Ultima possibilità
- Mauro Lenzi
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Ultima possibilità
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità. Anche così, la curva dei seni si intuisce tra le pieghe della seta, accentuata dalla magrezza delle sue membra. Schiude le labbra.
Il pugno e il crocifisso si frappongono tra noi.
“Vade retro!” grida il Professore.
Lei spalanca la bocca: i canini superiori bene in vista. Balza indietro, contro il muro.
Il Professore la costringe verso l’angolo della stanza. Solleva il paletto.
Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - alza lo smartphone.
Gli sorrido. “È venuta bene?”
Lui fa una smorfia. “Sì. Ma che cazzata.”
“Se lo dici tu.”
Lei è composta sul letto, con gli occhi sbarrati. Il paletto sporge dal suo torace, un filo di sangue cola nell’incavo dei seni.
Mi avvicino, le carezzo il volto. “Siamo sicuri che può sopportare tutto?”
Il Professore si infila un mignolo nel naso, esamina l’unghia.
“Ce l’ho da quattro anni e l’hanno sfondata e pestata in tutti i modi. Ed è sempre tornata come nuova, questa troia.”
La ragazza muove appena le pupille. Una lacrima rossa le scivola lungo la tempia e si perde tra la massa dei capelli scuri.
Le pulisco il volto con un dito. La pelle è diafana.
“Non sembra in gran forma.”
“È un casino trovarle sangue che le piaccia: risputa quasi tutto. A parte questo, non dà fastidio.”
“Soprattutto perché la lascia sempre con quel paletto nel cuore, immagino.”
“Ovvio…” porta la mano alla bocca, reprime un rutto. “Le sarebbe costato molto meno, se non avesse preteso che la impalettassi di nuovo.”
Annuisco. “Ma io volevo che il mio amico vedesse tutto.”
Dodi si sposta alle mie spalle e riprende la ragazza, a distanza.
“Potete contarci, pagliacci. Bella fica, però.”
Da dove sta puntando lo smartphone, non so se si riferisce alla ragazza nella sua interezza.
“Professore, è sicuro che non si possa muovere?”
“Certo che no.” Scuote il paletto. “Vede? Ma se si sente più tranquillo, le posso dare un seghetto.”
“Per…?”
“Segarle i canini. Non è mica il primo a preoccuparsi. Anche perché levati quelli, poi non rischia di lacerarselo quando… ha capito.”
“Eppure mi sembra di aver visto la pupilla muoversi. Guardi!”
Il Professore si china. Lo colpisco sotto la nuca col taglio della mano.
Crack.
Tasto la gamba nuda del professore. L’arteria femorale pulsa. “Stai riprendendo tutto, Dodi?”
Sbuffa. “Sì, sì, sì! Pensa ad andare avanti, che non ti sta venendo un gran bene.”
Mostro l’ago in fondo al tubicino di gomma. “Dimmi se questo ti sembra un effetto speciale.”
“Ma vaffanculo.”
Spingo l’ago, piano. Fora la pelle, scivola in profondità. Il rosso colora il tubo, fino all’estremità opposta, nella bocca della ragazza.
Guardo il professore negli occhi. È lucido.
Bene.
“Professore, lei per anni ha fatto stuprare e torturare questa ragazza. ”
Sbatte le palpebre, già piene di lacrime.
“M… ostr…”
Gli passo la mano tra i capelli sporchi. “No, il mostro è lei, Professore. Ma la esorto a spendere quel poco che le resta da vivere per pentirsi di quel che ha fatto. È ancora in tempo.”
Carezzo la ragazza sul collo, scendo lungo la spalla. Si sta inturgidendo.
Fisso il mostro negli occhi finché il suo odio non cede il passo all’incoscienza.
“Vedo che non vuole capire. E francamente è quel che speravo. Addio, Professore.”
Impugno il paletto e lo sfilo via. La ragazza caccia un grido e salta a sedere sul letto. Il tubicino si sfila via dalla bocca, ripulito alla perfezione.
Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa. “Non potrei farti del male neanche se lo volessi…”
“Lo so. Ma non voglio rovinare la vista al mio amico.”
Mi volto verso Dodi, gli strappo lo smartphone di mano.
“Ehi! Stron—”
Gli afferro la faccia, gliela giro verso la ragazza. “E piantala, guarda coi tuoi occhi, per una volta.” Il buco sul seno si sta richiudendo. Lo lascio andare.
Dodi mi mostra il medio. “I vampiri non esistono!”
“Oh, sì. Solo che per sopravvivere ai giorni nostri hanno dovuto fare un patto” indico il soffitto. “Migliorare il mondo. Questa ragazza cerca specie difficili da trovare. Assassini, stupratori...”
“Voi credete che ci caschi! Ma è tutto finto! Io lo so!”
Sorrido, e questa volta mostro i canini. “Invece io ho un genere molto più diffuso: gli idioti.”
Il pugno e il crocifisso si frappongono tra noi.
“Vade retro!” grida il Professore.
Lei spalanca la bocca: i canini superiori bene in vista. Balza indietro, contro il muro.
Il Professore la costringe verso l’angolo della stanza. Solleva il paletto.
Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - alza lo smartphone.
Gli sorrido. “È venuta bene?”
Lui fa una smorfia. “Sì. Ma che cazzata.”
“Se lo dici tu.”
Lei è composta sul letto, con gli occhi sbarrati. Il paletto sporge dal suo torace, un filo di sangue cola nell’incavo dei seni.
Mi avvicino, le carezzo il volto. “Siamo sicuri che può sopportare tutto?”
Il Professore si infila un mignolo nel naso, esamina l’unghia.
“Ce l’ho da quattro anni e l’hanno sfondata e pestata in tutti i modi. Ed è sempre tornata come nuova, questa troia.”
La ragazza muove appena le pupille. Una lacrima rossa le scivola lungo la tempia e si perde tra la massa dei capelli scuri.
Le pulisco il volto con un dito. La pelle è diafana.
“Non sembra in gran forma.”
“È un casino trovarle sangue che le piaccia: risputa quasi tutto. A parte questo, non dà fastidio.”
“Soprattutto perché la lascia sempre con quel paletto nel cuore, immagino.”
“Ovvio…” porta la mano alla bocca, reprime un rutto. “Le sarebbe costato molto meno, se non avesse preteso che la impalettassi di nuovo.”
Annuisco. “Ma io volevo che il mio amico vedesse tutto.”
Dodi si sposta alle mie spalle e riprende la ragazza, a distanza.
“Potete contarci, pagliacci. Bella fica, però.”
Da dove sta puntando lo smartphone, non so se si riferisce alla ragazza nella sua interezza.
“Professore, è sicuro che non si possa muovere?”
“Certo che no.” Scuote il paletto. “Vede? Ma se si sente più tranquillo, le posso dare un seghetto.”
“Per…?”
“Segarle i canini. Non è mica il primo a preoccuparsi. Anche perché levati quelli, poi non rischia di lacerarselo quando… ha capito.”
“Eppure mi sembra di aver visto la pupilla muoversi. Guardi!”
Il Professore si china. Lo colpisco sotto la nuca col taglio della mano.
Crack.
Tasto la gamba nuda del professore. L’arteria femorale pulsa. “Stai riprendendo tutto, Dodi?”
Sbuffa. “Sì, sì, sì! Pensa ad andare avanti, che non ti sta venendo un gran bene.”
Mostro l’ago in fondo al tubicino di gomma. “Dimmi se questo ti sembra un effetto speciale.”
“Ma vaffanculo.”
Spingo l’ago, piano. Fora la pelle, scivola in profondità. Il rosso colora il tubo, fino all’estremità opposta, nella bocca della ragazza.
Guardo il professore negli occhi. È lucido.
Bene.
“Professore, lei per anni ha fatto stuprare e torturare questa ragazza. ”
Sbatte le palpebre, già piene di lacrime.
“M… ostr…”
Gli passo la mano tra i capelli sporchi. “No, il mostro è lei, Professore. Ma la esorto a spendere quel poco che le resta da vivere per pentirsi di quel che ha fatto. È ancora in tempo.”
Carezzo la ragazza sul collo, scendo lungo la spalla. Si sta inturgidendo.
Fisso il mostro negli occhi finché il suo odio non cede il passo all’incoscienza.
“Vedo che non vuole capire. E francamente è quel che speravo. Addio, Professore.”
Impugno il paletto e lo sfilo via. La ragazza caccia un grido e salta a sedere sul letto. Il tubicino si sfila via dalla bocca, ripulito alla perfezione.
Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa. “Non potrei farti del male neanche se lo volessi…”
“Lo so. Ma non voglio rovinare la vista al mio amico.”
Mi volto verso Dodi, gli strappo lo smartphone di mano.
“Ehi! Stron—”
Gli afferro la faccia, gliela giro verso la ragazza. “E piantala, guarda coi tuoi occhi, per una volta.” Il buco sul seno si sta richiudendo. Lo lascio andare.
Dodi mi mostra il medio. “I vampiri non esistono!”
“Oh, sì. Solo che per sopravvivere ai giorni nostri hanno dovuto fare un patto” indico il soffitto. “Migliorare il mondo. Questa ragazza cerca specie difficili da trovare. Assassini, stupratori...”
“Voi credete che ci caschi! Ma è tutto finto! Io lo so!”
Sorrido, e questa volta mostro i canini. “Invece io ho un genere molto più diffuso: gli idioti.”
Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro! Tutto ok con i parametri, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!
Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro e piacere di leggerti.
Gran bel racconto, bella l'idea, bello il doppio colpo di scena finale! Mi è piaciuto molto.
Tecnicamente ben condotto, hai mostrato dei dettagli estremamente vividi.
Occhio, nel passaggio che segue hai utilizzato 3 volte LEI in pochissime righe.:
"Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa"
Unico dettaglio che non mi è chiarissimo, hanno fatto un patto e indica il soffitto... un patto con Dio?
Gran bel racconto, bella l'idea, bello il doppio colpo di scena finale! Mi è piaciuto molto.
Tecnicamente ben condotto, hai mostrato dei dettagli estremamente vividi.
Occhio, nel passaggio che segue hai utilizzato 3 volte LEI in pochissime righe.:
"Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa"
Unico dettaglio che non mi è chiarissimo, hanno fatto un patto e indica il soffitto... un patto con Dio?
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Ciao Luca, grazie.
Già, l'uso ridondante del LEI l'ho notato anch'io alla rilettura che ho potuto fare DOPO lo scadere -.- hai ragionissima.
Confermo il tuo dubbio, anche se è solo un accenno a una potenza superiore. D'altronde, puntare il crocifisso verso la ragazza, ha funzionato. ^^
Poi su "come funziona" coi vampiri si è scritto tanto e ci possono essere varie interpretazioni. Nella mia, l'oggetto non è sufficiente. In qualche modo, bisogna saperlo fare. E se lo fa il Professore, in questo racconto, non è questione di essere buoni seguaci del messaggio cristiano...
Già, l'uso ridondante del LEI l'ho notato anch'io alla rilettura che ho potuto fare DOPO lo scadere -.- hai ragionissima.
Confermo il tuo dubbio, anche se è solo un accenno a una potenza superiore. D'altronde, puntare il crocifisso verso la ragazza, ha funzionato. ^^
Poi su "come funziona" coi vampiri si è scritto tanto e ci possono essere varie interpretazioni. Nella mia, l'oggetto non è sufficiente. In qualche modo, bisogna saperlo fare. E se lo fa il Professore, in questo racconto, non è questione di essere buoni seguaci del messaggio cristiano...
Re: Ultima possibilità
Grazie Mauro, volevo essere sicuro di aver inteso bene.
I vampiri sono stati trattati in mille modi differenti (senza contare quelli che brillano di giorno) quindi la tua interpretazione è più che valida e più che plusibile!
Ancora complimenti per l'ottimo pezzo.
I vampiri sono stati trattati in mille modi differenti (senza contare quelli che brillano di giorno) quindi la tua interpretazione è più che valida e più che plusibile!
Ancora complimenti per l'ottimo pezzo.
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Riporto qui il commento di Vincenzo Pandolfi dal topic del gruppo:
Grazie Vincenzo. In effetti me l'ero immaginato anche in trasposizione cinematografica, dopo.
Mi fa piacere che trovi il risultato finale buono: cosa che non ero riuscito a ottenere nelle due precedenti edizioni cui ho partecipato.
Contando che mi ci vuole un'ora abbondante per concepire l'idea, le altre volte mi mettevo subito a scrivere, preso dalla fretta; per poi accorgermi che la storia era diventata troppo grande per il limite di caratteri. Poi tagli, rattoppi col limite di tempo... e un risultato inferiore all'idea iniziale.
Stavolta ho sacrificato un'altra ora al tempo di stesura per pensare alla struttura e alle scene. Ho dovuto poi scrivere di corsa, consegnando allo scadere. Rileggendo noto che farei qualche ritocco; però l'esperimento nel suo complesso mi pare riuscito e di questo sono molto contento. Spero d'ora in avanti di riuscire a destreggiarmi meglio in questo genere di prove.
Grazie ancora per avermi fatto notare gli aspetti che hai apprezzato.
stradaperduta ha scritto: ULTIMA POSSIBILITA’ – Una storia di vampiri originale, con continui capovolgimenti di piani, e personaggi che passano dal positivo al negativo in continuazione. Davvero un tour de force notevole, in così poco spazio. Con quattro elementi in scena, riuscire a farli sembrare quasi tutti alternativamente mostri e umani davvero non era facile, complimenti! Immagino potrebbe diventare un gran bel cortometraggio. Un ritmo travolgente e accattivante!
Grazie Vincenzo. In effetti me l'ero immaginato anche in trasposizione cinematografica, dopo.
Mi fa piacere che trovi il risultato finale buono: cosa che non ero riuscito a ottenere nelle due precedenti edizioni cui ho partecipato.
Contando che mi ci vuole un'ora abbondante per concepire l'idea, le altre volte mi mettevo subito a scrivere, preso dalla fretta; per poi accorgermi che la storia era diventata troppo grande per il limite di caratteri. Poi tagli, rattoppi col limite di tempo... e un risultato inferiore all'idea iniziale.
Stavolta ho sacrificato un'altra ora al tempo di stesura per pensare alla struttura e alle scene. Ho dovuto poi scrivere di corsa, consegnando allo scadere. Rileggendo noto che farei qualche ritocco; però l'esperimento nel suo complesso mi pare riuscito e di questo sono molto contento. Spero d'ora in avanti di riuscire a destreggiarmi meglio in questo genere di prove.
Grazie ancora per avermi fatto notare gli aspetti che hai apprezzato.
Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro, due sfide per me e due volte ho il piacere di commentarti, spero di non diventare un incubo! Scherzi a parte, visto che l'altra volta ho sparato confronti cinematografici qui dico: aaaah le atmosfere di Buffy, quanti ricordi!
TEMA Centrato di lato: ci sono mostri (vampiri vs stupratore e idiota) e c’è il momento in cui il PDV accarezza la ragazza.
TRAMA Questo racconto mi è piaciuto molto di più dell’altro, è più chiaro, scorrevole e avvincente. Sei anche riuscito a dargli una struttura più netta. C’è la sequenza iniziale che ci fa credere una cosa quando poi alla fine ce ne sarà un’altra. Lo svolgimento è ben ritmato e nel finale c’è un piccolo guizzo.
Pero... non ho capito il titolo. L'ultima possibilità sarebbe quella di Dodi, cioè dimostrare di non essere idiota?
STILE
Mi trasformo nella commentatrice puntigliosa.
La prima breve sequenza secondo me può avere qualche aggiustamento.
Il primo soggetto che agisce è la ragazza, poi il professore; capiamo di essere in un racconto in prima persona al presente dopo l’azione del Professore. Il punto di vista descrive ciò che vede, questo è chiaro, però il chi lui stia guardando arriva molto tardi.
Tra
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità.
e
Lei spalanca la bocca
c’è troppo spazio. (Supplisce alla mancanza l’indizio dei seni che ci danno informazioni sul genere almeno.)
Aggiungerei un elemento, un movimento, un pensiero diretto all’inizio.
Per il resto ci sono passaggi che mi hanno convinta perché si riesce a immaginare tutto. Questo per esempio:
La ragazza muove appena le pupille. Una lacrima rossa le scivola lungo la tempia e si perde tra la massa dei capelli scuri.
Le pulisco il volto con un dito. La pelle è diafana.
Ho apprezzato anche i dialoghi nella parte centrale che hanno buoni beat. Tutto mi sembra scorrevole. Un po' meno invece il dialogo finale con la spiegazione che il nostro vampiro protagonista dà a Dodi, ma era necessaria.
Dopo l'ottima sequenza dialogata centrale si entra nel culmine e colpo di scena. Solo che arriva all'improvviso e di colpo, cinematografico ma non del tutto adatto alla narrativa.
Il Professore si china. Lo colpisco sotto la nuca col taglio della mano.
Crack.
Ho riletto due volte per capirlo bene. Ci vorrebbe qualcosina di più, ad esempio la descrizione del professore piegato, un movimento. Altrimenti è troppo veloce.
Sulla ripetizione del pronome non aggiungo.
Ho apprezzato parecchio la frase finale, quanti di noi vorrebbero poter vivere una cosa del genere (dal punto di vista del vampiro chiaramente)?
Sorrido, e questa volta mostro i canini. “Invece io ho un genere molto più diffuso: gli idioti.”
CONCLUSIONE Per me una buona prova, il racconto ha gli elementi che servono, ci sono momenti di scrittura davvero apprezzabili.
A rileggerci,
magari la prossima volta sarai tu a commentare me.
TEMA Centrato di lato: ci sono mostri (vampiri vs stupratore e idiota) e c’è il momento in cui il PDV accarezza la ragazza.
TRAMA Questo racconto mi è piaciuto molto di più dell’altro, è più chiaro, scorrevole e avvincente. Sei anche riuscito a dargli una struttura più netta. C’è la sequenza iniziale che ci fa credere una cosa quando poi alla fine ce ne sarà un’altra. Lo svolgimento è ben ritmato e nel finale c’è un piccolo guizzo.
Pero... non ho capito il titolo. L'ultima possibilità sarebbe quella di Dodi, cioè dimostrare di non essere idiota?
STILE
Mi trasformo nella commentatrice puntigliosa.
La prima breve sequenza secondo me può avere qualche aggiustamento.
Il primo soggetto che agisce è la ragazza, poi il professore; capiamo di essere in un racconto in prima persona al presente dopo l’azione del Professore. Il punto di vista descrive ciò che vede, questo è chiaro, però il chi lui stia guardando arriva molto tardi.
Tra
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità.
e
Lei spalanca la bocca
c’è troppo spazio. (Supplisce alla mancanza l’indizio dei seni che ci danno informazioni sul genere almeno.)
Aggiungerei un elemento, un movimento, un pensiero diretto all’inizio.
Per il resto ci sono passaggi che mi hanno convinta perché si riesce a immaginare tutto. Questo per esempio:
La ragazza muove appena le pupille. Una lacrima rossa le scivola lungo la tempia e si perde tra la massa dei capelli scuri.
Le pulisco il volto con un dito. La pelle è diafana.
Ho apprezzato anche i dialoghi nella parte centrale che hanno buoni beat. Tutto mi sembra scorrevole. Un po' meno invece il dialogo finale con la spiegazione che il nostro vampiro protagonista dà a Dodi, ma era necessaria.
Dopo l'ottima sequenza dialogata centrale si entra nel culmine e colpo di scena. Solo che arriva all'improvviso e di colpo, cinematografico ma non del tutto adatto alla narrativa.
Il Professore si china. Lo colpisco sotto la nuca col taglio della mano.
Crack.
Ho riletto due volte per capirlo bene. Ci vorrebbe qualcosina di più, ad esempio la descrizione del professore piegato, un movimento. Altrimenti è troppo veloce.
Sulla ripetizione del pronome non aggiungo.
Ho apprezzato parecchio la frase finale, quanti di noi vorrebbero poter vivere una cosa del genere (dal punto di vista del vampiro chiaramente)?
Sorrido, e questa volta mostro i canini. “Invece io ho un genere molto più diffuso: gli idioti.”
CONCLUSIONE Per me una buona prova, il racconto ha gli elementi che servono, ci sono momenti di scrittura davvero apprezzabili.
A rileggerci,
magari la prossima volta sarai tu a commentare me.
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Re: Ultima possibilità
Debora D ha scritto:Ciao Mauro, due sfide per me e due volte ho il piacere di commentarti, spero di non diventare un incubo!
Ciao Debora. Non preoccuparti, mi piacciono i tuoi commenti.
Debora D ha scritto:Scherzi a parte, visto che l'altra volta ho sparato confronti cinematografici qui dico: aaaah le atmosfere di Buffy, quanti ricordi!
Qui immagina il mio sorriso cordiale che si spegne, lasciando il posto a labbra serrate e sguardo freddo.
;D
Debora D ha scritto:TEMA Centrato di lato: ci sono mostri (vampiri vs stupratore e idiota) e c’è il momento in cui il PDV accarezza la ragazza.
Meno esplicito è il momento in cui il protagonista passa la mano tra i capelli del professore, il vero mostro, secondo lui. Ho tenuto un equilibrio, tra il dualismo mostri esteriori (i due vampiri) e mostri interiori (il Prof e Dodi). Ma non ho voluto rimarcare troppo su questo aspetto, per non dare l’idea di spiattellare un “visto, lettrici e lettori? Sto seguendo la traccia, eh!”.
Ma avevo già pensato che in una seconda stesura ci scapperà una carezza anche per Dodi.
Debora D ha scritto:TRAMA Questo racconto mi è piaciuto molto di più dell’altro, è più chiaro, scorrevole e avvincente. Sei anche riuscito a dargli una struttura più netta.
Grazie. Non che ci volesse molto, ahimé; ma come ho spiegato sopra, avevo difficoltà con racconti di questo formato. Sembra che in qualche modo i miei tentativi di trovare delle contromisure abbiano ripagato.
Debora D ha scritto: C’è la sequenza iniziale che ci fa credere una cosa quando poi alla fine ce ne sarà un’altra. Lo svolgimento è ben ritmato e nel finale c’è un piccolo guizzo.
Bene, grazie del feedback ^^
Debora D ha scritto:Pero... non ho capito il titolo. L'ultima possibilità sarebbe quella di Dodi, cioè dimostrare di non essere idiota?
Sì, e del Professore, quantomeno per pentirsi. E poi il protagonista avrebbe anche potuto bloccare il dissanguamento. Nella storia il protagonista salva la ragazza, ma al tempo stesso sta agendo per nutrirsi. Nell’azione il protagonista salva la ragazza da una condizione indegna, verifica che il Professore sia effettivamente un bastardo… ma alla fine stava mettendo alla prova anche Dodi.
Debora D ha scritto:La prima breve sequenza secondo me può avere qualche aggiustamento.
Il primo soggetto che agisce è la ragazza, poi il professore; capiamo di essere in un racconto in prima persona al presente dopo l’azione del Professore. Il punto di vista descrive ciò che vede, questo è chiaro, però il chi lui stia guardando arriva molto tardi.
Tra
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità.
e
Lei spalanca la bocca
c’è troppo spazio. (Supplisce alla mancanza l’indizio dei seni che ci danno informazioni sul genere almeno.)
Aggiungerei un elemento, un movimento, un pensiero diretto all’inizio.
Se ti va, ti chiederei ulteriori spiegazioni. Quello che volevo che si capisse all’inizio è che aveva di fronte una ragazza, con un breve (per forza) accenno a una certa attraenza.
A quel punto entrata in scena del Prof, rivelazione della natura della ragazza: che apposta ho voluto in un secondo momento.
Cosa non va, secondo te?
Debora D ha scritto:Ho apprezzato anche i dialoghi nella parte centrale che hanno buoni beat. Tutto mi sembra scorrevole. Un po' meno invece il dialogo finale con la spiegazione che il nostro vampiro protagonista dà a Dodi, ma era necessaria.
Ho fatto in modo che fosse necessaria non solo al lettore per capire la chiusa, ma nella storia stessa: da un lato cerca di convincere Dodi dell’esistenza dei vampiri, dall’altro ha proprio bisogno della conferma che il ragazzo resti nelle sue convinzioni anche di fronte all’evidenza, per potersene nutrire.
Debora D ha scritto:Il Professore si china. Lo colpisco sotto la nuca col taglio della mano.
Crack.
Ho riletto due volte per capirlo bene. Ci vorrebbe qualcosina di più, ad esempio la descrizione del professore piegato, un movimento. Altrimenti è troppo veloce.
Potrei lavorare sulla comprensibilità, ma secondo ma deve essere veloce, perché è l’azione in sé che avviene velocemente.
Debora D ha scritto:Dopo l'ottima sequenza dialogata centrale si entra nel culmine e colpo di scena. Solo che arriva all'improvviso e di colpo, cinematografico ma non del tutto adatto alla narrativa.
...
Ho apprezzato parecchio la frase finale, quanti di noi vorrebbero poter vivere una cosa del genere (dal punto di vista del vampiro chiaramente)?
Sorrido, e questa volta mostro i canini. “Invece io ho un genere molto più diffuso: gli idioti.”
Capisco la prima osservazione, ma ti ho accorpato anche la frase finale, che hai apprezzato. Se ci fosse stato altro dopo, sarebbe risultata meno potente.
Intendiamoci, non dico che è l’unico modo giusto di scrivere. D'istinto non concluderei con la chiusura netta, però credo che ci siano anche lettori che la apprezzano. C’è un’altra cosa che mi ha portato a fare questo esperimento. Di recente ho ricevuto un suggerimento per la chiusura di un’altra mia opera (nella sfida - quando avrai tempo, mi piacerebbe che la leggessi, se ti va). Il suggerimento, giunto da uno scrittore più bravo di me, consisteva proprio nel concludere la storia con una frase, senza altre considerazioni finali del protagonista. Mi è piaciuto e ho deciso di metterlo in atto anche qui.
Sicuramente mi interesserebbe un feedback al riguardo da parte anche degli altri commentatori.
Debora D ha scritto:CONCLUSIONE Per me una buona prova, il racconto ha gli elementi che servono, ci sono momenti di scrittura davvero apprezzabili.
Immagino ti riferisci in particolare ai beat dei dialoghi e quel pezzo che hai riportato. Grazie, mi piacciono i complimenti focalizzati.
Anche quelli generici ^__^ però quelli focalizzati come i tuoi, oltre che fare piacere, aiutano.
Debora D ha scritto:A rileggerci,
magari la prossima volta sarai tu a commentare me.
Prima o poi accadrà. Grazie molte per i commenti molto pertinenti e dettagliati. In alcuni casi ti ho fornito le mie motivazioni, credo che questi scambi siano spunti utili per noi e chi vorrà pensarci su. Sì, prima o poi avrò l’occasione di ricambiare ^^
Re: Ultima possibilità
Mauro Lenzi ha scritto:Debora D ha scritto:La prima breve sequenza secondo me può avere qualche aggiustamento.
Il primo soggetto che agisce è la ragazza, poi il professore; capiamo di essere in un racconto in prima persona al presente dopo l’azione del Professore. Il punto di vista descrive ciò che vede, questo è chiaro, però il chi lui stia guardando arriva molto tardi.
Tra
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità.
e
Lei spalanca la bocca
c’è troppo spazio. (Supplisce alla mancanza l’indizio dei seni che ci danno informazioni sul genere almeno.)
Aggiungerei un elemento, un movimento, un pensiero diretto all’inizio.
Se ti va, ti chiederei ulteriori spiegazioni. Quello che volevo che si capisse all’inizio è che aveva di fronte una ragazza, con un breve (per forza) accenno a una certa attraenza.
A quel punto entrata in scena del Prof, rivelazione della natura della ragazza: che apposta ho voluto in un secondo momento.
Cosa non va, secondo te?
Eccomi qui. Dunque la scena è buona e ho attivato la modalità ultra pignola proprio perché sono gli scambi che aiutano più a crescere.
Parto dal concetto di mostrato per quello che ho capito.
Il lettore ha bisogno di dettagli concreti per vedere la scena nella sua testa. Pertanto "raccoglie le lenzuola al petto a coprire le nudità" mi fa sorgere automatica la domanda chi? e la risposta arriva un po' tardi. Come ti ho scritto l'accenno al seno ci dice che si tratta di una bella figura femminile e il pronome Lei lo conferma, lo avrei usato un po' prima ma questo è proprio gusto mio.
La questione è oltre, io non so chi sia la voce che parla per cinque righe.
Un dettaglio in più all'inizio avrebbe tolto questa sensazione di mancanza. Vengo a sapere in quale PDV sono calata solo dopo che ragazza e Professore hanno agito, e questo all'inizio mi ha lasciato un po' di nebbia nel mio film mentale.
Ma un'osservazione così, preciso, la farei solo a qualcuno che già ha risolto tutto il resto.
Prendimi con le pinze, ho cominciato un paio di corsi e mi sto orientando nello stile immersivo da poco, non dico questo dalla cattedra insomma (potrei farlo solo sulla grammatica e l'ortografia e tu non ne hai bisogno).
Ho notato un momento di nebbia e mi sono chiesta da dove fosse scaturito. Ho cercato una risposta e questo è un modo per me di imparare anche commentando gli altri.
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Non preoccuparti Debora, sii pure pignola nel darmi il tuo parere, te l'ho chiesto io. ^^
Ora ho capito meglio cosa intendi. Sì in una ristesura metterei qualche dettaglio descrittivo in più sulla ragazza, giusto un accenno, e la farei interagire col protagonista. Un passaggio di sguardi, un cenno.
C'è una serie di motivi per cui, accogliendo il tuo suggerimento, doserei comunque le parole al minimo.
Uno, generale: in questi casi il rischio è di descrivere troppo all'inizio e trovarsi con pochi caratteri alla fine.
Secondo: la sequenza si sussegue in modo rapido in tre fasi: la ragazza e il protagonista (qui va l'interazione), la comparsa del Professore, Dodi in chiusura. Quattro personaggi che interagiscono in poche righe. Quindi non bisogna appesantire con troppi dettagli.
Terzo: proprio per questa sequenza, si innescano vari piani (prendo a prestito l'espressione di Vincenzo Pandolfi). Protagonista con una ragazza seducente - professore cacciatore di vampiri - ragazzo con smartphone. Ogni nuovo elemento dovrebbe cambiare la prospettiva del lettore. Anche qui, troppi dettagli renderebbero tutto più farraginoso.
Vedrò come fare (se non si è capito, in ogni opera vedo sempre una possibile seconda stesura migliorativa).
Grazie mille per gli spunti e per i complimenti impliciti che mi hai fatto, troppo buona! Direi che se hai iniziato da poco, sei decisamente sulla strada giusta, e la stai percorrendo con rapidità ... anche se personalmente non ritengo quest'ultima cosa fondamentale (ma dipende dagli obiettivi che ci si dà).
Ora ho capito meglio cosa intendi. Sì in una ristesura metterei qualche dettaglio descrittivo in più sulla ragazza, giusto un accenno, e la farei interagire col protagonista. Un passaggio di sguardi, un cenno.
C'è una serie di motivi per cui, accogliendo il tuo suggerimento, doserei comunque le parole al minimo.
Uno, generale: in questi casi il rischio è di descrivere troppo all'inizio e trovarsi con pochi caratteri alla fine.
Secondo: la sequenza si sussegue in modo rapido in tre fasi: la ragazza e il protagonista (qui va l'interazione), la comparsa del Professore, Dodi in chiusura. Quattro personaggi che interagiscono in poche righe. Quindi non bisogna appesantire con troppi dettagli.
Terzo: proprio per questa sequenza, si innescano vari piani (prendo a prestito l'espressione di Vincenzo Pandolfi). Protagonista con una ragazza seducente - professore cacciatore di vampiri - ragazzo con smartphone. Ogni nuovo elemento dovrebbe cambiare la prospettiva del lettore. Anche qui, troppi dettagli renderebbero tutto più farraginoso.
Vedrò come fare (se non si è capito, in ogni opera vedo sempre una possibile seconda stesura migliorativa).
Grazie mille per gli spunti e per i complimenti impliciti che mi hai fatto, troppo buona! Direi che se hai iniziato da poco, sei decisamente sulla strada giusta, e la stai percorrendo con rapidità ... anche se personalmente non ritengo quest'ultima cosa fondamentale (ma dipende dagli obiettivi che ci si dà).
Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro!
Anche io nei racconti preferisco frasi a effetto per la chiusura. Rimangono più impresse rispetto ad un fraseggio ulteriore.
Per esempio quella che hai usato per per questo racconto per me è perfetta!
Anche io nei racconti preferisco frasi a effetto per la chiusura. Rimangono più impresse rispetto ad un fraseggio ulteriore.
Per esempio quella che hai usato per per questo racconto per me è perfetta!
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Grazie Luca per il riscontro !
... sempre sul pezzo, eh! ;)
... sempre sul pezzo, eh! ;)
- Gabriele Dolzadelli
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Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro. Piacere di leggerti.
Il tuo è un buon racconto, con degli interessanti colpi di scena a mio avviso ben riusciti.
Il colpo in testa al professore ammetto che non me lo aspettavo, perché in quel momento del racconto quello che ci si aspetta è che la ragazza reagisca e salti addosso a uno dei due. Quindi l'hai piazzato al momento giusto. Anche la rivelata identità del protagonista, alla fine, ti è venuta molto bene. Forse avrei piazzato in maniera diversa quell'infodump finale che stona un pochino, sulla spiegazione della missione dei vampiri.
Tutto bello, quindi, tranne una nota stonata che mi sento di evidenziare: la presenza di Dodi.
Capisco che ti serviva un personaggio per sacrificarlo in nome del twist finale, ma l'ho trovato davvero di troppo e surreale. Per quanto tenga sempre gli occhi incollati al telefono, può davvero non credere a tutto quello che accade? Nella stessa stanza una ragazza viene impalettata e anche il professore viene aggredito. Lui è impassibile e ripete che è tutto un trucco. Mi è parso troppo sopra le righe e rompe un po' il patto tra lettore e scrittore.
A rileggerci!
Il tuo è un buon racconto, con degli interessanti colpi di scena a mio avviso ben riusciti.
Il colpo in testa al professore ammetto che non me lo aspettavo, perché in quel momento del racconto quello che ci si aspetta è che la ragazza reagisca e salti addosso a uno dei due. Quindi l'hai piazzato al momento giusto. Anche la rivelata identità del protagonista, alla fine, ti è venuta molto bene. Forse avrei piazzato in maniera diversa quell'infodump finale che stona un pochino, sulla spiegazione della missione dei vampiri.
Tutto bello, quindi, tranne una nota stonata che mi sento di evidenziare: la presenza di Dodi.
Capisco che ti serviva un personaggio per sacrificarlo in nome del twist finale, ma l'ho trovato davvero di troppo e surreale. Per quanto tenga sempre gli occhi incollati al telefono, può davvero non credere a tutto quello che accade? Nella stessa stanza una ragazza viene impalettata e anche il professore viene aggredito. Lui è impassibile e ripete che è tutto un trucco. Mi è parso troppo sopra le righe e rompe un po' il patto tra lettore e scrittore.
A rileggerci!
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Ciao Gabriele, grazie per aver puntualizzato quali sono, secondo te, sia i punti forti che quelli deboli.
Come accennavo prima, l'infodump finale (che può piacere o meno, questo ci sta) ha un suo ruolo anche nella storia, e fa parte dei tentativi del protagonista per convincere Dodi a credere a quanto vede. Perché altrimenti non potrebbe farne la sua vittima.
Capisco le tue osservazioni su Dodi: ma sai, in realtà non ho creato Dodi per servire il twist finale. Nella mia testa, prima è nata l'idea di parlare di qualcuno così stupido da restare nei propri preconcetti anche di fronte all'evidenza: e vedere questa cosa come una mostruosità. Il twist finale è giunto di conseguenza.
Grazie ancora e alla prossima.
Come accennavo prima, l'infodump finale (che può piacere o meno, questo ci sta) ha un suo ruolo anche nella storia, e fa parte dei tentativi del protagonista per convincere Dodi a credere a quanto vede. Perché altrimenti non potrebbe farne la sua vittima.
Capisco le tue osservazioni su Dodi: ma sai, in realtà non ho creato Dodi per servire il twist finale. Nella mia testa, prima è nata l'idea di parlare di qualcuno così stupido da restare nei propri preconcetti anche di fronte all'evidenza: e vedere questa cosa come una mostruosità. Il twist finale è giunto di conseguenza.
Grazie ancora e alla prossima.
- Emiliano Maramonte
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Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro!
Molto piacere di incontrarti di nuovo.
Hai avuto una bella idea. Sono un grande appassionato di horror e all'inizio pensavo fosse la solita storia di vampiri... e invece, seguendo la narrazione sono entrato in una vicenda scabrosa, mostruosa, che mi ha strappato un paio di smorfie di ribrezzo (non solo fisico...).
Non ho molto da aggiungere se non che avresti dovuto curare maggiormente l'incipit (così com'è è confuso e a tratti davvero non si capisce bene chi dice cosa...), che ho apprezzato moltissimo il doppio colpo di scena e che ho apprezzato ancor di più il riferimento ai negazionisti; geniale la "punizione" dell'amico con lo smartphone da parte del neovampiro.
Per le note tecniche, faccio riferimento a quanto detto sopra, poiché chi mi ha preceduto è stato molto bravo con i rilievi, mi fermo qui.
Tema centrato e... promosso!
In bocca al lupo!
Emiliano.
Molto piacere di incontrarti di nuovo.
Hai avuto una bella idea. Sono un grande appassionato di horror e all'inizio pensavo fosse la solita storia di vampiri... e invece, seguendo la narrazione sono entrato in una vicenda scabrosa, mostruosa, che mi ha strappato un paio di smorfie di ribrezzo (non solo fisico...).
Non ho molto da aggiungere se non che avresti dovuto curare maggiormente l'incipit (così com'è è confuso e a tratti davvero non si capisce bene chi dice cosa...), che ho apprezzato moltissimo il doppio colpo di scena e che ho apprezzato ancor di più il riferimento ai negazionisti; geniale la "punizione" dell'amico con lo smartphone da parte del neovampiro.
Per le note tecniche, faccio riferimento a quanto detto sopra, poiché chi mi ha preceduto è stato molto bravo con i rilievi, mi fermo qui.
Tema centrato e... promosso!
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Emiliano.
Ultima modifica di Emiliano Maramonte il domenica 22 novembre 2020, 18:03, modificato 1 volta in totale.
- Emiliano Maramonte
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Re: Ultima possibilità
Rispondo a Gabriele.
Io invece ho apprezzato il personaggio di Dodi perché è una giusta parodia dei negazionisti di oggi. Sono di questi giorni le notizie di persone ricoverate per Covid con bisogno di ossigeno che hanno sbraitato contro i sanitari accusandoli di volerli uccidere o tenerli prigionieri con una diagnosi inesistente. E tutto questo di fronte a un'evidenza schiacciante.
A mio modesto parere, non è un personaggio così fuori luogo, anche perché la sua presenza àncora la trama fortemente ai nostri giorni...
Io invece ho apprezzato il personaggio di Dodi perché è una giusta parodia dei negazionisti di oggi. Sono di questi giorni le notizie di persone ricoverate per Covid con bisogno di ossigeno che hanno sbraitato contro i sanitari accusandoli di volerli uccidere o tenerli prigionieri con una diagnosi inesistente. E tutto questo di fronte a un'evidenza schiacciante.
A mio modesto parere, non è un personaggio così fuori luogo, anche perché la sua presenza àncora la trama fortemente ai nostri giorni...
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Ciao Emiliano, grazie.
Credo che il mio racconto oltre alla tua approvazione tecnica abbia incontrato i tuoi gusti, e questo mi fa doppiamente piacere. Hai centrato in pieno la parodia, e anche io sono affezionato al tema vampiri. Un genere non facile, perché si è già scritto molto e creare variazioni sul tema crea delle insidie. Temevo che qualcuno di voi dicesse "eh ma questo coi vampiri funziona in modo diverso" e invece no.
Tengo buona la tua osservazione sull'inizio, che al di là delle difficoltà che ho spiegato a Debora, mi rendo conto vada definito di più.
Grazie a a rileggerci ;)
Credo che il mio racconto oltre alla tua approvazione tecnica abbia incontrato i tuoi gusti, e questo mi fa doppiamente piacere. Hai centrato in pieno la parodia, e anche io sono affezionato al tema vampiri. Un genere non facile, perché si è già scritto molto e creare variazioni sul tema crea delle insidie. Temevo che qualcuno di voi dicesse "eh ma questo coi vampiri funziona in modo diverso" e invece no.
Tengo buona la tua osservazione sull'inizio, che al di là delle difficoltà che ho spiegato a Debora, mi rendo conto vada definito di più.
Grazie a a rileggerci ;)
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Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro,
dopo aver letto il tuo racconto mi è venuta voglia di commentarlo.
Innanzitutto devo dirti che a una prima lettura mi ha colpito e non ho notato alcun difetto, anzi la sensazione prevalente è stata di stupore.
Rivedendolo saltano all'occhio alcune piccole cose da sistemare, analoghe a quelle che già ti sono state fatte notare.
Partiamo prima dai punti di forza: trama geniale, dialoghi divertenti e abbastanza verosimili, twist carpiati multipli e originalità dello sviluppo, per un tema abusatissimo come quello dei vampiri, potenzialmente più scivoloso di tanti altri meno inflazionati.
Ora ti elenco alcuni passaggi dove potresti cesellare l'opera, a mio modesto avviso di frequentatore di posizioni di classifica tra nono e decimo posto:
"Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità. Anche così, la curva dei seni si intuisce tra le pieghe della seta, accentuata dalla magrezza delle sue membra"
Qui manca il soggetto, anche si capisce subito dopo.
"Da dove sta puntando lo smartphone, non so se si riferisce alla ragazza nella sua interezza"
Verbo percettivo.
“Il Professore si china”
Lo farei chinare per uno scopo preciso, ad esempio per mostrare i piedi della ragazza, su richiesta del protagonista feticista.
“Ma vaffanculo.”
qui non è chiaro chi lo dica. Tra quattro personaggi in scena potrebbe servire qualche nota distintiva per capire chi stia parlando, magari nel linguaggio individuale, al fine universale di evitare i pronomi.
Da “m… ostr…” forse avviene tutto troppo in fretta, potresti tirare un po' la scena, inserendo le motivazioni e la psicologia del professore, anche quella di...
Dodi, non serve aggiungere perché, hehe.
A presto Mauro, è sempre un piacere!
dopo aver letto il tuo racconto mi è venuta voglia di commentarlo.
Innanzitutto devo dirti che a una prima lettura mi ha colpito e non ho notato alcun difetto, anzi la sensazione prevalente è stata di stupore.
Rivedendolo saltano all'occhio alcune piccole cose da sistemare, analoghe a quelle che già ti sono state fatte notare.
Partiamo prima dai punti di forza: trama geniale, dialoghi divertenti e abbastanza verosimili, twist carpiati multipli e originalità dello sviluppo, per un tema abusatissimo come quello dei vampiri, potenzialmente più scivoloso di tanti altri meno inflazionati.
Ora ti elenco alcuni passaggi dove potresti cesellare l'opera, a mio modesto avviso di frequentatore di posizioni di classifica tra nono e decimo posto:
"Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità. Anche così, la curva dei seni si intuisce tra le pieghe della seta, accentuata dalla magrezza delle sue membra"
Qui manca il soggetto, anche si capisce subito dopo.
"Da dove sta puntando lo smartphone, non so se si riferisce alla ragazza nella sua interezza"
Verbo percettivo.
“Il Professore si china”
Lo farei chinare per uno scopo preciso, ad esempio per mostrare i piedi della ragazza, su richiesta del protagonista feticista.
“Ma vaffanculo.”
qui non è chiaro chi lo dica. Tra quattro personaggi in scena potrebbe servire qualche nota distintiva per capire chi stia parlando, magari nel linguaggio individuale, al fine universale di evitare i pronomi.
Da “m… ostr…” forse avviene tutto troppo in fretta, potresti tirare un po' la scena, inserendo le motivazioni e la psicologia del professore, anche quella di...
Dodi, non serve aggiungere perché, hehe.
A presto Mauro, è sempre un piacere!
Ultima modifica di Charlesdexter il lunedì 23 novembre 2020, 10:27, modificato 1 volta in totale.
Re: Ultima possibilità
Ciao, Mauro, piacere di leggerti!
Parto col dire che considero il tuo racconto sostanzialmente riuscito, sebbene non perfetto. A livello di tema hai optato per un'interpretazione letterale, col protagonista che accarezza fisicamente sia la vampira (mostro di nome), che il professore (mostro di fatto). Apprezzabile la visione dei vampiri come "netturbini" che ripuliscono il mondo per conto di un'entità superiore. Il personaggio di Dodi, invece, mi lascia un po' perplesso. certo, alla fine capiamo che si tratta di un idiota nel senso più puro del termine, tuttavia, per quanto stupido, questo assiste all'impalettamento di una persona davanti ai suoi occhi, la vede riprendersi bevendo sangue e, dulcis in fundo, vede la sua carne rigenerarsi da un buco largo quanto un pugno e nonostante tutto questo rimane cocciutamente convinto che si tratti di uno scherzo o un raggiro? Avrei potuto capire se il protagonista gli avesse fatto vedere un video, vista la grande passione per le riprese di Dodi, ma così il personaggio mi è risultato fin troppo costruito in funzione della battuta finale. Che, però, funziona alla grande, devo riconoscertelo!
In sostanza, una prova piuttosto buona, migliorabile senz'altro, ma che posso dire di avere apprezzato!
Alla prossima!
Parto col dire che considero il tuo racconto sostanzialmente riuscito, sebbene non perfetto. A livello di tema hai optato per un'interpretazione letterale, col protagonista che accarezza fisicamente sia la vampira (mostro di nome), che il professore (mostro di fatto). Apprezzabile la visione dei vampiri come "netturbini" che ripuliscono il mondo per conto di un'entità superiore. Il personaggio di Dodi, invece, mi lascia un po' perplesso. certo, alla fine capiamo che si tratta di un idiota nel senso più puro del termine, tuttavia, per quanto stupido, questo assiste all'impalettamento di una persona davanti ai suoi occhi, la vede riprendersi bevendo sangue e, dulcis in fundo, vede la sua carne rigenerarsi da un buco largo quanto un pugno e nonostante tutto questo rimane cocciutamente convinto che si tratti di uno scherzo o un raggiro? Avrei potuto capire se il protagonista gli avesse fatto vedere un video, vista la grande passione per le riprese di Dodi, ma così il personaggio mi è risultato fin troppo costruito in funzione della battuta finale. Che, però, funziona alla grande, devo riconoscertelo!
In sostanza, una prova piuttosto buona, migliorabile senz'altro, ma che posso dire di avere apprezzato!
Alla prossima!
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Re: Ultima possibilità
Tema. Rispettato in maniera piuttosto standard, senza forzature o spunti originali, ma ciò ha permesso la creazione di una bella storia. Ben fatto.
Trama. Anche qui nulla di davvero nuovo, il mostro umano che sevizia il mostro “vero”. Bello il plot twist che vede il salvatore essere anche lui un vampiro, sono invece indeciso sul personaggio del ragazzo: utile per mostrare la era natura del protagonista, ma forse troppo presente in una storia già ricca di personaggi.
Stile. Scrittura fluida, chiara, mostrata. L’ho apprezzata molto. Segnalo solo qualche piccolo pensiero:
• Nella prima scena ho avuto qualche problema a capire chi fosse il PdV. Una seconda lettura più attenta ha risolto, ma credo che il problema sia la presenza in scena di quattro personaggi, di cui proprio il PdV è l’unico che non agisce e che viene presentato per ultimo.
• “Carezzo la ragazza sul collo, scendo lungo la spalla. Si sta inturgidendo. Fisso il mostro negli occhi finché il suo odio non cede il passo all’incoscienza.” La prima frase è riferita al vampiro, mentre la seconda sembra esserlo al professore, “mostro” morale, che sviene a causa della perdita di sangue. Sarebbe stato meglio chiarire la differenza fra le due viste.
• Verso la fine, quando spiega come la ragazza cerchi assassini e stupratori come vittime (vampirismo etico), sembra quasi uno spiegone finale. Invece, serve come preambolo per l’assalto al ragazzo. Credo sia ben fatto.
Totale. Ottima storia, un po’ lineare nella narrazione e senza un particolare climax, ma fa parte dei lavori di qualità trovabili qui sul forum. Complimenti.
P.S. Mi sono accorto di aver dimenticato la frase di apertura, "piacere di leggerti", in tutti i miei post di questa edizione. Credo che non sia solo formalità, ma anche educazione e, nella maggior parte dei casi, la verità: è sempre un piacere leggere le storie, commentarle, confrontarsi ed imparare. Quindi, è stato un piacere leggerti, Mauro!
Trama. Anche qui nulla di davvero nuovo, il mostro umano che sevizia il mostro “vero”. Bello il plot twist che vede il salvatore essere anche lui un vampiro, sono invece indeciso sul personaggio del ragazzo: utile per mostrare la era natura del protagonista, ma forse troppo presente in una storia già ricca di personaggi.
Stile. Scrittura fluida, chiara, mostrata. L’ho apprezzata molto. Segnalo solo qualche piccolo pensiero:
• Nella prima scena ho avuto qualche problema a capire chi fosse il PdV. Una seconda lettura più attenta ha risolto, ma credo che il problema sia la presenza in scena di quattro personaggi, di cui proprio il PdV è l’unico che non agisce e che viene presentato per ultimo.
• “Carezzo la ragazza sul collo, scendo lungo la spalla. Si sta inturgidendo. Fisso il mostro negli occhi finché il suo odio non cede il passo all’incoscienza.” La prima frase è riferita al vampiro, mentre la seconda sembra esserlo al professore, “mostro” morale, che sviene a causa della perdita di sangue. Sarebbe stato meglio chiarire la differenza fra le due viste.
• Verso la fine, quando spiega come la ragazza cerchi assassini e stupratori come vittime (vampirismo etico), sembra quasi uno spiegone finale. Invece, serve come preambolo per l’assalto al ragazzo. Credo sia ben fatto.
Totale. Ottima storia, un po’ lineare nella narrazione e senza un particolare climax, ma fa parte dei lavori di qualità trovabili qui sul forum. Complimenti.
P.S. Mi sono accorto di aver dimenticato la frase di apertura, "piacere di leggerti", in tutti i miei post di questa edizione. Credo che non sia solo formalità, ma anche educazione e, nella maggior parte dei casi, la verità: è sempre un piacere leggere le storie, commentarle, confrontarsi ed imparare. Quindi, è stato un piacere leggerti, Mauro!
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Kiljedayn ha scritto: [...]
Ciao Danilo, grazie per le tue osservazioni. Nel tuo commento mi pare di rivedere le stesse considerazioni di Gabriele Dolzadelli; quindi se tu volessi approfondire, ti rimanderei prima alla risposta che ho dato a lui, più l'osservazione di Emiliano Maramonte, che ho trovato molto pertinente con il mio punto di vista. Poi se vorrai discuterne sono qui.
Intanto grazie molte per il feedback: anche le osservazioni ripetute mi aiutano a fissare le priorità.
A presto!
Ultima modifica di Mauro Lenzi il lunedì 23 novembre 2020, 14:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ultima possibilità
Andrea J. Leonardi ha scritto:Tema. Rispettato in maniera piuttosto standard, senza forzature o spunti originali, ma ciò ha permesso la creazione di una bella storia. Ben fatto.
Ciao Andrea, innanzitutto grazie del commento dettagliato. Ok, Tema passato ;)
Andrea J. Leonardi ha scritto:Trama. Anche qui nulla di davvero nuovo, il mostro umano che sevizia il mostro “vero”. Bello il plot twist che vede il salvatore essere anche lui un vampiro, sono invece indeciso sul personaggio del ragazzo: utile per mostrare la era natura del protagonista, ma forse troppo presente in una storia già ricca di personaggi.
Beh su Dodi si è già dibattuto tanto, alla fine credo che la sua presenza dia equilibrio alla storia nel suo complesso. Non è solo questione di avere quattro personaggi anziché tre. Ho cercato un bilanciamento tra i mostri esteriori e quelli interiori; e tra questi ultimi, far vedere come ci sono tipi di mostruosità diversi: qualcuno più plateale e più facile da condannare, qualche altro tipo (l'idiozia) più diffuso e sottile, ma comunque pericoloso per l'umanità.
Andrea J. Leonardi ha scritto:Stile. Scrittura fluida, chiara, mostrata. L’ho apprezzata molto. Segnalo solo qualche piccolo pensiero:
• Nella prima scena ho avuto qualche problema a capire chi fosse il PdV. Una seconda lettura più attenta ha risolto, ma credo che il problema sia la presenza in scena di quattro personaggi, di cui proprio il PdV è l’unico che non agisce e che viene presentato per ultimo.
• “Carezzo la ragazza sul collo, scendo lungo la spalla. Si sta inturgidendo. Fisso il mostro negli occhi finché il suo odio non cede il passo all’incoscienza.” La prima frase è riferita al vampiro, mentre la seconda sembra esserlo al professore, “mostro” morale, che sviene a causa della perdita di sangue. Sarebbe stato meglio chiarire la differenza fra le due viste.
• Verso la fine, quando spiega come la ragazza cerchi assassini e stupratori come vittime (vampirismo etico), sembra quasi uno spiegone finale. Invece, serve come preambolo per l’assalto al ragazzo. Credo sia ben fatto.
Ok per la prima scena, concordo.
Al secondo punto, credo che tu sia il primo che mi fa notare questo pezzo; concordo anche qui.
Terzo punto, mi fa piacere la tua osservazioni. Spiegone c'è, ma come ho già avuto modo di dire: è necessario nella trama stessa, il protagonista non lo sta dicendo per il solo gusto di fare un monologo, ma come - ultima possibilità - all'ottusità di Dodi.
Andrea J. Leonardi ha scritto:Totale. Ottima storia, un po’ lineare nella narrazione e senza un particolare climax, ma fa parte dei lavori di qualità trovabili qui sul forum. Complimenti.
Ti dirò che mi accontento, visto che finora ho fatto di peggio ;) Grazie.
Andrea J. Leonardi ha scritto:P.S. Mi sono accorto di aver dimenticato la frase di apertura, "piacere di leggerti", in tutti i miei post di questa edizione. Credo che non sia solo formalità, ma anche educazione e, nella maggior parte dei casi, la verità: è sempre un piacere leggere le storie, commentarle, confrontarsi ed imparare. Quindi, è stato un piacere leggerti, Mauro!
Grazie Andrea, per me è stato un piacere il tuo commentarmi. Apprezzo la tua osservazione, e rilancio col mio punto di vista: l'educazione senza verità per me ha poco valore. Al tempo stesso si può sempre dire la verità con educazione. Io cerco di fare così: d'altronde per me la critica è sempre all'opera e non all'autore, e se ben fatta, è il principale valore che circola qui dentro.
Grazie e alla prossima :D
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Re: Ultima possibilità
Tema centrato. Storia molto ben scritta e complessa.
Il punto di forza è l’effetto sorpresa che la pervade dall’inizio. Prima mi è sembrato di assistere alle riprese di un film dell’orrore, una specie di versione vampiresca di un racconto di Carnacki (con tanto di manichino in versione femminile); quando ho proseguito la lettura, invece, ho visto che si è trattato del salvataggio di una vampira da parte di un collega. E il Nostro lo ha fatto guadagnandosi la fiducia del Professore in questione. E mostrare all’amico Dodi (cineoperatore improvvisato con smartphone) che i vampiri esistono davvero e si sono convertiti al ruolo di giustizieri per un patto stretto con l’Onnipotente per continuare a esistere (lei, di fatto, è un’esca). Molto bella la trovata finale del Nostro, vampiro anche lui con tanto di canini e specializzato in idioti.
Punti deboli: mi pare che quattro anni siano un po’ troppo lunghi per fare da esca. Inoltre, avrei arricchito la frase di Dodi, se fosse stato il mio racconto, così: ‟I vampiri non esistono. Vero? Vero!?”
Il punto di forza è l’effetto sorpresa che la pervade dall’inizio. Prima mi è sembrato di assistere alle riprese di un film dell’orrore, una specie di versione vampiresca di un racconto di Carnacki (con tanto di manichino in versione femminile); quando ho proseguito la lettura, invece, ho visto che si è trattato del salvataggio di una vampira da parte di un collega. E il Nostro lo ha fatto guadagnandosi la fiducia del Professore in questione. E mostrare all’amico Dodi (cineoperatore improvvisato con smartphone) che i vampiri esistono davvero e si sono convertiti al ruolo di giustizieri per un patto stretto con l’Onnipotente per continuare a esistere (lei, di fatto, è un’esca). Molto bella la trovata finale del Nostro, vampiro anche lui con tanto di canini e specializzato in idioti.
Punti deboli: mi pare che quattro anni siano un po’ troppo lunghi per fare da esca. Inoltre, avrei arricchito la frase di Dodi, se fosse stato il mio racconto, così: ‟I vampiri non esistono. Vero? Vero!?”
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Charlesdexter ha scritto:Ciao Mauro,
dopo aver letto il tuo racconto mi è venuta voglia di commentarlo.
Ciao Alessandro, grazie, un pensiero molto carino ^^
Charlesdexter ha scritto:Innanzitutto devo dirti che a una prima lettura mi ha colpito e non ho notato alcun difetto, anzi la sensazione prevalente è stata di stupore.
La stessa sensazione che ho io quando sono le 00.59 e sto cliccando su: Invia. ^__^'
Poi il giorno dopo: "ma come ho potuto non notare questoooohhharrgghh!"
Charlesdexter ha scritto:"Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità. Anche così, la curva dei seni si intuisce tra le pieghe della seta, accentuata dalla magrezza delle sue membra"
Qui manca il soggetto, anche si capisce subito dopo.
Hai ragione.
Charlesdexter ha scritto:"Da dove sta puntando lo smartphone, non so se si riferisce alla ragazza nella sua interezza"
Verbo percettivo.
Dove sarebbe? :O
Charlesdexter ha scritto:“Il Professore si china”
Lo farei chinare per uno scopo preciso, ad esempio per mostrare i piedi della ragazza, su richiesta del protagonista feticista
Diciamo che lo scopo preciso c'è (ma forse non è arrivato). Il protagonista avvisa il Prof di aver notato un movimento nella pupilla della ragazza e grida: guardi!
“Ma vaffanculo.”
qui non è chiaro chi lo dica. Tra quattro personaggi in scena potrebbe servire qualche nota distintiva per capire chi stia parlando, magari nel linguaggio individuale, al fine universale di evitare i pronomi.[/quote]
Sì ma nella battuta precedente il protagonista si stava rivolgendo a Dodi, ho pensato fosse chiaro che fosse lui a rispondere.
Charlesdexter ha scritto:Da “m… ostr…” forse avviene tutto troppo in fretta, potresti tirare un po' la scena, inserendo le motivazioni e la psicologia del professore,
Eh, sono d'accordo, in generale. Purtroppo i caratteri sono quelli che sono. :|
Charlesdexter ha scritto:A presto Mauro, è sempre un piacere!
Grazie, idem ^^ Vediamo se al prossimo giro ti giudico io per la terza volta o cambieremo i ruoli :D
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Storia molto ben scritta e complessa.
Il punto di forza è l’effetto sorpresa che la pervade dall’inizio. Prima mi è sembrato di assistere alle riprese di un film dell’orrore, una specie di versione vampiresca di un racconto di Carnacki (con tanto di manichino in versione femminile); quando ho proseguito la lettura, invece, ho visto che si è trattato del salvataggio di una vampira da parte di un collega. E il Nostro lo ha fatto guadagnandosi la fiducia del Professore in questione. E mostrare all’amico Dodi (cineoperatore improvvisato con smartphone) che i vampiri esistono davvero e si sono convertiti al ruolo di giustizieri per un patto stretto con l’Onnipotente per continuare a esistere (lei, di fatto, è un’esca). Molto bella la trovata finale del Nostro, vampiro anche lui con tanto di canini e specializzato in idioti.
Punti deboli: mi pare che quattro anni siano un po’ troppo lunghi per fare da esca. Inoltre, avrei arricchito la frase di Dodi, se fosse stato il mio racconto, così: ‟I vampiri non esistono. Vero? Vero!?”
Ciao Alexandra, grazie di essere ospite tra i commentatori del mio racconto, mi fa molto piacere ^^
Se puoi depennarmi un punto debole, la ragazza non faceva da esca. Era catturata e prigioniera (e il "ce l'ho da quattro anni" del Professore è volutamente vago, a lasciar intendere che non è detto che sia stato lui a catturarla, forse l'ha comprata). Insomma, poveretta...
Già che ne stiamo parlando: Il Nostro la fiducia l'hai poi guadagnata pagando, spacciandosi per cliente, come si capisce da una frase del Prof.
Mi fa piacere che ti sia piaciuto, grazie.
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Re: Ultima possibilità
Mauro Lenzi ha scritto:Charlesdexter ha scritto:"Da dove sta puntando lo smartphone, non so se si riferisce alla ragazza nella sua interezza"
Verbo percettivo.
Dove sarebbe? :O
Non in senso stretto, hai ragione è un dubitativo che è stretto parente, comunque l'effetto è il medesimo, riflessione che può essere esplicitata:
"Dodi la stai riprendendo tutta o a mezzobusto tipo al telegiornale?"
Ovviamente è solo un far notare la cosa, non mi sogno che ti metta a esplicitare tutto Mauro, anche perché servirebbero giorni.
Comunque spero che invece tu mi rifaccia da giudice, sei bravissimo e sai mantenerti duro nella valutazione, nonostante la gentilezza.
Se ti dà fastidio qui te le mando in privato le note, o a concorso finito, insomma fammi sapere.
Ci sentiamo presto Mauro!
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Re: Ultima possibilità
Charlesdexter ha scritto:Non in senso stretto, hai ragione è un dubitativo che è stretto parente, comunque l'effetto è il medesimo, riflessione che può essere esplicitata:
"Dodi la stai riprendendo tutta o a mezzobusto tipo al telegiornale?"
Capito! sì metterei una riflessione diretta.
Charlesdexter ha scritto:Ovviamente è solo un far notare la cosa, non mi sogno che ti metta a esplicitare tutto Mauro, anche perché servirebbero giorni.
Sì, ho letto che un piccolo tell ogni tanto aiuta a snellire la lettura. Però meglio starci attenti, grazie dell'osservazione.
Charlesdexter ha scritto:Comunque spero che invece tu mi rifaccia da giudice, sei bravissimo e sai mantenerti duro nella valutazione, nonostante la gentilezza.
Se ti dà fastidio qui te le mando in privato le note, o a concorso finito, insomma fammi sapere.
Grazie! Come preferisci. Per quanto riguarda i miei pareri, le prossime volte posso darteli anche se non sono tuo giudice ;)
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Re: Ultima possibilità
Mauro Lenzi ha scritto:Sì, ho letto che un piccolo tell ogni tanto aiuta a snellire la lettura. Però meglio starci attenti, grazie dell'osservazione.
Questa del tell ogni tanto non la sapevo, in effetti fa rifiatare rispetto a un'immersività continua.
Mauro Lenzi ha scritto:Grazie! Come preferisci. Per quanto riguarda i miei pareri, le prossime volte posso darteli anche se non sono tuo giudice ;)
Certo, se hai tempo e voglia sono sempre ben contento :)
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Re: Ultima possibilità
Ciao, Mauro!
Prima di cominciare la lettura mi sono sfregato ben benino le mani, gli faccio le pulci!, ma, ahimè, non ho trovato niente che non mi piacesse. Un racconto equilibrato, piacevole ed originale nel suo riproporre in maniera classica un mostro classico XD
Punti di forza
Tanti, dallo stile alla trama fino al finale con doppia sorpresa. (Ci ho provato anch'io a questo giro, con il risultato che i caratteri erano pochi e non se n'è capito nulla. Quindi onore a te!)
Punti deboli
Pochi, l'incipit un po' legnoso andrebbe limato, probabilmente introdurre quattro personaggi nella prima scena, per altro molto breve, non aiuta ad entrare immediatamente nel racconto. Ma una volta entrati non se ne esce più.
In conclusione un ottimo racconto che punta dritto al podio. Però ha dei concorrenti agguerriti, ce la farà? :P
Prima di cominciare la lettura mi sono sfregato ben benino le mani, gli faccio le pulci!, ma, ahimè, non ho trovato niente che non mi piacesse. Un racconto equilibrato, piacevole ed originale nel suo riproporre in maniera classica un mostro classico XD
Punti di forza
Tanti, dallo stile alla trama fino al finale con doppia sorpresa. (Ci ho provato anch'io a questo giro, con il risultato che i caratteri erano pochi e non se n'è capito nulla. Quindi onore a te!)
Punti deboli
Pochi, l'incipit un po' legnoso andrebbe limato, probabilmente introdurre quattro personaggi nella prima scena, per altro molto breve, non aiuta ad entrare immediatamente nel racconto. Ma una volta entrati non se ne esce più.
In conclusione un ottimo racconto che punta dritto al podio. Però ha dei concorrenti agguerriti, ce la farà? :P
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Ciao Giulio! Grazie della visita, mi fa mooolto piacere; e mi ha divertito la tua premessa: felice di aver disatteso le tue aspettative di farmi le pulci. :D
Sì, magari senza quel limite di caratteri, una seconda stesura vedrà un incipit meno asciutto. Ma visto che non voglio snaturare il formato del racconto, spero di riuscire a far di meglio, ma in effetti mi sono complicato la vita. D'altronde questo rapido sovrapporsi di personaggi all'inizio era quel che volevo. Il doppio colpo di scena è qualcosa che non avevo pianificato subito, ma alla fine è saltato fuori.
Che dire, stavolta è andata bene, a differenza delle precedenti. Come dicevo a Mentis oggi, vedremo se ho trovato un metodo che sono in grado di riprodurre, o se rimarrà una botta di fortuna. Al di là dei risultati che, come dici tu, si vedranno in base alla concorrenza. Agguerrita, sì. Ma qui su MC è una costante, ed è la nostra fortuna ;)
Grazie ancora... ricambierò! (detta alla Terminator)
Sì, magari senza quel limite di caratteri, una seconda stesura vedrà un incipit meno asciutto. Ma visto che non voglio snaturare il formato del racconto, spero di riuscire a far di meglio, ma in effetti mi sono complicato la vita. D'altronde questo rapido sovrapporsi di personaggi all'inizio era quel che volevo. Il doppio colpo di scena è qualcosa che non avevo pianificato subito, ma alla fine è saltato fuori.
Che dire, stavolta è andata bene, a differenza delle precedenti. Come dicevo a Mentis oggi, vedremo se ho trovato un metodo che sono in grado di riprodurre, o se rimarrà una botta di fortuna. Al di là dei risultati che, come dici tu, si vedranno in base alla concorrenza. Agguerrita, sì. Ma qui su MC è una costante, ed è la nostra fortuna ;)
Grazie ancora... ricambierò! (detta alla Terminator)
- Giacomo Puca
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Re: Ultima possibilità
Ciao Mauro, passavo di qua...
Tema
Se ho ben interpretato la questione, il tema è incarnato dalla ragazza, la quale "accarezza mostri" come missione spirituale. Direi ben centrato.
Stile
La parte centrale è quella condotta meglio: dinamica, chiara.
L'incipit è veramente incasinato.
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità. Anche così, la curva dei seni si intuisce tra le pieghe della seta, accentuata dalla magrezza delle sue membra. Schiude le labbra.
OK, io immagino una donna magra, su un letto, che si copre con il lenzuolo. Potevi usare decisamente meno caratteri e darci qualche info sull'ambientazione. Siamo in una cantina? In un ospedale? In un appartamento?
Il pugno e il crocifisso si frappongono tra noi.
Noi chi? Il pdv e la ragazza? Però l'effetto è straniante, è come se pugno e crocifisso apparissero dal nulla, come se non ci fosse nessuno a reggerli.
“Vade retro!” grida il Professore.
Un terzo personaggio compare in scena, scena che però non ancora sappiamo dove sia ambientata. Grida un generico "vade retro", che però non sappiamo rivolto a chi.
Lei spalanca la bocca: i canini superiori bene in vista. Balza indietro, contro il muro.
Lei non era dentro un letto? Balza contro il muro nel senso che si spinge verso la testata del letto o nel senso che scende dal letto e salta verso un muro?
Il Professore la costringe verso l’angolo della stanza. Solleva il paletto.
Qui finalmente capiamo che il professore ce l'ha con la ragazza, e che questa è effettivamente scesa dal letto.
Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - alza lo smartphone.
Introduzione del quarto personaggio (marchio di fabbrica del Lenzi: tantissimi personaggi in scena). Perché alza lo smartphone dopo aver fatto una foto? Se volevi far capire che aveva scattato una foto, sarebbe stato meglio dire qualcosa del tipo: Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - piega la testa da dietro lo smartphone.
Gli sorrido. “È venuta bene?”
Lui fa una smorfia. “Sì. Ma che cazzata.”
“Se lo dici tu.”
Questo incipit introduce bene a mio parere i personaggi, già si intravede uno schema di rapporti (vampiro antagonista, il "cameramen" che testimonia, il professore che lotta con il vampiro). Più grave è la confusione in certi casi sui soggetti nonché la mancanza di un setting specifico: incipit finito è abbiamo ancora 4 personaggi e il letto che galleggiano nel vuoto.
Anche la parte finale è traballante.
Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa. “Non potrei farti del male neanche se lo volessi…”
“Lo so. Ma non voglio rovinare la vista al mio amico.”
Non sarei andato a capo subito, magari concatenando il tocco delle labbra alla battuta:
Lei si tocca le labbra. "Grazie..." mormora.
La battuta è un discreto "as you know bob" e anche poco realistica. Se lui e lei sono vampiri sanno bene di non potersi ferire. A questo punto se il pdv rifiuta un abbraccio, sarebbe più logico che la vampira sia confusa dal suo rifiuto.
[...] mi sottraggo all'abbraccio. Lei fa una faccia stupita, "che...?"
"non voglio rovinargli la vista"
Anche il non volerla abbracciare per non rovinare la vista a Dodi è una cosa che non ho ben compreso.
Aver aspettato fino all'ultimo per far capire le cose al lettore ti ha costretto a una battuta/spiegone decisamente sotto i tuoi standard: “Oh, sì. Solo che per sopravvivere ai giorni nostri hanno dovuto fare un patto” indico il soffitto. “Migliorare il mondo. Questa ragazza cerca specie difficili da trovare. Assassini, stupratori...”
La caratterizzazione dei personaggi è buona, specialmente dodi e il professore hanno un carattere percepibile già dopo poche dalla loro apparizione. Ben fatto.
Trama
Mi è piaciuta molto, originale. Il colpo di scena doppio è un'arma pericolosa da usare, specialmente con pochi caratteri, per quanto mi riguarda l'hai gestita bene.
Valutazione finale
Poco da dire, una storia che mi è piaciuta.
Ho avuto la sensazione che tu abbia speso gran parte del tempo a curare l'azione nella parte centrale, completando inizio e fine più in fretta... però appunto è una sensazione.
Tema
Se ho ben interpretato la questione, il tema è incarnato dalla ragazza, la quale "accarezza mostri" come missione spirituale. Direi ben centrato.
Stile
La parte centrale è quella condotta meglio: dinamica, chiara.
L'incipit è veramente incasinato.
Raccoglie le lenzuola al petto, a coprire la sua nudità. Anche così, la curva dei seni si intuisce tra le pieghe della seta, accentuata dalla magrezza delle sue membra. Schiude le labbra.
OK, io immagino una donna magra, su un letto, che si copre con il lenzuolo. Potevi usare decisamente meno caratteri e darci qualche info sull'ambientazione. Siamo in una cantina? In un ospedale? In un appartamento?
Il pugno e il crocifisso si frappongono tra noi.
Noi chi? Il pdv e la ragazza? Però l'effetto è straniante, è come se pugno e crocifisso apparissero dal nulla, come se non ci fosse nessuno a reggerli.
“Vade retro!” grida il Professore.
Un terzo personaggio compare in scena, scena che però non ancora sappiamo dove sia ambientata. Grida un generico "vade retro", che però non sappiamo rivolto a chi.
Lei spalanca la bocca: i canini superiori bene in vista. Balza indietro, contro il muro.
Lei non era dentro un letto? Balza contro il muro nel senso che si spinge verso la testata del letto o nel senso che scende dal letto e salta verso un muro?
Il Professore la costringe verso l’angolo della stanza. Solleva il paletto.
Qui finalmente capiamo che il professore ce l'ha con la ragazza, e che questa è effettivamente scesa dal letto.
Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - alza lo smartphone.
Introduzione del quarto personaggio (marchio di fabbrica del Lenzi: tantissimi personaggi in scena). Perché alza lo smartphone dopo aver fatto una foto? Se volevi far capire che aveva scattato una foto, sarebbe stato meglio dire qualcosa del tipo: Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - piega la testa da dietro lo smartphone.
Gli sorrido. “È venuta bene?”
Lui fa una smorfia. “Sì. Ma che cazzata.”
“Se lo dici tu.”
Questo incipit introduce bene a mio parere i personaggi, già si intravede uno schema di rapporti (vampiro antagonista, il "cameramen" che testimonia, il professore che lotta con il vampiro). Più grave è la confusione in certi casi sui soggetti nonché la mancanza di un setting specifico: incipit finito è abbiamo ancora 4 personaggi e il letto che galleggiano nel vuoto.
Anche la parte finale è traballante.
Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa. “Non potrei farti del male neanche se lo volessi…”
“Lo so. Ma non voglio rovinare la vista al mio amico.”
Non sarei andato a capo subito, magari concatenando il tocco delle labbra alla battuta:
Lei si tocca le labbra. "Grazie..." mormora.
La battuta è un discreto "as you know bob" e anche poco realistica. Se lui e lei sono vampiri sanno bene di non potersi ferire. A questo punto se il pdv rifiuta un abbraccio, sarebbe più logico che la vampira sia confusa dal suo rifiuto.
[...] mi sottraggo all'abbraccio. Lei fa una faccia stupita, "che...?"
"non voglio rovinargli la vista"
Anche il non volerla abbracciare per non rovinare la vista a Dodi è una cosa che non ho ben compreso.
Aver aspettato fino all'ultimo per far capire le cose al lettore ti ha costretto a una battuta/spiegone decisamente sotto i tuoi standard: “Oh, sì. Solo che per sopravvivere ai giorni nostri hanno dovuto fare un patto” indico il soffitto. “Migliorare il mondo. Questa ragazza cerca specie difficili da trovare. Assassini, stupratori...”
La caratterizzazione dei personaggi è buona, specialmente dodi e il professore hanno un carattere percepibile già dopo poche dalla loro apparizione. Ben fatto.
Trama
Mi è piaciuta molto, originale. Il colpo di scena doppio è un'arma pericolosa da usare, specialmente con pochi caratteri, per quanto mi riguarda l'hai gestita bene.
Valutazione finale
Poco da dire, una storia che mi è piaciuta.
Ho avuto la sensazione che tu abbia speso gran parte del tempo a curare l'azione nella parte centrale, completando inizio e fine più in fretta... però appunto è una sensazione.
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Disclaimer: i commenti vanno sempre apprezzati, e in generale anche chi li fa.
Però G.Puca mi riservo di trattarlo male, perché sì. ^__^
GRRRazie! è_é
Mi sembrava di aver sentito una focina shtritula...
Avevo pensato al protagonista, che accarezza sia la ragazza che il Prof.; ovviamente in modo diverso, perché sono due mostri di tipo diverso. Però la tua interpretazione è curiosa e intrigante.
Come osi! è_é
Sì dai feedback direi che è il punto debole del racconto.
Ti dirò, ero già a corto di caratteri e sul momento ho pensato di non sprecarli per una scena che era poco rilevante ai fini della storia. Poi non ho avuto tempo di rileggere. Capisco che questa assenza di descrizioni possa risultare vaga, ma mi pare che tu sia il primo che me la fa notare. Tecnicamente hai ragione da vendere, ma credo che nell'economia del racconto sia stata ben digerita dai lettori.
Mi sono reso conto a posteriori che ho immaginato la scena con un taglio cinematografico. Non so se ci sono riuscito bene, ma capisco che la resa non è ottimale per la scrittura. Nell'incipit ho voluto sovrapporre con velocità un certo numero di personaggi il cui arrivo in scena cambiava la prospettiva.
Idealmente nella mente del lettore volevo creare l'aspettativa di una scena sensuale tra il pdv e la ragazza, poi l'arrivo di un cacciatore di vampiri e la natura mostruosa di lei, e infine un testimone che riprende tutto e che dovrebbe cambiare ancora le idee (questa volta in modo non definito da subito).
Ora, capisco le tue osservazioni, però mi sembra che ai dubbi che hai sollevato , le risposte arrivavano nella riga successiva (sto semplificando); credo di esserci riuscito, anche se in modo non ottimale e non propriamente chiaro; ma almeno confido di non aver lasciato dei buchi.
Certo, quattro è il minimo sindacale è_é siete voi che vi confondete per così' poco che non capite il mio gegno!
Ci avevo pensato anche io mentre scrivevo, confidando che avrei risistemato dopo quando mi sarebbe venuto in mente un beat più adatto al personaggio. Poi non ho più avuto tempo. Però sì, non è un errore, ma si può e deve far di meglio. Insomma per stavolta te la passo!
Ho capito, ho capito! Cmq si dice Cameraman! Tié & Gnegne!
Ma grazie per il punto della situazione è_é
è_é piccolo impRudente!
Questa parte a livello stilistico è quella che ha necessità più evidente di alcuni ritocchi, secondo me. Tengo buono e nulla da obiettare. Per stavolta!
Ordunque, non so se era chiaro, ma mi pare che gli altri non abbiano sollevato domande e avevo inteso di sì. Lei non aveva capito che fosse anche lui un vampiro. Non può fargli del male (diciamo: "berselo") perché lui l'ha aiutata, mostrandosi una persona buona o per lo meno non malvagia.
Immagino che tu non abbia letto le risposte che ho dato gli altri che hanno già sollevato questo punto - contando che avendo suscitato perplessità va comunque esplicitato.
Il fatto che lui faccia lo spiegone, chiaramente è indispensabile al lettore, però ha uno scopo preciso e voluto nella storia: serve a mettere alla prova Dodi. Per poter ottenere il diritto di nutrirsi da lui, deve dagli l'opportunità di redimersi e dimostrare che non è un idiota: cerca così di convincerlo a parole, visto che il guardare non è stato sufficiente. Ma anche questo non funziona, però il vampiro doveva concedergli l'Ultima possibilità.
Ah ecco! Ora la sento quella vocina shtritula che spesso esce dalla nostra tribù! (spero che tu l'abbia capita è_é)
Non so risponderti... so solo che al di là del risultato non erano quelle le mie intenzioni. Ho cercato di spendere più tempo del solito a pianificare la storia, ma non ho dato priorità a una parte in particolare. Per il resto ho scritto equamente: tutto di corsa :D ; non ho neppure avuto tempo di rileggere tutto dall'inizio alla fine.
Dai Giacomo grazie mille, hai avuto un bel pensiero e come al solito hai un occhio estremamente analitico. Ricambierò la visita appena riesco ;)
alla prossima!
Però G.Puca mi riservo di trattarlo male, perché sì. ^__^
Giacomo Puca ha scritto:Ciao Mauro, passavo di qua...
GRRRazie! è_é
Mi sembrava di aver sentito una focina shtritula...
Giacomo Puca ha scritto:Se ho ben interpretato la questione, il tema è incarnato dalla ragazza, la quale "accarezza mostri" come missione spirituale. Direi ben centrato.
Avevo pensato al protagonista, che accarezza sia la ragazza che il Prof.; ovviamente in modo diverso, perché sono due mostri di tipo diverso. Però la tua interpretazione è curiosa e intrigante.
Giacomo Puca ha scritto:L'incipit è veramente incasinato.
Come osi! è_é
Sì dai feedback direi che è il punto debole del racconto.
Giacomo Puca ha scritto:io immagino una donna magra, su un letto, che si copre con il lenzuolo. Potevi usare decisamente meno caratteri e darci qualche info sull'ambientazione. Siamo in una cantina? In un ospedale? In un appartamento?
Ti dirò, ero già a corto di caratteri e sul momento ho pensato di non sprecarli per una scena che era poco rilevante ai fini della storia. Poi non ho avuto tempo di rileggere. Capisco che questa assenza di descrizioni possa risultare vaga, ma mi pare che tu sia il primo che me la fa notare. Tecnicamente hai ragione da vendere, ma credo che nell'economia del racconto sia stata ben digerita dai lettori.
Giacomo Puca ha scritto: è come se pugno e crocifisso apparissero dal nulla, come se non ci fosse nessuno a reggerli.
[...]
Qui finalmente capiamo che il professore ce l'ha con la ragazza, e che questa è effettivamente scesa dal letto.
Mi sono reso conto a posteriori che ho immaginato la scena con un taglio cinematografico. Non so se ci sono riuscito bene, ma capisco che la resa non è ottimale per la scrittura. Nell'incipit ho voluto sovrapporre con velocità un certo numero di personaggi il cui arrivo in scena cambiava la prospettiva.
Idealmente nella mente del lettore volevo creare l'aspettativa di una scena sensuale tra il pdv e la ragazza, poi l'arrivo di un cacciatore di vampiri e la natura mostruosa di lei, e infine un testimone che riprende tutto e che dovrebbe cambiare ancora le idee (questa volta in modo non definito da subito).
Ora, capisco le tue osservazioni, però mi sembra che ai dubbi che hai sollevato , le risposte arrivavano nella riga successiva (sto semplificando); credo di esserci riuscito, anche se in modo non ottimale e non propriamente chiaro; ma almeno confido di non aver lasciato dei buchi.
Giacomo Puca ha scritto:Introduzione del quarto personaggio (marchio di fabbrica del Lenzi: tantissimi personaggi in scena).
Certo, quattro è il minimo sindacale è_é siete voi che vi confondete per così' poco che non capite il mio gegno!
Giacomo Puca ha scritto:Perché alza lo smartphone dopo aver fatto una foto? Se volevi far capire che aveva scattato una foto, sarebbe stato meglio dire qualcosa del tipo: Un lampo di luce alle nostre spalle. Il ragazzo - come si chiama, Dodi? - piega la testa da dietro lo smartphone.
Ci avevo pensato anche io mentre scrivevo, confidando che avrei risistemato dopo quando mi sarebbe venuto in mente un beat più adatto al personaggio. Poi non ho più avuto tempo. Però sì, non è un errore, ma si può e deve far di meglio. Insomma per stavolta te la passo!
Giacomo Puca ha scritto:Questo incipit introduce bene a mio parere i personaggi, già si intravede uno schema di rapporti (vampiro antagonista, il "cameramen" che testimonia, il professore che lotta con il vampiro). Più grave è la confusione in certi casi sui soggetti nonché la mancanza di un setting specifico: incipit finito è abbiamo ancora 4 personaggi e il letto che galleggiano nel vuoto.
Ho capito, ho capito! Cmq si dice Cameraman! Tié & Gnegne!
Ma grazie per il punto della situazione è_é
Giacomo Puca ha scritto:Anche la parte finale è traballante.
è_é piccolo impRudente!
Giacomo Puca ha scritto:Lei si tocca le labbra.
“Grazie…” mormora lei. Allunga le braccia verso di me, mi sottraggo all’abbraccio.
Lei scuote la testa. “Non potrei farti del male neanche se lo volessi…”
“Lo so. Ma non voglio rovinare la vista al mio amico.”
Non sarei andato a capo subito, magari concatenando il tocco delle labbra alla battuta:
Lei si tocca le labbra. "Grazie..." mormora.
Questa parte a livello stilistico è quella che ha necessità più evidente di alcuni ritocchi, secondo me. Tengo buono e nulla da obiettare. Per stavolta!
Giacomo Puca ha scritto:La battuta è un discreto "as you know bob" e anche poco realistica. Se lui e lei sono vampiri sanno bene di non potersi ferire. A questo punto se il pdv rifiuta un abbraccio, sarebbe più logico che la vampira sia confusa dal suo rifiuto.
[...]
Anche il non volerla abbracciare per non rovinare la vista a Dodi è una cosa che non ho ben compreso.
Ordunque, non so se era chiaro, ma mi pare che gli altri non abbiano sollevato domande e avevo inteso di sì. Lei non aveva capito che fosse anche lui un vampiro. Non può fargli del male (diciamo: "berselo") perché lui l'ha aiutata, mostrandosi una persona buona o per lo meno non malvagia.
Giacomo Puca ha scritto:Aver aspettato fino all'ultimo per far capire le cose al lettore ti ha costretto a una battuta/spiegone decisamente sotto i tuoi standard.
Immagino che tu non abbia letto le risposte che ho dato gli altri che hanno già sollevato questo punto - contando che avendo suscitato perplessità va comunque esplicitato.
Il fatto che lui faccia lo spiegone, chiaramente è indispensabile al lettore, però ha uno scopo preciso e voluto nella storia: serve a mettere alla prova Dodi. Per poter ottenere il diritto di nutrirsi da lui, deve dagli l'opportunità di redimersi e dimostrare che non è un idiota: cerca così di convincerlo a parole, visto che il guardare non è stato sufficiente. Ma anche questo non funziona, però il vampiro doveva concedergli l'Ultima possibilità.
Giacomo Puca ha scritto:La caratterizzazione dei personaggi è buona, specialmente dodi e il professore hanno un carattere percepibile già dopo poche dalla loro apparizione. Ben fatto.
Trama
Mi è piaciuta molto, originale. Il colpo di scena doppio è un'arma pericolosa da usare, specialmente con pochi caratteri, per quanto mi riguarda l'hai gestita bene.
Valutazione finale
Poco da dire, una storia che mi è piaciuta.
Ah ecco! Ora la sento quella vocina shtritula che spesso esce dalla nostra tribù! (spero che tu l'abbia capita è_é)
Giacomo Puca ha scritto:Ho avuto la sensazione che tu abbia speso gran parte del tempo a curare l'azione nella parte centrale, completando inizio e fine più in fretta... però appunto è una sensazione.
Non so risponderti... so solo che al di là del risultato non erano quelle le mie intenzioni. Ho cercato di spendere più tempo del solito a pianificare la storia, ma non ho dato priorità a una parte in particolare. Per il resto ho scritto equamente: tutto di corsa :D ; non ho neppure avuto tempo di rileggere tutto dall'inizio alla fine.
Dai Giacomo grazie mille, hai avuto un bel pensiero e come al solito hai un occhio estremamente analitico. Ricambierò la visita appena riesco ;)
alla prossima!
- Giacomo Puca
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Re: Ultima possibilità
Mauro Lenzi ha scritto:► Mostra testo
Dunque.
Se sei riuscito a scrivere così senza avere nemmeno tempo di rileggere... me cojoni come direbbe Petrarca. Io nella scorsa edition ero rimasto a corto di tempo e il testo sembrava scritto da un bambino con evidenti problemi.
Leggendo le tue risposte ho capito che non avevo capito. Nello specifico non avevo capito che fosse una prova per Dodi, ecco l'origine della mia confusione.
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Mi sono reso conto a posteriori che ho immaginato la scena con un taglio cinematografico. Non so se ci sono riuscito bene, ma capisco che la resa non è ottimale per la scrittura. Nell'incipit ho voluto sovrapporre con velocità un certo numero di personaggi il cui arrivo in scena cambiava la prospettiva.
Idealmente nella mente del lettore volevo creare l'aspettativa di una scena sensuale tra il pdv e la ragazza, poi l'arrivo di un cacciatore di vampiri e la natura mostruosa di lei, e infine un testimone che riprende tutto e che dovrebbe cambiare ancora le idee (questa volta in modo non definito da subito).
Ora, capisco le tue osservazioni, però mi sembra che ai dubbi che hai sollevato , le risposte arrivavano nella riga successiva (sto semplificando); credo di esserci riuscito, anche se in modo non ottimale e non propriamente chiaro; ma almeno confido di non aver lasciato dei buchi.
Qui ti avevo sottolineato la cosa, proprio perché avevo capito che avevi dato un taglio cinematografico, una cosa parecchio opinabile quando si scrive. Certo, alla fine non è che non si capisca, però non è ottimale. Lo stile dell'incipit in generale è molto cinematografico, sembrano dei flash sparati in faccia al lettore, abbastanza disconnessi da creare confusione.
Giacomo Puca ha scritto:
La battuta è un discreto "as you know bob" e anche poco realistica. Se lui e lei sono vampiri sanno bene di non potersi ferire. A questo punto se il pdv rifiuta un abbraccio, sarebbe più logico che la vampira sia confusa dal suo rifiuto.
[...]
Anche il non volerla abbracciare per non rovinare la vista a Dodi è una cosa che non ho ben compreso.
Ordunque, non so se era chiaro, ma mi pare che gli altri non abbiano sollevato domande e avevo inteso di sì. Lei non aveva capito che fosse anche lui un vampiro. Non può fargli del male (diciamo: "berselo") perché lui l'ha aiutata, mostrandosi una persona buona o per lo meno non malvagia.
Qui non sono proprio d'accordo. la battuta “Non potrei farti del male neanche se lo volessi…” suggerisce esattamente il contrario di quel che dici tu. Dicendo quel "neanche se volessi" io capisco che c'è un limite oggettivo alla sua possibilità di fargli male. Un limite che a posteriori interpreto pensando che lei riconosca un suo simile (plausibile, no?). Ma se l'intento è quel di far capire che lei non farebbe mai del male a chi l'ha salvata, dovrebbe essere tipo: "non ti farei mai del male...", "non potrei mai farti del male, grazie..."
Tant'è che io credevo che i due lavorassero tipo in coppia: lei adesca i mostri, lui li uccide (oltre agli idioti).
Alla prossima!
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
ok Giacomo, mi sembra che questa frase si presti a una doppia interpretazione e una sola è quella giusta. La sistemo senza problemi ;)
cmq a scanso di equivoci: come il vampiro non può nutrirsi da Dodi finché non è certo che sia un idiota, la vampira non può nutrirsi da persone che non siano malvagie; e il protagonista, salvandola, le ha dimostrato di non esserlo. Per cui lei dice che non può fargli del male perché lui non è malvagio; non aveva capito di trovarsi di fronte a un suo simile.
grazie!
PS qualche rilettura l'ho data a spot, non è stato fatto tutto al 100% di getto. Però non ho potuto dare quella completa finale. Per fortuna non ci sono stati gravi problemi di incomprensibilità come mi è successo due MC fa.
cmq a scanso di equivoci: come il vampiro non può nutrirsi da Dodi finché non è certo che sia un idiota, la vampira non può nutrirsi da persone che non siano malvagie; e il protagonista, salvandola, le ha dimostrato di non esserlo. Per cui lei dice che non può fargli del male perché lui non è malvagio; non aveva capito di trovarsi di fronte a un suo simile.
grazie!
PS qualche rilettura l'ho data a spot, non è stato fatto tutto al 100% di getto. Però non ho potuto dare quella completa finale. Per fortuna non ci sono stati gravi problemi di incomprensibilità come mi è successo due MC fa.
Re: Ultima possibilità
Qui è stato fatto un gran lavoro di progettazione e si vede in questa struttura così ricca. Due criticità: ho faticato tantissimo nell'intro perché non riuscivo a delinearmi i personaggi. Non dico che siano troppi, ma la confusione è eccessiva, almeno per me. Una volta letto e riletto (sempre l'intro) ho infine visualizzato la scena e sono partito. Lettura non facile, ma non banale e questo è un pregio. Però quel finale nel quale suggerisci che lei (ripetuto enne volte) cacciasse assassini e stupratori cozza con le info che hai seminato fino a quel momento perché sono quattro anni che si trovava soggiogata al professore. Se ne esce immaginando che fosse una copertura e che lo usasse per individuare la feccia da fare poi fuori in un secondo momento, ma va detto. Come andrebbero spese alcune parole anche sulla relazione che intercorre tra i due vampiri. Su Dodi, infine, credo avresti dovuto pestare di più per centrare meglio la sua correlazione con il protagonista. Insomma: grandi potenzialità per una struttura non banale, ma un testo, a mio avviso, che può definirsi ancora di più. Pollice tendente verso l'alto in ogni caso e finisci davanti ai racconti di Mantoani e Cinti perché non mancano elementi, andrebbero solo definiti meglio.
- Mauro Lenzi
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Re: Ultima possibilità
Grazie Antico. A ulteriore conferma di quanto siano importanti gli occhi di altri nel valutare un'opera, a maggior ragione quelle con pochissima pianificazione, ecco che emergono punti di vista che non avevo valutato; e mi riferisco alla possibile complicità della ragazza.
Ci credo che fa a pugni con altri aspetti della trama, perché non era questo che avevo in mente, ma mi rendo conto che si possa pensare anche così (come ha fatto Alexandra).
Nella mia idea, cosa che però non avevo esplicitato in quanto - appunto - non avevo notato altre possibili interpretazioni, il vampiro è lì, e fa quel che fa, per questi motivi:
In ogni caso, non ho mirato fin da subito a una trama così complessa, ma semplicemente a una che stesse in piedi e, come dici tu, almeno non mancano elementi.
In una seconda stesura, cui penso sempre, lavorerò sulla parte iniziale e renderò più esplicito il movente e le dinamiche delle azioni del protagonista.
Grazie!
Ci credo che fa a pugni con altri aspetti della trama, perché non era questo che avevo in mente, ma mi rendo conto che si possa pensare anche così (come ha fatto Alexandra).
Nella mia idea, cosa che però non avevo esplicitato in quanto - appunto - non avevo notato altre possibili interpretazioni, il vampiro è lì, e fa quel che fa, per questi motivi:
► Mostra testo
In ogni caso, non ho mirato fin da subito a una trama così complessa, ma semplicemente a una che stesse in piedi e, come dici tu, almeno non mancano elementi.
In una seconda stesura, cui penso sempre, lavorerò sulla parte iniziale e renderò più esplicito il movente e le dinamiche delle azioni del protagonista.
Grazie!
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