[C] Interferenze - di Adriano Muzzi

UNEDì 13 APRILE ALLE ORE 21:00 TORNA MINUTI CONTATI!!! Siamo orgogliosi di comunicarvi il nome della guest star: DARIO TONANI. Cancellate appuntamenti, mandate i bambini a letto presto, datevi malati, ma non perdete l'edizione di lunedì 13 aprile. Dario Tonani leggerà e commenterà i 10 racconti migliori. Questa è la 66ª Edizione di tutti i tempi di Minuti Contati, e la 1ª della 4ª Era.
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Adry666
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[C] Interferenze - di Adriano Muzzi

Messaggio#1 » martedì 14 aprile 2015, 0:39

20 luglio 1969, 10:56 p.m. Luna: Mare della Tranquillità.
 
- Houston, abbiamo un problema, - la voce di Armstrong gracchiò dall’altoparlante della sala controllo.
- Qui Houston. Cosa sta succedendo ragazzi?
- Abbiamo una forte interferenza nella ricezione radio, una specie di martello pulsante, - disse Aldrin.
- Ragazzi noi sentiamo chiaro e forte, non dovrebbe esserci un guasto; per favore provate a cambiare canale, mettete… - furono interrotti da un urlo:
- Neil, vieni a vedere, mio Dio!
Armstrong, a gran balzi, si avvicinò al compagno che era fermo con il braccio destro rigido a indicare qualcosa nel cielo lunare nero e gelido.
- Oh Santo Dio! Ma non è possibile!
- Cosa succede? Aldrin, Neil!
- Vi sentiamo male, ma forse abbiamo scoperto la causa del "guasto" alla nostra radio… c'è un satellite in orbita, o meglio, una sonda: sta passando sopra di noi molto bassa!
Nella sala controllo si scatenò un putiferio: cento persone cercavano di parlare e fare domande tutte simultaneamente. Il capo missione zittì tutti con un poderoso assolo baritonale.
- Ragazzi, non abbiamo satelliti lassù, e nemmeno la Russia e la Cina dovrebbero avere qualcosa, ma adesso chiediamo conferma.
- Ci sta fotografando, o qualcosa di simile, mi sento osservato, - disse Amstrong, facendo segno a Buzz di acquattarsi, per quanto fosse stato possibile con quelle tute da palombari.
- State attenti, rientrate nel modulo lunare immediatamente! - ordinò il capo missione dalla Terra.
I due astronauti strinsero istintivamente le mani all'altezza delle orecchie: un suono stridulo, molto più forte di prima, risuonò nei loro caschi appannati. Urlarono all'unisono.
- Che succede? – chiesero con voce tremante da Houston.
Aldrin e Buzz non fecero in tempo a rispondere, perché rimasero a bocca aperta osservando uno spettacolo che mai avrebbero immaginato durante le simulazioni terrestri: un'enorme montagna lunare si stava aprendo come le valve di una conchiglia, lasciando scoperto un parallelepipedo di metallo di dimensioni mastodontiche.
- Cosa sta succedendo? – riprovarono a chiedere dalla Terra.
Amstrong fu il primo a riprendersi:
- Non mi crederete mai, ma anche io non riesco a credere ai miei occhi… un'enorme macchina, - continuò, - sta emergendo da una montagna. Sembra di acciaio, luccica, e ha delle aperture circolari. Tante aperture. Si stanno aprendo anche quelle.
- Neil, mi confermate che state vedendo un artefatto sul suolo lunare?
- Non sento bene, - rispose Armstrong, - proviamo a scattare delle foto con la Hasselblad di Buzz.
Mentre si apprestavano a sistemare il cavalletto della fotocamera, ci fu un improvviso lampo di luce che li accecò. Non sentirono esplosioni e non videro partire i raggi di energia dal manufatto, ma quando la cecità momentanea si affievolì, riuscirono a scorgere la Terra che era diventata un'enorme palla di fuoco, e stava implodendo.
Contemporaneamente il "guasto" alla radio del loro casco scomparve del tutto.
Per sempre. Nessuna interferenza.



STEFANIA FIORIN
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Messaggio#2 » martedì 14 aprile 2015, 16:19

" Artefatto sul suolo lunare " mi piace molto.
Gli astronauti li trovo collaudati; stento a immaginarne uno che stia "fermo con il braccio rigido a indicare"
Il racconto è scorrevole, equilibrato, pacato, stimola curiosità nel lettore.
Trovo un po' scontata la "fine" della Terra-palla-di-fuoco.
Segnalo la ripetizione di avverbi ravvicinati: immediatamente, istintivamente, simultaneamente.

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Adry666
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Messaggio#3 » martedì 14 aprile 2015, 17:49

Ciao Stefania,

grazie per la recensione.
In merito alle tue osservazioni:

- Gli astronauti li trovo collaudati: vero, ma sono "collaudati" al previsto e all'imprevisto compreso nel previsto :-))) Rimanere impassibili a qualsiasi cosa è un po' da automi (e forse nemmeno più)
- Trovo un po’ scontata la “fine” della Terra-palla-di-fuoco:
forse sì, in effetti mi piacerebbe sviluppare questo racconto facendolo diventare un racc lungo, vediamo...
Segnalo la ripetizione di avverbi : sono stato un po' avve-rbione ;-)))

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angelo.frascella
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Messaggio#4 » mercoledì 15 aprile 2015, 0:03

Ciao Adriano

Buona l’idea di partenza di creare un’ucronia sulla prima missione lunare, ma il racconto soffre di diversi difetti. Per prima cosa, secondo me manca il coinvolgimento emotivo in ciò che si sta leggendo, credo per la scelta di usare un punto di vista onniscente, invece di sposare quello di uno dei protagonisti. Inoltre l’evento della nascita della montagna e della successiva esplosione della Terra rimane un po’ fine a se stesso. Immagino si sia svegliato qualcosa sepolto nella Luna, ma cosa? Forse sarebbe stato più interessante partire dall’esplosione della Terra e vedere la reazione dei tre astronauti e il loro piano B (a proposito, dov’è il piano B?).
Segnale che a un certo punto ai scritto “Aldrin e Buzz” invece di "Armostrong e Buzz" (di certo un lapsus fra i cognomi dei due astronauti). Non mi piace l’espressione “tute da palombaro” per indicare l’impaccio delle tute spaziali, che di per sé si sa che siano ingombranti e fastidiose.

A rileggerci
Angelo

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Adry666
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Messaggio#5 » mercoledì 15 aprile 2015, 10:24

Ciao Angelo,

il senso che volevo dare al racconto, partendo dal titolo "interferenze", era basato sul fatto che una civiltà aliena X aveva piazzato una sorta di "allarme" sulla Luna per monitorare la pericolosità degli abitanti del pianeta Terra. L'allarme sarebbe scattato nel momento in cui ci sarebbe stato il primo "allunaggio" (sinonimo di viaggio spaziale, propulsione, ecc) e così la relativa reazione a catena (distruzione).

Il piano B è quello degli Alieni, non quello degli astronauti.

La tuta da palombaro è stata sempre la prima immagine che mi è venuta in mente nel vedendo nei musei le vecchie tute della missione Apollo :-))

Grazie per la recensione

Ciao

 

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angelo.frascella
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Messaggio#6 » mercoledì 15 aprile 2015, 22:59

Dopo questo MC, prova ad allungarlo, sicuramente con più spazio il racconto ne guadagnerà

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angelo.frascella
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Messaggio#7 » mercoledì 15 aprile 2015, 23:07

PS scusa per quell'orrore, nella mia recensione, dell' "ai" senza h... sto male a guardarlo... Cento frustate per me...

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Adry666
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Messaggio#8 » giovedì 16 aprile 2015, 9:34

Ciao Angelo,

sì, se mai avrò tempo vorrei farlo diventare un racconto lungo!

No problem, i refusi sono normali per noi che mentre scriviamo sul forum parliamo al telefono, guardiano lo smart e digitiamo sul tablet... :-))))

carolina.pelosi
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Messaggio#9 » giovedì 16 aprile 2015, 19:56

Ciao Adriano.

Ho trovato davvero carina l'idea di inserirci personaggi realmente esistiti e coinvolti in quest'ambito. Il racconto fila, la suspense tiene, cercavo di leggere in fretta per scoprire che diavolo stava succedendo! Credo che tu abbia fatto un buon lavoro.
Alla prossima!

ps. Probabilmente in questo punto "Aldrin e Buzz non fecero in tempo a rispondere" avresti voluto scrivere Armstrong al posto di uno dei due nomi ;)

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invernomuto
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Messaggio#10 » venerdì 17 aprile 2015, 16:35

Ciao Adriano.

Ti avviso che anche tu, come Andrea, dovrai vedertela con il mio lato pedante.
La prima cosa che ho notato è l'immediatezza dei botta e risposta tra astronauti e terra, c'è sempre un gap di tre secondi tra invio e ricezione e avrebbe giocato a favore della tensione far notare quegli istanti di silenzio tanto pesanti in un momento di panico.
La seconda cosa è che nel vedere qualcosa orbitare la luna, Neil e Buzz avrebbero immediatamente pensato al buon Collins che gli girava attorno nel modulo di comando e chiesto se si trattava della sua orbita regolare, in generale la completa assenza di Collins in tutte le fasi dell'avvenimento mi ha un po' lasciato perplesso, è vero che si sarebbe potuto trovare in silenzio radio nel lato oscuro del satellite, però trovo strano che i due compagni non gli dedichino nemmeno un pensiero.
Messa da parte la puntiglioseria, il racconto funziona bene ma trovo che, probabilmente a causa del limite di caratteri abbastanza tiranno, manchi di enfasi.
L'immagine della terra in fiamme è molto potente, ma sarebbe stata ancora più potente se avessimo avuto modo di vedere, anche solo per un breve stacco, lo stato d'animo degli uomini che dallo spazio vedono la loro "culla" in fiamme.
Ti invito anche io ad espanderlo, ha un grande potenziale impossibile da rilasciare in uno spazio così limitato.

andrea.viscusi
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Messaggio#11 » sabato 18 aprile 2015, 11:20

incipit identico al mio, evidentemente il "guasto" ci ha fatto pensare alla stessa situazione. nel tuo caso però credo che ci sia qualcosa che non va. intanto, attribuisci la frase a una situazione precedente a quella in cui è stata davvero pronunciata, e questo confonde le idee. è come se tu facessi dire "eppur si muove" da archimede, per dire. inoltre, onestamente non mi piace il modo in cui hai impostato il racconto. hai semplicemente alterato la storia raccontando un evento storico che non si è verificato. certo si può giocare con la storia, ma mi risulta difficile dare credibilità a un racconto impostato in questo modo. non si può nemmeno parlare di ucronia, perché è un singolo episodio e così... definitivo, visto che la terra viene distrutta. per fare un esempio, in transformers 3 (mi scuso per la citazione di questa boiata) fanno vedere che quando gli astronauti passano sul lato oscuro della luna scoprono qualcosa, e questo ci potrebbe anche stare, perché non contraddice quello che storicamente già conosciamo. tu però cambi completamente il corso degli eventi, in un modo che non si può classificare come "storia alternativa" (perché introduci elementi al di fuori di qualunque contesto conosciuto) e questo insieme alla citazione iniziale secondo me crea solo confusione, è una pasticciatura del tutto evitabile. bastava ambientare il tutto anche due mesi nel futuro e avresti risolto tutti i problemi, non vedo perché fosse necessario metterci Armstrong e Aldrin. a parte questo, mi sembra comunque che il racconto in sé non abbia particolare forza, gli astronauti (che sia l'Apollo 11 o qualunque altra missione passata o futura non fa differenza) scoprono un artefatto, l'artefatto distrugge tutto. fine. non sappiamo nulla e non capiamo nulla. quindi si passa dallo stordimento iniziale al finale improvviso e senza spiegazioni, che lascia una sensazione di incompiutezza.

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Linda De Santi
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Messaggio#12 » domenica 19 aprile 2015, 16:33

E’ una scelta coraggiosa quella di raccontare la distruzione della Terra in così pochi caratteri. La storia mi è piaciuta, anche se, devo dire, finisce proprio sul più bello. Cosa fanno i protagonisti quando vedono il loro pianeta in fiamme, nell’improvviso silenzio sopravvenuto dopo che l’interferenza scompare?
Sono d’accordo anch’io sul fatto che il racconto renderebbe meglio espanso.
Ho apprezzato molto lo stile, chiaro e scorrevole, e mi è piaciuto molto il fatto che l’uscita dell’artefatto sia raccontata dagli astronauti: effetto suspense riuscito.
Altri dialoghi, invece, mi sono suonati più finti, come quando Armostrong dice: “mi sento osservato”. Beh, c’è una sonda sconosciuta che scatta foto, ti sentirai ben più che osservato, no? ;)
Racconto interessante e di facile lettura.

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Adry666
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Messaggio#13 » lunedì 20 aprile 2015, 10:33

Ciao Carolina,

grazie per l'apprezzamento  :-))

Sì vero, ho confuso i nomi dell'equipaggio, purtroppo la rilettura a ora tarda mi è stata "fatale"

A presto

 

 

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Messaggio#14 » lunedì 20 aprile 2015, 10:37

Ciao Invernomuto,

diciamo che vista la pochezza di tempo e caratteri ho dovuto fare alcune "semplificazioni" (Occam in confronto era solo un ragazzo); ho completamente omesso il ritardo nei dialoghi anche se cosciente della loro innegabile esistenza.
Non ho pensato a Collins perché in effetti la sonda era molto bassa e visibile, quindi non identificabile con il modulo di Collins. Se riuscirò proverò a espanderlo.
Grazie per la recensione e alla prossima

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Adry666
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Messaggio#15 » lunedì 20 aprile 2015, 10:40

Ciao Desantinda,

grazie per la recensione, e grazie per l'apprezzamento.
Causa il limite dio caratteri ho dovuto operare parecchi tagli, omissioni ed ellissi. In effetti la scena dei due astronauti solo nel cosmo con nessun pianeta su cui ritornare sarebbe stata una scena interessante e molto drammatica.

A presto

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Adry666
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Messaggio#16 » lunedì 20 aprile 2015, 10:47

Ciao Andrea,

sì il "guasto", subito dopo la lavatrice, mi ha fatto pensare all'Apollo 13. Beh nell'ipotesi "ucronica" la frase viene detta la "prima volta" dall'apollo11, non ci sarà nessun Apollo13 ovviamente. Secondo me l'ucronia apre un universo parallelo in cui si sviluppano storie: se invece del fatto x fosse accaduto il fatto y allora la storia sarebbe stata...
No, l'idea che mi era venuta in mente e che volevo raccontare, in sintesi è questa: una specie aliena X visitò il pianeta Terra in tempi in cui ancora non c'era un tecnologia pericolosa per loro (le famose interferenze); quindi decisero di mettere una sorta di "allarme" che distruggesse la minaccia "uomo" nel momento in cui ci fosse stato il primo allunaggio (sinonimo di viaggi nello spazio, tecnologia evoluta, minaccia). Tutto automatico e impietoso.
Grazie a alla prossima

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willy
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Messaggio#17 » lunedì 20 aprile 2015, 11:42

Ciao Adriano,
la tua storia va via scorrevole e anche i dialoghi sono buoni. Che mi lascia un attimo perplessa è il susseguirsi degli eventi. Non mi sono immedesimata a sufficienza per "credere" che possa uscire un enorme struttura meccanica dalla roccia (ammetto che i caratteri in gioco sono veramente pochi per delineare uno scenario di questo tipo). Racconto godibile ma che sa di "già visto".

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Adry666
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Messaggio#18 » lunedì 20 aprile 2015, 15:23

Ciao Willig,

grazie per la recensione. A presto

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raffaele.marra
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Messaggio#19 » lunedì 20 aprile 2015, 22:08

Riconosco delle suggestioni provenienti dai classici della letteratura e della cinematografia di fantascienza. La “sentinella” sulla Luna, che capisce il livello di evoluzione dell’essere umano e ricorre automaticamente al riparo è un’idea di A. Clarke, splendidamente rappresentata da S. Kubrick. Di chiara impronta Clarkiana/Kubrickiana è il parallelepipedo di metallo che appare agli astronauti, mentre nel dialogo tra questi e la base risento alcune battute tratte da “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Tutto ciò non è affatto un difetto, a mio parere, ma si tratta di colte citazioni dei capisaldi del genere. L’originalità del testo, direi, è affidata alla presenza di due protagonisti assolutamente reali e appartenenti alla nostra memoria non cinematografica, questa volta, ma storica. E la cosa più affascinante, alla fine, risulta l’interrogativo (ancora una volta dal gusto meravigliosamente Clarke/Kubrick) che ci lascia il finale catastrofico: se ciò che narri è la vera storia, come sembra tu voglia intendere, allora che ne è stato del genere umano? E, soprattutto, chi siamo allora noi?

Alessandro Duino
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Messaggio#20 » martedì 21 aprile 2015, 13:40

Che dire Adriano..Mi sei proprio piaciuto.Questa è fantascienza.Bella l'idea di sviluppare il racconto su di un fatto realmente accaduto.Lo sbarco sulla luna con i suoi veri protagonisti.Non mi è piaciuto molto il finale,dove metti in risalto la traccia del racconto"il guasto"in questo caso della radio.Sarebbe stato più efficace se il "guasto"fosse dentro il racconto.

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Adry666
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Messaggio#21 » martedì 21 aprile 2015, 15:03

Ciao Raffaele, grazie per la recensione.

Siamo in perfetta sintonia! :-))) Probabilmente abbiamo avuto un vissuto s.f. culturale molto simile. Mi fa piacere che tu abbia interpretato in modo perfetto quello che volevo comunicare con quei "pochi" caratteri.

Grazie & a presto
Adriano

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Messaggio#22 » martedì 21 aprile 2015, 15:06

Ciao Alessandro,

grazie per la tua recensione. E grazie per gli apprezzamenti.
In realtà la mia intenzione nel finale era anche quella di far risaltare il "guasto" causato dalle incomprensioni tra razze aliene, l'interferenza del titolo, vista come accezione negativa dagli alieni che avevano installato "l'allarme" sulla Luna. Il guasto vero stava nel fatto che "loro" ci vedevano solo come una interferenza nelle loro questioni cosmiche...

Ciao & a presto

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antico
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Messaggio#23 » venerdì 24 aprile 2015, 10:52

Benvenuto Adriano nella mia Arena. Come dici? "Houston, abbiamo un problema?". Non sono Houston e non ho problemi. Come? Stai dicendo che ci farai scoppiare tutti? Ok, sì, mi piace il tuo spirito combattivo... Comincia a infuocare la sabbia sotto i tuoi piedi.
 
Racconto ben narrato con molti rimandi alla fantascienza classica che però mi solleva un dubbio: perché? Perché una razza aliena si dovrebbe prendere la briga di trasformare la Luna in una novella Morte Nera e far scoppiare la Terra una volta che due sfigati su un bidone volante arrivino a toccarla? Non era meglio farla scoppiare subito appena individuata la minaccia. O ancora, volendo portare la storia versdo altri lidi (ma occhio che ti si apre un romanzo di fantascienza, attendo i diritti)... Non era preferibile procedere per gradi e instaurare anche solo un gioco del terrore con questa luna che reagisce a ogni sortita degli uomini sparando un colpo verso la Terra, ma non definitivo, bensì in forma di avvertimento? E allora ecco spiegato il perché siamo ancora fermi, con gli astronauti nello spazio a quarant'anni fa, ogni volta che la Luna "sente" organismi viventi arrivare dalla Terra, PUM! Allo stato attuale si legge bene, la mano ce l'hai e si vede, ma non ha una colonna vertebrale o quella che ha appare troppo debole e poco approfondita. Un pollice ni che però potrebbe diventare decisamente su dopo attenta e mirata rielaborazione. Ti attendo al mio Laboratorio, lavoriamoci lì.

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Messaggio#24 » lunedì 27 aprile 2015, 15:23

Ciao Antico,

piacere, e piacere di aver partecipato a questo bel torneo.

L’idea che mi era venuta in mente e che volevo raccontare, in sintesi era questa: una specie aliena X visitò il pianeta Terra in tempi in cui ancora non c’era un tecnologia pericolosa per loro (le famose interferenze); quindi decisero di mettere una sorta di “allarme” che distruggesse la minaccia “uomo” nel momento in cui ci fosse stato (se, perché magari ci sarebbero stati solo dinosauri e basta) il primo allunaggio (sinonimo di viaggi nello spazio, tecnologia evoluta, minaccia). Tutto automatico, freddo e impietoso.
Bella l'idea degli avvertimenti e del "contenimento" sul pianeta Terra... mumble, mumble :-))

Scusami, essendo nuovo farò una domanda stupida: cosa devo fare per "andare" nel laboratorio di scrittura?

Grazie ancora per tutto & a presto

Ciao
Adriano

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antico
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Messaggio#25 » mercoledì 29 aprile 2015, 15:12

Il laboratorio? Lo sto per aprire... ;)

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Adry666
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Messaggio#26 » mercoledì 29 aprile 2015, 18:01

Thanks :-)))

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