In Eterno - di Viviana Tenga
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In Eterno - di Viviana Tenga
All'inizio, tutto era esattamente come l'avevo immaginato. Gli angeli che mi davano il benvenuto, la luce, i miei cari che venivano a riabbracciarmi.
Ho cominciato a bearmi della felicità del Paradiso. Potevo giocare a carte con mio padre nella veranda della casa al mare, come quando ero bambino, senza che lui avesse memoria di quello che era successo negli anni successivi. Oppure, potevo rivivere la festa dove io e Anna ci eravamo baciati per la prima volta, senza che lei ricordasse di quando poi ci eravamo lasciati né di quanto penosa fosse stata la separazione.
In breve: potevo rivivere tutti i momenti più felici della mia vita, in eterno. Quando uno finiva, potevo spostarmi su un altro, oppure lasciare che ricominciasse in loop.
Solo che, dopo un po’, ho cominciato a non essere più così felice. Per mio padre, il tempo è fermo a quelle sere nella casa al mare. Non posso raccontargli della mia vita adulta, perché non è quello il copione. E, in ogni caso, tutto quello che dico lui lo dimentica al giro successivo.
Anna è sempre la ragazzina di sedici anni che avevo conosciuto al liceo e non crescerà mai. Nemmeno qui in Paradiso io e lei possiamo avere un futuro.
In verità, non sono nemmeno più sicuro che questo sia il Paradiso. Con il passare dei giorni, provo un’angoscia crescente nel vivere intrappolato in poche scene già scritte. E il sorriso candido con cui gli angeli mi salutavano nei primi giorni sembra trasformarsi sempre più in un ghigno beffardo.
Ho cominciato a bearmi della felicità del Paradiso. Potevo giocare a carte con mio padre nella veranda della casa al mare, come quando ero bambino, senza che lui avesse memoria di quello che era successo negli anni successivi. Oppure, potevo rivivere la festa dove io e Anna ci eravamo baciati per la prima volta, senza che lei ricordasse di quando poi ci eravamo lasciati né di quanto penosa fosse stata la separazione.
In breve: potevo rivivere tutti i momenti più felici della mia vita, in eterno. Quando uno finiva, potevo spostarmi su un altro, oppure lasciare che ricominciasse in loop.
Solo che, dopo un po’, ho cominciato a non essere più così felice. Per mio padre, il tempo è fermo a quelle sere nella casa al mare. Non posso raccontargli della mia vita adulta, perché non è quello il copione. E, in ogni caso, tutto quello che dico lui lo dimentica al giro successivo.
Anna è sempre la ragazzina di sedici anni che avevo conosciuto al liceo e non crescerà mai. Nemmeno qui in Paradiso io e lei possiamo avere un futuro.
In verità, non sono nemmeno più sicuro che questo sia il Paradiso. Con il passare dei giorni, provo un’angoscia crescente nel vivere intrappolato in poche scene già scritte. E il sorriso candido con cui gli angeli mi salutavano nei primi giorni sembra trasformarsi sempre più in un ghigno beffardo.
Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Ola Viviana! Tutto a posto con i parametri, buona Edizione!
- Emiliano Maramonte
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Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Ciao Viviana!
Complimenti, mi ha colpito davvero tanto. Un quadro paradisiaco iniziale che ti dà serenità e ti rassicura, con scene di vita quotidiana che tutti noi viviamo e che, in fondo, rimangono nei nostri ricordi per sempre. Ma questa eterna felicità, questo eterno paradiso è l'empireo assoluto o può trasformarsi in un inferno? Sta al lettore deciderlo. Alla fine sembri suggerire che la vita è fatta di altro; che, in fondo, la felicità va ricercata non solo in singoli momenti rivissuti continuamente, ma nel flusso continuo della vita, in quello che c'è di bello e di brutto.
In poche righe sono racchiuse tante interessanti riflessioni.
Giudizio tecnico: ottimo. Scritto benissimo con un paio di inconvenienti che ti segnalo ora:
- "[...] oppure lasciare che ricominciasse in loop" - brutto anglicismo che potevi tranquillamente sostituire con un italianissimo "daccapo" o "da capo".
- "E il sorriso candido con cui gli angeli mi salutavano nei primi giorni (VIRGOLA) sembra trasformarsi sempre più in un ghigno beffardo."
Buona prova!
In bocca al lupo!
Emiliano.
Complimenti, mi ha colpito davvero tanto. Un quadro paradisiaco iniziale che ti dà serenità e ti rassicura, con scene di vita quotidiana che tutti noi viviamo e che, in fondo, rimangono nei nostri ricordi per sempre. Ma questa eterna felicità, questo eterno paradiso è l'empireo assoluto o può trasformarsi in un inferno? Sta al lettore deciderlo. Alla fine sembri suggerire che la vita è fatta di altro; che, in fondo, la felicità va ricercata non solo in singoli momenti rivissuti continuamente, ma nel flusso continuo della vita, in quello che c'è di bello e di brutto.
In poche righe sono racchiuse tante interessanti riflessioni.
Giudizio tecnico: ottimo. Scritto benissimo con un paio di inconvenienti che ti segnalo ora:
- "[...] oppure lasciare che ricominciasse in loop" - brutto anglicismo che potevi tranquillamente sostituire con un italianissimo "daccapo" o "da capo".
- "E il sorriso candido con cui gli angeli mi salutavano nei primi giorni (VIRGOLA) sembra trasformarsi sempre più in un ghigno beffardo."
Buona prova!
In bocca al lupo!
Emiliano.
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Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Ciao Emiliano,
Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. Ti rispondo giusto su una cosa:
Trovo che le due espressioni abbiano una sfumatura di significato leggermente diversa. Una cosa che si ripete "in loop" si ripete perfettamente identica dall'inizio alla fine. "Ricominciare da capo" vuol dire che è identico il punto di partenza, ma non esclude delle variazioni durante il percorso.
Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto. Ti rispondo giusto su una cosa:
megagenius ha scritto:- "[...] oppure lasciare che ricominciasse in loop" - brutto anglicismo che potevi tranquillamente sostituire con un italianissimo "daccapo" o "da capo".
Trovo che le due espressioni abbiano una sfumatura di significato leggermente diversa. Una cosa che si ripete "in loop" si ripete perfettamente identica dall'inizio alla fine. "Ricominciare da capo" vuol dire che è identico il punto di partenza, ma non esclude delle variazioni durante il percorso.
Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Molto buona l'idea dell'anima che si convince di essere in Paradiso e invece forse è all'Inferno. Divertente anche la particolare punizione a cui viene sottoposta, che ricorda un po' lo stile dantesco (e il peccato potrebbe essere l'estrema superficialità o il non voler mai diventare adulto). Da raffinare il passaggio al finale, forse si può affilare di più la lama che cala alla fine, qui un po' morbidina. Ma ottima prova per il tema e per la brevità.
- maria rosaria
- Messaggi: 687
Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Molto, molto intrigante. Il protagonista crede di essere in Paradiso e pian piano si rende conto (forse) che quello non è proprio il Paradiso. Forse è l'inferno, chissà.
Concordo con chi ha commentato prima di me che il breve racconto lascia spazio a molte riflessioni: il bello della vita sta proprio nel suo andare avanti con alti e bassi. I momenti felici, se cristallizzati e vissuti sempre uguali, possono venirci a noia.
Efficace, mio avviso, anche il finale.
Concordo con chi ha commentato prima di me che il breve racconto lascia spazio a molte riflessioni: il bello della vita sta proprio nel suo andare avanti con alti e bassi. I momenti felici, se cristallizzati e vissuti sempre uguali, possono venirci a noia.
Efficace, mio avviso, anche il finale.
Maria Rosaria
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1047
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Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Mi piace l'idea di un inferno che usa i ricordi più belli per corromperli poco alla volta senza neanche bisogno di cambiarli.
Come costringerti a usare la tua canzone preferita come sveglia. Per una settimana ti piace, dopo due mesi smette di essere la tua canzone preferita. E' una meccanica molto semplice ma potente.
Quasi non servirebbe l'accenno agli angeli sospettosamente malvagi. Il dubbio viene già dalle descrizioni angosciose delle scene vissute senza un futuro. Tutti abbiamo una veranda della casa al mare, tutti abbiamo un primo bacio mitizzato con cui immedesimarci, con cui vivere l'angoscia del doverli rivivere non alla luce di quel che è successo dopo. Possiamo immaginarci l'effetto!
Come costringerti a usare la tua canzone preferita come sveglia. Per una settimana ti piace, dopo due mesi smette di essere la tua canzone preferita. E' una meccanica molto semplice ma potente.
Quasi non servirebbe l'accenno agli angeli sospettosamente malvagi. Il dubbio viene già dalle descrizioni angosciose delle scene vissute senza un futuro. Tutti abbiamo una veranda della casa al mare, tutti abbiamo un primo bacio mitizzato con cui immedesimarci, con cui vivere l'angoscia del doverli rivivere non alla luce di quel che è successo dopo. Possiamo immaginarci l'effetto!
- Massimo Tivoli
- Messaggi: 396
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Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Bel ribaltamento delle premesse narrative. Bella idea, originale. Per dare il benvenuto all’inferno non serve scomodare demoni, mostri, aberrazioni varie. Basta pensare al ripetersi ciclico e senza evoluzione alcuna anche di momenti felici. Che alla lunga, senza possibilità di condivisione, sono come la tortura cinese della goccia che stilla indefinitamente. Appunto, un inferno. Brava!
Re: In Eterno - di Viviana Tenga
In Eterno, di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
interessante interpretazione dell’inferno il tuo: un paradiso affettato che nella ripetizione banale del quotidiano si tramuta in maledizione. In effetti fai riflettere: una cosa bella ripetuta all’infinito, rimane tale? O l’ossessiva ripetizione crea una prigione peggiore di altri mali?
Il ritmo non è troppo fluido ma il tema da te trattato vince sul resto.
Bella idea, brava.
Ciao Adriano
Ciao Viviana,
interessante interpretazione dell’inferno il tuo: un paradiso affettato che nella ripetizione banale del quotidiano si tramuta in maledizione. In effetti fai riflettere: una cosa bella ripetuta all’infinito, rimane tale? O l’ossessiva ripetizione crea una prigione peggiore di altri mali?
Il ritmo non è troppo fluido ma il tema da te trattato vince sul resto.
Bella idea, brava.
Ciao Adriano
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Re: In Eterno - di Viviana Tenga
Ciao Viviana,
bella storia.
Mi piace la progressione con cui pian piano il protagonista si rende conto che il paradiso dove pensa di essere arrivato è in realtà un inferno di esperienze ripetitive e alienanti.
Ci sono molti concetti in questo racconto. Fa capire che la bellezza della vita risiede nella sua peculiarità di avere un termine, come ogni cosa del resto. La partita a carte con il padre, il primo bacio.
bella storia.
Mi piace la progressione con cui pian piano il protagonista si rende conto che il paradiso dove pensa di essere arrivato è in realtà un inferno di esperienze ripetitive e alienanti.
Ci sono molti concetti in questo racconto. Fa capire che la bellezza della vita risiede nella sua peculiarità di avere un termine, come ogni cosa del resto. La partita a carte con il padre, il primo bacio.
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