Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
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Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
La prima notte dal porto salirono i ratti; un tappeto di pelo e code intrecciate. Sbattevano contro le porte nelle curve strette delle stradine, ripulendo le strade da ogni avanzo, da ogni cesta calpestata, da ogni erba nel selciato, senza mai rallentare. Le persone si chiusero in case e taverne aspettando che fossero passati.
La seconda notte dal porto salirono i gatti. Passavano radenti a muri, porte e finestre con uno zampettio sordo, sfrecciando di angolo in angolo a piccoli scatti. Le persone si chiusero in case e taverne perché temevano i piccoli occhi luminosi.
La prima notte i fuochi bruciarono violenti, più caldi, più luminosi. A chi si avvicinava troppo lacrimavano gli occhi, la pelle si arrossava, ma impararono subito a tenersi a distanza.
La seconda notte i fuochi bruciarono di una fiamma scura che appena scaldava le mani che si allungavano a controllare che fosse davvero accesa. La legna si consumava ma il cibo non cuoceva.
La prima notte il vento soffiò da terra portando profumo di resina e frutta fermentata. Era il profumo d'autunno dell'entroterra che lì sull'oceano non arrivava mai. Fece ricordare i viaggiatori e sognare chi non aveva mai lasciato il paese.
La seconda notte il vento soffiò dal mare portando profumo di sale e ghiaccio. L'odore delle tempeste invernali. L'odore che sempre strappa dal sonno i pescatori con memorie dei peggiori momenti in barca.
La prima notte scesero le falene in sciami che oscuravano il cielo. Vedevano i fuochi ardere, sbattevano contro i vetri e bruciavano giù nei camini cercando di raggiungerli, finendo come piccole meteore.
La seconda notte vennero le lucciole, la cui luce baluginante e priva di calore penetrava nelle case scure, confondendo il dentro e il fuori.
La prima notte il villaggio bruciava di vita; erano invincibili, riparati da muri di sasso e porte di quercia. Era quasi l'alba dell’improbabile festa quando nella Chiesa due giovani si sposarono in uno sfavillio di candele e incensi impazziti.
La seconda notte furono silenzi e preghiere a tenere sveglio il villaggio, non musica e balli. Furono domande e dubbi, e non birra e montone a riempire i loro stomaci.
La prima notte nessuno aveva paura.
La seconda notte solo la nuova coppia ignorava le spettrali lucciole, ignorava il vento gelido di tempesta, ignorava i fuochi freddi, ignorava i passi felini. La loro era ancora la prima notte.
La seconda notte dal porto salirono i gatti. Passavano radenti a muri, porte e finestre con uno zampettio sordo, sfrecciando di angolo in angolo a piccoli scatti. Le persone si chiusero in case e taverne perché temevano i piccoli occhi luminosi.
La prima notte i fuochi bruciarono violenti, più caldi, più luminosi. A chi si avvicinava troppo lacrimavano gli occhi, la pelle si arrossava, ma impararono subito a tenersi a distanza.
La seconda notte i fuochi bruciarono di una fiamma scura che appena scaldava le mani che si allungavano a controllare che fosse davvero accesa. La legna si consumava ma il cibo non cuoceva.
La prima notte il vento soffiò da terra portando profumo di resina e frutta fermentata. Era il profumo d'autunno dell'entroterra che lì sull'oceano non arrivava mai. Fece ricordare i viaggiatori e sognare chi non aveva mai lasciato il paese.
La seconda notte il vento soffiò dal mare portando profumo di sale e ghiaccio. L'odore delle tempeste invernali. L'odore che sempre strappa dal sonno i pescatori con memorie dei peggiori momenti in barca.
La prima notte scesero le falene in sciami che oscuravano il cielo. Vedevano i fuochi ardere, sbattevano contro i vetri e bruciavano giù nei camini cercando di raggiungerli, finendo come piccole meteore.
La seconda notte vennero le lucciole, la cui luce baluginante e priva di calore penetrava nelle case scure, confondendo il dentro e il fuori.
La prima notte il villaggio bruciava di vita; erano invincibili, riparati da muri di sasso e porte di quercia. Era quasi l'alba dell’improbabile festa quando nella Chiesa due giovani si sposarono in uno sfavillio di candele e incensi impazziti.
La seconda notte furono silenzi e preghiere a tenere sveglio il villaggio, non musica e balli. Furono domande e dubbi, e non birra e montone a riempire i loro stomaci.
La prima notte nessuno aveva paura.
La seconda notte solo la nuova coppia ignorava le spettrali lucciole, ignorava il vento gelido di tempesta, ignorava i fuochi freddi, ignorava i passi felini. La loro era ancora la prima notte.
- Andrea Partiti
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Siate comprensivi, non ero in grado di produrre nulla di sensato, ma volevo comunque partecipare all'edizione benaugurante ^^
Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Andrea, benvenuto in questa Wedding Edition! Tutto ok con i parametri! :)
- Sara Todde
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
Hai detto di non essere in grado di produrre niente di sensato, ma devo farti i miei complimenti! Il tuo racconto mi ha dato i brividi, la musicalità, la natura che diventa assurda, il tono apocalittico - mi hai ricordato Dickens, il lato fantastico di Edgar Allan Poe, e anche un pizzico di Lovecraft: nel complesso, tutte cose che adoro, condite da un semplice, delicato saluto agli sposi verso la fine, un'isola di forza in un mondo al tramonto. L'unica critica che ti posso fare è che hai creato un mondo che mi affascina, e vorrei saperne di più, ma il racconto è già finito ;) Ottimo lavoro!
Hai detto di non essere in grado di produrre niente di sensato, ma devo farti i miei complimenti! Il tuo racconto mi ha dato i brividi, la musicalità, la natura che diventa assurda, il tono apocalittico - mi hai ricordato Dickens, il lato fantastico di Edgar Allan Poe, e anche un pizzico di Lovecraft: nel complesso, tutte cose che adoro, condite da un semplice, delicato saluto agli sposi verso la fine, un'isola di forza in un mondo al tramonto. L'unica critica che ti posso fare è che hai creato un mondo che mi affascina, e vorrei saperne di più, ma il racconto è già finito ;) Ottimo lavoro!
Once barely taking a break
Now she sleeps her days away
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- Eugene Fitzherbert
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Andrea Partiti ha scritto:Siate comprensivi, non ero in grado di produrre nulla di sensato, ma volevo comunque partecipare all'edizione benaugurante ^^
C'è poco di che essere comprensivi! Hai tirato fuori un bell'affresco weird abbastanza da riempire 3000 caratteri con un mondo che da una notte all'altra se ne va alla deriva. C'è molto contesto e poca storia, ma va bene anche così, è come la differenza che passa tra una illustrazione e un fumetto: bisogna essere bravi per condensare un intero universo in una sola immagine!
Se proprio vogliamo fare i pignoli, nell'ultimo paragrafo scrivi che la prima notte il villaggio bruciava di vita, per poi richiamare il silenzio della seconda notte. Per quel parallelismo che hai mantenuto per tutto il racconto, forse devi trovare un verbo 'rumoroso' con cui sostituire 'Bruciava'. Non trovi?
Complimenti, BTW!
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ciao Andrea!
Indubbiamente sei un maestro nel creare le atmosfere, tanto di cappello! Hai uno stile invidiabile!
L'unica questione che mi permetto di sollevare è: perché le persone avevano paura dei gatti e non dei ratti? ^^' Certo posso capire che i ratti avessero un certo ruolo nel ripulire le strade, ma perché avevano paura dei piccoli occhi luminosi dei gatti e dei loro passi felini? Mi rendo conto che forse è una domanda stupida e probabilmente mi è sfuggito un passaggio, chiedo venia.
Comunque bella prova e bella dedica per gli sposi!
In bocca al lupo!
Indubbiamente sei un maestro nel creare le atmosfere, tanto di cappello! Hai uno stile invidiabile!
L'unica questione che mi permetto di sollevare è: perché le persone avevano paura dei gatti e non dei ratti? ^^' Certo posso capire che i ratti avessero un certo ruolo nel ripulire le strade, ma perché avevano paura dei piccoli occhi luminosi dei gatti e dei loro passi felini? Mi rendo conto che forse è una domanda stupida e probabilmente mi è sfuggito un passaggio, chiedo venia.
Comunque bella prova e bella dedica per gli sposi!
In bocca al lupo!
- Andrea Partiti
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
ChiaradiLuna ha scritto:Ciao Andrea!
Indubbiamente sei un maestro nel creare le atmosfere, tanto di cappello! Hai uno stile invidiabile!
L'unica questione che mi permetto di sollevare è: perché le persone avevano paura dei gatti e non dei ratti? ^^' Certo posso capire che i ratti avessero un certo ruolo nel ripulire le strade, ma perché avevano paura dei piccoli occhi luminosi dei gatti e dei loro passi felini? Mi rendo conto che forse è una domanda stupida e probabilmente mi è sfuggito un passaggio, chiedo venia.
Comunque bella prova e bella dedica per gli sposi!
In bocca al lupo!
La risposta formale è "perché sono felici dei topi che se ne vanno via e ripuliscono le strade, i gatti invece arrivano dalle navi dei pirati, o vichinghi, da decidere".
La risposta vera è "perché all'inizio non sapevo bene dove andare a parare, poi ho reinterpretato quel che succede il primo giorno in modo positivo per creare una struttura, ma non sono riuscito ad aggiustare proprio tutto" :D
Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Quasi una filastrocca più che un racconto. Forse una leggenda narrata da un vecchio cantore o da un nonno. Dai non è per niente male come prova, poi non so dove ti piazzo in classifica, qui mi sono dato una regola e cerco di essere ligio :-) Mi piace comunque l'idea della contrapposizione tra le due notti, una illuminata dalla celebrazione, l'altra quasi a pagare lo scotto della gioia precedente. Eppure loro,giustamente, sono presi e se ne fregano.
Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
Se non fosse per il finale che è anche una celebrazione agli sposi, ma potrei dire dell'amore vero, la tua è una poesia, no so perché ma mi ha ricordato la ballata del vecchio marinaio di Coleridge. È molto bella, potente. Ma devo muoverti una critica, non è un racconto. Ciò non toglie nessun valore a quello che hai scritto. Bravo
Se non fosse per il finale che è anche una celebrazione agli sposi, ma potrei dire dell'amore vero, la tua è una poesia, no so perché ma mi ha ricordato la ballata del vecchio marinaio di Coleridge. È molto bella, potente. Ma devo muoverti una critica, non è un racconto. Ciò non toglie nessun valore a quello che hai scritto. Bravo
- eleonora.rossetti
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
e meno male che l'hai scritto "così'", eh già! Sembra proprio una bella canzone, di quelle che si raccontano davanti al camino e al bicchiere di Tennesse. E' molto potente, pieno di immagini molto evocative.
Non ha la forma del racconto, ma non per questo perde l'efficacia.
Se devo muovere una critica è nel primo parallelismo: perché la gente dovrebbe temere di più i gatti? Nel mio immaginario ho sempre accostato il ratto come figura più negativa del gatto...
Molto dolce il messaggio finale, sono sicura che gli sposi lo gradiranno tantissimo.
Buon contest!
EDIT: ho letto ora anche il tuo commento di risposta e ho capito il perché dei gatti XD
e meno male che l'hai scritto "così'", eh già! Sembra proprio una bella canzone, di quelle che si raccontano davanti al camino e al bicchiere di Tennesse. E' molto potente, pieno di immagini molto evocative.
Non ha la forma del racconto, ma non per questo perde l'efficacia.
Se devo muovere una critica è nel primo parallelismo: perché la gente dovrebbe temere di più i gatti? Nel mio immaginario ho sempre accostato il ratto come figura più negativa del gatto...
Molto dolce il messaggio finale, sono sicura che gli sposi lo gradiranno tantissimo.
Buon contest!
EDIT: ho letto ora anche il tuo commento di risposta e ho capito il perché dei gatti XD
Uccidi scrivendo.
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
bel pezzo, complimenti, in particolare per verlo buttatio giù senza troppa convinzione. Più che un racconto nel senso classico del termine, una quasi filastrocca, non saprei come meglio definirla, dove si contrappongo le due notti. Notevole la sequenza di belle immagini, cariche d'atmosfere tendenti al cupo. O almeno io ne ho ricevuto questa sensazione. In particolare ho trovato molto vivida la prima descrizione, con l'invasione dei topi. Riguardo a questi, al contrario di altri, mi sono chiesto perché non siano loro a calare dalle navi (si sa che i topi infestano le navi) invece dei gatti, anche considerando che in genere c'è più avversione nei confronti dei ratti che noi dei gatti.
Comunque sia, hai costruito un mondo interessante, ricco d'atmosfera, e che potrebbe valere lo sforzo di un ulteriore approfondimento.
bel pezzo, complimenti, in particolare per verlo buttatio giù senza troppa convinzione. Più che un racconto nel senso classico del termine, una quasi filastrocca, non saprei come meglio definirla, dove si contrappongo le due notti. Notevole la sequenza di belle immagini, cariche d'atmosfere tendenti al cupo. O almeno io ne ho ricevuto questa sensazione. In particolare ho trovato molto vivida la prima descrizione, con l'invasione dei topi. Riguardo a questi, al contrario di altri, mi sono chiesto perché non siano loro a calare dalle navi (si sa che i topi infestano le navi) invece dei gatti, anche considerando che in genere c'è più avversione nei confronti dei ratti che noi dei gatti.
Comunque sia, hai costruito un mondo interessante, ricco d'atmosfera, e che potrebbe valere lo sforzo di un ulteriore approfondimento.
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Il racconto è molto evocativo pieno di originalità e scritto sicuramente molto bene, con una proprietà di linguaggio di alto livello (forse fin troppo). Le atmosfere sono ben lucide, descritte con dovizia di particolari. gli unici due nei che potrei appuntare sono che da un lato mi sembra di leggere più un bellissimo affresco e non un vero e proprio racconto e dall'altro che le descrizioni così rigogliose di dettagli rallentano un po' il ritmo della lettura.
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ogni notte è evocativa e questa storia sembra essere più una poesia che un racconto. Non rispetta le regole classiche per scrivere un racconto tradizionale ma questo non è determinante per considerarlo un ottimo lavoro. Mi sono piaciuti i riferimenti storici ai ratti e ai gatti e li ho capiti. L'unica appunto che ti faccio è che ho trovato la lettura un po pesante a causa FI tutti gli esempi e di tutte le notti che hai elencato, forse potevi tagliare di più ed essere ancora più efficace.
- giuseppe.gangemi
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Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Ciao Andrea,
mi piace il tono apocalittico del tuo racconto.
Ha una certa musicalità e me lo immagino recitato da un bardo in una corte (ciò potrebbe dare una cornice al tuo racconto).
Potrebbe essere la leggenda di come nacque un importante famiglia di regnanti.
I tue due protagonisti potrebbero essere i leggendari fondatori di un importante dinastia.
Mi piace la struttura del tuo racconto che procede per contrapposizioni. Ma è un medaglione più che un racconto.
bello il finale con gli sposi immuni da quello che sta accadendo attorno
scritto bene, molto evocativo e belle immagini cariche di cupezza.
mi piace il tono apocalittico del tuo racconto.
Ha una certa musicalità e me lo immagino recitato da un bardo in una corte (ciò potrebbe dare una cornice al tuo racconto).
Potrebbe essere la leggenda di come nacque un importante famiglia di regnanti.
I tue due protagonisti potrebbero essere i leggendari fondatori di un importante dinastia.
Mi piace la struttura del tuo racconto che procede per contrapposizioni. Ma è un medaglione più che un racconto.
bello il finale con gli sposi immuni da quello che sta accadendo attorno
scritto bene, molto evocativo e belle immagini cariche di cupezza.
Re: Ratti, fiamme, aromi e scintille - Andrea Partiti
Molto felice per i tuoi protagonisti che si sono presi una 24 ore di sesso sfrenato.. Però stavolta non mi hai molto convinto.. Sarà che vivo con tre gatti.. Il presagio mortifero che avvolge il racconto mi ha riportato ad un racconto di Rohald Dahl sulla campana che suonando in un paesino risveglia i morti che vengono tipo a rapire la sposa. Non so se lo conosci, non ho il libro qui con me, ma se vuoi approfondire nei mesi te lo cercherò.
È cupo, il che di per sé non è un male, ma c'è qualcosa che non mi torna..
È cupo, il che di per sé non è un male, ma c'è qualcosa che non mi torna..
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
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