascondere la strada in lontananza.
Il sole era tramontato, il cielo si tingeva di viola. Le rane cantavano e il loro gracidio non mi era mai sembrato tanto musicale.
Lui mi teneva per mano e il battito del mio cuore era diventato forte quanto il canto che emergeva dagli acquitrini.
Di fronte allo stagno più grande, mi era scivolato alle mie spalle e mi aveva cinto la vita. Avevo sospirato e la stretta si era fatta più forte. Lo sentivo aderire alla mia schiena, freddo e liscio come se si fosse già liberato dagli abiti. Cercava di sollevarmi la gonna, annaspava senza riuscire ad afferrare il tessuto.
Quasi non riuscivo a respirare, gli chiesi di fare più piano ma non mi ascoltava. Cercai di voltarmi, ma ero immobilizzata da quell’abbraccio, che ora percepivo viscido e sgradevole.
Forse cercò di dirmi qualcosa, ma sentii solo un verso liquido.
Poi spiccò un salto nello stagno e mi trascinò verso il fondo.

Non so quanto tempo sia passato. Sono riemersa sola e confusa, coperta d’acqua putrida.
Ho cercato di pensare, ma non c’è più spazio per la ragione.
Alla fine lui si era staccato e l’avevo visto nuotare via veloce, fino a scomparire fra le frasche.
Non provo rancore, ma neanche rimpianto. Ha fatto la sua parte. Una nuova energia percorre il mio corpo e tutto è finalmente chiaro.

Ho cercato il posto giusto per deporre, l’ho trovato vicino a questa ninfea.



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Manuel Marinari
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Re: Quello giusto

Messaggio#2 » martedì 16 aprile 2024, 17:20

Ciao Erika, passo qui a leggerti e lasciarti il mio commento. Intanto mi dispiace che hai avuto problemi tecnici e che non sia riuscita a postare in tempo. Ti capisco. Anche io ho dovuto fare reset e ricominciare dopo le 22.30.
Scrivi benissimo, come sempre. Mi piacciono molto i tuoi racconti. Lo stile che utilizzi mi ha ricordato veramente tanto un libro che ho letto pochi mesi fa. “L’origine della specie” è una raccolta di kim-bo young. Coreana mi pare. La conosci? Anche lei ha scritto racconti e romanzi brevi di questo tipo e mi sono piaciuti un sacco.
Complimenti, peccato non poterlo classificare per l’edizione.
Ti lascio un unico punto su una frase che mi ha stonato un po’.
“Certo” mi ero udita rispondere.
Mi ha lasciato un po’ così. Frastornato.
Erika spero che la prossima volta il computer faccia il suo senza ulteriori problemi. A presto!

Gaia Peruzzo
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Re: Quello giusto

Messaggio#3 » martedì 16 aprile 2024, 21:02

Ok, spero di aver beccato la sezione giusta per rispondere, perché è diversa da quell'altra dei racconti. O almeno a me appare diversa, ma forse perché sono da telefono.

Comunque ciao Erika! Dispiace anche a me che hai avuto problemi per postare il racconto. Sicuramente avrebbe "combattuto" bene. È originale, lascia un leggero posto per l'immaginazione, perché non sappiamo effettivamente che cosa sia l'uomo che lei trova alla fermata del bus. Io me lo sono immaginata come una specie di creatura magica dalle sembianze di uomo-rospo.
Il racconto ha un tocco delicato nonostante il modo in cui lui la tratta alla fine sia violento, ed è qualcosa che mi ha fatto sentire disarmata.
Mi è piaciuto molto l'inizio che si chiude a cerchio col finale. Una gran bella idea. Perché acquista tutto il suo motivo.
Ti avrei fatto una nota sull'ultizzo di alcuni termini che personalmente, in prima persona, non avrei usato, tipo: "amplessi". Però al tempo stesso trovo che abbiano il suo perché e rendano il punto di vista una persona particolare e al quanto poetica.
Incrocio le dita perché vada tutto bene la prossima volta, dato che è anche l'ultima tappa dell'edizione. E ti ringrazio per averci fatto leggere lo stesso il tuo racconto.

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gcdaddabbo
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Re: Quello giusto

Messaggio#4 » giovedì 18 aprile 2024, 19:40

Ciao, Erika! Ho avuto il piacere di leggere un altro tuo racconto. Mi dispiace per quanto ti è accaduto. La vita è piena di imprevisti. A volte è il nostro servo computer a farci dei brutti scherzi; altre volte ci aspettiamo in tv un principe che desti la bella addormentata nel bosco e vediamo la pubblicità di un materasso a molle; in questo racconto mi pare che la brava protagonista dal naso a patata, con gli occhiali da miope, trasformi il suo sospirato amante in rospo e lo segua nello stagno.
La storia è simpatica e scritta bene. Avrebbe meritato certamente un buon posto in classifica. Consolati: Non sarai costretta a giudicare gli altri racconti. Sarà per la prossima. Un abbraccio sincero.

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MatteoMantoani
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Re: Quello giusto

Messaggio#5 » venerdì 19 aprile 2024, 19:51

Ciao Erika,
Ho letto il racconto con interesse, è scritto bene e scorrevole.
A differenza dei commenti entusiasti precedenti, io faccio un secondo un passo indietro: non mi è chiaro chi è la protagonista, è un'umana che si trasforma in rana, o è una rana che ha (cartonescamente) coscienza umana? In entrambi i casi vedo dei problemi, nel primo lo stupro viene giustificato e perdonato alla fine, nel secondo il racconto assume un timbro un po' troppo appunto da cartone, e diventa quindi troppo surreale per i miei gusti.
Faccio quindi fatica a interpretarlo, e l'ho letto due volte XD visti i commenti precedenti deve essere un problema mio. Ci rifletto ancora

LeggErika3
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Re: Quello giusto

Messaggio#6 » mercoledì 24 aprile 2024, 9:31

MatteoMantoani ha scritto:Ciao Erika,
Ho letto il racconto con interesse, è scritto bene e scorrevole.
A differenza dei commenti entusiasti precedenti, io faccio un secondo un passo indietro: non mi è chiaro chi è la protagonista, è un'umana che si trasforma in rana, o è una rana che ha (cartonescamente) coscienza umana? In entrambi i casi vedo dei problemi, nel primo lo stupro viene giustificato e perdonato alla fine, nel secondo il racconto assume un timbro un po' troppo appunto da cartone, e diventa quindi troppo surreale per i miei gusti.
Faccio quindi fatica a interpretarlo, e l'ho letto due volte XD visti i commenti precedenti deve essere un problema mio. Ci rifletto ancora

Ciao Matteo,
ti ringrazio di essere passato a commentare, atto non dovuto e molto gradito.
Non nego i limiti del racconto. Nel mio progetto si trattava di una versione ribaltata ( più carnale) della favola della principessa e del ranocchio dei fratelli Grimm. Dall'unione non salta fuori un principe dai sentimenti delicati, ma è lei che si avvicina alla psicologia "ranesca", non tanto perdonando la violenza (atto umano) quanto accettandola come parte della sua nuova natura animale, dunque più orientata alla riproduzione che alla considerazione di sé. L'accoppiamento riproduttivo delle rane è uno stupro, se lo si considera con parametri umani, che qui vengono perduti durante l'atto.
Il racconto è dichiaratamente surreale, quindi non può andare incontro a chi non apprezza il genere. Mi preme però una coerenza interna che gli permetta di autosostenersi, nella sua brevità.
Grazie e a presto

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MatteoMantoani
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Re: Quello giusto

Messaggio#7 » mercoledì 24 aprile 2024, 9:44

LeggErika3 ha scritto:
MatteoMantoani ha scritto:Ciao Erika,
Ho letto il racconto con interesse, è scritto bene e scorrevole.
A differenza dei commenti entusiasti precedenti, io faccio un secondo un passo indietro: non mi è chiaro chi è la protagonista, è un'umana che si trasforma in rana, o è una rana che ha (cartonescamente) coscienza umana? In entrambi i casi vedo dei problemi, nel primo lo stupro viene giustificato e perdonato alla fine, nel secondo il racconto assume un timbro un po' troppo appunto da cartone, e diventa quindi troppo surreale per i miei gusti.
Faccio quindi fatica a interpretarlo, e l'ho letto due volte XD visti i commenti precedenti deve essere un problema mio. Ci rifletto ancora

Ciao Matteo,
ti ringrazio di essere passato a commentare, atto non dovuto e molto gradito.
Non nego i limiti del racconto. Nel mio progetto si trattava di una versione ribaltata ( più carnale) della favola della principessa e del ranocchio dei fratelli Grimm. Dall'unione non salta fuori un principe dai sentimenti delicati, ma è lei che si avvicina alla psicologia "ranesca", non tanto perdonando la violenza (atto umano) quanto accettandola come parte della sua nuova natura animale, dunque più orientata alla riproduzione che alla considerazione di sé. L'accoppiamento riproduttivo delle rane è uno stupro, se lo si considera con parametri umani, che qui vengono perduti durante l'atto.
Il racconto è dichiaratamente surreale, quindi non può andare incontro a chi non apprezza il genere. Mi preme però una coerenza interna che gli permetta di autosostenersi, nella sua brevità.
Grazie e a presto

Perfetto! Allora, se vuoi, per risolvere questo dubbio potresti rendere più esplicito che stai mostrando la trasformazione di una donna in una rana, come in una versione "ribaltata" dei fratello Grimm.. qui nel laboratorio non hai limiti di caratteri, quindi saresti libera di esplorare questo aspetto. Certamente, vedi tu se il suggerimento può esserti utile anche in funzione dei commenti giù ricevuti o che riceverai :)

LeggErika3
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Re: Quello giusto

Messaggio#8 » mercoledì 24 aprile 2024, 9:55

Manuel Marinari ha scritto:Ciao Erika, passo qui a leggerti e lasciarti il mio commento. Intanto mi dispiace che hai avuto problemi tecnici e che non sia riuscita a postare in tempo. Ti capisco. Anche io ho dovuto fare reset e ricominciare dopo le 22.30.
Scrivi benissimo, come sempre. Mi piacciono molto i tuoi racconti. Lo stile che utilizzi mi ha ricordato veramente tanto un libro che ho letto pochi mesi fa. “L’origine della specie” è una raccolta di kim-bo young. Coreana mi pare. La conosci? Anche lei ha scritto racconti e romanzi brevi di questo tipo e mi sono piaciuti un sacco.
Complimenti, peccato non poterlo classificare per l’edizione.
Ti lascio un unico punto su una frase che mi ha stonato un po’.
“Certo” mi ero udita rispondere.
Mi ha lasciato un po’ così. Frastornato.
Erika spero che la prossima volta il computer faccia il suo senza ulteriori problemi. A presto!

Ciao Manuel,
ti ringrazio tanto di essere passato a commentare.
Non conosco la raccolta che citi, ma è già nel mio carrello Amazon, quindi sarà idealmente la mia lettura per il prossimo ponte.
la frase che ti ha lasciato perplesso nasce dal tentativo di esprimere lo stupore di quando ci si comporta in maniera differente da quanto ci si sarebbe aspettato, quando ci si sorprende da soli. Come se un'altra parte di noi avesse preso il controllo. Ma... la sto già facendo troppo lunga per una frase venuta male.
Alla prossima volta! Vado a cercare il tuo racconto.

LeggErika3
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Re: Quello giusto

Messaggio#9 » mercoledì 24 aprile 2024, 10:03

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Erika! Ho avuto il piacere di leggere un altro tuo racconto. Mi dispiace per quanto ti è accaduto. La vita è piena di imprevisti. A volte è il nostro servo computer a farci dei brutti scherzi; altre volte ci aspettiamo in tv un principe che desti la bella addormentata nel bosco e vediamo la pubblicità di un materasso a molle; in questo racconto mi pare che la brava protagonista dal naso a patata, con gli occhiali da miope, trasformi il suo sospirato amante in rospo e lo segua nello stagno.
La storia è simpatica e scritta bene. Avrebbe meritato certamente un buon posto in classifica. Consolati: Non sarai costretta a giudicare gli altri racconti. Sarà per la prossima. Un abbraccio sincero.

Grazie di essere passato! Esatto, ho voluto trasformare la fin troppo celebre favola del principe ranocchio in qualcosa di meno caramelloso.
Non mi dispiace commentare i racconti, ma ammetto che l'unico vantaggio di non aver postato correttamente è quello di non dover stilare la classifica. Quindi adesso vado a cercarti in gara per un commento senza impegno.

LeggErika3
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Re: Quello giusto

Messaggio#10 » mercoledì 24 aprile 2024, 10:08

Gaia Peruzzo ha scritto:Ok, spero di aver beccato la sezione giusta per rispondere, perché è diversa da quell'altra dei racconti. O almeno a me appare diversa, ma forse perché sono da telefono.

Comunque ciao Erika! Dispiace anche a me che hai avuto problemi per postare il racconto. Sicuramente avrebbe "combattuto" bene. È originale, lascia un leggero posto per l'immaginazione, perché non sappiamo effettivamente che cosa sia l'uomo che lei trova alla fermata del bus. Io me lo sono immaginata come una specie di creatura magica dalle sembianze di uomo-rospo.
Il racconto ha un tocco delicato nonostante il modo in cui lui la tratta alla fine sia violento, ed è qualcosa che mi ha fatto sentire disarmata.
Mi è piaciuto molto l'inizio che si chiude a cerchio col finale. Una gran bella idea. Perché acquista tutto il suo motivo.
Ti avrei fatto una nota sull'ultizzo di alcuni termini che personalmente, in prima persona, non avrei usato, tipo: "amplessi". Però al tempo stesso trovo che abbiano il suo perché e rendano il punto di vista una persona particolare e al quanto poetica.
Incrocio le dita perché vada tutto bene la prossima volta, dato che è anche l'ultima tappa dell'edizione. E ti ringrazio per averci fatto leggere lo stesso il tuo racconto.

Ciao Gaia, grazie di essere passata a commentare comunque!
Sono contenta che ti sia piaciuto. La parola "amplesso" è in effetti un po' aulica per un pensiero fra sé e sé...ci penso meglio.
A presto

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Daniele
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Re: Quello giusto

Messaggio#11 » giovedì 25 aprile 2024, 16:25

Ciao Erika, spiace che tu non abbia potuto partecipare alla gara, passo a dare per quel che posso un piccolo contributo.
Trovo la scrittura scorrevole, il narratore in prima al passato mi piace, è un narratore forte che può anche parlare col sennò di poi, tu questa opportunità non l'hai sfruttata, ma potresti considerarla... personalmente mi piace di più quando c'è una sorta di necessità che esista, mi spiego: a chi sta raccontando la vicenda? Perchè? Se lo stesse raccontando a qualcuno che è lì con lei, o stesse scrivendo una lettera o altro sarebbe più giustificato, così è quasi come lo raccontasse a noi che leggiamo ed è un po' una rottura della quarta parete. Ma è un'impressione personale mia, quindi prendila con le pinze.
La storia mi è piaciuta, la trama è gestita bene, forse una miglioria potrebbe essere il seminare in modo molto mascherato il fatto che sia lì per deporre le uova, o che ci sia una qualche possibilità di aspettarsi del.soprannaturale, proprio perché lei, raccontando al passato, il soprannaturale sa che c'è, lo ha vissuto e lo sta vivendo sulla sua pelle. Racconto comunque da posizioni alte se avessi dovuto metterti in una classifica.

A rileggerti presto!

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Luca Moggia
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Re: Quello giusto

Messaggio#12 » mercoledì 1 maggio 2024, 12:55

Ciao Erika,

un racconto che si legge davvero bene, senza intoppi, grazie a una scrittura molto fluida.
C'è solo una piccola sbavatura, che ti segnalo giusto nel caso ti fosse sfuggita: "mi era scivolato alle mie spalle".

Il tema è sicuramente centrato con la protagonista, poco interessata alle storielle, che attende l'uomo giusto per lei
salvo poi scoprire che questo "principe" è in realtà (letteralmente) una bestia.
Di per sé la dinamica non è fra le più innovative ma tu sei riuscita a trasformarla in una storia originale!

Buono anche il modo in cui hai reso l'interiorità della protagonista, specie nella prima parte, quando si racconta.
La sua reazione nel momento in cui il rospo la immobilizza e la trascina nello stagno mi è invece sembrata più debole.
Data la situazione direi che avrebbe dovuto essere terrorizzata ma la narrazione descrive la scena in modo abbastanza
neutro. E' vero che la rievocazione di quei momenti viene fatta dalla protagonista ormai trasformata in una donna-rana e che pertanto potrebbe percepire questo evento come qualcosa di più ordinario.
Questa riflessione l'ho però fatta a posteriori perché durante la lettura ero immerso nella ragazza-umana e quindi mi aspettavo una reazione coerente con la sua sensibilità.

Mi sono ricordato di "Naga" e noto che ti piace impostare i racconti come flashback :)
Qui l'effetto sorpresa finale forse è un po' più debole perché la parte del presente narrativo è ridotta all'osso.

In sintesi un buon racconto che avrei classificato in terza-quarta posizione, soprattutto per lo stile e l'originalità della storia.

Alla prossima!

Luca
"A volte, impazzire è una risposta appropriata alla realtà" - Philip K. Dick

LeggErika3
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Re: Quello giusto

Messaggio#13 » mercoledì 1 maggio 2024, 19:26

Daniele ha scritto:Ciao Erika, spiace che tu non abbia potuto partecipare alla gara, passo a dare per quel che posso un piccolo contributo.
Trovo la scrittura scorrevole, il narratore in prima al passato mi piace, è un narratore forte che può anche parlare col sennò di poi, tu questa opportunità non l'hai sfruttata, ma potresti considerarla... personalmente mi piace di più quando c'è una sorta di necessità che esista, mi spiego: a chi sta raccontando la vicenda? Perchè? Se lo stesse raccontando a qualcuno che è lì con lei, o stesse scrivendo una lettera o altro sarebbe più giustificato, così è quasi come lo raccontasse a noi che leggiamo ed è un po' una rottura della quarta parete. Ma è un'impressione personale mia, quindi prendila con le pinze.
La storia mi è piaciuta, la trama è gestita bene, forse una miglioria potrebbe essere il seminare in modo molto mascherato il fatto che sia lì per deporre le uova, o che ci sia una qualche possibilità di aspettarsi del.soprannaturale, proprio perché lei, raccontando al passato, il soprannaturale sa che c'è, lo ha vissuto e lo sta vivendo sulla sua pelle. Racconto comunque da posizioni alte se avessi dovuto metterti in una classifica.

A rileggerti presto!

Ciao Daniele,
ti ringrazio di essere passato a leggere e commentare. E, più in particolare, ti ringrazio della tua riflessione a proposito della prima persona al passato. Ammetto che la scelgo spesso come confort zone (mi fa sentire più vicina al personaggio e me ne facilita la resa). Però è vero che deve avere una ragion d'essere: perché racconta, a chi? Altrimenti diventa uno strumento per me, non per il lettore. Quindi faccio tesoro di quest'osservazione.
Concordo sul fatto che la "deposizione" andasse seminata meglio nel testo.
Grazie ancora.

LeggErika3
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Re: Quello giusto

Messaggio#14 » mercoledì 1 maggio 2024, 19:32

Luca Moggia ha scritto:Ciao Erika,

un racconto che si legge davvero bene, senza intoppi, grazie a una scrittura molto fluida.
C'è solo una piccola sbavatura, che ti segnalo giusto nel caso ti fosse sfuggita: "mi era scivolato alle mie spalle".

Il tema è sicuramente centrato con la protagonista, poco interessata alle storielle, che attende l'uomo giusto per lei
salvo poi scoprire che questo "principe" è in realtà (letteralmente) una bestia.
Di per sé la dinamica non è fra le più innovative ma tu sei riuscita a trasformarla in una storia originale!

Buono anche il modo in cui hai reso l'interiorità della protagonista, specie nella prima parte, quando si racconta.
La sua reazione nel momento in cui il rospo la immobilizza e la trascina nello stagno mi è invece sembrata più debole.
Data la situazione direi che avrebbe dovuto essere terrorizzata ma la narrazione descrive la scena in modo abbastanza
neutro. E' vero che la rievocazione di quei momenti viene fatta dalla protagonista ormai trasformata in una donna-rana e che pertanto potrebbe percepire questo evento come qualcosa di più ordinario.
Questa riflessione l'ho però fatta a posteriori perché durante la lettura ero immerso nella ragazza-umana e quindi mi aspettavo una reazione coerente con la sua sensibilità.

Mi sono ricordato di "Naga" e noto che ti piace impostare i racconti come flashback :)
Qui l'effetto sorpresa finale forse è un po' più debole perché la parte del presente narrativo è ridotta all'osso.

In sintesi un buon racconto che avrei classificato in terza-quarta posizione, soprattutto per lo stile e l'originalità della storia.

Alla prossima!

Luca

Ciao Luca,
grazie di essere passato.
Prima di tutto: vero che mi piacciono (molto) i flashback. Evidentemente fin troppo, visto che te ne sei accorto con un paio di racconti. Cercherò di cambiare un po' struttura, altrimenti divento ripetitiva.
Hai ragione anche del fatto che la reazione della protagonista allo "stupro anfibio" sia assai debole. Nella mia testa (lo hai inteso perfettamente) la sua mentalità è diventata più animalesca, quindi la brutalità è diventata più un passaggio inevitabile della natura. Ma se ti ha lasciato perplesso è perché evidentemente manca qualche particolare a renderlo evidente.
Grazie!

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