Un pianeta insignificante
- roberto.masini
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Un pianeta insignificante
Lo scienziato Kroom percorse il lungo corridoio, che conduceva alla sala imperiale, attanagliato dalla paura per l’incontro con Kardath, l’imperatore nero del vasto dominio trolare che si estendeva per kutr e kutr fino ai confini del mondo conosciuto. Immaginava perfettamente che cosa gli avrebbe chiesto.
«Venite avanti!» la voce profonda di Kardath lo scosse ma cercò di dominarsi.
Giunto ai piedi del trono, com’era prassi, poggiando le mani sulla testa e schiacciandola contro il gradino più basso.
«Per Ullahor, voi non siete tenuto a quest’atto di devozione: voi avete fatto la scoperta più importante qui su Hatr: il teletrasporto ontistico. Bene spiegateci in che cosa consiste esattamente; non vi preoccupate di usare un linguaggio troppo scientifico. Comprenderemo.»
«Cercherò di essere semplice.» disse estraendo la sua tavoletta eltronica.
«Prendiamo il teletrasporto di un Kwelt. Sia x il Kwelt su un piano a da teletrasportare su un piano k distante un biltr pari a n. La semplice formula sarà:
(x+a)^n=∑_(k=0)^n▒〖(n¦k) x^k a^(n-k) 〗
Ciò consente di spostare x da a a n. E il gioco è fatto! Chiaro, Vostra Maestà?»
«Certo, certo… chiarissimo… e funziona?»
«Ma sicuramente abbiamo già teletrasportato astronauti sul vicino pianete Zerik in una manciata di otl!»
«Bene, bene, Kroom. Volevamo esserne certi. Ora noi vi abbiamo convocato perché, proprio grazie alla tua scoperta, è possibile espandere i domini del nostro impero trolare. Tuo compito è quindi individuare un lontano pianeta, ricco e prospero, da conquistare!»
«Mi metterò subito al lavoro, Maestà!» promise lo scienziato, congedandosi con un grande inchino.
* * *
Erano trascorsi due bunt e Kroom non aveva ancora individuato ancora il famigerato pianeta, nonostante il potente oculgrund con cui aveva perlustrato tutto l’universo circostante.
Fu convocato nuovamente dall’imperatore. Si aspettava una reazione rabbiosa e perciò si presentò tutto tremane al suo cospetto.
Nella sala imperiale non erano soli. Accanto a Karnath c’era il consigliere Irdu, suo antico avversario per mai sopite faide familiari.
«Allora Kroom, ci si dice che non hai ancora individuato il pianeta da conquistare; com’è possibile?»
«Per conquistare un pianeta bisogna che ci sia una civiltà sviluppata: tutte quelle che ho visto sono molto inferiori alla nostra!»
«E questo non è forse un bene? Sarebbe più facile per noi la conquista!»
«Sì, Maestà ma dovremmo poter sfruttare fonti energetiche di questi pianeti e io ne ho viste proprio poche!»
«Irdu invece ci dice che proprio laggiù in direzione della costellazione della Frutga c’è un pianeta interessante!»
Kroom cercò di dissimulare il disappunto e disse:
«L’ho visto anch’io; è il terzo pianeta di un sistema con una stella rossa. Ma lì non c’è niente da conquistare. Se Vostra maestà avrà la compiacenza di venire nel mio osservatorio le spiegherò meglio.»
Karnath si alzò sollevando il pesante mantello nero e, seguito da Irdu, si avviò con Kroom verso l’osservatorio. Kroom posizionò l’oculgrund verso quel pianeta e poi invitò l’imperatore ad accostarvi l’occhio.
«Vedete, Vostra Maestà, non ci sono forme di vita intelligente su quel pianeta. Vedete, vagano solo forme animalesche dall’aspetto orribile. L’unica ricchezza è forse l’acqua ma anche qui nell’impero ne abbiamo in abbondanza. Secondo il mio parere, una spedizione di conquista lì sarebbe inutile: non si potrà mai sviluppare una forma di vita superiore agli animali su quel pianeta!»
* * *
«Capitano Cellerino, a rapporto!»
«Generale, il pianeta è totalmente sotto il nostro controllo. Grazie alla nostra velocità mentale la battaglia è durata solo un greg, come i nativi chiamano il loro giorno.»
«Bene, capitano, mandi il dispaccio telepatico al Console della Terra affinché festeggi la vittoria!»
«Venite avanti!» la voce profonda di Kardath lo scosse ma cercò di dominarsi.
Giunto ai piedi del trono, com’era prassi, poggiando le mani sulla testa e schiacciandola contro il gradino più basso.
«Per Ullahor, voi non siete tenuto a quest’atto di devozione: voi avete fatto la scoperta più importante qui su Hatr: il teletrasporto ontistico. Bene spiegateci in che cosa consiste esattamente; non vi preoccupate di usare un linguaggio troppo scientifico. Comprenderemo.»
«Cercherò di essere semplice.» disse estraendo la sua tavoletta eltronica.
«Prendiamo il teletrasporto di un Kwelt. Sia x il Kwelt su un piano a da teletrasportare su un piano k distante un biltr pari a n. La semplice formula sarà:
(x+a)^n=∑_(k=0)^n▒〖(n¦k) x^k a^(n-k) 〗
Ciò consente di spostare x da a a n. E il gioco è fatto! Chiaro, Vostra Maestà?»
«Certo, certo… chiarissimo… e funziona?»
«Ma sicuramente abbiamo già teletrasportato astronauti sul vicino pianete Zerik in una manciata di otl!»
«Bene, bene, Kroom. Volevamo esserne certi. Ora noi vi abbiamo convocato perché, proprio grazie alla tua scoperta, è possibile espandere i domini del nostro impero trolare. Tuo compito è quindi individuare un lontano pianeta, ricco e prospero, da conquistare!»
«Mi metterò subito al lavoro, Maestà!» promise lo scienziato, congedandosi con un grande inchino.
* * *
Erano trascorsi due bunt e Kroom non aveva ancora individuato ancora il famigerato pianeta, nonostante il potente oculgrund con cui aveva perlustrato tutto l’universo circostante.
Fu convocato nuovamente dall’imperatore. Si aspettava una reazione rabbiosa e perciò si presentò tutto tremane al suo cospetto.
Nella sala imperiale non erano soli. Accanto a Karnath c’era il consigliere Irdu, suo antico avversario per mai sopite faide familiari.
«Allora Kroom, ci si dice che non hai ancora individuato il pianeta da conquistare; com’è possibile?»
«Per conquistare un pianeta bisogna che ci sia una civiltà sviluppata: tutte quelle che ho visto sono molto inferiori alla nostra!»
«E questo non è forse un bene? Sarebbe più facile per noi la conquista!»
«Sì, Maestà ma dovremmo poter sfruttare fonti energetiche di questi pianeti e io ne ho viste proprio poche!»
«Irdu invece ci dice che proprio laggiù in direzione della costellazione della Frutga c’è un pianeta interessante!»
Kroom cercò di dissimulare il disappunto e disse:
«L’ho visto anch’io; è il terzo pianeta di un sistema con una stella rossa. Ma lì non c’è niente da conquistare. Se Vostra maestà avrà la compiacenza di venire nel mio osservatorio le spiegherò meglio.»
Karnath si alzò sollevando il pesante mantello nero e, seguito da Irdu, si avviò con Kroom verso l’osservatorio. Kroom posizionò l’oculgrund verso quel pianeta e poi invitò l’imperatore ad accostarvi l’occhio.
«Vedete, Vostra Maestà, non ci sono forme di vita intelligente su quel pianeta. Vedete, vagano solo forme animalesche dall’aspetto orribile. L’unica ricchezza è forse l’acqua ma anche qui nell’impero ne abbiamo in abbondanza. Secondo il mio parere, una spedizione di conquista lì sarebbe inutile: non si potrà mai sviluppare una forma di vita superiore agli animali su quel pianeta!»
* * *
«Capitano Cellerino, a rapporto!»
«Generale, il pianeta è totalmente sotto il nostro controllo. Grazie alla nostra velocità mentale la battaglia è durata solo un greg, come i nativi chiamano il loro giorno.»
«Bene, capitano, mandi il dispaccio telepatico al Console della Terra affinché festeggi la vittoria!»
Re: Un pianeta insignificante
Ciao Roberto! Tutto ok anche per te! Buona Fantascientificast Edition!
- Wladimiro Borchi
- Messaggi: 258
Re: Un pianeta insignificante
Ciao Roberto,
Un racconto divertentissimo.
"Bastardi alieni fottuti! Ci hanno schifato perché involuti ai loro occhi e siamo stati noi a conquistarli!"
Questa l'emozione con cui sono arrivato al termine.
Poi ho riflettuto se sia davvero un bene essere in grado di soggiogare gli altri con la violenza, ma questo riguarda la sfera intima e personale del sottoscritto.
Non guasta l'utilizzo di espressioni gergali del pianeta ostile o, comunque, di oscuri macchinari alieni o che la formula utilizzata per il calcolo del teletrasporto sia oscura ai più.
Nella fantascienza lo si trova spesso ed è il suo bello.
Trovo azzeccato anche lo stile e i personaggi.
Il racconto è molto carino, con un bel cambio di visuale alla fine che, sinceramente, è quello che apprezzo di più nei racconti brevi.
Stavolta hai fatto centro, almeno a modesto parere del sottoscritto.
A rileggerci presto.
Wladimiro
Un racconto divertentissimo.
"Bastardi alieni fottuti! Ci hanno schifato perché involuti ai loro occhi e siamo stati noi a conquistarli!"
Questa l'emozione con cui sono arrivato al termine.
Poi ho riflettuto se sia davvero un bene essere in grado di soggiogare gli altri con la violenza, ma questo riguarda la sfera intima e personale del sottoscritto.
Non guasta l'utilizzo di espressioni gergali del pianeta ostile o, comunque, di oscuri macchinari alieni o che la formula utilizzata per il calcolo del teletrasporto sia oscura ai più.
Nella fantascienza lo si trova spesso ed è il suo bello.
Trovo azzeccato anche lo stile e i personaggi.
Il racconto è molto carino, con un bel cambio di visuale alla fine che, sinceramente, è quello che apprezzo di più nei racconti brevi.
Stavolta hai fatto centro, almeno a modesto parere del sottoscritto.
A rileggerci presto.
Wladimiro
IMBUTO!!!
- Andrea Partiti
- Messaggi: 1047
- Contatta:
Re: Un pianeta insignificante
La storia si regge bene, ma la sensazione che mi lascia leggendo è quella di una fantascienza datata, dove non ci sono idee al centro del racconto, ma il desiderio di creare qualcosa di alieno e lontano, a partire dal linguaggio e dal lessico creati apposta per il racconto. Unità di misura di tempo, distanza, quant'altro? Nuovi nomi, ma strutture simili a quelle che già conosciamo. E' un finto ignoto di cui conosciamo le meccaniche ma non la scala, non credo funzioni più in un racconto per un pubblico moderno. Lo stesso per la formula e la spiegazione fumosa. Preferisco che una tecnologia esista e venga presentata per il suo funzionamento, senza fingere di giustificarla quando la giustificazione è solo un brodo di parole evocative.
Era uno stile bello e interessante della fantascienza fino agli anni '50, e ancora si legge con piacere, ma ormai è inutilizzabile se non nasce come omaggio esplicito alla Golden Age.
Era uno stile bello e interessante della fantascienza fino agli anni '50, e ancora si legge con piacere, ma ormai è inutilizzabile se non nasce come omaggio esplicito alla Golden Age.
- roberto.masini
- Messaggi: 408
Re: Un pianeta insignificante
Grazie Wladimiro per il bel commento. fa sempre piacere leggere qualcosa che ti abbia colpito, considerata la tua vasta esperienza di lettore. Mi hai fatto grazia non segnalando alcuni refusi che ho riscontrato. Ad maiora! Buon 2019!
- roberto.masini
- Messaggi: 408
Re: Un pianeta insignificante
Ciao, Andrea
Anche Lovecraft era tacciato di scrivere in modo settecentesco. Se l'ho fatto come affermi tu, non me ne sono reso conto. Buon 2019!
Anche Lovecraft era tacciato di scrivere in modo settecentesco. Se l'ho fatto come affermi tu, non me ne sono reso conto. Buon 2019!
- Eugene Fitzherbert
- Messaggi: 486
Re: Un pianeta insignificante
Ciao, Roberto,
che bel racconto.
Divertente, deliziosamente vintage, sembra di leggere una vecchia rivista di una volta, tradotta qualche lustro fa.
Le fantabubbole mi sono piaciute, anche perché rientrano nel vecchio modo di scrivere fantascienza, sono coerenti con lo stile scelto (che sia involontario o voluto a me non interessa.)
E il finale è altrettanto ben calibrato. Tra l'altro il fatto che sia stato un commando italiano a conquistare il Mondo di Kroom mi ha fatto sorridere ancora di più. Chissà cosa stanno pensando i classici Bruce Willis della situazione...
Chiudo come ho iniziato.
Che bel racconto.
Buon 2019 anche a te!
che bel racconto.
Divertente, deliziosamente vintage, sembra di leggere una vecchia rivista di una volta, tradotta qualche lustro fa.
Le fantabubbole mi sono piaciute, anche perché rientrano nel vecchio modo di scrivere fantascienza, sono coerenti con lo stile scelto (che sia involontario o voluto a me non interessa.)
E il finale è altrettanto ben calibrato. Tra l'altro il fatto che sia stato un commando italiano a conquistare il Mondo di Kroom mi ha fatto sorridere ancora di più. Chissà cosa stanno pensando i classici Bruce Willis della situazione...
Chiudo come ho iniziato.
Che bel racconto.
Buon 2019 anche a te!
- invernomuto
- Messaggi: 270
Re: Un pianeta insignificante
Ciao, Roberto!
Ti hanno detto che sei vintage, ma io voglio strafare e dirti che il tuo racconto sembra sfilato direttamente dalla Cyberiade di Stanisław Lem, e che Kroom ricorda davvero da vicino lo scienziato Trurl protagonista di alcune delle storie più spassose di quella collezione. Sia ben chiaro, però, che questo non vuole essere un rimprovero o un'accusa di plagio, ma piuttosto un complimento sincero e un invito a leggerti Cyberiade se non hai avuto il piacere di farlo. Alla fine del racconto, poi, sfoderi (quasi sprechi) uno dei temi con più potenziale nello scenario fantascientifico: e se noi terrestri non fossimo così deboli e indifesi come ci vuole far sembrare la "fantascienza horror"? Se invece fossimo noi, così violenti e bastardi e infingardi da essere una seria minaccia per gli altri alieni?
Una buona prova, fatto salvo per la lontananza, sicuramente presente ma ridotta a un mero riferimento alla distanza tra sistemi.
Ti hanno detto che sei vintage, ma io voglio strafare e dirti che il tuo racconto sembra sfilato direttamente dalla Cyberiade di Stanisław Lem, e che Kroom ricorda davvero da vicino lo scienziato Trurl protagonista di alcune delle storie più spassose di quella collezione. Sia ben chiaro, però, che questo non vuole essere un rimprovero o un'accusa di plagio, ma piuttosto un complimento sincero e un invito a leggerti Cyberiade se non hai avuto il piacere di farlo. Alla fine del racconto, poi, sfoderi (quasi sprechi) uno dei temi con più potenziale nello scenario fantascientifico: e se noi terrestri non fossimo così deboli e indifesi come ci vuole far sembrare la "fantascienza horror"? Se invece fossimo noi, così violenti e bastardi e infingardi da essere una seria minaccia per gli altri alieni?
Una buona prova, fatto salvo per la lontananza, sicuramente presente ma ridotta a un mero riferimento alla distanza tra sistemi.
- roberto.masini
- Messaggi: 408
Re: Un pianeta insignificante
Grazie Eugene.
Sono contento che il racconto ti sia piaciuto Ho letto il tuo e non posso che dire che mi ha EMOZIONATO!!!!
Buon 2019!
Sono contento che il racconto ti sia piaciuto Ho letto il tuo e non posso che dire che mi ha EMOZIONATO!!!!
Buon 2019!
- roberto.masini
- Messaggi: 408
Re: Un pianeta insignificante
Grazie Manuel!
Leggerò Cyberiade! Buon 2019!
Leggerò Cyberiade! Buon 2019!
Re: Un pianeta insignificante
Ciao!
il tuo racconto scorre e si legge in pochissimi otl. Sembra scritto parecchi bunt fa e faccio fatica a credere che ti sia uscito nel solo greg del contest.
Se vuoi scoprire anzitempo in che posizione lo metterò in classifica basta che risolvi: (x+a)^n=∑_(k=0)^n▒〖(n¦k) x^k a^(n-k) 〗. Non sarà forse il racconto più bello dell’impero trolare ma a me è piaciuto.
il tuo racconto scorre e si legge in pochissimi otl. Sembra scritto parecchi bunt fa e faccio fatica a credere che ti sia uscito nel solo greg del contest.
Se vuoi scoprire anzitempo in che posizione lo metterò in classifica basta che risolvi: (x+a)^n=∑_(k=0)^n▒〖(n¦k) x^k a^(n-k) 〗. Non sarà forse il racconto più bello dell’impero trolare ma a me è piaciuto.
Re: Un pianeta insignificante
Al netto dei refusi che, però, possono capitare in un contesto come il nostro, mi sembra che il difetto maggiore del racconto stia in un finale troppo affrettato il rapporto a quanto precede. Certo, si capisce e il messaggio arriva, ma rilevo un disequilibrio che andrebbe, a mio parere, sistemato. Detto questo, divertente di sicuro, ma farei più attenzione anche al contrasto interno tra scienziato e sovrano e scienziato e scienziato: credo si potrebbe trovare un modo per manifestarlo meglio. Pollice tendente all'alto per me, anche se magari non in modo brillante.
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