La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
La felicità è potere
«Signore, cosa dobbiamo fare?»
Giorgio, in piedi davanti ai monitor del centro di comando, si carezzò la barba e inspirò profondamente. Il fermo immagine ritraeva Katia e tre uomini all'interno di una grotta. Doveva prendere una decisione per il bene collettivo, ma il suo cuore gli diceva altro.
Il salone, dove sorgerà il centro di comando, è spoglio. Cavi elettrici sbucano dal pavimento scavato nella roccia e c'è odore di metallo saldato.
Giorgio trema come una foglia. «Cosa dirà tua madre? Io sono il figlio di…» Si morde un labbro per non pronunciare quel nome che è stato sinonimo di potere e terrore.
«Non m'interessa. Noi due siamo come le termiti di questo pianeta: quando nascono iniziano a camminare e vagano finché non trovano l'anima gemella. Da quel giorno passano il resto della vita insieme.»
«Ma mio padre…»
«Fa silenzio, insieme cancelleremo il passato.» La mano di Katia gli si poggia sulla guancia allontanando ogni timore.
«Signore, potrebbero accorgersi che li abbiamo scoperti.»
Giorgio si voltò e andò verso la grossa finestra di vetro. Poggiò la fronte sulla parete trasparente e scosse il capo. Qualche metro più in basso, sulla cima di un albero, due termiti giganti stavano divorando un ramo. Era uno spettacolo vedere le mandibole di quegli insetti sgretolare il legno.
L'uomo, nonostante i macchinari che si era portato dalla Terra, non c'era riuscito e aveva deciso di vivere in città ricavate nel granito delle montagne.
«Possiamo prendere una nave e andarcene su un altro pianeta.» Katia ha il volto rigato dalle lacrime.
«Non posso, l'esercito crede in me. Sono l'unico che può portare avanti il lavoro di mio padre.»
«Tuo padre… tu sei meglio di lui. Tu non spareresti sul tuo popolo affamato!»
«Ne abbiamo già parlato. Non aveva scelta.»
«Lasciami, mi fai male!»
«Scusami, io…»
«Tu sei come lui!» gli urla in faccia Katia.
«Signore, i sensori hanno rilevato dei movimenti nella grotta dei ribelli. Sembra si stiano preparando alla fuga. Attendiamo ordini.»
Giorgio allungò la mano, come a voler carezzare una delle due termiti. Da quella distanza non sembravano gli animali feroci che sterminavano il suo esercito. Erano solo due amanti che preparavano il loro letto d'amore, erano proprio come lui è Katia in quei giorni lontani.
«Dove credi di andare?» Giorgio si frappone tra Katia e la porta d'uscita.
«Torno da mia madre.»
«No, non lo farai, sai troppe cose.»
«Credi veramente che io…»
«Credo solo che non abbiamo ancora bloccato i ribelli e che tua madre…»
«Mia madre cosa?»
«Nulla. È solo che quella zona non è ancora sicura» mente, nel tentativo di recuperare una storia che sta naufragando.
«Signore, abbiamo poco tempo…»
Giorgio portò le mani al volto e si massaggiò le palpebre. Sul tronco, le due termiti sgranocchiavano quel che rimaneva del ramo.
Anche lui era stato come loro per un breve periodo della sua vita. Senza pensieri, senza impegni. Solo lui e Katia.
Un paio di antenne sbucarono da un foro sul tronco a pochi metri dalle termiti. Una formica rossa fece correre le sei zampe sulla corteccia. Le mandibole si chiusero e tranciarono di netto la testa di una delle due termiti.
«Signore, hanno rintracciato sua moglie.»
La speranza si fa largo nel petto di Giorgio. «Dov'è?»
«Si è unita ai ribelli del bosco sud, Signore.»
Tutto sta per finire, ma non sarà una scelta facile.
«Signore, stanno lasciando il rifugio!»
La formica raggiunse la seconda termite. Una morsa allo stomaco fece contrarre Giorgio che serrò i denti e si costrinse a guardare.
Dei due amanti rimanevano solo i corpi inerti ai piedi del nuovo padrone del ramo.
Giorgio si voltò verso il soldato. Non sarebbe più stato una termite: lui era la formica rossa. «Fuoco!» disse, sorridendo.
«Signore, cosa dobbiamo fare?»
Giorgio, in piedi davanti ai monitor del centro di comando, si carezzò la barba e inspirò profondamente. Il fermo immagine ritraeva Katia e tre uomini all'interno di una grotta. Doveva prendere una decisione per il bene collettivo, ma il suo cuore gli diceva altro.
Il salone, dove sorgerà il centro di comando, è spoglio. Cavi elettrici sbucano dal pavimento scavato nella roccia e c'è odore di metallo saldato.
Giorgio trema come una foglia. «Cosa dirà tua madre? Io sono il figlio di…» Si morde un labbro per non pronunciare quel nome che è stato sinonimo di potere e terrore.
«Non m'interessa. Noi due siamo come le termiti di questo pianeta: quando nascono iniziano a camminare e vagano finché non trovano l'anima gemella. Da quel giorno passano il resto della vita insieme.»
«Ma mio padre…»
«Fa silenzio, insieme cancelleremo il passato.» La mano di Katia gli si poggia sulla guancia allontanando ogni timore.
«Signore, potrebbero accorgersi che li abbiamo scoperti.»
Giorgio si voltò e andò verso la grossa finestra di vetro. Poggiò la fronte sulla parete trasparente e scosse il capo. Qualche metro più in basso, sulla cima di un albero, due termiti giganti stavano divorando un ramo. Era uno spettacolo vedere le mandibole di quegli insetti sgretolare il legno.
L'uomo, nonostante i macchinari che si era portato dalla Terra, non c'era riuscito e aveva deciso di vivere in città ricavate nel granito delle montagne.
«Possiamo prendere una nave e andarcene su un altro pianeta.» Katia ha il volto rigato dalle lacrime.
«Non posso, l'esercito crede in me. Sono l'unico che può portare avanti il lavoro di mio padre.»
«Tuo padre… tu sei meglio di lui. Tu non spareresti sul tuo popolo affamato!»
«Ne abbiamo già parlato. Non aveva scelta.»
«Lasciami, mi fai male!»
«Scusami, io…»
«Tu sei come lui!» gli urla in faccia Katia.
«Signore, i sensori hanno rilevato dei movimenti nella grotta dei ribelli. Sembra si stiano preparando alla fuga. Attendiamo ordini.»
Giorgio allungò la mano, come a voler carezzare una delle due termiti. Da quella distanza non sembravano gli animali feroci che sterminavano il suo esercito. Erano solo due amanti che preparavano il loro letto d'amore, erano proprio come lui è Katia in quei giorni lontani.
«Dove credi di andare?» Giorgio si frappone tra Katia e la porta d'uscita.
«Torno da mia madre.»
«No, non lo farai, sai troppe cose.»
«Credi veramente che io…»
«Credo solo che non abbiamo ancora bloccato i ribelli e che tua madre…»
«Mia madre cosa?»
«Nulla. È solo che quella zona non è ancora sicura» mente, nel tentativo di recuperare una storia che sta naufragando.
«Signore, abbiamo poco tempo…»
Giorgio portò le mani al volto e si massaggiò le palpebre. Sul tronco, le due termiti sgranocchiavano quel che rimaneva del ramo.
Anche lui era stato come loro per un breve periodo della sua vita. Senza pensieri, senza impegni. Solo lui e Katia.
Un paio di antenne sbucarono da un foro sul tronco a pochi metri dalle termiti. Una formica rossa fece correre le sei zampe sulla corteccia. Le mandibole si chiusero e tranciarono di netto la testa di una delle due termiti.
«Signore, hanno rintracciato sua moglie.»
La speranza si fa largo nel petto di Giorgio. «Dov'è?»
«Si è unita ai ribelli del bosco sud, Signore.»
Tutto sta per finire, ma non sarà una scelta facile.
«Signore, stanno lasciando il rifugio!»
La formica raggiunse la seconda termite. Una morsa allo stomaco fece contrarre Giorgio che serrò i denti e si costrinse a guardare.
Dei due amanti rimanevano solo i corpi inerti ai piedi del nuovo padrone del ramo.
Giorgio si voltò verso il soldato. Non sarebbe più stato una termite: lui era la formica rossa. «Fuoco!» disse, sorridendo.
Ultima modifica di ceranu il sabato 29 ottobre 2016, 0:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Il racconto è originale. Mi piace questa civiltà dove l’uomo vive in città ricavate dal granito delle montagne e ci sono questi insetti (che immagino giganti) a popolarne la giungla circostante (con un legno talmente duro da essere inutilizzabile dall’uomo; forse, i problemi che tormentano Giorgio nascono dalla voracità delle termiti?). Rielabori davvero bene la SF Anni Cinquanta. La tua maestria si vede da come introduci le termiti come metafore del rapporto fra Giorgio (il dittatore del pianeta) e l’ex-moglie Katia. Le termiti che mostri durante tutta la storia, alternate ai flasback di Giorgio che ricorda il matrimonio naufragato con Katia e il presente, nel quale è costretto a prendere la decisione di uccidere l’ex-moglie, rintracciata nel covo dei ribelli e traditrice lei stessa, sono il simbolo dello Ieri (il periodo spensierato di Giorgio, innamorato felice di Katia) contrapposto all’Oggi (Giorgio che deve sacrificare quattro persone per il bene del pianeta). Simbolo di quest’evoluzione di Giorgio è la formica rossa, che uccide le due termiti. Ci sono alcuni buchi nella trama da riempire: cosa c’entra la madre di Katia con i segreti della figlia? E quali sono? Perché lei si ribella all’idea che il marito ereditato il governo dal padre ne continui l’opera?
Attenzione a: lui è Katia per: lui e Katia.
Nel dialogo che segue alla scena in cui Giorgio tenta di impedire a Katia di uscire, la parola madre è ripetuta tre volte (la seconda volta, scriverei lei al posto di “tua madre”).
Aspetto notizie
Attenzione a: lui è Katia per: lui e Katia.
Nel dialogo che segue alla scena in cui Giorgio tenta di impedire a Katia di uscire, la parola madre è ripetuta tre volte (la seconda volta, scriverei lei al posto di “tua madre”).
Aspetto notizie
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Ciao,
complimenti per il racconto. Lo trovo veramente molto bello, mi piace il mondo "fantasy" che hai delineato e la triste analogia tra Giorgio e Katia e le due termiti. Trovo che gli elementi sentimentali , fantastici e bellici siano perfettamente integrati. Mi è piaciuto anche lo slancio finale del protagonista che decide di andare avanti con la sua vita e fare terra bruciata del passato invece di perdersi in inutili memorie...
Insomma per me merita la vetrina, quindi
chiedo la grazia
già così. Se vorrai raffinare un po' chiarificando la parte iniziale sarà tanto di guadagnato, ho dovuto rileggere le prime parti più volte per contestualizzarmi meglio. Alla prossima, e bravo!
complimenti per il racconto. Lo trovo veramente molto bello, mi piace il mondo "fantasy" che hai delineato e la triste analogia tra Giorgio e Katia e le due termiti. Trovo che gli elementi sentimentali , fantastici e bellici siano perfettamente integrati. Mi è piaciuto anche lo slancio finale del protagonista che decide di andare avanti con la sua vita e fare terra bruciata del passato invece di perdersi in inutili memorie...
Insomma per me merita la vetrina, quindi
chiedo la grazia
già così. Se vorrai raffinare un po' chiarificando la parte iniziale sarà tanto di guadagnato, ho dovuto rileggere le prime parti più volte per contestualizzarmi meglio. Alla prossima, e bravo!
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Ciao,
il racconto mi è piaciuto perchè trovo che l'alternarsi tra flashback e tempo presente dia un bel dinamismo alla storia e permetta di comprendere la trama a poco a poco, con una curiosità crescente. Non mi ha fatto impazzire il titolo, ma soltanto per un gusto personale, non perchè non sia azzeccato. Dunque.....
Chiedo la grazia
il racconto mi è piaciuto perchè trovo che l'alternarsi tra flashback e tempo presente dia un bel dinamismo alla storia e permetta di comprendere la trama a poco a poco, con una curiosità crescente. Non mi ha fatto impazzire il titolo, ma soltanto per un gusto personale, non perchè non sia azzeccato. Dunque.....
Chiedo la grazia
A me le d eufoniche piacciono!
- maria rosaria
- Messaggi: 687
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Ciao Francesco.
Il tuo racconto me lo ricordo bene e tra quelli della Manualmente edition era uno che aveva forse declinato il tema in maniera più originale.
C'è un'unica cosa che ancora mi viene da pensare leggendolo, e per verificare sono andata a vedere la versione iniziale.
Quando ho letto le parti in corsivo, soprattutto la prima, (in questa versione forse un po' meno) le avevo interpretate come le voci provenienti dai monitor, dagli schermi e quindi temporalmente contemporanee ai pensieri del protagonista.
Invece sono i suoi ricordi, giusto?
Credo che almeno all'inizio, la prima parte in corsivo andrebbe introdotta da qualcosa che fa capire il flashback: tipo "tornò con il pensiero ai giorni passati"... va be', magari una cosa meno banale. ;-)
E' solo una mia semplice impressione di lettrice. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi...
Il tuo racconto me lo ricordo bene e tra quelli della Manualmente edition era uno che aveva forse declinato il tema in maniera più originale.
C'è un'unica cosa che ancora mi viene da pensare leggendolo, e per verificare sono andata a vedere la versione iniziale.
Quando ho letto le parti in corsivo, soprattutto la prima, (in questa versione forse un po' meno) le avevo interpretate come le voci provenienti dai monitor, dagli schermi e quindi temporalmente contemporanee ai pensieri del protagonista.
Invece sono i suoi ricordi, giusto?
Credo che almeno all'inizio, la prima parte in corsivo andrebbe introdotta da qualcosa che fa capire il flashback: tipo "tornò con il pensiero ai giorni passati"... va be', magari una cosa meno banale. ;-)
E' solo una mia semplice impressione di lettrice. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi...
Maria Rosaria
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Ciao Maria Rosaria, penso che tu abbia ragione, anche perché è la cosa su cui sto cercando di intervenire. Devo solo trovare un modo originale di farlo, senza rovinare il ritmo del racconto.
Tentativo fatto. Dimmi cosa ne pensi.
Tentativo fatto. Dimmi cosa ne pensi.
- maria rosaria
- Messaggi: 687
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Ciao Francesco.
Credo che così sia perfetto.
CHIEDO LA GRAZIA
Credo che così sia perfetto.
CHIEDO LA GRAZIA
Maria Rosaria
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
A questo punto: SFIDO SPARTACO!
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Anche il tuo racconto verrà trasferito nella Sessione di Novembre. Credo che un altro mese di purgatorio possa farlo migliorare!
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- Messaggi: 2914
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
La storia, già valida prima, ora scorre in modo molto più deciso. Il lettore vi è immerso a partire dall’incipit. Si capisce subito che è una storia di guerra.
Giorgio deve schiacciare una ribellione al suo potere (ma anche vendicare l’affronto affettivo della moglie, divenuta l’amante di uno dei due ribelli).
Ottima la resa dei flashback alternati al presente, con il colpo da maestro della sala monitor dell’incipit ancora in allestimento.
Si capisce che la storia è di SF con i riferimenti nave-pianeta. Anche la resa degli insetti è molto chiara, fanno parte della fauna aliena.
La loro valenza simbolica (termiti-amanti spensierati come sono stati il protagonista Giorgio e Katia, la sua ex-moglie) è chiara e si riallaccia al finale (la formica rossa che uccide la termite, metafora della trasformazione di Giorgio, da marito deluso a spietato dittatore).
Chiedo la grazia
Giorgio deve schiacciare una ribellione al suo potere (ma anche vendicare l’affronto affettivo della moglie, divenuta l’amante di uno dei due ribelli).
Ottima la resa dei flashback alternati al presente, con il colpo da maestro della sala monitor dell’incipit ancora in allestimento.
Si capisce che la storia è di SF con i riferimenti nave-pianeta. Anche la resa degli insetti è molto chiara, fanno parte della fauna aliena.
La loro valenza simbolica (termiti-amanti spensierati come sono stati il protagonista Giorgio e Katia, la sua ex-moglie) è chiara e si riallaccia al finale (la formica rossa che uccide la termite, metafora della trasformazione di Giorgio, da marito deluso a spietato dittatore).
Chiedo la grazia
- maria rosaria
- Messaggi: 687
Re: La felicità è potere (Manualmente Live Edition) [3495]
Ciao Francesco.
Il tuo racconto l'avevo già commentato.
Rinnovo, per il mese di novembre, la mia richiesta di GRAZIA.
:-)
Il tuo racconto l'avevo già commentato.
Rinnovo, per il mese di novembre, la mia richiesta di GRAZIA.
:-)
Maria Rosaria
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