Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Avatar utente
antico
Messaggi: 7493

Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2016, 2:31

Immagine

Questo è il gruppo NAIRE della TARENZI EDITION con Luca Tarenzi nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo NAIRE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SIAGHAL.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo LIATHAN.

I primi QUATTRO racconti di questo raggruppamento avranno diritto alla pubblicazione immediata sul sito ed entreranno tra i finalisti che verranno valutati direttamente da Luca Tarenzi. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito.

Per la composizione dei gruppi abbiamo deciso di sperimentare un nuovo criterio andando, a giro, a disporre per primi tutti gli autori partecipanti in base ai punti Rank di Era e poi completando i raggruppamenti con i restanti autori in base all'orario di consegna.

E ora vediamo i racconti ammessi a NAIRE:

Fatmah, di Marco Roncaccia, ore 00.26, 2908 caratteri
La riserva, di Beppe Roncari, ore 22.23, 2994 caratteri
L’ago della bilancia, di Eleonora Rossetti, ore 00.08, 2909 caratteri
Cambiamenti climatici, di Erika Adale, ore 00.46, 2671 caratteri
La divina spigolatura, di Andrea Partiti, ore 00.04, 2950 caratteri
Sotto controllo, di Maria Rosaria Del Ciello, ore 23.26, 2484 caratteri
La fiera del nulla, di Alexandra Fischer, ore 22.27, 2684 caratteri
Inferno o paradiso?, di Carla Anastasio, ore 00.32, 2296 caratteri
L’originaria, di Fabiana Donato, ore 22.56, 3269 caratteri MALUS DI 6 PUNTI
Insieme, di Federico Martello, ore 23.00, 2961 caratteri
Prometeo, di Francesco Cascione, ore 23.35, 2993 caratteri
Attento a ciò che desideri, di Michele Botton, ore 00.20, 2976 caratteri
Contatto, di Sandro Capone, ore 00.58, 2979 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 29 gennaio per commentare i racconti del gruppo SIAGHAL. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che sarò fiscale e non accetterò classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradisco essere avvertito, sapete come trovarmi. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete più di dieci giorni per commentare e classificare i TREDICI racconti del GRUPPO SIAGHAL e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete TRENTOTTO a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, dieci giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti.
– 6 punti malus per chi commenta la metà dei racconti + 1
– 13 punti malus per chi non commenta i racconti o arriva a commentarne meno della metà + 1
Cominciate a utilizzare il contatore del forum per calcolare i caratteri. Selezionate l'area desiderata e fate calcolare.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel GRUPPO SIAGHAL.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA TARENZI EDITION A TUTTI!




Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2016, 23:40

Ricordo a tutti che:

Gli autori del gruppo NAIRE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SIAGHAL.

cristina.danini
Messaggi: 90

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 20 gennaio 2016, 10:40

Ciao a tutti, è stato un piacere partecipare per la prima volta nella nuova arena!
Ecco la mia classifica:

1) Prometeo, di Francesco Cascione
Il tuo racconto è davvero incredibile. E' bello, straziante, nostalgico. Racconti un amore dannatamente umano, provato da un angelo, che crea il sogno come momento di contatto tra il mondo divino e quello terrestre. In questo mi ricordi certi tratti del Romanticismo tedesco, e l'ho molto apprezzato. Arrivi dritto all'anima del lettore, e nonostante la carica emotiva il racconto scorre che è un piacere. Quando finisce si resta svuotati.

2) Insieme, di Federico Martello
Complimenti davvero. Presi i singoli elementi del tuo racconto sembrano tutti grandi classici: un padre assente, un'adolescente che cerca di fuggire alla realtà con la droga fino a morire per overdose, una madre che soffre ma non ha agito quando era il momento.
Eppure attraverso la tua penna niente è scontato, il dolore passa nella sua pienezza, il pentimento e l'impotenza sono assordanti. E il padre rimane assente, com'è sempre stato.
Bella trovata il litigio tra angelo e demone per le due anime, e sa amante dei lieti fini ho apprezzato che alla fine meritassero entrambe il paradiso, perché in modi diversi entrambe sono state uccise.

3) Fatmah, di Marco Roncaccia
Ho trovato il tuo racconto veramente meraviglioso. C'è tutto: il tema, l'amore, il dramma, la non convenzionalità, la sfida al razzismo, la musica che accompagna le nostre esperienze. Mi piace la cornice della colonna sonora (che purtroppo credo di non aver colto appieno non essendo il mio dialetto) e mi piace come il protagonista scelga da solo di condannarsi per difendere quella che, in un certo senso, per lui era una visione angelica. Una bella sfida a chi addita i rom come fossero bestie, dulcis infundo. Credo non serva aggiungere altro!

4) Cambiamenti climatici, di Erika Adale
Del tuo racconto ho apprezzato molto la fusione tra sacro, mistico e scienza (e di sicuro ora starò molto più attenta mentre andrò in montagna...). La citazione finale dell'Apocalisse rende tutto più "reale". Le immagini sono vivide e il lettore scopre tutto ciò che descrivi insieme al protagonista, dal giaccio che si rompe alla salma congelata, che si rivela angelo caduto.

5) La riserva, di Beppe Roncari
Mi ha stupita molto il genere western abbinato a questo tema, ma ho apprezzato molto il racconto. Lo scambio di battute tiene alta la tensione e porta a parteggiare inevitabilmente per l'indiano, sapendo che è portatore di una conoscenza che non arriverà mai al cowboy. Il finale lascia a bocca aperta e con tanta voglia di attraversare le fiamme per arrivare a questo eden riservato ai nativi!

6) Sotto controllo, di M.R. del Ciello
Il tuo racconto mi è piaciuto veramente molto, forse perché è una storia che mi sembra di aver visto in amiche o compagne di scuola.
Nelle prime due righe sembra quasi che Viola si stia adeguando controvoglia a una cena troppo leggera, preparata forse da una vecchia nonna. Ma già dalla terza riga e dalla sua ossessione per i numeri si capisce che il suo vero problema è l'anoressia, peggiorata dal fatto che neanche il fratello faccia nulla per aiutarla, salvo l'unica battuta ironica che sentiamo di sfuggita, mentre lui torna alla sua vita. Ma Viola ha un problema ulteriore dentro l'anoressia: è infatti convinta di trovarsi su un baratro (forse le sue paure?) e che solo se sarà abbastanza leggera non ci cadrà dentro. Forse per questo vede nella magrezza estrema il suo paradiso, perché solo così potrà volare e raggiungere il paradiso della perfezione, che vede tanto lontano.
Mi hai riportata ai giorni da ragazzina grassoccia e insicura, quindi ho un solo commento: complimenti!

7) Attento a ciò che desideri, di Michele Botton
Ti meriti una standing ovation!!
Scherzi a parte, il racconto è davvero divertente e originale. L'apprendista angelo che richiede di fare un Erasmus all'inferno credo sia un'idea del tutto nuovo, al limite ci si limitava a spedirli sulla terra... Poi il racconto letterario come girone infernale è un gioco scatole molto carino, oltre a dire grandi verità... Insomma, un humor leggero, si legge che è un piacere e scorre fino alla fine. Viene voglia di sapere di cosa ne sarà del povero alunno nel girone dei sodomiti e come mai tornerà al paradiso...

8) La fiera del nulla, di Alexandra Fischer
Concordo con Francesco, è un bel racconto di formazione. Tutti abbiamo avuto un luogo che temevamo e insieme ci attirava quando eravamo ragazzini, e per la tua protagonista è una casa disabitata. Un classico forse, ma che qui prende vita e voce proprio dall'inconscio e dalle paure di Cristina. La stanza che incontra alla fine è simbolo di paradiso e inferno non solo per i colori, ma anche come metafora di quel che sceglierà di fare la protagonista. E la sua comprensione di temere il nulla ci mostra che la sua vera scelta è crescere.

9) La divina spigolatura, di Andrea Partiti
Innanzitutto complimenti per aver sostenuto un intero racconto sotto forma di dialogo. Mi piace l'idea del proprio paradiso che si trasforma in inferno, o meglio che o diventa nel momento in cui tutti se ne lamentano e si arriva a chiedersi perché mai lo si è creato così. Porta anche a riflettere se davvero dobbiamo lamentarci di tutto come facciamo (e, andiamo, anche a provare un po' di compassione per Dio, anche solo per tutte le preghiere che gli facciamo ascoltare...)

10) L'ago della bilancia, di Eleonora Rossetti
Non c'è che dire, questo racconto è letteralmente a metà tra cielo e inferno. Non mi è chiaro se il protagonista sia effettivamente l'ultima anima rimasta o la sua solitudine, il grigiore e l'improvviso ritrovarsi senza alimenti faccia parte della punizione/prova per capire da che parte dell'oltretomba debba andare.
Mi piace l'amara ironia per cui diavolo e Dio distolgano infine l'attenzione dal purgatorio per concentrarsi sui terrestri, litigandosi l'intera razza umana...

11) Inferno o Paradiso? di Carla Anastasio
Veniamo al tuo racconto. La partenza mi sembrava già sentito: uomo assoggettato alla moglie e sottomesso alla madre che non reagisce verso nessuna delle due. Ma la prima novità è che quest'uomo la forza di cambiare la trova, e parte per un'isola che immagina sarà il suo paradiso! Peccato che giunto qui, povero cristo, scopre i disastri della chirurgia estetica a a banalità di un prevedibile e noioso paradiso. E qui arriva il vero colpo di scena: non cerca un novo paradiso, ma matura (almeno, nella mia idea) e si rende conto che il suo iniziale "inferno" è il luogo dove in realtà stava meglio!
Ti faccio i miei complimenti, anche per il sorriso strappato nel finale.

12) Contatto, di Sandro Capone
Come ti hanno detto sopra ti faccio i miei complimenti per l'ambientazione. Mi piace come sia principalmente fantascientifica, ma la realtà venga riportata dal ragazzo che ascolta musica metal. Avrei voluto però un po' più di azione, mentre quel che succede è che trovano, poi perdono e poi a quanto ho capito ritrovano la colonia originale di angeli. Buono spunto, sono convinta che possa migliorare.

13) L'originaria, di Fabiana Donato
Purtroppo devo dire di aver fatto molta fatica anch'io a capire il racconto, ho dovuto leggerlo un paio di volte e comunque ho alcuni dubbi. Per quanto riguarda l'aderenza al tema mi è chiaro che i demoni rappresentino l'inferno, ma il cielo sarebbero i viaggi? Il loro amore?
Anche i puritani di cui parli all'inizio non capisco bene che senso abbiano, dato che poi non ricompaiono. Se la sola funzione è far nascondere i protagonisti forse sarebbe bastato un espediente più semplice.
Comunque sono sicura che con più battute a disposizione possa migliorare.

Daniel Travis
Messaggi: 443
Contatta:

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 21 gennaio 2016, 3:09

Ecco la mia classifica:

1) La divina spigolatura di Andrea Partiti.
L'idea è semplice (leggi: intuitiva da leggere, ma per niente banale o facile da creare e scrivere) ed estremamente azzeccata, rispetta in pieno il tema con un twist validissimo e apre un multiverso di possibilità (letteralmente) racchiuso in un tono quotidiano che lo rende al contempo sfizioso e per nulla pesante. La forma del dialogo non solo è stata un'ottima scelta ma è sviluppata molto bene. Indubbiamente uno dei miei racconti preferiti letti finora - il che mi rende difficilissmo trovare critiche: non vedo niente da aggiungere o da tagliare, e anche i piccoli dettagli (esempio: "[...] e la seconda volta qualcosa che non va la trovano.") contribuiscono a strappare un sorriso in più. Insomma, mi sia concessa l'assenza di critiche costruttive in favore solo di enormi complimenti.
E concordo con gli altri commentatori: funziona da racconto, funzionerebbe molto bene su un palcoscenico.

2) Cambiamenti climatici di Erika Adale
Su un racconto così breve, brillare con la pura forza dello stile è una sfida davvero estrema, e senza dubbio Erika l'ha vinta. La trama, solida e lineare, scorre bene, ma da sola potrebbe non testimoniare la qualità complessiva del racconto: non per suoi difetti ma perché, specie per appassionati del genere, apre la porta a un finale atteso. Atteso, ma così potente da colpire il lettore dentro. "Lovecraftiano" è un aggettivo spesso abusato e non voglio unirmi ai colpevoli, ma Cambiamenti climatici (meravigliosa scelta per il titolo, peraltro) me lo porta alla mente perché offre un'inquietudine che non si limita a un jump scare cinematografico, per così dire, e non svanisce quando si staccano gli occhi dalla pagina, ma s'intensifica in un crescendo e accompagna il lettore anche a racconto finito. La fondazione mitologica in chiusura non fa altro che aggiungere valore al testo: insomma, l'uso delle parole in questo racconto è frutto di abilità vera. Splendido lavoro.

3) Insieme di Federico Martello
Un esempio eccellente di come sfruttare al meglio 3000 caratteri per raccontare una storia sentita, appassionata, intensa, solida, completa e in tema. Lo stile è, naturalmente, il punto forte, e trascina emotivamente il lettore nel dolore e nella tentazione nascosta tra le sue pieghe, fino all'azione redentrice dell'Angelo, che fa quello che deve per portare giustizia. Andando a cercare il pelo nell'uovo, forse si sente un minimo grado di banalità in alcune premesse ("La droga era la ribellione di un adolescente ad un padre severo, tutto qui. Se solo l’avesse capito prima, se solo le avesse parlato, forse…"), ma si tratta di una riflessione a posteriori, non di un limite che blocca o disturba il coinvolgimento: l'emozione arriva forte e chiara fino al lieto fine. Ottimo lavoro, sicuramente tra i migliori.

4) Prometeo di Francesco Cascione
Splendida storia.
Se a una prima lettura (fatta la sera prima di un esame e con un mal di testa terribile, devo premetterlo) il linguaggio poetico che accompagna questa storia d'amore classica e intensa mi era sembrato in un paio di punti ingombrante, rileggendolo oggi non solo non mi disturba, ma mi accompagna in modo fluido e delicato nel dolore fulcro del racconto. In breve, ottimo stile. In più, anche se ho chiamato la storia d'amore "classica", sono rimasto piacevolmente sorpreso e colpito dalla visione di un Prometeo che dona il Sogno all'umanità per amore, una scelta ben realizzata che dà ulteriore valore e intensità a un gran bel racconto. PS: ora che ci penso, funziona anche una “lettura alternativa” in cui il racconto è il delirio del Prometeo protagonista, tormentato dagli incubi di un immaginario amore impossibile. Preferisco comunque l'altra, ma che ci sia la possibilità è molto carino.
In quattro parole, mi piace un sacco.

5) La Riserva di Beppe Roncari
Da "figlio di Firefly", non posso che apprezzare quando un autore prende un genere e gli piazza un cappello da cowboy sulla testa... Specialmente se l'operazione riesce bene, come nel caso di questo racconto. L'ambientazione e il tono sono senza dubbio il punto forte di questa "storia di bustarelle" in chiave mistica, e filano splendidamente su una trama semplice, o meglio, su questo efficace spaccato dei Grandi Pascoli, e su immagini e personaggi immediati e forti.

6) L'ago della bilancia di Eleonora Rossetti
Gran bel racconto. L'idea di partenza, oltre a centrare il tema egregiamente, si offre a una storia cinica e scanzonata in cui Dio e Satana si vedono ridotti, di fatto, a scommettitori patologici e infantili alla mercé di chi è in grado di scegliere. Se dovessi trovare un difetto direi che il tono del protagonista a volte mi suona altalenante, ma si tratta probabilmente di pura sensibilità personale e, soprattutto, non toglie molto alla qualità complessiva del racconto, che mi ha preso moltissimo specialmente quando, sul finale, l'ho rivisto come "genesi" (beh, di fatto apocalisse, ma ci siamo capiti) del Limbo. Bella prova.

7) Contatto di Sandro Capone
Confesso che per inquadrare bene la vicenda mi ci sono volute un paio di letture, e questo sicuramente può essere un piccolo limite (ammesso e non concesso che non fossi completamente fuso io), bilanciato però dal fatto che, superato quello scoglio, la storia è efficace, un'ottima rivisitazione in chiave sci fi (con tanto di "disturbi satanisti" nel mezzo) che diverte, coinvolge e mette in scena un'ambientazione davvero interessante (molto carino come setting per un gioco di ruolo, peraltro), in cui si potrebbero narrare molte storie. Se aggiungiamo personaggi con cui è facile simpatizzare, e la valutazione è sicuramente positiva. Gran bel lavoro.

8) Attento a ciò che desideri di Michele Botton
13) Mi accodo ai complimenti per un ottimo racconto semplice (semplice per il lettore, che non vuol dire sciocco o semplice da scrivere, sia chiaro) e divertente, ben costruito (forse avrei aggiunto una virgola qua e là per dare un ritmo diverso, ma niente di più) e che si regge bene e comodamente sul meta-inferno dei concorsi letterari.
Ultima nota sul finale "da osteria": ci sta, funziona, eppure io ci avrei messo un piccolo twist (tipo il Girone del Laboratorio come ha scritto Timetrapole, o l'Angelo che esulta per essere stato assegnato ai sodomiti). Ma è un commento leggero e personalissimo.
In conclusione, ottimo lavoro.

9) La fiera del nulla di Alexandra Fischer
lL"iniziazione estiva" della protagonista, il luogo di potere che attende soltanto qualcuno con abbastanza coraggio, immaginazione e intraprendenza da prenderne possesso, la semplicità con cui la vicenda fila e si intreccia... Funziona tutto.
Un appunto:
Lei, invece, aveva visto delle luci accese qualche settimana prima e il suo spirito di avventura si era risvegliato, forse per via delle parole della sua vicina: “Tutto quello che ci circonda contiene in sé il cielo e l’inferno. Bisogna tenere gli occhi spalancati e non lasciarsi fermare dalle false credenze. Altrimenti la vita diventa una fiera del nulla, fatta solo di rumore e immagini colorate che si dileguano senza lasciare nulla al nostro spirito”.
Quel modo di considerare la realtà aveva toccato profondamente Cristina.

Pur essendo un punto centrale di un racconto che altrimenti scorre molto bene, mi suona molto striminzito e didascalico, una parentesi in cui anziché mostrarmi un momento di crescita, mi viene spiegato per filo e per segno come crescere, e questo spezza un po' il ritmo (per quanto sia facile che succeda in 3000 caratteri, naturalmente).

10) Sotto controllo di Maria Rosaria del Ciello
Il tema affrontato è tragico (o meglio drammatico), importante e intenso, e già solo l'averlo messo in gioco con rispetto e verosimiglianza è una nota di merito, considerati i preconcetti naturalizzati che spesso si sentono sull'argomento. Ho colto molte somiglianze con storie di vita ascoltate e lette da persone che hanno affrontato (e affrontano) DCA e situazioni affini, e rivedere alcuni dettagli così “reali” in questo racconto sicuramente è positivo.
Detto questo: lo stile è buono e mette bene in luce questo spaccato di vita, il tono riesce a far emergere la gravità della situazione senza pesare sul lettore, il tema è rispettato: insomma, una valutazione positiva. Appunti critici: tanto la micro-vicenda quanto lo stile appaiono molto didascalici, quasi si trattasse di un "caso esempio standard" a volte, il che smorza un po' la forza comunicativa della storia (esempio: "Niente sprechi, perché la nostra società ha bisogno di rigore e controllo. Una società obesa di cibo, di denaro, di persone, di chiacchiere che non significano nulla"); inoltre il finale suona un po' ridondante ("sarebbe riuscita a raggiungere [...] Il suo paradiso. [A} sfuggire alla bocca dell’inferno [...] E [...] a toccare il cielo con un dito").

11) Fatmah di Marco Roncaccia
Due parole iniziali sulla "questione del razzismo", per così dire: mi è suonata un po' telefonata, un po' troppo on the nose a livello espressivo, quasi banalizzata, per quanto nel contesto del racconto sia sicuramente verosimile a livello di trama.
Purtroppo non ho potuto seguire a dovere la pista musicale, che ho trovato un elegante contrappunto ma che forse avrei apprezzato di più conoscendo da prima la canzone. Per il resto, è una resa bella e romantica di una storia classica (l'amante pronto a difendere l'amato/a fino all'estremo, fino a uccidere o a essere uccisi, senza sapere alla fine se è "diavolo o santo"), sicuramente in tema e ben raccontata, con poche sbavature, anche se forse si sente che tanto contenuto è stato compresso per rientrare nei 3000 caratteri.

12) L'Originaria di Fabiana Donato
Vedo luci e ombre in questo racconto: c'è un'ispirazione, forte, e questo si sente ed è cruciale; la trama in sé funziona, classica forse ma anche potente; e alcune espressioni (esempio: "prese il bastone di ferro [...] e li colpì così forte da sentire il loro sangue in bocca") colpiscono in pieno e trascinano il lettore nel racconto.
Però, come hanno già notato altri commentatori, si nota la fretta di consegnare e soprattutto la scelta di scartare frammenti e comprimere (anziché eliminare determinati elementi della narrazione in toto) per rientrare nei famigerati 3000 caratteri. La conseguenza sono parti estremamente allungate a confronto con frasi, spiegazioni, "riassuntini" stringatissimi che catapultano fuori dal racconto. A parte questo, cambiamenti estremi e non sufficientemente motivati di tono rispetto all'atmosfera aulica dominante e problemi di punteggiatura (esempio: "Comparve una donna dalla pelle verdastra con due fessure invece degli occhi. "Chi osa toccare i miei animali! Tu essere insignificante cosa ti porta nella mia foresta?!""; seguendo la brevità della descrizione che priva di pathos la creatura e la punteggiatura del dialogo, si percepisce quasi una parentesi comica accidentale) impediscono alla storia di realizzare tutte le sue potenzialità.
Insomma, ci sono aspetti su cui lavorare nel trasferire la visione su carta (o meglio, tastiera), ma c'è anche una buona visione di fondo da trasferire.

13) Inferno o paradiso? Di Carla Anastasio
Bel punto di partenza e divertente lo svolgimento, ma il racconto per me rivela due difetti: primo, il tema. Non perché non sia aderente, anzi: l'angolazione scelta per osservarlo è interessante, ma è come se il racconto e i suoi personaggi volessero costantemente ricordare il lettore che sì, siamo proprio tra inferno e paradiso, e questi "reminder" risultano nel complesso non del tutto organici: finiscono per distrarre dalla storia smorzandola. Il secondo difetto è che la storia suona effettivamente affrettata, non tanto per i caratteri quanto per lo stile. Insomma, ottimo punto di partenza per quanto mi riguarda, ma per farne un racconto fatto e finito consiglierei di lavorare sui dialoghi e sul ritmo.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Avatar utente
Jacopo Berti
Messaggi: 441

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » giovedì 21 gennaio 2016, 14:28

Ecco la mia classifica.

È necessaria una premessa. Stavolta è stato più difficile compilare la classifica: non sono riuscito a fare una valutazione complessiva se non a tavolino. Questo perché mi sono imposto di dare un peso oggettivo all'aderenza al tema, che in alcuni racconti anche belli, è scarsa; viceversa, altri racconti magari non sono altrettanto riusciti proprio per la fatica ad attenersi allo spunto di Tarenzi,

Perché in questa edizione è stato diverso? Perché quasi qualunque situazione di difficoltà, di conflitto, di lotta tra due opposti, può essere messa in realazione col binomio cielo/inferno. Non dico che ci si deve attenere alla lettera, e credo che un'interpretazione in senso lato può ottenere nel parametro "tema" quanto un racconto che lo affronta di petto. Però se uno parla di inferno, paradiso o aldilà in generale, di salvezza delle anime, di contrappassi, gironi, angeli e demoni, santi e miracoli ecc., va sul sicuro. Se uno parla di lavatrice come paradiso e lavare a mano come inferno, beh, quantomeno rischia. Tanto più rischia uno che scrive "quel che il tema gli ha fatto venire in mente".
Ho deciso che l'aderenza al tema conterà per un terzo; un terzo della valutazione è sui contenuti (idee, concetti in sé, a prescindere dal tema) e la restante parte sullo stile (grammatica, sintassi, linguaggio, aspetti formali).
Questo mi consente di premiare un racconto onesto in tutte e tre le parti piuttosto che un racconto eccelso che non considera affatto il tema assegnato.

Ovviamente anche se mi sono fatto delle classifiche parziali, non ve le renderò note, trovandole di cattivo gusto.

1) Insieme, di Federico Martello
È difficile far finire bene un racconto del genere senza che il lettore percepisca, con sprezzante disillusione, che "finisce bene perché è un racconto". Ma secondo me tu ce l'hai fatta, bravo!
Abbiamo sempre in mente il Diavolo come persuasore, opportunista, accaparratore di anime con l'inganno. Qui invece mostri – per usare termini con aspetti anche teologici – il rapporto complesso tra "giustizia" e "giustificazione"; giustificazione come antidoto all'opportunismo del diavolo.
Lo "scontro" tra Angelo e Demone è davvero bello. Il primo lo descrivi come impassibile, perentorio, ma sembra quasi lo faccia per mantenere il suo ruolo. Interiormente però gioisce.
Il diavolo invece s'infiamma e infiamma, si rode, brucia d'ira. Era salito sulla terra per raccogliere anime, si era adoperato in prima persona insinuandosi nei pensieri di Elena nel momento della fragilità per la figlia morta. Ma alla fine fallisce, ritorna all'inferno attraverso una "caduta". Sostantivo che non passa inosservato. Ogni volta che un'anima viene salvata, il demone rivive l'esperienza originale della caduta.

Il racconto funzionerebbe anche se fosse abbastanza piano e consistesse solo di narrazione oggettiva. Alcune "piccole idee" invece, lo rendono ancora più credibile e vivo.
Ne sottolineo una, su tante. Questa madre con la figlia, come una rappresentazione della Pietà, "Spazzola i capelli piano, le scioglie i nodi. Da quanto sua figlia non aveva capelli così in ordine?".

Ad ora, sei il migliore. Non ho ancora letto tutti i racconti, ma è verosimile che tu lo rimanga.


2) Cambiamenti climatici, di Erika Adale
Bravissima! Mi hai catturato sin dall'inizio e sei riuscita a portarmi alla fine tutto d'un fiato. È vero che non appena il testo si sofferma sulla stranezza del ritrovamento chi conosce il tema sa già dove vuoi andare a parare. Ma lo stile mi ha aiutato a far tacere quella parte di lettore smaliziato.
L'idea è proprio bella: collegare i cambiamenti climatici a un pericolo soprannaturale è davvero geniale. Rappresenta un monito a cui tengo molto: che i rischi che si corrono devono essere sempre sopravvalutati perché assieme al rischio e ai danni che si possono calcolare si presenteranno eventi del tutto imprevedibili.

Poi se uno conosce Dante, può ricordarsi dell'ultimo canto dell'inferno che raffigura Satana imprigionato nel ghiaccio:
"Lo ’mperador del doloroso regno
da mezzo ’l petto uscia fuor de la ghiaccia".

È un racconto quasi perfetto, che meriterebbe sviluppi.


3) La divina spigolatura, di Andrea Partiti
L'incipit mi è piaciuto molto, sia per l'inizio in medias res sia per il soffermarsi su piccoli particolari con un quali non puoi che accattivare il lettore.
Ho apprezzato l'idea dei mondi che si moltiplicano ad ogni morte e la conseguente 'normalità' di Dio, con cui il protagonista può avere un dialogo franco, a tu per tu, in un'autentica piece teatrale.
Se non fosse l'idea la protagonista del racconto, direi che è tutto un infodump, ma non fa assolutamente questo effetto, trattandosi proprio di una spiegazione di cui effettivamente il protagonista ha necessità.
Bravo!


4) L’ago della bilancia, di Eleonora Rossetti
L'idea è buona, mi piacciono le situazioni paradossali, di stallo e, infine, i colpi di scena con ribaltamento. Lo stile non ha alcuna "vetta" che si fa notare, ma questo vuol dire anche che è del tutto adeguato al racconto. Il tema è rispettato praticamente alla lettera.
Racconti simili, nei contenuti, a questo (ce ne sono una decina) mi fanno pensare che di questa edizione si potrebbe fare davvero un piccolo compendio mettendo insieme i racconti che sono estrapolazioni di diverse idee di paradiso, inferno, aldilà in generale.


5) Contatto, di Sandro Capone
L'idea e la riuscita complessiva mi piacciono. Il racconto scorre velocemente, con un buon ritmo 'cinematografico' e una buona alternanza tra narrazione e dialogo.
Avevo pensato anch'io di scrivere qualcosa sul linguaggio angelico, ma non mi veniva che qualche 'fan fiction' su Dee e Kelly, quindi ho cambiato target. La tua contestualizzazione contemporanea (o perlomeno recente) mi convince: la ricerca del misticismo e del paranormale in sede millitare (non mi sembra esplicito ma io l'ho percepito così) è realistico e funziona.
La precisazione ""Nessun satanista della domenica, nessuna seduta spiritica." è un buon tocco, perché apre margini di interpretazione senza fare infodump.

Alcune osservazioni:
- Il sì affermativo va con l'accento.
- Citi sia sonar che radar e sembra quasi che tu li usi indifferentemente. Non sono affatto un esperto, ma qualcosa non mi convince e non so se è un errore, o se volevi citarli entrambi e dare un senso diverso. Magari mi sbaglio, ma il fatto che citi il sonar mi spinge a pensare che il racconto si svolga in un sottomarino (e contribuisce all'ambientazione 'militare' di cui sopra). Però mi vengono dubbi che non sia così.
- Non mi piace la resa grafica dei pensieri del protagonista. Infatti vedi bene anche tu che non lo rendi chiarissimo, tanto che devi puntualizzare con una frase a mio avviso goffa "Ma il suo pensiero non poteva essere esposto".
- "gettando nel cassetto tutto il ciarpame "non inerente al lavoro"". Perché le virgolette? secondo me stonano un po', utilizzando tu le virgolette per il discorso diretto. Vuoi intendere che quel ciarpame era stato chiamato in precedenza da altri "non inerente al lavoro"? Se sì, non mi sembra così rilevante. Se no, vuol dire che usi le virgolette nel loro senso autentico, cioè come riconoscimento che un'espressione non è precisa. E ce lo vieni anche a dire?

Ad ogni modo sono difetti assolutamente minori che contano ben poco in un racconto valido.


6) Attento a ciò che desideri, di Michele Botton
Bravo, il racconto è divertente e funziona bene! Funziona bene soprattutto qui a minuti contati, perché non c'è nulla che possa interessare e riguardare direttamente tutti i partecipanti a minuticontati se non proprio le dinamiche dello svolgimento del contest, descritte qui con arguzia e leggerezza.
Poi è anche furbo! Che sia voluto o no, è un ottimo deterrente contro le critiche pedanti, puntigliose ecc., che credo tutti, in un'occasione o in un'altra abbiamo fatto o pensato di fare. Anche in fase di commento si tende a restare nell'ambito psicologico del racconto, e nessuno vorrebbe vedere proprio in se stesso il responsabile della trasformazione di MC in un girone dell'inferno.

Però la punta al finale la faccio anch'io. Come diceva Francesco, il girone dei sodomiti è un classico delle barzellette. Se tu avessi trovato un girone altrettanto spaventoso ma rimanendo "nei dintorni" sarebbe stato ancora più gustoso. Tipo, non so, IL LABORATORIO :P


7) Inferno o paradiso?, di Carla Anastasio,
L'idea complessiva è carina: un'anima da purgatorio resterà sempre da purgatorio. Inferno, purgatorio e paradiso, sono condizioni dettate da come si vive l'esistenza, non da dove la si vive.
La prima scena certo sa di "già vista", ma l'originalità non mi pare importante in questo caso, perché in fondo la tematica è realistica, con esagerazioni al punto giusto. Giulia che non crede minimamente alla risoluzione del marito e alza un sopracciglio sdegnosamente è una bella idea. Poi il depliant chiude davvero bene la scena.

Quanto alla seconda parte, l'idea funziona ancora bene, ma lo stile è troppo piatto e scarno. Mi sarebbe piaciuto vedere Piero spiaggiato da qualche parte, col cocktail a metà, che non si gira neanche quando passa una bella ragazza, perché sono tutte uguali e vuote. Tu questo ce lo fai raccontare da Piero direttamente, ma descrivendo le sue azioni o i suoi pensieri in modo più diretto avrebbe funzionato molto meglio.

Tema abbastanza rispettato, racconto buono nella prima parte, scarso nella seconda. Ha delle potenzialità per essere sistemato in un laboratorio.


8) La riserva, di Beppe Roncari
Dalla tua hai l'originalità dell'ambientazione e dell'interpretazione del tema, anche se, come detto da altri, l'attinenza è un po' tirata. Non tanto, solo un po'. Gli aspetti più interessanti sono il tentativo di uscire dalla rappresentazione cristiana di paradiso e inferno e la resa abbastanza coerente di cowboy infernali e indiani celestiali.
È vero che la visione degli indiani solo come guardiani della natura che non vengono a patti è stereotipata, ma quando dici che vendettero le pianure ecc., devi tener conto che furono piuttosto ingannati: il concetto di "proprietà" della terra non apparteneva loro e da quel che ricordo in proposito loro credettero di aver concesso una sorta di usufrutto. Se penso a racconto come allegoria, non sono sicuro funzioni così bene.
Insomma, mi convince solo a metà.


9) La fiera del nulla, di Alexandra Fischer
Alexandra, non nascondo che devo cambiare abitudine di lettura quando leggo i tuoi racconti. Devo cambiare l'interpretazione che do agli a capo. Devo abituarmi a considerarli qualcosa solo per gli occhi, non per le orecchie o il respiro, altrimenti resto col fiato mozzo. Certo è che la tua prosodia toglie sempre qualcosa a me come lettore.
Detto questo, la storia è affascinante, e riesci a renderla tale con pochi elementi. Vedo che ti è sempre caro il tema degli oggetti (o luoghi) con una personalità, una coscienza, che affiora piano, creando quell'esitazione che è tipica dei racconti fantastici. Così come c'è esitazione da parte della ragazza di fronte all'alternativa che le pone la casa: a quale potere attingerà? a quale fonte disseterà la sua curiosità? Certo non rimarrà nella mediocrità.
Poi ovviamente c'è la possibilità che il tutto non sia che il modo che ha la ragazza di vedere la realtà. Il dialogo con la casa fa parte di un gioco personalissimo nel quale la protagonista si immedesima.

Concordo con l'appunto sulla frase didascalica della vicina. Sembra incorniciata, vuoi darle molto risalto, ma non mi pare così significativa.
Tutta la parte che va da "Lei, invece, aveva visto delle luci accese qualche settimana prima e il suo spirito di avventura si era risvegliato" a "Per riempirla, doveva superare la paura della casetta" è un po' meno riuscita rispetto al resto. Secondo me dovresti evitare di spiegare tu che la ragazza era di fronte a una scelta.

Il tema mi pare abbastanza rispettato.


10) Prometeo, di Francesco Cascione
Mi è piaciuto, sì, ma non sono proprio entusiasta della riuscita complessiva. Dipende certamente dalla sensibilità di ciascuno: per la mia personale, basta una caduta di stile, un calcare un po' troppo la mano e il romantico diventa subito lezioso, quasi parodico. In alcuni punti lo sfiori, e io storco un po' il naso.
Il tema mi pare rispettato: in questo senso il fulcro è l'idea che il mondo mortale sia l'inferno per gli immortali.
Il riferimento a Prometeo, a quel che ricordo, è centrato solo in parte.

Alcune osservazioni più circostanziate:

"Rosa fresca e profumata; di una bellezza tersa come il cielo di una mattina di tramontana". Questo è uno dei punti stucchevoli: citare Cielo d'Alcamo e poi qualcosa che sembra Jovanotti.

"Abbiamo luci, suoni, odori che basterebbe solo descriverli per far precipitare nella follia assoluta il più assennato tra gli uomini." "CHE [...] descriver-LI": la ripetizione del complemento oggetto è ridondante (e scoretta in questo registro). Non so se sia un refuso o la scelta di un linguaggio un po' più colloquiale. Comunque, anche come scelta, secondo me stona.

"Fu esilio per entrambi. Io sulla Terra, lei per sempre prigioniera del nostro mondo.
Ogni notte rivivo la poesia del nostro incontro, e ogni notte la mia anima è strappata come quando condannarono me alla Terra e lei a restare prigioniera di quello stesso mondo che io stesso creai per noi. La sua prigione." Prigioniera-mondo; prigioniera-mondo; prigione. Forse si riusciva a rendere con qualche ripetizione in meno.


11) Sotto controllo, di Maria Rosaria Del Ciello
Concordo con gran parte delle osservazioni di Vastatio: in particolare, la scarsa attinenza al tema peserà almeno un po' sulla valutazione di un racconto che trovo comunque interessante, abbastanza realistico - per quel che ne posso capire io - relativamente al tema dell'anoressia.
Il fatto di reputarsi 'solo pensiero' è azzeccatissimo: la volontà di dissolviemento però mi pare contrapposta giustamente al fratello-suino, ma non al 'contare', attività abbastanza astratta per entrare a far parte del 'solo pensiero'.
La contraddizione riguardo agli sprechi mi pare una cosa voluta, un buon modo di evidenziare l'insostenibilità della condizione della protagonista.


12) Fatmah, di Marco Roncaccia
Marco, con la bici celestiale mi avevi conquistato, mentre questa volta mi hai lasciato abbastanza indifferente: ho trovato il testo ben scritto ma un po' piatto e senza idee illuminanti. Si lascia leggere fino alla fine ma non riesco a sorprendermi.
A pensarci, certo, mi rendo conto che è anche perché nel contest "amore maledetto" ho scritto io stesso qualcosa di simile (uno spettatore che s'innamora della donna sul palco e la "salva"). Ma beh, questo fa parte del mio leggere il tuo racconto qui e ora e astrarmene completamente non sarà possibile.
Riguardo alla tua riflessione sul tema, la penso in modo del tutto differente, ma lo scriverò in una nota alla classifica. A mio avviso, il tema scelto da Tarenzi quasi non c'è.


13) L’originaria, di Fabiana Donato
Ciao Fabiana,
per la terza volta capita che io commenti un tuo racconto: ormai penso di vedere abbastanza chiaramente pregi e difetti.
Stavolta la lunghezza di periodi e paragrafi, secondo me, funziona. Le frasi finiscono e gli 'a capo' li metti quando serve.

Nel tuo racconto c'è molta fantasia "a briglie sciolte" e questo per certi aspetti è un bene, per altri no. È un bene quando si vede che certi elementi ti appartengono, che sono tuoi anche se sanno a volte di "già visto"; sono nuovi-per-te e questo si vede nella freschezza dello stile. Non è un bene quando le briglie sono troppo sciolte e passi dalle Piramidi al Paradiso, in tempi, o meglio, in una lunghezza di racconto (3000 battute) che non ti consente di giustificare, di ampliare, di scrivere un testo che regga se vuoi metterci dentro tutte ste cose.

Si vede che era un testo più lungo, che hai dovuto tagliarlo e hai lasciato certe cose proprio a metà. Si deve fare abbastanza sforzo per capire: "stessa cosa Stefan con il gatto nero." Era anche lui con Elsa quando trovarono i gatti? Oppure lei gli aveva dato il gatto nero e spiegato cosa fare? Da lì in poi è tutto confuso: "Saltò nella finestra e riconobbe il letto del castello, ma adesso vi pomiciavano Stefan e il demone": che castello? L'hai citato prima e poi tagliato? "ADESSO" vi pomiciavano Stefan e il demone. PRIMA l'avevano fatto altri, ma l'hai tagliato? Certo che, se è così, l'hai fatto per stare nei caratteri. Ma il lettore non può che essere perplesso in questa parte.

Alcune osservazioni precise:
- "Chi osa toccare i miei animali! Tu essere insignificante cosa ti porta nella mia foresta?!" Nei dialoghi, la punteggiatura è fondamentale. Devi lavorare molto su questo punto, secondo me. Leggiti la frase in testa e collega l'intonazione e le pause alle virgole e ai punti esclamativi o di domanda. Secondo me qui la punteggiature corretta sarebbe "Chi osa toccare i miei animali?! Tu, essere insignificante! Cosa ti porta nella mia foresta?".
- "Era caduta nella trappola di un demone dell'inganno che con illusioni richiama a sé le persone per nutrirsi di delusione e malinconia". Se il tono e lo stile fossero di una vera e propria fiaba, questo sarebbe l'intervento, consono, del narratore che spiega quel che sta succedendo. E queste circostanze sono un po' fiabesche, ma non abbastanza: si avvicina all'"infodump" ovvero tu che dici "FEEEERMI! Ora vi dico cosa volevo dire, ma non sono riuscita a dire perché c'era poco spazio (o tempo, o voglia, o strumenti)".
- Lo stile "aulico" c'è e non c'è, nella parte centrale. O meglio, si capisce che vorresti renderlo, ma di fatto non riesci, perché ci sono ancora errorini e ingenuità. "massaggiava la mente" "un violento rumore fluì nelle orecchie di Elsa". Verbi e immagini qui sono impropri, secondo me. Se un rumore è violento non fluisce: perfora, strazia, colpisce, rimbomba, rintrona...

Il tema è abbastanza rispettato. La riuscita complessiva non mi convince: era meglio, secondo me, il tuo racconto precedente, quello de "La tempesta".
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)

Avatar utente
Hendioke
Messaggi: 35

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » venerdì 22 gennaio 2016, 15:34

Non è stato semplice decidere l'ordine dei racconti perché non ce n'è stato uno che non mi convincesse appieno ma di tutti ho apprezzato questo o quell'aspetto. Comunque la classifica si ha da fare quindi ecco la mia :)

1) Insieme - Federico Martello

Bellissimo. Lo stile monta la tensione in maniera stupenda, e le immagini figurative che vengono usate sono azzeccate dando alla lettura quel gusto letterario che ogni brano ben scritto deve avere senza risultare affettate o posticce. Si sente proprio la disperazione di questa madre che pensa di raggiungere la figlia. Il tema è ben rappresentato e l'interpretazione della tentazione del diavolo, della disputa per le anime è, visivamente, molto bella, soprattutto l'aspetto del diavolo. Il finale poi è commovente e riuscire a far commuovere in 3000 caratteri non è da tutti. Ottimo lavoro :D
Unica pecca, un piccolo refuso :P "“Sei comoda, vero amore mia?”", è abbastanza chiaro che prima era scritto qualcosa tipo "figlia mia" e poi c'è stato un cambio di idea, o questo o un lungo scivolone del dito sulla tastiera :D

2) La divina spigolatura - Andrea Partiti

E' una interpretazione del tema molto originale ed è la cosa che mi è piaciuta assieme all'idea di fondo. La mezzavia fra cielo e inferno come posizione scomoda di padrone del proprio mondo ideale è divertente mentre l'idea che la creazione altro non sia che una infinità catena di "paradisi" temporali concessi e messi in mano ai defunti è davvero originale (per me almeno :P) e apre la mente a scenari e possibilità estremamente vasti. Racchiudere una idea così forte in un dialogo umoristico è stata una ottima trovata e anche il dialogo in sé è buono, funzionale e ironico.

3) "Attento a ciò che desideri" - Michele Botton

Racconto molto divertente nel trattare il tema in modo "meta-concorsuale", mi ha divertito un sacco! Non ho molto da dire sullo stile, che fa il suo dovere senza particolari guizzi e senza particolari infamie (mi è piaciuto come è stato giustificato l'utilizzo del termine "Erasmus") e posso solo apprezzare l'originalità dell'idea e il suo svolgimento. Forse ho trovato il finale non pienamente convincente perché che sarebbe finito in un altro girone poco simpatico era parecchio scontato, ma effettivamente non so come si sarebbe potuto fare altrimenti. Vista la costruzione comica del racconto forse era addirittura un finale obbligato.

4) La Riserva - Beppe Roncari

L'idea dei Grandi Pascoli come una riserva dove si muovono personaggi da western è geniale, mi è piaciuta un sacco :D la storia è buona. Quel che vi accade è interessante e descritto in modo divertente ed efficace e i due protagonisti esprimono carisma, il che in 3000 battute è una bella impresa.
Le uniche pecche che vi trovo sono "inarcò appena gli zigomi", cosa che trovo fisicamente difficile XD, e i due cacciatori che escono dal cofano. Quest'ultima, in verità, è una pecca parziale dovuta alla confusione fra cofano del vano motori e cofano del bagagliaio :P

5) Cambiamenti climatici - Erika Adale

Quel che più brilla di questo racconto è indubbiamente lo stile. Elegante e ricercato nell'accezione migliore di questa espressione. Non c'è un termine che sia fuori posto, una frase costruita male, vi è una precisione nella resa delle immagini che supera secondo me gli altri racconti di questo gruppo. Quel che non mi convince appieno è il resto. Ammetto che, fino alla chiusa, l'ho trovato piacevole da leggere ma poco interessante da seguire, alla fine è la descrizione di un ritrovamento che solo negli ultimi due paragrafi aggancia il tema e fa accadere qualcosa. Va detto che se fino a quel momento l'ho trovato, appunto, poco interessante da seguire la chiusura mi ha colpito con la forza di un pugno, uno di quelli così improvvisi che ti accorgi solo dopo di quanto fanno male :D
L'autrice, infatti, mette in piedi una scena che di per sé, è meno coinvolgente di quanto accade in altri racconti del gruppo ma alla fine ne dà una lettura che ribalta il tavolo: non hai letto semplicemente del ritrovamento di un diavolo e del scrollo di una parete di roccia, stai leggendo del risveglio degli angeli caduti! Tutti!
Insomma, il mio è un giudizio misto: stile ottimo, storia poco coinvolgente con chiusura molto intelligente e di impatto.

6) Prometeo - Francesco Cascione

Quel che mi piace, molto, di questo racconto sono le idee che vi sono dietro. Fin dal titolo, che richiama un mito che niente c'entra con quanto raccontato ma al cui significato si può assimilare la figura e la storia del protagonista, in questo racconto c'è una bella idea dietro l'altra fino alla stupenda chiusa finale. Quello che, secondo me, penalizza questo racconto è lo stile che trovo esageratamente pesante, si sarebbe potuta rendere l'immensità e la grandiosità dell'amore e degli eventi narrati senza essere così didascalici. Ma tolto questo è una bella prova :)

7) L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti

Bello, ottimo esempio di idea semplice ma geniale. La scrittura fa il suo dovere senza particolari guizzi ma facendoci immergere bene nella mente del protagonista che è subito simpatico nella sua caparbia volontà di non darla vinta a nessuno dei due. Quel che ho apprezzato davvero molto, il punto forte del racconto secondo me, è il finale. Poteva risolversi in molti modi e invece finisce, niente po' po' di meno, con la creazione del Limbo e l'inizio della storia biblica della Terra, collegandosi efficacemente e in maniera molto intelligente con il tema del concorso. Bella prova :D

8) Contatto - Sandro Capone

Racconto divertente con un protagonista del tipo sfigato-e-simpatico che è un piacere seguire. Le uniche pecche, a mio avviso, sono che la natura comica del racconto strozza abbastanza il finale che invece la butta sull'"epico" (abbiamo preso contatto col Paradiso! Cazzo!) ma, visto il racconto su cui si innesta, non suona molto potente e che, alla fin della fiera, è un racconto molto descrittivo di un evento solo che procede liscio dall'inizio alla fine senza svoltare mai. Insomma, ne ho apprezzato molto protagonista e tono, meno la fabula in sé e per sé considerata

9) La fiera del nulla - Alexandra Fischer

Bella l'idea, davvero. L'esecuzione invece mi lascia un po' dubbioso. Lo stile è buono, fa il suo nel descrivere che accade e il suo essere ritmato in frasi brevi spinge in avanti il lettore contribuendo bene ad alimentare la tensione. Però la tensione che il racconto sembrerebbe voler creare non scaturisce da nessun'altra parte che non sia, appunto, lo stile ritmato.
Al netto di tutto abbiamo una ragazzina che, per curiosità e per riempire una estate piatta, entra in una casa misteriosa ed evitata dai locali perché la vicina, con un bel giro di parole, le ha spiegato che c'è un po' di bene e male in ogni cosa e non si deve giudicare dalla copertina. Quando arriva il, bel, finale in cui la ragazzina cambia per sempre la sua vita prendendo possesso della casa e del suo potere, e il racconto dovrebbe raggiungere il suo apice, ammetto che gli eventi pregressi mi hanno smorzato il climax. Se ci fosse arrivata con motivazioni diverse e più intense, ad esempio insistendo sul richiamo che la casa esercita sul suo senso di avventura e tagliando via l'accenno all'estate vuota, l'avrei trovato decisamente migliore.

10) Fatmah - Marco Roncaccia

Ho apprezzato molto la costruzione del racconto: la cornice musicale, il lento spiegarsi della portata dell'ossessione di lui, il finale inquietante (il protagonista si rivela, tutto sommato, un serial killer per amore) e la chiusa di lui che assiste allo spettacolo forse per l'ultima volta, aspettandosi di essere portato via. Bello anche lo stile, con frasi chiare che messe in file danno comunque un gusto alla lettura che supera la mera descrizione dei fatti. C'è un quid di musicalità nel racconto che, dato l'argomento, ci sta proprio bene. L'unica cosa che mi lascia perplesso è come è stato affrontato il tema che è sì presente ma in maniera molto sottile. E' il protagonista, per come l'ho capita io, a essere il punto a metà fra cielo e inferno, è il suo agire abbietto mosso da un amore che considera paradisiaco a rappresentare il tema. Se così è, però, questa storia si sarebbe potuta adattare a molti altri temi: amore e violenza, amore non corrisposto, ossessione ecc., ma è l'unico appunto :D

11) Sotto controllo - M.R. Del Ciello

Lo trovo un racconto parecchio didascalico, soprattutto nella parte con il fratello. Ogni poche righe qualche considerazione della ragazza viene a ricordarci che ha un problema di peso da cui è ossessionata. Poiché la sua ossessione mi pare il fulcro del racconto questo da un lato va bene ma dall'altro non ho potuto fare a meno di avvertire un senso di stucchevolezza. La protagonista mi è risultata profondamente antipatica nel suo guardare al fratello come a un maiale, nella sua contraddizione fra l'odio per gli sprechi e il buttare la minestra, nel suo muovere una critica alla vacuità della società mentre si prepara a fare 10 chilometri di corsa a stomaco vuoto.
Se l'idea era di far fare al lettore un viaggio breve ma approfondito nella mente di questo personaggio l'obiettivo è raggiunto benissimo e il racconto funziona, mi resta però la sensazione che oltre al personaggio non vi sia altro. Non c'è uno sviluppo, in fin de conti.
Per quanto riguarda l'attinenza al tema, concordo che non fosse necessario intenderlo in maniera letterale e che anche una interpretazione metaforica dello stesso sia non solo valida ma anche apprezzabile, però in questo caso trovo il collegamento davvero labile in quanto lo stato d'animo del personaggio può essere spiegato con molte altre metafore: la lotta, l'ossessione, la rivolta o altre ancora.

12) Inferno o paradiso? - Carla Anastasio

E' un racconto simpatico, per l'idea soprattutto, ma l'ho trovato forse affrettato, e non tanto per il limite di caratteri :D
E' come se dalla riga uno si fosse voluto urlare (e visto il carattere di Giulia il verbo calza a pennello XD) soggetto e svolgimento del tema che, però, calato in maniera così palese nel litigio fra i coniugi e nella risoluzione di Piero, sfugge al rischio di sembrare messo lì giusto per stare in gara ma finisce col suonare fin troppo didascalico. Inoltre, fino alla interruzione, il racconto è la proposizione di una scena comica, sì, ma prevedibilissima. Col finale, invece, il racconto si risolleva abbastanza con Piero che si chiede se non è meglio l'inferno al purgatorio e il lettore che comprende bene come, invece, il purgatorio non lo lascerà mai :D

13) L'Originaria - Fabiana Donato

Mi è piaciuta molto l'ironia di contrapporre una citazione diretta dalla Wicca originaria, che per essere una creatura in giro dal XVI secolo si esprime come una adolescente, letterata ma adolescente, dei giorni nostri (con termini come "cazzo" e "timidona") a un racconto che spinge su uno stile molto aulico. Ecco, il problema è che spinge troppo sull'aulico e a tratti diventa pesante e confusionario. Il che è un peccato perché la storia, di per sé interessante (anche se più che trattare del tema "tra cielo e inferno" mi pare trattare il tema "paradiso e inferno, andata e ritorno"), ne soffre invece di esserne valorizzata. Infine, "Si amarono follemente in cima alla punta della Piramidi", ma cosa... XD
La Morte è l'ultima schiava che dà un senso al nostro vivere

Avatar utente
Vastatio
Messaggi: 621

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » venerdì 22 gennaio 2016, 22:28

Fatmah
Ciao,

per quanto mi sia piaciuta la storia che hai raccontato, l'amore deviato che crea un serial killer, non riesco a trovarci granché del tema. T dici che è nella canzone, beh la canzone non la conoscevo (e questo è comunque un limite di un racconto che usa come cardine un elemento sconosciuto) e anche dopo averla ascoltata (non capita, perché complice l'autobus, lo stile del cantante e forse la non eccelsa registrazione, beh mi è sembrato solo un lungo mugugnare) non ha dato quel "di più" al racconto.

La riserva
Ciao,

partiamo dal tema: non ci vedo l'Inferno (vediamo poi). Idea, ambientazione e personaggi molto originali. Chiarezza/coerenza: non pervenute.
Gli spiriti a guardia dei Grandi Pascoli sono sensibili alle mazzette, interessante declinazione. Molto forte, specie per una cultura come quella indiana. Mi spiace ma la spiegazione che dai alla fine non mi convince a storpiare in questo modo la spiritualità dei nativi d'america, che sarebbero disposti a far violare le loro terre sacre e gli animali per cui nutrivano un profondo rispetto (tanto da eleggerli a loro spiriti guida e figure totemiche) da dei cacciatori di per spartirne le prede. Per di più gli stessi che sono diventati spiriti!
No. Fosse stato un giro turistico, avrei ancora concesso la sospensione dell'incredulità, ma come me l'hai messa sul piatto non la digerisco.
La questione tema Infernale non la riscontro, a meno di non considerare, come qualcuno suggeriva nel racconto, che si parli di spiriti anche per i cacciatori, cosa di cui non trovo riscontri nel testo, e, di nuovo, mi viene da dubitare nuovamente di questi spiriti che possano uscire dall'inferno (qualunque esso sia) così facilmente.

L’ago della bilancia

Ciao,

l'idea mi è piaciuta molto così come il finale e la "fluidità" con la quale lo si raggiunge. Avrei preferito che non avessi mai nominato il Diavolo però. In questo modo ti sei chiusa in un "campo da gioco" con alcune regole scritte da altri, che finché rimanevi sul "vago" potevano non essere necessariamente quelle. In particolare mi stona questo ultimo uomo così arrogante, che si abbandona facilmente alla lussuria, ipocrita nella sua falsa generosità e che ancora aspettano che "scelga"? Da quel poco che mostri lui mi sembra che abbia già scelto da che parte stare.
Mi hai "mostrato" una sgualdrina, che non faccio fatica a identificare come tentazione del Diavolo, ma... niente par condicio?

Cambiamenti climatici

Ciao,

uno stupendo paesaggio per una storia che, beh, non mi dice molto. Al di là dell'ottimo stile con cui dipingi la montagna non sono riuscito a empatizzare col protagonista. Ho riletto più volte il racconto, cercando di dimenticare il tema che, inevitabilmente, brucia l'effetto sorpresa, ma niente. A parte l'effetto documentario non mi trasmette grandi emozioni. Niente timore, niente ansia, anche la decisione di lasciarsi travolgere dalla frana non mi stringe il cuore.
Una prova di "bella scrittura" senza grandi slanci per me.


La divina spigolatura
Ciao,

uno dei racconti che mi è piaciuto di più tra quelli del tuo gruppo. Sia l'idea che il modo in cui hai deciso di svilupparla mi hanno sorpreso. Non ci trovo problemi di coerenza, anzi, che fosse voluta o meno, la ciliegina sulla torta: la contrapposizione tra le "scelte" su come sarà il nuovo mondo in base ai capricci del morto e la "non scelta" di diventarne il nuovo dio.

Sotto controllo
Ciao,

comincio col dire che il tema mi sembra un po' tirato. C'è ed è citato più volte, ma lo vedo più come l'etichetta attaccata alla maglietta di cotone con le istruzioni per il lavaggio: che qualcuno la legga o meno cambia poco. A parte questo rendi bene questa ragazza con le sue manie di controllo e i problemi legati al cibo. Che sia sovrappeso o magra come un chiodo poco importa, perché il focus non è quello (spero più sia sovrappeso in modo da giustificare il disinteresse del fratello).
Trovo poco felice l'accostamento dell'utilità della matematica (santo cielo stiamo parlando di addizioni,sottrazioni e qualche banale moltiplicazione/divisione!) raffrontandola a lei che era "solo pensiero"... cosa mi vuol significare, che prima non riusciva a mettere in fila due addizioni e a far di conto?
Non so se sia voluto o meno la contraddizione della protagonista così legata alla società "che non ammette gli sprechi" quando lei ha appena buttato via il pranzo/cena senza toccarlo.

La fiera del nulla
Ciao,

lo stile che hai scelto di usare, con tutti questi a capo, rende in modo "magistrale" la sensazione di vuoto. Questo però dopo essere passato per il trauma delle frasi brevi staccate dagli a capo.
Non so se fosse voluto, ma, dopo aver cambiato forma mentis, ogni frase l''ho immaginata come la didascalia di una polaroid gettata ogni volta sul tavolo. Peccato però che questo effetto si perda nel momento in cui cominci a descrivere le sensazioni che "dovrei" provare.
L'idea ha del potenziale e mi piace, ma credo gli serva più spazio per raggiungere il climax. Definire la casa come semplice "Luogo di potere" e poi chiudere con lo scambio "vuoto - ora non più" (bello e forte) mi da la senzione che hai mozzato culo e coda al mostro che ti stavi gestendo per far prima.

Inferno o paradiso?
Ciao,

questo racconto non mi ha preso. Sia l'idea di base che le dinamiche le ho trovate poco incisive. Qualche carattere in più speso per caratterizzare meglio i personaggi, dargli qualcosa di "nuovo" rispetto al cliché che incarnano forse avrebbe giovato. Il finale cerca di uscire un po' da questa spirale di "già visto", ma è troppo tardi per risvegliarmi.

L’originaria
Ciao,

devo ammettere che ho fatto tanta fatica a leggere il tuo racconto. Il genere rosa adolescenziale non è proprio il mio preferito: frasi così lunghe e cariche di aggettivi e similitudini non mi hanno fatto cambiare idea.
Non so se tu abbia tagliato selvaggiamente per cercare di ridurre i caratteri, ma in molti punti la storia e le dinamiche sono confuse.
In alcuni punti esageri con le descrizioni "l'altro mescolava l'arancione, il bianco e il nero ai colori dei fiori e della terra" poi rinsavisci e, al posto di chiamarlo gatto PANTONE (quali sono i colori dei fiori?), diventa il "maculato". Ti servono davvero tutti questi colori per distinguere i due gatti (tanto più che hai sforato anche il limite dei 3000)? Gatto bianco e gatto nero e puoi tornare a concentrarti sul resto.
Sono anche abbastanza convinto che tu non abbia riletto o, se lo hai fatto, non ad alta voce e cercando di "disamorarti" della storia. Sembra un consiglio stupido, ma leggere ad alta voce ti aiuta a capire meglio quando una frase ti sta "rubando ossigeno". Avresti trovto anche dove i tagli o i cambi di rotta mentre scrivevi avevano lasciato la frase monca o difficile da comprendere (ce ne sono tante).
Occhio anche ai termini che usi, alcune scelte le ho trovate fuori contesto (come "pomiciare") e all'eccessivo "raccontare" che rende certi passaggi troppo ingenui.

Insieme
Ciao,

i miei complimenti per essere riuscito a farmi empatizzare coi personaggi. All'inizio credevo tutt'altro (che la madre l'avesse uccisa con una iniezione mortale per pazzia o come forma di eutanasia), poi parli di droga e allora il mio castello di carte cade e riprendo la strada che hai deciso tu di tracciare. Non sono certo che mi piacesse più la mia versione della tua, ma certo è che mi trovo a disagio col finale.
Un Angelo che "sa tutto" e non interviene e un "diavolo" che non sa niente e si prodiga a instillare il dubbio. Non so mi sembra un po' troppo da cliché.
In ogni caso un'ottima prova, leggermente appannata dalle piccole imprecisioni che Ambra ci ha fatto notare, ma in 4 ore non pretendo che un autore svolga anche ricerche approfondite su elementi "di contorno".

Prometeo
Ciao,

questo racconto mi spiazza, perché le idee che ci sono sotto sono decisamente belle, ma lo stile, per quanto adatto al personaggio, mi fa venire il latte alle ginocchia per quanto è lamentoso. Eppure nelle prime battute sembrava poter portare con se un po' di rabbia.
Non mi è piaciuto quando nomini direttamente Van Goth, sei sempre stato sul "generico", non capisco perché questa scivolata nel "particolare": non dai il nome al suo più grande amore o ai suoi "nemici", ma decidi che dobbiamo sapere il nome di un artista che ha dato di testa (ho capito che volevi rafforzare il concetto precedente, ma non credo fosse necessario).
Un'altra frase che ho riletto più volte, nonostante la sua semplicità è

Agli dei è concesso di contemplare, di giocare con gli umani, guidarli persino.

Come enumerazione non mi convince del tutto, in più "contemplare" non è quello che mi aspetto da un dio verso gli umani, piuttosto il contrario.

Attento a ciò che desideri
Ciao,

bella idea. Il racconto strappa più di un sorriso e scorre veloce fino al finale. In prima lettura l'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è stato l'utilizzo della parola Erasmus, per quanto tu ne dia una spiegazione non la trovo necessaria alla storia, "scambio culturale" dice già tutto.
Alla seconda lettura mi è sorto però un dubbio.
Se vogliamo "calare" la tua storia nell'immaginario collettivo stiamo parlando di Angeli, che imparano a fare gli Angeli: perché in uno scambio culturale coi Diavoli questi (gli Angeli) dovrebbero ritrovarsi nel ruolo delle anime dannate e patire quindi le pene dei gironi? Questo "semplice" dubbio sgretola le fondamenta su cui basi il tuo gioco e il riferimento all'Erasmus rende ancora più forte questo "cavillo".
Inoltre gli Angeli non hanno sesso e, mi aspetto, nemmeno un apparato digerente funzionale (per quanto i Diavoli abbiano il Black & Decker come mi pare ci ricordi anche Giobbe Covatta).
Finale telefonato, avrei preferito qualcosa di più ispirato, se scomodi il girone dei "Concorsi letterari" scivolare sui sodomiti è poco elegante.
Un altro difetto, che è però il punto di forza del racconto, è la sua "fruibilità" generale: praticamente nulla al di fuori dell'ecosistema che citi.

Contatto
Ciao,

confesso mio malgrado che senza la lettura dei commenti non sarei riuscito a cogliere la tua ambientazione. Non me lo sarei mai aspettato ma semplicemente usando a casaccio sonar e radar mi hai mandato in confusione. Perché, se all'inzio pensavo a un errore, il continuo alternarli mi spingeva a credere che VOLESSI dirmi qualcosa e cercavo di immaginarmi questa postazione che scandaglia cieli e mari alla ricerca di un segnale.

Anche la rivelazione finale, senza uno straccio di indizio per tutto il racconto, è una soluzione sporca. Tanto più che crei una ambientazione molto originale (diavoli dispersi/in esilio che usano la tecnologia per ritrovare segnali di un "perdono" o "riavvicinamento") che non richiede per forza un effetto sorpresa a bomba (almeno per me).
Complimenti per l'ispiratissima frase sulle interferenze da "fanatismo".





La classifica

premessa: in alcuni casi IO ho fatto fatica a riscontrare una grande attinenza col tema. Sicuramente chi ha scritto il racconto l'ha fatto in piena coscienza di essere nel "giusto" della sua interpretazione. Qui però non si parla di giusto o sbagliato, in assenza di una regola universale (che non esiste) a giudicare un tema è solo la mia squisita persona.
Posso sbagliare a non vedere la vostra declinazione o peccare di arroganza nel ritenere il vostro racconto meno "legato" al tema rispetto a un altro, ma, in fin dei conti, questa è la MIA classifica, ed è un peccato che ci siate finiti dentro.

1. La divina spigolatura
2. L’ago della bilancia
3. Contatto
4. Insieme
5. Attento a ciò che desideri
6. Prometeo
7. Cambiamenti climatici
8. Sotto controllo
9. La fiera del nulla
10. Inferno o paradiso?
11. L’originaria
12. La riserva
13. Fatmah

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 25 gennaio 2016, 20:40

Fatmah, di Marco Roncaccia
Ciao! A mio giudizio il miglior racconto dell’edizione: incisivo, sintetico, evocativo. Bella la scelta della musica che scandisce il ritmo della vicenda che mi è piaciuta per la poesia e l’intensità. Forse l’epilogo è eccessivo, insomma bastava farsi ammazzare per proteggerla invece che uccidere, ma le ragioni dell’amore… non ci sono ragioni.
Un solo appunto pignolo: “E’” si scrive “È” con l’accento e non con l’apice.

Cambiamenti climatici, di Erika Adale
Ciao! Mi piace l’uso che fai delle immagini, avvolgenti ed evocative: sembra di stare in montagna e anche l’epilogo trasmette il senso di maestosità e di atemporalità del luogo.
“ricordò che, fino a pochi anni prima,”, qui eliminerei le virgole prima di “fino” e dopo di “prima”, scusa il gioco di parole.
“la patina di ghiaccio dal volto e scoprì un volto”: qui c’è una ripetizione che eviterei.

La fiera del nulla, di Alexandra Fischer
Ciao! Ti leggo su Latelanera e anche qui come lì ti mostri sensibile introspettiva ed evocativa, ammetto di avere un debole per i tuoi racconti per come riesci a trasportare il lettore in un altrove ricco di sogno. Inoltre costruisci sempre bene le tue storie.
“C’erano poche case, da quelle parti, ed erano rettangoli grigi circondati da giardini provvisti di pozzi fatti di mattoni”. Questo è un periodo pesantuccio tra “circondati”, “provvisti” e “fatti”.

La divina spigolatura, di Andrea Partiti
Ciao! Fra tutti i racconti ambientati nell’aldilà di questa edizione il tuo è quello che è riuscito ad avvincermi di più: il dialogo è mordace, ricco, pieno di spunti e anche divertente. Il ritmo del botta e risposta tra Dio e l’uomo è serrato e riesce bene ad offrire anche una progressione nell’argomentazione. Complimenti!

La riserva, di Beppe Roncari
Ciao! Il racconto ha un bel ritmo, lo stile è curato anche se a tratti verboso. Per quanto riguarda l’esercizio di stile direi che è ben riuscito ma la storia perde nell’epilogo dopo l’inizio convincente col botta e risposta tra cowboy e pellerossa: è come se dopo l’ispezione tutta la tensione scemasse fino alla scena finale.

L’ago della bilancia, di Eleonora Rossetti
Ciao! Mi piacciono il tuo stile e il modo in cui articoli il monologo interiore del protagonista, ben caratterizzato. Se devo essere sincero però la storia è un po’ fiacca, d’altronde un uomo che non si sbilancia e che alla fine rivela di stare su Limbo non permette un gran dire. Però da quella che è l’idea di base hai spremuto molto.

Prometeo, di Francesco Cascione
Ciao! Complimenti per la raffinatezza stile e la delicatezza delle immagini con cui descrivi la condizione di questo novello Prometeo tormentato dalle pene d’amore anziché dall’aquila. Il suono del racconto è avvolgente così come l''idea di tormento che ne viene fuori. Forse il tuo uso di un linguaggio ridondante è finalizzato a esprimere la ciclicità della pena, ma sarei curioso di leggere lo stesso racconto incentrato su una vicenda invece di un semplice monologo concettuale.

Insieme, di Federico Martello
Ciao! Mi piace l’epilogo che dà un po’ di pepe a una vicenda che si avvia altrimenti a una fine prevedibile, sebbene ben raccontata. Forse il tutto è troppo dolce e buono, avrei preferito una sana spartizione delle anime tra cielo e inferno, con disputa annessa.
“Si”. Affermativo è “sì” accentato. “un adolescente”: femminile è “un’adolescente”, con apostrofo.

Sotto controllo, di Maria Rosaria Del Ciello
Ciao! Mi è piaciuta l’idea della condizione dell'anoressia come inferno, la descrizione della sua sintomatologia fatta di controllo e rifiuto, ma non mi ha convinto l'amalgama totale del racconto: il fratello, le due righe di chiusura che potevano essere un po' più ricercate nel linguaggio e un senso di debolezza complessiva lo rendono decisamente migliorabile.

Inferno o paradiso? di Carlo Anastasio
Ciao! A chi non è capitato di assistere alla scena che descrivi? Mi piace il dialogo tra moglie e marito, anche se non rifugge dai cliché. Anche l’epilogo strappa un sorriso, però la storia è un po’ banale: un uomo che fugge dalla propria vita per scoprire che in un apparente è comunque infelice è già abbastanza risaputo.

Attento a ciò che desideri, di Michele Botton
Ciao! L’idea di un altro mondo dove abbondano le deformazioni umane mi piace, così come l’invenzione del girone dei “tornei letterali”, (da correggere in “letterari”), in cui critichi sagacemente i commentatori della domenica, mi piace anche la conclusione, simpatica.
Forse manca un po’ lo spessore dell’idea, ma ci puoi lavorare.

Contatto, di Sandro Capone
Ciao! Il tuo racconto ha dei bei guizzi: le immagini dei segnali impazziti e il dialogo col superiore usurpatore e l’opposizione tra death metal e segnali enochiani ma è come se la vicenda fosse assemblata un po’ forzatamente.
un sorriso di gioia”: può bastare il sorriso!
"Che mi venga... hai ragione" dopo inserirei una virgola.

L’originaria, di Fabiana Donato
Ciao! Bella l’idea di un mondo alternativo in cui amarsi al di là del bene e del male. La tua storia potrebbe essere ben sviluppata ma allo stato attuale è grezza stilisticamente, con nodi narrativi abbozzati e da poter sviluppare.
<<: alt+1-7-4 in successione sul tastierino numerico ti daranno « e alt+1-7-5 »
“ma io tutto avrei fatto anche discendere”, inserirei una virgola dopo “fatto”.
“Imbattersi”: manca l’oggetto, ci s’imbatte in qualcuno o qualcosa, altrimenti ci s’incontra.
“massaggiava la mente”, un po’ bruttina come metafora.
“fiume:uno”. Dopo i due punti andrebbe inserito uno spazio.
"Chi osa toccare i miei animali!” Dovresti inserire un punto interrogativo invece dell’esclamativo“?”
Stefan compare all’improvviso, senza sapere chi sia.



Classifica
1) Fatmah, di Marco Roncaccia
2) Cambiamenti climatici, di Erika Adale
3) La fiera del nulla, di Alexandra Fischer
4) La divina spigolatura, di Andrea Partiti
5) La riserva, di Beppe Roncari
6) L’ago della bilancia, di Eleonora Rossetti
7) Prometeo, di Francesco Cascione
8) Insieme, di Federico Martello
9) Sotto controllo, di Maria Rosaria Del Ciello
10) Inferno o paradiso?, di Carlo Anastasio
11) Attento a ciò che desideri, di Michele Botton
12) Contatto, di Sandro Capone
13) L’originaria, di Fabiana Donato
Ultima modifica di Charlesdexter il martedì 26 gennaio 2016, 10:09, modificato 1 volta in totale.

Avatar utente
AmbraStancampiano
Messaggi: 477
Contatta:

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » lunedì 25 gennaio 2016, 22:10

Ciao a tutti,
ecco il supermegapost grosso con la mia classifica, che stavolta è stata più difficile del solito; diciamo che i primi quattro racconti per me si equivalgono, fino al nono ci sono i racconti buoni ma a cui mancava quel quid in più, dopo quelli su cui c'è ancora un po' da lavorare.
Spero che nessuno si offenda, in primo luogo perché il mio modesto parere è che la scrittura è una disciplina che tende verso il continuo miglioramento e in cui non si smette mai di imparare per cui ogni parere, stroncature comprese, può essere prezioso; in secondo luogo, perché sono una persona sincera e senza peli sulla lingua: se una cosa mi piace, mi piace; se una cosa non mi piace, non mi piace; se qualcuno mi indispettisce, non mi piace.

Contatto
Il racconto è carino e si fa leggere, ma forse avresti dovuto dare al lettore qualche indicazione in più oltre la musica heavy metal e la battuta finale per fargli capire che i nostri protagonisti sono dei demoni; anche io avevo pensato a un sottomarino, o addirittura a una navicella spaziale.
Qualcosa, nella tua narrazione, mi ha evocato un'atmosfera da anime degli anni '80-'90 che non mi dispiace affatto, forse la goffagine eccessiva del tuo protagonista, che dialoga con se stesso. Bella idea, ma cerca di evitare di essere ridondante: se il tuo personaggio pensa una cosa ma non la dice al suo superiore per puro buon senso, è inutile spiegarlo al lettore :)

Cambiamenti climatici
il racconto è molto visivo e molto ben organizzato in questo senso. Il personaggio si muove in maniera perfetta all'interno di uno scenario dipinto con grande abilità parola per parola; trovo però che il protagonista non abbia nulla del protagonista, si muove come una marionetta senza mai metterci a parte di pensieri o emozioni che non siano l'interesse per il corpo che scorge nella valle. Insomma, non trovo beat emotivi anche se avrebbero ragione d'esserci.
Anche il risveglio della creatura passa un po' in sordina, non viene trattato con la stessa dovizia di particolari della scalata e crea un po' di confusione sul focus del pezzo.
La storia è affascinante, ma forse con un pov più vicino al protagonista darebbe modo al lettore di appassionarsi di più alla vicenda, regalando un vero brivido.

La riserva
come al solito un'idea geniale, portata avanti in maniera piuttosto divertente. Ti confesso che ci ho messo un po' a capire il passaggio dello spirito indiano che spunta dal cono di luce nel cielo, e ho qualche riserva riguardo allo scambio di pelli tra bracconieri e guardacaccia: che cosa se ne fanno, in cielo? Avrei trovato più gustoso e credibile se il cow boy avesse corrotto lo spirito con qualcosa di tragicamente terreno.
Il tono amaro del racconto misto all'ironia dello stile suona bene.

Sotto controllo
mi piace l'interpretazione che hai dato al tema, mi sembra centrata e puntuale; in più riesci in pochi caratteri a darci un bel quadro delle contraddizioni di questa ragazza e di tutti i risvolti della sua ossessione; brava!
L'unico punto dolente secondo me è che (come tu stessa confermi nei commenti) si vede che hai affrontato questo argomento con un po' di insicurezza e disagio, perciò la narrazione risulta eccessivamente distaccata, seppur non giudicante. Insomma, il racconto si legge bene ma non lascia molto dietro di sé, ed è un peccato.
La trovo comunque una buona prova.

Inferno o Paradiso?
L'idea non è male e il racconto non è scritto male, ma condivido l'opinione di chi dice che tra la prima parte e la seconda c'è troppo squilibrio; il dialogo è credibile, ma le lunghissime battute della moglie tolgono spazio a molte altre cose, prima fra tutte una migliore spiegazione di ciò che rende noioso il paradiso caraibico.
Lo stratagemma del depliant è buono, ma è poco credibile che lei lo veda con una precisione tale da sapere dove sta andando il marito.
Tutto sommato il racconto non è male, ma può migliorare molto.

Attento a ciò che desideri
dammi pure del demonio ma a me il racconto sembra più furbo che tutto il resto.
Intanto il tema era "tra cielo e inferno", e non "dal cielo all'inferno", quindi al massimo avresti dovuto mandare il tuo angelo in erasmus al purgatorio e non all'inferno. In secondo luogo, riguardo a tutta la credibilità del pezzo mi accodo alle perplessità di Vastatio.
Il racconto strappa un sorriso, è carino, lo stile è scorrevole ma c'è ancora molto da lavorare, il contenuto mi sembra piuttosto presuntuoso, ma questo dipende forse dal fatto che non sono assolutamente d'accordo con te e che non trovo che le critiche costruttive siano da ritenersi un supplizio infernale.
I personaggi mancano del tutto, non hanno nulla di caratterizzante. E se lui è un angelo non ha sesso, quindi come può tangergli il girone dei sodomiti?
Il finale è una vera caduta di stile, non tanto per la sodomia in sé quanto per il fatto che rende chiarissimo che non hai ragionato abbastanza sulle dinamiche del racconto, preso più che altro dalla tua "critica ammiccante".

Fatmah
voglio in primo luogo ringraziarti per avermi fatto conoscere un pezzo che ignoravo e che è particolarmente di mio gusto, è vero che c'è qualcosa di magico in questa canzone.
Mi piace molto l'atmosfera che riesci a rendere attraverso le parole della canzone, e a livello sensoriale lo stratagemma funziona bene, rileggendo il racconto dopo averla ascoltata mi sono sentita avvolta dalle parole e dalla musica. Purtroppo questa è un'arma a doppio taglio, perché se la narrazione corredata dalla musica è molto avvolgente e funziona bene, rischia di lasciare totalmente indifferente chi non conosce il pezzo e non si preoccupa di ascoltarlo.
Il racconto mi è piaciuto, la storia d'amore sembra originale ma in alcuni punti mi ha ricordato Victor Hugo con la sua Esmeralda e uno dei libri della saga di Shannara; gli zingari sono sempre stati un popolo affascinante e un'allegoria della libertà VERA, e trovo assurdo che siano i protagonisti di una "malattia razzista" che nel nostro paese sta assumendo tinte sempre più grottesche e preoccupanti. Ecco, forse l'unica cosa che non mi piace troppo del tuo racconto è che il protagonista con le sue azioni fa passare in secondo piano il grottesco e l'ingiustizia che subisce la povera ragazza; questo genere di sviluppo mi ha un po' disturbata, anche se così il racconto fila e diventa originale invece di concentrarsi su un messaggio trito e ritrito.
Ho un solo appunto: come è possibile che la ragazza non si accorga di avere un angelo custode? Sicuramente di cose nella sua vita ne avrà viste, deve essere un tipo molto sveglio, quindi mi sembra improbabile; il POV in prima persona fa passare questa cosa un po' in sordina, ma a me è rimasto il dubbio.

Insieme
Il racconto è scritto senza alcun dubbio molto bene, ci sono un paio di refusi e non condivido pienamente l'utilizzo della punteggiatura, ma sono minuzie e dettagli di stile. Sicuramente aderisce al tema.
Ora comincio con le note dolenti: il contenuto per quanto struggente e imperniato sull'amore familiare, è ingenuo. Il tema dell'eroina mi è molto caro e ci ho studiato un bel po', non apprezzo quando viene "buttato lì" e usato con leggerezza; il tuo racconto pecca in questo senso, regalandomi la bellissima scena della mamma che pettina la figlia morta ma sbagliando su tutta la linea: intanto la sostanza incriminata non è bianca ma marrone, poi è estremamente difficile che un tossico, soprattutto se adolescente, si buchi in casa. Sarebbe diverso se la ragazza si fosse suicidata volontariamente (Christiane F. lo chiama "spararsi il buco mortale"), ma in questo caso il motivo della ribellione al padre nelle forze dell'ordine è davvero debole. Se un tossico vuole ribellarsi al padre, scappa di casa e va a vivere per strada; a un certo punto non gli importa più nulla della vita e l'unico comfort che ricerca è l'eroina. In più, in tutte le grandi città esistono gigantesche comunità di tossici, che si organizzano in fabbriche abbandonate, case occupate o tendopoli.
Insomma, la motivazione su cui tutta l'azione si regge non mi convince, e non riesco a farmela calare.
Anche il finale mi sembra un po' troppo buonista, è possibile che basti un gesto dell'angelo per far andare via il diavolo? E le motivazioni dell'angelo, non sono più che altro pretesti? Sono loro ad essere fortunate ad aver trovato un angelo così buono, oppure alla fine andiamo tutti in paradiso?
Ti faccio comunque i complimenti per la scrittura, che è molto evocativa, completa, davvero bella.

La fiera del nulla
il tuo racconto mi è piaciuto molto. Trovo che le frasi secche e spezzettate vadano bene, dopotutto. Magari avrei messo meno a capo, ma tutti quei punti a fermare concetti che sono importanti secondo me ci stanno eccome; la trovo una bella sperimentazione.
Il racconto scorre bene, però forse in alcuni punti è un po' statico e in altri troppo dinamico rispetto alle immagini che comunica. Provo a spiegarmi: nella primissima parte il punto di vista è vicinissimo a Cristina, che passeggia per la strada andando verso la casa, e i verbi sono tutti in forma attiva; poi il pov si sposta per inquadrare prima Cristina e poi la casa, come in una fotografia, mentre i verbi rimangono in forma attiva. Per "troppo dinamico" intendo questo. Può comunque essere una scelta di stile, e in questo caso diventa coerente con le frasi spezzettate e i punti fermi :)
Mi piacciono molto il messaggio e la declinazione del tema, che trovo originali e ben espressi.

La divina spigolatura
sono un po' in difficoltà per questo commento perché trovo che il dialogo sia proprio bello, perfetto nella sua semplicità. L'idea è una buona idea, semplice e su cui tutti magari, anche di sfuggita, ci siamo soffermati. Tu la scrivi attraverso un indovinato dialogo a due voci, molto efficace e credibile. Non mi dispiace neanche il fatto che non ci sia neanche mezza immagine, che l'unico senso coinvolto nella narrazione sia l'udito. Un ottimo pezzo di teatro.

L'ago della bilancia
il tuo racconto mi sembra molto buono, con una gestione parecchio intelligente del tema e uno stile che rispecchia perfettamente la voce e le attitudini del tuo protagonista/narratore. L'idea di un ignavo come vero ribelle mi piace infinitamente! Più che le figure di dio e del diavolo, ho trovato un po' stereotipate le prove che vengono sottoposte al protagonista, il che però contribuisce a spiegare il suo rifiuto di scegliere: il bene o il male sono comunque sempre la solita storia.
Mi ha un po' stranita il cambiamento repentino nella narrazione, forse lo stacco tra il racconto della giornata tipo e quello "stamattina, però, qualcosa è cambiato" è funzionale nel mantenere attento il lettore dopo la prima parte di racconto, in cui la voce narra annoiata il corso idilliaco ma sempre uguale delle cose. Forse io avrei usato il passato prossimo o l'imperfetto nella prima parte, ma qui stiamo parlando di stile e lo stile si può discutere solo fino a un certo punto ;)
ti segnalo quello "sparita", che sebbene non sia errato è di uso un po' più aulico o regionale rispetto a "scomparsa".
Nel complesso la trovo un'ottima prova.

Prometeo
il tuo racconto parte da un'idea molto bella, e presenta una buona interpretazione del mito di prometeo e del topos della storia d'amore tra dei e uomini; la resa però è molto appesantita dallo stile eccessivamente aggettivato e, in effetti, un po' lamentoso. Ti confesso che anche io, come qualcun altro prima, a una prima lettura non sono riuscita ad apprezzarlo quanto avrei dovuto, proprio per questo motivo.
E' bella l'idea del regalare il mondo del sogno anche agli altri esseri umani, ma forse controproducente per gli scopi di Prometeo e della sua amata; ciò non vuol dire che non sia valida, ma nel tuo pezzo passa un po' all'acqua di rose, mentre forse necessita di una maggiore argomentazione.
Comunque la trovo una buona prova e lo stile, un po' alleggerito, è parecchio interessante :)

L'originaria
trovo che la storia e la declinazione del tema siano molto affascinanti, e anche il tono onirico del racconto non mi dispiace affatto.
La trama però in alcuni punti non è chiarissima, e si perde il focus sull'azione; hai voluto privilegiare lo stile, ma con un limite di caratteri così basso è meglio concentrarsi di più sul movimento e meno sugli aggettivi, che dilatano un po' troppo la narrazione e la rendono sfuggente.
Mi piace il riferimento alla wicca e la trasfigurazione dei due amanti in gatti, e con poche pennellate riesci comunque a darmi l'idea di una trama che nelle intenzioni era piuttosto complessa e interessante.
Nel complesso, con un migliaio di caratteri in più diventerebbe un racconto piacevole e affascinante.


Classifica
1)La divina spigolatura
2)L'ago della bilancia
3)La riserva
4)Fatmah
5)La fiera del nulla
6)Cambiamenti climatici
7)Contatto
8)Prometeo
9)Sotto controllo
10)L'originaria
11)Insieme
12)Inferno o Paradiso?
13)Attento a ciò che desideri
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

Fernando Nappo
Messaggi: 584

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 27 gennaio 2016, 15:34

Ecco la mia classifica:

1) La divina spigolatura - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
bella trovata, complimenti. Lo svolgimento sotto forma di dialogo serrato anziché risultare pesante è la morte sua.
Il tema è centrarto in maniera brillante, non c'è che dire.
Visto che finora hai raccolto solo elogi, mi permetto un piccolo appunto riguardo a questo dialogo:
— Che fatica, quanto ci è voluto?

L'ho dovuto rileggere per capire se Dio fosse interessato a sapere quanto avevano impiegato a spulciare la lista di lamentele o quanto tempo il protagonista avesse speso per la stesura della stessa.
Credo che con l'aggiunta di un semplice pronome filerebbe ancora più liscio:
— Che fatica, quanto ti ci è voluto?

Per il resto, rinnovo i complimenti. Idea semplice ma davvero ottima e ben sviluppata.

2) L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
credo proprio che nel tuo caso nessuno potrà dire che il tema non sia centrato. Anzi.
Bella l'idea: nella sua semplicità la trovo geniale. L'alternanza tra le tentazioni a cui l'uomo è stottoposto da Dio e da Satana sono secondo me ben rappresentate dalla prostituta e dalla mendicante.
Molto bello anche il finale. Insomma, bel racconto.

3) Cambiamenti climatici - Erika Adale
Ciao Erika,
l'idea è buona, così come la scrittura, ma anch'io lo trovo un poco piatto nello svolgimento, poco coinvolgente.
Si movimenta nel finale e sicuramente la trovata di far scoprire che l'essere sepolto nel ghiaccio è niente meno che Satana in persona - quando ci si aspetta di incontrare un semplice (si fa per dire) demone - è il punto forte del racconto.
Il tema mi pare centrato.
Un po' fastidiosa la ripetizione di volto nella stessa frase.

4) La riserva - Beppe Roncari
Ciao Beppe,
l'ambientazione western del racconto mi piace davvero molto, buona idea.
Mi piace anche la corruttibilità del vecchio indiano (Manitù in persona o un semplice spirito guardiano?), che vende le creature delle Grandi Praterie per pochi doni.
Non mi è chiaro se la guida (e di conseguenza i due cacciatori) è un essere reale capace di corrompere uno spirito o una divinità per portare clienti a caccia, o se si tratta di spiriti provenienti dall'inferno, pur sempre col desiderio di depredare ciò che apparriene ad altri.
Comunque ben scritto e divertente.

5) La fiera del nulla - Alexandra Fischer
Ciao Alexandra,
il tuo racconto è scritto con uno stile davvero molto particolare e interessante. Le frasi così corte danno un ritmo sincopato che, a mio avviso, si adatta molto bene alla storia che racconti. Anche se forse avrei limato qualche a capo.
Il tema mi sembra centrato.
Questo passaggio mi piace molto:
il silenzio era contagioso, induceva al mutismo e ai passi felpati.

Un paio di appunti, invece, riguardo a un passaggio che ho dovuto rileggere:
Qualche cane passava accanto alle case muovendosi con molta circospezione; il silenzio era contagioso, induceva al mutismo e ai passi felpati.
Si poteva dire lo stesso della ragazza che giunse accanto alla penultima abitazione.
Sorgeva staccata dalle altre e spiccava per le dimensioni minuscole.

Nella prima riga leggo che il silenzio è contagioso, eccetera. Nella riga che segue, inizi dicendo al lettore che della ragazza si poteva dire lo stesso. Mi sfugge il nesso. Vuoi forse dire che anche la ragazza induce al silenzio, eccetera? Questo passaggio non mi convince.
Anche la terza riga mi pare che non si colleghi in maniera perfettamente consequenziale a quella che la precede, perché nella seconda il focus è sulla ragazza e io, come lettore, mi trovo spiazzato leggendo la terza riga che comincia con Sorgeva: lo associo, automaticamente, alla ragazza e svariono, mi perdo. Se desideri spostare l'attenzione dalla ragazza alla casa, forse sarebbe preferibile iniziare mettendo subito in evidenza il soggetto, per guidare il lettore: La casa sorgeva...
Ma potrebbe essere che si tratti di una tua scelta, precisa e meditata, e che io non ho capito. Nel caso, ignora il mio appunto.

Comunque, complimenti alla tua protagonista: io, se mi ritrovo in una casa semi abbandonata e sento una voce, me la do a gambe levate.
Bello il finale, ha un non so che di diabolico.

6) Insieme - Federico Martello
Ciao Federico,
il tuo racconto è ben scritto e senza dubbio in tema. La prima parte è molto dura, e visto l'argomento non potrebbe essere diversamente. I sentimenti e il dolore della madre sono in primo piano, nitidi e ben descritti. Forse, ma qui molto fa il gusto personale, la vicenda che descrivi sa un po' di già visto/letto.
La seconda parte, con lo scontro tra angelo e demone, parte in quarta, è briosa e ci fa scoprire, a sorpresa, che la donna non è morta. Lo scambio tra i due è molto divertente, peccato, a mio avviso, s'intende, il finale che rimette tutto a posto. Soprattutto perché io penso che nel caso della donna la salvezza della sua anima sia da mettere fortemente in dubbio. Di fatto è morta sparandosi, pienamente convinta di premere il grilletto (e addirittura lo fa). Non muore suicida solo per un caso fortuito (per quanto lo si possa considerare un infarto). Questa cosa mi lascia qualche perplessità.
Anche il pentimento della ragazza, buttato lì a sorpresa sul finale, sa un po' di deus ex machina, tanto per salvare capra e cavoli (o meglio: madre e figlia).

7) FATMAH - Marco Roncaccia
Ciao Marco,
il racconto è scritto bene, e mi pare che il tema sia centrato, rappresentato tra l'amore per una donna, seppure non palesato, mi par di capire, e l'inferno in cui precipita il protagonista per difendere l'onore della ragazza. Trovo, però, un poco forzato il fatto che il protagonista sia di fatto un serial killer. Credo, a mio sindacabilissimo parere, che la storia guadagnerebbe in credibilità se si trattasse del suo primo omicidio: diversi ragazzi morti ammazzati che hanno avuto uno screzio con una zingara, come mi lascia intuire questo passaggio:
le altre volte sono stato più accorto e finora mi è andata bene.

temo non passerebbero inosservati.

8) Prometeo - Francesco Cascione
Ciao Francesco,
il racconto mi pare in tema, e in quanto a stile lo trovo ben scritto.
Alcuni passaggi mi sono piaciuti molto, come questo:
...la prima volta che, sebbene eterno, mi sentii vivo.

Altri, invece, mi hanno convinto meno, come la questione, un po’ trita, di folli e artisti unici conoscitori di cose che i normali umani nemmeno possono immaginare.
In generale l’ho trovato un pochino noiosetto da seguire, tutto imperniato com’è sullo sfogo, triste e, permettimi, un po’ lagnosetto, dell’angelo.
Tanto più che la vicenda non ha un vero sviluppo, e più o meno come inizia finisce.
Colpisce molto a una prima lettura per lo stile, ma alla fine non mi lascia un granché.
Parere personale, come sempre.
A rileggerci.

9) Sotto controllo - M. R. Del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
l'idea di affrontare il tema descrivendo i problemi di una ragazza anoressica è sicuramente coraggioso, ma lo svolgimento non mi ha coinvolto particolarmente. Più nello specifico, non sono riuscito né a empatizzare con Viola né a odiarla per quello che si sta facendo. Il racconto mi è un po' scivolato addosso.
Nella prima parte, i riferimenti al conteggio delle calorie (che a mio modesto avviso avrebbe forse funzionato meglio senza il richiamo esplicito alla matematica) e il dialogo col fratello, mi hanno un po' allontanato da Viola, mentre nella seconda parte, purtroppo la più corta, la caratterizzazione della ragazza e delle sue contraddizioni mi sembra migliore.
Il tema a me pare centrato.

10) Contatto - Sandro Capone
Ciao Sandro,
ho fatto un po’ di fatica a capire l’ambientazione del tuo racconto, e temo che non ce l’avrei fatta senza il post in cui la descrivi.
Così come non avevo intuito che i protagonisti sono diavoli alla ricerca degli angeli. Lo si capisce solo nel finale, a mo’ di sorpresa. Credo sia per questo che non dici mai il nome del protagonista: per evitare che un nome possa lasciarne intendere la vera natura e giocartela come sorpresa finale.
Senza dubbio, come altri ti hanno fatto notare, l’alternanza tra sonar e radar non aiuta.
I pensieri del protagonista potresti metterli in corsivo, perché così sembrano discorso diretto, e infatti sei costretto a dire al lettore che invece sono pensieri del protagonista.
L’idea di base è buona, ma credo che serva qualche carattere in più per renderla al meglio.

11) Inferno o paradiso? - Carla Anastasio
Ciao Carla,
l'idea di base è carina e centra il tema, però pecca di originalità. Il racconto è abbastanza telefonato, e anche il finale, tutto sommato, si riesce a capire con buon anticipo. Il dialogo della moglie mi pare un po' troppo lungo e già sentito. Tra l'altro, a mio parere, la prima riga si potrebbe eliminare del tutto, senza che il racconto ne risenta.
Purtroppo, tra quelli letti finora, non è il mio preferito.

12) L'originaria - Fabiana Donato
Ciao Fabiana,
il tema mi sembra centrato, ma devo ammettere che ho fatto una certa fatica a seguire lo svolgimento del tuo racconto.
Alcune parti seguono una logica che non ho compreso fino in fondo. Per esempio, la strega inveisce contro Elsa per aver preso i suoi animali, ma subito dopo le offre il suo aiuto e le dona il potere. Tra l'altro:
un potere che l'avrebbe portata in luoghi che non poteva minimamente immaginare.

mentre invece i luoghi se li immagina benissimo: piramidi, bianche spiagge...

In alcune frasi mi pare che i verbi siano usati in modo non del tutto corretto.
All'inizio, per esempio:
Era difficile per dei giovani imbattersi lontano dagli occhi indiscreti delle famiglie puritane.

Imbattersi, dal dizionario Treccani, significa incontrare per caso, trovarsi inaspettatamente davanti a qualcuno. Per cui viene da chiedersi: imbattersi in chi? Tra di loro? In dolci fanciulle?
E qui:
Colmare il suo obiettivo rendeva necessario...

credo che il verbo colmare sia utilizzato in luogo di raggiungere.
E qui:
Prese in braccio il maculato, ma un violento rumore fluì nelle orecchie di Elsa, non c'era più il vento che l'aveva fatta sentire bene, perché si innalzò.

dove credo che innalzò stia per dire il contrario, ovvero che scemò, sparì. Anche se tutta la frase mi sembra poco chiara: il forte rumore non è ben chiaro cosa sia, soprattutto visto che il vento è sparito (se ho ben capito), e inoltre, visto che la frase comincia con un soggetto sottinteso, avrei preferirei un pronome in luogo del nome della ragazza. Inoltre, i tempi verbali non coincidono. La rivedrei, tipo così:
Prese in braccio il maculato, ma un violento rumore le fluì nelle orecchie: il vento che l'aveva fatta sentire bene era sparito.

Ma è solo un esempio, s'intende, e ci sarebbe ancora da qualificare il violento rumore con qualcosa di meglio definito, che mi faccia capire, se ho ben interpretato le tue intenzioni, che è il rumore che fa la strega al suo apparire.
Anche Stefan che verso la fine salta fuori un po' troppo all'improvviso è un ulteriore elemento che spiazza. È vero che ne fai menzione all'inizio, ma poi lo abbandoni.

Insomma, buone le intenzioni, ma mi pare che ci sia da lavorarci un po' su.
A rileggerci.

13) Attento a ciò che desideri - Michele Botton
Ciao Michele,
il tuo racconto è carino, abbastanza scorrevole, ma più che altro furbetto nel suo rigirare la frittata sfruttando l’idea del contest letterario come base del racconto. Di conseguenza, lo svolgimento non mi soddisfa appieno.
Così come il finale, che non mi è piciuto. Telefonato, prima di tutto, e scontato. E poi, a mio avviso è troppo facile cercare di strappare un sorriso così.
Scusami, ma questo è ciò che penso.

Avatar utente
Monica Patrizi
Messaggi: 127

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 28 gennaio 2016, 20:17

Ciao a tutte e a tutti,
intanto complimenti: leggere i vostri racconti e commentarli, è stata un'esperienza preziosa e arricchente.
Ho trovato una qualità molto alta e dover paragonare racconti, con stili e trame condotte così diverse, è stato arduo.
Detto ciò, in bocca al lupo!

1. FATMAH di Marco Roncaccia
Ciao Marco,
questa volta non ci sono biciclette, non ci sono autovelox e non si ride, come nei tuoi precedenti racconti.
Il racconto arriva al lettore potente, emozionante. Arrivi a stimolare i sensi di chi legge la storia.
Sembra quasi di sentire lo sferragliare della metropolitana che arriva, il suono dell'amplificatore, la ragazza che accende il microfono e canta, gira per i vagoni e fa poi colletta tra i passeggeri.
C'è un amore, un'ossessione non dichiarata, tra gli odori, gli occhi vuoti e i corpi appiccicati di chi prende la metro tutti i giorni. Non conoscevo la canzone che ti ha ispirato; a dire il vero, dopo averla ascoltata, essa non ha cambiato di una virgola il senso del tuo racconto. Nel testo c'era già tutto.
Mi piace lo stile che usi, il ritmo è serrato.
L'unico appunto che trovo è sul finale, non è chiaro se il protagonista abbia già usato vendetta privata su chi maltratta il suo oggetto d'amore.
"Lo so, lì c’è una telecamera, le altre volte sono stato più accorto e finora mi è andata bene. Sono scappato e mi sono nascosto ma, stamattina, amore mio mi mancavi e ora sono qui. "
Grande prova!

2. La divina spigolatura - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
accidenti, devo scrivere un commento sul tuo racconto contenente almeno 300 caratteri, e tutto si concentrerebbe invece in soli 5 caratteri: bravo!
I dialoghi sono efficaci, lo sviluppo della storia è chiara, è un racconto gradevole da leggere, scorrevole, divertente ed acuto.
Il tema tra cielo e inferno c'è, complimenti. E anche il titolo, pur non essendo di immediata comprensione, l'ho trovato geniale. Complimenti.

3. Cambiamenti climatici - Erika Adale
Ciao Erika,
Accidenti, più vado avanti con la lettura dei racconti di questo gruppo, più aumenta la consapevolezza che stilare una classifica non sarà affatto semplice. Complimenti. Molto bello lo stile che usi, ricercato e delicato allo stesso tempo. Evocative le descrizioni del paesaggio, superbo il finale, equilibrata la parte narrata e l'azione... neanche un errore di battitura, pure il titolo è perfetto! Brava brava brava.

4. SOTTO CONTROLLO - di M.R. Del Ciello
Ciao Maria Rosaria,
Sebbene il tuo racconto non abbia al suo interno roboanti colpi di scena e finali sorprendenti, io l'ho trovato molto ben scritto, interessante, realistico e amaro nel suo svilupparsi. Centratissimo il tema, a mio avviso. Il titolo è perfetto. Chi ha sofferto di disturbi alimentari non può non identificarsi in ciò che descrivi. Complimenti. Coraggiosa la scelta di affrontare questa tematica delicata. L'unico appunto, giusto per trovare qualcosa per allungare il commento, è che si avverte un certo distacco emotivo dalla protagonista, a cui il lettore è vicino, ma non del tutto nei suoi panni. Peccato, perché nella mia scala di gradimento, è solo un filo al di sotto degli altri tre racconti precedenti.

5. Inferno o paradiso? - di Carla Anastasio
Ciao Carla,
A me il tuo racconto è piaciuto molto! È divertente, ben costruito, il finale poteva essere meno esplicitato per fornire un filo di dubbio nella mente del lettore, ma ha un suo equilibrio con il resto. L'idea non è originale, ma il tuo modo di raccontarlo sì! Brava, complimenti! Il tema è centrato, sto cercando di allungare ulteriormente, ma ho già detto tutto!

6. L'ago della bilancia - Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora,
una bella prova, complimenti. Il tuo racconto è aderente al tema, originale nello sviluppo, risulta piacevole da leggere, lo stile è scorrevole. Mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista, c'è un buon equilibrio di raccontato e di azione.... Riuscire a non scegliere, pur scegliendo, è una dote non facile da raggiungere! Azzeccatissimo il titolo. Alcuni refusi già segnalati, quell'annegare di piacere stona proprio.
La cosa che ho gradito di più del tuo racconto è il finale, inaspettato, in cui in questo tiro alla fune tra i due partecipanti, è la fune stessa che ne risulta, comunque, vincitrice.
A rileggerci, brava davvero!

7. Insieme - di Federico Martello
Ciao Federico,
complimenti, racconto molto bello.
Come hanno segnalato i commenti precedenti, ci sono diversi refusi (un adolescente, amore mia) e il lieto fine non è facile da digerire, per lo meno per me non lo è stato. La trama non mi ha convinto del tutto, sia la prima parte (con la ragazza tossicodipendente morta e poi il suicidio/infarto della madre), che la seconda (con il contendersi, ma neanche troppo, le due anime tra l'Angelo e il Demone), ma in ogni caso, tu sei riuscito a raccontarla in maniera invidiabile, creando pathos e suspense, con una padronanza di stile eccellente e portando il lettore dove vuoi tu.

8. Attento a ciò che desideri - di Michele Botton
Ciao Michele,
il tuo è un racconto divertente e scorrevole, con uno stile molto piacevole da leggere.
Mi è piaciuta molto l'idea di fondo, un metaracconto sul contest stesso.
Tuttavia, ho trovato la trama esigua ed il finale, pur perfetto per la storia che hai raccontato, mi è sembrato affrettato e, questo è un mio personalissimo parere, scusami, da osteria. Anche il ricorso eccessivo al linguaggio parlato ("ogni tre per due", "capoccione") a mio avviso lo penalizza. A rileggerci.

9. La Riserva - di Beppe Roncari
Ciao Bebbe, lo sviluppo del tema nel tuo racconto è originale, non mi aspettavo di trovarmi di fronte un western, neanche dal titolo. Il testo è scorrevole e molto ben scritto. Il ritmo è serrato.
Ci sono dei piccoli refusi ed imprecisioni, già segnalati dai colleghi (i coni di luce, pneumatici, zigomi, portiere e cofani).
L'aderenza al tema a mio avviso non è piena, o comunque non immediata, tanto da chiedermi: e quindi?
Ciò che tuttavia influenza il mio giudizio finale, nonostante l'ottima struttura del testo, è che leggendolo non mi arrivano emozioni.
Comunque complimenti, a rileggerci.

10. Contatto - Di Sandro Capone
Ciao Sandro,
mi è piaciuto come hai saputo descrivere il protagonista allievo e la dinamica professore/presidente. Ho trovato originale l’ambientazione del tuo racconto, pur essendo essa non del tutto chiara dagli indizi presenti nel testo. Lo stile è scorrevole e lineare. Azione e parlato hanno un buon equilibrio nel testo, complimenti. Da quanto letto nei post, dove hai spiegato meglio l’idea di fondo, credo che valga la pena svilupparla meglio, perché a mio avviso è ottima e può essere ulteriormente valorizzata. A rileggerci.

11. Prometeo – di Francesco Cascione
Ciao Francesco,
il tuo è un bel racconto, con uno stile delicato ed raffinato, anche se in alcuni punti appesantito da un uso eccessivo di aggettivi. Mi sono piaciuti molto alcuni passaggi, come ad esempio: "di una bellezza tersa come il cielo di una mattina di tramontana." Tuttavia, come altri hanno segnalato, la vicenda non sembra avere un vero sviluppo e pur apparendo equilibrata, risulta appiattita dal ripetersi dell'evento iniziale. A rileggerci.

12. L'Originaria di Fabiana Donato
Ciao Fabiana,
Il tuo racconto appare piuttosto contorto nello stile, mescolando un linguaggio dei nostri tempi (cazzo, pomiciare ecc.) a quello più aulico del sedicesimo secolo.
Le frasi lunghe e l'uso improprio degli aggettivi rendono la lettura difficoltosa. Come hanno già segnalato i colleghi nei commenti precedenti, alcuni passaggi nella storia non sono chiari. Tuttavia è un bel racconto, sicuramente con maggior numero di caratteri a disposizione avresti potuto svilupparne le grandi potenzialità. A rileggerci.

13. La fiera del nulla – di Alexandra Fisher
Ciao Alexandra,
Il tuo racconto ha molti pregi. È evocativo, ha una buona struttura, il linguaggio è ricercato e delicato. La storia è semplice ma per questo efficace. Hai uno stile molto personale, avevo già letto altri tuoi racconti all'interno di MC, la lettura dei tuoi scritti risulta sempre interessante.
Tuttavia quando leggo qualcosa, ho sempre fame di emozioni, e purtroppo questo racconto non me ne ha trasmesse.
Per questo motivo, nonostante i pregi citati, l'ho inserito a fondo classifica. A rileggerci

A rileggerci.

Avatar utente
alessandra.corra
Messaggi: 280

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#12 » venerdì 29 gennaio 2016, 17:33

Ciao a tutti, ecco finalmente anche la mia classifica:

1 – Cambiamenti climatici – Erika Adale

 Ciao Erika,
Sarà che a me piace molto la montagna, e quindi ho particolarmente apprezzato le descrizioni paesaggistiche del testo, ma ho trovato il tuo racconto proprio molto bello. In così pochi caratteri non solo sei riuscita a scrivere una storia ad hoc al tema dell'edizione, ma hai saputo sfiorare (dosando bene tra detto e non detto) tematiche profonde e attuali che aprirebbero le porte a molto di più di non quello che qui è solo abbozzato e appena percepibile, tutto questo sfruttando al meglio lo stile, delicato e raffinato. Complimenti!
 
2 – Fatmah – Marco Roncaccia

 Ciao Marco,
ho letto il tuo racconto tutto d'un fiato. La storia mi è piaciuta davvero molto, soprattutto perché hai saputo creare un'atmosfera forte e affascinante. Il racconto di questo amore non corrisposto di un ragazzo disadattato per una zingara ha il sapore di una fiaba underground, decadente. Lo stile poi è ottimo. Frasi secche e decise che hanno dato un buon ritmo a tutta la storia. Complimenti.
In relazione al tema è una questione soggettiva. Anche io penso che non si dovrebbe valutare un racconto con troppi paletti come fosse un compito scolastico. Si parla in fondo di narrativa ed è quindi giusto che un autore interpreti con la sua particolare immaginazione il tema dell'edizione, sempre non allontanandosi troppo dalla traccia iniziale. Ma più l'interpretazione sarà astratta e libera, più si correrà il rischio di non essere compresi da tutti poiché ognuno di noi ha sensibilità diverse.
 
3 – La divina spigolatura – Andrea Partiti

 Ciao Andrea,
niente da dire, stuzzica l'idea che oltrepassata la soglia Post Mortem ci possa essere qualcuno ad attenderci per affidarci un mondo cui noi saremmo i principali protagonisti e artefici delle sue leggi. L'uomo però, per sua natura troverebbe sempre qualcosa su cui lamentarsi.Quindi la frase "io l’ho fatto un paio di volte, in luoghi ed epoche diverse, per provare a cambiare un po’ la gente. Non ha funzionato granché bene. Magari a te andrà meglio." calza a pennello.
Idea molto particolare, che servendosi solo di un dialogo non lascia spazio a tanta immaginazione, ma che fa riflettere divertendo. Bravo.
 
4 – L’ago della bilancia – Eleonora Rossetti

 Ciao Eleonora,
ho trovato gradevole e divertente il tuo racconto. Nel suo genere sa essere anche originale, cosa non da poco. Mi è piaciuto soprattutto il protagonista, un uomo quasi insolente che, scegliendo di non scegliere da che parte stare, riesce a generare un nuovo mondo, il Limbo. Forse risultano solo un tantino stereotipate le due figure del Diavolo e di Dio. Nulla da dire invece sul tema che, in questo caso, non solo è azzeccato ma preso davvero alla lettera, né sullo stile che risulta scorrevole e pulito.
 
5 – Sotto controllo – Maria Rosaria delCiello

 Ciao Maria Rosaria,
Il tuo racconto mi è piaciuto per due motivi.
In primis, trovo che la protagonista sia ben caratterizzata, il suo rapporto con i cibo lascia intuire bene la patologia ossessiva/compulsiva che controlla la sua vita.
In ultima battuta, ho apprezzato l'argomento trattato. I disturbi alimentari sono il male di vivere del nostro secolo, momento in cui sempre più velocemente si stanno diffondendo stereotipi assurdi come quelli relativi alla perfezione fisica.
Quindi, è giusto che se ne parli, anche in narrativa.
 
6 – La Riserva – Beppe Roncari

 Ciao Beppe,
complimenti anche da parte mia per la buona ambientazione che hai saputo creare in questa storia. Per quanto il genere western non mi sia molto familiare, il tuo racconto mi ha divertita.
Lo stile è buono, idem il ritmo, dove soprattutto nel dialogo tra cowboy e indiano risulta perfetto.
Mi ha convinta meno il finale, che ho faticato a interpretare in prima lettura.
Comunque nel complesso, una buona prova.
 
7 – La fiera del nulla – Alexandra Fischer

 Ciao Alexandra,
ho trovato l'atmosfera del tuo racconto dolce e delicata. Mi è piaciuta la descrizione introduttiva perché riesce a calare bene il lettore nel luogo dove si trova questa casa misteriosa, occulta almeno per gli occhi delle persone che vi abitano vicine. Nella seconda parte invece entra in scena questa giovane ragazza che proprio per il desiderio di crescere decide di sperimentare una prova iniziatica: vincere la sua paura, sfidare le voci che circolavano intorno questo luogo apparentemente strano.
Semplice ma giusto il messaggio che ne traspare; tra cui, l' oscurità e la luce si trovano in qualsiasi luogo.
L'unico appunto è sullo stile. Anche io avrei preferito che la seconda parte non avesse tutte quelle frasi spezzettate, proprio perché ne rallentano leggermente il ritmo, ma a parte questo, brava!
 
8 – Insieme – Federico Martello

 Ciao Federico,
la tossicodipendenza è un soggetto molto potente e non facile da trattare. Nella prima parte però sei stato abile. Trovo che ci sia un buon ritmo in tutta la scena iniziale dove la madre prova immenso dolore per la figlia morta da poco di overdose. Il dolore della donna lo si riesce a percepire, il flusso delle parole sono azzeccate e rendono bene la forza di questo amore, senza diventare troppo stucchevoli.
La seconda parte; ovvero, la disputa tra angelo e diavolo, l'ho trovata invece un pò troppo gettonata e slegata al contesto del racconto, per questo mi è piaciuta meno. Resta comunque nel complesso una buona prova!
 
9 –  Attento a ciò che desideri – Michele Botton

 Ciao Michele,
Ho trovato coraggiosa la scelta di proporre un racconto come il tuo proprio in un contest letterario dove capita a volte che le critiche siano seguite da discussioni e punti di vista opinabili.
La trama è un po' esile, ingenua, ma avendola gestita con toni comici e spiritosi riesce a suo modo a far divertire.
 
10-    Inferno o paradiso – Carla Anastasio

 Ciao Carla,
Il tuo racconto ha un'idea alla base che non mi dispiace, anche se ha un'impronta un po' troppo moralistica.
Il protagonista è apparentemente una vittima di una moglie e madre despota, ma alla fine è la sua superficialità che lo condannano a una vita piatta, priva di stimoli. È abbastanza credibile che un uomo come lui faccia una scelta banale come quella di recarsi a Santo Domingo sperando in una miracolosa salvezza. La chiusa arriva senza sorpresa. Io avrei sviluppato meglio la prima parte e avrei magari lasciato il finale aperto senza specificarlo, ma cercando di mettere qualche indizio che lo avrebbe fatto intuire.
 
11-    Prometeo -  Francesco Cascione

 Ciao,
Ho sempre subito un fascino particolare per quelle storie allegoriche sui miti; quindi anche l'idea di un Dio che crea un mondo apposta per la donna amata l'ho apprezzata. Però ho trovato un linguaggio forse un pò troppo lirico, cosa che ha rallentato la lettura. Mettendo a posto qualcosa sullo stile e la forma credo che potrebbe diventare un ottimo racconto.

12-    Contatto – Sandro Capone

 Ciao Sandro,
Il tuo racconto non mi è dispiaciuto, anche se non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente.
Tra i pregi, trovo che hai creato un personaggio gradevole e anche l'idea di fondo è abbastanza simpatica.
Ma la trama ha purtroppo sofferto per i pochi caratteri utizzati, cosa che rende difficile collocare l'ambientazione della vicenda e capire bene la storia nel suo complesso.
Un racconto carino, ma da rivedere.

13-    L’originaria – Fabiana Donato

Ciao Fabiana,
mi è piaciuta molto la vena creativa, la fantasia, usata per costruire questa storia. Amando il mondo felinoo ho anche apprezzato i tuoi personaggi a quattro zampe. :)
Ma concordo con quanti ti hanno già fatto notare che si fa fatica a seguire e capire la lettura, ci sono dei passaggi poco scorrevoli e nebulosi. Di sicuro con più tempo e maggiori caratteri a disposizione diventerebbe una buona storia.

Avatar utente
alberto.dellarossa
Messaggi: 230

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 29 gennaio 2016, 22:41

Commenti in ordine sparso, classifica in ordine dal primo all'ultimo.


FATMAH
Ciao Marco.

Partiamo subito dal tema, a scanso di equivoci: c'è. Fosse stato anche un filo sottilissimo me ne sarei fregato, ma mi sembra evidente. Al di là del testo della canzone, c'è un cielo - o paradiso - e un inferno. A dire il vero di inferni ce ne sono molti. Ciò che mi è piaciuta meno invece è l'intromissione del'autore nell'io narrante per esplicitare alcuni logiche interne: mi riferisco ad esempio alla frase "Ci sono pregiudizi sugli zingari e spesso la gente ti tratta in modo scortese.", superflua nella narrazione, come a voler esser sicuri che il lettore capisca, quando invece, poche frasi prima, utilizzi un acronimo che in pochi colgono.

Detto ciò: un buon racconto, agghiacciante nella sua conclusione e nel non detto, con alcune ingenuità che da parte di un'autore con la tua esperienza stupiscono un poco.

LA RISERVA
Ciao Beppe.

Il racconto ha pregi e difetti. Mi piace l'atmosfera western e la strafottenza del cowboy. Anche l'immagine dello spirito indiano non è male, anche se meno potente. Le descrizioni sono adeguate, e riesci a fornire alla perfezione l'immagine dei Grandi Pascoli. Il problema è la trasmissione dell'ambientazione, o meglio delle meccaniche della situazione descritta. Capisco perché i cacciatori sono nel bagagliaio (vogliono cacciare), capisco il cowboy che fa il contrabbandiere, capisco la connivenza dello spirito, ma solo come elementi a sé stanti. Non mi dai indizi invece del perché esista questo accordo, del perché gli spiriti non possano avere i frutti dei grandi pascoli, di come avvenga il passaggio da un piano all'altro. Insomma, mancano diversi elementi, l'assenza dei quali lascia un senso di incompiutezza.

L'AGO DELLA BILANCIA
Ciao Eleonora.

Il racconto fila che è una meraviglia. Lo stile è curato e corretto e ho apprezzato molto il tono del racconto, molto vivace. Tuttavia, come Roberto ha già fatto notare, la voce narrante sfugge a logiche d'equilibrio e pertanto la sospensione d'incredulità va un po' a farsi benedire. L'aderenza al tema c'è, seppur primaria come moltissimi di questa edizione di MC: tutti a pesce su angeli e demoni, Dei e Diavoli. Avrei preferito un po' più d'audacia nell'interpretare il tema.

CAMBIAMENTI CLIMATICI
Ciao Erika.
Racconto molto bello nelle descrizioni (com'è tuo uso) e che mi ricorda un mio vecchio racconto, dove un ragazzino di strada, girovagando per i sotterranei di Istanbul, trova la mummia di un angelo. Mi piace l'accostamento dell'alta quota alla figura dell'angelo caduto, come se non fosse stato possibile cacciare più in basso di così una creatura celeste. Anche a te devo far notare l'aderenza un po' pedissequa in questa "Dan Brown" edition. Ciò che comunque mi lascia più perplesso, nella struttura del racconto, è forse il finale, un tantino frettoloso. Hai diversi cardini attorno ai quali sviluppare un finale più esteso e carico di pathos.

LA DIVINA SPIGOLATURA
Ciao Andrea!

bacchettata di mani anche per te per essere finito nella trappola del Dio/Paradiso - Inferno/Diavolo. Però devo dire che ti sei fatto notare, il racconto l'ho trovato delizioso. un gioiellino di retorica frattale, lo definirei. Al netto delle migliorie possibili in ogni racconto (refusi, virgole e altre quisquilie che una rilettura attenta risolve facilmente) sei riuscito a mettere in piedi proprio un bel giochino autoconclusivo, ironico e vivace. Quando l'ho letto ho pensato immediatamente ad alcuni racconti letti nelle raccolte urania. Bravo!

SOTTO CONTROLLO
Ciao Rosaria.
Un racconto amaro che narra bene la follia ossessiva dell'anoressia. Ho apprezzato moltissimo lo sviluppo del tema, così terreno. Mi ricorda un racconto che scrissi diversi anni fa. Tuttavia devo farti notare anche io alcune ingenuità narrative, che tendono a distaccare emotivamente il lettore dalla protagonista. Sarebbe ancora più interessante spingere il punto di vista fino a farlo collimare con la protagonista e far provare al lettore l'ossessione dall'interno.

LA FIERA DEL NULLA
Ciao Alessandra.

Trovo il tuo racconto fortemente evocativo, e dimostri un'ottima capacità descrittiva. Mi è piaciuto anche il senso del soprannaturale perfuso nel racconto. Le pecche, a mio avviso, sono due: hai spezzato molto la sintassi, utilizzando periodi molto brevi e una struttura di fatto ipotattica. Però il tuo obiettivo, specialmente nella prima parte, era di raccontare la calma di un luogo di campagna: avrei quindi utilizzato un periodare più lungo e lento, di più ampio respiro. Inoltre rimangono sospesi molti fili, per quanto comprendo possa essere una scelta narrativa lecita (sono il primo a non voler spiegare per forza tutto). Comunque brava, il racconto ha comunque qualcosa che mi ricorda un po' il realismo magico.

INFERNO O PARADISO
Ciao Carla.
L'idea non è malvagia, anzi. L'unico problema è lo svolgimento, piuttosto irreale, della conversazione. La moglie alterna espressioni colloquiali (e ciò è bene) a costruzioni tipiche della lingua scritta. Inoltre, nonostante la ferocia della moglie, non viene trasmessa alcuna vera e propria tensione narrativa. L'epilogo purtroppo è funzionale al raggiungimento della "morale" del racconto, ma aggiunge poco valore al tutto. Peraltro, da uomo, vedo la considerazione del protagonista piuttosto irrealistica.

L'ORIGINARIA
Ciao Fabiana.

Perdonami la franchezza, ma il tuo racconto è difficilmente comprensibile. C'è una grossa confusione in ciò che dovrebbe - sembrerebbe - essere uno sviluppo molto lineare. Ha una dimensione onirica che non è sfruttata adeguatamente, ed è ulteriormente rovinata (passami il termine) da una voce narrante completamente al di fuori del suo tempo. Mi parli di XVI secolo con un linguaggio decisamente moderno. Potrebbe essere una scelta, per carità, ma non è in alcun modo motivata e pertanto poco giustificabile.
Per contro ci sono tutti gli elementi per un bel racconto: l'amore, il tradimento, il soprannaturale, due gatti (i gatti vanno sempre bene). Fossi in te smonterei il tutto e ricomincerei da capo ponendomi una domanda: cosa voglio raccontare?

INSIEME
Ciao Federico.

Non preoccuparti, striglio anche te per l'interpretazione letterale del tema alla angeli e demoni. Detto questo il tuo racconto è ottimo. Mi piace come hai trattato il punto di vista, come hai introdotto l'elemento soprannaturale, come hai raccontato il passato attraverso piccoli incisi senza scadere nell'infodump. Bella la trovata dell'infarto, straziante il dolore della madre. Che dire, bravo, forse il migliore racconto del tuo girone che ho letto finora.

PROMETEO
Ciao Francesco.

Ennesimo racconto d'amore con caduta all'inferno di questa edizione (perdonatemi tutti, ma non potevo non farlo notare). Detto questo il tuo racconto ha sicuramente il pregio di una scrittura piuttosto sicura e di uno stile piuttosto buono. Il racconto dà il meglio nella prima parte, laddove nella seconda diventa forse un po' didascalico. Mi dai delle ottime premesse, con il giusto grado di poesia, per poi sfiorare l'infodump. In qualsiasi caso una prova discreta, anche se proverei a osare un po' di più.

ATTENTO A CIÒ CHE DESIDERI
Ciao Michele.

ti dirò la verità, sulle prime mi stavo per mettere ad urlare. Angeli e demoni ancora, ho pensato. Poi ho proseguito, e man mano che procedevo ero sempre più incredulo. Positivamente incredulo. Hai colpito nel segno con un racconto molto classico (la prima volta che ne lessi uno si parla del 2003, sulla piattaforma di Scheletri.com, pensa un po'). Ma la feroce ironia che hai messo nel racconto mi ha davvero deliziato. Insomma, una buona prova, e con uno stile dignitoso, bravo.

Quanto alla querelle che si è generata:
È vero, il racconto è furbo. Ma non più furbo di altri che ho letto qua sopra, che facevano leva sulla compassione sociale, ad esempio, quindi non mi porrei troppi problemi a riguardo.
Personalmente non trovo che il contenuto sia presuntuoso. Quello che hai descritto corrisponde, almeno in parte, a verità. Pensa che per lungo tempo ho avuto la tentazione di spacciare un estratto di colossi della letteratura per miei e sedermi a vedere quali critiche sarebbero piovute. Basterebbe un racconto di Borges per scatenare il putiferio. Esistono tanti aspetti positivi dei contest letterari, così come ne esistono di negativi. Tu hai basato il racconto su questi, e va bene. La battuta finale è scorretta. Vero, verissimo, ma personalmente non me ne frega un cazzo. Se dovessi inalberarmi per una cosuccia simile non leggerei più Philip Roth, quindi starei sereno.

P.s. Ho sentito un sacco di persone dire che King è un cazzone. Sarà, ma più che un cazzone è solo un ex alcolizzato con problemi di disciplina: per il resto è una penna formidabile (e come tutti ha i suoi alti e i suoi bassi)

CONTATTO
Ciao Sandro, con te chiudo il carosello del tema angeli e demoni.
Il racconto, scritto discretamente - anche se forse hai esagerato coi balbettii - mi ha lasciato abbastanza indifferente. C'è però una piccola luce che scende, e che dovresti coltivare: il tema, l'idea di fondo, della ricerca di contatto e riavvicinamento tra due mondi separati dalla dimensione enochiana. Ecco, in questo vedo una potenzialità: non ti resta che mettere mano alla penna e svilupparla ;)

CLASSIFICA
1) INSIEME
2) LA DIVINA SPIGOLATURA
3) ATTENTO A CIÒ CHE DESIDERI
4) FATMAH
5) CAMBIAMENTI CLIMATICI
6) LA FIERA DEL NULLA
7) L'AGO DELLA BILANCIA
8) LA RISERVA
9) PROMETEO
10) SOTTO CONTROLLO
11) CONTATTO
12) INFERNO O PARADISO
13) L'ORIGINARIA

[admin] eliminate le posizioni dalla parte dei commenti per test interni

diego.ducoli
Messaggi: 265

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 29 gennaio 2016, 23:41

Classifica veramente difficile.

Contatto di Sandro Capone

Ciao Sandro
Carino il racconto, scivola via senza particolari intoppi.
La discordanza sonar-radar non mi ha infastidito, l'unico appunto che mi sento di farti è sulla modalità scelta per i pensieri del protagonista, non è certo delle più immediate.
Il colpo di scena finale è un po' fiacco ma resta comunque un buon lavoro.

Attento a ciò che desideri di Michele Botton

Ciao Michele
Non mi sembra corretto giudicare le intenzioni dell'autore, se il racconto è furbo o meno.
Dovremmo giudicare il testo in quanto tale, senza eccessivi giudizi sulle motivazioni che hanno spinto a scriverlo.
Il racconto mi è piaciuto, riesce a strappare un risata e si legge bene. Non ho particolari appunti sulla forma.
Le uniche pecche sono: la non aderenza al tema e che un pezzo del genere non ha molto senso fuori da un contesto come MC o eventualmente di altri concorsi.
Un buon lavoro.

Prometeo di Francesco Cascione

Ciao Francesco
Ammetto di aver dovuto rileggere il racconto un paio di volte prima di capirlo, mi chiedevo “ma il fuoco dov'è?”.
La storia si capisce, ma il brano risulta un pesante, un po troppo pesante. Devo ammettere che le storie “sdolcinate” non sono tra le mie preferite, spero che tu mi voglia scusare ma è un racconto fuori dalle mie corde.

Insieme di Federico Martello

Ciao Federico
Un buon pezzo, con un ottimo crescendo.
Inizialmente credevo che le voci fossero solo nella testa della madre, il finale mi ha colto impreparato,è stata un piacevole sorpresa.
Ammetto che avrei aggiunto qualche particolare truculento sulla morte della ragazza, ma il racconto funziona quindi direi solo: ottimo lavoro.


L'originaria di Fabiana Donato

Ciao Fabiana
Il pezzo parte bene. L'intro spiega molte cose senza essere troppo infodump.
Il resto del brano l'ho trovato troppo compresso,ci sono e succedono un sacco di cose ma talmente in fretta che non si riesce ad assaporarle. Le dinamiche con i gatti non sono chiarissime, Stefan come arriva ai gatti? L'idea è buona ma da rivedere con calma e con molto più spazio.
La chiusa è molto bella ma il corpo del racconto è da rivedere.

Inferno o paradiso? di Carla Anastasio

Ciao Carla
L'idea non è male ma il pezzo manca un po' di brio.
La cazziata della moglie, per quanto abbastanza plausibile, resta un po fredda.
Non sono riuscito ad entrare in sintonia col protagonista, resta marginale per tutta la prima parte e la chiusa non è incisiva.
Da rivedere, con più calma, potrebbe venirne fuori qualcosa di buono.

La fiera del nulla di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra

Questo pezzo ha ottimè potenzialità.
La prima parte del racconto è molto bella, le descrizioni sono molto accurate e riescono a catturare ed immergere nella storia.
Ma tutto quello spazio dato all'ambientazione toglie un po di spessore a Cristina e alla casa.
Quella parte (l'ultima)mi sembra un po frettolosa, complice il numero di battute e il tempo, e secondo me dovrebbe essere quella più “forte”

Sotto controllo di M.R. Del Ciello

Ciao Maria Rosaria
La prima parte del racconto mi piace, è veritiera.
Credo che chiunque abbia seguito una dieta si sia messo a contare calorie, grassi e carboidrati.
La figura del fratello è molto significativa, menefreghista e insensibile al dramma della sorella.
Per contro la seconda parte perde un po', diventa troppo moralista e descrittiva.

La divina spigolatura di Andrea Partiti

Ciao Andrea
Non ho molto da dire, mi è piaciuto.
Un bel pezzo, scorrevole e ironico quanto basta e con una sua morale di fondo.
I dialoghi sono ben costruiti e non si sente la mancanza di un contorno.
Un racconto decisamente nelle mie corde, anche se il dover ascoltare tutte le critiche della sua razza umana è veramente diabolico.
Nulla da aggiungere bravo.

Cambiamenti climatici di Erika Adale

Ciao Erika
Bellissime le descrizioni della montagna e della sua salita, e sullo stile nulla da dire.
Il protagonista passa in secondo piano, ma non pesa troppo sul pezzo.
In verità lo vedo bene come incipit di un romanzo o di un racconto più lungo.
Non c'è niente da rivedere nel pezzo, ma la domanda è: “che succede dopo?”

L'ago della bilancia di Eleonora Rossetti

Ciao Eleonora.
Un bel pezzo, si legge che è un piacere. Non trovo sbavature degne di nota.
L'ignavo che tiene sotto scacco i due boss è una bella trovata. Come si può dar torto al protagonista se la sta spassando, anche se i Fessi risultano proprio ingenui.
Il finale forse perde un po' ma nel complesso hai fatto veramente un ottimo lavoro.

La riserva di Beppe Roncari

Ciao Beppe.
Un racconto sicuramente originale e ben scritto.
Il tema è centrato in fondo il tutto si svolge in una “terra” diversa dal solito inferno e paradiso, e per me può stare benissimo nel mezzo.
Non ho appunti da farti, solo che il tutto mi è sembrato un po' freddino, mi spiace perché scrivi bene ma il pezzo mi ha lasciato poco.

Fatmah di Marco Roncaccia

Ciao Marco
Ammetto che ti preferisco in veste più frivola.
Non sto a sindacare sull'attinenza al tema, per me il binomio amore-paradiso e assenza della persona amata-inferno era abbastanza scontato.
Quello che ho apprezzato maggiormente è la resa tecnica del brano, l'alternarsi della canzone con lo svolgersi dell'azione.
Che dire un ottima prova.


1)La divina spigolatura di Andrea Partiti
2)Fatmah di Marco Roncaccia
3)Cambiamenti climatici di Erika Adale
4)Inferno o paradiso? di Carla Anastasio
5)Insieme di Federico Martello
6)Contatto di Sandro Capone
7)Sotto controllo di M.R. Del Ciello
8)La fiera del nulla di Alexandra Fischer
9)La riserva di Beppe Roncari
10)Attento a ciò che desideri di Michele Botton
11)L'ago della bilancia di Eleonora Rossetti
12)L'originaria di Fabiana Donato
13)Prometeo di Francesco Cascione

Avatar utente
antico
Messaggi: 7493

Re: Gruppo NAIRE: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#15 » domenica 31 gennaio 2016, 19:57

Grande qualità, complimenti a tutti.
Discorso classifica: non abbiate timore di posizionare anche le ultime posizioni, qui nessuno deve offendersi. Il giudizio è sul racconto e non sull'autore. Inoltre, aumentando la qualità media è chiaro che a fare la differenza sarà sempre più una certa soggettività di chi giudica, fa parte del gioco. Un mese su, quello dopo giù, ed è giusto così.
E per chi vuole cuzzarmi in una contesa diretta, la prossima Special non dovrebbe tardare, diciamo che al più tardi la si farà entro marzo (sapete che nelle Special posso partecipare anch'io).
A domani per la NEWS con la classifica finale del gruppo e i finalisti!


1) Fatmah, di Marco Roncaccia
Ottimo. Qui tutto è costruito proprio partendo dal tema e punto in più perché non lo esplicita, lo metaforizza e ne fa perno fondante. Il protagonista vive in quello che è un inferno che non può accettarlo per quello che è, pertanto si costruisce un oggetto del desiderio, questo amore impossibile per un altro angelo caduto dal cielo. Teso tra un cielo che non potrà raggiungere e la realtà, ne verrà infine fagocitato. Sociale, intimo, crudele, pollice SU per me, senza alcun dubbio.
2) La divina spigolatura, di Andrea Partiti
Nulla da segnalare, qui. Il dialogo regge bene, l’idea è molto buona e il senso d’infiniti universi che si viene a creare è forte. Hai anche giocato bene sul tema. Definisco il tuo racconto come “un divertissement intelligente”. Pollice Su.
3) Insieme, di Federico Martello
Un racconto decisamente riuscito. Non assegno il pollice completamente su solo per un finale troppo liberatorio. Ok che la ragazza si è pentita in punto di morte, ma a questo punto preferisco dell’ironia come quella del racconto di Ducoli (non in questo gruppo). Ma è solo un appunto a livello personale, sul podio ci finisci comunque. Non ho altro da dire sul resto, hai condotto molto bene riuscendo a mantenere l’attenzione del lettore fino alla fine.
4) Cambiamenti climatici, di Erika Adale
Ottima forma, grandissima confezione. Il risveglio dei demoni come metafora dei cambiamenti del clima che renderanno meno adatto l’uomo alla Terra e pertanto ne preparano la sua fine. Forse freddino, vero. E forse sul finale potevi lavorare di più per rendere al meglio un concetto che superava la semplice sequela di avvenimenti che hai descritto. Pollice tendente su, per me.
5) La riserva, di Beppe Roncari
Tutto bene, tranne il pippone finale. Avrei chiuso con “Ci potete giurare!”, magari aggiungendo una veloce battuta perché in questa forma attuale, davvero, non capisco il motivo di tale chiusa e mi ha confuso solo le idee. Pollice tendente all’alto, dunque, con l’invito a tagliare quel pezzo (o a convincermi del contrario). Per il resto, idea geniale, esposizione ricca e “colorata”, tema preso, a mio avviso.
6) L’ago della bilancia, di Eleonora Rossetti
Racconto sicuramente ben condotto, con una direzione, completo per quello che voleva essere. Pertanto il mio giudizio non può che essere pollice tendente all’alto. Lo metto sotto ad altri perché mi è mancato qualcosa, quel quid unico che me lo giustifichi. Troppe domande mi sono rimaste aperte e inutilmente perché è chiaro non fossero problemi che ti sei posta tipo: perché anche questo è un uomo? Perché dovrebbe mantenere la sua importanza se ha appena dato altri tot miliardi di motivi di contesa tra i due Fessi? Perché i due Fessi hanno questo tipo di rivalità? Insomma, funzionale a se stesso, ma forse anche troppo, mi manca davvero il senso del tutto.
7) Inferno o paradiso?, di Carla Anastasio
Per giudicare un testo valuto sempre quello che l’autore si proponeva, a mio avviso, di raggiungere e quello che ha raggiunto. È indubbio che qui si voleva creare divertissement e intanto ironizzare su certe situazioni di coppia e quello che alla fine si dimostra essere l’extra quando diventa quotidiano (la fuga). Pertanto il racconto è riuscito anche se il finale, davvero, mi sembra troppo forzato, veloce, imposto. Vero, c’erano limiti di tempo e spazio, ma la sfida è d’imparare a domarli per ottimizzare il proprio lavoro. Qui manca ottimizzazione. Pollice tendente SU, ma occhio che per arrivare al SU serve ancora un passo.
8) Attento a ciò che desideri, di Michele Botton
Racconto divertente e divertito. Pollice tendente all’alto, ma finisci dietro a un racconto divertissement come il tuo solo per la necessità, che sento, di rendere il testo fruibile anche ai non partecipanti a Minuti Contati. Cercherei di allargare a una riflessione sulla creazione di opere proprie e sulla difficoltà di scontrarsi con l’opinione altrui. A quel punto, sì, il tutto sarebbe divertente e vendibile a un mercato più allargato. Mi farebbe piacere avere in vetrina un racconto simile, quindi spero vorrai rivederlo e passare dal laboratorio. Per tutto il resto, sulla questione legata a Minuti Contati, sono convinto che sia fondamentale anche saper ridere di se stessi, scherzare, caricaturizzare, quindi bene.
9) Sotto controllo, di Maria Rosaria Del Ciello
Scritto non bene, benissimo. Però qualcosa mi ha stonato e credo che tu ti sia scontrata con la grande difficoltà dell’obbiettivo che ti sei data. C’è la questione del controllo, l’odio verso se stessi, il suo cambiare dall’essere fatta di solo pensiero a quello che è… Ho atteso ore prima di decidere il mio giudizio, davvero non riuscivo a capire come a un lavoro tanto ben fatto e confezionato non riuscissi a dare un pollice su e alla fine ho capito che il motivo sta nella necessità di rielaborazione del tutto, manca connessione tra le problematiche, un senso agglomerante, foss’anche solo la necessità di empatizzare con la protagonista per poterla comprendere di più. Devi lavorarci ancora, a mio parere, ma, davvero, ti faccio i complimenti per il grado di difficoltà di tematiche che hai deciso di affrontare, mi piacciono queste sfide. Pollice NI, per ora.
10) La fiera del nulla, di Alexandra Fischer
Ecco un altro racconto con potenzialità ENORMI che però fallisce la sua sfida, invero di difficoltà assai elevata. Devo farti i complimenti, Alexandra, per il tentativo e per uno stile più secco del solito, a mio avviso. La frase della vicina è un errore, troppo messa lì come svolta gratuita, difficile pensare a una vicina che mentre spazza il vialetto ti spara quelle riflessioni, no? Serviva qualcosa di più o di diverso. Il finale è davvero grandioso, ma non esplode alla sua massima potenza a causa di quanto precede, serve una preparazione più precisa e, aggiungerei, empatica. Pollice NI, ma qui ne può uscire qualcosa di veramente buono. Lavoraci!
11) Prometeo, di Francesco Cascione
Un po’ confusionario. Ripeti, e ripeti, e ripeti, il tutto con eccesso di narrazione. Non ho trovato mistero o ganci per proseguire, il racconto si avvita su se stesso senza riuscire a trovare un quid che gli dia forza. Azzardo, credo tu abbia patito più di altri il primo approccio a Minuti Contati, al tempo e ai caratteri limitati, e si vede. No problem, avrai modo di adattarti, anche perché il riuscire a rendere al massimo in limiti imposti è fondamentale per chiunque voglia portare a un livello superiore, di maggior controllo, il proprio talento di scrittore. Pollice giù a questo giro. See you next edition!

Torna a “77ª Edizione – 10ª della 4ª Era - Tarenzi Edition”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti